Imprevisto 5
di
Liciaa
genere
incesti
IMPREVISTO 5
Inutile dire passammo il resto del pomeriggio a prenderci e rincorrerci ovunque dentro casa, mi prendeva da dietro sul tavolo e io rispondevo sbattendolo sul letto cavalcandolo in un continuo ribaltamento di fronti.
Furono speciali quelle ore e trascorsero in un lampo purtroppo e mentre eravamo teneramente abbracciati sul divano gli squillò il telefono, era in ritardo per la partita di pallone, e seppur a malavoglia ci staccammo non senza prima esserci dati un lunghissimo bacio.
Se ne andò e fu il vuoto dentro di me, quelle poche ore mi avevano riempita di gioia e passione, lasciandomi spaesata e confusa.
Avevo però una cosa da fare, chiamare Fiorella e chiedergli assolutamente di prescrivermi la pillola per la sera stessa, mi era venuto dentro almeno 2 volte , e la chiamai immediatamente.
Mi rispose subito e non appena gli accennai la cosa mi subissò di domande sul come e perché, ma soprattutto con chi!
Non potevo darle risposta a tutto e per non confessare il chi inventai un’occasionale amante appena conosciuto e che mi era venuto dentro, non potevo dirgli che era mio nipote ed erro stata io di proposito a farlo venire dentro.
Non molto convinta delle mie spiegazioni mi disse che mi avrebbe fatto la ricetta e di passare pure in studio a prenderla dalla sua segretaria, ma disse anche che visto che doveva andare via ne avremmo riparlato di persona, e ridendo mi salutò.
Chiusi il telefono in un imbarazzo mortale ma sollevata dal fatto mi avesse prescritto la pillola, almeno quello non sarebbe stato un problema, e dopo essermi lavata e rivestita uscii di casa anche io diretta nello studio di ginecologia.
Parcheggiai e appena scesi incrociai Fiorella al telefono che con uno sguardo interrogativo mi chiedeva cosa avessi fatto facendomi scrollare le spalle in un sorriso imbarazzato, era curiosa e sapevo finché non avesse saputo chi era non avrebbe mollato, per fortuna salii in auto andandosene.
Presi la ricetta e corsi in farmacia, fu un sollievo, era la mia unica paura e ora che non avevo più quella preoccupazione ero felice e accendendo una sigaretta guardai il cellulare notando un messaggio di Ale che diceva: alle 20 sono da te, prendo 2 pizze.
Erano le 18 e 30, avevo un ora e mezza di tempo, e camminando in centro passai davanti ad un negozio di intimo entrando impulsivamente.
Subito una commessa giovanissima e carinissima mi si avvicinò chiedendo se avessi bisogno di aiuto e decisi di volermi compare un bel coordinato slip-reggiseno un po’ sexy, non avrei mai fatto di norma un acquisto del genere ma quel giorno ero diversa e volevo fare qualcosa di nuovo, mostrandomi una mutanda a culotte con reggiseno azzurri che mi fecero innamorare immediatamente.
Andai in camerino a provarlo e guardandomi allo specchio non potei non avere un pizzico d’orgoglio per il mio fisico nonostante l’età ancora in forma e tonico.
La commessa mi chiese era tutto ok e aprendo la tendina mi guardo compiaciuta complimentandosi, con un pizzico di malizia guardandomi tra le gambe, della scelta dicendomi che stasera il mio uomo sarebbe stato parecchio fortunato lasciandomi sorridendo per ritornare in cassa.
Mi rivestii divertita dai sui complimenti non sapendo quanto avesse ragione, che il mio uomo stasera sarebbe stato fortunatissimo stasera!!
Pagai e uscii, con la promessa della ragazza che al mio ritorno in negozio avrei avuto sicuramente degli sconti, entrando nel supermercato a fianco per prendere qualche birra per la pizza e una volta dentro anche una bottiglia di Rum visto che non ne avevo più in casa.
Erano ormai le 19 e 15 e decisi di tornare a casa.
Faccio in tempo a entrare nell’atrio che trovo la vicina del piano terra, un’anziana tanto carina, che mi dice di aver visto passare mio nipote nel pomeriggio e che ero fortunata mi venisse a far visita, non sapeva però che visita fortunatamente.
