Sei la mia troia
di
Brook
genere
etero
Non capisco il senso della parola troia come insulto. Nasce tutto dal profondo maschilismo dell'uomo, l'idea che una donna possa essere disinibita e possa vivere in serenità la propria sessualità ferisce il bigotto.
Beh, tu quando vuoi sai essere molto troia, ma non ti offendere , ti prego , sai come io intendo questo termine. Sai che ti adoro quando prendi l'iniziativa , quando mi guardi voluttuosa. Sei la classica tipa che per strada non incrocia lo sguardo con i passanti eppure all'interno del nostro piccolo cerchio d'intimitá con lo sguardo mi trafiggi, mi uccidi.
E mi uccidi ora , mentre l'ascensore sale e il rumore dei suoi ingranaggi metallici al lavoro si fonde con quello dei nostri baci. Calmi, lenti. Adagio, sento il tuo naso e le tue guance infrangersi sul mio volto. Freddi, gelati dall'aria di questa notte milanese.
Abbiamo riso, scherzato tra di noi e con i nostri amici e tornando a casa ci siamo tenuti vicini , portandoci calore come due stufe e adesso che dalla strada siamo passati al più sicuro abitacolo dell'ascensore possiamo riscaldarci a pieno.
Tu lo fai infilando le tue mani all'interno del mio cappotto, stringendomi i fianchi, premendo le tue unghie sul mio costato. Io lo faccio tenendoti la nuca e passando le dita in mezzo ai tuoi capelli. Quei capelli rossi che adoro, rossi come una fiamma, non quella di un incendio che distrugge e uccide ma quella di un camino che conforta, non quella che scotta ma che al massimo cauterizza. Quella che fin dagli albori l'uomo primitivo ricercava per scacciare via tutti i pericoli e dormire sicuro.
Ecco, ho perso il filo, perso nel pensare queste cazzate e tu mi guardi con i tuoi occhioni e un sorriso indagatore che si chiede perché mi sia fermato.
L'ascensore fa DIN, dal pianerottolo a camera nostra è un attimo. Tu sei ancora avvinghiata a me, le nostre lingue lottano come due gladiatori senza armi, i tuoi gomiti siedono sulle mie scapole per compensare i pochi centimetri che ci separano, le tue dita disordinano i miei capelli.
Ti scosto, con la mano sinistra ti afferro per il collo, la mano destra poggia le sue falangi sulle tue labbra, morbide ed umide, che come un'ostrica piano pianino si schiudono. Ti infilo un dito, poi due, in bocca, le affondo, le bagno con la tua saliva. Tu mi guardi con la bocca spalancata e gli occhi persi in me, so che ti piace, sentirti mia, ti piace.
Adesso, molto lentamente ti siedi sul bordo del nostro letto, io rimango in piedi davanti a te, sai cosa voglio, sono attimi di silenzio , il silenzio più eccitante che conosca, tu esiti , come sempre, vuoi farmi credere che non lo farai ma alla fine cederai, perché so che piace anche a te, è solo che ti piace giocare.
Il tuo sguardo e quel labbro che ti mordi confermano le mie ipotesi. La tua mano destra è già sulla mia cerniera. Sei elegante e delicata pure quando mi sbottoni e mi tiri fuori il cazzo... come fai lo sai solo tu.
Lo sorreggi con una mano e lo prendi in bocca, basta il contatto delle tue labbra, bastano due tiri e me lo innalzi in un momento.
Mi osservi con i tuoi lucenti occhi verdi, mi fissi, ti sforzi nel cercare di assumere un'espressione più da porca possibile e ci riesci benissimo. Con lo sguardo mi masturbi la mente, diventi la regina del mio intelletto.
Lavori bene per una manciata di secondi quando il trillo del telefono fisso ci interrompe.
Devo rispondere, il telefono è in soggiorno, ti devo abbandonare nella speranza che tu rimanga bella e sensuale come sei in questo momento.
Senza pantaloni e mutande attraverso la casa in pochi attimi, liquido il solito centralinista in men che non si dica e come un fulmine piombo nuovamente famelico in camera da letto.
