Oh mamma! - 5° - posseduta dall'uomo nero davanti ai miei occhi.
di
Cuck 2019
genere
incesti
Che bastarda mia madre!
Si divertiva a tenermi sulle spine facendomi immaginare cose che poi,non confermava con parole precise.
Molte cose mi aveva già detto in modo esplicito facendovi scoprire cose inimmaginabili sulla sua vita e molte prove pratiche aveva messo in atto a supporto di ciò che mi raccontava.
Tutta questa sincerità nei miei confronti(suo figlio) tuttavia,nascondeva cose che non mi diceva.
I motivi di quella ritrosia mi erano comunque sconosciuti.
Sarà stato pudore,vergogna,riserbo materno o non piuttosto il fatto che,non sapendo come sarebbe evoluto il nostro rapporto,non voleva scoprire tutte le carte del nostro "gioco" appena iniziato?
Comunque,mentre io mi perdevo tra i miei pensieri e lo spettacolo che scorreva sotto i nostri occhi,mia madre continuava a giocare con le dita sul mio membro svuotato e molle.
Improvvisamente,qualcosa stava cambiando sul piccolo palcoscenico.
Mentre Robert era impegnato ad inculare la seconda ragazza che a sua volta leccava la fica slabbrata dell'amica,dalle gradinate della piccola arena,stavano scendendo un'uomo che teneva per mano una signora(sua moglie?).
Giunti nel centro del palco,mentre il nero si accarezzava il palo teso e minaccioso come un'ariete,le due ragazze insieme all'uomo si dedicavano alla donna appena arrivata liberandola dagli abiti che indossava.
Rimasta solo col reggiseno e il perizoma,era stato lo stesso "marito" a sfilarle quelle ultime striminzite protezioni.
Poi lui stesso,in un gesto rituale,tenendola per mano l'aveva accompagnata al cospetto del Priapo nero.
Non appena davanti a lui,la donna si era inginocchiata afferrandogli lo scettro con entrambe le mani mentre il suo accompagnatore si allontanava sugli spalti per godersi,da buon cornuto,lo spettacolo.
Le due ragazze,inginocchiate sulla moquette,sembravano ancelle di un rito sacrificale.
Tale appariva ai miei occhi l'esile figura della neo arrivata rispetto all'imponente mole dell'uomo nero;Oggetto di sacrificio sessuale-appunto!
Mentre la donna aveva cominciato a leccare il cazzone nero,le due ragazze erano impegnate l'una tra le cosce di lei mentre l'altra si curava delle sue tette.
Quando tutto sembrava pronto,la donna era stata fatta distendere su un grande pouf rettangolare posto nel centro del palco e mentre il nero le leccava la fica aperta,dai gradini era sceso il "marito" che le si era inginocchiata accanto e le teneva stretta una mano.
"L'uomo nero" non aveva certo ricevuto una educazione rispettosa delle donne se,dopo aver puntato la livida cappella tra le piccole labbra della signora,l'aveva afferrata per i fianchi e con un colpo secco l'aveva penetrata strappandole un urlo lacerante che aveva scosso il locale.
Poi,mentre l'uomo che le teneva la mano,cercava di consolarla,aveva cominciato a chiavarla in modo selvaggio strappandole grida di dolore divenute presto oscene imprecazione di incitazione a sfondarla e dargliene di più e incontenibili rantoli di godimento.
Dopo averle "regalato" due orgasmi,il Mandingo si era ritirato lasciando il posto ad un altro maschio bianco ed alle due ragazze che l'avevano fatta godere ancora con la bocca.
Mia madre pareva contrariata dal fatto che Robert non avesse portato la monta sino in fondo sborrandole nella fica come faceva abitualmente.
Il nuovo ragazzo bianco arrivato aveva subito indossato il preservativo la qual cosa,ancora una volta,aveva contrariato mia madre:
-Andiamo...Fulvio..andiamo,piuttosto che stare a vedere questi giochini tra dilettanti,preferisco stare con te!-
Mentre salivamo le scale verso la nostra camera aveva aggiunto:
-A me vedere due che chiavano col guanto di gomma mi fa proprio schifo!
Se al sesso togli il piacere del contatto della carne,degli umori che colano dalla fica o la sborra che schizza dal cazzo,che sesso è?
