Federica in discoteca: al servizio di tutti (Cap. 2)
di
Gigi da Paderno
genere
orge
Mentre aspettava che la voce si spargesse ed arrivassero altri ragazzi, Federica tirò fuori dal suo reggiseno il suo fidatissimo rossetto: rosso rubino, bello accesso. Se ne mise una quantità enorme sulle labbra, in modo da lasciare il segno anche agli altri che sarebbero arrivati. D’altronde doveva anche mantenere alto il nome del locale!
Non dovette aspettare molto prima che la porta del bagno cominciasse ad aprirsi e chiudersi per l’entrata di un gruppo ben nutrito di ragazzi. Le sembrò di riconoscere una voce: era il ragazzo della pista da ballo. Ne era abbastanza sicura. Caso volle che lui per primo entrò nel bagno, con disinvoltura la guardò e disse: “Adesso che sei così conciata ti permetti ancora di dirmi di no o vuoi darmi una bella succhiata?”
“Sì certo, continua a fare lo spavaldo che tanto il massimo che potrai avere da me sarà una succhiata al cazzetto moscio che scommetto che hai!” fu la risposta di lei. Il ragazzo, indispettito ancora dalla scena sulla pista, si alterò, uscì dal bagno e cercò di entrare in quello dove stava Federica.
“Non vedi che c’è scritto OCCUPATO?? Cos’è non sai leggere?” Lo canzonò lei.
“Apri questa cazzo di porta puttana! Che vengo dentro e ti stupro come si deve!” disse il ragazzo furente.
“Certo come no”
“Allora almeno me lo succhierai troietta che non sei altro!”
Cercò di entrare nel bagno ma, a quanto pare…
“Mi dispiace amico, chi va a caccia perde il posto!” lo schernì il suo amico.
“Ahahahaha che sfigato” lo derise Federica “Chi troppo vuole nulla stringe! E adesso il tuo amico qui dentro potrà usarmi come meglio crede, mentre tu resterai a bocca asciutta!”
L’unica risposta fu la porta principale del bagno che sbattè molto forte.
“Dunque…è vero quello che mi hanno detto?”
“Se ti hanno detto che entrando qui potrai fare della mia bocca e gola tutto ciò che vuoi, abusandone e violentandole come più preferisci, sì. E’ tutto vero. Però adesso sono stufa di aspettare e voglio lasciare un po’ di rossetto su quel cazzo!”
Il ragazzo alzò un sopracciglio e rise, divertito a quanto pare dalle sue parole. Si slacciò la cintura e si calò le mutande, rivelando un sesso che per molti sarebbe stato perfettamente nella media in quanto a dimensioni, ma per quella cagnetta in calore di Federica era fin troppo piccolo. Soprattutto alla luce di quanto aveva visto poco prima. Ma a lei non interessavano troppo le dimensioni, voleva solo succhiare cazzi fino allo svenimento, ed ingoiare più sperma possibile, a farne un pasto completo. Le piaceva troppo il sapore che aveva, e soprattutto quello che si creava quando diversi fiotti di diversi ragazzi si mischiavano nella sua bocca, dando vita a sfumature e aromi sempre diversi.
Lei sorrise “Sei un po’ timido?” chiese al ragazzo
“Beh…in effetti è la prima volta che mi succede. Ne ho sempre sentito parlare ma pensavo fosse una leggenda metropolitana.” Fu la sua risposta.
“Ahahahahah addirittura una leggenda? Mi sento lusingata! Ma adesso bando ai convenevoli, Infilami il tuo bel cazzo in bocca!”
Lui non se lo fece ripetere due volte e gli bastò smanettarselo pochi secondi per inturgidirlo. Dopodichè lo infilò nella bocca calda e vogliosa di lei, che cominciò subito a succhiarlo con avarizia e mettendoci più saliva possibile.
“Cazzo sembra di scopare una figa!” disse lui “Sei incredibile”. L’unica risposta da parte di Federica fu il suo solito occhiolino, mentre continuava ad ingoiare l’asta del ragazzo sempre più a fondo.
“Ehi ehi! Fai piano non voglio già venire!” lei si fermò e lasciò che il cazzo uscisse dalla sua bocca.
“E’ proprio quello il mio obiettivo! Non me ne frega un cazzo di fartelo godere, io voglio che mi riempi di sborra!” disse lei assatanata, e lo riprese a succhiare con ancora più foga e decisione, arrivando ad ingoiare anche le sue palle.
