Sorellina porcellina 1 (riscritto per errore di trascrizione)
di
Tapin11
genere
incesti
Tutto ha avuto inizio circa 4 mesi fa, nel mese di giugno. Dopo l’ennesimo e definitivo litigio con la mia compagna, ho fatto i bagagli e sono tornato mestamente a casa dei miei, con l’intento di trovare il prima possibile una casa in affitto per riassaporare la mia libertà.
A casa ormai, dopo 5 anni di distanza, si erano completamente disabituati alla mia presenza, e io alla loro. L’unica che sembrava apprezzare sensibilmente questo stravolgimento di routine quotidiana della casa era la mia sorellina, Martina, con la quale ho un bellissimo rapporto, basato su un amore profondo, tante risate ed enorme complicità. Abbiamo circa 12 anni di differenza, lei la classica diciassettenne tutta vita, piena di amiche, jeans strappati e piercing al naso e all’ombelico.
Qualche sera dopo il mio ritorno, finita la cena mi rintano nella mia cameretta. La mia stanza ha una particolare forma a L, dove nel lato lungo c’é la porta, in quello corto, dietro l’angolo, davanti alla finestra ho ricreato un minisalottino con un tavolino di vimini e due poltrone dove adoro trascorrere le serate rilassandomi. Appena seduto mi accendo una sigaretta, nemmeno 10 secondi sento bussare alla porta. Era Marty:
-Posso Tommy?-
-Certo vieni vieni pure-
-Scusa se ti rompo le palle, ma sai, sono tre giorni che non esco di casa per via dell’influenza, ora sto bene e ho una voglia matta di fumare una sigaretta.-
-Ma va Marty, finalmente mi confessi che fumi...l’ho sempre saputo-
-Dai stronzo, se lo sanno mamma e papà sono morta, ora che ci sei tu qui posso fumare senza che mi scoprano-
-Ok vieni qui, prendine una.-
La vedo portarsi la sigaretta alla bocca, accederla e aspirarla lentamente. Un tiro, poi un altro ancora..se la stava godendo tutta. Devo ammetterlo, per la prima volta, in quella situazione, ho guardato mia sorella non più come una ragazzina, la mia sorellina a volte anche stronza, ma come una donna. Più la guardavo più mi rendevo conto di quanto fosse sensuale: biondina, una metro e sessanta, i capelli lunghi sempre raccolti in una coda di cavallo alta, seno giusto e proporzionato ma un bel culetto tondo e sodo. Durante il tempo della sigaretta non abbiamo parlato, ci limitavamo stranamente a guardarci, mi sembrava che entrambi ci stessimo godendo quel momento estremamente piacevole e eccitante. All’improvviso la voce di mia mamma che la chiama, mi da la sua sigaretta quasi finita e sgattaiola fuori dalla stanza. Istintivamente, rimasto solo, prima di spegnerla, faccio un tiro dalla sua; che buona, aveva una sapore dolce, come di frutta, ne faccio un altro, assaggio il sapore delle sue labbra misto a quello del fumo, fantastico, mi manda in estasi. Guardo in basso perché sento qualcosa muoversi laggiù e noto un rigonfiamento nei miei shorts, turbato accendo la luce e prendo il libro, provo a leggere ma sono enormemente frastornato.
Passano i giorni e la sigaretta della della sera era ormai diventata una consuetudine, un appuntamento fisso. La routine era una dopo mangiato e una prima di andare a dormire, intervallata dall’interminabile chiamata con il suo fidanzatino. Più passavano i giorni più non vedevo l’ora che quella chiamata finisse per poter fumare con lei. Ero completamente assuefatto da quel momento, ne avevo bisogno.
Una sera vedo che mi fissa insistentemente il rigonfiamento nei pantaloni:
-Posso chiederti una cosa Tommy, perché, ogniqualvolta stiamo qui a fumare ogni due e tre ti tiri l’uccello?-
-Cooome?-dico io sorpreso, non pensavo potesse arrivare a notarlo, ma soprattutto a chiedermelo.
-Dai su non negare, l’ho notato già da qualche sera..-
-Non so Marty, forse ë una sorta di tic..- provo a sdrammatizzare
=Non é un tic stronzo, lo fai solo in questi momenti, mai nel resto della giornata.-
Una risatina diabolica fa capolino sulla sua bocca..