Ero in casa e non vedevo l’ora arrivasse e senza perdere tempo tirai fuori il completo appena acquistato e lo indossai rimanendo cosi in attesa del suo arrivo.
Camminavo e giravo per casa impaziente e fremente, come poteva un ragazzino avermi fatto perdere cosi la ragione? Era solo la mia risvegliata sessualità dopo secoli in cui mio marito neanche mi guardava? O c’era altro?
Persa nelle mie domande fui svegliata dal campanello, era lui finalmente, e gli aprii il cancello e andando a prendere una vestaglia, non volevo rovinargli la sorpresa!
Bussò e corsi ad aprirgli la porta facendolo entrare salutandolo con un bacio in bocca molto più che casto.
Appoggio le pizze sul tavolo e mi guardò proprio mentre di fronte a lui lasciai cadere la vestaglia mostrandomi nel completo dove la culotte mi fasciava divinamente il sedere e il reggiseno faceva intravedere i miei capezzoli già eccitati.
Dalla sorpresa lasciò cadere la borsa da calcio ,mentre con gli occhi mi stava già mangiando e immaginando in chissà quali posizioni, e mi avvicinai a lui abbracciandolo stretto e sentendolo portare le mani sul mio culo prendendolo e palpandolo a piene mani.
Era già duro e senza perdere tempo mi abbassai in ginocchio trovandomi con il suo pacco rigonfio davanti al viso e da cui tirai fuori un cazzo semiduro e che ero decisa a far diventare durissimo.
Lo presi in bocca lavorandolo prima con la lingua come se fosse un gelato e poi lo feci sparire magicamente in bocca ingoiandolo tutto sentendo il suo corpo irrigidirsi dall’eccitazione.
Succhiai intensamente qualche minuto quando la sua mano mi prese la nuca e spingendo mi blocco mentre con il bacino mi scopava la bocca dando colpi secchi con il cazzo fino a bloccarsi in un potentissimo orgasmo che mi riempi quasi facendomi soffocare.
Si stacco soddisfatto mentre io , piena di sborra in bocca, mi rialzavo ingoiando e portando una mano nelle mutande trovando la fica oscenamente bagnata.
L: ora però tocca a me!
Gli dissi leccandomi le labbra.
A: zia ti prego ora fammi mangiare, ho una fame da lupo, ho corso come un matto in partita!
Mi rispose mettendosi a ridere e facendo ridere come una matta anche me.
Mangiammo la pizza velocemente, lui la divorò, io invece neanche la toccai visto che la mia fame era di un altro tipo.
Lo guardai mentre mangiava e non potevo non notare la sua aria spensierata e genuina, era un ragazzo fantastico, e gli diedi maternamente un bacio sulla guancia facendolo sorridere.
Finimmo di mangiare sistemai la cucina mentre lui andò in bagno e proprio mentre ero assorta a lavare i piatti sentii il suo abbraccio stretto con una mano a infilarsi , da sotto , nel reggiseno e l’altra solleticare l’elastico delle mutande giocando a entrare ed uscire sfiorandomi delicatamente con i polpastrelli la passerina.
Ero alla sua mercé , mentre mi toccava e baciava il collo, mi contorcevo preda al piacere più puro e avevo perso ormai contatto con la realtà dove mi riporto lui prendendomi la mano e portandola sul suo cazzo , che nel frattempo aveva tirato fuori , accompagnandomi a segarlo.
Non me lo feci ripetere due volte e prendendolo in mano lo sentii ingrossarsi sempre più diventando ormai pienamente eretto.
A: zia voglio scoparti.
L: sono tua.
E abbassai la culotte a metà gamba aprendo le gambe invitandolo a prendermi così in piedi e subito.
Non si fece pregare e appoggiando la cappella spinse piano piano dentro, facendomi gemere di piacere , stando attento a non spingere seccamente per godersi ogni centimetro dentro di me fino ad essere completamente dentro.
Ero appoggiata al lavandino e lui dietro di me spingeva piano e delicato mentre guardando fuori entrambi vedevamo un tramonto rosso e fantastico, eravamo in una situazione proibita ma eccitante e romantica allo stesso tempo e credo lo pensammo entrambi perché incrociando lo sguardo scattammo in un bacio appassionato e lunghissimo.