“Ohmioddddioo!” esclamò il ragazzo poco prima di toglierle il cazzo dalla bocca e schizzarle la faccia. Federica sorrise e aprì la bocca, cercando di intercettare tutti gli schizzi di sperma che poteva.
“Oh sì così” disse lei. Il ragazzo si tirò su i pantaloni, li allacciò e le diede un buffetto sulla guancia prima di uscire
“Sei proprio brava, dovresti farlo come lavoro!”
“Quelle si chiamano puttane e io non voglio esserlo!” e quando il ragazzo uscì aggiunse “Il prossimo!”
Bastarono pochi secondi perché la porta del bagno si aprisse nuovamente. Questa volta entrarono in due. Federica sorrise, felice per il loro coraggio.
“Ma ciao! In due eh? Non capita spesso. Per qualche motivo pensano tutti che si debba entrare uno ad uno!”
“Ma noi sappiamo che per te più cazzi ci sono meglio è!” Mentre si tiravano giù i pantaloni Federica cercò di recuperare un po’ di sperma del precedente ragazzo che stava colando dalla parte superiore del buco, proprio davanti ai suoi occhi. Uno dei due ragazzi prese la goccia col suo indice e la mise di fronte agli occhi di lei “Lo vuoi vero?” Lo sguardò ipnotizzato di lei bastava per rispondere. Il ragazzo allora si leccò l’indice e tenne la bocca aperta.
“Lo vuoi ancora?”
“Cazzo dammelo!” urlò lei. E lui la accontentò. Si abbassò al suo livello e cominciò a limonare con lei: le loro lingue si intrecciavano ed esploravano in profondità la bocca dell’altro. Lui sentì il sapore acre dei precedenti ragazzi e quasi volle vomitare, ma lei era così abituata che godeva in quel momento, tanto da mugolare ed iniziare a toccarsi da sopra i jeans attillati, dall’altra parte del buco.
“Mhm vedo che vi siete già eccitati” disse lei ammirando le loro potenti erezioni. Notò solo in quel momento che il secondo ragazzo era circonciso.
“Tu entri per primo” sentenziò
“Ma se entrassimo insieme invece?” propose l’altro ragazzo, sputacchiando un po’ di saliva mista a sperma.
“Ho detto che entra prima lui. E comunque non c’è fretta.” Disse lei con tono calmo. Il ragazzo prescelto allora, senza dire una parola, si fece avanti e le mise il suo cazzo torreggiante davanti agli occhi.
“Ti piace senza pelle?”
“Io adoro i circoncisi, siete molto più gustosi e puliti!” disse lei passandosi la lingua sui denti. Cominciò lentamente a leccare l’asta del ragazzo, dalle palle fin su alla punta. Poi arrivata in cima comincio a baciarlo e leccarlo con passione, quasi ci stesse limonando. Poi inclinò la testa e iniziò a passare la lingua ripetutamente sul suo buco, cercando a tratti di infilarcela.
“Tu sei una strana” fu l’unico commento del ragazzo.
“Tu non sai niente” ghignò lei. E andò avanti a baciare e leccare il suo cazzo che ormai sembrava dover esplodere. L’altro ragazzo intanto si smanettava, aspettando il suo turno, invidioso un po’ del trattamento riservato al suo amico.
“Stai tranquillo, adesso mi occupo anche di te. Voglio solo godermi il tuo amico senza pelle ancora un po’”
Leccò di nuovo il cazzo del ragazzo da cima a fondo, andando a succhiargli le palle, per poi tornare in cima e ingoiarlo tutto in una volta sola, arrivando ad ingoiare anche il suo scroto, per poi guardarlo negli occhi. Lui sentiva la sua lingua passare ripetutamente sulla punta del suo cazzo, stimolandolo all’inverosimile.
“Ma come cazzo fai??” sospirò lui, quasi sul punto di venire. Lei se ne accorse e si fermò.
“Ok adesso tutti e due” ordinò.
