My lovely anal

di
genere
etero

Stesi sul letto a scopare, in un mare di sudore e gemiti. Da dietro, nella figa, avanti e indietro il suo cazzo. Ma non mi basta, la sensazione di tensione sessuale che mi prende i genitali è troppo forte per essere soddisfatta solo così.
"Sodomizzami"
Rallenta istintivamente, al suono della mia voce.
"Come?"
"Prendimi da dietro…"
Non se lo fa ripetere: umido e scivoloso dei miei umori, strofina la cappella sul mio buco indifeso, mentre mi spingo leggermente all'indietro, desiderosa di farmi cavalcare.
Decide di stuzzicarmi.
Reinserisce il membro nella figa, per inumidirlo ancora, sputando un po' di saliva sul culo. Preme nuovamente la punta del cazzo contro la mia entrata posteriore.
Piano, sfonda e supera lo sfintere. Rimane fermo per qualche secondo, aspettando che smetta di contrarsi involontariamente contro l'asta, nel tentativo di richiudersi, godendo della sensazione di estrema pressione. Mentre mi penetra analmente, sento il lieve dolore iniziale trasformarsi in piacere. Si spinge, lentamente ma inesorabilmente, contro di me, riempiendomi con la sua verga. La riestrae lentamente.
Altra saliva, nuova penetrazione, lenta, misurata. Di nuovo sento le sue palle contro le cosce. Lo estrae e lo reinserisce, questa volta all'improvviso. Sento l'ano allargarsi e cedere ad ogni colpo, mentre lo butta dentro e lo ritira fuori centimetro per centimetro. Per qualche minuto questo è il nostro gioco, finche il buco non è pronto per la scopata vera e propria. Inizia una cavalcata continua, alternatamente rapida e lenta, a seconda di quanto sono prossima a venire.
Amo la sensazione del pene mentre scorre senza impedimenti, stantuffando il buco del culo. A tratti lo estrae, lasciandolo aperto, ormai completamente largo e arreso. Si diverte ad aspettare prima di incularmi nuovamente, aspettando che lo preghi di riempire nuovamente il foro da lui spalancato. L'inculata si fa sempre più forte e intensa, fino a che non vengo dietro, spingendomi contro le sue pelvi perché lo voglio sentire tutto.
Ora è il suo turno: non serve nemmeno che me lo chieda, sa che voglio il suo sperma nel retto. Copro la figa con le mani mentre si scarica a lunghi getti, inondandomi di sborra.
di
scritto il
2018-09-18
4 . 8 K
visite
2
voti
valutazione
5.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Una normale giornata al lavoro
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.