Non era previsto Cap. 16 I ruoli si consolidano
di
Vicx
genere
tradimenti
Ora dovevo decidere quale foto inviare a lui di Anna, che nel frattempo continuava a pressarmi per riceverne. Non volevo essere aggressivo, anche se mi sarebbe piaciuto, ma in qualche modo volevo eccitarlo, ancora di più di quanto già lo fosse leggendo i miei racconti. Mi aveva confessato che anche a lui piaceva mostrare la sua donna, addirittura lo aveva fatto in luoghi pubblici, obbligandola a rapporti orali con sconosciuti, spingendomi a provare con lei, perché da cornuto quello era il mio compito. Scelsi una foto che necessariamente ritagliai, eliminando il viso sopra la bocca, si la bocca l’avevo lasciata perché volevo che lui fantasticasse sulle sue labbra, Anna indossava una guepiere con calze nere dove risaltavano le sue gambe.. il suo seno… Dio come era bella!. Inviata, attesi con impazienza la sua risposta, che non tardò ad arrivare. Fece i complimenti ad Anna, che non si aspettava così bella, enfatizzò la sua pelle vellutata, l’eleganza delle sue linee, ma pretendeva di più… voleva sentire la sua voce, voleva vedere tutto di lei e voleva assolutamente che io continuassi ad insinuare in lei la voglia di rendersi disponibile ad altri, a lui e ad altri che lui volesse. Perché questo era il suo scopo ultimo, insieme l’avremmo fatta prendere da altri, e mentre la guardavamo lui mi avrebbe sussurrato quanto fossi cornuto, strizzandomi il cazzo e obbligandomi a masturbarlo, per poi correre da lei colma di sperma in ogni dove, e supplicarla di poterla baciare ovunque ripulendola da tutto il piacere ricevuto. Era scandaloso quanto mi chiedeva, era pazzia continuare, ma non potevo resistere al piacere che mi donava. Ammisi che quello che mi ordinava avrei fatto, e accettai la richiesta, inviai una foto dove…. Lo so… non avrei dovuto… Anna era nuda, completamente depilata, con le mutandine abbassate che si offriva a me. Non soddisfatto cominciai a pensare che avrei potuto condividere dei video, anche quelli che avevo ricevuto da Anna nel passato, quelli che avevano causato tanto dolore e tanto godimento in me. Anna percepiva che qualcosa stava cambiando in me, sempre più ossessivo nella ricerca di superare ogni limite, mi guardava con occhi diversi, ma non rifiutava di assecondarmi, perché forse sentiva che in fondo di questa mia trasformazione, ne era stata causa principale. Cominciai per gioco ad instillare il dubbio ad Anna che quest’uomo esistesse davvero, o che comunque dovesse essere per noi una persona reale. Descrivevo con cura il suo carattere deciso e altrettanto facevo del suo sesso; in fondo erano le sue uniche cose che conoscevo, le chiedevo se fosse pronta ad incontrarlo, e indecisa se prendermi sul serio, Anna non rispondeva.
L’effetto che provocò la foto su Daniele, finalmente sapevo il suo nome, fu devastante. Mi confermò di essersi masturbato sulla sua foto, voleva ora tutto di Anna, video, audio… foto ma soprattutto voleva lei. Io lo incoraggiavo, confidandogli che lui ormai era sempre presente nei nostri rapporti e che nella fantasia aveva già abusato di lei, in ogni buco, in ogni modo. Fu in quella occasione che mi chiese una mia foto dove fosse visibile il mio cazzo e il mio culo. Rimasi sconcertato… eccitato ma dopo ore di ripensamenti mi sdraiai su letto, cominciai a masturbarmi, aprii le gambe e con il cellulare scattai una foto oscena dove visibile era il mio buco umido offerto ai suoi occhi.