Quello della parrocchia o dei preti pedofili o di quelli che hanno schifo a leccare la fica o il cazzo o dei cornuti che hanno paura che la moglie ci resti gravida?
Quello non è sesso ma semplicemente un'operazione sterile simile ad un'iniezione intramuscolare...uno schifo!-
Tutto era cambiato nel rapporto con mia madre ed anche il suo linguaggio crudo si era adeguato alla nuova situazione tra noi.
Giunti in camera,senza quasi neanche chiudere la porta,mi si era inginocchiata davanti e dopo avermi sfilato i pantaloni aveva cominciato a succhiarmi il cazzo con l'avidità e la maestria di cui era capace.
Poi si era stesa a terra ed allargando le cosce mi aveva chiesto di leccarla.
-Chiavami ora...chiavati tua madre porco!-
Mi aveva imposto ponendosi supina davanti a me con le cosce spalancate dopo che l'avevo fatta godere con la bocca ed averla ben lubrificata con la saliva e i suoi succhi vaginali.
La prima chiavata l'avevamo consumata a terra come due bestie affamate ed al momento di farmi godere,mi aveva stretto le gambe dietro la schiena imponendomi di sborrarle direttamente sulla cervice uterina.
-Godi...maiale..sborra...sborra nella fica di tua madre....porco...-
Mi aveva gridato senza più porre freni al suo linguaggio sboccato.
Poi,dopo alcuni momenti di languido abbandono,abbiamo fatto l'amore.
Senza il bestiale stimolo del sesso sfrenato!
Con tenera passione,dolcezza infinita,lievi carezze,parole dolci,sospiri profondi,promesse vane,toccamenti leggeri e baci languidi che scendevano dalle labbra direttamente al cuore.
Poi abbiamo fatto ancora l'amore con mia madre che se prendeva cura del mio corpo e della mia anima senza che io spendessi un grammo della mia energia se non quella del mio sesso che lei stessa si curava di riportare a nuova vita per condurlo nel luogo dal quale aveva avuto origine.
Che sensazione sublime senza,sforzo,senza stimoli animali,senza volgarità ma con tanta passione sentirmi sciogliere e scaldare il nido che mi aveva covato per tanti mesi.
Abbiamo goduto insieme pilotati dai suoi sensi istintivi che in quel momento voleva esprimere solo amore materno.
Ci siamo addormentati così abbracciati come per difenderci da un mondo che,coi suoi tabù e ottusi conformismi,attentasse alla nostra felicità.
Non saprei dire che ora fosse quando abbiamo sentito bussare alla porta.
Mi ero alzato io per chiedere chi fosse a quell'ora.
-Sono Robert.-
-Mamma è Robert....-
-Tu che vuoi fare Fulvio....decidi tu ma ricordati che rischiamo di rovinare tutto!-
-Mamma,voglio sapere tutto di te,voglio andare fino in fondo...ti voglio finalmente conoscere davvero mamma!-
Le avevo risposto ed avevo aperto la porta al cazzuto uomo nero.
-Amore,rimani qui vicino alla tua mamma....qualunque cosa succeda!-
Quello che era successo da quel momento è indescrivibile.
Per lo meno io non ho parole e neanche il coraggio di raccontare quello che era successo davanti ai miei occhi tra la mia mamma e il suo superdotato amante nero.
Non sono davvero in grado di descrivere le urla,le grida,i grugniti,i rumori di carni e di mobili squassati,scossi,sbattuti,gli odori pungenti e le imprecazioni lanciate al cielo,gli sciacquii di liquidi ingeriti o schizzati,e poi gemiti,tremori,corpi sconvolti e legati in un intreccio di esili forme bianche e muscolose membra nere.
Un vero delirio dei sensi che aveva lasciata mia madre ansimante,sudata,esanime e grondante di fluidi da ogni pertugio slabbrato del suo esile corpo.
Il maschio nero,evidentemente soddisfatto dal fatto di aver posseduto l'unica preda che davvero fosse degna della sua potenza,si era rivestito e baciandola sulle labbra l'aveva ringraziata "Sei sempre la numero uno!" ed era andato via..
