In viaggio con la mamma
di
Nealviam
genere
incesti
MI chiamo Laura, ho 40 anni e sono un’insegnante di scuola superiore.
Era stata una giornata infernale. Ero stanchissima: mi era stato assegnato l’ingrato incarico insieme al collega di educazione fisica di accompagnare gli alunni di due classi di terzo liceo classico in gita scolastica prima dell’esame di maturità.
Tenere a bada quel gruppo di ragazzi indisciplinati mi aveva sfinito. E per di più avevano deciso di completare la serata in un ristorante pub con annessa pista da ballo. Era l'ultima cosa che mi andava di fare: pregai il mio collega di controllare le “belve” senza di me e poi chiesi a mio figlio Lorenzo , che faceva parte della comitiva in quanto alunno ma non della mia classe, di portarmi un paio di panini . Preferivo restare sul pullmann a leggere un buon libro e magari riposare un po'. Lorenzo tornò con i panini ma con mia grande sorpresa mi disse che non sarebbe rientrato nel pub. Era stanco anche lui. E mi avrebbe fatto compagnia. Ne presi atto, mi accomodai al mio posto presi un libro e cominciai a leggere.
Ero così stanca che dopo poche pagine mi addormentai. Fui svegliata dopo un po', dal rumore di una moto che passava a tutta velocità davanti alla discoteca. Aprii gli occhi infastidita, girai la testa verso mio figlio che sedeva nella fila di sedili a fianco. Ancora con gli occhi semichiusi, mi resi conto che lui aveva messo gli auricolari e parlava al telefono con voce calda e molto bassa, per non svegliarmi. Incuriosita
richiusi gli occhi e cominciai ad ascoltare. Parlava con una donna, era chiaro "Puttanella mia quanto ti voglio in mezzo alle mie gambe a succhiarmi il cazzo che mi sta esplodendo, voglio ficcartelo in quella grande fica bagnata che ti ritrovi. Ti scoperei a sangue senza darti nemmeno il tempo di reagire, dai stronza godi, godi.” Però-pensai-molto esplicito. Hai capito Lorenzino. Ecco perchè è voluto restare sul pullman ! “ Lorenzino ,che comunque sapevo essere un bel porcellino, visto che mi spiava ogni volta che poteva, e io, dico la verità mi divertivo a stuzzicarlo, provocandolo. Ormoni impazziti, pensavo. Lui mi diceva spesso che i ragazzi della scuola dicevano che ero una gran fica. E essere oggetto del desiderio di una masnada di 18enni arrapati non poteva che farmi piacere. Non sono mai stata uno santa. Il sesso mi è sempre piaciuto, anche quello trasgressivo . A scuola nessuna confidenza: professionalità totale. Nel privato invece vivevo la mia vita liberamente, soprattutto da quando quel verme di mio marito (ora EX) mi aveva lasciato per mettersi con una donna dell’est venti anni più giovane. Col tempo , progressivamente, mi ero trasformata da tranquilla e riservata professoressa e madre di famiglia, in aggressiva milf : tacco 12, autoreggenti, gonna sopra al ginocchio, camicette o magliette attillate per valorizzare la mia ancora soda e fiorente quarta misura. Qualche storia ma solo di breve durata . Da donnna libera mi concessi esperienze di tutti i tipi : sesso a tre e una volta anche a 4 , anche lesbo, locali per scambisti. Soddisfacevo la mia voglia di sesso senza nessun impegno. Gli uomini che incontravo, però, mi sembravano tutti banali e ordinari. E poi capivo che a mio figlio davano fastidio. Era gelosissimo. Peggio di mio marito prima che diventasse ex. E poi , tanto per parlare chiaro, Lorenzo era attratto da me, fisicamente. Una donna prima ancora che mamma, sa quando un uomo la desidera. I segnali erano evidenti. Una volta lo pizzicai che si masturbava odorando un paio di mutandine mie che avevo messo nel cesto della biancheria da lavare. Avevo fatto finta di non vedere, ma la scena, inutile negarlo mi aveva eccitato, anche perché il porcello era fornito di un attrezzo di tutto rispetto. Era cominciato da allora tutto un gioco di provocazioni, di sguardi, di sottintesi. Sarò pure un po’ perversa ma sapermi desiderata da mio figlio mi eccitava, e più di una notte sognai che Lorenzo entrava in camera mia, si sdraiava nel letto a fianco a me e mi scopava fino a sfinirmi. A volte mi svegliavo tutta sudata e dovevo masturbarmi per calmarmi. Mi sentivo una depravata, ma poi penavo che era colpa della mia astinenza che ormai si protraeva da troppo tempo e che in fondo era solo un sogno.
