Vecchio giocattolo

di
genere
etero

Ma guarda un po' questo nonnetto che ci tiene, lo so che sono una bella donna, e le proposte non mi mancano, d'altronde con questa quinta di seno, fisico asciutto e un bel culetto, chi non ci proverebbe, anche il direttore ci ha provato tante volte, fino a mettermi una mano sotto il camice, ben sapendo che in estate sotto porto solo la biancheria intima, e quel giorno avevo anche il perizoma, quel porco si è divertito a toccare il mio culo solido, io naturalmente gli ho subito scostato la mano ma dovendomi tenere il lavoro gli ho sorriso e poi sono andata via. Da un cinquantenne che non scopa più con la moglie me lo aspetto, ma questo ottantenne mi ha stupita, non sapevo che a quell’età si hanno ancora certe voglie.
La prima volta è stato quando sono andata a svegliarlo per portargli la colazione, ho tirato su la spalliera e appoggiato il vassoio su letto, lui ha aperto la bocca, voleva farsi imboccare, e io mi sono chinata mostrandogli senza volerlo la mia scollatura, manco a farlo apposta quel giorno indossavo proprio un bel completino intimo, che forse mi andava un po’ stretto ed infatti fuoriusciva parte dell’areola del mi capezzolo destro, lui apprezzava perché mi sorrideva, io credevo perché lo stavo imboccando, ma poi ho visto il suo sguardo diretto lì, mi sono subito coperta, ed ho continuato. Poi è arrivato il momento del bagno, ho riempito la vasca del suo bagno privato, deve essere un milionario per avere una stanza singola, con bagno privato, comunque lo faccio alzare lo porto in bagno ed inizio a spogliarlo, lui continua a sorridermi, chi sa se capiva la situazione o era in un modo tutto suo. Era magrissimo, ma quando gli ho tolto i pantaloni mi è apparso un cazzo bello lungo, ho pensato per un attimo a come poteva essere fino a vent’anni fa, bello in erezione, comunque lo faccio entrare nella vasca ed inizio a lavargli la schiena e il petto, poi le gambe e i piedi poi arrivo alle parti intime, nonostante i guanti in lattice lo sento tra le mie mani, ora mi rendo conto che deve essere più di venti centimetri, visto che non mi sta tra le mie due mani, all’improvviso sento la sua mano bagnata sulla mia nuca, come se volesse un pompino da me, lo guardo in faccia, sorride ancora, poi guardo il cazzo, magari in passato mi sarei già buttata sopra, ma ora mi viene da ridere, scosto la sua mano e lo sciacquo, poi l’asciugo, mi inginocchio per asciugargli le gambe, e mi ritrovo di nuovo la sua mano sulla nuca, con d’avanti ancora quel cazzone moscio e lungo, resisto, lo vesto e lo porto giù per fargli iniziare le sue attività mattutine.
Alle due finisco il turno, vado diritta a casa, mi sdraio sul letto prendo dal comò, il mio dildo XXL e me lo infilo nella fighetta bagnatissima, bastano due minuti e vengo di brutto pensando a quel cazzone lungo ma in erezione.
Il giorno dopo mentre sono occupato con un altro ospite, mi viene a chiamare una collega, dicendomi che il vecchietto di ieri non vuole mangiare e chiede di me (come avrà fatto a farsi capire visto che non parla), appena entro nella sua stanza torna quel sorriso che ha avuto ieri per tutta la mattinata. Con me mangia e chiaro che vuole essere accudito solo da me allora ripetiamo le stesse cose del giorno prima, compreso la visione di quel cazzone che mi fa bagnare come una troia, questa volta però mentre glielo sto massaggiando lui fa ripartire la sua mano ma non sulla nuca bensì sulla coscia, approfittando del fatto che sono seduta sul bordo della vasca. Non gliela scosto perché ho visto il suo sguardo quando sono entrata dalla porta. La sua mano si fa sempre più audace ed ora è arrivata all’altezza del mio perizoma umido, mentre lo sciacquo, sento le sue dita toccarmi sempre più, lo alzo e lo tiro via dalla vasca, ora è in piedi d’avanti a me, il suo cazzo sembra in erezione, ma è solo l’impressione di un secondo, è ancora lì moscio, che peccato, allora prova a stuzzicarlo un po' ed inizio a menarlo, mi tolgo il camice sotto ho un reggiseno nero trasparente e il perizoma coordinato, mi tolgo tutto, gli prendo le mani e me le porto sulle tette, i capezzoli sono durissimi, vorrei che me li ciucciasse, ed invece mi guarda ancora sorridendo, l’altra mano me la porto alla fighetta, le sue dita almeno son dure e mi ci masturbo, ma non mi basta voglio quel cazzone, mi inginocchio e glielo prendo in bocca, provo con un pompino, succhio, succhio, succhio, avidamente ma niente, quasi ci rinuncio poi il colpo di genio.
Lo rivesto e lo metto a letto, lui si dispiace, da qui capisco che si stava divertendo, ma spetta caro solo due minuti. Vado giù a dire all’istruttore che stamattina il vecchietto non scende per le attività a causa di un po’ di febbre, vado diretta in infermeria, e con la scusa di prendere una tachipirina rubo una pillolina blu, risalgo di corsa lui si rallegra appena mi vede, io mi rallegra quando finalmente vedo quel cazzone in erezione, mi straccio il camice da dosso e lo cavalco da zoccola dopo essere venuta già tre volte vedo la sua faccia diventare paonazza, non mi interessa se crepa, questa è la più grande scopata della mia vita, fanculo Marco, fanculo Luca, fanculo il direttore, vengo per la quarta volta e mi abbatto sfinita accanto a lui, gli prendo il polso, batte.
Torno a casa prendo il dildo, lo chiudo in una busta e lo ripongo in fondo all’armadio, scusa caro, ma per un po' avrò un altro giocattolo.
scritto il
2019-02-07
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