Partì per scherzo ma non lo fu più.
di
franco 018
genere
etero
Stavo lasciando l'appartamento in città, per trasferirmi ad un paesino dove avrei senza dubbio ritrovato la pace , l'aria pura e vivere insomma beatamente. Nel richiudere il portone mi cadde l'occhio sulla targa del ... "Mago ecc., ecc.,". Quante volte, essendo il suo campanello vicino al mio, avevo risposto a gente che chiedeva un aiuto, ma lasciamo perdere i commenti, comunque devo ammettere che molte volte mi sono trovato difronte a gente che stava uscendo dal palazzo ed aveva in viso un'espressione soddisfatta, felice che alle volte si rivolgeva a me, ritenendomi fortunato per avere vicino un mago così bravo. Quante volte ci avevo riso sotto i baffi! Quel giorno dunque lasciai la città ed andai con la mia automobile piena di pacchi e valige al paesino. Giunto lì, mentre apro la porta di casa mia, vedo una signora anziana che mi saluta ed io ricambio presentandomi: "sono Franco ..." e quasi le sto per raccontare la mia vita, vedendola interessatissima alla mia persona. Si offre addirittura ad aiutarmi a scaricare l'auto ma la roba è pesante ed io non glielo permetto con un sorriso di riconoscenza. Lei comunque si offre per qualsiasi cosa: sono senza la tale cosa in cucina, ho bisogno di telefonare ..., insomma, assai gentile e disponibile a tutto. Terminato di scaricare l'auto, chiudo il portone e, neanche passano dieci minuti che sento il campanello. Do per scontato che sia la vicina di casa invece è il camion che mi ha portato il mobilio da Roma. In poco tempo viene scaricato e posto al punto giusto l'intero mobilio. Do una cospicua mancia ai due giovani che mi hanno lasciato i mobili e mi congedo da loro. Inizio a sistemare libri, indumenti e ogni cosa al suo posto giusto. Terminata la maratona, sento di nuovo il campanello e, questa volta è davvero la mia vicina, la signora Maria, vedova sessantenne con figlia quarantenne. M'invita da lei a prendere un caffè ed io accetto subito, felicissimo di starmene un attimo a riposarmi, gustando la mia bevanda preferita. Entro in casa sua e mi viene incontro Giosuè, il cane di grossa taglia che mi riempe di feste, di leccate alla mano e facciamo subito amicizia. La signora Maria, mi mostra la foto di Beatrice, sua figlia, una biondona da infarto e, nonostante la sua prorompente bellezza, non ha corteggiatori mi dice la sua mamma. io commento e lei chiaramente, mi domanda se sono singolo o no. L'accontento subito e la mia condizione di scapolo le mette tanta felicità da farle brillare gli occhi. Fingo di non essermene accorto. Preso il caffè sto per salutarla ed andarmene a finire la sistemazione a casa mia ma lei mi fa promettere di stare a pranzo da lei, immaginando che la mia cucina non sia perfettamente pronta per operarci. La ringrazio caldamente e, mentre sto uscendo, lei mi chiede di cosa mi occupo. Lì per lì mi trova un po incerto a rispondere, dato che non ho lavoro e mi dovrò inventare un'occupazione per vivere, così però mi balena l'idea e la visione del vecchio portone dove c'è la targa del mago."Sono un mago, signora Maria, anzi, se ne ha bisogno, per ricambiare la sua cortesia, potrà sempre rivolgersi a me gratuitamente. Lei spalancò gli occhi e mi disse che ne avrebbe approfittato per sua figlia dopo il pranzo da lei. A casa riprendo il lavoro e penso a quella sventolona di Beatrice ed in merito, mi ficco in tasca il mazzo di carte da gioco. Arriva il mezzogiorno e la signora Maria mi chiama dal terrazzino accanto al mio: Potrei passare scavalcandolo per andare a casa sua ma preferisco i metodi classici: porta e marciapiedi. Suonò e mi trovo la bella Beatrice che mi accoglie con un sorrisone e ci scambiamo il saluto ciao senza tanti fronzoli. Entro in casa e saluto la signora Maria che si presenta con un piattone di fettuccine fatte in casa. Ci