-Ma tu che fai?perché mi guardi proprio li? -
Lei arrossisce ma non demorde..
-Rispondi alla domanda stronzo..-
Complice il suo atteggiamento disinibito decido di aprirmi e calcare la mano..
-Che devo dirti Marti, fumare per me é già una cosa di per se molto eccitante, soprattutto se sto fumando in compagnia di una bella donna. Mi eccito e l’amico comincia a darmi fastidio nei pantaloni-
-Anche con me che sono tua sorella?-
Brutta stronza provocatrice che non sei altro, penso tra me e me.
-In questo momento, sinceramente, sorella o no, sei molto arrapante..non so se sia la situazione, ma faccio davvero fatica a controllarmi, ti prego, non prenderla a male..-
La vedo farsi, sulle prime, rossa in viso poi con aria maliziosa si avvicina a due centimetri dalla mia faccia è mi fa:
-Sai..devo confessarti una cosa, é evidente che abbiamo gli stessi geni, perché a me fa esattamente lo stesso effetto..-
-Cioè?-Chiedo, sorpreso e un po’ stordito da quelle parole che non mi aspettavo affatto
-Te lo dico in modo semplice e conciso stronzo, quando fumo, anche se sono sola, comincio ad eccitarmi, mi bagno e mi viene istintivamente di portarmi una mano tra le cose e darmi piacere. Non ti nascondo che quando mamma e papà sono via per un po’ di tempo, mi sdraio sul letto, mi accendo una sigaretta e mi masturbo fino a perdere i sensi.-
A sentire mia sorella parlare così, come una troietta qualunque, fare quei discorsi mentre espirava il fumo dalla sua boccuccia perfetta per poco non perdevo io i sensi
Non sapevo che cavolo fare, con il cazzo in tiro ero immobile come uno stoccafisso, non sapevo se alzarmi e metterle la lingua in bocca o aspettare che fosse lei a fare una mossa qualunque.
Tutto a un tratto guarda la sagoma del mio cazzo duro attraverso i pantaloni, (era davvero così evidente?) ci si sofferma su con lo sguardo e all’improvviso mi dice:
-Aspettami qui, telefono ad Antonio e ti raggiungo, ho un’idea..-
Continua..
A casa ormai, dopo 5 anni di distanza, si erano completamente disabituati alla mia presenza, e io alla loro. L’unica che sembrava apprezzare sensibilmente questo stravolgimento di routine quotidiana della casa era la mia sorellina, Martina, con la quale ho un bellissimo rapporto, basato su un amore profondo, tante risate ed enorme complicità. Abbiamo circa 12 anni di differenza, lei la classica diciassettenne tutta vita, piena di amiche, jeans strappati e piercing al naso e all’ombelico.
Qualche sera dopo il mio ritorno, finita la cena mi rintano nella mia cameretta. La mia stanza ha una particolare forma a L, dove nel lato lungo c’é la porta, in quello corto, dietro l’angolo, davanti alla finestra ho ricreato un minisalottino con un tavolino di vimini e due poltrone dove adoro trascorrere le serate rilassandomi. Appena seduto mi accendo una sigaretta, nemmeno 10 secondi sento bussare alla porta. Era Marty:
-Posso Tommy?-
-Certo vieni vieni pure-
-Scusa se ti rompo le palle, ma sai, sono tre giorni che non esco di casa per via dell’influenza, ora sto bene e ho una voglia matta di fumare una sigaretta.-
-Ma va Marty, finalmente mi confessi che fumi...l’ho sempre saputo-
-Dai stronzo, se lo sanno mamma e papà sono morta, ora che ci sei tu qui posso fumare senza che mi scoprano-
-Ok vieni qui, prendine una.-
La vedo portarsi la sigaretta alla bocca, accederla e aspirarla lentamente. Un tiro, poi un altro ancora..se la stava godendo tutta. Devo ammetterlo, per la prima volta, in quella situazione, ho guardato mia sorella non più come una ragazzina, la mia sorellina a volte anche stronza, ma come una donna. Più la guardavo più mi rendevo conto di quanto fosse sensuale: biondina, una metro e sessanta, i capelli lunghi sempre raccolti in una coda di cavallo alta, seno giusto e proporzionato ma un bel culetto tondo e sodo. Durante il tempo della sigaretta non abbiamo parlato, ci limitavamo stranamente a guardarci, mi sembrava che entrambi ci stessimo godendo quel momento estremamente piacevole e eccitante. All’improvviso la voce di mia mamma che la chiama, mi da la sua sigaretta quasi finita e sgattaiola fuori dalla stanza. Istintivamente, rimasto solo, prima di spegnerla, faccio un tiro dalla sua; che buona, aveva una sapore dolce, come di frutta, ne faccio un altro, assaggio il sapore delle sue labbra misto a quello del fumo, fantastico, mi manda in estasi. Guardo in basso perché sento qualcosa muoversi laggiù e noto un rigonfiamento nei miei shorts, turbato accendo la luce e prendo il libro, provo a leggere ma sono enormemente frastornato.