Per lui fu una conferma della mia disponibilità, una conferma delle sue convinzioni. Se possibile si dimostrò ancora più dominante, mi dichiarò cornuto bisex e sottomesso, volle conferma che conclamassi ad Anna la sua esistenza, e che fossi pronto ad assecondarlo in tutto, perché tutto avrebbe voluto.
Stavo andando fuori di testa, mi eccitava più raccontare a lui di Anna, che Anna stessa. Volevo sapere cosa avrebbe fatto e continuavo a masturbarmi ormai bagnandomi immancabilmente il culo, infilandoci le dita, e mentre venivo vedevo lui… scopare lei… mentre io da dietro, avvicinandomi leccavo lei, leccavo lui, leccavo la fica, il culo, leccavo il cazzo, leccavo il culo… di lui.
Non sapevo come trasferire tutto questo ad Anna, non potevo, ma intanto il primo video arrivò a Daniele. Scelsi un video forte, scelsi un video dove Anna giocava con un dildo per me, dove lei offriva il suo culo alla telecamera e poi lo offriva all’immaginario sconosciuto, si spingeva forte il dildo su nel retto, lamentandosi del dolore, ma continuando a spingere con vigore. La sua voce era irresistibile quasi quanto le immagini e lui ne fu entusiasta. Mi consigliò di provarlo personalmente quel dildo, perché quando fosse riuscito ad incontrarci non si sarebbe limitato ad inculare Anna, ma avrebbe preteso anche il mio culo, perché così avrei voluto. Gli chiesi se era pazzo, che non lo avrei mai fatto e conclusi li. Ma la sera, iniziai un lento percorso di avvicinamento, introducendo una piccola carota nel mio culo mentre mi masturbavo, non nei fui particolarmente appagato fisicamente, ma mentalmente era devastante. Avevo ancora una volta accettato una sua richiesta, dimostrando una volta di più la mia sottomissione.
Avevo deciso di coinvolgere Anna in qualche situazione particolare, ero indeciso, come agire, come forzare la mano. Le occasioni che mi si offrivano erano le classiche, quelle che tutti noi che viviamo queste situazioni fantastichiamo.. il cinema a luci rosse… i guardoni che poi approfittano… il pompino in autostrada con i camionisti che lampeggiano… i palpeggiamenti sul bus.
Non credo sarei riuscito a decidermi, senonché l’occasione venne da sola, ad una cena a casa di amici. Erano presenti solo coppie consolidate, e solo alcuni single, tra i quali un ragazzo molto attraente. Cercai subito di sollecitare Anna, con battute su di lui e allusioni evidenti. Causa l’eccesso di vino, che provvedevo a non far mancare ad Anna ed al sottoscritto, a poco a poco i freni inibitori si allentarono in lei, che cominciò ad apprezzare le mie battute, credo pesanti agli occhi degli altri, ma efficaci per il mio scopo. La stavo stimolando, incoraggiandola a fare in modo di attirare su di lei la sua attenzione, e lei non si fece mancare l’occasione. Lo fece in maniera discreta, garbata, ma per me evidente. Parlava con lui sfiorandolo ogni volta che l’occasione lo permettesse, spesso mostrava la sua lingua, e le sue movenze evidenziavano il suo interesse. Fu tutto molto soft, ma nonostante ciò riuscirono a sfuggire alla mia vista per circa 10 minuti… e al ritorno lo sguardo malizioso di Anna non lasciava presagire niente di buono. Il mio compito ora era di scoprire… riuscire a sapere ogni particolare… sperando poi di poterlo raccontare a Daniele, il mio dominatore.
Tornando a casa in macchina cominciai subito ad indagare, le dissi quanto era stata provocante a cena. Lei mi rispose che in fondo era come io avevo voluto, lo disse in maniera fredda, io l’abbracciai e non proseguii nelle domande.
