Come ho imparato a conoscere il cazzo

di
genere
gay

I fatti che narrerò, sono solo parzialmente frutto di fantasia e comunque risalgono a molti anni fa.
All'epoca ero un ragazzino studente delle superiori, e per l'acquisto di libri, quaderni e quant'altro frequentavo una piccola cartolibreria vicino casa.
Il proprietario era un signore sui 45 anni non troppo magro, brizzolato, con gli occhi chiari, che passava il suo tempo libero in negozio a leggere.
Non era sposato e viveva da solo in un piccolo appartamento nello stesso stabile dove era la cartolibreria.
All'ora di pranzo la cartolibreria rimaneva aperta perché il proprietario mangiava nel negozio e, fin verso le cinque del pomeriggio difficilmente vi erano avventori.
Col tempo io avevo preso amicizia e confidenza con il proprietario Mario (nome di fantasia)e spesso mi recavo da lui proprio nello spacco dopo pranzo per avere tempo di chiacchierare con lui in santa pace.
Era un tipo simpatico e cordiale e spesso scherzavamo in modo molto divertente.
Col tempo ovviamente si finì a parlare spesso di sesso e lui mi chiedeva delle ragazze che frequentavo e se mi era capitata qualche avventura erotica, ma mai ero riuscito a sapere delle sue storie.
Un giorno che capitai all'improvviso nella cartolibreria, lo trovai assorto a leggere un libro, ed era rosso in volto e con una mano sul cavallo dei pantaloni.
Quando mi vide chiuse di scatto il libro, ma non potè nascondere una notevole erezione ed una macchia che all'improvviso si formò sul cavallo dei pantaloni.
Quando gli feci notare che si era sporcato non potè negare che, quando ero entrato, si stava segando, io gli chiesi cosa stesse leggendo di tanto erotico e lui su mia insistenza, mi fece vedere che nascosto nel libro che aveva in mano vi era un giornalino pornografico.
Io non avevo ancora visto questo genere di riviste, ed insistei per poterle sfogliare con lui. Vi erano immagini di belle ragazze che prendevano il cazzo in ogni modo, ma nell' interno vi erano pure dei bellissimi servizi fotografici con trans, e specialmente uno con un trans che lo prendeva in bocca ed in culo, che indossava un paio di autoreggenti nere.
Alla visata di quelle immagini anch'io ebbi una vistosissima erezione e lui mi chiese se mi fossi mai sparato una sega.
Gli confessai che spessissimo mi segavo, anche più volte al giorno, ma quando godevo di più era quando indossavo un vecchio collant nero che mia sorella aveva buttato perché sfilato.
Il mio racconto dovette eccitarlo nuovamente perché si formò nuovamente un vistoso bozzo sui pantaloni.
Mi disse anche che gli sarebbe piaciuto vedermi segare con in dosso i collant, ma nel mentre parlavamo entrarono persone in negozio e dovemmo interrompere la conversazione.
Si era fatto tardi ed io dovevo ritornare a casa, ma prima di andare lui mi invitò a casa sua per il sabato pomeriggio successivo, quando di solito io uscivo con gli amici e la cartolibreria era chiusa.
Io accettai ed andai via.
Il sabato successivo mi recai a casa di Mario pensando che il pomeriggio sarebbe passato a chiacchierare, come era successo anche altre volte.
Giunto da Lui entrai nel piccolo appartamento, composto di una cucina, un bagno un soggiornino ed una stanza da letto, e mi accomodai sul divano innanzi alla televisione.
All'poca vi erano le televisioni con i videoregistratori a cassette e Mario ne aveva uno.
Parlando lui pian piano spostò il discorso sul sesso emi chiese se mi fosse piaciuto vedere un video porno, io fui molto incuriosito ed accettai con entusiasmo, lui frugò in un cassetto dove vi erano alcune video cassette e ne estrasse una che infilò nel videoregistratore.
Partì il fil dove si vedeva una splendida ragazza che scherzava con due bei negroni. Dopo poco la la ragazza iniziò a spogliarsi come pure i negroni. A questo punto sia la mia erezione che quella di Mario erano ben visibili dai nostri pantaloni, a questo punto Mario mi propose di segarci entrambi ed io, malgrado una certa timidezza su sua insistenza accettai, allora lui mi disse di aspettare che aveva una sorpresa per me, andò in camera da letto e tornò con un paio di autoreggenti nere bellissime.
Mi disse di spogliarmi e di indossarle per eccitarmi ancora di più. Io preso dall'eccitazione accettai, andai in bagno mi denudai completamente ed indossando solo le autoreggenti tornai nel salotto. Mario nel frattempo si era spogliato completamente anche lui ed esibiva un magnifico cazzo in erezione.
Anch'io ero oltremodo eccitato, ma la vista del suo cazzone mi mise addosso un eccitazione ancora maggiore.
Mario fece ripartire il film ed io mi accorsi che la splendida ragazza era in realtà un magnifico trans con un notevole attributo, che con i negroni faceva di tutto sia da passiva che da attiva.
La cosa mi eccitò ancor di più e, nel mio io mi immaginai al posto della trans e, il sapere che a pochi centimetri da me c'era Mario con il suo cazzone in bella mostrami eccitava enormemente.
