All'ufficio postale

di
genere
voyeur

Giornata ordinaria, noiosa, uggiosa…
Come se non bastasse ora mi tocca pure andare a pagare queste caspita di bollette alla posta…
Una cosa che odio è aspettare all’ufficio postale, speriamo almeno che non ci sia fila…
E invece, ecco la mia solita fortuna! Mille mila persone in attesa, mannaggia a me! E sembra anche che non si muove la fila! Vabbè dai fammi prendere posizione che ormai ci siamo, quindi mi sistemo in fondo a una coda umana che sembra infinita, mentre entrano altri avventori che con la mia stessa espressione si accodano dietro di me, e…
Uh non mi ero accorto, tutto intento a lamentarmi non avevo visto che per fortuna che sono dietro a una bella ragazza. Il mio sguardo si sofferma sui suoi capelli lungi a metà spalla, e poi inizia a scendere, caspita! Una gonnellina di jeans a metà coscia racchiude un bellissimo culetto molto sodo, e dal quale partono due bellissime gambe…
Dai dai non sarà troppo male questa attesa, almeno ho qualcosa di bello da guardare…
Quasi quasi le parlo giusto per fare quattro chiacchiere, visto mai che magari si rimedia un appuntamento con quel bel culetto…
Eh no!!! Ma che ha il radar? Si è girata proprio mentre le sto ammirando il culo, caspita si è accorta! Mi guarda negli occhi, e io colto con le mani nella marmellata rispondo al suo guardo: si hai un gran bel culo, e si merita di essere guardato!
Lei legge nella mia mente e mi sorride soddisfatta, e che bel sorriso malizioso che ha…
Certo anche gli occhi non sono da meno, caspita mi ci potrei perdere in degli occhi così profondi…
Ei ma che fai signorina? Anche tu guardi la mercanzia? Abbassa lo sguardo quasi a squadrarmi da capo a piedi e… Guardala la maliziosetta, si è fermata proprio li!!!
Così mi fai venire certe voglie che non si possono dire, ecco lo sapevo: queste fantasie qui sono deleterie! Adesso che me lo hai fatto diventare duro come faccio? Poi con questi jeans non ha neanche spazio! E che cacchio! Uff più lo guardi e più la sua voglia di protagonismo cresce! Inizia a farmi anche male! Fammelo sistemare va…
Porto le mani al linguine e con nonchalance e rapidi movimenti oriento l’asta che si sta indurendo dritta per dritta (formando un doloroso bozzo nei pantaloni) verso l’alto, così da evitare che tiri se vuole allungarsi ancora. Ecco così va meglio! Guardala lei: durante tutta l’operazione non distoglie lo sguardo! Non si è persa un movimento Beh terminato lo spettacolo, ti è piaciuto almeno? Eccola che ha ripreso a squadrare il mio corpo da sotto verso sopra e finalmente i nostri occhi si incontrano di nuovo…
Mamma mia sei proprio una bellezza!
Una spinta da dietro…
Sono costretto mio malgrado a distogliere lo sguardo da te! Mi giro con lo sguardo più cattivo che ho! Guarda te la maleducazione della gente! Il signore mi guarda con sguardo innocente…
Un’altra spinta…
La vedo arrivare mentre sono girato, il signore non centra niente per davvero, spingono da dietro! Provo a resistere, far barriera, e sto per dire qualcosa…
Ecco arrivarne un’altra! Questa è forte! Il signore perde quasi l’equilibrio appoggiandosi sulla mia schiena, il peso e la pressione è eccessiva anche per me e mi spinge avanti…
Riprendo subito l’equilibrio con piccoli passi, però sono comunque spinto avanti, e all’improvviso mi trovo a contatto con il corpo che avevo ammirato fino a pochi secondi prima…
Mi giro e mi ritrovo i capelli della signorina che mi guardava prima in faccia, cerco di indietreggiare ma la pressione è forte e non riesco a muovermi, e praticamente il mio corpo aderisce sulla tua schiena, il mio sesso duro trattenuto verso l’alto da jeans e mutande aderisce e preme sulla sua natica soda, è impossibile che non se ne accorga! infatti se ne accorge, non si muove…