Passano i giorni e la sigaretta della della sera era ormai diventata una consuetudine, un appuntamento fisso. La routine era una dopo mangiato e una prima di andare a dormire, intervallata dall’interminabile chiamata con il suo fidanzatino. Più passavano i giorni più non vedevo l’ora che quella chiamata finisse per poter fumare con lei. Ero completamente assuefatto da quel momento, ne avevo bisogno.
Una sera vedo che mi fissa insistentemente il rigonfiamento nei pantaloni:
-Posso chiederti una cosa Tommy, perché, ogniqualvolta stiamo qui a fumare ogni due e tre ti tiri l’uccello?-
-Cooome?-dico io sorpreso, non pensavo potesse arrivare a notarlo, ma soprattutto a chiedermelo.
-Dai su non negare, l’ho notato già da qualche sera..-
-Non so Marty, forse ë una sorta di tic..- provo a sdrammatizzare
=Non é un tic stronzo, lo fai solo in questi momenti, mai nel resto della giornata.-
Una risatina diabolica fa capolino sulla sua bocca..
-Ma tu che fai?perché mi guardi proprio li? -
Lei arrossisce ma non demorde..
-Rispondi alla domanda stronzo..-
Complice il suo atteggiamento disinibito decido di aprirmi e calcare la mano..
-Che devo dirti Marti, fumare per me é già una cosa di per se molto eccitante, soprattutto se sto fumando in compagnia di una bella donna. Mi eccito e l’amico comincia a darmi fastidio nei pantaloni-
-Anche con me che sono tua sorella?-
Brutta stronza provocatrice che non sei altro, penso tra me e me.
-In questo momento, sinceramente, sorella o no, sei molto arrapante..non so se sia la situazione, ma faccio davvero fatica a controllarmi, ti prego, non prenderla a male..-
La vedo farsi, sulle prime, rossa in viso poi con aria maliziosa si avvicina a due centimetri dalla mia faccia è mi fa:
-Sai..devo confessarti una cosa, é evidente che abbiamo gli stessi geni, perché a me fa esattamente lo stesso effetto..-
-Cioè?-Chiedo, sorpreso e un po’ stordito da quelle parole che non mi aspettavo affatto
-Te lo dico in modo semplice e conciso stronzo, quando fumo, anche se sono sola, comincio ad eccitarmi, mi bagno e mi viene istintivamente di portarmi una mano tra le cose e darmi piacere. Non ti nascondo che quando mamma e papà sono via per un po’ di tempo, mi sdraio sul letto, mi accendo una sigaretta e mi masturbo fino a perdere i sensi.-
A sentire mia sorella parlare così, come una troietta qualunque, fare quei discorsi mentre espirava il fumo dalla sua boccuccia perfetta per poco non perdevo io i sensi
Non sapevo che cavolo fare, con il cazzo in tiro ero immobile come uno stoccafisso, non sapevo se alzarmi e metterle la lingua in bocca o aspettare che fosse lei a fare una mossa qualunque.
Tutto a un tratto guarda la sagoma del mio cazzo duro attraverso i pantaloni, (era davvero così evidente?) ci si sofferma su con lo sguardo e all’improvviso mi dice:
-Aspettami qui, telefono ad Antonio e ti raggiungo, ho un’idea..-
Continua..
1
voti
voti
valutazione
2
2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Sorellina porcellinaracconto sucessivo
Sorellina porcellina 2
Commenti dei lettori al racconto erotico