Mamma violentata per una notte

di
genere
incesti

Era da un paio di anni che avevo iniziato a provare una forte attrazione fisica per mia madre. Non ne capivo il perché, e ad un certo punto avevo pure smesso di chiedermelo, ma ogni mia sega, ogni mia sborrata veniva dedicata a lei.
All’inizio mi vergognavo di avere certi pensieri ma col passare del tempo divento normale e lei divenne la mia principale musa. Aspettavo con ansia che uscisse di casa per poter frugare nei suoi cassetti. Mi piaceva poggiare il cazzo e sborrare tra le sue mutande e col passare del tempo iniziai ad ampliare sempre più i miei limiti e farlo in tranquillità. Mutandine, scarpe da zoccolona col tacco, vestiti e vari oggetti come trucchi e spazzolino venivano quotidianamente inondati dai miei fiotti di sborra. Iniziai a smettere di vederla come madre ma solo come un oggetto sessuale che serviva per farmelo venire duro e sborrare.
Iniziai a frequentare vari forum online e allacciai anche alcune amicizie riguardo questa mia passione.
Il grande cambiamento arrivò quando uno di questi contatti di lunga data mi confesso la fantasia di volerla stuprare. All’inizio non ci diedi troppo peso ma col ripropormi la sua fantasia e arricchendola di particolari rifinimmo col discuterne sempre più dettagliatamente fino a che un giorno decidemmo di incontrarci.
Ero molto agitato e non avevo idea che tipo di persona poteva essere, inoltre io ero solo un ragazzino. Preparai uno zainetto, presi qualche perizoma e qualche reggiseno di mia mamma e qualche sua foto.
Ci incontrammo in un bar nel centro della mia città. Fui molto sorpreso, poiché a primo impatto non avrei mai potuto dire che potesse essere lui l’uomo con cui avevo parlato di certi argomenti online. Era un uomo prestante, una bella presenza che aveva superato dignitosamente i 40. Prendemmo un caffè e scambiammo qualche chiacchiera di convenevole e mi mise molto a mio agio levandomi e aiutandomi a togliere tutta l’abitazione che avevo addosso. Dopo di che ci spostammo nella sua auto, un posto più appartato dove potevamo parlare tranquillamente di qualsiasi argomento, inclusa mia madre. In auto gli mostrai anche il contenuto dello zaino e ne fu molto felice. Mi disse che non immaginava che mia mamma fosse così bella e iniziò a toccarsi il cazzo. Mi chiese anche se volevo fargli una sega ma rifiutai, e allora continuò a concentrarsi su mia madre.
Nei mesi successivi ci rincontrammo ancora, perché diceva che trovava molto eccitante segarsi sulla biancheria di mia madre. E così iniziai anche a portarlo a casa a segarsi direttamente sulle sue cose. Continuava sempre a ripetermi quanto volesse stuprare quella che, in maniera artistica, chiamava la puttana di mia mamma. Ad un certo punto, a forza di sentirlo dire, gli chiesi se davvero avesse avuto il desiderio di farlo e come. Mi rispose diretto e mi butto già un’idea semplice che, complice l’eccitazione di quei momenti, trovai semplice ma ben pensato. Così accettai.
Arrivò la sera che avevamo concordato, mia mamma era rientrata e dopo aver guardato un film era andata a letto. Io invece anche se ero molto agitato, con il cuore che correva all’impazzata andai a fare l’unica cosa che dovevo fare nel nostro concordato piano. Così aprii la porta di casa senza che mia madre mi vedesse. Cosi dopo un po’ di tempo comparve in camera mia il mio complice di seghe in compagnia di un altro uomo che non conoscevo e che rimase con un passamontagna tutto il tempo nonostante si presentò molto gentilmente. Mi legarono e mi tapparono la bocca come concordato e mi trascinarono in camera da letto di mia madre.
La svegliarono. Lo sconosciuto rimase dietro di me puntandomi una finta pistola alla tempia mentre l’altro uomo prese per il collo mia mamma, che appena sveglia non capiva bene cosa stava succedendo.
Ma non ci volle molto tempo che mise a fuoco la situazione, purtroppo per lei, molto più lentamente di quanto avrebbe dovuto fare perché l’uomo vicino a lei le intimo di stare in silenzio e non urlare. E lei obbedì. Il complice iniziò a parlare molto tranquillo. Molto suadente.
