Non era previsto Cap. 9 Sensi

di
genere
tradimenti


Più di un mese è passato da quella sera, e tra noi tutto è tornato come prima, ci amiamo… ci siamo sempre amati, e quella esperienza particolare è stata cancellata dai nostri discorsi, dai nostri sguardi, forse non dai nostri pensieri. Ma quelli si fa presto a sotterrarli, a nasconderli, dietro a sensi di colpa e paura. Si paura, paura per qualche cosa che è stato emozionante, eccitante ma non gestibile da me e da Anna. Lei ha cambiato addirittura il suo giro di clienti, ha escluso la sua Azienda, in modo da non dover essere più costretta a passare da lui, a dover rientrare in quell’ufficio, a dover rincrociare quegli occhi.
Le sere nella nostra stanza, abbracciati o intenti a fare l’amore ci trovano innamorati e complici ma senza nessun riferimento all’altro.
Questo è quello che spero? Questo è quello che desidera Anna? La muta domanda non esce dalla mia bocca, non sgorga dai suoi sguardi….
Poi improvvisamente una sera la novità. “Riprendo il giro del dottorino”
Perché? Silenzio….. un lungo silenzio tra noi, un silenzio nel quale io e lei ci siamo fatti mille domande e ci siamo dati mille risposte.
“Cosa penseresti se ti dicessi che ho voglia di vederlo? Sentire l’emozione di essere nel suo ufficio…”
Pensavo fosse una storia finita…
“Lo pensavo anche io…. Ma negli ultimi giorni ci penso…..non lo so…. Non so come la prenderà lui… forse ho bisogno di contattarlo prima tu che dici?”
Mi stai chiedendo il permesso Anna? Cosa vuoi che ti dica… Tu sai tutto di me… sai quanto soffrirò per questo, ma sai anche quanta voglia ho di dirti di si… di chiamarlo… di andare ancora da lui, per vivere insieme emozioni imparagonabili.
“Ti dico la verità…. Mi ha chiamato pochi giorni fa, era giù di morale… una discussione con la moglie, aveva voglia di parlare, siamo stati un bel po’.. e da qui è nato la voglia di rivederlo, lui mi ha chiesto se avessi voglia di uscire.
Ma ho preferito non prendere impegni con lui… e si è un po’ risentito. Ora non so cosa fare”.
Le cose giravano in modo che fossi io l’ago della bilancia, un mio rifiuto avrebbe chiuso definitivamente questa storia, ma un mio assenso avrebbe aperto le porte dell’inferno e del paradiso per me e per Anna contemporaneamente.
Sai cosa potresti fare….. mandagli una tua foto… questa che mi hai mandato dal bagno l’altra mattina…
“Ma…. Vestita così? Solo con l’intimo?” Si poi gli dici che ti sei sbagliata…. mi sembra un buon modo per riallacciare un contatto.
“Oddio…. Ho una voglia irrefrenabile di mandargliela subito… Voglio rivederlo, ne sento il bisogno”
Non hai paura delle conseguenze? Non hai paura di innamorarti di lui?
“No, io amo solo te…. Ma con lui è diverso…. Sai, ti ricordi l’ultima sera in macchina, non ne abbiamo più parlato. Ma io non ho più dimenticato quei momenti… tu… lui… insieme. Mi ha fatto male sai? Tanto…. A casa poi… mi sono trovata del sangue…. E quando l’ho visto mi sono eccitata di nuovo. Non potrò mai dimenticare il potere che aveva su di me. Poteva chiedermi qualsiasi cosa… so che lo avrei fatto, per lui…. Per te. Poi ho ripensato a te, mentre leccavi le mie dita intrise del suo sperma, non ho potuto far altro che toccarmi, infilare le dita nel culo e poi in bocca pensando a lui, pensando a te”.
Bè Anna… se lo rivedrai… voglio sapere tutto… voglio essere con te, anzi voglio essere te. Voglio fare l’amore con te anche quando sei con lui, perché io e te siamo una cosa sola… e se tu lo vuoi io lo voglio, se io lo voglio tu lo vuoi.
Vedi… la differenza è tutta qui: lui può chiederti qualsiasi cosa e tu saresti disposta a farla. Io non devo chiederti niente… e tu nemmeno…. Noi siamo e basta.
