I leoni sessuali da tastiera ( sposati )

di
genere
comici

**** Visto il gradimento di questa saga, ho deciso di scrivere il terzo capitolo di quella che, ormai risulta essere la mia personale epopea.
Posso immaginare che magari a voi non ve ne possa fregare nulla, me ne farò una ragione, a me serve invece come valvola di sfogo.
Tenderò a generalizzare, anche se odio farlo e a parlare dal mio punto di vista di corredo cromosomico XX.
Sono certa che, anche dal punto di vista XY, ci saranno dei grossi retroscena.

Ad ogni modo... Buona lettura... ****

Posta (malata ) del cuore di Ginny.

Titolo: I leoni sessuali da tastiera (sposati).

Questa è una categoria molto pericolosa, in quanto sono persone sui 35-40 anni, in una crisi mistica totale di “mezza” etá.
Si presentano come persone intente a dare una svolta alla propria routine matrimoniale, cercando di imporre orari e modi nei quali incontrare la presunta amante.
Dico “ presunta”, poiché la persona in questione che dovrebbe farne le veci, non è nemmeno informata sui fatti.
Viene invitata per un caffè in centro, a un orario indecente di un lunedì mattina qualsiasi e le viene comunicato di attenersi a una rigida tabella di marcia entro la quale devono stare.
Questa persona, che guarda un po’ te i casi della vita, verrà denominata “Ginny “ decide di provare a fare questa esperienza.
Dopo tutto vuole arricchire il suo elenco ISTAT di “ casi molto sociali “, perché esimersi da queste esperienze di vita vera ?
Quelle formidabili idee che vengono in mente, senza un motivo ben specifico.
Ma torniamo alla storia.
Il leone da tastiera cerca di infarinare la sua preda Ginny, dicendole che appena la vedrà le salterà addosso, le farà un agguato erotico, perché la stimola molto.
Ginny gli fa presente che vuole i fatti, con le parole ci si fa il bidet.
“ Sono sicuro che a pelle scatterà qualcosa, me lo sento “ risponde.
Molto bene.
Si incontrano così in stazione dei treni, dopo che la preda ha obbligato il leone a venirla a prendere.
Il cucciolo si aspettava la visita a domicilio in ufficio, certo.
Dopo attenta analisi, nella quale il gran signore voleva proporre un caffè in un sudicio bar che Caracas spostati, lei lo plagia e si fa portare nella pasticceria più costosa della città.
Arrivato qui, inizia una lunga mezz’ora, nella quale il leone si lamenta pure di averle dovuto pagare 2 euro di caffè.
Intanto gli occhi di Ginny, saettano tra piercing viola fluo sulla lingua e la fede all’anulare sinistro.
Cerca di reprimere la nausea che questa persona le da, di bell’aspetto si, ma le da l’idea di essere gretto e arido dentro.
Il leone non riesce manco a tenere una conversazione, alterna molti momenti di silenzio nei quali è Ginny a barcamenarsi tra un discorso all’altro.
Detto ciò, giunge il momento di ritornare a casa, il leone fa notare che ha solo certi orari.
Lui, infatti ha palestra, amici a cui stare dietro e che per causa di Ginny ha saltato la sua merenda con la banana.
Le ha concesso già troppo.
Ginny così decide di calare il carico da 90, gli dice che non starà mai ai suoi orari da partita di tetris, che lei ha una dignità e non se la fa portare via dal primo che passa.
Ginny non è una pizza da asporto, da ordinare alle ore più congeniali, che vada pure a casa dalla moglie o da altre persone.
Che già doveva ringraziare di uscire al lunedì mattina con una persona, che molte altre lo avrebbero mandato a cagare in un campo di ortiche ben prima.
Ma il leone da tastiera è coraggioso, si permette anche di dire: “ Sai se una brava cinna ( bambina, nda) però non mi è scattato nulla, a pelle non mi dai niente. Quindi direi di finirla qui.”
Ottimo, anche meglio, perché felidi del genere meglio lasciarli pascolare nella propria savana di aridità e di nulla.

Morale della storia: se siete sposati e figliati, non andate a rompere i coglioni alle donne single e giovani.
Se volete le scopate ad orari, esistono sempre o le puttane di strada o le escort.
Ah si, sempre che riusciate a incastrarle tra i vostri impegni di palestra/amici/famiglia e sti cazzi.
Perché delle due meglio un personaggio che vi dia una sana scopata per poi mandarvi a cagare, che una che vi tratti come un serbatoio in cui riversare le proprie frustrazioni da piccola persona per la quale provare pena.
Perché si, qui gli unici che fate pena siete proprio voi e le vostre frasi da finto perbenista di merda.
Perché quelle come Ginny sono tutto tranne che “ donna schiava, zitta e chiava”, ma si sa sarete sicuramente abituati a femmine cosi.
Ah già, ma voi non riuscite manco a dare la sana scopata che tanto avevano decantato a voce.
Che dire in più, i fatti parlano da soli.



scritto il
2019-02-19
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