Il ragazzo che finora era stato in disparte non esitò un attimo a farsi avanti, il suo amico aveva il fiatone per aver trattenuto l’orgasmo che la bocca di Federica gli aveva quasi fatto avere. Lei aprì la sua bocca il più possibile, preparandosi ad accogliere i membri turgidi e pulsanti dei due ragazzi. Loro senza esitazione si guardarono, avvicinarono i loro cazzi alla bocca di lei e poi la lasciarono fare. Federica li prese in bocca entrambi, senza soffermarsi su nessuno dei due, semplicemente li ingoiò entrambi. Le sue guance si gonfiarono come quelle di uno scoiattolo, e lei voleva riuscire ad arrivare fino alle loro ghiande. Cominciò a succhiarli piano, in punta, bagnandola bene di saliva e poi cercando di ingoiarne qualche centimetro in più ad ogni movimento. Quando decise di averli lubrificati abbastanza dilatò ancora di più la mandibola, e cercò di rilassare i muscoli della sua gola. Cominciò a spingere e spingere, fino ad ingoiarli entrambi in tutta la loro lunghezza, mancavano solo le loro palle che le solleticavano il mento.
“Sei mostruosa cazzo”
“Questa è una vera pompinara, lei il cazzo lo venera per davvero, non come quella puttana puritana della tua ragazza!” rise uno dei ragazzi. Federica a queste parole di incoraggiamento non potè fare altro che dare un’ultima spinta ed ingoiare anche le loro palle. Aveva due cazzi duri in bocca, che le arrivavano a toccare il fondo della bocca, e con la lingua poteva leccare i loro scroti. Col solo leccare le palle ai due, unito al calore della sua bocca, li fece venire in pochi minuti. Due fiotti di sborra densa e calda le invasero la gola, e lei senza battere ciglio bevve tutto. Quando ritrassero i loro membri ormai ammosciati ridacchiò di gusto nel vederli pieni della sua bava mista al suo rossetto rosso rubino. Grosse gocce colavano dai cazzi dei due ragazzi.
“E adesso come ci puliamo?” chiese uno dei due, parlando retoricamente con l’altro. Federica già stava sorridendo e tirando fuori la lingua per rileccare e tirare a lucido i loro cazzi, ma l’altro ragazzo disse “No, non così”. Avvicinò il suo membro alla faccia di lei e glielo strofinò contro, assicurandosi di passarglielo su tutta la faccia e lasciandole i segni di rossetto bavoso ovunque. Federica fu estasiata per questo gesto.
“Dai anche tu!” incoraggiò l’altro ragazzo “Usa la mia faccia come carta igienica!” e il ragazzo eseguì. Quando ebbero finito di rivestirsi, le sorrisero ed uscirono dal bagno, insieme agli altri del loro gruppo. Il bagno era di nuovo vuoto, ma a giudicare dalle voci che provenivano da fuori la fila per il bagno degli uomini si era allungata non poco!
Era il momento giusto per mandare un altro aggiornamento a Marco. Questa volta però decise di spogliarsi, voleva immaginarselo mentre gli veniva duro lì seduto al bancone, in mezzo a tutta quella gente. Si sarebbe imbarazzato tantissimo il deficiente.
Infatti a lui bastò vedere quel poco del corpo di Federica per avere una potente erezione istantanea, che non potè fare a meno di nascondere. Non poteva mai vedere il corpo di lei nudo dal vivo, mai l’aveva visto. Le uniche fantasie che poteva farsi erano su quelle foto che lei gli mandava quando scopava con qualcun altro.
Lei nel frattempo era in bagno, impegnata a prepararsi per i prossimi visitatori. Sarebbe stata una serata decisamente lunga! Si rimise di nuovo una tonnellata di rossetto e infilo la testa nel buco del bagno, pronta a soddisfare chiunque altro fosse passato di lì. Come prima, non dovette aspettare molto perché si presentassero altri ragazzi. In un’ora lì dentro, passarono tutti i fedelissimi del Lipstick, portando con sé amici e visitatori da ogni dove. Federica fece servizi a tutti i ragazzi che aveva contattato quel pomeriggio, passarono anche un paio dei buttafuori durante la loro pausa sigaretta. Uno di loro, nonostante fosse bianco, aveva un cazzo davvero enorme, da fare invidia al nero che le aveva quasi aperto in due la gola! E questo non fu da meno. Il suo cazzo era così grosso che il rigonfiamento della gola di Federica permetteva all’uomo di farsi una sega mentre le penetrava la gola! Lei fu più volte sul punto di vomitare e svenire, ma quella scena la eccitava troppo, essere usata in modo così brutale e animalesco era fantastico! Passarono diversi gruppi di ragazzi, un paio si portarono le ragazze anche, per far vedere loro come si faceva davvero un pompino! Le altre ragazze odiavano Federica per questa sua popolarità tra i ragazzi: per quanto loro potessero impegnarsi nel fare seghe, pompini e scoparsi i loro ragazzi, Federica risultava sempre la più schifosa e depravata. Dopo che la sua faccia era stata ridotta ad un ammasso umidiccio di sperma, saliva e rossetto, e dopo che lei con orgoglio contò di aver mandato là fuori non meno di una quarantina di cazzi coi segni del suo rossetto addosso, entrò nel bagno il proprietario del locale.