Adesso ti legherò…. Ti benderò…. Ho voglia di fare l’amore con te, ma tu potrai materializzare chiunque… quando sentirai il mio respiro, quando sentirai le mie labbra, quando inizierò ad accarezzarti i seni, tu potrai immaginare che sia io… oppure il tuo dottorino… Quando insinuerò la mano tra le tue cosce, quando ti costringerò ad aprirle… quando il mio dito comincerà a scorrere sul tuo clitoride…. Quando non sarai più capace di trattenerti, mentre l’eccitazione vincerà ogni tua resistenza, tu potrai farmi un solo nome…. Uno solo…. Ed io saprò se hai ancora voglia di giocare con me.
Voglio sentirti godere… riempirti la bocca di sperma, fino a farti soffocare.
Ti ho bendata…. Legata….. facendoti fremere ad ogni carezza…. Ho visto le tue labbra socchiudersi, mugolare parole sconnesse… mentre la tua lingua era protesa a cercare il cazzo che doveva saziarti. Mi spoglio e il mio membro ti accarezza il collo, le guance… ne senti l’odore, vorresti toccarti, ma hai le braccia immobilizzate, puoi solamente dimenarti e gemere, “Scopami” implori…. “Scopami ancora dottorino….. ti prego…. Fammi godere… ” Sono le parole che aspettavo, infilo il mio cazzo nella tua bocca… afferro la tua testa la tengo stretta mentre riverso nella tua gola il mio seme, inondandoti. “Ancora…..” mugoli, mentre le mie dita affondano nella tua fica turgida, e dilatata…. Le sento fradicie. Senti montare l’orgasmo, stai godendo…ondate di piacere si fanno strada in te, dentro e fuori e di te. “Siiiii vengo amore…. Vengo Stefano…..” in quel momento tolgo la mano… e incollo la mia bocca alla tua fica, la mia lingua dentro di te. “Godo…godooo” e mentre ripeti quella parola sento i tuoi umori nella mia bocca che ti sta succhiando.
Gemi ancora e mentre l’orgasmo va spegnendosi, mi stacco da te, salgo alla tua bocca e ti bacio sulle labbra.
Amore…. Spedisci la foto….

Era durata lo spazio di una serata la mia sicurezza, la mattina dopo ero pieno di dubbi. Perché avevo incitato Anna a spedire la foto, ero amaramente pentito, ce l’avevo con me, ce l’avevo con Anna che non sembrava desiderasse altro. Chissà se lo aveva già fatto…. Chissà come aveva reagito lui, forse la stava guardando, forse stavano chattando, parlando, ogni volta che avevo guardato whatsapp stamattina, Anna era online, non le avevo scritto, ero tentato di farlo…. Ma il pensiero che lei fosse con lui, aveva un sapore…. Un sapore amaro, che lentamente avvelenava la mia mente, che faceva sanguinare il mio cuore. Maledetto imbecille!! Perché…. Perché l’avevo spinta di nuovo tra le braccia del dottorino. Finalmente prendo coraggio…. Le scrivo che fai?
Passa un po’ di tempo prima che risponda… gioiosa, ignara del dramma che sto vivendo.
“L’ho fatto sai? L’ho mandata….”
Davvero? “Certo Stefano… non giocavo mica ieri sera, è da stamattina che mi tempesta di messaggi, mi vuole vedere, subito, io lo sto tenendo sulla corda….. ma sono eccitatissima”
Dove sei? “A letto…. Sono rimasta a letto… Sai che vuole altre foto… Scusa mi sta scrivendo”
Ecco… in fondo me la sono cercata…. Era quello che volevo io…. Era quello che voleva Anna…. Che quasi gode del piacere di raccontarmi gli eventi.
E’ un piacere il suo dirmelo, ma nonostante il dolore è un piacere il mio ascoltarlo.
“Vuoi leggere cosa gli ho detto che gli farò appena entro nel suo studio?”
E’ tornata, “si… dimmelo scrivimi”.