Al mio rientro la sorpresa che si palesa davanti i miei occhi è delle più eccitanti.
Vedo i tuoi vestiti sul pavimento, vedo i tuoi piedini al limite del letto, le tue gambe inarcate, candide , lisce e splendide, illuminate dalla luce della lampada, vedo il tuo sedere tonico , la tua vulva rosea che luccica , dove fa da corona un sottile strato di peluria ramata. E poi vedo il tuo fianco che si curva come una vallata , vedo I tuoi seni concentrici , con i capezzoli carnosi e la conchiglia che ti sei fatta tatuare sullo sterno. La tua chioma rossa si adagia sulle tue spalle dove invece hai tatuato la lettera M. Il tuo braccio sinistro si stende lungo il fianco scoperto mentre con la mano destra ti sorreggi la testa. I tuoi occhi dicono lussuria e il tuo sguardo provocante canta vittoria perché sa di aver risvegliato in me bollori pesanti. Sai che con una semplice mossa mi hai stampato in mente un'immagine da film porno e te ne compiaci.
Vedi che ho ragione quando dico che sei troia? Sei eccezionale nell'esserlo.
Ancora ti mordi il labbro, io ti leggo nel pensiero, mi stai invitando e ti stai chiedendo perché ancora non ti ho divorata in un sol boccone.
Beh, non esito più , mi stendo affianco a te, levo anche l'ultimo indumento rimastomi addosso e adesso il labbro te lo tormento io.
È sottile, esile, scorre tra i miei incisivi , inerte , trasmette il suo sapore a me. Mi scosto , sono solo io a muovermi, tu rimani sempre distesa su un fianco. Io mi capovolgo e striscio verso la tua porta sacra. Sei bagnata, tasto il territorio, ad ogni mia tenera carezza sento il tuo corpo vibrare, appena poggio le mie labbra lo sento sussultare. Tieni una gamba sollevata , l'altra mi fa da cuscino, sono messo bello comodo davanti la tua vagina che ora riempirò di attenzioni. Il tuo odore femminile mi inebria, il nostro bacio è umido, sai di tutto quello che amo.
I tuoi umori si spalmano sulla mia lingua che con la sua intera superficie scorre sulla tua natura. Saggio ogni centimetro, mi insinuo con la punta, mi muovo seguendo i segnali che mi dai: i tuoi fremiti e i tuoi gemiti. La tua voce si alza nel silenzio quasi irreale della nostra camera da letto. Ora mi dedico al clitoride , alla cellula del piacere. La mia lingua lo accerchia, lo circonda con la saliva, lo puntella, so che non è un anti-stress o un giocattolo, so che devo costruire il piacere, so che devo cominciare piano. Ed è così che faccio, alternandomi tra il bottoncino e le labbra, levigando la zona attorno ad esso, intrappolando con le labbra, facendogli sentire il calore del fiato. Scorrendo sotto la mia lingua viene grattato dai suoi bozzi.
Tu stai gradendo , lo so , lo sento, trema la tua gamba sotto la mia testa , trema il tuo fianco sotto la mia mano , i tuoi lamenti di piacere si sentono a ritmi irregolari. Mi stringi i capelli, aggrappata ad essi come se la mia bocca fosse l'unica cosa che ti rende viva al momento.
Ora mi fai spostare , prendi l'iniziativa in preda alla frenesia , mi fai distendere a pancia in su e senza avere nemmeno il tempo di pensarci su sei a cavalcioni su di me.
Ormai la tua vagina del mio cazzo ha preso la forma, sono cinque anni che stiamo assieme, entra in scioltezza e tu su di me mi guardi come trafitta.
Fuori si gela qui dentro la nostra pelle brucia, mi afferri per le spalle, ti dai la spinta e cominci a darmi piacere, con movimenti scomposti ma efficaci ritmati dai tuoi gemiti.
Scorri su di me, la tua espressione è persa nel vuoto, mi guardi ma i tuoi occhi verdi pensano al piacere che si stanno procurando.