“Fede, che piacere vederti di nuovo qui”
“Ciao Giovanni! Sì lo so era un po’ di tempo che non passavo e ho deciso che questa era la serata giusta” disse lei, mentre cercava di leccare dai bordi del suo buco quel che rimaneva della sborra dei visitatori.
Intanto Giovanni si mise a pisciare nella tazza, e come se nulla fosse riprese la conversazione
“Beh hai scelto la serata giusta, c’è davvero un bel movimento stasera!”
“Secondo te chi ti ha portato qui tutta questa gente?”
“Devo ammettere che gli affari girano piuttosto bene quando ci sei tu.” Tirò lo sciacquone e fece per uscire.
“Quindi ti aspettiamo sul palco per l’evento principale?”
“Non lo so…credo che starò qui ancora un pochino. Poi uscirò quando avrò voglia.”
“A più tardi allora” e con queste parole Giovanni uscì.
Lei rimase lì dentro ancora un paio di ore, succhiando cazzi su cazzi e leccandoli nei modi più depravati e sensuali possibili. Il suo viso era quasi completamente ricoperto di sperma che cominciava a colare per terra, lei di contro leccava quello che poteva dalle sue labbra. Fu usata e riusata innumerevoli volte, non tenne nemmeno il conto tanti ne aveva succhiati!
Ora si sentiva abbastanza bagnata ed arrapata per darsi davvero all’estasi dei sensi. Ritirò la faccia dal buco, si tolse i pantaloni e il top e, dopo essersi sgrillettata usando una mano piena di sperma che aveva recuperato dalla sua faccia, semplicemente aprì la porta del bagno e uscì.
La coda davanti al bagno degli uomini era ancora lunga, almeno un centinaio di persone a occhio e croce. Lei sfilò davanti a loro, completamente nuda e con lo sperma che dalla sua faccia colava sul resto del suo corpo. Sorrideva a tutti e lasciava che la toccassero e schiaffeggiassero.
Si diresse verso il palco delle cubiste…
Non dovette aspettare molto prima che la porta del bagno cominciasse ad aprirsi e chiudersi per l’entrata di un gruppo ben nutrito di ragazzi. Le sembrò di riconoscere una voce: era il ragazzo della pista da ballo. Ne era abbastanza sicura. Caso volle che lui per primo entrò nel bagno, con disinvoltura la guardò e disse: “Adesso che sei così conciata ti permetti ancora di dirmi di no o vuoi darmi una bella succhiata?”
“Sì certo, continua a fare lo spavaldo che tanto il massimo che potrai avere da me sarà una succhiata al cazzetto moscio che scommetto che hai!” fu la risposta di lei. Il ragazzo, indispettito ancora dalla scena sulla pista, si alterò, uscì dal bagno e cercò di entrare in quello dove stava Federica.
“Non vedi che c’è scritto OCCUPATO?? Cos’è non sai leggere?” Lo canzonò lei.
“Apri questa cazzo di porta puttana! Che vengo dentro e ti stupro come si deve!” disse il ragazzo furente.
“Certo come no”
“Allora almeno me lo succhierai troietta che non sei altro!”
Cercò di entrare nel bagno ma, a quanto pare…
“Mi dispiace amico, chi va a caccia perde il posto!” lo schernì il suo amico.
“Ahahahaha che sfigato” lo derise Federica “Chi troppo vuole nulla stringe! E adesso il tuo amico qui dentro potrà usarmi come meglio crede, mentre tu resterai a bocca asciutta!”
L’unica risposta fu la porta principale del bagno che sbattè molto forte.
“Dunque…è vero quello che mi hanno detto?”
“Se ti hanno detto che entrando qui potrai fare della mia bocca e gola tutto ciò che vuoi, abusandone e violentandole come più preferisci, sì. E’ tutto vero. Però adesso sono stufa di aspettare e voglio lasciare un po’ di rossetto su quel cazzo!”