“Mi piacerebbe toccarti, metterti le mani sul tuo petto, sentire il tuo battito, avvicinarmi. Spingerti dolcemente sulla sedia, appoggiarti le mani sulle spalle e guardarti negli occhi, naso a naso. Un bacio. Due baci. Leggeri. Un bacio lungo, caldo, avvolgente, le lingue si intrecciano, si rincorrono una nella bocca dell’altro, la passione che cresce insieme al tuo cazzo sotto di me. Mi piacerebbe stringerlo, toccarlo, farlo mio, subito, ora, senza riguardo ma no…… con calma, non voglio avere fretta. Non bisogna trascurare nulla, nessun centimetro del tuo corpo che freme. A cavalcioni su di te ho il pieno controllo, io dono il ritmo di questa danza. Scendo con le mie labbra, leccano il collo e vanno a cingere un lobo.. succhiano e mordono.. una mano scende e va a lottare con la cerniera dei jeans.. la bocca prosegue la sua discesa e va a mordicchiare i tuoi capezzoli turgidi,.. la lingua descrive movimenti ampi intorno al tuo ombelico.. con la mano, riesco a sentire attraverso i tuoi boxer la voglia e l’eccitazione che queste attenzioni ti hanno procurato, è gonfio, ma non al meglio, le mie mani si posano sui tuoi fianchi, afferrano l’orlo dei pantaloni e li fanno scivolare verso il basso, inizio a massaggiarti attraverso i boxer. Lo sento e lo lecco mentre ti guardo, voglio vedere il tuo viso poi abbasso anche i boxer, mettendo a nudo il tuo magnifico cazzo che si erge davanti a me. Ti faccio aprire le gambe e mi accoccolo in mezzo, ritorno a leccarti l’ombelico, su e giù, mi sposto lungo la gamba verso l’interno coscia e ti mordicchio succhiando a tratti. Il tuo cazzo ora inizia ad essere minaccioso: la cappella turgida fa capolino mi avvicino e con la punta della lingua lo assaggio…… mi piace….. mi piace e sento un calore scorrere tra le mie gambe. Mi sposto sotto e ti lecco il buchetto, prendo in bocca le tue palle, le succhio, mi concentro su quello, mentre sento che la tua asta trema perché vuole essere presa, toccata, leccata, succhiata…lo faccio, per tutta la lunghezza, arrivo alla cappella già bagnata dai tuoi umori. La lecco e la prendo tra le labbra e da dentro descrivo con la punta della lingua piccoli cerchietti, mentre con le mani faccio andare su e giù la pelle. Lo sento mio, in mio potere. Tiro via una mano e il tuo cazzo entra nella mia bocca, lo sento toccare il palato e aiutandomi con delle spinte sempre più profonde, me lo faccio entrare tutto….. i tuoi gemiti ripagano i miei sforzi, sento la tua mano sulla mia nuca che accompagna il movimento. Vieni così …. con un lungo sospiro, inondandomi…. come se in quel liquido fosse racchiusa tutta la tua voglia per me. Mi piacerebbe sentire i tuoi baci sul collo, sul petto, sul seno, le tue labbra che cingono sicure i miei capezzoli duri e succhiano… la lingua che li bagna e gira vorticosamente intorno a loro. Intanto le tue dita mi accarezzano tra le gambe. Le schiudo e sento la tua mano calda che mi tocca, gemo, fremo. Mentre le tue labbra coprono la mia pancia, le tue dita aprono con delicatezza le mie grandi labbra e vanno a toccare la mia fica umida, dischiudo le gambe per permetterti ogni movimento…. la tua bocca scende, la sento vicina, sento il tuo alito: sei tra le mie gambe ed è li che ti vorrei sempre avere. Mi tocchi e mi apri, mi accarezzi sento i tuoi denti. Vuoi farmi aspettare e te la prendi comoda. Mi mordi voluttuosamente e dolcemente. Poi la lingua, oh….. la tua lingua la sento scorrere, gonfia, ruvida va a cercare il clitoride, lo trova e piano lo lecca, lo circonda. Dio quanto mi piace, la mia schiena si inarca, le mie mani si chiudono, gemo. Con due dita inizi a muoverti in me piano, dentro e fuori, stai leccando selvaggiamente. Mi provochi degli spasmi alle gambe che tremano…. Continua…… continua, continua…… il mio cuore batte all’impazzata e sento che ci sono vicina, vicinissima… lo sento che arriva travolgente non vorrei farlo, ma le mie gambe si chiudono sulla tua testa e ti tengono finchè le ondate di adrenalina non finiscono. Sento gli umori che colano e rendono tutto scivoloso. Mi corico di fianco a te e ci abbracciamo soddisfatti.”
“Ti piace Stefano? È questo che volevi no?.. lo sai che è come se lo avessi fatto…. Ora… con lui…. davanti a te….”
Non so quanto reggerò ancora tutto questo…. Troppo dolore… Mentre in macchina inebetito constato la mia eccitazione….

“E no Stefano, adesso non puoi venirmi a dire queste cose…. Sei stato tu in fondo a volerlo, sei stato tu a farmelo desiderare… sognare, e ora mi vieni a dire di lasciare perdere tutto? Non ho l’intenzione di tornare sui miei passi… Stefano io voglio bene a te… ma lui… lui è entrato nella mia testa…. È una ossessione, voglio rivederlo”.
