Intimità ritrovata

di
genere
trio

Sono Eva, ho 35 anni e sono sposata con Marco (38 anni). Abbiamo uno splendido figlio ed entrambi cerchiamo di conciliare il lavoro con gli impegni di genitori. È dura, soprattutto per me che ho degli impegni maggiori in quanto mamma, ma non molliamo!
Io e Marco ci conosciamo da una decina di anni e la nostra intesa è sempre stata perfetta, mentale e sessuale e questa è sempre stata la nostra forza.
Da quando siamo genitori però le occasioni per sprigionare le nostre pulsioni sessuali si sono ridotte e questo ha creato qualche scompenso nella coppia. Tutto normale ci dicono, ma ad un certo punto Marco ha voluto imporre una regola di coppia per ritrovarci, ovvero almeno una volta al mese, un week end deve essere solo per noi. Nostro figlio avrebbe dormito dai nonni e noi ci saremmo potuti regalare un pò di intimità perduta. Il nostro primo week end di coppia eravamo un pò a rintronati dall’esperienza di tornare a pensare solo a noi due, scegliemmo infatti un B&B molto vicino a casa così da poter tornare repentinamente se fosse stato necessario. Quel primo week end riuscimmo a godercelo pienamente senza che nulla di imprevisto accadesse. Ci dedicammo attenzioni che da tempo non riuscivamo a concederci e questo fece risvegliare in me alcuni desideri che si erano sopiti. Prima di diventare mamma avevo una fantasia ricorrente, essere scopata da mio marito mentre con la bocca facevo impazzire un altro uomo. Fantasia questa che mi provocava reazioni molto ma molto eccitanti. A detta di Marco infatti, mentre la mia immaginazione correva lui sentiva delle contrazioni forti e ritmiche sul suo cazzo. Era come se la mia fighetta volesse morderglielo. Lui, sempre stato molto geloso, non poteva fare altro che accettare quella mia fantasia visti gli effetti sul mio corpo.
Il mese successivo, fremevamo dal rivivere (questa volta con maggiore spensieratezza e serenità) i nostri momenti di intimità, scgliemmo un alberghetto in collina, costi contenuti e vista incantevole. I giorni precedenti sentivo crescere in me il desiderio, spesso mi trovavo ad immaginare scenari erotici che mi favevano bagnare e rendevano i mie capezzoli turgidi e più che visibili. Ho sempre avuto delle belle tettone, e anche dopo aver allattato, nonostante la gravità si faccia sentire, le mie gemelle fanno sempre un gran figurone! L’idea che altri, notando i capezzoli in vista potessero leggere i miei pensieri bollenti mi rendeva ancora più eccitata. Mi succedeva in ufficio, al supermercato e perfino in chiesa. Finalmente arrivò il venerdì e, dopo aver lasciato nostro figlio dai nonni, partimmo alla volta della località scelta. Al nostro arrivo constatammo che le immagini sul sito web dell’hotel erano abbastanza veritiere e questo ci rese decisamente felici. L’albergo, a conduzione famigliare, era piccolo, poco più di una decina di stanze ma noi eravamo l’unica prenotazioni del week end.