Le disse che era da tempo che ci stavano osservando, elenco alcune informazioni prettamente personali che solo io conoscevo e che gli avevo fornito allo scopo. Mia madre divenne paonazza, non sapeva come reagire, cosa doveva fare. Il complice continuo, dicendo che non c’era molto da fare se non voleva che ci facessero del male, doveva semplicemente stare calma e obbedire a quello che gli chiedevano. Mia madre scoppio a piangere ma questo non impietosi l’uomo, che dava l’impressione di avere una lunga esperienza in queste cose.
La fece alzare e quando lei provo a parlare la zitti semplicemente indicando l’uomo dietro di me.
In piedi, davanti al suo aguzzino mia madre si fece coraggio e chiese all’uomo quale fosse il loro fine. Sei una bella donna e vogliamo solamente avere un po’ di divertimento e fare qualche bel video ricordo, magari ripasseremo anche a ritrovarti per farti felice fu la pacata risposta che ricevette.
A quella risposta cadde sul pavimento piangente e singhiozzante chiedendo perché a lei, perché tutto questo. Mi sentivo colpevole per quella situazione che avevo creato, per un attimo la rividi come mia mamma quando chiese agli uomini di non farlo almeno con me presente e di lasciarmi andare. Ovviamente l’esito alla sua domanda fu negativo e anche se mi sentivo in colpa e il cuore mi esplodeva in petto tirai un respiro di sollievo quando gli disse che sarei rimasto lì come pubblico a guardarla.
La prese per i capelli e la tiro su. Poi le ordinA3 di spogliarsi. E lei obbedì.
Quando iniziò a spogliarsi ogni senso di colpa svanì, poter vedere il suo corpo perfetto nudo mi dava una sensazione di eccitazione mia provata prima. La smanaccio un po’ e poi le ordinò di mettersi sul bordo del letto e mostrarmi la figa mentre se la apriva. Titubo un attimo ma esegui gli ordini.
Ero legato mani e piedi, imbavagliato non potevo muovermi ma quella vista era perfetta. Ero davanti a qualcosa che non avevo mai pensato di poter vedere e il cazzo era talmente duro mi faceva male nei pantaloni.
Fu un’ottima che mi ritrovai la testa tra le sue gambe. L’uomo dietro di me mi aveva spinto e legato come ero ci finii diretto. Avrei voluto leccare tutto quello che potevo, ma ero imbavagliato e l’unica cosa che potei fare fu eccitarmi ancora di più e avere sempre più un cazzo dolorante e pulsante nei pantaloni.
Mi tirarono su, e ora assieme i due uomini iniziarono a divertirsi con mia madre. Iniziarono tirando entrambi fiori i loro membri e mettendoglieli davanti alla faccia. Non furono delicati e glieli misero entrambi in bocca nello stesso momento. Spinsero un po’ e poi continuò solo uno a farselo succhiare mentre l’altro esplorava il corpo di mia madre. Ora ero stranamente tranquillo e felice ed ero intento a godermi lo spettacolo. L’uomo col caso nella bocca di mia madre le prese i capelli e iniziò a spingerle il membro sempre più a fondo. Lei strabuzzava gli occhi e diventava violacea perché non aveva tempo di riprendere il fiato. Sempre mentre uno gli scopava violentemente la bocca la fecero girare in modo che il secondo uomo potesse usare la sua figa.
Il mio complice si voltava spesso verso di me e sembrava quasi volermi dire qualcosa da soddisfatto o semplicemente ringraziarmi. Non notai se gli aveva sborrato dentro ma dopo un po’ si scambiarono di posto. Mia mamma sdraiata sul letto con un cazzo in gola e uno in figa. Era bellissimo.
Ormai lei manco si lamentava più, tanto da sembrare una bambola. La prendevano, la muovevano e la sistemavano come più gli aggradava. Ogni tanto le sborravano addosso, la ammanettavamo le tappavano la bocca e si andavano a farsi un caffè in cucina, lasciando me e mamma lì da soli e impossibilitati a muoverci, entrambi disperati anche se per motivi diversi. Lei per essere la protagonista di quel magnifico spettacolo e io invece per essere solo tra il pubblico.
