Schiava per scelta: la preparazione

di
genere
dominazione

Chiedo scusa alle lettrici, non è facile interpretare le vostre sensazioni...da uomo posso solo provarci

Schiava per scelta:la preparazione


Sei sola nella camera; la luce è fioca, è più un gioco di ombre che di luce.
Ti ritrovi li, nuda, in ginocchio appoggiata sui polpacci, su una trapunta che ti isola dal freddo pavimento. Le braccia tese lungo il corpo sono rilassate, perchè sai che è il preludio al tuo piacere. La testa è china, guardi in basso; in realtà non guardi, la tua vista è impedita da una maschera, e presto scordi anche le dimensioni e la fattezza della stanza.
Ora senti dei passi avvicinarsi, la porta che si apre, con un lento e stimolante cigolio.
L’eccitazione sale, il cuore batte più forte, il respiro si fa affannoso; aspettavi questo momento, lo desideravi.
Il dorso delle dita di una mano accarezzano il tuo viso, scendono sul collo, mentre due labbra sfiorano la tua guancia; riconosci il tuo padrone.
P: Quale?
Un piccolo sussurro, che ti fa vibrare.
Sai che si riferisce ai due completi che hai visto prima.
Uno in pelle color rosso; l’altro nero in pizzo.
Due bustini e due perizomi.
Li ha visti, li hai toccati, ma non sai come ti stanno addosso, e questo ti eccita ancor di più.
Un secondo di esitazione poi...
S: QUELLO ....PADRONE
e dici il colore.
P: BENE SIGNORINA e le labbra che sfiorano le tue.
Senti il fruscio del vestito, il tessuto che guidato da due mani non tue, inizia a coprire il tuo corpo. Sei curiosa, vorresti sapere come ti sta, e questa sensazione ti scarica piccole scosse di eccitazione. Il tuo corpo vibra, ti piace, ti senti accudita, coccolata, e al tempo stesso sottomessa; quest’idea ti fa impazzire, e senti la tua intimità bagnarsi.
La vestizione è completa,
P: È BELLISSIMA SIGNORINA
il fioco sussurro che senti nelle tue orecchie.
Due mani guidano Le tue braccia dietro la schiena; i movimenti lenti ma decisi fanno crescere il tuo desiderio, aumentare il tuo battito...
Senti una corda cingere i polsi, ruvida ma morbida; una strana sensazione.
Qualcosa cinge il tuo collo, riconosci il collare, e senti che una strana tensione lo porta all’indietro, vincolandolo alle braccia...
P: SI ALZI SIGNORINA...
Ti alzi con incertezza, le gambe un po ti tremano; due braccia ti cingono la vita, il loro calore ti da sicurezza, ti scaldano il corpo, ti danno una leggera scossa che parte dalla base del collo, attraversa tutta la schiena; dovrebbe irrigidirti, ma ti rilassa, ti piace, cavolo se ti piace.
Ti affidi alle sue braccia, alla sua guida, ti fidi ciecamente, anche perchè non potresti fare altrimenti; i suoi occhi sono la tua vista.
Pian piano una una mano si poggia sulla tua schiena, una sulla tua pancia. Due spinte contrapposte ti fanno capire di dover abbassare leggermente il busto; un piede ti fa divaricare le gambe; senti una mano scivolare sulle tue natiche, accarezzare il tuo buchetto, qualcosa lo lubrifica,un dito scivola dentro. Il dito entra ed esce lentamente, il piacere è tanto, cresce sempre di più; Il tuo sesso è sempre più umido; la bocca si spalanca, trattieni il fiato, poi di nuovo una profonda boccata di ossigeno, le gambe tremano il respiro aumenta, un flebile SI PADRONE NON SI FERMI PER FAVORE, esce dalla tua bocca, il ritmo aumenta lentamente come il tuo respiro. Poi all’improvviso si ferma, senza preavviso. Quell’improvviso stop non lo capisci, “cavolo non adesso” pensi. Non fai in tempo a formulare la frase nella tua testa che senti il perizoma scendere, oltrepassare le tue caviglie, apri la bocca per prender fiato ma qualcosa entra dentro. Riconosci il tessuto, riconosci il tuo odore: realizzi che il perizoma che portavi fino a poco fa, intriso dei tuoi umori, occupa la tua bocca; è piccolo, non ti impedisce si respirare, ma non puoi parlare: sei sempre più eccitata. Non fai in tempo a realizzare tutto ció che senti qualcosa entrare, sostituire quella carne calda che stava torturandoti dolcemente; è freddo, immobile, fisso; pensi ad un semplice plug di acciaio, quando invitata a rialzarti senti qualcosa accarezzare le tue cosce dietro: “cazzo è una coda” pensi nella tua testa. Le tue mani sono li vicine, legate, ma puoi accarezzarla, ne senti la fattezza, ma ne ignori il colore. Quasi divertita, ti accorgi di giocarci, guidandola da una gamba all’altra, mentre una voce ti riporta alla realtà: PREGO SIGNORINA, CAMMINI.
Le sue mani guidano il tuo cammino, i tuoi passi incerti; conosci casa, e dai movimenti capisci: “mi sta portando nello stanzino”.....


Fatemi sapere se avete apprezzato... a presto la seconda parte
di
scritto il
2019-01-13
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