Un attimo di gelo, lei non fa una mossa, io provo a sbiascicare qualcosa, ma non riesco a proferire parole…
Come se non bastasse il profumo dei capelli nel naso, il corpo aderente al mio, il contato del mio sesso con la natica soda…
Per uno strano e perverso meccanismo nella mia testa la situazione è quanto di più eccitante ci sia per me, e questo si traduce nel portarmi al massimo dell’eccitazione! La ragione mi dice di staccarmi, ma i muscoli non obbediscono…
Dopo interminabili attimi si muove anche lei…
Ecco desso arrivano gli schiaffi, gli epiteti, la figura di merda mondiale…
Niente di tutto ciò…
Ruota il suo corpo finché il mio sesso non è nel mezzo delle sue natiche, poi ruota leggermente la testa appoggiandola sulla mia spalla…
Inizia a muoversi su e giù…
Ci separano le stoffe dei nostri vestiti, ma entrambi percepiamo i movimenti dei nostri corpi e la cosa è tremendamente eccitante per me, così come sospetto che lo sia anche lei…
Non capisco più niente così senza pensare appoggio le mie mani sui tuoi fianchi quasi a guidare il suo movimento…
Vorrei spostare i capelli, baciarla e girarla, prenderla per il culetto sodo che tanto mi ha catturato e tirarla su di peso, appoggiarla alla colonna e farmela in mezzo all’ufficio postale con tutti che ci guardano, sentire lo sconcerto delle vecchiette, l’invidia degli uomini e i commenti delle ragazze…
Alza la sua testa dalla mia spalla continuando il suo movimento, e guarda verso gli sportelli…
Io non so neanche dove sono, e i miei pensieri sono ormai unicamente per lei e per il suo corpo e per quello che stiamo facendo, per quanto semplice sia…
All’improvviso, sento il suo corpo che si stacca dal mio, e la mia mente ripiomba dal paradiso dove mi ha fatto volare allo squallido ufficio postale dove sono in realtà...
Lei si avvia verso il maledetto sportello che si è liberato seguita dal mio sguardo un po’ frastornato…
Si gira regalandomi ancora il suo bel sorriso malizioso, mentre sculetta e arrivata allo sportello si mette quasi in posa regalandomi ancora la rotondità perfetta del suo bel culetto…
I miei occhi non perdono un suo movimento, notando anche il suo sguardo che ogni tanto si sposta dall’operatore verso di me, quasi ad assicurarsi che mi ha catturato in quella frazione di secondo…
Il signore dietro di me mi bussa sulla spalla riportandomi definitivamente alla realtà…
Mi giro brusco e lo guardo male di nuovo…
Lui con aria contrita quasi a volersi scusare mi indica un altro sportello dicendomi che si è liberato…
A malincuore mi avvio verso lo sportello non senza regalarmi un ultimo sguardo a lei, la quale sorride e ricambia guardandomi a sua volta…
Allo sportello faccio quel che devo fare, ma l’operatore per quanto sia veloce mi pare sia una lumaca…
Quando finisco quasi corro all’altro sportello per ritrovarla, ma lei non c’è più…
Mi giro attorno guardando l’intero ufficio postale, ma non la trovo più...
Se ne è andata…
Sconsolato mi dirigo all’uscita…
Una vocina di bambina mi chiama afferrandomi per la manica, io la guardo e lei mi dice:
“la ragazza che stava allo sportello 3 mi ha detto di darti questo quando finivi…”
Dicendomi questo mi porge un fogliettino di carta piegato in quattro parti…
Lo prendo e con un sorriso raggiante la ringrazio, uscendo fischiettando…
In fin dei conti non è stato poi così male perder tempo all’ufficio postale…

scritto il
2018-01-18
8 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.