Da un gioco di fantasia ne verrà fuori una bella fotografia..
di
Eva & Marco
genere
trio
Siamo sempre noi, Eva e Marco, sposati, innamorati e alla ricerca di nuove emozioni che non travalichino i limiti da noi imposti a tutela del nostro amore.
Ormai non possiamo più definirci dei novizi della fantasia, i percorsi e le esperienze che ci hanno portato ad essere come siamo oggi sono stati diversi e sempre stuzzicanti.
Gli spunti per le nuove fantasie e le nuove curiosità ci vengono da diverse fonti e ci piace saper cogliere tali input per costruirci su la nostra nuova avventura.
Inutile dirvi quanto eccitante fosse l’esser fotografata da Marco durante i nostri amplessi sessuali. Marco più passava il tempo e più affinava le tecniche di fotografia per ritrarre al meglio emozioni e stati di eccitazione o semplici dettagli del corpo che potessero evocare sensualità ed erotismo. Alcune fote le abbiamo condivise con alcuni “amici” in chat, altre le abbiamo custodite gelosamente solo per nostro diletto. Devo essere sincera, alcune sono davvero belle ed eccitanti ma seppur queste foto siano riuscite a regalarci momenti di puro godimento (magari in un’altra storia vi racconteremo di alcuni giochi di ruolo su Twitter) queste ritraggono noi solo in alcuni momenti e in determinate pose per evidenti limiti di manualità e prospettive possibili del mio “fotografo” Marco.
Un giorno, mentre eravamo intenti nello stuzzicarci a vicenda mentre chattavamo con un nostro simpatizzante, ci viene proposta l’idea di immaginare un fotografo che ritraesse con la sua arte i nostri momenti d’intimità ed ed erotismo. L’idea ci colpì subito e nella nostra consueta fantasia che di li a poco ci accompagnò in quello splendido mondo fatto di sesso ed eccitazione, il nostro “terzo” era proprio un fotografo. Il sesso a tre è sempre stata la nostra fantasia ricorrente e spesso la scelta della situazione in cui al terzo era concesso di partecipare alla nostra vita sessuale era la chiave di volta per accendere le nostre voglie e nostri desideri più reconditi.
L’idea di un fotografo assoldato per un servizio foto e video durante un nostro amplesso era geniale. Lui non partecipa ma ci regala una memoria di puro godimento. O almeno questi sono gli intenti iniziali...si perché è proprio l’ambiguità del suo ruolo che cela la nostra fantasia. È comunemente risaputo che tra la modella e il suo fotografo scatta qualcosa di magnetico e proprio in questa attrazione che va ritrovata la scintilla che mi accende e mi fa accettare un ruolo attivo, anche se marginale, del fotografo in quello che sarà un pomeriggio di pulsioni sessuali mai provate prima.
La storia si racconta da se, a noi spetta solo il compito di condurre il gioco. Eravamo in auto, nostro figlio dormiva beato e Marco prese a sfottermi ricordando l’effetto che ebbe sul mio corpo l’idea di avere un fotografo ai piedi del nostro letto mentre scopavamo. L’idea infatti mi eccitava particolarmente e quindi stetti al gioco affermando con femminile orgoglio che sarebbe stato suo compito sceglierne uno bravo ma allo stesso tempo discreto e che i rullini sarebbero dovuti rimanere a noi. Marco colse la mia solita ambiguità e contrariamente al solito canovaccio del botta e risposta con cui spesso ci stuzzichiamo, questa volte chiuse l’argomento evidenziando come fosse difficile trovare la persona adatta. L’argomento ricapitava spesso durante le nostre scopate e la cosa ci faceva eccitare. Diverse situazioni furono immaginate e tutte provocavano in me una reazione di assoluto godimento. E Marco se ne accorgeva eccome. Una sera, dopo un buon calice di barolo, mi disse di prepararmi a dovere in vista del prossimo week end perché mi aveva organizzato una sorpresa. Sinceramente pensai subito ad una delle nostre gite fori porta e la cosa non mi dispiaceva affatto. Il giovedì sera la mia valigia era insolitamente pronta ma