A canna
di
Genesis
genere
masturbazione
Da allora non ci avevo più provato né mi era mai passato per la mente di farlo, eppure le cose sono molto cambiate con gli anni. Avevo qualche chilo di troppo, una vita abbastanza vuota e solitaria e tante, troppe ore da passare al pc. Purtroppo il mio corpo non si prestava molto a questo genere di esercizi e ci avevo guadagnato solo un forte torcicollo. Ma oggi è tutto diverso. Con gli anni ho perso chili, molti, ho raddrizzato la mia vita e con il pc acceso solo (o quasi) per lavorare. Eppure ora che mi accorgo che avrei potuto riprovarci realizzo di non averne più bisogno, non sono più solo. Bhe, tranne questo fine settimana. Dovevamo trascorrere un semplice week-end a casa, fare le solite cose insomma, e ovviamente nella lista non poteva mancare una sana scopata. E invece mia suocera si rompe la gamba e mia moglie è lì a prendersene cura. Per fortuna lei (mia suocera) non mi vuole tra i piedi e almeno me ne sono rimasto a casa, anche se non ho molto da fare. Questo sabato sta passando troppo lentamente e la noia non mi lascia solo, non mi resta altro da fare che guadare qualche porno e rilassarmi. Di video ce ne sono parecchi, e un paio già me li sono concessi, eppure avrei voglia di qualcosa di diverso, di muovermi un po’. È deciso, ci riprovo. Chiudo la porta della stanza (dovesse mai tornare…) e chiudo per bene le tende. Il letto è lì che mi attende, ma devo prima sciogliermi un po’. Mi spoglio completamente e mi guardo allo specchio. Non c’è che dire, il ragazzo grassottello di strada ne ha fatta. E anche il mio pene non se la passa niente male. Con mia moglie a casa non avrei bisogno di molto per essere felice, basterebbero le sue labbra, la sua lingua ed un po’ di saliva…diamine cosa si è disposti a fare per il proprio cazzo. Me lo tiro un po’, così lo rimetto a nuovo, non può riposare proprio ora, soprattutto dopo gli esercizi manuali di questa mattina. Ecco, è pronto. Mi guardo di profilo, sembro un cavaliere con la sua lancia e la cosa mi rende particolarmente felice. Bando alle ciance, non ho quindici anni e il mio corpo lo conosco bene, meglio darsi una mossa. Salgo sul letto, ci salto un po’, non so se serve allo scopo ma non importa, mi piace vedere le palle e la mazza fare un po’ di su e giù. Sono pronto, mi sento carico. Mi sdraio a pancia in su, con il cuscino dietro il collo e prendo lentamente fiato. Ricordo che era importante esercitarsi sulla respirazione, spero che il nuoto almeno in questo sia stato utile. Conto: uno, due, tre e…. In un attimo le mie gambe puntano verso il soffitto, mi concentro, contraggo gli addominali e spingo il bacino verso la testa. Il risultato non è dei migliori, sono per terra, di fianco al letto. Per fortuna non mi sono fatto nulla, sono rotolato lentamente. Forse ci riprovo. Eppure tutto questo sforzo fisico mi ha eccitato, il mio cazzo punta dritto verso il mio viso rosso come un peperone. La voglia di sbattermelo per bene è forte, ma non è quello che avevo in mente e resisterò. Voglio provare almeno per una volta il gusto della mia cappella e, se non è troppo faticoso, vorrei anche assaggiare di nuovo il mio latte. Ne conosco già il sapore e non è che mi piaccia molto, ma mia moglie sembra gradirlo non poco e vorrei capire se averlo tutto in bocca, e non solo un assaggio, ne cambi il sapore. In un attimo sono di nuovo in posizione, conto fino a tre e deciso mi rovescio all’indietro. Questa volta ho fatto centro, il mio cazzo a testa in giù punta dritto verso il mio viso, quasi ne sento il sapore, quasi…. Ci sono almeno dieci centimetri tra lui e le mie labbra. Provo ad allungare il collo, contraggo