Poi arrivati tra le pareti domestiche con tranquillità tornai sull’argomento, per provocarla un po’, iniziai a toccarla. Le misi subito le mani in mezzo alle gambe, lei era già umida. Non si lasciava andare però, nonostante le mie richieste su cosa fosse successo in quei 10 minuti. Quando finalmente cominciò a cedere fui colto da una emozione tremenda, finalmente avrei saputo. Mi confessò che lui aveva tentato di baciarla appena erano rimasti soli, lei aveva resistito per un po’ ma quando aveva iniziato a palpeggiarla aveva ceduto al suo bacio. Poi lui aveva preso con forza la sua mano obbligandola a constatare la sua durissima erezione. Aveva cercato di respingerlo ma lui più forte di lei aveva avuto la meglio. In pochi minuti si era trovata travolta dalle emozioni, con una mano di lui nelle mutandine e praticamente con il suo cazzo in mano. Mi girava la testa ascoltandola, ma la supplicai di continuare. Lei aveva preso ormai a fargli una lenta sega, ma aveva rifiutato di inginocchiarsi, lui l’aveva chiamata troia.. eccitatissimo voleva di più… voleva che glielo succhiasse, rapidamente venne, imbrattando le sue mani di sperma, non aveva saputo come pulirsi e d’impulso passò la sua mano sul pene bagnandolo completamente, poi prima di rientrare lentamente si abbassò… e iniziò a leccare tutto… Era eccitata e disperata insieme, mentre la facevo venire toccandola solo con le dita la vidi piangere, la vidi ancora una volta allontanarsi da me. Piccolo amore mio, piccola puttana intimorita.
L’effetto che provocò la foto su Daniele, finalmente sapevo il suo nome, fu devastante. Mi confermò di essersi masturbato sulla sua foto, voleva ora tutto di Anna, video, audio… foto ma soprattutto voleva lei. Io lo incoraggiavo, confidandogli che lui ormai era sempre presente nei nostri rapporti e che nella fantasia aveva già abusato di lei, in ogni buco, in ogni modo. Fu in quella occasione che mi chiese una mia foto dove fosse visibile il mio cazzo e il mio culo. Rimasi sconcertato… eccitato ma dopo ore di ripensamenti mi sdraiai su letto, cominciai a masturbarmi, aprii le gambe e con il cellulare scattai una foto oscena dove visibile era il mio buco umido offerto ai suoi occhi.
Per lui fu una conferma della mia disponibilità, una conferma delle sue convinzioni. Se possibile si dimostrò ancora più dominante, mi dichiarò cornuto bisex e sottomesso, volle conferma che conclamassi ad Anna la sua esistenza, e che fossi pronto ad assecondarlo in tutto, perché tutto avrebbe voluto.
Stavo andando fuori di testa, mi eccitava più raccontare a lui di Anna, che Anna stessa. Volevo sapere cosa avrebbe fatto e continuavo a masturbarmi ormai bagnandomi immancabilmente il culo, infilandoci le dita, e mentre venivo vedevo lui… scopare lei… mentre io da dietro, avvicinandomi leccavo lei, leccavo lui, leccavo la fica, il culo, leccavo il cazzo, leccavo il culo… di lui.
Non sapevo come trasferire tutto questo ad Anna, non potevo, ma intanto il primo video arrivò a Daniele. Scelsi un video forte, scelsi un video dove Anna giocava con un dildo per me, dove lei offriva il suo culo alla telecamera e poi lo offriva all’immaginario sconosciuto, si spingeva forte il dildo su nel retto, lamentandosi del dolore, ma continuando a spingere con vigore. La sua voce era irresistibile quasi quanto le immagini e lui ne fu entusiasta. Mi consigliò di provarlo personalmente quel dildo, perché quando fosse riuscito ad incontrarci non si sarebbe limitato ad inculare Anna, ma avrebbe preteso anche il mio culo, perché così avrei voluto. Gli chiesi se era pazzo, che non lo avrei mai fatto e conclusi li. Ma la sera, iniziai un lento percorso di avvicinamento, introducendo una piccola carota nel mio culo mentre mi masturbavo, non nei fui particolarmente appagato fisicamente, ma mentalmente era devastante. Avevo ancora una volta accettato una sua richiesta, dimostrando una volta di più la mia sottomissione.
