La prima volta non si scorda mai
di
Passivo Toscano
genere
gay
È proprio vero quando si dice “la prima volta non si scorda mai”, infatti nonostante ora abbia 29 anni, riesco ancora a ricordarmi perfettamente quando dieci anni fa circa persi la mia verginità nel culo.
Avevo 19 anni circa e fino a quel momento non avevo mai pensato che potesse piacermi farmi sottomettere da una persona del mio stesso sesso. Fino a quel fatidico giorno avevo solamente provato e riprovato l’ebrezza del sesso etero. Ero stato già fidanzato con varie ragazze e mi piaceva un sacco scoparle, farmi fare i bocchini ecc ; pure tuttora adoro andare con le ragazze, ma da quel giorno riesco pure ad apprezzare e ad impazzire davanti ad un bel maschio attivo.
Una sera, dopo aver riportato a casa a piedi una ragazza, decisi di fermarmi in un locale in centro a bere qualcosa, con la speranza di incontrare qualche conoscente.
Arrivai e il posto sembrava veramente poco frequentato, c’erano pochissime persone, le quali non avevo praticamente mai visto.
Decisi di sedermi fuori da un tavolino comunque, cominciando così a sorseggiare una birra che avevo preso al bancone.
Erano le 01:00 circa di notte e nel giro di poco tempo, i pochi presenti cominciarono ad andarsene via.
Rimasto praticamente solo io e altre pochissime persone, decisi di pagare il conto e di andarmene verso casa, quando mentre ero in attesa di pagare, un uomo più grande di me, circa 48 anni disse al barman :
“Pago io da bere al ragazzo !”
Girai la testa, come un po’ sorpreso , per poi dire:
“Ma non importa...grazie comunque “
“Non preoccuparti, stasera ho voglia di offrirti da bere!”
“Ok, se proprio insisti...”
Ringraziai l’uomo, decidendo però di non andare via subito. Mi sembrava scortese , così tornai fuori al tavolino e accesi una sigaretta.
Pochi secondi dopo l’uomo uscì dal locale con due birre grandi e due shot di vodka e avvicinandosi a me disse :
“Tieni! Stasera sei fortunato, voglio offrirti un altro giro!”
Ero spiazzato, non riuscivo a capire il perché di tutta quella gentilezza. Così ringraziandolo con un po’ di imbarazzo, decisi di continuare a bere , cominciando così a presentarci e a parlare.
Parlammo a lungo e una volta finite le bevute , ci alzammo entrambi, dirigendosi così sulla strada, in direzione della sua macchina.
“Vieni ti offro un passaggio fino a casa!” Disse l’uomo
“Ma non importa...faccio due passi e tra dieci minuti arrivo.”
“Non fare complimenti, ti evito una bella camminata! Dai sali!”
Lo ringraziai per poi salire sulla sua auto, partendo subito dopo averli spiegato la strada da fare per casa mia.
Durante il tragitto però mi accorsi che stavamo andando verso tutt’altra direzione, così incuriosito gli chiesi :
“Ma stai facendo la strada sbagliata! Io abito da tutt’altra parte...”
“Si lo so, tranquillo. Volevo portarti prima da un altra parte!”
“Dove?”
“È una sorpresa! Ti prometto che poi dopo ti porto subito a dormire.”
“Va bene...”
Guidò per altri cinque minuti fuori citta , fino a svoltare in una piccola strada sterrata che si inoltrava dentro al bosco.
La percorse per pochi minuti fino a decidere di fermarsi lungo uno slargo .
Eravamo nel completo buio e isolati da chiunque, così nuovamente incuriosito gli chiesi :
“Ma dove cazzo mi hai portato? Non c’è nessuno qui!”
“Meglio no? Così possiamo stare tranquilli!”
“Per cosa?”
“Come per cosa?! Non hai capito cosa voglio da te?”
“No...anzi basta scherzare! Voglio andare via...”
“Io non sto scherzando! Voglio farmi succhiare il cazzo da te!”
Rimasi pietrificato ed imbarazzato per qualche istante. Mi aveva spiazzato e ero diventato probabilmente rosso fuoco nel viso.
Balbettando risposi:
“Ma a me non piace...dai...andiamo via...”
“Hai già provato?”
“No ma...”
“Allora come fai a dirlo?”
“Beh...non lo so...”
In quel momento l’uomo allungò la mano sulla mia coscia, cominciandola ad accarezzare dolcemente, mentre nel frattempo con l’altra mano comincio a sganciarsi i suoi pantaloni.