Il ragazzo alzò un sopracciglio e rise, divertito a quanto pare dalle sue parole. Si slacciò la cintura e si calò le mutande, rivelando un sesso che per molti sarebbe stato perfettamente nella media in quanto a dimensioni, ma per quella cagnetta in calore di Federica era fin troppo piccolo. Soprattutto alla luce di quanto aveva visto poco prima. Ma a lei non interessavano troppo le dimensioni, voleva solo succhiare cazzi fino allo svenimento, ed ingoiare più sperma possibile, a farne un pasto completo. Le piaceva troppo il sapore che aveva, e soprattutto quello che si creava quando diversi fiotti di diversi ragazzi si mischiavano nella sua bocca, dando vita a sfumature e aromi sempre diversi.
Lei sorrise “Sei un po’ timido?” chiese al ragazzo
“Beh…in effetti è la prima volta che mi succede. Ne ho sempre sentito parlare ma pensavo fosse una leggenda metropolitana.” Fu la sua risposta.
“Ahahahahah addirittura una leggenda? Mi sento lusingata! Ma adesso bando ai convenevoli, Infilami il tuo bel cazzo in bocca!”
Lui non se lo fece ripetere due volte e gli bastò smanettarselo pochi secondi per inturgidirlo. Dopodichè lo infilò nella bocca calda e vogliosa di lei, che cominciò subito a succhiarlo con avarizia e mettendoci più saliva possibile.
“Cazzo sembra di scopare una figa!” disse lui “Sei incredibile”. L’unica risposta da parte di Federica fu il suo solito occhiolino, mentre continuava ad ingoiare l’asta del ragazzo sempre più a fondo.
“Ehi ehi! Fai piano non voglio già venire!” lei si fermò e lasciò che il cazzo uscisse dalla sua bocca.
“E’ proprio quello il mio obiettivo! Non me ne frega un cazzo di fartelo godere, io voglio che mi riempi di sborra!” disse lei assatanata, e lo riprese a succhiare con ancora più foga e decisione, arrivando ad ingoiare anche le sue palle.
“Ohmioddddioo!” esclamò il ragazzo poco prima di toglierle il cazzo dalla bocca e schizzarle la faccia. Federica sorrise e aprì la bocca, cercando di intercettare tutti gli schizzi di sperma che poteva.
“Oh sì così” disse lei. Il ragazzo si tirò su i pantaloni, li allacciò e le diede un buffetto sulla guancia prima di uscire
“Sei proprio brava, dovresti farlo come lavoro!”
“Quelle si chiamano puttane e io non voglio esserlo!” e quando il ragazzo uscì aggiunse “Il prossimo!”
Bastarono pochi secondi perché la porta del bagno si aprisse nuovamente. Questa volta entrarono in due. Federica sorrise, felice per il loro coraggio.
“Ma ciao! In due eh? Non capita spesso. Per qualche motivo pensano tutti che si debba entrare uno ad uno!”
“Ma noi sappiamo che per te più cazzi ci sono meglio è!” Mentre si tiravano giù i pantaloni Federica cercò di recuperare un po’ di sperma del precedente ragazzo che stava colando dalla parte superiore del buco, proprio davanti ai suoi occhi. Uno dei due ragazzi prese la goccia col suo indice e la mise di fronte agli occhi di lei “Lo vuoi vero?” Lo sguardò ipnotizzato di lei bastava per rispondere. Il ragazzo allora si leccò l’indice e tenne la bocca aperta.
“Lo vuoi ancora?”
“Cazzo dammelo!” urlò lei. E lui la accontentò. Si abbassò al suo livello e cominciò a limonare con lei: le loro lingue si intrecciavano ed esploravano in profondità la bocca dell’altro. Lui sentì il sapore acre dei precedenti ragazzi e quasi volle vomitare, ma lei era così abituata che godeva in quel momento, tanto da mugolare ed iniziare a toccarsi da sopra i jeans attillati, dall’altra parte del buco.
“Mhm vedo che vi siete già eccitati” disse lei ammirando le loro potenti erezioni. Notò solo in quel momento che il secondo ragazzo era circonciso.
“Tu entri per primo” sentenziò
“Ma se entrassimo insieme invece?” propose l’altro ragazzo, sputacchiando un po’ di saliva mista a sperma.
“Ho detto che entra prima lui. E comunque non c’è fretta.” Disse lei con tono calmo. Il ragazzo prescelto allora, senza dire una parola, si fece avanti e le mise il suo cazzo torreggiante davanti agli occhi.
