Continua Cantiere
di
GROSSOVERO
genere
gay
Capisco che tutto quello che so per raccontare possa risultare banale, scontato e già visto, ma così sono andate le cose e così devo raccontarle.
Il trentenne età veramente un Dio biondo, con muscoli che sapevano più di sport vero e lavoro che di palestra. Peloso biondo sul petto, il ciuffo che usciva dalla polo. Inoltre era un vero “signorino” per quanto molto maschio: pulitissimo, curato. Insomma era l'ingegnere.
Io e l’operaio cinquantenne, due bisonti da lavoro: muscoli di acciaio si ma non curati come il nostro amico biondo.
Li invito da me in cascina dove vivo accanto all’ufficio della mia piccola azienda.
Ci sbrachiamo al caldo. Fuori un tempo da lupi.
Birra e buon cibo che ho comprato già pronto.
Si crea una situazione molto imbarazzante perché in tutta verità giochiamo tutti e tre a fare gli etero che cenano insieme e fanno due risate.
Tutti e tre sappiamo che non è così e anzi sappiamo pure che noi due attempati stalloni di mezza età abbiamo solo voglia di soddisfare ogni desiderio del giovane incredibile ingegnere.
Fa molto caldo in casa e ci togliamo le camicie felpate, per rimanere tutti in maglietta.
Un odore misto di testosterone, birra, cibo e sudore aleggia nella grande cucina.
Lingegnere è timido ma ha capito che potrà avere quel che in fondo vuole, lontano da tutti, chiuso nella sua privata libertà, nascosto dalla sua vita di giovane e splendido ingegnere da matrimonio. Il suo incredibile segreto non è più un segreto, la sua sfacciata voglia sta per essere esaudita da due semplici e uomini che potrebbero essere suoi padri.
Il biondo giovane stallone si gira verso di me e senza più pudore mi chiede: che vuoi farmi? Non rispondo, mi alzo dal divano e lo avvicino a me, lo tiro verso di me per la cintura e mi rimetto seduto davanti a lui, lui in piedi con due gambe enormi di muscoli. Slaccio tutto e mi ritrovo davanti quel pacco ingiallito di piscio di una giornata di lavoro. Sa di buono. Ci ficco il naso.
Lo giro e gli abbasso gli slip. Davanti a me il più bel culo del mondo, gli faccio inarcare la schiena e inizio a leccargli il buco del culo come si fare io. Inizio una lenta lunga penetrazione con la lingua. Mi godo tutti i suoi umori di giovane stallone. Con la mano sento e stringo quel cazzo imponente che si ritrova. Accanto a me l’operaio dalla stazza di guerriero romano sta impazzendo e slacciatisi i calzoni si sta menando un cazzo scuro e largo che poggia su due palle gonfie. Una vista grandiosa apprezzata anche dal giovane ingegnere.
A questo punto il giovane fa quello che un giovane uomo in quella situazione deve assolutamente fare:tira a se l’operaio da monta e prende in bocca quel tizio ma grandioso cazzo.
Io continuo a trapanargli il culo con la lingua. Bevo il suo sudore, lo porto alle vette del piacere. L'ingegnere inizia una lunga pompa all'operaio che si impone in piedi come un gigante.
Non è finita.... se mi arriva un incoraggiamento anche solo uno... continuo e vi racconto tutto
Il trentenne età veramente un Dio biondo, con muscoli che sapevano più di sport vero e lavoro che di palestra. Peloso biondo sul petto, il ciuffo che usciva dalla polo. Inoltre era un vero “signorino” per quanto molto maschio: pulitissimo, curato. Insomma era l'ingegnere.
Io e l’operaio cinquantenne, due bisonti da lavoro: muscoli di acciaio si ma non curati come il nostro amico biondo.
Li invito da me in cascina dove vivo accanto all’ufficio della mia piccola azienda.
Ci sbrachiamo al caldo. Fuori un tempo da lupi.
Birra e buon cibo che ho comprato già pronto.
Si crea una situazione molto imbarazzante perché in tutta verità giochiamo tutti e tre a fare gli etero che cenano insieme e fanno due risate.
Tutti e tre sappiamo che non è così e anzi sappiamo pure che noi due attempati stalloni di mezza età abbiamo solo voglia di soddisfare ogni desiderio del giovane incredibile ingegnere.
Fa molto caldo in casa e ci togliamo le camicie felpate, per rimanere tutti in maglietta.
Un odore misto di testosterone, birra, cibo e sudore aleggia nella grande cucina.
Lingegnere è timido ma ha capito che potrà avere quel che in fondo vuole, lontano da tutti, chiuso nella sua privata libertà, nascosto dalla sua vita di giovane e splendido ingegnere da matrimonio. Il suo incredibile segreto non è più un segreto, la sua sfacciata voglia sta per essere esaudita da due semplici e uomini che potrebbero essere suoi padri.
Il biondo giovane stallone si gira verso di me e senza più pudore mi chiede: che vuoi farmi? Non rispondo, mi alzo dal divano e lo avvicino a me, lo tiro verso di me per la cintura e mi rimetto seduto davanti a lui, lui in piedi con due gambe enormi di muscoli. Slaccio tutto e mi ritrovo davanti quel pacco ingiallito di piscio di una giornata di lavoro. Sa di buono. Ci ficco il naso.
Lo giro e gli abbasso gli slip. Davanti a me il più bel culo del mondo, gli faccio inarcare la schiena e inizio a leccargli il buco del culo come si fare io. Inizio una lenta lunga penetrazione con la lingua. Mi godo tutti i suoi umori di giovane stallone. Con la mano sento e stringo quel cazzo imponente che si ritrova. Accanto a me l’operaio dalla stazza di guerriero romano sta impazzendo e slacciatisi i calzoni si sta menando un cazzo scuro e largo che poggia su due palle gonfie. Una vista grandiosa apprezzata anche dal giovane ingegnere.
A questo punto il giovane fa quello che un giovane uomo in quella situazione deve assolutamente fare:tira a se l’operaio da monta e prende in bocca quel tizio ma grandioso cazzo.
Io continuo a trapanargli il culo con la lingua. Bevo il suo sudore, lo porto alle vette del piacere. L'ingegnere inizia una lunga pompa all'operaio che si impone in piedi come un gigante.
Non è finita.... se mi arriva un incoraggiamento anche solo uno... continuo e vi racconto tutto
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