Aprii gli occhi quel tanto che mi consentiva di guardare : Lorenzo si stava eccitando. Si abbassò leggermente i pantaloni e i boxer per tirare fuori il suo cazzo e iniziarselo a toccare. Aveva veramente un bel cazzo: sentii una ondata di calore avvolgere la mia fica in astinenza da troppo di tempo.
Lui era eccitatissimo, la sua mano era veloce e stava quasi per godere ma aspettava, voleva venire insieme a lei. Lorenzo continuava a massaggiarselo con forza, e io ormai eccitata dalla scena avevo aperto la zip laterale della gonna in modo da poter infilare la mano dentro gli slip e toccare la fica ormai bagnata.
Rimossi completamente il “particolare” che era mio figlio, l’uomo che mi stava facendo arrapare . Fissavo come ipnotizzata. quel cazzo dritto, duro, eretto prepotentemente. Improvvisamente realizzai che quella notte i miei argini sarebbero caduti. Avrei fatto sesso con mio figlio. Volevo che fosse mio.
Ad un certo punto sentii che lui tornò con la voce normale e non la voce calda e sexy che stavo sentendo fino a quel momento. Stava parlando con la sua donna e origliai qualcosa che mi fece eccitare “Tesoro non mi puoi lasciare con il cazzo in tiro, sì che mi frega se ti beccano i tuoi, ma vai in bagno…tesoro, tesoro vabbè ciao ci sentiamo domani. No non sono incazzato solo deluso, non fa niente un bacio buonanotte”.
Lui ora parlava tra se e se con una voce delusa, triste e se la prendeva con gli stronzi dei genitori della ragazza…” E mo come faccio?? Non posso mica passare tutta la notte con questo coso tra le gambe che mi da fastidio, poteva anche fare un piccolo sforzo, che le costava mancava poco”.
Lorenzo si aggiustò i boxer e i pantaloni che mostravano un evidente pacco. Decisi di agire: mi ricomposi, feci finta di svegliarmi in quel momento e mi sedetti accanto a lui.
"Ti dispiace se mi siedo vicino a te ? C’è qualcosa che non va? Magari scambiamo due chiacchiere." Lui si girò e con uno dei suoi migliori sorrisi mi rispose “ Ma no Mamma tutto bene, mi stavo annoiando. Tranquilla accomodati " Accavallai le gambe scoprendo abbondantemente le cosce, mentre continuavo a guardare il pacco di Lorenzo che invece non si era accorto di nulla, fino a quando non si girò per cercare di fare conversazione e mi ritrovò ipnotizzata da quel cazzo che cresceva sempre di più e che sembrava poter far esplodere la patta dei pantaloni. Lorenzo si eccitò ancora di più perché era consapevole che i miei occhi maliziosi erano su di lui. “ Tutto bene Mamma ?” Appoggiò una mano sulle mie cosce, sollevando ancora di più la gonna. “ “ Hai delle bellissime calze mamma, ma soprattutto delle cosce favolose. “ Gli presi la mano e la fermai prima che andasse oltre. “Fermo,tieni a posto le mani “. Un rigurgito di coscienza. La consapevolezza del baratro in cui stavo precipitando. Lui si avvicinò al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa, ma la sua bocca si spostò sulle mie labbra. Io lo spostai per evitare il suo bacio “Ma sei impazzito ? Sono tua madre, smettila “
Ma lui non si dette per vinto “ Dai mamma , non fare l’ingenua, lo sento, lo vedo che sei arrapata, che vuoi scopare” . Mi prese la mano e se la portò su cazzo. Io rimasi senza fiato, toccare quel pacco mi trasmise una scossa elettrica per tutto il corpo.
“ Da sempre ti desidero mammina, mi fai impazzire. Ho visto come guardavi il mio cazzo, e ora te lo voglio dare tutto .” . Avrei dovuto picchiarlo per quelle oscenità che mi diceva e invece rimasi sconvolta a quelle parole, mi avevano colpita e mi stavo eccitando ancora di più. Mi eccitava l’idea di avere il cazzo mio figlio, di possederlo: allora ruppi gli indugi, abbandonando ogni remora e senso di colpa. Presi per la maglia di Lorenzo e me lo avvicinai. Ci fu un bacio labbra a labbra, bacio passionale, violento e dolce allo stesso tempo.Fino a quando le labbra si staccarono leggermente per far divertire le lingue che lottarono, si intrecciarono tra di loro. Era una lotta continua, gli succhiai la lingua e poi passai al labbro inferiore mentre lui mi leccava la punta del naso, quel bacio era fantastico. Ormai eravamo nel gorgo della passione e dell’incesto.