Avevo deciso di coinvolgere Anna in qualche situazione particolare, ero indeciso, come agire, come forzare la mano. Le occasioni che mi si offrivano erano le classiche, quelle che tutti noi che viviamo queste situazioni fantastichiamo.. il cinema a luci rosse… i guardoni che poi approfittano… il pompino in autostrada con i camionisti che lampeggiano… i palpeggiamenti sul bus.
Non credo sarei riuscito a decidermi, senonché l’occasione venne da sola, ad una cena a casa di amici. Erano presenti solo coppie consolidate, e solo alcuni single, tra i quali un ragazzo molto attraente. Cercai subito di sollecitare Anna, con battute su di lui e allusioni evidenti. Causa l’eccesso di vino, che provvedevo a non far mancare ad Anna ed al sottoscritto, a poco a poco i freni inibitori si allentarono in lei, che cominciò ad apprezzare le mie battute, credo pesanti agli occhi degli altri, ma efficaci per il mio scopo. La stavo stimolando, incoraggiandola a fare in modo di attirare su di lei la sua attenzione, e lei non si fece mancare l’occasione. Lo fece in maniera discreta, garbata, ma per me evidente. Parlava con lui sfiorandolo ogni volta che l’occasione lo permettesse, spesso mostrava la sua lingua, e le sue movenze evidenziavano il suo interesse. Fu tutto molto soft, ma nonostante ciò riuscirono a sfuggire alla mia vista per circa 10 minuti… e al ritorno lo sguardo malizioso di Anna non lasciava presagire niente di buono. Il mio compito ora era di scoprire… riuscire a sapere ogni particolare… sperando poi di poterlo raccontare a Daniele, il mio dominatore.
Tornando a casa in macchina cominciai subito ad indagare, le dissi quanto era stata provocante a cena. Lei mi rispose che in fondo era come io avevo voluto, lo disse in maniera fredda, io l’abbracciai e non proseguii nelle domande.
Poi arrivati tra le pareti domestiche con tranquillità tornai sull’argomento, per provocarla un po’, iniziai a toccarla. Le misi subito le mani in mezzo alle gambe, lei era già umida. Non si lasciava andare però, nonostante le mie richieste su cosa fosse successo in quei 10 minuti. Quando finalmente cominciò a cedere fui colto da una emozione tremenda, finalmente avrei saputo. Mi confessò che lui aveva tentato di baciarla appena erano rimasti soli, lei aveva resistito per un po’ ma quando aveva iniziato a palpeggiarla aveva ceduto al suo bacio. Poi lui aveva preso con forza la sua mano obbligandola a constatare la sua durissima erezione. Aveva cercato di respingerlo ma lui più forte di lei aveva avuto la meglio. In pochi minuti si era trovata travolta dalle emozioni, con una mano di lui nelle mutandine e praticamente con il suo cazzo in mano. Mi girava la testa ascoltandola, ma la supplicai di continuare. Lei aveva preso ormai a fargli una lenta sega, ma aveva rifiutato di inginocchiarsi, lui l’aveva chiamata troia.. eccitatissimo voleva di più… voleva che glielo succhiasse, rapidamente venne, imbrattando le sue mani di sperma, non aveva saputo come pulirsi e d’impulso passò la sua mano sul pene bagnandolo completamente, poi prima di rientrare lentamente si abbassò… e iniziò a leccare tutto… Era eccitata e disperata insieme, mentre la facevo venire toccandola solo con le dita la vidi piangere, la vidi ancora una volta allontanarsi da me. Piccolo amore mio, piccola puttana intimorita.
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