Sei sfrenata, il volto che vedo non è più il tuo , è quello della troia che vive sotto la ragazza acqua e sapone che sei, la tua metamorfosi adesso è completa.
Mi tiro su, drizzo il busto rimanendo dentro di te , adesso i nostri occhi sono distanti solamente una manciata di centimetri. Punto il tuo collo, lo mordo , se potessi te lo strapperei con i denti, punto la zona sotto il tuo orecchio , coperta dai capelli, hai un tatuaggio anche lí, un piccolo diamante, so che quella tua zona è particolarmente delicata, anche stasera non è da meno, e al tocco della mia lingua reagisci come se fossi caduta in un mare di ghiaccio. Da lí, discendendo, assaporo ogni millimetro della tua dolcissima pelle, passando in mezzo al seno, fino ad arrivare all'incavo delle costole, anche questa manovra è stata particolarmente gradita.
Ti afferro per i fianchi, ti stringo e ti ridó il ritmo che avevi perso per colpa della mia saliva.
Faccia contro faccia, mi fa impazzire quando mi sussurri i tuoi gemiti di lussuria all'orecchio, si sentono solo i nostri sospiri e il rumore della tua pelle che si infrange sulla mia.
Scorro le nocche della mia mano sulle incanalature della tua colonna vertebrale , lungo la tua schiena arrivo alle tue natiche che afferro.
È soffice , tondo , non mi piace farti male ma la parte animalesca ha preso il sopravvento, dal canto tuo ami questa leggera e finta violenza, il tuo lato perverso è forte. Te lo stringo , incido con le unghia , schiaffeggio fino a lasciarti un'impronta rossa della mia mano sulla chiappa destra.
Cambiamo posizione, ti afferro forte per il collo, sono deciso e risoluto , ti piaccio dominante , per consolare le mie paure e fragilità ci saranno altri momenti, dentro il letto mi vuoi potente e senza scrupoli. Spingo la tua testa di fuoco sul cuscino, ti porto un braccio dietro la schiena, inarcata, ti immobilizzo, prigioniera della mia voglia, stai aspettando solo di riavermi dentro.
Non ti faccio aspettare neanche un secondo , entro senza bussare, mi accogli con un urlo sfiatato , i nostri corpi si incastrano perfettamente , il tuo sedere è un cuscino perfetto per il mio pube. Il panorama davanti i miei occhi è fantastico: il tuo culo perfetto, la tua schiena curva che scorre come il fianco di una collina e termina con la grossa rosa che hai tatuato e la tua nuca. Mi spalmo sulla tua schiena, petto contro spalle, mentre continuo a mordicchiarti il collo.
Sento un odore misto di sudore e sesso e dei tuoi capelli. La tua criniera da leonessa.
Spingo e pompo come se la mia vita dipendesse da questo, effettivamente il successo di questa sera dipenderà da te , da quanto sarò in grado di soddisfarti, da quanto parlerai bene di me con le tue amiche , da quanto urlerai e mi dirai che sono unico.
Vado avanti e indietro, con foga , sento la pressione delle tue pareti umide sul mio pene, sento la tua pelle calda tremare in preda agli spasmi. Siamo aggrovigliati, come una cosa sola , il contatto del tuo corpo mi gasa, i tuoi gemiti mi fanno prendere coraggio. Ad ogni tuo sospiro colpisco più forte , sento i flussi di piacere scorrere tra i nostri corpi, sento la simbiosi.
Preso da una nuova vigoria ti fotto, ti scuoti sotto di me, mi stringi le mani , mi chiedi di non smettere, hai il collo rialzato , guardi verso l'alto.
L'orgasmo arriva come una scossa elettrica, i muscoli tremano, i sensi si dissolvono.
Faccio in tempo ad uscire e a lasciarti una macchia bianca su una natica. Tu mi osservi con aria complice e soddisfatta.
Ci addormentiamo abbracciati , tu con la tua testa sul mio petto, posso solo ripensare a come ci siamo scambiati il piacere a vicenda, posso solo pensare a quanto ci sai fare, a quanto mi prosciughi, sei troia, so che non vuoi sentirtelo dire, ma devo , lo penso: sei troia , sei la mia troia.
