Spy Story 3 (Quarto capitolo)

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dominazione

Strada, rettilineo, salita, curva, rettilineo, curva a sinistra, salita, curva a gomito, rettilineo, curva a destra. Non si arriva mai. Martina è seduta dietro e ha lo stomaco che sembra un preservativo usato. Gianni guida nervoso, con arroganza, ridendo ai rimbrotti di Lorenza. La villa, che in realtà è un casolare ristrutturato, è alla fine di una sterrata. C'è anche un edificio più basso con quattro porte in legno, doveva essere una stalla. Gianni parcheggia lì davanti. Ci sono due ragazze che parlano con un uomo piuttosto tarchiato, in giacca e cravatta e una faccia tonda e gioviale. Lorenza lo abbraccia e lo bacia su una guancia. "Ciao grande Felix". Gianni lo saluta con una pacca sulla spalla. "Sei sempre più bella Lore e non è solo merito di Gianni. Rosalba e Francesca già le conoscete. Io invece non conosco lei".
"Si chiama Martina. È la nuova groupie di cui ti ho parlato, dice Lorenza, Martina lui è Felice, per te il dottor Mantica. È il segretario di Mario Aldobrandi ed è quello che ti farà lavorare e ti gira gli assegni. È un mio vecchio amico. È del mio paese, in Calabria. Compagni di classe dalle elementari al liceo".
"Bene Martina. Lorenza e Gianni mi hanno raccontato di te. So che sei stata protagonista di una specie di Grande Fratello clandestino. Ti sei fatta spiare per tutta la casa. So che hai fatto lavori sporchi per Gianni. So che non hai problemi a fare sesso con questo o con quello e se ti pagano è meglio. Su di te ho foto, racconti, storie, un vero dossier, e conosco anche i tuoi reati. Penso che ci siamo capiti. Quello che succede qui non deve uscire".
"Martina conosce le regole. Vero, zoccola?", dice duro Gianni.
Martina abbassa la testa e conferma facendo si con la testa. Non le importa più di farsi chiamare zoccola. È esattamente quello che è. Lo accetta. Ha capito che questo è quello che le viene meglio e le permette di vivere bene, senza più ansie e paure. Forse questo club di personaggi più o meno famosi a cui inchinarsi rende più facile tutto. Se rispetta le regole non ha più nulla da temere.
"Qui ci sono i vestiti per cambiarti. Devi prepararti per la serata. Seguimi con Rosalba e Francesca. Lorenza e Gianni so che ora hanno da fare con il dottor Aldobrandi per mettere a punto l'arrivo degli ospiti e la sicurezza".
La dependance è piuttosto grande. Ha due camere da letto, una cucina, una palestra, una sala relax e due bagni.
"Spogliatevi, dice Felice, qui ci sono quattro vestiti. Manca una ragazza, Charlotte, ma sta arrivando. Come vedete sono tutti uguali, tuniche scarlatte che vi lasciano le gambe scoperte da metà coscia e la schiena nuda""
"Ma dobbiamo indossarla subito? Ho il sudore appiccicato addosso e mi servirebbe una doccia".
"Niente doccia, Martina. Il tuo odore stasera si deve sentire. Te la farai domani quando ti svegli e per la prossima volta non depilarti sotto le ascelle. Vi vogliamo così, semplici, naturali e niente trucco. Come Francesca e Rosalba". Le due ragazze si stanno già spogliando e Martina riconosce gli stessi tatuaggi, la carta dei tarocchi dietro la schiena e l'unica differenza sono appunto le ascelle con il pelo.