Dalla cerniera infatti fece fuoriuscire il suo uccello ancora moscio, ma di un notevole spessore e quella visione, mi fece pietrificare. Rimasi con gli occhi fissi sul suo arnese per qualche istante, cominciando a sentire dentro di me una strana attrazione verso quel pezzo di carne.
L’uomo notando il mio comportamento mi prese una mano , appoggiandosela sul pene.
Mi piaceva toccarlo , mi eccitava , infatti di istinto cominciai a masturbarlo lentamente. L’uomo a quel punto con una mano dietro la mia testa, comincio a spingermi verso il basso , fino a ritrovarmi a pochi centimetri dal suo arnese.
Aveva un profumo acuto ma molto invitante e pure lì , come di istinto , decisi di aprire le lebbra e di accoglierlo all’interno.
Era una situazione veramente strana, fino a quel momento mi ero sempre fatto fare i pompini e mai avrei pensato di poterne fare uno io. Ma mi piaceva e nonostante non avessi alcuna idea di come fare, ripensai a tutti i porno visti , cominciando subito a scendere e a salire con la testa, facendo scorrere di tanto in tanto la lingua intorno alla cappella.
Quel cazzo in pochi istanti comincio a crescere e a indurirsi sempre più, ritrovandomi così a dover succhiare un arnese bello grosso e duro come il marmo.
“Mmm ! Per essere la tua prima volta ci sai fare...Brava, continua così senza fermarti!” Disse l’uomo
Ci avevo preso gusto e mi piaceva un sacco fare il mio primo pompino.Ero così preso bene dalla situazione che per la testa comincio a passarmi l’idea di voler ricevere in bocca la sua calda crema, fino a quando fui interrotto dall’uomo dopo qualche minuto, chiedendomi di uscire dall’auto e di continuare all’estero.
Uscimmo fuori e l’uomo dirigendosi sul retro dell’auto apri il bagagliaio per poi dirmi :
“Te lo voglio mettere dentro il culo!”
Tornai nuovamente ad arrossire su tutto il viso dal l’imbarazzo e sorpreso dalla sua richiesta risposi :
“No...nel culo no...”
“Perché no?”
“No voglio ...non mi piace...”
“Anche prima avevi detto che non ti piaceva succhiare, poi subito dopo lo hai fatto prendendoci gusto!”
“Si è vero...ma nel culo è diverso”
“Sciocchezze! Dai girati che ti svergino e sono sicuro che non te ne pentirai!”
“Ma io...”
Inerme e quasi attratto dalla sua richiesta, l’uomo mi girò e mi fece poggiare con le mani sul suo portabagagli, per poi piegarmi a novanta gradi . Subito dopo comincio a sganciarmi i pantaloni, facendoli cadere così a terra insieme alle mie mutande.
In pochi istanti l’uomo si abbassò e avvicinando la testa al mio sedere, comincio a leccarmi il buchino ancora stretto.
Sentire la sua lingua roteare sul mio sfintere e scorrere pure dentro, mi fece ansimare subito dal piacere da quanto piacevole fosse quella sensazione.
Mi lecco il buco a lungo, fino ad alzarsi e cominciare a schiaffeggiarmelo con la sua turgida capoellona.
Poi la puntò sul buco e in pochi istanti cominciai a sentirla spingere verso l’interno. Iniziò a premere il suo cazzo con decisione fino ad aprirsi un varco ed entrare dentro di me.
Oramai era fatta, non potevo più tornare indietro. Quella sensazione mi fece capire che da lì in poi non sarei più stato il solito. Mi stava entrando per la prima volta un cazzo dentro al culo e l’idea non mi stava dispiacendo affatto.
Centimetro dopo centimetro cominciò ad affondare sino in profondità, dilatandomi velocemente per poter ricevere quel corpo estraneo.
L’uomo prima di arrivare in fondo uscì velocemente per poi rimetterlo nuovamente all’interno.
Questa volta lo spinse con più forza , riuscendo così a farlo arrivare tutto dentro.
Quell’ingresso così forte e veloce mi provoco all’istante un forte dolore , facendomi inevitabilmente urlare ad alta voce.
“Aaaahhh”
“Ti piace zoccola ?”
“Mi fa un po’ male...aahh!”
“È normale. Rilassati e goditi il cazzo nel culo!”
Iniziò a far scivolare su e giù il suo arnese, prima delicatamente per poi aumentare di intensità velocemente.