Beh, tu quando vuoi sai essere molto troia, ma non ti offendere , ti prego , sai come io intendo questo termine. Sai che ti adoro quando prendi l'iniziativa , quando mi guardi voluttuosa. Sei la classica tipa che per strada non incrocia lo sguardo con i passanti eppure all'interno del nostro piccolo cerchio d'intimitá con lo sguardo mi trafiggi, mi uccidi.
E mi uccidi ora , mentre l'ascensore sale e il rumore dei suoi ingranaggi metallici al lavoro si fonde con quello dei nostri baci. Calmi, lenti. Adagio, sento il tuo naso e le tue guance infrangersi sul mio volto. Freddi, gelati dall'aria di questa notte milanese.
Abbiamo riso, scherzato tra di noi e con i nostri amici e tornando a casa ci siamo tenuti vicini , portandoci calore come due stufe e adesso che dalla strada siamo passati al più sicuro abitacolo dell'ascensore possiamo riscaldarci a pieno.
Tu lo fai infilando le tue mani all'interno del mio cappotto, stringendomi i fianchi, premendo le tue unghie sul mio costato. Io lo faccio tenendoti la nuca e passando le dita in mezzo ai tuoi capelli. Quei capelli rossi che adoro, rossi come una fiamma, non quella di un incendio che distrugge e uccide ma quella di un camino che conforta, non quella che scotta ma che al massimo cauterizza. Quella che fin dagli albori l'uomo primitivo ricercava per scacciare via tutti i pericoli e dormire sicuro.
Ecco, ho perso il filo, perso nel pensare queste cazzate e tu mi guardi con i tuoi occhioni e un sorriso indagatore che si chiede perché mi sia fermato.
L'ascensore fa DIN, dal pianerottolo a camera nostra è un attimo. Tu sei ancora avvinghiata a me, le nostre lingue lottano come due gladiatori senza armi, i tuoi gomiti siedono sulle mie scapole per compensare i pochi centimetri che ci separano, le tue dita disordinano i miei capelli.
Ti scosto, con la mano sinistra ti afferro per il collo, la mano destra poggia le sue falangi sulle tue labbra, morbide ed umide, che come un'ostrica piano pianino si schiudono. Ti infilo un dito, poi due, in bocca, le affondo, le bagno con la tua saliva. Tu mi guardi con la bocca spalancata e gli occhi persi in me, so che ti piace, sentirti mia, ti piace.
Adesso, molto lentamente ti siedi sul bordo del nostro letto, io rimango in piedi davanti a te, sai cosa voglio, sono attimi di silenzio , il silenzio più eccitante che conosca, tu esiti , come sempre, vuoi farmi credere che non lo farai ma alla fine cederai, perché so che piace anche a te, è solo che ti piace giocare.
Il tuo sguardo e quel labbro che ti mordi confermano le mie ipotesi. La tua mano destra è già sulla mia cerniera. Sei elegante e delicata pure quando mi sbottoni e mi tiri fuori il cazzo... come fai lo sai solo tu.
Lo sorreggi con una mano e lo prendi in bocca, basta il contatto delle tue labbra, bastano due tiri e me lo innalzi in un momento.
Mi osservi con i tuoi lucenti occhi verdi, mi fissi, ti sforzi nel cercare di assumere un'espressione più da porca possibile e ci riesci benissimo. Con lo sguardo mi masturbi la mente, diventi la regina del mio intelletto.
Lavori bene per una manciata di secondi quando il trillo del telefono fisso ci interrompe.
Devo rispondere, il telefono è in soggiorno, ti devo abbandonare nella speranza che tu rimanga bella e sensuale come sei in questo momento.
Senza pantaloni e mutande attraverso la casa in pochi attimi, liquido il solito centralinista in men che non si dica e come un fulmine piombo nuovamente famelico in camera da letto.
Al mio rientro la sorpresa che si palesa davanti i miei occhi è delle più eccitanti.