Al nostro arrivo, un ragazzo ci aiutò a scaricare i bagagli e ci diede la chiave della stanza. Si presentò come Valerio, sembrava avesse circa 25 o 26 anni, fu molto disponibile con noi, ci spiegò che lavorava nell’albergo di famiglia solo nei week end per arrotondare le sue entrate di universitario un pò in ritardo con gli studi. Ci disse quali erano gli orari della colazione e della cena e ci presentò la possibilità di partecipare ad un paio di escursioni nel circondario. Poi ci accompagnò in stanza e si congedò. Non appena la porta si chiuse Marco mi prese con veemenza, mi spoglio e iniziò ad accendermi come solo lui sapeva fare. Sapevamo di essere soli, non ci trattenemmo nei rumori. La passione fu travolgente, godemmo entrambi quasi subito. Il ghiaccio era rotto, ora potevamo rilassarci e dedicarci a noi. Stesi sotto le coperte, mentre ci coccolavamo, mi resi conto che la stanza non era dotata di mini bar. Avevamo entrambi sete così decisi di vestirmi e scendere a prendere dal bar un paio di bottiglie d’acqua. Alla reception non trovai nessuno, chiamai Valerio il quale dopo poco fece capolino dal retro un pò trafelato nell’aspetto e con un cenno di affanno. Non ci feci caso e gli chiesi delle bottiglie d’acqua. Lui si allontanò un paio di minuti, andò verso la sala colazione e tornò con due ferrarelle. Durante la sua assenza, in maniera distratta mi soffermai a guardare la scrivania di Valerio e mi resi conto che il nostro albergatore improvvisato aveva installato una telecamera nascosta nella nostra stanza e praticamente aveva potuto vedere tutto. In un istante lui tornò con l’acqua e io non ebbi modo di riflettere sul da farsi. Feci finta di nulla e risalii in camera. In ascensore pensai a come dirlo a Marco. Un pò di pepe nel nostro rapporto non ci avrebbe fatto male così lo feci venire in bagno e, al riparo da occhi indiscreti lo avvisai. Marco prima sembrò infastidito, poi però, dopo averlo fatto riflettere sui risvolti erotici della scoperta, ci ripensò e decidemmo di bloccare la visuale come se fosse un qualcosa di accidentale quando non volevamo esser visti (in pratica quasi sempre) e di liberare la visuale solo nei momenti di carica erotica in cui volevamo giocare con il nostro “amico” Valerio.
Quella sera cenammo in albergo e accompagnammo la cena con del buon vino rosso. Finita la cena Valerio ci chiamò per offrirci il classico bicchiere della staffa. Marco accettò un whisky e io bevvi un passito davvero molto gradevole. Sono certa che ci voleva un pò brilli sperando in una nottata di sesso da poter spiare. La cosa mi eccitò subito infatti una volta arrivati in camera spinsi delicatamente Marco sul letto ed improvvisai per lui uno spogliarello sensuale. Mentre mi spogliavo feci scivolare del suo alloggiamento la maglietta nera posta a tutela della nostra privacy così che Valerio avesse potuto godere della nostra scopata. Marco era già pronto e, pur avendo notato il mio gesto con la maglietta, non si sognava lontanamente di interrompere quello spettacolo per discutere se lasciare il guardone divertirsi o meno. L’alcool aveva fatto effetto ma anche la situazione era carica di erotismo. Inizialmente decisi di concedere una visuale parziale a Valerio. Mi adagia sul letto e accolsi la lingua di Marco tra le gambe. Marco usa la lingua da vero esperto. Mentre mi faceva impazzire le mie tettone erano in bella vista per Valerio, ogni tanto guardavo verso la telecamera posta di fronte al letto con aria quasi di sfida. Solo pochi istanti. Venni sulle labbra di Marco in men che non si dica, ero smaniosa di ricambiare il favore, lui si stese ed io mi misi a favore di telecamera prendendo in bocca quel grande cazzo desideroso di avermi. Anche mentre spompinavo Marco, ogni tanto e per pochi istanti, mi passavo il cazzo sui capezzoli e guardavo verso la telecamera. Niente di esplicito, ma volevo che Valerio sperasse che lo stesso guardando. Quel gioco di sguardi e preliminari fu davvero eccitante, ero un lago. Quando Marco mi penetrò si accorse subito di quanto ero bagnata e questo lo rese ancora più duro e voglioso. Ad un certo punto mi girò, mi fece mettere a pecorina rivolta verso la telecamera, spingeva con forza, sentivo ogni colpo fino in gola e fu in quel momento che lo chiesi. Presi la mano di Marco e iniziai a leccare il suo dito medio spudoratamente. Lo leccavo e lo ingoiavo con voluttuosità. Mentre lo facevo, ogni tanto e sempre per la durata di pochissimi istanti, guardavo in camera quasi a voler dire a Valerio, che quello che avevo in bocca poteva essere il suo cazzo. La mia fighetta mordeva più del solito. La situazione era carica di desiderio, sentivo che Marco voleva esplodermi dentro il suo piacere ma non l’avrebbe mai fatto senza farmi prima venire.
