Al parco

di
genere
etero

Mi sveglio e chiamo mia mamma...devo portarle delle cose e chiedo a che ora esce per andare al lavoro " 9.45" mi risponde, quindi ho il tempo di prepararmi e andare da lei. Esco e arrivo le consegno quello che le devo dare e l'aspetto per accompagnarla così fa prima. Ci fermiamo al negozio delle cialde del caffè e ad una bancarella di un ragazzo indiano che ha dei vestiti carini ad prezzi modici. Prendiamo un paio di pantaloni a testa e una canottiera abbinata. Risaliamo in macchina e prendiamo la strada che la porta al lavoro e suona il vivavoce... Sei tu che chiami... "Dove sei?" "Sto accompagnando mia mamma al lavoro" gli dico "ok... volevo chiederti se avessi un po'di tempo per tagliarmi i capelli" "la accompagno e poi arrivo ok?" ti rispondo. Porto mia mamma e mi dirigo verso casa tua, arrivo ti mando un messaggio e aspetto che scendi. Arrivi con un sacchettino con delle cose per me, da mangiare, dei piccoli snack fatti in casa e un contenitore con dei pezzi di anguria e ananas...sei sempre così carino...
Ti sei portato anche il tagliacapelli per adempiere al mio lavoro di parrucchiera improvvisata, anche se capita spesso. Ci fermiamo al parchetto (le nostre case sono off-limits per motivi "familiari"), e cerchiamo una panchina per stare comodi. Chiacchieriamo del lavoro, dei figli, della nostra routine quotidiana, e mi dici che sei senza mutande perché così sei più comodo e fresco col caldo che fa.. ormai è metà luglio.... Lo avevo già intuito, indossi dei ciclisti neri e una canotta bianca...difficile non notare che sei nudo sotto i pantaloncini. Togli la canottiera per evitare che i capelli tagliati si infilino tra le maglie e che poi diventino fastidiosi microspilli una volta rivestito. Quanto mi piace il tuo corpo...la palestra aiuta... Hai i muscoli ben definiti ma senza esagerare..il giusto...quanto piace a me, né di più, né di meno.
Cerco di tagliarti i capelli scacciando pensieri peccaminosi nei tuoi confronti dati da quello che vedo e da quello che mi hai detto qualche minuto fa... Tu parli, mi racconti della giornata di lavoro di ieri, e del pomeriggio di ripasso che sta per arrivare , domani hai l'esame finale del corso che sembrava non avesse fine. Cerco di fare al meglio il mio lavoro, e mentre parliamo, ti alzi dalla panchina, mi prendi il rasoio dalle mani e lo metti via "con questo continuiamo dopo"
Mi baci e mi stringi a te, questa non me l'aspettavo, siamo nel mezzo di un parco anche se pressoché deserto, ci sono solo delle persone ad un centinaio di metri che riposano sull'erba. È quasi mezzogiorno e quindi non c'è quasi nessuno. Metti le mani sotto la mia maglietta​, tocchi il seno, lo stringi, e ti stringi ancora di più a me, facendomi sentire la tua erezione da sotto i ciclisti, che a guardare bene, delineano perfettamente le "sue" forme. Ti siedi sulla panchina e mi fai cenno con le mani di sedermi vicino a te. Eseguo. La tua lingua e la tua bocca mi stanno togliendo la ragione...come baci tu non mi ha mai baciata nessuno. Le tue mani accarezzano, stringono, tastano, esplorano il mio corpo come se fosse una novità, sono avide della mia pelle, una mano scosta un poco il reggiseno, vuole raggiungere il capezzolo per stringerlo tra le dita, e poi scende passa sull'ombelico e poi ancora giù tra le gambe, insinuandosi sotto i pantaloni, sotto le mutande....mi trova già accogliente, già bagnata....le dita si muovono tra le mie labbra, sfiorano la clitoride...sembra compiano una danza, prima girando poi scendendo per risalire e cominciare a girare di nuovo e via così.... " È mezzogiorno, siamo in mezzo ad un parco" ti dico bisbigliando e cercando un po' di lucidità " E quindi? Non stiamo mica facendo chissà cosa!" mi rispondi facendo un sorriso non poco malizioso " E poi siamo vestiti cosa vuoi che succeda?" Ti guardo con una faccia piuttosto dubbiosa...come se i vestiti fossero stati un problema, penso tra me e me. Mi dici di sedermi direttamente in braccio, tanto non c'è nessuno... Mi guardo in giro...i tizi in fondo al parco sono ancora sdraiati sull'erba...e di sicuro non fanno caso a noi... Indosso un paio di pantaloni a gamba larghissima, molto freschi e leggeri, e non immaginavo che ti avrebbero stuzzicato l'immaginazione...mi tiri su una gamba dei pantaloni quasi fino all'inguine.... Sono talmente larghi che a poco più di metà coscia riesci a farci passare la faccia per far sprofondare la tua lingua sotto le mutande...tu si che mi sai annebbiare il cervello. Ti prendo per i capelli e ti spingo contro la passera per farti affondare ancora di più, non curandomi di essere in un luogo pubblico, e ti allontano per potermi sedere in braccio, uno di fronte all'altra, a cavalcioni. "Ti voglio dentro" ansimo al tuo orecchio e di certo non ho bisogno di dirtelo una seconda volta. Fai scendere l'elastico dei pantaloncini quel tanto che basta per poter tirare fuori il tuo uccello e farlo sparire subito dopo tra le mie gambe..scivola dentro di me in un attimo...mi muovo piano una, due tre volte e poi un colpo veloce fino in fondo e poi ricomincio di nuovo, e di nuovo, e di nuovo e....
" Oooo ma mi stai ascoltando???" Mi giro ti guardo....e mi rendo conto di avere il rasoio in mano, di essere in piedi, tu sei seduto...e la mia immaginazione ha creato tutto il resto....solo adesso mi rendo conto che non è successo nulla.
Ritorno al tuo taglio, cercando di non pensare...forse è meglio che sia io a raccontare qualcosa, magari quello che ho appena sognato ad occhi aperti...non si sa mai...dopotutto il parco è davvero deserto...
scritto il
2018-07-13
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