Di li a poco l’uomo comincio a scoparmi il culo come se fossi una donna, alternando affondi forti e decisi a una penetrazione più calma e rilassante.
Io mi stavo abituando velocemente e più che passava il tempo, più che il dolore diminuiva.
Mi sentivo una vera troia in quella posizione e mi eccitava tantissimo. Essere dominato così da un uomo, sia fisicamente che mentalmente, mi faceva godere e gemere.
La sensazione migliore però, fu dopo circa dieci minuti dall’inizio della penetrazione , quando l’uomo cominciò ad incularmi talmente forte da sentire echeggiare nel bosco lo sbattere del mio sedere al suo bacino , finendo con una copiosa e bollente sborrata dentro di me.
Sentivo la sua cappella calda ,spruzzare dentro le mie viscere la sua crema calda. Sentivo perfettamente quel liquido caldo invadermi l’intestino e non appena l’uomo liberò il canale con il suo cazzo, molta di quella sborra cominciò a fuoriuscire e a colare lungo le cosce.
L’uomo prese dalla macchina dei fazzoletti e mi diede una mano a pulire tutta la sborra, per poi ricomporsi e fumare una sigaretta.
Una volta spenta a terra, l’uomo che aveva sempre il cazzo di fuori , si avvicinò a me è mi disse :
“Ho ancora della sborra dentro le palle! Succhiala così te la faccio assaggiare!”
Senza esitazione mi inginocchiai , riprendendo a pompare quel cazzo per qualche minuto mettendoci tutto me stesso.
Dopo poco infatti l’uomo mi fece tirare fuori la lingua , sborrandoci sopra un altra abbondante quantità di crema.
Il sapore era acuto ma piacevole, decidendo infine di deglutire e buttare così giù il suo sperma.
“Che troia!” Esclamò l’uomo
Andammo via e dopo poco arrivai sotto casa. Salutai l’uomo, riuscendo a scambiarci i numeri, per poi salutarlo.
Salii le scale e mi diressi in bagno, mi girai davanti allo specchio e allargai le natiche. La visione del mio buco del culo rotto mi fece eccitare così tanto da masturbatmi all’istante, sganciando a terra dopo poco una enorme sborrata densa e bianca.
Da quel giorno non ho potuto più fare a meno del cazzo , riuscendo pure a rincontrare quell’uomo altre volte.
Avevo 19 anni circa e fino a quel momento non avevo mai pensato che potesse piacermi farmi sottomettere da una persona del mio stesso sesso. Fino a quel fatidico giorno avevo solamente provato e riprovato l’ebrezza del sesso etero. Ero stato già fidanzato con varie ragazze e mi piaceva un sacco scoparle, farmi fare i bocchini ecc ; pure tuttora adoro andare con le ragazze, ma da quel giorno riesco pure ad apprezzare e ad impazzire davanti ad un bel maschio attivo.
Una sera, dopo aver riportato a casa a piedi una ragazza, decisi di fermarmi in un locale in centro a bere qualcosa, con la speranza di incontrare qualche conoscente.
Arrivai e il posto sembrava veramente poco frequentato, c’erano pochissime persone, le quali non avevo praticamente mai visto.
Decisi di sedermi fuori da un tavolino comunque, cominciando così a sorseggiare una birra che avevo preso al bancone.
Erano le 01:00 circa di notte e nel giro di poco tempo, i pochi presenti cominciarono ad andarsene via.
Rimasto praticamente solo io e altre pochissime persone, decisi di pagare il conto e di andarmene verso casa, quando mentre ero in attesa di pagare, un uomo più grande di me, circa 48 anni disse al barman :
“Pago io da bere al ragazzo !”
Girai la testa, come un po’ sorpreso , per poi dire:
“Ma non importa...grazie comunque “
“Non preoccuparti, stasera ho voglia di offrirti da bere!”
“Ok, se proprio insisti...”
Ringraziai l’uomo, decidendo però di non andare via subito. Mi sembrava scortese , così tornai fuori al tavolino e accesi una sigaretta.
Pochi secondi dopo l’uomo uscì dal locale con due birre grandi e due shot di vodka e avvicinandosi a me disse :
“Tieni! Stasera sei fortunato, voglio offrirti un altro giro!”
Ero spiazzato, non riuscivo a capire il perché di tutta quella gentilezza. Così ringraziandolo con un po’ di imbarazzo, decisi di continuare a bere , cominciando così a presentarci e a parlare.
