Col capo

di
genere
etero

Sono le otto di mattina e sono alla mia scrivania impeccabile come sempre, con una gonna a vita alta con taglio sopra il ginocchio e spacco dietro una camicetta che contiene la mia quarta di seno e tacchi, sono la segretaria personale del capo di una nota azienda di Milano, e un uomo sempre in completo che valorizza le sue spalle ampie e muscolose, alto occhi verdi e a dieci anni più di me. È un Don Giovanni al di fuori del lavoro perché per lui non ci può essere divertimento con i suoi dipendenti, ma guardare questo lo fa è come se lo fa lo beccato lanciare qualche occhiata nella scollatura mentre ero davanti alla sua scrivania ma poi lo fissavo e tornava il solito scorbutico affascinante.
Arriva in ufficio alle otto e mezza entro in ufficio dopo dieci minuti "Buongiorno" lo salutò lui muove solo il capo quello è il suo modo di salutare, gli elenca le riunioni a cui dobbiamo partecipare, gli poso la sua posta smistata e gli metto difronte il solito caffè amaro "a che ora prenoto per il pranzo?" gli chiedo, lui mi guarda "prenota per mezzogiorno e mezzo per due" "va bene" mi dirigo alla porta esco mi sistemo alla mia postazione, ditemi un po' e-mail arretrate faccio qualche telefonata.
Arriva l'ora della prima riunione, il capo esce fuori dal suo ufficio si sistema la cravatta e la giacca, mi alzo in piedi mi abbasso la gonna e lo raggiungo andiamo verso l'ascensore non dice una parola come sempre, entriamo in ascensore schiaccia il numero otto cominciamo a salire quando ad un certo punto sento un botto e l'ascensore si ferma di colpo guardo il capo lui schiaccia subito il pulsante di chiamata ma niente non si sente niente, comincia a camminare avanti e indietro e agitato schiaccia di nuovo il pulsante ma niente tira fuori il telefono "non c'è campo CAZZO" sono sorpresa non lo mai visto cosi agitato gli vado incontro lo guardo "calmati adesso arrivano e ci tirano fuori" mi guarda con una faccia strana non gli avevo dato del lei main quel momento non ciò pensato torno al mio angolino e sto in silenzio, passa mezz'ora è ancora niente è più agitato a il respiro più veloce si toglie la cravatta come se stesse soffocando è un velo di sudore gli imperla la fronte, ora capisco che soffre di claustrofobia e so che cosa fare anche se perderò il posto di lavoro per quello che sto per fare mi avvicino a lui che è seduto e guarda fisso le porte mi inginocchio davanti a lui e gli prendo il viso fra le mani e non sto su a pensarci lo bacio sperando che funzioni, lui reagisce aprendo la bocca e fa incontrare le nostre lingue mi sposto subito lo guardo non riesco a capire cosa sta pensando quindi vado sulla difensiva "mi scusi signore e che ho visto che stava poco bene e una volta ho letto su una rivista che se si soffre di claustrofobia bisogna fargli pensare a qualcos'altro quindi ho pensato di fare quello che ho fatto ma io..." balbetto ma vengo zittita da un suo bacio lo guardo lui mi guarda "signorina le anno mai detto che parla troppo? apprezzo il gesto che ha fatto solo che ora ne voglio di più" lo guardo sbigottita faccio un sorriso le guance sono in fiamme. " così non penserò al mio problema è tu sei l'unica che può aiutarmi" si avvicina e mi bacia non è un bacio casto e pieno di desiderio e passione, gli metto le braccia intorno al collo e gli salgo a cavalcioni nel farlo la gonna mi sale lui mi guarda e gli esce un gemito di sospiro guardo dove sta guardando e ricordi di non portare le mutandine sotto "signorina non porta le mutandine sul posto di lavoro?" lo guardo ammicco " mi sono detta metti caso mi capita in occasione col mio capo non ci sarebbero stati ostacoli" sorride e mi passa le mani sulle cosce e le fa salire fino ad arrivare alla mia fessura bagnata di umori, ci infila un dito dentro mi esce un sospiro inarco la schiena, passo le se mani sul suo petto comincio a sbottonargli la camicia gliela tolgo lo bacio da per tutto, gli stavo baciando il collo quando sussulto a infilato altre due dita dentro e le fa entrare e uscire velocemente comincio ad ansimare "oh sì sì più veloce" inarco la schiena e vengo travolta da un orgasmo, si sbottona i pantaloni li abbassa insieme ai boxer tira fuori l'erezione mi prende la mano e la poggia sul suo pene e messo bene non è enorme ma è grosso e lungo per soddisfare i miei bisogni comincio a muovere la mano su e giù gli escono delle goccioline, mi chino sulla sua erezione e lo prendo tutto in bocca comincio a muovere la lingua su e giù gli lecco la cappella e gli massaggio le palle gli esce un sospiro mi mette una mano tra i miei capelli, comincia ad avere il respiro affannato "sto venendo piccola" rimango col suo me ne in bocca finche non viene in un orgasmo ingoio tutti gli lecco la cappella mi alzo lo bacio lui risponde poi comincia a sbottonarmi la camicia me la toglie mi toglie il reggiseno mi guarda "dio signorina lei non sa quanto ci ho fantasticato" lo guardo sorrido "bhe per il momento sono sue" non se lo fa ripetere due volte, mi prende un capezzolo in bocca intanto mi titilla l'altro si sono irrigiditi da far male inarco la schiena e spingo la mia fetta più nella sua bocca mi alza di più la gonna e mi fa sedere sul suo pene eretto, lo sento tutto dentro comincio a muovermi su e giù lui continua a giocare col mio capezzolo gli metto le mani dietro la testa e lo bacio lui mi bacia, toglie la mano dal capezzolo e mi cinge la vita facendomi fare movimenti più veloci comincio ad ansimare "oh sì sì signore" vengo gridando il suo nome, mi fa mettere a pecorina si mette dietro e comincia a muoversi con più foga sono in uno stato di eccitazione mai provato vengo di nuovo, anche lui mi viene dentro gridando il mio nome mi alzo lo bacio e comincio a sistemarsi si sistema anche lui ci baciamo di nuovo ma veniamo interrotti da una voce "scusate l'attesa abbiamo avuto un imprevisto voi tutto bene?" premiamo il pulsante per essere ascoltati "si grazie tutto bene" mi fa l'occhiolino mi scappa una risata, l'ascensore comincia a risalire "grazie Giulia non solo per la scopata fantastica" "figurati Luca ho fatti solo quello che potevo, non lo dirò a nessuno so che non vuoi che si sappia in giro" "oh signorina Giulia e la segretaria migliore che potessi avere" mi dà un ultimo bacio di passione prima che si aprono le porte, usciamo come se nulla fosse e ci rechiamo alla riunione.
(Accetto consigli grazie per averlo letto)
scritto il
2018-04-13
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