Vedo i tuoi vestiti sul pavimento, vedo i tuoi piedini al limite del letto, le tue gambe inarcate, candide , lisce e splendide, illuminate dalla luce della lampada, vedo il tuo sedere tonico , la tua vulva rosea che luccica , dove fa da corona un sottile strato di peluria ramata. E poi vedo il tuo fianco che si curva come una vallata , vedo I tuoi seni concentrici , con i capezzoli carnosi e la conchiglia che ti sei fatta tatuare sullo sterno. La tua chioma rossa si adagia sulle tue spalle dove invece hai tatuato la lettera M. Il tuo braccio sinistro si stende lungo il fianco scoperto mentre con la mano destra ti sorreggi la testa. I tuoi occhi dicono lussuria e il tuo sguardo provocante canta vittoria perché sa di aver risvegliato in me bollori pesanti. Sai che con una semplice mossa mi hai stampato in mente un'immagine da film porno e te ne compiaci.
Vedi che ho ragione quando dico che sei troia? Sei eccezionale nell'esserlo.
Ancora ti mordi il labbro, io ti leggo nel pensiero, mi stai invitando e ti stai chiedendo perché ancora non ti ho divorata in un sol boccone.
Beh, non esito più , mi stendo affianco a te, levo anche l'ultimo indumento rimastomi addosso e adesso il labbro te lo tormento io.
È sottile, esile, scorre tra i miei incisivi , inerte , trasmette il suo sapore a me. Mi scosto , sono solo io a muovermi, tu rimani sempre distesa su un fianco. Io mi capovolgo e striscio verso la tua porta sacra. Sei bagnata, tasto il territorio, ad ogni mia tenera carezza sento il tuo corpo vibrare, appena poggio le mie labbra lo sento sussultare. Tieni una gamba sollevata , l'altra mi fa da cuscino, sono messo bello comodo davanti la tua vagina che ora riempirò di attenzioni. Il tuo odore femminile mi inebria, il nostro bacio è umido, sai di tutto quello che amo.
I tuoi umori si spalmano sulla mia lingua che con la sua intera superficie scorre sulla tua natura. Saggio ogni centimetro, mi insinuo con la punta, mi muovo seguendo i segnali che mi dai: i tuoi fremiti e i tuoi gemiti. La tua voce si alza nel silenzio quasi irreale della nostra camera da letto. Ora mi dedico al clitoride , alla cellula del piacere. La mia lingua lo accerchia, lo circonda con la saliva, lo puntella, so che non è un anti-stress o un giocattolo, so che devo costruire il piacere, so che devo cominciare piano. Ed è così che faccio, alternandomi tra il bottoncino e le labbra, levigando la zona attorno ad esso, intrappolando con le labbra, facendogli sentire il calore del fiato. Scorrendo sotto la mia lingua viene grattato dai suoi bozzi.
Tu stai gradendo , lo so , lo sento, trema la tua gamba sotto la mia testa , trema il tuo fianco sotto la mia mano , i tuoi lamenti di piacere si sentono a ritmi irregolari. Mi stringi i capelli, aggrappata ad essi come se la mia bocca fosse l'unica cosa che ti rende viva al momento.
Ora mi fai spostare , prendi l'iniziativa in preda alla frenesia , mi fai distendere a pancia in su e senza avere nemmeno il tempo di pensarci su sei a cavalcioni su di me.
Ormai la tua vagina del mio cazzo ha preso la forma, sono cinque anni che stiamo assieme, entra in scioltezza e tu su di me mi guardi come trafitta.
Fuori si gela qui dentro la nostra pelle brucia, mi afferri per le spalle, ti dai la spinta e cominci a darmi piacere, con movimenti scomposti ma efficaci ritmati dai tuoi gemiti.
Scorri su di me, la tua espressione è persa nel vuoto, mi guardi ma i tuoi occhi verdi pensano al piacere che si stanno procurando.
Sei sfrenata, il volto che vedo non è più il tuo , è quello della troia che vive sotto la ragazza acqua e sapone che sei, la tua metamorfosi adesso è completa.