Lui mi prese con forza il seno da sopra la maglietta, lo tirò a se con molta forza: avevo una quarta abbondate per cui la presa fu molto facile. Mi eccitò essere presa così e il bacio si fece molto più coinvolgente, la mia mano arrivo subito alla cinta di Lorenzo, che venne sbottonata, e scese fino a prendere il suo cazzo . Con il pollice spingevo sulla cappella bagnata e lo giravo, lui scese a leccarmi il collo e iniziò a succhiarmi la pelle, mi stava facendo un succhiotto.
Mi spogliò velocemente perché voleva godersi il mio grande seno che esplodeva dentro al reggiseno di pizzo nero : slacciò il reggiseno e liberò le mi bocce turgide con i capezzoli ormai dritti e durissimi. Mi tolse anche i pantaloni lasciandomi solo con un minuscolo perizoma di pizzo nero come il reggiseno completamente bagnato. Lui accarezzandomi la fica, curioso mi chiese “Solo per un bacio sei così bagnata?” Io mi vergognavo di ammetterlo ma glielo dissi “ Veramente ti stavo spiando mentre parlavi con la tua ragazza, e ti accarezzavi il cazzo e nel frattempo mi stavo toccando” lui rise “Non è la mia ragazza, è solo una che mi trombo. Ma non mi va di parlare di quella stronza” Ho voglia di te mamma dai ” detto questo estrasse dai pantaloni abbassati fino al ginocchio il suo cazzo. Me lo offrì quasi con arroganza. “ Eccolo mamma, è tutto tuo, prendilo, fammi godere. “ Un cazzo di notevole dimensioni con una cappella gonfia e lucida. Era bellissimo. E stava per diventare mio..
“ Che bel cazzo che hai amore, il mio ragazzo, vedi come ti fatto bene la tua mamma?”.
“ Sìììì…mamma è tuo…te lo faccio assaggiare “ Mi prese la testa e la spinse verso il suo cazzo: non aspettavo altro, Io mi piegai e lo presi subito tutto in bocca. Restai un po’ per gustarmelo tutto, poi gli leccai le palle, scorrendo tutta l’asta da sotto a sopra e riempiendolo di saliva. La lingua dava piccoli colpetti che provocarono respiro irregolare a Lorenzo, che nel frattempo mi stava accarezzando e palpando le bocce, strizzandomi i capezzoli gonfi . Io succhiavo su e giù e leccavo la cappella e la insalivavo per bene. Poi impugnai il cazzo con la mano: segavo e sbocchinavo contemporaneamente. Presi in bocca le palle e iniziai a succhiarle con avidità giocandoci con la lingua. Lorenzo mi prese la testa e la spinse ancora con più forza verso la sua mazza dura come il marmo, che voleva essere succhiata. Muoveva il bacino in avanti sbattendomi il cazzone sempre più a fondo e più velocemente nella bocca aperta, chiavandomi fino in gola. ” Ohhhhh mamma, sììì, fantastica, siiii suchhiamelo tutto, che pompini che fai…Mmmmm” Dalle contrazioni sempre più frequenti capivo che stava per venire.
Lorenzo emise prima solo un mugolio soffocato e poi esplose nella mia bocca avida tutta la sua crema. “ Eccoooo mamma sììì vengo, sborrooo sììììì “Io raccolsi tutto nella mia bocca ,facendogli vedere con libidine la sua sborra calda sulla mia lingua, poi ingoiai tutto e mi misi a leccare ancora il cazzo, ormai pulito e moscio. Ma non ci volle molto per farlo tornare dritto ed eccitato come prima. Ero fuori di me per l’eccitazione.
Lui mi distese lungo la fila di sedili e iniziò a leccarmi i capezzoli succhiandoli, li morse leggermente mentre con le mani stringeva completamente il seno, avvicinando tutti e due i capezzoli in modo che la lingua non dovesse fare tanta strada.
Mentre stringeva entrambi i seni scese con la lingua lungo la pancia, giocò con l’ombelico e scese ancora e si ritrovò seduto in ginocchio davanti alle mie gambe gambe aperte.
Quando tolse il perizoma fradicio la mia fica era bagnatissima e si riuscivano a vedere le gocce che scendevano dalla mia fica sul sedile.
