Castello maledetto 2

Rientro in camera con Adelina ho la figa che brucia per la chiavata di quel cazzone così mi spoglio e la risciacquo
“Padrona ma come ha fatto a prendere quel coso esagerato,io non sono riuscita a stringerlo in mano”
“Bella la nostra figa è molto elastica pensa a come farebbero a uscire i bambini ci vuole allenamento ma per prima cosa bisogna sverginarla adesso ti spogli e ti metti a gambe spalancate sul letto così ti sistemerò la figa forza e non fare la ritrosa”
Recupero il cazzo di legno che abbiamo usato io e Giada lo allaccio e mi avvicino
“Ma padrona cosa avete appeso noooooo ho paura per favore nooooo”
“Zitta altrimenti ti caccio nelle prigioni e ti massacro con cinque cazzi che ti spaccano tutta adesso zitta e beccati questo tarello”
Le blocco le gambe le sollevo e con un colpo secco affondo il cazzo nella fighetta vergine caccia un urlo ma sono dentro e inizio a chiavarla,mentre la sto sfondando entra Giada
“Brava ti fotti una giovane e a me niente!!!!cazzo ma era vergine uhhhhh siiiii vedo il sangue spostati è una vita che non lecco sangue vergine uhhhh che buono stai ferma ragazzina altrimenti ti stacco la figa a morsi”
Giada si immerge nella figa e lecca sangue e umori
“Nooooo brucia bastaaaa fa male!!!!”
“stai zitta e lasciati leccare altrimenti ti sfondo anche il culo allora si che urlerai come un maiale sgozzato”
Le urla si placano e così la ragazza viene lavata e leccata
“Sono venuta a chiamarti perché nelle segrete hanno organizzato un incontro con due donne certo cara con le donne è molto più divertente e porco dai lasciala e andiamo”
“Adelina adesso riposati e non ti muovere quando torno ti voglio nel letto e nuda hai capito???? E non andare in bagno fino a quando ritorno anzi ti chiudo in camera!”
Io e Giada scendiamo nelle segrete e ci aprono i due e ci accompagnano in una stanza dove ci sono due donne ovviamente nude messe con la testa dentro un affare di legno che le obbliga a stare a carponi figa e culo esposti.
“Ahhhh bravi le avete messe in una bella posizione allora voi due siete le mogli dei principali sovversivi adesso mi dite tutti i nomi o finirete molto ma molto male allora????”
“vecchia stronza non parleremo mai moriremo per una giusta causa e te verrai distrutta dai nostri uomini troia e vacca”
Mentre insulta così riesce a sputare in faccia a Giada che si scatena,piglia un chiodo e di colpo lo infila in una tetta e inizia a schiaffeggiarla facendole sbattere la testa di qua e di là
“Ahhh io sono troia bene vediamo se lo sei anche te tieni”
Le infila ancora chiodi nelle tette e la poveretta urla dal dolore,ma non basta si mette dietro
“Adesso vediamo se la figa ti regge e se regge passiamo al culo”
Inizia a infilarle due dita nella figa ma subito ne infila fino a quattro e inizia a scavarla
“Parla troia altrimenti ti infilo la mano e ti strappo le ovaie parlaaaa”
A vedere questa tortura e la donna che urla mi sento calda e così alzo il perizoma a un carceriere e inizio a accarezzargli quel cazzo enorme che diventa subito duro e così inizio a menarlo mentre mi accarezzo la figa.
“Stai zitta benissimo adesso ti chiavo con tutta la mano parla troia altrimenti morirai con la figa piena”
“Mai tiranna porca schifosa”
Giada si scatena le infila tutta la mano nella figa e inizia a chiavarla fuori e dentro con violenza,la poveretta urla ma Giada non si ferma,io sono eccitata al massimo e mi sditalino e dopo aver scappellato quel cazzone lo lecco con passione,poco dopo la donna cessa di urlare e si accascia
“Portatela via quella troia e tu bella hai visto cosa succede a stare zitta adesso parlerai o debbo iniziare con te? Tieni presente che sono stufa di figa a te proverò il culo allora parli o debbo cominciare???”
“Basta dirò tutto ma liberami ti pregooooo”
Giada fa un segno e la donna viene liberata e la mettono in ginocchio davanti a lei
“Hai capito tutto vero adesso mi dici tutti i nomi e poi sarai libera da farti sbattere da quelli che vuoi dai avanti”
La donna inizia a parlare e dice praticamente tutti i nomi dei rivoluzionari che conosce
“Basta non ne conosco altri adesso sono libera?”
“Certo troiona adesso sei libera e come ho detto ti farai sbattere dai tuoi amici ma adesso apri la bocca che ti do da bere”
Si alza la gonna e piazza praticamente in faccia alla donna la sua figa e inizia a pisciarle in bocca e mi fa un segno e così anch’io gonna alzata la lavo pisciandole addosso,la poveretta tenta di bere tutto ma ovviamente le esce un flusso di piscia
“Dovevi bere tutto maiala adesso giù la testa e lecca tutto e poi manterrò la promessa,ti farò sbattere ma prima che vada dai tuoi amici i miei due ragazzi come vedi hanno i cazzi in tiro forza sfondatela!!!!”
La donna immaginando cosa le può succedere tenta la fuga ovviamente impossibile,i due la pigliano e la legano a gambe spalancate al tavolo
“Dai ragazzi fatemi vedere come aprite culo e figa la voglio squartata con i vostri cazzi dentro siiiiii uhhh che goduria Luciaaaa dai vieni fatti leccare tutta voglio leccarti anche il culo mentre questa troia viene sbragata vieniiii”
Anch’io sono bollente e mi butto su di lei,ci spogliamo a vicenda e mentre quella caccia urla di dolore e i due la stanno sfondando noi ci infiliamo mani e lingue da tutte le parti fino a berci gli umori che ci escono a fontana.
La poveretta fa la fine dell’altra e viene fatta sparire come al solito,ci rivestiamo e io ritorno in camera
Adelina è a letto tutta tremante che si tiene le gambe strette
“Uhhh padrona posso andare in bagno ho la vescica che scoppia non resitooooo”
A vederla così mi eccito mi levo tutto e le piglio le gambe e le sollevo e le spingo il corpo verso la testa a furia di spingere ho quasi la figa davanti alla bocca
“Dai adesso piscia bevi la tua piscia e lavati dai inizia altrimenti ti sfondo il culo siiii dai brava scaricati cosìììì”
Con la mano dirigo il getto che le arriva dritto in faccia e in bocca,và avanti a lavarsi e a bere e io sono sempre più eccitata
“Quando hai finito di pisciare andiamo dal tuo amico e visto che hai la figa aperta proverai il cazzo e io invece vorrò provare il tarello del tuo amico nel culo dai finisci di pisciare che andiamo”