quando Marco rientrò a casa mi prese in giro dicendomi che non aveva senso la valigia perché non andavamo da nessuna parte. Lui rideva e si divertiva, la sorpresa era riuscita perfettamente mentre io ci rimasi un pò male sia per la mancata gita sia per non aver idea di cosa mi aspettasse. Nonostante la valigia non servisse io mi ero curata con dovizia, due ore dall’estetista per diversi trattamenti, un’ora dal parrucchiere e diverse ore nella scelta dell’intimo e di suppellettili e giochini erotici. Ero pronta a tutto. L’indomani sera, dopo aver salutato nostro figlio, felice di passare in week end dai nonni, tornai a casa dove mi aspettava Marco che aveva preparato un cenetta deliziosa e ad alto contenuto afrodisiaco. Tutto ovviamente annaffiato da in buon vino rosso di primissima scelta. Anche una cenetta da soli non era affatto male... La cena proseguì divinamente, il vino scorreva e le allusioni erotiche di Marco contribuirono a rendere quel momento carico di aspettative. Quella soporosa magia fu interrotta solo dal citofono. Chi era a quest’ora? Marco andò ad aprire e subito dopo mi fece cenno di prepararmi per la sorpresa. Ecco, fu in quel momento che mi prese quasi un attacco di panico. Non ebbi nemmeno il tempo di mettere in ordine le idee che squillò il campanello. Un ragazzo di bell’aspetto entrò e si scambiò una vigorosa stretta di mano con Marco. Le borse che portava a tracolla mi aprirono la mente in un nanosecondo. Il fotografo! Lo aveva trovato! Non c’era modo di chiedere chi fosse, quali accordi aveva preso, Marco mi aveva preso in contropiede (il gergo calcistico me lo ha trasferito Marco). Si presentò come Andrea. Poteva avere massimo 30 anni e aveva un che di tenebroso. La mia unica richiesta fu di trattenere per noi i rullini. Andrea mi guardò con aria stupita e mi disse che non c’era assolutamente problema, Marco e lui lo avevano già concordato. Mi rassegnai ad essere attrice passivamente protagonista della mia stessa fantasia. Andrea organizzò le luci in modo saggio, luce soffusa ma ben distribuita. Marco gli offrì da bere ma lui educatamente rifiutò. Io ebbi bisogno di un rabbocco alcolico, Marco mi versò una dosa generosa di bayles mentre lui si concesse un whisky invecchiato 12 anni. Mentre bevevamo i nostri drink Andrea ci spiegò che aveva intenzione di partire fotografandoci mentre ci spigliavamo e ci accarezzavamo. I nostri primi passi da modelli furono impacciati e goffi ma secondo Andrea era normale. Il desiderio di farsi fotografare non era poi così esclusivo come pensavo io. L’alcool ci aiutò sicuramente a disinibirci ma la stranezza delle pose non mi aiutava a sciogliermi. Andrea così propose di passare alla fase video e da questo lui poi avrebbe potuto estrarre dei fermo immagine da cui ricavare ottime foto. Potendo muoverci in autonomia e senza la cadenza comandata della fotografia riuscii a lasciarmi andare. Le mani sapienti di Marco, i suoi baci sensuali e voluttuosi mi inebriarono portandomi in uno stato di lucida confusione. Sentirmi voluta e desiderata alla vista di uno sconosciuto era un’esperienza già vissuta mille volte nelle nostre fantasie e in qualche altra occasione dal vivo ma certamente un fotografo era un qualcosa di diverso. Marco sapeva accendermi ed infatti, colto il mio imbarazzo, decise di adagiarmi sul divano, baciarmi il ventre fino al limite dei miei slip. In pochi istanti mi tolse la culotte che indossavo e, aprendomi dolcemente le gambe, iniziò a leccarmi come solo lui sa fare. Andrea era sopra di lui con l’obiettivo della telecamera puntata. In quel frangente si accese qualcosa. Guardando dritto verso la telecamera feci uscire una delle mie tettone dal reggiseno. Era il chiaro segnale che il ghiaccio era rotto. Marco iniziò a sentire i miei umori fluire copiosamente e le contrazioni corporee gli confermarono che avevo superato la fase d’imbarazzo ed ero