Carnevale Erasmus

di
genere
etero

"...che importa se per innamorarsi basta un'ora. Che fretta c'era, Maledetto Carnevale!"

Sono innamorato! E' una valenciana, bellissima, un angelo.

Ma cominciamo dall'inizio.

Voi direte, ma dove cazzo e' finita la francese dell'ultima volta? E penserete che sono poco serio e che mi innamoro con troppa facilita'. Puo' anche darsi. Ma in questi giorni ho fatto di tutto per non pensare alla francese, che m'ha mollato dopo l'ennesima seratina romantica.

Non e' colpa mia, ho attaccato fino all'ultimo: poesie, fiori, regali, San Valentino assieme, cena a lume di candele, gite fuori porta. Lei mi diceva sempre che ero dolcissimo e che le piacevo molto, che ero il principe azzurro che aveva sempre sognato. Ma sono riuscito a malapena a sbirciarle una tetta mentre era distratta (la francese, non la tetta) e per quanto riguarda la patata, non me l'ha fatta nemmeno annusare. E' sempre stata la bambolina dei miei sogni. Non volevo forzarla e "metterle in mano" tutta la mia passione. Mi aveva confidato di non essere mai stata con un uomo e quindi ci andavo con calma pregustando il vergine dolcetto. Ma l'altra sera, dopo il romantico "Was Frauen wollen" (col romantico Mel Gibson), cena in un ristorantino finto italiano, e al momento del bacio... Stop! "...mi spiace ma solo amici!"

Naturalmente il giorno dopo, da bravo servo della gleba, sono andato a trovarla. Vive in uno studentato Erasmus. Sono tutti stranieri tranne un tedesco per appartamento. A lei e' capitato il Pazzo. E' il ragazzo di una tipa milanese. Ma al momento scopa anche con una spagnola e ogni tanto con una americana. La mia francese non c'e'. Il polacco che vive con lei mi ha annunciato sorridente che e' andata a fare la sauna col Pazzo. Infatti, come mi ha diligentemente spiegato il simpatico polacco, da qualche settimana la francese e il Pazzo vanno spesso a casa della ex del Pazzo a fare la sauna assieme. Il teutonico marpione l'aveva convinta che la sauna ha effetto solo se completamente nudi. Ora, dai racconti della mia amica milanese e dalle urla che sentono i compagni d'appartamento quando il Pazzo ha conquistato una preda, pare che a letto sia eccezionale: molto capace di usare il grande dono che madre natura gli ha inspiegabilmente concesso. Ah, natura matrigna!

Quindi per dimenticare la francese e il pazzo cazzuto, ho deciso di gettarmi a capofitto nell'atmosfera carnevalesca teutonica e di cercare la storiaccia da ubriaco con un altrettanto ubriaco esponente dell'altro (possibilmente) sesso. Tipica esperienza da Carnevale tedesco. Vedete, cerco sempre di prendere solo il meglio dalla Germania: la Birra e la Figa.

Il carnevale e' cominciato Giovedi' e io ho cominciato a bere di mattina presto in ufficio e ho continuato ininterrottamente per quasi quattro giorni. Ma senza esagerare! Mi sono mantenuto sempre "allegro andante". Ma nei (pochi) momenti di lucidita' stavo di merda. Mi svegliavo di soprassalto la notte e non potevo piu' addormentarmi. Brutta cosa l'amore!

Cosi' quando ho visto la valenciana, dolce e angelicamente splendida, credo di aver cercato inconsciamente di riversare tutto quello che provavo per la perduta francese in un'avventura di due giorni. In modo che alla partenza di questa nuova fiamma spagnola, potesse partire con lei definitivamente anche la mia Idea platonica (ma neanche troppo) della francese.

La valenciana la incontro per la prima volta venerdi' sera a una festa. E' qui per visitare una sua amica svedese che conosco molto bene. Erano tutt'e due vestite da infermiere. La valenciana mi colpisce subito con le sue gambe lunghe e snelle coperte da calze a rete bianche. Bionda, forse tinta, ma chi se ne frega! Con un seno non grande, ma nemmeno piccolo che veniva fuori un po' timido e un po' provocate dalla scollatura dell'uniforme da crocerossina. Per non parlare del viso da bambina porca. Sembrava un misto fra una bambolina di porcellana e una bambolona gonfiabile. La bocca, che dopo due secondi volevo gia' baciare ed esplorare con lingua e altre piu' intime escrescenze, era piccolina ma annegata nel rossetto fuxia tipico delle crocerossine.

Non riconosce il mio costume da Ispettore Zenigata, forse troppo piccola per aver visto Lupin o forse in Spagna ancora non e' arrivato. Mistero!

