La prima volta nel culo
di
Toagne
genere
prime esperienze
La prima volta che l'ho fatto anale?
Come dimenticarla: un'esperienza tanto "banale" quanto indimenticabile.
Da tempo avevo il sospetto che volesse il mio culo, ma sapevo anche che avrebbe fatto fatica a chiedermelo...
Come me, d'altronde.
Sapevo però che era incuriosito dal sesso anale perché più di una volta, mentre scopavamo, aveva mugolato cose come "voglio scoprti nel culo" o "voglio mettertelo dietro".
Già in passato eravamo venuti entrambi in breve tempo giocando tra di noi, strofinando i nostri sessi l'uno contro l'altro e il suo pene contro il mio ano, senza però osare inserirlo...
Ma questa volta, avrei osato il passo.
Essendo quei giorni del mese, non riuscivamo a farlo come avremmo voluto, ma eravamo troppo infoiati per rinunciare a un orgasmo "facile".
Di nuovo, avevamo iniziato a solleticare i nostri genitali, io sopra di lui: il suo pene eretto sfregava contro il mio clitoride umido e turgido, bagnato dalla mia figa pulsante di desiderio. Come la volta precedente, era scivolato verso il mio buco del culo, appoggiandovi sopra la cappella e spingendosi in modo da stimolarlo.
Ancora un po' titubante, sensazione però sovrastata dal piacere bruciante che la sensazione di avere un cazzo proprio a portata di culo mi dava, avevo iniziato a spingermi contro di lui.
Con una facilità disarmante per essere la prima volta, la punta del pene era stata inghiottita dal buco, lievemente aperto dalla stimolazione delicata ma continua.
Sulle prime non se ne era accorto, ma mano a mano che il pene scivolava all'interno, sotto la spinta lieve ma costante del mio corpo, poco alla volta si rendeva conto di quella nuova sensazione.
"Ma...è..?"
Avevo annuito, orgogliosamente.
Ancora un po' stordito, incredulo, aveva allungato la mano per tastare il suo pene inserito nel culo.
Mi aveva guardato negli occhi, a lungo, e aveva detto:
"Mettiti a novanta...voglio vedere."
Obbediente, mi chino offrendogli il culo, tremando di desiderio: ormai lo voglio troppo, quel piccolo assaggio di cazzo nel buco del mio culo mi aveva resa frenetica.
Mi aveva divericato le natiche e appoggiato nuovamente il membro contro il buchetto.
"Se ti faccio male fermami, ti prego..." aveva detto, con voce vibrante. Ha il cazzo talmente duro che riesco a sentirlo contrarsi internamente mentre spinge, dilatando lo sfintere e penetrando di nuovo nello stretto canale che desiderava solo essere aperto e soddisfatto.
Finalmente perdevo la mia verginità anale: nessun dolore, una sensazione mai provata prima, di qualcosa che entrava in un orifizio che avevo sempre immaginato come troppo fragile, troppo stretto, per accogliere una verga anche solo di dimensoni normali... Invece, come avevo sospettato, stavo venendo penetrata da dietro senza difficoltà, grazie solo al fluido della mia fica, lentamente ma inesorabilmente l'ano cedeva alla pressione del cazzo del mio amante.
Non resisto più e vengo, dopo i primi due colpi ricevuti, in un'ondata di calore e piacere indescrivibili. Gemo lungamente, quasi dispiaciuta di essere venuta subito e di non aver goduto più a lungo del suo cazzo in culo, di essere arrivata alla massima dilatazione...
Evidentemente, ero destinata ad essere una troia anale.
Un po'intimorito, decide di eiaculare sulla mia schiena, non sapendo se vnirmi nel culo.
Lo avrebbe fatto poi molte volte...
Come dimenticarla: un'esperienza tanto "banale" quanto indimenticabile.
Da tempo avevo il sospetto che volesse il mio culo, ma sapevo anche che avrebbe fatto fatica a chiedermelo...
Come me, d'altronde.
Sapevo però che era incuriosito dal sesso anale perché più di una volta, mentre scopavamo, aveva mugolato cose come "voglio scoprti nel culo" o "voglio mettertelo dietro".
Già in passato eravamo venuti entrambi in breve tempo giocando tra di noi, strofinando i nostri sessi l'uno contro l'altro e il suo pene contro il mio ano, senza però osare inserirlo...
Ma questa volta, avrei osato il passo.
Essendo quei giorni del mese, non riuscivamo a farlo come avremmo voluto, ma eravamo troppo infoiati per rinunciare a un orgasmo "facile".
Di nuovo, avevamo iniziato a solleticare i nostri genitali, io sopra di lui: il suo pene eretto sfregava contro il mio clitoride umido e turgido, bagnato dalla mia figa pulsante di desiderio. Come la volta precedente, era scivolato verso il mio buco del culo, appoggiandovi sopra la cappella e spingendosi in modo da stimolarlo.
Ancora un po' titubante, sensazione però sovrastata dal piacere bruciante che la sensazione di avere un cazzo proprio a portata di culo mi dava, avevo iniziato a spingermi contro di lui.
Con una facilità disarmante per essere la prima volta, la punta del pene era stata inghiottita dal buco, lievemente aperto dalla stimolazione delicata ma continua.
Sulle prime non se ne era accorto, ma mano a mano che il pene scivolava all'interno, sotto la spinta lieve ma costante del mio corpo, poco alla volta si rendeva conto di quella nuova sensazione.
"Ma...è..?"
Avevo annuito, orgogliosamente.
Ancora un po' stordito, incredulo, aveva allungato la mano per tastare il suo pene inserito nel culo.
Mi aveva guardato negli occhi, a lungo, e aveva detto:
"Mettiti a novanta...voglio vedere."
Obbediente, mi chino offrendogli il culo, tremando di desiderio: ormai lo voglio troppo, quel piccolo assaggio di cazzo nel buco del mio culo mi aveva resa frenetica.
Mi aveva divericato le natiche e appoggiato nuovamente il membro contro il buchetto.
"Se ti faccio male fermami, ti prego..." aveva detto, con voce vibrante. Ha il cazzo talmente duro che riesco a sentirlo contrarsi internamente mentre spinge, dilatando lo sfintere e penetrando di nuovo nello stretto canale che desiderava solo essere aperto e soddisfatto.
Finalmente perdevo la mia verginità anale: nessun dolore, una sensazione mai provata prima, di qualcosa che entrava in un orifizio che avevo sempre immaginato come troppo fragile, troppo stretto, per accogliere una verga anche solo di dimensoni normali... Invece, come avevo sospettato, stavo venendo penetrata da dietro senza difficoltà, grazie solo al fluido della mia fica, lentamente ma inesorabilmente l'ano cedeva alla pressione del cazzo del mio amante.
Non resisto più e vengo, dopo i primi due colpi ricevuti, in un'ondata di calore e piacere indescrivibili. Gemo lungamente, quasi dispiaciuta di essere venuta subito e di non aver goduto più a lungo del suo cazzo in culo, di essere arrivata alla massima dilatazione...
Evidentemente, ero destinata ad essere una troia anale.
Un po'intimorito, decide di eiaculare sulla mia schiena, non sapendo se vnirmi nel culo.
Lo avrebbe fatto poi molte volte...
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