“Ti piace senza pelle?”
“Io adoro i circoncisi, siete molto più gustosi e puliti!” disse lei passandosi la lingua sui denti. Cominciò lentamente a leccare l’asta del ragazzo, dalle palle fin su alla punta. Poi arrivata in cima comincio a baciarlo e leccarlo con passione, quasi ci stesse limonando. Poi inclinò la testa e iniziò a passare la lingua ripetutamente sul suo buco, cercando a tratti di infilarcela.
“Tu sei una strana” fu l’unico commento del ragazzo.
“Tu non sai niente” ghignò lei. E andò avanti a baciare e leccare il suo cazzo che ormai sembrava dover esplodere. L’altro ragazzo intanto si smanettava, aspettando il suo turno, invidioso un po’ del trattamento riservato al suo amico.
“Stai tranquillo, adesso mi occupo anche di te. Voglio solo godermi il tuo amico senza pelle ancora un po’”
Leccò di nuovo il cazzo del ragazzo da cima a fondo, andando a succhiargli le palle, per poi tornare in cima e ingoiarlo tutto in una volta sola, arrivando ad ingoiare anche il suo scroto, per poi guardarlo negli occhi. Lui sentiva la sua lingua passare ripetutamente sulla punta del suo cazzo, stimolandolo all’inverosimile.
“Ma come cazzo fai??” sospirò lui, quasi sul punto di venire. Lei se ne accorse e si fermò.
“Ok adesso tutti e due” ordinò.
Il ragazzo che finora era stato in disparte non esitò un attimo a farsi avanti, il suo amico aveva il fiatone per aver trattenuto l’orgasmo che la bocca di Federica gli aveva quasi fatto avere. Lei aprì la sua bocca il più possibile, preparandosi ad accogliere i membri turgidi e pulsanti dei due ragazzi. Loro senza esitazione si guardarono, avvicinarono i loro cazzi alla bocca di lei e poi la lasciarono fare. Federica li prese in bocca entrambi, senza soffermarsi su nessuno dei due, semplicemente li ingoiò entrambi. Le sue guance si gonfiarono come quelle di uno scoiattolo, e lei voleva riuscire ad arrivare fino alle loro ghiande. Cominciò a succhiarli piano, in punta, bagnandola bene di saliva e poi cercando di ingoiarne qualche centimetro in più ad ogni movimento. Quando decise di averli lubrificati abbastanza dilatò ancora di più la mandibola, e cercò di rilassare i muscoli della sua gola. Cominciò a spingere e spingere, fino ad ingoiarli entrambi in tutta la loro lunghezza, mancavano solo le loro palle che le solleticavano il mento.
“Sei mostruosa cazzo”
“Questa è una vera pompinara, lei il cazzo lo venera per davvero, non come quella puttana puritana della tua ragazza!” rise uno dei ragazzi. Federica a queste parole di incoraggiamento non potè fare altro che dare un’ultima spinta ed ingoiare anche le loro palle. Aveva due cazzi duri in bocca, che le arrivavano a toccare il fondo della bocca, e con la lingua poteva leccare i loro scroti. Col solo leccare le palle ai due, unito al calore della sua bocca, li fece venire in pochi minuti. Due fiotti di sborra densa e calda le invasero la gola, e lei senza battere ciglio bevve tutto. Quando ritrassero i loro membri ormai ammosciati ridacchiò di gusto nel vederli pieni della sua bava mista al suo rossetto rosso rubino. Grosse gocce colavano dai cazzi dei due ragazzi.
“E adesso come ci puliamo?” chiese uno dei due, parlando retoricamente con l’altro. Federica già stava sorridendo e tirando fuori la lingua per rileccare e tirare a lucido i loro cazzi, ma l’altro ragazzo disse “No, non così”. Avvicinò il suo membro alla faccia di lei e glielo strofinò contro, assicurandosi di passarglielo su tutta la faccia e lasciandole i segni di rossetto bavoso ovunque. Federica fu estasiata per questo gesto.
“Dai anche tu!” incoraggiò l’altro ragazzo “Usa la mia faccia come carta igienica!” e il ragazzo eseguì. Quando ebbero finito di rivestirsi, le sorrisero ed uscirono dal bagno, insieme agli altri del loro gruppo. Il bagno era di nuovo vuoto, ma a giudicare dalle voci che provenivano da fuori la fila per il bagno degli uomini si era allungata non poco!