Mi prese e mi mise sopra, lo iniziai a cavalcare nella posizione a me più congeniale per venire. Sapevo che il mio culo, non piccolo, non grande ma bello tondo era in bella vista di Valerio, cavalcai sempre più forte, ripresi quel dito in bocca immaginando che fosse un bel cazzo e venni spudoratamente sul cazzo di mio marito. Ora toccava a lui, mi stesi sul letto a pancia sotto, lui si stese sopra di me prendendomi da dietro. Io guardavo verso la telecamere aspettando che Marco esplodesse inondandomi di sborra. Marco era a limite, lo sentivo ansimare fin quando uscì ed io mi girai sul fianco, sempre a favore di telecamera, e mi feci venire addosso, un pò sul viso e un pò sulle tettone messe belle in mostra per Valerio. Prima di cedere al dovuto riposo mi voltai per un istante verso la telecamera e accennai un mezzo sorriso poi mi stesi e mi misi sotto le coperte con Marco. Inziammo a bisbigliare chiedendoci se ci avesse visto e condividendo una superlativa eccitazione per aver scopato così intensamente sapendo che qualcuno avrebbe potuto guardarci. Marco si alzò e in maniera quasi naturale spostò un vaso avanti alla telecamera così da ostruire la visuale. La mattina successiva decidemmo di fare una escursione di quelle presentateci da Valerio, dopo la colazione ci presentammo alla reception per prenotare la guida. Con nostro stupore venimmo a sapere che la guida non era altri che il nostro Valerio. La conduzione di questo albergo era veramente di stampo famigliare. Io sinceramente ero un pò imbarazzata ma vedevo che invece a Marco non interessava poi così tanto decidemmo quindi di accettare e così seguimmo le poche indicazioni su abbigliamento e vitto da portare e ci demmo appuntamento di lì a un’ora. Preparati gli zaini eravamo ansiosi di visitare la zona descrittaci con così tanta enfasi. Il percorso, fatto a piedi, ha tutta un suo particolare fascino, Marco che non è propriamente un amante delle passeggiate in alcuni frangenti si fermava a borbottare sul motivo per cui non avessimo scelto una bella spa al posto della collina. La spa del resto ci ricordava un’esperienza stupenda avuta in passato. Tornando a noi, dopo aver percorso diversi km ed aver ammirato le bellezze del panorama, il nostro cicerone ci invitò a fare una pausa in un posto all’aria aperta che per la conformazione dei massi, sembrava ridisegnare una sorta di tavolo con delle panche. La pausa fu apprezzata calorosamente da Marco che quasi non ne poteva più di camminare. Durante lo spuntino Valerio ci chiese se avessimo dormito bene. Di colpo avvampai, non riuscivo a non pensare al fatto che quasi sicuramente lui ci aveva visti e che io spesso avevo giocato con lo sguardo con lui. Per fortuna rispose Marco, io non riuscii ad emettere alcun suono. La risposta di Marco era ovviamente evasiva ma Valerio invece aveva tutt’altra intenzione. Le allusioni che fece da quel momento in avanti ci confermarono che lui sapeva e che voleva provocarci. La situazione che si stava creando lo poneva nella posizione del lupo che caccia l’agnello e se c’è una cosa che Marco non sopporta è proprio quella di soccombere nel confronto. Così ad un certo punto Marco ruppe gli indugi e gli disse che era inutile continuare così e che noi sapevamo della sua telecamera nascosta. Valerio impallidì all’istante. Sapeva che poteva essere denunciato e che avrebbe messo in seria difficoltà l’attività di famiglia. D’un tratto il lupo era diventato l’agnello e l’agnello il lupo. Marco è davvero bravo in questo. La sua genialità fu ancora più evidente quando gli disse di non temere per eventuali azioni legali ma che d’ora in avanti avrebbe dovuto rispettare alcune regole: 1. Il video della sera prima doveva ridarcelo. 2. Il suo divertimento non sarebbe terminato, anzi sarebbe continuato ma con delle condizioni che avrebbe saputo al momento. 3. Al saldo di quanto dovuto ci avrebbe fatto in corposo sconto.