Comunque col mio spagnolo accentato all'italiana e qualche frase in catalano riesco a farmi notare e ad avvicinarmi fino a due centimetri da quelle labbra che ormai sono l'obiettivo della serata. Purtroppo ci si e' messa in mezzo una greca che da tempo mi viene dietro e con la quale ho gia’ lottato piu’ volte fra coperte e materassi. Io l'ho sempre ammirata per il gran culo che si porta dietro. Non enorme, ma di quelli che ti invitano a smanettarli e a dimenticarti di tutto il resto. L'ellenica culona decide di slinguarmi proprio davanti alla valenciana e cosi' per quella sera niente labbra fuxia. Ma arrivati a casa mia ho la mia vendetta. Dico alla greca che quella sera il sesso andava fatto a modo mio. Patti chiari e amicizia lunga. Stanotte voglio il suo culo! Lei non si tira indietro e alla fine la ripago con un lecca-tu-che-lecco-anch'io da manuale.

Sabato altra festa. Mi curo di spedire la greca a Colonia mentre io, la valenciana e altri simpatici amici andiamo al Rheinlust per la tradizionale festa di carnevale.

Il concetto di carnevale da queste parti e' un po' strano. Si vestono in maniera particolare (fin qui niente di nuovo) e passano le giornate, le serate e le nottate andando in giro per la citta' da pub in pub bevendo e cantando canzoncine locali tipo "ciuri ciuri" o "romagna mia" il tutto nel dolce dialetto di Colonia. Il carnevale e' tipico di questa parte della Germania. I tedeschi per strada sono addirittura sorridenti e gentili! Tutti ma proprio tutti cercano di mascherarsi: gli autisti degli autobus, gli impiegati di banca, i poliziotti, i commessi nei negozi... dovunque vada c'e' sempre qualcuno in maschera e musica idiota di sottofondo.

La festa al Rheinlust non e' differente. Migliaia di persone schiacciate l'una con l'altra a bere, dimenarsi e accoppiarsi al ritmo delle canzoni deficienti. Come ogni anno il locale si trasforma da tipica birreria crucca a bolgia satanica dove tutti sono diavoli lussuriosi. Il giardino di fronte al Reno viene coperto da un enorme tendone da circo e cosi' si crea un unico locale dove la quasi tutta Bonn riesce ad entrare. E' una tradizione. Alcuni sopravvivono pochi minuti, altri arrivano alle nove del mattino e non escono prima di Pasqua.

La valenciana viene subito attaccata da un portoghese (di merda!) che e' famoso tra gli erasmus per le sue continue avventure romantico-scoparecce. Il portoghese e' tecnica pura. L'ho visto molte altre volte abbordare nella stessa maniera. Prima fa lo stupido (e gli riesce bene) e le fa ridere scioccamente. Galline! Poi si dedica ad altro, birra o biliardino o sparisce per un po'. Ignora la vittima prescelta e infine, all'improvviso, la corteggia tipo Don Giovanni zuccheroso e un po' maniaco. Oggi va di fretta. Lo vedo che parla con fare sensuale con la valenciana. Sara' gia' arrivato alla fase che precede il te-lo-metto-in-mano. Bastardo!

Penso a qualcosa per intervenire, ma sono distratto una ragazza bellissima dai capelli rossi (amo i capelli rossi) che mi passa proprio davanti col suo costume da Pippi calze lunghe che consisteva in una maglietta colorata e dei collant che arrivavano a meta' gamba. Pippi si avvicina a un tipo vestito da suora e comincia a baciarlo molto appassionatamente. Dopo nemmeno un secondo arriva un'altra ragazza che spinge via la rossa e anche lei si slingua il suoro che afferra per la mano la rossa e comincia a baciarle assieme. Sono stregato dalla scena. Le due, prima a turno poi contemporaneamente, lo baciano. Davanti a me c'e' un groviglio di bocche e lingue molto eccitante e per un po' non sento nemmeno la martellante Nena e i suoi Luftballons versione tecno. Improvvisamente le fanciulle non pensano piu' alla suora, ma si cercano e toccano fra loro. Il suoro abbandonato infila le mani sotto le magliette delle tipe a ravanare un po' con quello che trova. Faccio un appunto mentale: Pippi e' senza mutande.

La solidita' che comincia' a premere dentro i pantaloni, mi ricorda l'obiettivo della serata. Mi guardo attorno e tra la gente che balla e si spinge vedo il portoghese che in un angolo della sala che tiene la mano della valenciana e cerca di baciarla mentre lei lo evita ridendo.

Devo fare qualcosa. Intervenire. Ma un paio di tette enormi si mettono sulla mia strada. Una tipa alta circa due metri e larga altrettanto me le sbatte in faccia. Faccio per liberarmene, ma lei vuole un Karnivalkuss (il bacio di carnevale che e' obbligo dare alle donzelle che ne fanno richiesta). La bacio sulla tetta destra e scivolo via.