Finito il bacio lo sentii sfilare da me e allora lo feci sedere sul divano spogliandolo nudo e facendo altrettanto.
Dopo averlo fatto sedere gli montai sopra dandogli però le spalle cosa che lo fece eccitare tantissimo visto che non la smetteva con mani di toccarmi ovunque passando dai fianchi fino a riempirsi la mano con il mio seno strizzandomi leggermente i capezzoli.
Stavamo benissimo cosi allacciati, lo sentivo pienamente dentro e stavo attenta a non esagerare con il ritmo per far durare la situazione il più a lungo possibile, e in silenzio godevamo l’uno dell’altra ignorando i messaggi incessanti dei nostri cellulari.
Aumentò il ritmo ma così facendo ora ero un po’ scomoda e mi alzai solo per girarmi viso a viso e risedermi sopra il suo cazzo notando gli umori della mia passerina colare sulla sua cappella.
Lo abbracciai una volta che fu dentro tutto e questa volta aumentai io il ritmo ballando il twist con il bacino ammattendolo completamente, godeva e godeva tanto ma io non ero da meno, tanto che mi prese e mi tenne ferma dandomi colpi secchi e forti facendomi sobbalzare vistosamente il seno.
Mi aveva sorpresa con quei colpi e infatti venni improvvisamente tremando su di lui.
Ero sua e lo sapeva , dava colpi forti e rallentava piano facendomi impazzire in attesa del colpo successivo, dettava il ritmo e sapeva come muovere le mani fino a che mettendo le mani sul mio sedere non si fece strada con un dito sul buchetto posteriore , non ero vergine dietro ma neanche così abituata , giocando a disegnare il contorno con il dito facendomi sobbalzare leggermente.
L: piano dietro tesoro, non sono abituata.
A: tranquilla zia,se vuoi smetto.
L: no continua pure ma fa piano.
E lui piano continuò, delicato, senza mai entrare ma stando attendo a solleticare deciso il buchetto del culo mentre mi scopava.
Ero in trance sopra di lui ma anche lui era molto preso e deciso continuava, stavo per avere un altro orgasmo e non capivo più niente e lui ne approfittò , infatti sentii il suo dito farsi strada nel culo entrando prima la punta e poi sempre di più facendomi dandomi prima un po’ fastidio ma lasciando spazio poi a sempre più piacere.
Non riuscivo a fermarlo impegnata a godere e a raggiungere il secondo orgasmo, quando non appena dentro metà dito , venni di nuovo agitando il bacino e favorendo così il suo movimento nel culo aumentando il mio piacere.
Non finii l’orgasmo che sentii il suo cazzo irrigidirsi ed esplodere dentro di me riempiendomi nuovamente di sborra bollente.
Eravamo abbracciati l’uno sfiniti e stremati quando mi baciò teneramente nell’angolo della bocca.
A: sono il ragazzo più felice della terra.
L: anche io lo sono in questo momento, felicissima.
A: ti amo zia.
Non me lo aspettavo , ma mi sciolse il cuore e venire anche una lacrima.
L: ti amo anche io.
E finimmo nuovamente in un lungo bacio, seppur più pudico, ma comunque bellissimo.
Ci staccammo e gli proposi ,se lo voleva, di fare la doccia con me e con entusiasmo accettò.
Sotto la doccia giocavamo e ridevamo baciandoci e toccandoci come innamorati veri, sembravamo insieme da sempre, e una volta fuori ci asciugammo restando entrambi solo in slip.
Accendemmo entrambi una sigaretta uscendo sul terrazzo a goderci quella calda serata di inizio giugno sistemandoci sdraiati abbracciati sul divanetto.
Non parlammo a lungo, non c’erano bisogno di parole, rimanendo petto a petto sentendo battere felicemente all’impazzata i nostri cuori .
L: dormi con me stanotte?
A: posso ?
L: certo, te lo sto chiedendo.
A: sarei un matto a dire di no allora!!
Ed entrammo ridendo come due scemi.