gli addominali, tiro in giù le gambe con le mani, faccio del mio meglio, ma niente. Restano almeno cinque centimetri di insuccesso. I minuti passano e la sensazione di sconfitta cresce. Da fuori sembrerò un coglione che prova a leccarsi il cazzo, ma dentro di me mi sento di nuovo il cicciottello sfigato di un tempo. No, non ci sto. Ci riprovo, mi sforzo ancora, contraggo ogni singolo muscolo nel tentativo di guadagnare quei pochi centimetri, ecco, ci sono quasi. La lingua!!! Come ho fatto a non pensarci! La tiro fuori, la allungo il più possibile ed eccomi, ci sono! Il sapore è nuovo, ricorda solo in parte l’odore che sento da lontano. A guardarlo non mi sembrava così liscio. Piano piano me lo lecco tutto, fin dove posso (non molto in effetti). La sensazione è piacevole, non è certo come leccarsi il pollice, eppure non è intenso come una sega, e io non sono bravo come mia moglie. Ah se ci fosse lei, potrebbe aiutarmi, o almeno consigliarmi. Lentamente mi rilasso, chiudo gli occhi e mi affido alla mia lingua. Inizio a provarci più gusto ora, e con calma anche il mio corpo si scioglie e gradualmente riesco a prenderlo sempre più in bocca. Ecco, ci sono. Allargo un po’ le cosce e riesco a tirarmene ancora un centimetro. Ora si che si ragiona. Non è certo uno scherzo e le energie iniziano a venir meno, ma lo sento, sento il mio cazzo sulla lingua, sento la mia cappella stretta nella mia bocca. Ora riesco anche a darmi un buon ritmo, su e giù, su e giù. Cazzo mi sento una brava puttanella. Tiro in su il bacino e apro gli occhi; eccolo lì, tutto bagnato e lucido, mi piace. Inizio a sbattermelo con la mano, prima lentamente per non perdere l’equilibrio, poi sempre più veloce, sempre di più. Inizio a desiderare di venire, mentre il mio corpo prova a resistere…che strano conflitto di interessi. Ma non importa, voglio lasciare che vinca il più forte e non arresto la mia mano. Sento le mie palle sempre più dure, anche il mio cazzo inizia a dare qualche segnale di arrivo imminente, ma la mano non sembra saperlo e continua il suo lavo. Cosa fare? Apro la bocca, la tengo chiusa, guardo, non guardo, lo porto dentro o continuo a caricarmelo a mano? Con un rapido movimento di bacino riesco ad anticipare il fiotto bianco e accolgo tutto in bocca. Ecco che avverto un sapore acidulo invadere le mie papille gustative, la bocca è calda e viscida. Un sapore che ricordavo bene mi invade, stupra i miei sensi. Non mi piacque allora e non mi piace ora ma non posso fermarmi, lascio che esca tutto, ecco gli ultimi filamenti che imbiancano la mia lingua. Aspiro le ultime gocce, ormai liquide, come fosse una cannuccia. Sono esausto. Lo sfilo dal fodero e lentamente distendo tutto il corpo sul letto. Ho ancora la bocca chiusa, non so se ingoiarlo o meno. Mentre aspetto inizio ad abituarmi al sapore, inizio a capirlo, ad apprezzarlo. Cavolo quanto vorrei ci fosse mia moglie ora per parlarne!! Che cazzata. Lentamente roteo la lingua nella bocca chiusa per impastare meglio il mio sperma ed gustarlo al meglio. Con la mano accarezzo il mio cazzo…ha fatto un buon lavoro. Alla fine ho deciso, mi piace, voglio ingoiarlo. Ed ecco che la bocca libera può aprirsi, e con l’aria le papille sembrano bruciare, come se avessi mangiato menta o peperoncino. Sono stato bravo, devo essere sincero. Ormai è sera e sono stanco, meglio andare a dormire e riposare. Domani di sicuro farò un’altra bevuta dalla canna, ma credo in futuro sia meglio semplificare il lavoro. Mia moglie dice che vicino alla stazione è pieno di donne un po’ mascoline… Per fortuna da sua madre ci va in treno.
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