La Padrona Bis. - Capitolo 1

di
genere
dominazione

Alto 1.78, moro, occhi verdi, atletico, Edoardo aveva solo 21 anni, era studente universitario a Firenze in Economia, si occupava di diverse cose nella vita, era un ragazzo che voleva fare strada. Dai modi eleganti, sempre impeccabile nel vestire, di grande cultura e da una spiccata intelligenza, era una personalità quasi unica per la sua età. Era diverso degl'altri e anche la sua sessualità ne avrebbe risentito.
Alessandra invece, era la sua biscugina, la sua preferita.
Era eccentrica, secchiona, intelligente, alternativa. Di qualche anno più grande di lui, aveva 29 anni, era psicologa infantile a Viareggio.
Alta 1.67, di capelli ricci e mossi, mora, corporatura atletica, con gli occhi vispi e verdissimi, era veramente una ragazza modello.
Era un venerdì sera di ottobre, Edoardo era di ritorno da un convegno all'università e decise che aveva voglia di fare due passi in centro. Passò da Santa Maria del Fiore, facendo slalom fra la gente e prese una via di fuga verso Borgo Albizzi.
Nell'ammirare e guardare le vetrine dei negozi, venne colpito da una in particolare.
- Boom! -
Un colpo sulla gamba fece cadere Edoardo!
- Oh mio Dio! Mi scusi, mi scusi, abbia pazienza, non l'ho fatto apposta, come stai ragazzo? -
Mormorò una voce femminile.
Edoardo era frastornato, complice anche la caduta repentina. Rivolse lo sguardo e si trovò davanti una signora matura sulla 50ina, formosa in bicicletta.
- Eh? Sto...bene...! - Disse frastornato.
- mi dispiace tantissimo di averti fatto cadere! Ero di corsa, ho provato a scansare una persona e ho perso il controllo, sono mortificata! - replicò la signora.
Edoardo si alzò da terra, si scosse un po' gli abiti per levare la polvere della strada e si riprese un attimo.
La mano della signora gli scostò i capelli, Edoardo non capì subito,rimase interdetto.
- Guarda che taglio che hai in fronte! Poca roba ma ti sei tagliato! Oh quanto mi dispiace, vieni da me in casa, sto dietro l'angolo almeno ti medico e ti offro qualcosa da bere per scusarmi! - esclamò la Signora.
Edoardo era imbarazzatissimo.
- Mi scusi? - rispose impacciatamente - Che cosa ho in fronte? -
- Oh niente di che "tesoro"! Ma è meglio disinfettarlo subito! Certo anche te "tesoro mio" tu sei un pochino imbranato eh! Per nulla eh tu sei inciampato sui tuoi piedi! -
Disse la signora con un marcato accento bonario fiorentino.
Era rimasto un po'stonato Edoardo, un tipo sempre preciso e attento come lui, di fare queste figure in mezzo alla strada, non era assolutamente nelle sue "corde".
- Va bene! Ma non voglio darle disturbo signora, ci mancherebbe! -
- Ma quale disturbo, anzi, un bel ragazzo come te non mi capita mica tutti i giorni di portarmelo in casa! Ahahahahah - proseguì in una fragorosa risata, con Edoardo in una espressione comica di imbarazzo ed assenso.
- A proposito! Io la sono Stefania, ma tutti mi chiamono Sonia! Piacere! -
L'eccentricità e il carisma della signora ricordava ad Edoardo di Alessandra, che aveva in programma di raggiungerlo quella sera a Firenze, per trascorrere una serata in famiglia.

Continua al capitolo 2
scritto il
2018-11-16
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