Ma ...troppo tardi!

Il bastardo ha entrambe le mani sotto la maglietta del mio angelo. Angelo che e' impegnato a cercare qualcosa dentro i pantaloni del portoghese con una delle sue manine da bambolina. Ormai non posso far altro che guardare. Si baciano per minuti interminabili esplorando ogni millimetro dei loro corpi. Ad un certo punto, il tipo le prende la testa e la spinge verso il basso. L'angioletto resiste un po'. Si guarda interrogativa attorno, mi vede, mi sorride, si china e nell'intimita' del locale piu' stipato di Bonn, glielo prende in bocca. Non la riesco piu' a vedere. Anche se sono vicinissimo, il portoghese la copre e sono appoggiati contro una parete. Ma quando dopo qualche tempo lei riemerge, noto che il portoghese non deve aver avuto una grande resistenza. Con quegli occhi d'angelo e la bocca cremosa da bocchinara, lo guarda e si mette a ridere.

Sento la sua risata anche attraverso le delicate note di Anton aus Tirol. Corro verso i cessi chimici, passo davanti la fila pregando di farmi entrare perche’ dovevo vomitare. Ma una volta dentro, tra il puzzo di piscio e la musica idiota ovattata dalle pareti di plastica, mi sparo una sega selvaggia pensando alla bocca valenciana colma di orzata portoghese. Esplodo contro la parete giurandomi che anch'io avro' quella bocca.

Appena fuori dal cesso, mi dirigo al bar dove ordino una vodka, un rum e una sambuca. Svuoto i tre bicchierini in un boccale di birra semivuoto che trovo sul bancone e lo scolo tutto d'un fiato. Ordino una birra alla tequila e in sua compagnia mi lancio verso il centro della pista a ballare e cantare.

Ma non ricordo piu' niente...
Mi risveglio la mattina dopo. Nudo! Fortunatamente a casa mia ma senza sapere nemmeno come ci sono arrivato, ne' perche'.

E veniamo a ieri: Rosenmontag, il lunedi' di carnevale che in questa zona e' il giorno piu' importante dell'anno. A Colonia c'e' la sfilata dei carri. Comincia alle 11.11 del mattino e finisce alle 5 del pomeriggio. Sopra questi carri c'e' della gente che tira caramelle, cioccolatini, CD, pupazzetti vari e confezioni di Wurstel. Non scherzo. E' la verita', la prima cosa che sono riuscito ad afferrare e' stata una confezione di bratwurst fra le risate dei miei simpatici amici. Il divertimento della gente consiste nell'afferrare al volo queste cose al grido di KAMELLE o KAMMELLE, che e' penso derivi dalla parola italiana Caramelle. E naturalmente bevono e cantano le loro canzoncine deficienti.

Siamo nuovamente tutti insieme, stavolta anche la greca ma non mi caga molto. Fortunatamente il portoghese non si fa vedere. Arriviamo a sfilata quasi finita, faccio in tempo a raccogliere una rosa al volo che regalo alla valenciana. Quella dolce creatura era tutto un sorriso. Allora mi sono buttato come un baccala' sulla preda. Pronto a baciarla, le ho detto che era bellissima e...

Mi pare di avervi parlato della catalana di cui ero pazzamente innamorato e che e' si e' messa con un albanese. C'avevo perso circa sei mesi e c'ero stato malissimo. Comunque lei era ripartita per la Spagna e vaffanculo. Bene, mentre ero nel "momento topico" con la superpornobimba valenciana, vengo interrotto: "Hola F.! que' tal?". Era lei che era venuta a trovare il suo ragazzo (di merda!). Non solo mi ha bloccato, ma mi ha del tutto confuso emozionato incazzato varie-ed-eventuali. Cosi' ho dimenticato la valenciana che aspettava il contatto delle mie labbra e mi sono messo a parlare del tempo con la catalana.

Risultato: La catalana va via all'arrivo del ragazzo, e con valenciana tutto rovinato. Lei da quel momento e' freddina con me e, poi muy caliente col simpatico amico portoghese quando ci raggiunge quella sera a Bonn per ballare salsa al Tacos.

A cena andiamo in un ristorante giapponese. Io seduto accanto alla greca, la valenciana accanto al portoghese (di merda!). Io serio e un po' incazzato, riprendo a tastare il morbido terreno ellenico. Mentre la valenciana. con una manina sotto il tavolo e il portoghese sorridente accanto, sembra navigare verso ben piu' rocciosi lidi.

Nella strada verso casa mentre con una mano accarezzo il culo della greca, mi ritrovo a cantare una delle canzoncine idiote del carnevale: colonna sonora di questa breve e inesistente storia d'amore.
scritto il
2018-06-09
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