“Dai Lorenzo, dai, leccamela tutta, fai godere quella porca di tua madre, dai”
Mi prese per il bacino e lo avvicinò al suo viso e si immerse in quel lago di piacere iniziando a succhiare tutto quel nettare. Immerse la lingua infilandola nella fica e girandola intorno. Prese tra i denti il clitoride e lo morse leggermente provocandomi altro piacere mentre io mi toccavo il seno.
La mano di Lorenzo passò da sotto le natiche a dentro la fica, e 3 dita scivolarono facilmente e lui mentre succhiava mi disse “Avevo ragione che eri una bomba a letto,
che ti piace il cazzo e ora questa ficona ospiterà anche il mio cazzo.” Io ero troppo presa dall’eccitazione per rispondere a parole ma gli porsi ancora più volentieri la fica allargando di più le gambe, le dita divennero 4 e io stavo per venire, lui continuava ma mi prese una mano e se la mise sul cazzo. Finalmente anche io venni in un lago di umori
raccolti dalla lingua di Lorenzo. che beveva in estasi quel drink così buono e così meritato. “ Allora Mamma sono stato bravo, ti ho leccato bene ?” “ Tesoro sììì…bavissimo. Ma adesso scopami…non resisto più”
Si sistemò meglio con il cazzo che puntava la mia fica, e con un colpo di reni fu dentro di me fino alle palle . Iniziò a pompare forte, la sua mano era sul clitoride e lo premeva e lo titillava. Io ero completamente partita, ansimavo di piacere e Lorenzo mi dette l’altra sua mano e io iniziai a succhiarla come avevo fatto in precedenza con il suo cazzo. I miei umori scendevano e facevano scivolare più in fondo il cazzo che sentivo riempirmi completamente, ed era una sensazione da impazzire di piacere: ero piena di cazzo. Accelerò il ritmo spingendo, montandomi come un toro, mai nessun uomo,nemmeno il mio ex marito mi aveva posseduto così completamente. Era fantastico. E alla fine deflagrò anche il mio piacere. “ Sìììììì amore, vengo sììììì…ohhhhhh” MI strinsi a lui abbracciandolo. “ Grazie tesoro..” “ Ti ho fatto godere Mamma, sei mia tutta mia”
Rimanemmo così per qualche minuto :Lorenzo dopo un po' mi girò e mi fece mettere a pecora mentre con la sua mano portava la mia sborra sul mio buco del culo. Capìì che stava per incularmi. Mugolai “ Lorenzo vuoi il mio buchino ? Mi vuoi inculare “ “ “ Sìì mamma… ti voglio tutta , subito “ “E allora daiiii…sììì rompimi il culo col tuo cazzone “ Completamente persa nella mia libidine liberata. Non vedevo l'ora, e del resto il sesso anale mi era sempre piaciuto . Lorenzo non perse l'occasione di farmi notare che non ero vergine nemmeno di culo e con poca eleganza disse:" Lo so che non sei vergine di dietro. Sentivo quando papà ti diceva di metterti a pecora perché te lo voleva mettere in culo” Ma non ci feci caso, e poi mi piaceva in quelle occasioni farmi insultare, mi eccitava. Mi prese i capelli e con il cazzo in tiro cercò di entrare nel culo, poi lasciò i capelli e capì che poteva fare solo in un modo. Si mise dietro di me e mantenendomi per i fianchi mi dette un gran colpo di reni. Mi penetrò e iniziò a sbattermi scopandomi in culo. Mi sentivo piena di cazzo: sentivo la mazza che viaggiava
nel mio sfintere facendomi impazzire di piacere. Riprese i capelli e li tirò verso lui e mi fece girare la testa, voleva vedermi con il volto sconvolto dal suo cazzone nel culo. Mi sfondava e qualche volta mi dava schiaffi sul culo . Mi inculava forte e stava per venire di nuovo ma aspettò, voleva far venire prima me. Mentre mi stava scopando il culo mi toccava il clitoride in modo molto forte e alla fine esplosi in un lago di piacere. Lui mi prese per il seno, e iniziò a darmi dei colpi ancora più forti che mi fecero andare in avanti e sbattere contro il finestrino fino a quando non mi inondò il culo. La sborra iniziò a scivolare sulle mie gambe e raggiunse gli umori rilasciati prima. Lorenzo tirò fuori il cazzo ancora gocciolante e me lo piazzò davanti all bocca " Puliscilo bene Mammina , mi piace guardare la tua lingua che lecca la mia cappella .D'ora in poi sarai la mia puttana, ti scoperò ogni volta che mi andrà".