Questa era la situazione… questa era quanto aveva prodotto il nostro sogno, l’amavo così tanto da impazzire dal desiderio di vederle ancora sul viso quella espressione di piacere puro disegnato sulla sua bocca, nei suoi occhi, ma ne soffrivo allo stesso tempo.
Spiegami almeno perché… abbiamo già giocato con lui, ci è piaciuto, mi è piaciuto… ma adesso forse sento che la cosa mi sfugge di mano, non riesco più a controllarla. La paura di perderti supera il piacere di saperti presa da un altro… Saperti tornare da me con ancora il sapore del sesso dell’altro… Cosa altro ci può dare questa storia?
“Sai perché lo voglio? Perché adoro vederti così principalmente… non so spiegarti…. Ma quando te ne parlo, mi eccita scendere nei particolari, quasi che vederti soffrire sia per me fonte di piacere. Sogno di farlo perché è capace… dotato… un bell’uomo certo, ma se non ci fossi tu…. Non credo mi interesserebbe.
Ho mille fantasie quando ci penso…. Sai una cosa che mi fa morire? Pensare a lui dietro di me… che mi prende… nel culo…. E tu davanti a me, mi guardi… ti avvicini, scendi sotto di me, e inizi a leccarmela….. mentre l’altro…. O Dio…. Mi eccito solo al pensiero. Lo faresti? Se te lo chiedessi lo faresti? La tua lingua a pochi centimetri da quel cazzo che mi incula, il suo e il mio piacere che cola direttamente nella tua bocca.”
Anna se tu vuoi…. La tua fantasia è la mia, ma teniamola qui… nel nostro letto, se vuoi posso fare ogni cosa per te, ma non sono pronto per farlo davvero.
“Eh no…. Ti voglio insieme a lui… dimmi se lo farai, o se vuoi che vada da sola. Ti prometto che sarò brava, ti racconterò tutto… ma non voglio più resistergli, non posso più resistergli. Sono eccitata solo al pensiero di quella grossa cappella… quando lo tirerà fuori dai pantaloni, quando prenderà la mia testa e la spingerà giù verso quel bestione che si trova tra le gambe.
Voglio sentirlo ingrossare e pulsare nelle mie labbra, sentire il getto caldo dello sperma scendermi nella gola, sentire i suoi schizzi…. tanti…. da non riuscire a trattenerlo. Vuoi questo amore? Vuoi che torni a casa come la prima volta…. piena di lui… per sentire la tua lingua sulla mia fica gonfia, per sentirla riempirsi del suo seme, del mio piacere, per poi fare l’amore insieme? Mentre ti racconto ogni più piccolo particolare, ogni dettaglio… Questi pensieri ed altri mi eccitano…. Ho scoperto questa nuova parte di me, che non conoscevo, mi eccita essere autoritaria con te, farti soffrire, farti morire, obbligarti ad ogni umiliazione, per poi ritrovarci con un semplice sguardo. Mi piacerebbe venissi sotto lo studio, mentre io sono su, di sera, lasceremmo la luce accesa. Mi farei portare alla finestra, incollare il viso al vetro e mentre lui si occupa di me, mentre piega definitivamente le mie resistenze, mentre schiaffeggia il mio culo nudo, tu potrai guardarmi… potrai intuire…. potrai immaginare.”
La guardo…. Cerco di capire quanto di vero ci sia in quello che mi sta raccontando, e non riesco a capirlo, scorgo uno sguardo malizioso, quando i suoi occhi cadono sulla mia eccitazione… evidente, che non lascia dubbi sulla mia incapacità di resistere a lei, alla sua sensualità, alla sua trasgressione. Sono totalmente schiavo della sua mente a tal punto che desidererei ora sollevare la sua gonna, accarezzarla, per vedere la sua fica violata da lui. Mi sento svenire, ti voglio adesso… Anna, adesso… avvicino la bocca alla tua, ti lecco le labbra, il viso, mentre ti stringo a me.
Sono perdutamente innamorato di te, e consapevole che tu sia la donna della mia vita. Perché con te ho trovato la forza di raccontare me stesso, non so se me lo chiederai ancora… ma se lo vorrai…. verrò sotto di te…. Ti leccherò…. Ti accarezzerò… ti asciugherò, vi asciugherò, ti amerò come nessuno potrà farlo mai.
di
scritto il
2018-12-06
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