pronta a godermi la sorpresa. Venni nella bocca di Marco e mi lasciai andare con un grido sommesso al mio primo orgasmo. Ero certa che quell’istante sarebbe diventato una delle foto più belle. Non potevo fare altro che restituire quel dolce piacere a mio marito. Il suo cazzo era duro e pronto per essere succhiato a dovere. Senza quasi accorgermene lo accolsi tutto dentro la cavità orale, Andrea mi faceva segno di fare qualcosa ma data la situazione non colsi, lui allora si avvicinò e delicatamente favorì l’uscita dell’altro seno dal reggiseno. Il suo tocco fu un azzardo ma non lo respinsi, anzi! Marco vide e si spostò dietro me per prendermi con tutta la sua virilità. Affondò il suo cazzo dentro le mie intimità divenute un lago di desiderio. Sentirmi presa e affondata mi scuoteva il corpo già tremante di piacere. Andrea si inarcò per riprendere il seno abbondante sobbalzare sotto il ritmo dei colpi di Marco. Volevo venire, feci segno a Marco di stendersi per poterlo cavalcare fino ad esplodere il mio orgasmo sul suo cazzo. Ero sopra Marco, Andrea non si fece sfuggire nessun momento chiave nemmeno quando aprii la sua cerniera e tirai fuori un cazzo in tiro e, senza nemmeno pensarci due volte, iniziai a leccarlo e ad assaporarlo voluttuosamente. Andrea perse sicurezza, non so se per l’imbarazzo o per il piacere arrecatogli ma di certo io avevo il controllo pieno della situazione e due cazzi tutti per me.
Marco continuava a stantuffarmi nonostante fosse sotto di me. Io era pronta a venire e mentre gemevo per le ultime contrazioni prima del fatidico orgasmo segavo forte Andrea. Quando venni decisi di far venire anche i miei maschioni. Decisi di passarmi tra le tettone il cazzo di Andrea il quale tra quelle generose forme si lasciò andare e venne abbondantemente sul mio seno. Marco un pò per gelosia un pò perché non ce la faceva più venne dentro di me lasciandosi andare ad un intenso e prolungato orgasmo che Andrea ebbe la prontezza di riprendere. Ecco, quello fu il colpo di classe. Da un gioco di fantasia ne è venuta fuori una bella fotografia.
Ormai non possiamo più definirci dei novizi della fantasia, i percorsi e le esperienze che ci hanno portato ad essere come siamo oggi sono stati diversi e sempre stuzzicanti.
Gli spunti per le nuove fantasie e le nuove curiosità ci vengono da diverse fonti e ci piace saper cogliere tali input per costruirci su la nostra nuova avventura.
Inutile dirvi quanto eccitante fosse l’esser fotografata da Marco durante i nostri amplessi sessuali. Marco più passava il tempo e più affinava le tecniche di fotografia per ritrarre al meglio emozioni e stati di eccitazione o semplici dettagli del corpo che potessero evocare sensualità ed erotismo. Alcune fote le abbiamo condivise con alcuni “amici” in chat, altre le abbiamo custodite gelosamente solo per nostro diletto. Devo essere sincera, alcune sono davvero belle ed eccitanti ma seppur queste foto siano riuscite a regalarci momenti di puro godimento (magari in un’altra storia vi racconteremo di alcuni giochi di ruolo su Twitter) queste ritraggono noi solo in alcuni momenti e in determinate pose per evidenti limiti di manualità e prospettive possibili del mio “fotografo” Marco.
Un giorno, mentre eravamo intenti nello stuzzicarci a vicenda mentre chattavamo con un nostro simpatizzante, ci viene proposta l’idea di immaginare un fotografo che ritraesse con la sua arte i nostri momenti d’intimità ed ed erotismo. L’idea ci colpì subito e nella nostra consueta fantasia che di li a poco ci accompagnò in quello splendido mondo fatto di sesso ed eccitazione, il nostro “terzo” era proprio un fotografo. Il sesso a tre è sempre stata la nostra fantasia ricorrente e spesso la scelta della situazione in cui al terzo era concesso di partecipare alla nostra vita sessuale era la chiave di volta per accendere le nostre voglie e nostri desideri più reconditi.