Lui accettò senza riserve, anzi era incuriosito dalla seconda regola. Il percorso sulla via del ritorno non fu pesante come ci sarebbe potuto aspettare, al contrario Marco e Valerio mi facevano battute più o meno esplicite sul mio culo, su come si muoveva diversamente rispetto alla sera prima o su come le gemelle potessero sobbalzare durante un percorso scosceso come quello che ci apprestavamo a percorrere. Si rideva e si scherzava senza che a me desse fastidio questa confidenza. Una volta arrivati in albergo ci concedemmo tutti un sonnellino ristoratore. Al nostro risveglio, io e Marco ci facemmo una doccia e ci preparammo per la serata. Marco mi suggerì di indossare della biancheria sexy, io potevo solo immaginare i suoi intenti.
La cucina casereccia fu molto apprezzata, così come il vino con cui accompagnammo le diverse portate. Prima di risalire in camera Marco chiese a Valerio di portarci una bottiglia di champagne. Salimmo in camera e Marco inizió a spogliarmi. Di lì a poco Valerio bussò alla porta, Marco lo fece accomodare mentre io li aspettavo stesa sul sul letto voluttuosa come una dea del peccato. Il completo intimo color turchese era il mio unico indumento addosso, Valerio era evidentemente eccitato ed imbarazzato. Marco gli diede una pacca sulla spalla e gli disse che si sarebbe divertito quella sera ma che avrebbe dovuto osservare una sola e semplice regola. Solo Marco mi avrebbe penetrata, lui si sarebbe potuto divertire con le mie tettone e la mia bocca. Valerio acconsentì con un cenno del capo e si iniziò a spogliare. Marco intanto era già tra le mie gambe e con assoluta maestria mi stava già baciando la fighetta stimolando il clitoride a colpi di lingua. Valerio era nudo di fronte a me ma non sapeva cosa fare. Io tirai verso di me prendendolo dal cazzo. Un bel cazzo a dire al verità. Lo guardavo come il giorno prima dalla telecamera e lo segavo delicatamente. Marco continuava imperterrito, voleva farmi venire nella sua bocca, più accelerava più io acceleravo la sega a Valerio. Poi lo presi in bocca spompinandolo seguendo la velocità di Marco tra le mie gambe. Per Valerio era davvero troppo, stava per venire. Istintivamente lo tolsi dalla bocca e lo feci venire in mano. Marco mi guardò con sguardo complice scherzando sulla poca resistenza del giovane Valerio. Poi si alzò ed inizio a masturbarmi il clitoride strofinando il suo cazzo su e giù sulla mia fighetta aperta. Ero fradice dinumori e desiderosa di sentirmi presa da lui. Non dovetti attendere molto, Marco mi prese di lì a poco e potè sentire dal vivo l’abbondanza dei miei effluvi. Valerio nel frattempo era di nuovo duro, quando me ne accorsi lo ripresi subito in bocca assaporando anche il gusto del suo sperma. Marco mi voltò, mi voleva prendere alla pecorina, fui felice di accontentarlo anche per essere più libera di succhiare Valerio. Mentre lo succhiavo ogni tanto gli passavo il cazzo tra le tette, Marco le adora, ne è geloso, so che la sua gelosia un pò lo eccita e mi volto a guardarlo. Ci capiamo senza dire una parola. Lui continua a scoparmi, spinge con forza, lo sento duro e voglioso. Valerio è in estasi, sento che sta per venire di nuovo, anche Marco è al limite. Io vengo nonostante la posizione non sia la mia preferita. I mei due bei cazzoni pulsano di piacere. Questa volta li voglio entrambi dentro. Valerio viene ma io continuo a tenerlo in bocca, il suo sapore è diverso da Marco ma non per questo meno buono. Marco mi viene dentro, lo sento perdersi dentro di me. Ci stendiamo sul letto stanchi ma soddisfatti. Io sono nel mezzo, sorrido a Marco mentre con la mando accarezzo il cazzo di Valerio ormai esausto. Dopo alcuni attimi di silenzio Valerio si alza, si avvicina e mi sussurra nell’orecchio che la prossima volta vuole prendermi anche lui mentre lo dice sento in fremito dalle sul suo cazzo, lo sento vicino alle mie chiappe, gli dico che non si può ma in cuor mio l’idea inizia ad intrigarmi. Chissà nel prossimo week end cosa succederà...
scritto il
2018-04-06
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