Era il momento giusto per mandare un altro aggiornamento a Marco. Questa volta però decise di spogliarsi, voleva immaginarselo mentre gli veniva duro lì seduto al bancone, in mezzo a tutta quella gente. Si sarebbe imbarazzato tantissimo il deficiente.
Infatti a lui bastò vedere quel poco del corpo di Federica per avere una potente erezione istantanea, che non potè fare a meno di nascondere. Non poteva mai vedere il corpo di lei nudo dal vivo, mai l’aveva visto. Le uniche fantasie che poteva farsi erano su quelle foto che lei gli mandava quando scopava con qualcun altro.
Lei nel frattempo era in bagno, impegnata a prepararsi per i prossimi visitatori. Sarebbe stata una serata decisamente lunga! Si rimise di nuovo una tonnellata di rossetto e infilo la testa nel buco del bagno, pronta a soddisfare chiunque altro fosse passato di lì. Come prima, non dovette aspettare molto perché si presentassero altri ragazzi. In un’ora lì dentro, passarono tutti i fedelissimi del Lipstick, portando con sé amici e visitatori da ogni dove. Federica fece servizi a tutti i ragazzi che aveva contattato quel pomeriggio, passarono anche un paio dei buttafuori durante la loro pausa sigaretta. Uno di loro, nonostante fosse bianco, aveva un cazzo davvero enorme, da fare invidia al nero che le aveva quasi aperto in due la gola! E questo non fu da meno. Il suo cazzo era così grosso che il rigonfiamento della gola di Federica permetteva all’uomo di farsi una sega mentre le penetrava la gola! Lei fu più volte sul punto di vomitare e svenire, ma quella scena la eccitava troppo, essere usata in modo così brutale e animalesco era fantastico! Passarono diversi gruppi di ragazzi, un paio si portarono le ragazze anche, per far vedere loro come si faceva davvero un pompino! Le altre ragazze odiavano Federica per questa sua popolarità tra i ragazzi: per quanto loro potessero impegnarsi nel fare seghe, pompini e scoparsi i loro ragazzi, Federica risultava sempre la più schifosa e depravata. Dopo che la sua faccia era stata ridotta ad un ammasso umidiccio di sperma, saliva e rossetto, e dopo che lei con orgoglio contò di aver mandato là fuori non meno di una quarantina di cazzi coi segni del suo rossetto addosso, entrò nel bagno il proprietario del locale.
“Fede, che piacere vederti di nuovo qui”
“Ciao Giovanni! Sì lo so era un po’ di tempo che non passavo e ho deciso che questa era la serata giusta” disse lei, mentre cercava di leccare dai bordi del suo buco quel che rimaneva della sborra dei visitatori.
Intanto Giovanni si mise a pisciare nella tazza, e come se nulla fosse riprese la conversazione
“Beh hai scelto la serata giusta, c’è davvero un bel movimento stasera!”
“Secondo te chi ti ha portato qui tutta questa gente?”
“Devo ammettere che gli affari girano piuttosto bene quando ci sei tu.” Tirò lo sciacquone e fece per uscire.
“Quindi ti aspettiamo sul palco per l’evento principale?”
“Non lo so…credo che starò qui ancora un pochino. Poi uscirò quando avrò voglia.”
“A più tardi allora” e con queste parole Giovanni uscì.
Lei rimase lì dentro ancora un paio di ore, succhiando cazzi su cazzi e leccandoli nei modi più depravati e sensuali possibili. Il suo viso era quasi completamente ricoperto di sperma che cominciava a colare per terra, lei di contro leccava quello che poteva dalle sue labbra. Fu usata e riusata innumerevoli volte, non tenne nemmeno il conto tanti ne aveva succhiati!
Ora si sentiva abbastanza bagnata ed arrapata per darsi davvero all’estasi dei sensi. Ritirò la faccia dal buco, si tolse i pantaloni e il top e, dopo essersi sgrillettata usando una mano piena di sperma che aveva recuperato dalla sua faccia, semplicemente aprì la porta del bagno e uscì.
La coda davanti al bagno degli uomini era ancora lunga, almeno un centinaio di persone a occhio e croce. Lei sfilò davanti a loro, completamente nuda e con lo sperma che dalla sua faccia colava sul resto del suo corpo. Sorrideva a tutti e lasciava che la toccassero e schiaffeggiassero.
Si diresse verso il palco delle cubiste…
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