L’idea di un fotografo assoldato per un servizio foto e video durante un nostro amplesso era geniale. Lui non partecipa ma ci regala una memoria di puro godimento. O almeno questi sono gli intenti iniziali...si perché è proprio l’ambiguità del suo ruolo che cela la nostra fantasia. È comunemente risaputo che tra la modella e il suo fotografo scatta qualcosa di magnetico e proprio in questa attrazione che va ritrovata la scintilla che mi accende e mi fa accettare un ruolo attivo, anche se marginale, del fotografo in quello che sarà un pomeriggio di pulsioni sessuali mai provate prima.
La storia si racconta da se, a noi spetta solo il compito di condurre il gioco. Eravamo in auto, nostro figlio dormiva beato e Marco prese a sfottermi ricordando l’effetto che ebbe sul mio corpo l’idea di avere un fotografo ai piedi del nostro letto mentre scopavamo. L’idea infatti mi eccitava particolarmente e quindi stetti al gioco affermando con femminile orgoglio che sarebbe stato suo compito sceglierne uno bravo ma allo stesso tempo discreto e che i rullini sarebbero dovuti rimanere a noi. Marco colse la mia solita ambiguità e contrariamente al solito canovaccio del botta e risposta con cui spesso ci stuzzichiamo, questa volte chiuse l’argomento evidenziando come fosse difficile trovare la persona adatta. L’argomento ricapitava spesso durante le nostre scopate e la cosa ci faceva eccitare. Diverse situazioni furono immaginate e tutte provocavano in me una reazione di assoluto godimento. E Marco se ne accorgeva eccome. Una sera, dopo un buon calice di barolo, mi disse di prepararmi a dovere in vista del prossimo week end perché mi aveva organizzato una sorpresa. Sinceramente pensai subito ad una delle nostre gite fori porta e la cosa non mi dispiaceva affatto. Il giovedì sera la mia valigia era insolitamente pronta ma quando Marco rientrò a casa mi prese in giro dicendomi che non aveva senso la valigia perché non andavamo da nessuna parte. Lui rideva e si divertiva, la sorpresa era riuscita perfettamente mentre io ci rimasi un pò male sia per la mancata gita sia per non aver idea di cosa mi aspettasse. Nonostante la valigia non servisse io mi ero curata con dovizia, due ore dall’estetista per diversi trattamenti, un’ora dal parrucchiere e diverse ore nella scelta dell’intimo e di suppellettili e giochini erotici. Ero pronta a tutto. L’indomani sera, dopo aver salutato nostro figlio, felice di passare in week end dai nonni, tornai a casa dove mi aspettava Marco che aveva preparato un cenetta deliziosa e ad alto contenuto afrodisiaco. Tutto ovviamente annaffiato da in buon vino rosso di primissima scelta. Anche una cenetta da soli non era affatto male... La cena proseguì divinamente, il vino scorreva e le allusioni erotiche di Marco contribuirono a rendere quel momento carico di aspettative. Quella soporosa magia fu interrotta solo dal citofono. Chi era a quest’ora? Marco andò ad aprire e subito dopo mi fece cenno di prepararmi per la sorpresa. Ecco, fu in quel momento che mi prese quasi un attacco di panico. Non ebbi nemmeno il tempo di mettere in ordine le idee che squillò il campanello. Un ragazzo di bell’aspetto entrò e si scambiò una vigorosa stretta di mano con Marco. Le borse che portava a tracolla mi aprirono la mente in un nanosecondo. Il fotografo! Lo aveva trovato! Non c’era modo di chiedere chi fosse, quali accordi aveva preso, Marco mi aveva preso in contropiede (il gergo calcistico me lo ha trasferito Marco). Si presentò come Andrea. Poteva avere massimo 30 anni e aveva un che di tenebroso. La mia unica richiesta fu di trattenere per noi i rullini. Andrea mi guardò con aria stupita e mi disse che non c’era assolutamente problema, Marco e lui lo avevano già concordato. Mi rassegnai ad essere attrice passivamente protagonista della mia stessa fantasia. Andrea organizzò le luci in modo saggio, luce soffusa ma ben distribuita. Marco gli offrì da bere ma lui