Di tutta la scena di cui ricordo a malapena i suoni,la grida,le sensazioni ed i colori,mi è rimasto impresso nella mente l'enorme cazzo pendulo e gocciolante che aveva appena sborrato nel culo di mia madre.
segue
Si divertiva a tenermi sulle spine facendomi immaginare cose che poi,non confermava con parole precise.
Molte cose mi aveva già detto in modo esplicito facendovi scoprire cose inimmaginabili sulla sua vita e molte prove pratiche aveva messo in atto a supporto di ciò che mi raccontava.
Tutta questa sincerità nei miei confronti(suo figlio) tuttavia,nascondeva cose che non mi diceva.
I motivi di quella ritrosia mi erano comunque sconosciuti.
Sarà stato pudore,vergogna,riserbo materno o non piuttosto il fatto che,non sapendo come sarebbe evoluto il nostro rapporto,non voleva scoprire tutte le carte del nostro "gioco" appena iniziato?
Comunque,mentre io mi perdevo tra i miei pensieri e lo spettacolo che scorreva sotto i nostri occhi,mia madre continuava a giocare con le dita sul mio membro svuotato e molle.
Improvvisamente,qualcosa stava cambiando sul piccolo palcoscenico.
Mentre Robert era impegnato ad inculare la seconda ragazza che a sua volta leccava la fica slabbrata dell'amica,dalle gradinate della piccola arena,stavano scendendo un'uomo che teneva per mano una signora(sua moglie?).
Giunti nel centro del palco,mentre il nero si accarezzava il palo teso e minaccioso come un'ariete,le due ragazze insieme all'uomo si dedicavano alla donna appena arrivata liberandola dagli abiti che indossava.
Rimasta solo col reggiseno e il perizoma,era stato lo stesso "marito" a sfilarle quelle ultime striminzite protezioni.
Poi lui stesso,in un gesto rituale,tenendola per mano l'aveva accompagnata al cospetto del Priapo nero.
Non appena davanti a lui,la donna si era inginocchiata afferrandogli lo scettro con entrambe le mani mentre il suo accompagnatore si allontanava sugli spalti per godersi,da buon cornuto,lo spettacolo.
Le due ragazze,inginocchiate sulla moquette,sembravano ancelle di un rito sacrificale.
Tale appariva ai miei occhi l'esile figura della neo arrivata rispetto all'imponente mole dell'uomo nero;Oggetto di sacrificio sessuale-appunto!
Mentre la donna aveva cominciato a leccare il cazzone nero,le due ragazze erano impegnate l'una tra le cosce di lei mentre l'altra si curava delle sue tette.
Quando tutto sembrava pronto,la donna era stata fatta distendere su un grande pouf rettangolare posto nel centro del palco e mentre il nero le leccava la fica aperta,dai gradini era sceso il "marito" che le si era inginocchiata accanto e le teneva stretta una mano.
"L'uomo nero" non aveva certo ricevuto una educazione rispettosa delle donne se,dopo aver puntato la livida cappella tra le piccole labbra della signora,l'aveva afferrata per i fianchi e con un colpo secco l'aveva penetrata strappandole un urlo lacerante che aveva scosso il locale.
Poi,mentre l'uomo che le teneva la mano,cercava di consolarla,aveva cominciato a chiavarla in modo selvaggio strappandole grida di dolore divenute presto oscene imprecazione di incitazione a sfondarla e dargliene di più e incontenibili rantoli di godimento.
Dopo averle "regalato" due orgasmi,il Mandingo si era ritirato lasciando il posto ad un altro maschio bianco ed alle due ragazze che l'avevano fatta godere ancora con la bocca.
Mia madre pareva contrariata dal fatto che Robert non avesse portato la monta sino in fondo sborrandole nella fica come faceva abitualmente.
Il nuovo ragazzo bianco arrivato aveva subito indossato il preservativo la qual cosa,ancora una volta,aveva contrariato mia madre:
-Andiamo...Fulvio..andiamo,piuttosto che stare a vedere questi giochini tra dilettanti,preferisco stare con te!-
Mentre salivamo le scale verso la nostra camera aveva aggiunto:
-A me vedere due che chiavano col guanto di gomma mi fa proprio schifo!
Se al sesso togli il piacere del contatto della carne,degli umori che colano dalla fica o la sborra che schizza dal cazzo,che sesso è?