Andammo a letto e accoccolata a lui ero finalmente di nuovo felice e senza rendermi conto scivolai in un sonno profondo.
Inutile dire passammo il resto del pomeriggio a prenderci e rincorrerci ovunque dentro casa, mi prendeva da dietro sul tavolo e io rispondevo sbattendolo sul letto cavalcandolo in un continuo ribaltamento di fronti.
Furono speciali quelle ore e trascorsero in un lampo purtroppo e mentre eravamo teneramente abbracciati sul divano gli squillò il telefono, era in ritardo per la partita di pallone, e seppur a malavoglia ci staccammo non senza prima esserci dati un lunghissimo bacio.
Se ne andò e fu il vuoto dentro di me, quelle poche ore mi avevano riempita di gioia e passione, lasciandomi spaesata e confusa.
Avevo però una cosa da fare, chiamare Fiorella e chiedergli assolutamente di prescrivermi la pillola per la sera stessa, mi era venuto dentro almeno 2 volte , e la chiamai immediatamente.
Mi rispose subito e non appena gli accennai la cosa mi subissò di domande sul come e perché, ma soprattutto con chi!
Non potevo darle risposta a tutto e per non confessare il chi inventai un’occasionale amante appena conosciuto e che mi era venuto dentro, non potevo dirgli che era mio nipote ed erro stata io di proposito a farlo venire dentro.
Non molto convinta delle mie spiegazioni mi disse che mi avrebbe fatto la ricetta e di passare pure in studio a prenderla dalla sua segretaria, ma disse anche che visto che doveva andare via ne avremmo riparlato di persona, e ridendo mi salutò.
Chiusi il telefono in un imbarazzo mortale ma sollevata dal fatto mi avesse prescritto la pillola, almeno quello non sarebbe stato un problema, e dopo essermi lavata e rivestita uscii di casa anche io diretta nello studio di ginecologia.
Parcheggiai e appena scesi incrociai Fiorella al telefono che con uno sguardo interrogativo mi chiedeva cosa avessi fatto facendomi scrollare le spalle in un sorriso imbarazzato, era curiosa e sapevo finché non avesse saputo chi era non avrebbe mollato, per fortuna salii in auto andandosene.
Presi la ricetta e corsi in farmacia, fu un sollievo, era la mia unica paura e ora che non avevo più quella preoccupazione ero felice e accendendo una sigaretta guardai il cellulare notando un messaggio di Ale che diceva: alle 20 sono da te, prendo 2 pizze.
Erano le 18 e 30, avevo un ora e mezza di tempo, e camminando in centro passai davanti ad un negozio di intimo entrando impulsivamente.
Subito una commessa giovanissima e carinissima mi si avvicinò chiedendo se avessi bisogno di aiuto e decisi di volermi compare un bel coordinato slip-reggiseno un po’ sexy, non avrei mai fatto di norma un acquisto del genere ma quel giorno ero diversa e volevo fare qualcosa di nuovo, mostrandomi una mutanda a culotte con reggiseno azzurri che mi fecero innamorare immediatamente.
Andai in camerino a provarlo e guardandomi allo specchio non potei non avere un pizzico d’orgoglio per il mio fisico nonostante l’età ancora in forma e tonico.
La commessa mi chiese era tutto ok e aprendo la tendina mi guardo compiaciuta complimentandosi, con un pizzico di malizia guardandomi tra le gambe, della scelta dicendomi che stasera il mio uomo sarebbe stato parecchio fortunato lasciandomi sorridendo per ritornare in cassa.
Mi rivestii divertita dai sui complimenti non sapendo quanto avesse ragione, che il mio uomo stasera sarebbe stato fortunatissimo stasera!!
Pagai e uscii, con la promessa della ragazza che al mio ritorno in negozio avrei avuto sicuramente degli sconti, entrando nel supermercato a fianco per prendere qualche birra per la pizza e una volta dentro anche una bottiglia di Rum visto che non ne avevo più in casa.
Erano ormai le 19 e 15 e decisi di tornare a casa.
Faccio in tempo a entrare nell’atrio che trovo la vicina del piano terra, un’anziana tanto carina, che mi dice di aver visto passare mio nipote nel pomeriggio e che ero fortunata mi venisse a far visita, non sapeva però che visita fortunatamente.