Ci ricomponemmo appena in tempo mentre i ragazzi uscivano dalla discoteca.
Era stata una giornata infernale. Ero stanchissima: mi era stato assegnato l’ingrato incarico insieme al collega di educazione fisica di accompagnare gli alunni di due classi di terzo liceo classico in gita scolastica prima dell’esame di maturità.
Tenere a bada quel gruppo di ragazzi indisciplinati mi aveva sfinito. E per di più avevano deciso di completare la serata in un ristorante pub con annessa pista da ballo. Era l'ultima cosa che mi andava di fare: pregai il mio collega di controllare le “belve” senza di me e poi chiesi a mio figlio Lorenzo , che faceva parte della comitiva in quanto alunno ma non della mia classe, di portarmi un paio di panini . Preferivo restare sul pullmann a leggere un buon libro e magari riposare un po'. Lorenzo tornò con i panini ma con mia grande sorpresa mi disse che non sarebbe rientrato nel pub. Era stanco anche lui. E mi avrebbe fatto compagnia. Ne presi atto, mi accomodai al mio posto presi un libro e cominciai a leggere.
Ero così stanca che dopo poche pagine mi addormentai. Fui svegliata dopo un po', dal rumore di una moto che passava a tutta velocità davanti alla discoteca. Aprii gli occhi infastidita, girai la testa verso mio figlio che sedeva nella fila di sedili a fianco. Ancora con gli occhi semichiusi, mi resi conto che lui aveva messo gli auricolari e parlava al telefono con voce calda e molto bassa, per non svegliarmi. Incuriosita
richiusi gli occhi e cominciai ad ascoltare. Parlava con una donna, era chiaro "Puttanella mia quanto ti voglio in mezzo alle mie gambe a succhiarmi il cazzo che mi sta esplodendo, voglio ficcartelo in quella grande fica bagnata che ti ritrovi. Ti scoperei a sangue senza darti nemmeno il tempo di reagire, dai stronza godi, godi.” Però-pensai-molto esplicito. Hai capito Lorenzino. Ecco perchè è voluto restare sul pullman ! “ Lorenzino ,che comunque sapevo essere un bel porcellino, visto che mi spiava ogni volta che poteva, e io, dico la verità mi divertivo a stuzzicarlo, provocandolo. Ormoni impazziti, pensavo. Lui mi diceva spesso che i ragazzi della scuola dicevano che ero una gran fica. E essere oggetto del desiderio di una masnada di 18enni arrapati non poteva che farmi piacere. Non sono mai stata uno santa. Il sesso mi è sempre piaciuto, anche quello trasgressivo . A scuola nessuna confidenza: professionalità totale. Nel privato invece vivevo la mia vita liberamente, soprattutto da quando quel verme di mio marito (ora EX) mi aveva lasciato per mettersi con una donna dell’est venti anni più giovane. Col tempo , progressivamente, mi ero trasformata da tranquilla e riservata professoressa e madre di famiglia, in aggressiva milf : tacco 12, autoreggenti, gonna sopra al ginocchio, camicette o magliette attillate per valorizzare la mia ancora soda e fiorente quarta misura. Qualche storia ma solo di breve durata . Da donnna libera mi concessi esperienze di tutti i tipi : sesso a tre e una volta anche a 4 , anche lesbo, locali per scambisti. Soddisfacevo la mia voglia di sesso senza nessun impegno. Gli uomini che incontravo, però, mi sembravano tutti banali e ordinari. E poi capivo che a mio figlio davano fastidio. Era gelosissimo. Peggio di mio marito prima che diventasse ex. E poi , tanto per parlare chiaro, Lorenzo era attratto da me, fisicamente. Una donna prima ancora che mamma, sa quando un uomo la desidera. I segnali erano evidenti. Una volta lo pizzicai che si masturbava odorando un paio di mutandine mie che avevo messo nel cesto della biancheria da lavare. Avevo fatto finta di non vedere, ma la scena, inutile negarlo mi aveva eccitato, anche perché il porcello era fornito di un attrezzo di tutto rispetto. Era cominciato da allora tutto un gioco di provocazioni, di sguardi, di sottintesi. Sarò pure un po’ perversa ma sapermi desiderata da mio figlio mi eccitava, e più di una notte sognai che Lorenzo entrava in camera mia, si sdraiava nel letto a fianco a me e mi scopava fino a sfinirmi. A volte mi svegliavo tutta sudata e dovevo masturbarmi per calmarmi. Mi sentivo una depravata, ma poi penavo che era colpa della mia astinenza che ormai si protraeva da troppo tempo e che in fondo era solo un sogno.