Quello della parrocchia o dei preti pedofili o di quelli che hanno schifo a leccare la fica o il cazzo o dei cornuti che hanno paura che la moglie ci resti gravida?
Quello non è sesso ma semplicemente un'operazione sterile simile ad un'iniezione intramuscolare...uno schifo!-
Tutto era cambiato nel rapporto con mia madre ed anche il suo linguaggio crudo si era adeguato alla nuova situazione tra noi.
Giunti in camera,senza quasi neanche chiudere la porta,mi si era inginocchiata davanti e dopo avermi sfilato i pantaloni aveva cominciato a succhiarmi il cazzo con l'avidità e la maestria di cui era capace.
Poi si era stesa a terra ed allargando le cosce mi aveva chiesto di leccarla.
-Chiavami ora...chiavati tua madre porco!-
Mi aveva imposto ponendosi supina davanti a me con le cosce spalancate dopo che l'avevo fatta godere con la bocca ed averla ben lubrificata con la saliva e i suoi succhi vaginali.
La prima chiavata l'avevamo consumata a terra come due bestie affamate ed al momento di farmi godere,mi aveva stretto le gambe dietro la schiena imponendomi di sborrarle direttamente sulla cervice uterina.
-Godi...maiale..sborra...sborra nella fica di tua madre....porco...-
Mi aveva gridato senza più porre freni al suo linguaggio sboccato.
Poi,dopo alcuni momenti di languido abbandono,abbiamo fatto l'amore.
Senza il bestiale stimolo del sesso sfrenato!
Con tenera passione,dolcezza infinita,lievi carezze,parole dolci,sospiri profondi,promesse vane,toccamenti leggeri e baci languidi che scendevano dalle labbra direttamente al cuore.
Poi abbiamo fatto ancora l'amore con mia madre che se prendeva cura del mio corpo e della mia anima senza che io spendessi un grammo della mia energia se non quella del mio sesso che lei stessa si curava di riportare a nuova vita per condurlo nel luogo dal quale aveva avuto origine.
Che sensazione sublime senza,sforzo,senza stimoli animali,senza volgarità ma con tanta passione sentirmi sciogliere e scaldare il nido che mi aveva covato per tanti mesi.
Abbiamo goduto insieme pilotati dai suoi sensi istintivi che in quel momento voleva esprimere solo amore materno.
Ci siamo addormentati così abbracciati come per difenderci da un mondo che,coi suoi tabù e ottusi conformismi,attentasse alla nostra felicità.
Non saprei dire che ora fosse quando abbiamo sentito bussare alla porta.
Mi ero alzato io per chiedere chi fosse a quell'ora.
-Sono Robert.-
-Mamma è Robert....-
-Tu che vuoi fare Fulvio....decidi tu ma ricordati che rischiamo di rovinare tutto!-
-Mamma,voglio sapere tutto di te,voglio andare fino in fondo...ti voglio finalmente conoscere davvero mamma!-
Le avevo risposto ed avevo aperto la porta al cazzuto uomo nero.
-Amore,rimani qui vicino alla tua mamma....qualunque cosa succeda!-
Quello che era successo da quel momento è indescrivibile.
Per lo meno io non ho parole e neanche il coraggio di raccontare quello che era successo davanti ai miei occhi tra la mia mamma e il suo superdotato amante nero.
Non sono davvero in grado di descrivere le urla,le grida,i grugniti,i rumori di carni e di mobili squassati,scossi,sbattuti,gli odori pungenti e le imprecazioni lanciate al cielo,gli sciacquii di liquidi ingeriti o schizzati,e poi gemiti,tremori,corpi sconvolti e legati in un intreccio di esili forme bianche e muscolose membra nere.
Un vero delirio dei sensi che aveva lasciata mia madre ansimante,sudata,esanime e grondante di fluidi da ogni pertugio slabbrato del suo esile corpo.
Il maschio nero,evidentemente soddisfatto dal fatto di aver posseduto l'unica preda che davvero fosse degna della sua potenza,si era rivestito e baciandola sulle labbra l'aveva ringraziata "Sei sempre la numero uno!" ed era andato via..
Di tutta la scena di cui ricordo a malapena i suoni,la grida,le sensazioni ed i colori,mi è rimasto impresso nella mente l'enorme cazzo pendulo e gocciolante che aveva appena sborrato nel culo di mia madre.
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