Ero in casa e non vedevo l’ora arrivasse e senza perdere tempo tirai fuori il completo appena acquistato e lo indossai rimanendo cosi in attesa del suo arrivo.
Camminavo e giravo per casa impaziente e fremente, come poteva un ragazzino avermi fatto perdere cosi la ragione? Era solo la mia risvegliata sessualità dopo secoli in cui mio marito neanche mi guardava? O c’era altro?
Persa nelle mie domande fui svegliata dal campanello, era lui finalmente, e gli aprii il cancello e andando a prendere una vestaglia, non volevo rovinargli la sorpresa!
Bussò e corsi ad aprirgli la porta facendolo entrare salutandolo con un bacio in bocca molto più che casto.
Appoggio le pizze sul tavolo e mi guardò proprio mentre di fronte a lui lasciai cadere la vestaglia mostrandomi nel completo dove la culotte mi fasciava divinamente il sedere e il reggiseno faceva intravedere i miei capezzoli già eccitati.
Dalla sorpresa lasciò cadere la borsa da calcio ,mentre con gli occhi mi stava già mangiando e immaginando in chissà quali posizioni, e mi avvicinai a lui abbracciandolo stretto e sentendolo portare le mani sul mio culo prendendolo e palpandolo a piene mani.
Era già duro e senza perdere tempo mi abbassai in ginocchio trovandomi con il suo pacco rigonfio davanti al viso e da cui tirai fuori un cazzo semiduro e che ero decisa a far diventare durissimo.
Lo presi in bocca lavorandolo prima con la lingua come se fosse un gelato e poi lo feci sparire magicamente in bocca ingoiandolo tutto sentendo il suo corpo irrigidirsi dall’eccitazione.
Succhiai intensamente qualche minuto quando la sua mano mi prese la nuca e spingendo mi blocco mentre con il bacino mi scopava la bocca dando colpi secchi con il cazzo fino a bloccarsi in un potentissimo orgasmo che mi riempi quasi facendomi soffocare.
Si stacco soddisfatto mentre io , piena di sborra in bocca, mi rialzavo ingoiando e portando una mano nelle mutande trovando la fica oscenamente bagnata.
L: ora però tocca a me!
Gli dissi leccandomi le labbra.
A: zia ti prego ora fammi mangiare, ho una fame da lupo, ho corso come un matto in partita!
Mi rispose mettendosi a ridere e facendo ridere come una matta anche me.
Mangiammo la pizza velocemente, lui la divorò, io invece neanche la toccai visto che la mia fame era di un altro tipo.
Lo guardai mentre mangiava e non potevo non notare la sua aria spensierata e genuina, era un ragazzo fantastico, e gli diedi maternamente un bacio sulla guancia facendolo sorridere.
Finimmo di mangiare sistemai la cucina mentre lui andò in bagno e proprio mentre ero assorta a lavare i piatti sentii il suo abbraccio stretto con una mano a infilarsi , da sotto , nel reggiseno e l’altra solleticare l’elastico delle mutande giocando a entrare ed uscire sfiorandomi delicatamente con i polpastrelli la passerina.
Ero alla sua mercé , mentre mi toccava e baciava il collo, mi contorcevo preda al piacere più puro e avevo perso ormai contatto con la realtà dove mi riporto lui prendendomi la mano e portandola sul suo cazzo , che nel frattempo aveva tirato fuori , accompagnandomi a segarlo.
Non me lo feci ripetere due volte e prendendolo in mano lo sentii ingrossarsi sempre più diventando ormai pienamente eretto.
A: zia voglio scoparti.
L: sono tua.
E abbassai la culotte a metà gamba aprendo le gambe invitandolo a prendermi così in piedi e subito.
Non si fece pregare e appoggiando la cappella spinse piano piano dentro, facendomi gemere di piacere , stando attento a non spingere seccamente per godersi ogni centimetro dentro di me fino ad essere completamente dentro.