Aprii gli occhi quel tanto che mi consentiva di guardare : Lorenzo si stava eccitando. Si abbassò leggermente i pantaloni e i boxer per tirare fuori il suo cazzo e iniziarselo a toccare. Aveva veramente un bel cazzo: sentii una ondata di calore avvolgere la mia fica in astinenza da troppo di tempo.
Lui era eccitatissimo, la sua mano era veloce e stava quasi per godere ma aspettava, voleva venire insieme a lei. Lorenzo continuava a massaggiarselo con forza, e io ormai eccitata dalla scena avevo aperto la zip laterale della gonna in modo da poter infilare la mano dentro gli slip e toccare la fica ormai bagnata.
Rimossi completamente il “particolare” che era mio figlio, l’uomo che mi stava facendo arrapare . Fissavo come ipnotizzata. quel cazzo dritto, duro, eretto prepotentemente. Improvvisamente realizzai che quella notte i miei argini sarebbero caduti. Avrei fatto sesso con mio figlio. Volevo che fosse mio.
Ad un certo punto sentii che lui tornò con la voce normale e non la voce calda e sexy che stavo sentendo fino a quel momento. Stava parlando con la sua donna e origliai qualcosa che mi fece eccitare “Tesoro non mi puoi lasciare con il cazzo in tiro, sì che mi frega se ti beccano i tuoi, ma vai in bagno…tesoro, tesoro vabbè ciao ci sentiamo domani. No non sono incazzato solo deluso, non fa niente un bacio buonanotte”.
Lui ora parlava tra se e se con una voce delusa, triste e se la prendeva con gli stronzi dei genitori della ragazza…” E mo come faccio?? Non posso mica passare tutta la notte con questo coso tra le gambe che mi da fastidio, poteva anche fare un piccolo sforzo, che le costava mancava poco”.
Lorenzo si aggiustò i boxer e i pantaloni che mostravano un evidente pacco. Decisi di agire: mi ricomposi, feci finta di svegliarmi in quel momento e mi sedetti accanto a lui.
"Ti dispiace se mi siedo vicino a te ? C’è qualcosa che non va? Magari scambiamo due chiacchiere." Lui si girò e con uno dei suoi migliori sorrisi mi rispose “ Ma no Mamma tutto bene, mi stavo annoiando. Tranquilla accomodati " Accavallai le gambe scoprendo abbondantemente le cosce, mentre continuavo a guardare il pacco di Lorenzo che invece non si era accorto di nulla, fino a quando non si girò per cercare di fare conversazione e mi ritrovò ipnotizzata da quel cazzo che cresceva sempre di più e che sembrava poter far esplodere la patta dei pantaloni. Lorenzo si eccitò ancora di più perché era consapevole che i miei occhi maliziosi erano su di lui. “ Tutto bene Mamma ?” Appoggiò una mano sulle mie cosce, sollevando ancora di più la gonna. “ “ Hai delle bellissime calze mamma, ma soprattutto delle cosce favolose. “ Gli presi la mano e la fermai prima che andasse oltre. “Fermo,tieni a posto le mani “. Un rigurgito di coscienza. La consapevolezza del baratro in cui stavo precipitando. Lui si avvicinò al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa, ma la sua bocca si spostò sulle mie labbra. Io lo spostai per evitare il suo bacio “Ma sei impazzito ? Sono tua madre, smettila “
Ma lui non si dette per vinto “ Dai mamma , non fare l’ingenua, lo sento, lo vedo che sei arrapata, che vuoi scopare” . Mi prese la mano e se la portò su cazzo. Io rimasi senza fiato, toccare quel pacco mi trasmise una scossa elettrica per tutto il corpo.
“ Da sempre ti desidero mammina, mi fai impazzire. Ho visto come guardavi il mio cazzo, e ora te lo voglio dare tutto .” . Avrei dovuto picchiarlo per quelle oscenità che mi diceva e invece rimasi sconvolta a quelle parole, mi avevano colpita e mi stavo eccitando ancora di più. Mi eccitava l’idea di avere il cazzo mio figlio, di possederlo: allora ruppi gli indugi, abbandonando ogni remora e senso di colpa. Presi per la maglia di Lorenzo e me lo avvicinai. Ci fu un bacio labbra a labbra, bacio passionale, violento e dolce allo stesso tempo.Fino a quando le labbra si staccarono leggermente per far divertire le lingue che lottarono, si intrecciarono tra di loro. Era una lotta continua, gli succhiai la lingua e poi passai al labbro inferiore mentre lui mi leccava la punta del naso, quel bacio era fantastico. Ormai eravamo nel gorgo della passione e dell’incesto.