educatamente rifiutò. Io ebbi bisogno di un rabbocco alcolico, Marco mi versò una dosa generosa di bayles mentre lui si concesse un whisky invecchiato 12 anni. Mentre bevevamo i nostri drink Andrea ci spiegò che aveva intenzione di partire fotografandoci mentre ci spigliavamo e ci accarezzavamo. I nostri primi passi da modelli furono impacciati e goffi ma secondo Andrea era normale. Il desiderio di farsi fotografare non era poi così esclusivo come pensavo io. L’alcool ci aiutò sicuramente a disinibirci ma la stranezza delle pose non mi aiutava a sciogliermi. Andrea così propose di passare alla fase video e da questo lui poi avrebbe potuto estrarre dei fermo immagine da cui ricavare ottime foto. Potendo muoverci in autonomia e senza la cadenza comandata della fotografia riuscii a lasciarmi andare. Le mani sapienti di Marco, i suoi baci sensuali e voluttuosi mi inebriarono portandomi in uno stato di lucida confusione. Sentirmi voluta e desiderata alla vista di uno sconosciuto era un’esperienza già vissuta mille volte nelle nostre fantasie e in qualche altra occasione dal vivo ma certamente un fotografo era un qualcosa di diverso. Marco sapeva accendermi ed infatti, colto il mio imbarazzo, decise di adagiarmi sul divano, baciarmi il ventre fino al limite dei miei slip. In pochi istanti mi tolse la culotte che indossavo e, aprendomi dolcemente le gambe, iniziò a leccarmi come solo lui sa fare. Andrea era sopra di lui con l’obiettivo della telecamera puntata. In quel frangente si accese qualcosa. Guardando dritto verso la telecamera feci uscire una delle mie tettone dal reggiseno. Era il chiaro segnale che il ghiaccio era rotto. Marco iniziò a sentire i miei umori fluire copiosamente e le contrazioni corporee gli confermarono che avevo superato la fase d’imbarazzo ed ero pronta a godermi la sorpresa. Venni nella bocca di Marco e mi lasciai andare con un grido sommesso al mio primo orgasmo. Ero certa che quell’istante sarebbe diventato una delle foto più belle. Non potevo fare altro che restituire quel dolce piacere a mio marito. Il suo cazzo era duro e pronto per essere succhiato a dovere. Senza quasi accorgermene lo accolsi tutto dentro la cavità orale, Andrea mi faceva segno di fare qualcosa ma data la situazione non colsi, lui allora si avvicinò e delicatamente favorì l’uscita dell’altro seno dal reggiseno. Il suo tocco fu un azzardo ma non lo respinsi, anzi! Marco vide e si spostò dietro me per prendermi con tutta la sua virilità. Affondò il suo cazzo dentro le mie intimità divenute un lago di desiderio. Sentirmi presa e affondata mi scuoteva il corpo già tremante di piacere. Andrea si inarcò per riprendere il seno abbondante sobbalzare sotto il ritmo dei colpi di Marco. Volevo venire, feci segno a Marco di stendersi per poterlo cavalcare fino ad esplodere il mio orgasmo sul suo cazzo. Ero sopra Marco, Andrea non si fece sfuggire nessun momento chiave nemmeno quando aprii la sua cerniera e tirai fuori un cazzo in tiro e, senza nemmeno pensarci due volte, iniziai a leccarlo e ad assaporarlo voluttuosamente. Andrea perse sicurezza, non so se per l’imbarazzo o per il piacere arrecatogli ma di certo io avevo il controllo pieno della situazione e due cazzi tutti per me.
Marco continuava a stantuffarmi nonostante fosse sotto di me. Io era pronta a venire e mentre gemevo per le ultime contrazioni prima del fatidico orgasmo segavo forte Andrea. Quando venni decisi di far venire anche i miei maschioni. Decisi di passarmi tra le tettone il cazzo di Andrea il quale tra quelle generose forme si lasciò andare e venne abbondantemente sul mio seno. Marco un pò per gelosia un pò perché non ce la faceva più venne dentro di me lasciandosi andare ad un intenso e prolungato orgasmo che Andrea ebbe la prontezza di riprendere. Ecco, quello fu il colpo di classe. Da un gioco di fantasia ne è venuta fuori una bella fotografia.
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