Mi tiro su, drizzo il busto rimanendo dentro di te , adesso i nostri occhi sono distanti solamente una manciata di centimetri. Punto il tuo collo, lo mordo , se potessi te lo strapperei con i denti, punto la zona sotto il tuo orecchio , coperta dai capelli, hai un tatuaggio anche lí, un piccolo diamante, so che quella tua zona è particolarmente delicata, anche stasera non è da meno, e al tocco della mia lingua reagisci come se fossi caduta in un mare di ghiaccio. Da lí, discendendo, assaporo ogni millimetro della tua dolcissima pelle, passando in mezzo al seno, fino ad arrivare all'incavo delle costole, anche questa manovra è stata particolarmente gradita.
Ti afferro per i fianchi, ti stringo e ti ridó il ritmo che avevi perso per colpa della mia saliva.
Faccia contro faccia, mi fa impazzire quando mi sussurri i tuoi gemiti di lussuria all'orecchio, si sentono solo i nostri sospiri e il rumore della tua pelle che si infrange sulla mia.
Scorro le nocche della mia mano sulle incanalature della tua colonna vertebrale , lungo la tua schiena arrivo alle tue natiche che afferro.
È soffice , tondo , non mi piace farti male ma la parte animalesca ha preso il sopravvento, dal canto tuo ami questa leggera e finta violenza, il tuo lato perverso è forte. Te lo stringo , incido con le unghia , schiaffeggio fino a lasciarti un'impronta rossa della mia mano sulla chiappa destra.
Cambiamo posizione, ti afferro forte per il collo, sono deciso e risoluto , ti piaccio dominante , per consolare le mie paure e fragilità ci saranno altri momenti, dentro il letto mi vuoi potente e senza scrupoli. Spingo la tua testa di fuoco sul cuscino, ti porto un braccio dietro la schiena, inarcata, ti immobilizzo, prigioniera della mia voglia, stai aspettando solo di riavermi dentro.
Non ti faccio aspettare neanche un secondo , entro senza bussare, mi accogli con un urlo sfiatato , i nostri corpi si incastrano perfettamente , il tuo sedere è un cuscino perfetto per il mio pube. Il panorama davanti i miei occhi è fantastico: il tuo culo perfetto, la tua schiena curva che scorre come il fianco di una collina e termina con la grossa rosa che hai tatuato e la tua nuca. Mi spalmo sulla tua schiena, petto contro spalle, mentre continuo a mordicchiarti il collo.
Sento un odore misto di sudore e sesso e dei tuoi capelli. La tua criniera da leonessa.
Spingo e pompo come se la mia vita dipendesse da questo, effettivamente il successo di questa sera dipenderà da te , da quanto sarò in grado di soddisfarti, da quanto parlerai bene di me con le tue amiche , da quanto urlerai e mi dirai che sono unico.
Vado avanti e indietro, con foga , sento la pressione delle tue pareti umide sul mio pene, sento la tua pelle calda tremare in preda agli spasmi. Siamo aggrovigliati, come una cosa sola , il contatto del tuo corpo mi gasa, i tuoi gemiti mi fanno prendere coraggio. Ad ogni tuo sospiro colpisco più forte , sento i flussi di piacere scorrere tra i nostri corpi, sento la simbiosi.
Preso da una nuova vigoria ti fotto, ti scuoti sotto di me, mi stringi le mani , mi chiedi di non smettere, hai il collo rialzato , guardi verso l'alto.
L'orgasmo arriva come una scossa elettrica, i muscoli tremano, i sensi si dissolvono.
Faccio in tempo ad uscire e a lasciarti una macchia bianca su una natica. Tu mi osservi con aria complice e soddisfatta.
Ci addormentiamo abbracciati , tu con la tua testa sul mio petto, posso solo ripensare a come ci siamo scambiati il piacere a vicenda, posso solo pensare a quanto ci sai fare, a quanto mi prosciughi, sei troia, so che non vuoi sentirtelo dire, ma devo , lo penso: sei troia , sei la mia troia.
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