mettiamo a tavola e, tra fettuccine, pollo arrosto e vino rosso schietto, buonissimo, passiamo un'ora in allegria e concludiamo con liquore di erbe fatto da Beatrice ed il caffè. Beatrice mi offre una sigaretta ma io rifiuto perchè prediligo la pipa o il sigaro. Dopo io mi sento in dovere di ricambiare il tutto e tiro fuori di tasca le carte. Ambedue vengono prese da un'ansia di curiosità che non vedono l'ora di sentire il responso del "Mago". Mischio le carte e, dopo un borbottare qualcosa che non comprendo neanch'io, indico le carte poste sul tavolo che doveva essere completamente libero da suppellettili che avrebbero influenzato negativamente il mio operato. Le carte mi dicevano ... che Beatrice era molto esigente e cercava l'uomo perfetto che mai avrebbe trovato in quanto non esisteva al Mondo la perfezione. Maria rimase ad osservarmi incantata, poi passai a lei, prevedendo che in un non lontano futuro, avrebbe certamente trovato un nuovo compagno di vita e, per rendere la cosa ancora più convincente, misi in ballo gli acciacchi classici delle donne oltre i cinquant'anni e lei quasi rimase allibita, domandandomi chi mi aveva detto dei suoi acciacchi di stagione!! Le sorrisi e lei poi mi chiese se poteva permettersi di fare il mio nome alle sue amiche, conoscenti ed altri. Certamente le dissi e confermai che lei e figlia mi avrebbero potuto consultare come e quando volevano e gratuitamente. Dopo che ringraziai per l'ottimo pranzo offertomi, mi congedai da loro ed andai a farmi una passeggiata digestiva, accompagnata dalla inseparabile pipa. Girai per i vicoli del paese e mi godevo le bellezze del luogo, paesaggi, monti, vallate ed anche belle donne, ragazze e rgazzine. Lì c'era tutto. Torno poi a casa e mi god la poltrona mia preferita. Stavo quasi per appisolarmi e sento il campanello. Era Maria che mi presenta una signora giovanissima ed anche bellissima. Maria mi lascia con lei ed io la faccio accomodare in casa mia scusandomi perchè non ho ancora sistemato la stanza che sarà il mio studio ela faccio accomodare in salotto. Lei si presenta ed io"il Mago Franco", mi metto ad ascoltarla. Lei ha un grandissimo dubbio: la fedeltà di suo marito. Mi verrebbe spontaneo risponderle che con una figona di moglie come lei io non la tradirei neanche con Monica Bellucci o altre simili bellezze ma me la scoperei giorno e notte! Chiaro che dovevo creare l'atmosfera necessaria e, prese le carte, le scrutai con attenzione, simulando una grande espressione di stupore:"Sì, suo marito la tradiva ma non vedevo con chi: Poteva essere un'altra donna, un uomo ...". Quando lei sentì parlare di uomo trasalì e mi domandò di vedere meglio le carte ma le dissi che era ancora presto per arrivare ad una conclusione e le chiesi di portarmi una foto di lui per risponderle meglio. Lei disse che sarebbe tornata con la foto. Rimandai il mio compenso da stabilire secondo il lavoro da me eseguito e la accompagnai alla porta, salutandola con un arrivederci. Il gioco mi cominciava a piacere. Mi affacciai al balconcino e vidi Beatrice che mi offrì un sorrisone. La osservai contro sole ed il vestitino corto e leggerissimo, mi faceva osservare bene le sue coscione ed il culo che mi dava tanto da fare. Era proprio una gran fica. A cena mangiai leggermente e, dato che era estate, dopocena rifeci una passeggiata ma fuori dal paesino e, al ritorno, ... casualmente ..., incontrai Beatrice. Ci sedemmo ad un fontanile e parlammo di tutto per circa mezz'ora, poi, e devo ancora capire come ci trovammo lì, mi trovai steso sul prato, abbracciato a Beatrice che mi stava infilando la lingua in bocca, massaggiandomi l'inguine con la mano che provocò un'erezione del cazzo notevole. Il resto ve lo racconterò alla prossima puntata. Anche i maghi si riposano....!!
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