Lui mi prese con forza il seno da sopra la maglietta, lo tirò a se con molta forza: avevo una quarta abbondate per cui la presa fu molto facile. Mi eccitò essere presa così e il bacio si fece molto più coinvolgente, la mia mano arrivo subito alla cinta di Lorenzo, che venne sbottonata, e scese fino a prendere il suo cazzo . Con il pollice spingevo sulla cappella bagnata e lo giravo, lui scese a leccarmi il collo e iniziò a succhiarmi la pelle, mi stava facendo un succhiotto.
Mi spogliò velocemente perché voleva godersi il mio grande seno che esplodeva dentro al reggiseno di pizzo nero : slacciò il reggiseno e liberò le mi bocce turgide con i capezzoli ormai dritti e durissimi. Mi tolse anche i pantaloni lasciandomi solo con un minuscolo perizoma di pizzo nero come il reggiseno completamente bagnato. Lui accarezzandomi la fica, curioso mi chiese “Solo per un bacio sei così bagnata?” Io mi vergognavo di ammetterlo ma glielo dissi “ Veramente ti stavo spiando mentre parlavi con la tua ragazza, e ti accarezzavi il cazzo e nel frattempo mi stavo toccando” lui rise “Non è la mia ragazza, è solo una che mi trombo. Ma non mi va di parlare di quella stronza” Ho voglia di te mamma dai ” detto questo estrasse dai pantaloni abbassati fino al ginocchio il suo cazzo. Me lo offrì quasi con arroganza. “ Eccolo mamma, è tutto tuo, prendilo, fammi godere. “ Un cazzo di notevole dimensioni con una cappella gonfia e lucida. Era bellissimo. E stava per diventare mio..
“ Che bel cazzo che hai amore, il mio ragazzo, vedi come ti fatto bene la tua mamma?”.
“ Sìììì…mamma è tuo…te lo faccio assaggiare “ Mi prese la testa e la spinse verso il suo cazzo: non aspettavo altro, Io mi piegai e lo presi subito tutto in bocca. Restai un po’ per gustarmelo tutto, poi gli leccai le palle, scorrendo tutta l’asta da sotto a sopra e riempiendolo di saliva. La lingua dava piccoli colpetti che provocarono respiro irregolare a Lorenzo, che nel frattempo mi stava accarezzando e palpando le bocce, strizzandomi i capezzoli gonfi . Io succhiavo su e giù e leccavo la cappella e la insalivavo per bene. Poi impugnai il cazzo con la mano: segavo e sbocchinavo contemporaneamente. Presi in bocca le palle e iniziai a succhiarle con avidità giocandoci con la lingua. Lorenzo mi prese la testa e la spinse ancora con più forza verso la sua mazza dura come il marmo, che voleva essere succhiata. Muoveva il bacino in avanti sbattendomi il cazzone sempre più a fondo e più velocemente nella bocca aperta, chiavandomi fino in gola. ” Ohhhhh mamma, sììì, fantastica, siiii suchhiamelo tutto, che pompini che fai…Mmmmm” Dalle contrazioni sempre più frequenti capivo che stava per venire.
Lorenzo emise prima solo un mugolio soffocato e poi esplose nella mia bocca avida tutta la sua crema. “ Eccoooo mamma sììì vengo, sborrooo sììììì “Io raccolsi tutto nella mia bocca ,facendogli vedere con libidine la sua sborra calda sulla mia lingua, poi ingoiai tutto e mi misi a leccare ancora il cazzo, ormai pulito e moscio. Ma non ci volle molto per farlo tornare dritto ed eccitato come prima. Ero fuori di me per l’eccitazione.
Lui mi distese lungo la fila di sedili e iniziò a leccarmi i capezzoli succhiandoli, li morse leggermente mentre con le mani stringeva completamente il seno, avvicinando tutti e due i capezzoli in modo che la lingua non dovesse fare tanta strada.
Mentre stringeva entrambi i seni scese con la lingua lungo la pancia, giocò con l’ombelico e scese ancora e si ritrovò seduto in ginocchio davanti alle mie gambe gambe aperte.
Quando tolse il perizoma fradicio la mia fica era bagnatissima e si riuscivano a vedere le gocce che scendevano dalla mia fica sul sedile.