Ero appoggiata al lavandino e lui dietro di me spingeva piano e delicato mentre guardando fuori entrambi vedevamo un tramonto rosso e fantastico, eravamo in una situazione proibita ma eccitante e romantica allo stesso tempo e credo lo pensammo entrambi perché incrociando lo sguardo scattammo in un bacio appassionato e lunghissimo.
Finito il bacio lo sentii sfilare da me e allora lo feci sedere sul divano spogliandolo nudo e facendo altrettanto.
Dopo averlo fatto sedere gli montai sopra dandogli però le spalle cosa che lo fece eccitare tantissimo visto che non la smetteva con mani di toccarmi ovunque passando dai fianchi fino a riempirsi la mano con il mio seno strizzandomi leggermente i capezzoli.
Stavamo benissimo cosi allacciati, lo sentivo pienamente dentro e stavo attenta a non esagerare con il ritmo per far durare la situazione il più a lungo possibile, e in silenzio godevamo l’uno dell’altra ignorando i messaggi incessanti dei nostri cellulari.
Aumentò il ritmo ma così facendo ora ero un po’ scomoda e mi alzai solo per girarmi viso a viso e risedermi sopra il suo cazzo notando gli umori della mia passerina colare sulla sua cappella.
Lo abbracciai una volta che fu dentro tutto e questa volta aumentai io il ritmo ballando il twist con il bacino ammattendolo completamente, godeva e godeva tanto ma io non ero da meno, tanto che mi prese e mi tenne ferma dandomi colpi secchi e forti facendomi sobbalzare vistosamente il seno.
Mi aveva sorpresa con quei colpi e infatti venni improvvisamente tremando su di lui.
Ero sua e lo sapeva , dava colpi forti e rallentava piano facendomi impazzire in attesa del colpo successivo, dettava il ritmo e sapeva come muovere le mani fino a che mettendo le mani sul mio sedere non si fece strada con un dito sul buchetto posteriore , non ero vergine dietro ma neanche così abituata , giocando a disegnare il contorno con il dito facendomi sobbalzare leggermente.
L: piano dietro tesoro, non sono abituata.
A: tranquilla zia,se vuoi smetto.
L: no continua pure ma fa piano.
E lui piano continuò, delicato, senza mai entrare ma stando attendo a solleticare deciso il buchetto del culo mentre mi scopava.
Ero in trance sopra di lui ma anche lui era molto preso e deciso continuava, stavo per avere un altro orgasmo e non capivo più niente e lui ne approfittò , infatti sentii il suo dito farsi strada nel culo entrando prima la punta e poi sempre di più facendomi dandomi prima un po’ fastidio ma lasciando spazio poi a sempre più piacere.
Non riuscivo a fermarlo impegnata a godere e a raggiungere il secondo orgasmo, quando non appena dentro metà dito , venni di nuovo agitando il bacino e favorendo così il suo movimento nel culo aumentando il mio piacere.
Non finii l’orgasmo che sentii il suo cazzo irrigidirsi ed esplodere dentro di me riempiendomi nuovamente di sborra bollente.
Eravamo abbracciati l’uno sfiniti e stremati quando mi baciò teneramente nell’angolo della bocca.
A: sono il ragazzo più felice della terra.
L: anche io lo sono in questo momento, felicissima.
A: ti amo zia.
Non me lo aspettavo , ma mi sciolse il cuore e venire anche una lacrima.
L: ti amo anche io.
E finimmo nuovamente in un lungo bacio, seppur più pudico, ma comunque bellissimo.
Ci staccammo e gli proposi ,se lo voleva, di fare la doccia con me e con entusiasmo accettò.
Sotto la doccia giocavamo e ridevamo baciandoci e toccandoci come innamorati veri, sembravamo insieme da sempre, e una volta fuori ci asciugammo restando entrambi solo in slip.
Accendemmo entrambi una sigaretta uscendo sul terrazzo a goderci quella calda serata di inizio giugno sistemandoci sdraiati abbracciati sul divanetto.
Non parlammo a lungo, non c’erano bisogno di parole, rimanendo petto a petto sentendo battere felicemente all’impazzata i nostri cuori .
L: dormi con me stanotte?
A: posso ?
L: certo, te lo sto chiedendo.
A: sarei un matto a dire di no allora!!
Ed entrammo ridendo come due scemi.
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