Mario evidentemente si accorse che di sottecchi spiavo il suo cazzo, e mi chiese se mi fosse piaciuto toccarlo, io non risposi e Mario, avendo capito che non aspettavo altro, prese la mia mano e la portò sul suo cazzo.
La sensazione fu unica ebbi una vera e propria scarica elettrica il contatto con quel magnifico cazzo fu la cosa più eccitante che mi fosse mai successa.
Molto timidamente iniziai a segarlo guidato dalla sua mano, ma dopo un po' lui mi lascio ed io continuai da solo, nel frattempo il video andava ed era giunto ad un punto dove la bellissima trans faceva uno splendido pompino alternativamente ai due negroni.
Mario vedendo che io ero preso ed eccitato dalla scena, mi chiese se volessi provare, io preso dalla timidezza non risposi, ma incomincia a tremare come una foglia per l'eccitazione, Mario capendo che io avevo bisogno solo di un piccolo incentivo, pose la sua mano sulla mia testa e dolcemente mi forzò ad avvicinarmi con la bocca al suo cazzo.
Spinto dalla mano di Mario mi avvicinavo a quel palo di carne che vedevo sempre più vicino fin quando non posai le mie labbra sulla cappella, altra scossa elettrica, ed aumento dell'eccitazione.
Mario mi disse di leccarlo ed io iniziai timidamente dalla cappella, ma poi preso dall'eccitazione, iniziai a leccarlo confoga dalla punta alle palle e viceversa.
Mario mi disse di aprire la bocca e di infilarlo dentro, lo feci e l'eccitazione arrivò al parossismo ero talmente eccitato di succhiare per la prima volta un cazzo che venni senza nemmeno toccarmi.
Mario nel frattempo si godeva il mio pompino e mi incitava dicendo che ero BRAVISSIMA al femminile e questo mi eccitò ancora di più.
Mario, malgrado apprezzasse il mio pompino, non veniva ancora e, dopo alcuni minuti mi fermò.
Nel frattempo sullo schermo il trans si era messa a pecorina e si faceva sbattere da uno dei negroni mentre l'altro gli riempiva la bocca.
Mario mi chiese se volevo provare, ma io avevo paura di sentire dolore.
Mario insistè dicendo che avrebbe usato il burro (era l'epoca del film "Ultimo tango a Parigi") e che avrebbe fatto con molta delicatezza, e disse anche che, una volta provato il cazzo per bene, non avrei più potuto farne a meno.
Io sulle insistenze di Mario accettai e mentre Mario andava a prendere il burro io continuavo a vedere il trans godere con il cazzo ben piantato nel culo, e questa scena mi eccitava ancor dipiù pensando che di li a poco, ach'io mi sarei trovato con un bel cazzone nel culo.
Mario tornò con un panetto di burro che dopo avermi messo a pecorina sul divano, iniziò a spalmarmi sul culo, faceva entrare anche le sue dita nel forellino che, dopo poco diventò estremamente scivoloso tanto che Mario riuscì ad infilarmi quattro dita senza provocarmi dolore.
Fatto questo Mario si posizionò dietro di me ed appoggiata la cappella al buchino, cominciò a spingere molto lentamente ma con insistenza. Io iniziai a provare dolore, ma Mario, dopo avermi riempito di baci, per allentare la tensione, accortosi che io ero più rilassato, iniziò a spingere con maggiore determinazione fino ad entrare tutto dentro.
Io dolore fu forte, ma dopo il primo momento doloroso, l'eccitazione ed il godimento salirono alle stelle specialmente quando Mario cominciò a "chiavarmi" come un treno.
Io persi completamente la cognizione del tempo e l'eccitamento ed il godimento arrivarono a vette inimmaginabili godetti da solo, ancora una volta senza nemmeno toccarmi.
Mario nel frattempo continuava a pomparmi.
Dopo almeno dieci minuti si fermò e mi fece cambiare posizione, mi mise supino, si portò le mie gambe inguainate nelle autoreggenti sulle spalle ed iniziò a pomparmi nuovamente come un forsennato io, godetti ancora. Dopo circa cinque minuti di pompaggio e di baci appassionati che Mario mi dava, sfilò il cazzo dal culo, lo pose sulla mia bocca, mi disse di aprirla e sborrò versandomi tutto il suo nettare in gola.
Io assaporai quella calda crema che mi sembrò buonissima.
dopo ci accasciammo sfiniti sul divano.
Mario mi chiese cosa avessi provato ed alla mia esaltazione per aver goduto in maniera così intensa, mi disse che lui, era omosessuale, che aveva alcuni amici con cui scopava regolarmente e che se mi fosse piaciuto, me li avrebbe fatti conoscere.
Io gli dissi che non sapevo, ma che comunque mi sarebbe piaciuto rifarlo con lui.
Dopo esserci ricomposti e lavati, io lo salutai ed andai via con la promessa che ci saremmo rivisti anche il giorno dopo per ripetere l'esperienza.
Andando via ripensai alle parole di Mario, era vero che una volta provato il cazzo non se ne può più fare a meno.
E questo credetemi è sacrosanta verità.
scritto il
2017-12-05
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