“Dai Lorenzo, dai, leccamela tutta, fai godere quella porca di tua madre, dai”
Mi prese per il bacino e lo avvicinò al suo viso e si immerse in quel lago di piacere iniziando a succhiare tutto quel nettare. Immerse la lingua infilandola nella fica e girandola intorno. Prese tra i denti il clitoride e lo morse leggermente provocandomi altro piacere mentre io mi toccavo il seno.
La mano di Lorenzo passò da sotto le natiche a dentro la fica, e 3 dita scivolarono facilmente e lui mentre succhiava mi disse “Avevo ragione che eri una bomba a letto,
che ti piace il cazzo e ora questa ficona ospiterà anche il mio cazzo.” Io ero troppo presa dall’eccitazione per rispondere a parole ma gli porsi ancora più volentieri la fica allargando di più le gambe, le dita divennero 4 e io stavo per venire, lui continuava ma mi prese una mano e se la mise sul cazzo. Finalmente anche io venni in un lago di umori
raccolti dalla lingua di Lorenzo. che beveva in estasi quel drink così buono e così meritato. “ Allora Mamma sono stato bravo, ti ho leccato bene ?” “ Tesoro sììì…bavissimo. Ma adesso scopami…non resisto più”
Si sistemò meglio con il cazzo che puntava la mia fica, e con un colpo di reni fu dentro di me fino alle palle . Iniziò a pompare forte, la sua mano era sul clitoride e lo premeva e lo titillava. Io ero completamente partita, ansimavo di piacere e Lorenzo mi dette l’altra sua mano e io iniziai a succhiarla come avevo fatto in precedenza con il suo cazzo. I miei umori scendevano e facevano scivolare più in fondo il cazzo che sentivo riempirmi completamente, ed era una sensazione da impazzire di piacere: ero piena di cazzo. Accelerò il ritmo spingendo, montandomi come un toro, mai nessun uomo,nemmeno il mio ex marito mi aveva posseduto così completamente. Era fantastico. E alla fine deflagrò anche il mio piacere. “ Sìììììì amore, vengo sììììì…ohhhhhh” MI strinsi a lui abbracciandolo. “ Grazie tesoro..” “ Ti ho fatto godere Mamma, sei mia tutta mia”
Rimanemmo così per qualche minuto :Lorenzo dopo un po' mi girò e mi fece mettere a pecora mentre con la sua mano portava la mia sborra sul mio buco del culo. Capìì che stava per incularmi. Mugolai “ Lorenzo vuoi il mio buchino ? Mi vuoi inculare “ “ “ Sìì mamma… ti voglio tutta , subito “ “E allora daiiii…sììì rompimi il culo col tuo cazzone “ Completamente persa nella mia libidine liberata. Non vedevo l'ora, e del resto il sesso anale mi era sempre piaciuto . Lorenzo non perse l'occasione di farmi notare che non ero vergine nemmeno di culo e con poca eleganza disse:" Lo so che non sei vergine di dietro. Sentivo quando papà ti diceva di metterti a pecora perché te lo voleva mettere in culo” Ma non ci feci caso, e poi mi piaceva in quelle occasioni farmi insultare, mi eccitava. Mi prese i capelli e con il cazzo in tiro cercò di entrare nel culo, poi lasciò i capelli e capì che poteva fare solo in un modo. Si mise dietro di me e mantenendomi per i fianchi mi dette un gran colpo di reni. Mi penetrò e iniziò a sbattermi scopandomi in culo. Mi sentivo piena di cazzo: sentivo la mazza che viaggiava
nel mio sfintere facendomi impazzire di piacere. Riprese i capelli e li tirò verso lui e mi fece girare la testa, voleva vedermi con il volto sconvolto dal suo cazzone nel culo. Mi sfondava e qualche volta mi dava schiaffi sul culo . Mi inculava forte e stava per venire di nuovo ma aspettò, voleva far venire prima me. Mentre mi stava scopando il culo mi toccava il clitoride in modo molto forte e alla fine esplosi in un lago di piacere. Lui mi prese per il seno, e iniziò a darmi dei colpi ancora più forti che mi fecero andare in avanti e sbattere contro il finestrino fino a quando non mi inondò il culo. La sborra iniziò a scivolare sulle mie gambe e raggiunse gli umori rilasciati prima. Lorenzo tirò fuori il cazzo ancora gocciolante e me lo piazzò davanti all bocca " Puliscilo bene Mammina , mi piace guardare la tua lingua che lecca la mia cappella .D'ora in poi sarai la mia puttana, ti scoperò ogni volta che mi andrà".
Ci ricomponemmo appena in tempo mentre i ragazzi uscivano dalla discoteca.
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