Parlammo a lungo e una volta finite le bevute , ci alzammo entrambi, dirigendosi così sulla strada, in direzione della sua macchina.
“Vieni ti offro un passaggio fino a casa!” Disse l’uomo
“Ma non importa...faccio due passi e tra dieci minuti arrivo.”
“Non fare complimenti, ti evito una bella camminata! Dai sali!”
Lo ringraziai per poi salire sulla sua auto, partendo subito dopo averli spiegato la strada da fare per casa mia.
Durante il tragitto però mi accorsi che stavamo andando verso tutt’altra direzione, così incuriosito gli chiesi :
“Ma stai facendo la strada sbagliata! Io abito da tutt’altra parte...”
“Si lo so, tranquillo. Volevo portarti prima da un altra parte!”
“Dove?”
“È una sorpresa! Ti prometto che poi dopo ti porto subito a dormire.”
“Va bene...”
Guidò per altri cinque minuti fuori citta , fino a svoltare in una piccola strada sterrata che si inoltrava dentro al bosco.
La percorse per pochi minuti fino a decidere di fermarsi lungo uno slargo .
Eravamo nel completo buio e isolati da chiunque, così nuovamente incuriosito gli chiesi :
“Ma dove cazzo mi hai portato? Non c’è nessuno qui!”
“Meglio no? Così possiamo stare tranquilli!”
“Per cosa?”
“Come per cosa?! Non hai capito cosa voglio da te?”
“No...anzi basta scherzare! Voglio andare via...”
“Io non sto scherzando! Voglio farmi succhiare il cazzo da te!”
Rimasi pietrificato ed imbarazzato per qualche istante. Mi aveva spiazzato e ero diventato probabilmente rosso fuoco nel viso.
Balbettando risposi:
“Ma a me non piace...dai...andiamo via...”
“Hai già provato?”
“No ma...”
“Allora come fai a dirlo?”
“Beh...non lo so...”
In quel momento l’uomo allungò la mano sulla mia coscia, cominciandola ad accarezzare dolcemente, mentre nel frattempo con l’altra mano comincio a sganciarsi i suoi pantaloni.
Dalla cerniera infatti fece fuoriuscire il suo uccello ancora moscio, ma di un notevole spessore e quella visione, mi fece pietrificare. Rimasi con gli occhi fissi sul suo arnese per qualche istante, cominciando a sentire dentro di me una strana attrazione verso quel pezzo di carne.
L’uomo notando il mio comportamento mi prese una mano , appoggiandosela sul pene.
Mi piaceva toccarlo , mi eccitava , infatti di istinto cominciai a masturbarlo lentamente. L’uomo a quel punto con una mano dietro la mia testa, comincio a spingermi verso il basso , fino a ritrovarmi a pochi centimetri dal suo arnese.
Aveva un profumo acuto ma molto invitante e pure lì , come di istinto , decisi di aprire le lebbra e di accoglierlo all’interno.
Era una situazione veramente strana, fino a quel momento mi ero sempre fatto fare i pompini e mai avrei pensato di poterne fare uno io. Ma mi piaceva e nonostante non avessi alcuna idea di come fare, ripensai a tutti i porno visti , cominciando subito a scendere e a salire con la testa, facendo scorrere di tanto in tanto la lingua intorno alla cappella.
Quel cazzo in pochi istanti comincio a crescere e a indurirsi sempre più, ritrovandomi così a dover succhiare un arnese bello grosso e duro come il marmo.
“Mmm ! Per essere la tua prima volta ci sai fare...Brava, continua così senza fermarti!” Disse l’uomo
Ci avevo preso gusto e mi piaceva un sacco fare il mio primo pompino.Ero così preso bene dalla situazione che per la testa comincio a passarmi l’idea di voler ricevere in bocca la sua calda crema, fino a quando fui interrotto dall’uomo dopo qualche minuto, chiedendomi di uscire dall’auto e di continuare all’estero.
Uscimmo fuori e l’uomo dirigendosi sul retro dell’auto apri il bagagliaio per poi dirmi :
“Te lo voglio mettere dentro il culo!”
Tornai nuovamente ad arrossire su tutto il viso dal l’imbarazzo e sorpreso dalla sua richiesta risposi :
“No...nel culo no...”
“Perché no?”
“No voglio ...non mi piace...”
“Anche prima avevi detto che non ti piaceva succhiare, poi subito dopo lo hai fatto prendendoci gusto!”