Ad una ripresa arrivarono forniti di telecamera ed iniziarono anche a riprendere. Ci presentarono entrambi in video usando i nostri nomi e cognomi e anche l’indirizzo della nostra abitazione e dopo di che anche se mia mamma non era molto consenziente e cerco di ribellarsi, con l’aiuto di un paio di sberle e della solita minaccia verso di me, riprese ad essere ubbidiente. Iniziarono a farsi spompinare di nuovo ma questa volta gli facevano dire varie porcate del tipo quanto amava i cazzi, che avrebbe bevuto solo sborra e cose così. Poi la sistemarono sul letto e la fecero calare su di loro penetrandola con entrambi i cazzi in figa. Si vedeva che doveva essere doloroso per lei, ma continuavo solo a pensare al magnifico spettacolo organizzato dal mio amico.
Poi fu il turno di aprirle il culo. E fu dura per il mio complice entrare. Con lei a pecorina sul bordo del letto non riuscì a penetrarla, forse perché mia madre era troppo tesa, e certo lui non usava niente per aiutare l’ingresso. Dato che faceva troppo baccano quando tentava di penetrarla decisero di tapparle la bocca. Ma questa volta usarono le mie mutande. Mi fecero alzare e liberatemi le gambe mi sfilarono pantaloni e mutande. All’inizio non avevo capito dove volesse arrivare ma quando gli piazzo le mie mutande in bocca e lei iniziò a piangere schizzai copiosamente anche senza essere stimolato. Qualche schizzo la raggiunse e questo mi rese molto orgoglioso e felice, anche se il mio cazzo non accennava ad abbassarsi, soprattutto al pensiero di essere ora scoperto. Ormai era tutto pronto e le fecero a turno pure il culo.
Dopo che entrambi finirono col culo, sempre telecamera alla mano il mio complice improvviso. Ero sempre con le mani legate e imbavagliato, e ora nudo, così come lo era mia madre distesa a culo all’aria sul letto.
Ovviamente con un bluff, ma sempre riprendendo mi dissero che avrebbero sparato a mia madre se ora io non gli scopavo il culo come si deve. Mi sorpresero. Era una cosa che non mi aspettavo. E mai mi sarei aspettato.
Il cazzo mi esplodeva, e il cuore batteva forte ma non ci fu bisogno che me lo ripetessero. Anche con le mani legate lo ficcai nel culo di mia madre che piangeva a più non posso. Ero felice e continuavo a pomparle un culo come un treno. Sborravo e non mi fermavo. Non saprei dire quante sborrate o quanto tempo passo prima che estraessi il mio cazzo dal suo culo. E anche quando lo tirai fuori non ero moscio, complice la fantastica vista che avevo davanti. Il suo culo perfetto era stato così usato che il suo ano era rimasto aperto e sbrodolante di sborra.
Ormai era quasi l’alba. Erano passate ben 8 ore per quella lunga notte e decisero di farmi chiudere in bellezza prima di andarsene. Anche se visibilmente contrariata e ormai a pezzi, distrutta, senza più la forza di stare in piedi o muoversi la minacciarono e le iniziarono a farmi succhiare il cazzo. Fortunatamente ormai era così sconvolta che non notava nemmeno più la mia espressione ormai palesemente lasciva e abbandonata al piacere. Le fecero leccare dapprima solo la punta del mio uccello. Poi gli fecero dire frasi d’effetto per la telecamera, amo il cazzo di mio figlio, voglio la tua sborra tesoro, il pisellone di mio figlio è il migliore, quanto è delizioso e cose così. Di sborra non ne avevo più ma continuavo a venire. Pensai anche di essere prossimo all’infarto ma dopo un dieci minuti abbondanti riuscii a trovare all’interno dei miei testicoli svuotati ancora un po’ di sborra da piazzarle in faccia. Gliela spalmarono in faccia e poi chiusero il video.
Ormai stanchi ma soddisfatti, il mio amico e lo sconosciuto se ne andarono se non prima di avvertirci che se avessimo fatto qualcosa contro di loro saremo non solo finiti su internet ma sapevano come farci del male e come trovarci.
Ci lasciarono sul letto legati, anche se io avevo la possibilità di liberarmi quando volevo. Ma stanchi dalla nottata appena trascorsa, e forse non sapendo cosa dirci, rimanemmo entrambi li nudi, in silenzio, legati e distesi sul letto e ci addormentammo.
scritto il
2018-11-06
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