La serata sta andando bene ed è di gran lusso. Ci sono almeno cinquanta e passa persone, più di un terzo sono donne, tutte accompagnate, e chiaramente ci sono invece uomini che hanno preferito venire da soli. Le groupie, con l'arrivo di Charlotte, nera e esotica, sono quattro. È proprio lei quella più cercata e la più bella. È una modella molto giovane e ha fatto capire alle altre tre che il suo compenso è di ben altro livello. Arriva alla doppia cifra. Francesca ha qualche anno meno di Martina e lavora come ufficio stampa in una casa discografica internazionale. È italiana ma vive a Londra. Rosalba è la veterana del gruppo. Ha quarantuno anni ma ne dimostra qualcuno di meno. È un'attrice di teatro che ormai non lavora più e sopravvive facendo corsi per l'impostazione della voce. È da anni nel giro dei locali Bdsm. Entrambe questa sera guadagneranno il triplo di Martina, l'unica che fa la cameriera in un pub. Alcuni ospiti hanno richiesto tra le groupie una che facesse il suo mestiere.
Charlotte ha un tatuaggio più astratto e di una carta dei tarocchi diversa, ricorda una sacerdotessa egizia e lei ha raccontato che si tratta della papessa. È molto meno pensate e invasivo rispetto a quello di Martina e delle altre due donne. Charlotte si lascia corteggiare ed è la sola che si apparta in camera quando si concede, scegliendo, agli ospiti. Rosalba sin dall'inizio ha occupato il salone con il camino e sta mettendo in scena una gang bang con un gruppo di fedelissimi. Francesca è la preferita delle signore e dei loro mariti. Il sesso si accompagna a una conversazione spazia dalla storia del rock alla letteratura. È la groupie di chi non si accontenta del piacere fisico ma cerca anche quello intellettuale. Martina invece non si riesce praticamente a spostare dall'atrio. Hanno cominciato mettendola in ginocchio e ha di fatto spompinato gran parte degli uomini, una decina le sono venuti in bocca, gli altri l'hanno usata solo come preliminare o esercizio di riscaldamento propedeutico alle altre ragazze. Ha leccato un po' di donne. Poi a un certo punto è cominciata una vera mattanza, l'hanno fatta appoggiare con le mani al muro e lasciata così a prenderlo da dietro, in tre le hanno riempito la fica stantuffandola per un quarto d'ora, venti minuti a testa, Il primo che le ha preso il culo ha preferito poi finire altrove, ma se lo è fatto prima pulire con cura, perché non voleva andare sporco da Charlotte. Il più pesante è quello che le sta spaccando lo sfintere adesso. È un uomo molto alto, magro, muscoloso, ma che deve aver superato i cinquant'anni e con un cazzo non lunghissimo ma massiccio e nodoso come l'asso di bastoni. È da quasi un'ora che sta usando il suo culo.
- Mi dispiace ma ci metto parecchio tempo a venire e Felice mi ha detto di venire da te, perché qui ormai c'è meno fila, Mi hai detto che ti chiami Martina, vero?
- Umpf si.
- Mi piaci, Sai di terra, sei soda, hai quest'aria da ragazza del popolo che mi fa impazzire e mi piace perfino che hai stia capelli da finta bionda e il tuo culo è accogliente. Te lo sto stantuffando da parecchio eh? Ma tu sembri una paziente. Non è così?
- Si, so una che do' mi mettono sto.
- Bello sto modo di dire. Ora però insultati che voglio venire. Dì che sei una rottainculo.
- Eh si sono una rottainculo,
- Stai qui perché hai un solo neurone nel cervello, Sei una cretina, una cogliona.
- Cazzo si sono una cogliona, una cretina.
- Sei una zozza.
- Sono una zozza,
- Dai si, sei una zoccola, dillo,
- Sono una zoccola.
- Più forte.
- UNA ZOCCOLA
- Urla ancora di più, devono sentirlo tutti.
Martina urlò a squarciagola, tanto che in parecchi si girarono,
- Sei una vacca. Dai che lo sento salire,
- Sono una vacca,
- Come fa la vacca?
- Muuuuu.
- Allora fai muuu. Muggisci.
-Muuuu, muuuuu, muuuu.
Martina fece muuuu a ogni affondo di cazzo nel culo. Muuuu. Muuuu. MUUUUUU.
- Sto venendo.
- Muuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu.
- Vengo, vengo, vengo. Vaccaaaaaaaaaaaaaaa. Vaccaaaaa. Sei una vacca,
Martina sentì scendere la sborra nel culo. Le pareti erano pressoché anestetizzate. Stare in piedi con le mani attaccate al muro l'aveva fatta sudare e ora il tatuaggio sulla schiena luccicava. SI sentiva devastata, Abbassò la testa e muggì ancora,
- Vacca, disse l'uomo stappando il cazzo dal suo culo.
- muuuuuuuu.
(Continua)
di
scritto il
2017-11-30
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