“Si è vero...ma nel culo è diverso”
“Sciocchezze! Dai girati che ti svergino e sono sicuro che non te ne pentirai!”
“Ma io...”
Inerme e quasi attratto dalla sua richiesta, l’uomo mi girò e mi fece poggiare con le mani sul suo portabagagli, per poi piegarmi a novanta gradi . Subito dopo comincio a sganciarmi i pantaloni, facendoli cadere così a terra insieme alle mie mutande.
In pochi istanti l’uomo si abbassò e avvicinando la testa al mio sedere, comincio a leccarmi il buchino ancora stretto.
Sentire la sua lingua roteare sul mio sfintere e scorrere pure dentro, mi fece ansimare subito dal piacere da quanto piacevole fosse quella sensazione.
Mi lecco il buco a lungo, fino ad alzarsi e cominciare a schiaffeggiarmelo con la sua turgida capoellona.
Poi la puntò sul buco e in pochi istanti cominciai a sentirla spingere verso l’interno. Iniziò a premere il suo cazzo con decisione fino ad aprirsi un varco ed entrare dentro di me.
Oramai era fatta, non potevo più tornare indietro. Quella sensazione mi fece capire che da lì in poi non sarei più stato il solito. Mi stava entrando per la prima volta un cazzo dentro al culo e l’idea non mi stava dispiacendo affatto.
Centimetro dopo centimetro cominciò ad affondare sino in profondità, dilatandomi velocemente per poter ricevere quel corpo estraneo.
L’uomo prima di arrivare in fondo uscì velocemente per poi rimetterlo nuovamente all’interno.
Questa volta lo spinse con più forza , riuscendo così a farlo arrivare tutto dentro.
Quell’ingresso così forte e veloce mi provoco all’istante un forte dolore , facendomi inevitabilmente urlare ad alta voce.
“Aaaahhh”
“Ti piace zoccola ?”
“Mi fa un po’ male...aahh!”
“È normale. Rilassati e goditi il cazzo nel culo!”
Iniziò a far scivolare su e giù il suo arnese, prima delicatamente per poi aumentare di intensità velocemente.
Di li a poco l’uomo comincio a scoparmi il culo come se fossi una donna, alternando affondi forti e decisi a una penetrazione più calma e rilassante.
Io mi stavo abituando velocemente e più che passava il tempo, più che il dolore diminuiva.
Mi sentivo una vera troia in quella posizione e mi eccitava tantissimo. Essere dominato così da un uomo, sia fisicamente che mentalmente, mi faceva godere e gemere.
La sensazione migliore però, fu dopo circa dieci minuti dall’inizio della penetrazione , quando l’uomo cominciò ad incularmi talmente forte da sentire echeggiare nel bosco lo sbattere del mio sedere al suo bacino , finendo con una copiosa e bollente sborrata dentro di me.
Sentivo la sua cappella calda ,spruzzare dentro le mie viscere la sua crema calda. Sentivo perfettamente quel liquido caldo invadermi l’intestino e non appena l’uomo liberò il canale con il suo cazzo, molta di quella sborra cominciò a fuoriuscire e a colare lungo le cosce.
L’uomo prese dalla macchina dei fazzoletti e mi diede una mano a pulire tutta la sborra, per poi ricomporsi e fumare una sigaretta.
Una volta spenta a terra, l’uomo che aveva sempre il cazzo di fuori , si avvicinò a me è mi disse :
“Ho ancora della sborra dentro le palle! Succhiala così te la faccio assaggiare!”
Senza esitazione mi inginocchiai , riprendendo a pompare quel cazzo per qualche minuto mettendoci tutto me stesso.
Dopo poco infatti l’uomo mi fece tirare fuori la lingua , sborrandoci sopra un altra abbondante quantità di crema.
Il sapore era acuto ma piacevole, decidendo infine di deglutire e buttare così giù il suo sperma.
“Che troia!” Esclamò l’uomo
Andammo via e dopo poco arrivai sotto casa. Salutai l’uomo, riuscendo a scambiarci i numeri, per poi salutarlo.
Salii le scale e mi diressi in bagno, mi girai davanti allo specchio e allargai le natiche. La visione del mio buco del culo rotto mi fece eccitare così tanto da masturbatmi all’istante, sganciando a terra dopo poco una enorme sborrata densa e bianca.
Da quel giorno non ho potuto più fare a meno del cazzo , riuscendo pure a rincontrare quell’uomo altre volte.
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