Il primo incontro
di
Jan e Cinzia
genere
etero
La storia vera che sto per raccontare ha cambiato la mia vita circa un anno fa.
Mi presento mi chiamo Jan, ho 41 anni e sono di padre scandinavo e madre creola nata in un’isola dei Caraibi. Ho passato la mia gioventù tra la Scandinavia ed i Caraibi. Sono alto 195cm e con un fisico molto atletico, mio padre mi ha sempre portato a far ogni tipo di sport dal nuoto al kayak nei laghi finlandesi, dall’equitazione allo sci nautico nelle isole caraibiche. Essendo figlio di genitori così variegati ho la pelle color nocciola chiaro e gli occhi verdi, un miscuglio molto particolare, ma la cosa più importante è che sono ben dotato, quasi 30 cm di verga che è sempre stata ben apprezzata dalle donne che ho incontrato nella mia vita.
Da quasi due anni vivo e lavoro in Italia presso un importante ambasciata come Consigliere diplomatico; essendo laureato in scienze politiche e conoscendo diverse lingue non ho avuto difficoltà ad inserirmi in questo ambiente, che spesso mi porta a far conoscenze molto particolari nel mondo femminile.
Ma veniamo al dunque della mia storia.
La scorsa estate, un venerdì sera, sono stato invitato nella sua villa alla festa di arrivo in Italia di un importante Ambasciatore. Non molto contento ho dovuto accettare l’invito pensando che sarebbe stata una delle solite e tanto noiose, formali feste alle quali molto spesso partecipo e dove trovi solo donne affamate di sesso che cercano in tutti i modi di rimorchiarti per una sera, facendo di tutto per far cornuto il marito.
Premetto che allora ero single,le donne non mi mancavano di certo, ne potevo avere quante ne volevo in qualsiasi momento.
Arrivato in Ambasciata notai ed incontrai vecchie amicizie, era una calda sera d’estate e tutto lasciava presupporre come si sarebbero presentate le donne, naturalmente molto scollate con vestitini freschi e molto trasparenti che poco lasciavano all’immaginazione, pronte a mangiarti solo con gli occhi, ma non solo con mano leste pronte a sentire cosa nascondevo dentro i pantaloni. Pensai che avrei passato la solita sera cercando di trovare una bella figa da spupazzarmi durante il week end, ma le cose non si stavano mettendo nel verso giusto, vecchie conoscenze o solo amiche affamate e frustrate perché il marito non se lo scopava abbastanza a sentir loro e che già conoscevo e provato. Non mi interessavano più di tanto, finchè non l’ho vista arrivare. Era la prima volta che la vedevo, non l’avevo mai vista in occasione di questi party in giro per le Ambasciate romane od alle feste private dove ero spesso invitato, doveva esser appena arrivata o nuova di questo ambiente. Fatto sta che rimasi quasi senza parole nel vederla, che figa mostruosa da lasciare senza parole, ma non fui il solo a notarla, subito un nugolo di uomini le erano attorno come api sul miele.
Chiesi ad un mio collega se la conosceva, ma mi disse che anche lui la vedeva per la prima volta. Era una donna tipicamente mediterranea, capelli cortissimi nero corvo, un abitino rosso molto ma molto aderente che poco lasciava all’immaginazione, considerato anche che vista la stagione non portava il reggiseno e dal vestito sopra due tette da sogno spuntavano due chiodi che sembravano volessero bucare il tessuto per quanto erano turgidi, occhi neri e due labbra carnose che lasciavano presagire una brava lavoratrice, ma la cosa che più mi attraeva erano due gambe lunghissime e perfette come piacciono a me. Ci scambiammo un’occhiata molto maliziosa, ma lei fu subito distolta da ma dal Segretario personale dell’Ambasciatore che naturalmente voleva far bella figura con il suo capo, presentandole un figone di quella portata.
Era molto alta per esser una donna, cosa che a me piace moltissimo. Non amo molto le donne basse, le preferisco alte considerata la mia statura. Che sogno di donna, così non se ne vedono molte in giro di questi tempi.
Vedendo lo sciame che aveva attorno lasciai cadere ogni pensiero libidinoso, tanto non avrei avuto molte possibilità quella sera, la maggior parte degli uomini sembrava un branco di lupi affamati all’attacco della sola preda disponibile.
Mi allontanai dalla massa di gente vociante e dopo aver preso un calice di champagne molto fresco, mi avviai da solo verso il giardino in cerca di un po’ di refrigerio, vista la calura opprimente delle sala. Mi venne incontro un collega che mi chiese se conoscessi la nuova arrivata, anche lui superarrapato e sognante un incontro con la signora in rosso. Fu deluso dalla mia risposta e se ne andò subito a cercare qualcun altro che potesse soddisfare la sua voglia di acchiappo.
Mi sedetti su una panchina del parco e da dietro un cespuglio sentivo arrivare dei mugolii, che potevano significare solo una cosa, qualcuno stava scopando alla grande. Mi affacciai e vidi la faccia rossa e paonazza di un collega che si stava scopando alla pecorina la moglie del segretario, una grandissima troia, mai sazia, vogliosa di cazzo come poche. Me la sono inculata anche io in passato, ma per poco tempo considerato che è una che se ti piglia non ti molla più, una vera succhia cazzi che ti spompinerebbe dalla sera alla mattina e poi continuerebbe per tutto il giorno. Il marito è un povero cornuto e lo sa benissimo, con un cazzetto come il suo non riesce di certo a soddisfare una simile virago. Il mio collega mi ha notato e mi fece cenno con la testa se volevo partecipare, ma declinai l’invito ben volentieri, avevo ben altro per la testa quella sera che incularmi una troia simile. Intanto i due continuavano a scopare come matti, lei aveva cambiato posizione e si era attaccata al collo del mio amico facendosi scopare in piedi, mettendo il buco del culo a disposizione di chi lo avesse voluto riempire. Ansimava sempre di più e si mordeva le labbra per non farsi sentire, sembrava una cavalla impazzita in pieno calore, nulla sarebbe riuscita a fermarla, venne con un gemito che se non ci fosse stata la confusione totale si sarebbe sentito fino in villa, ma non sazia di esser stata trapanata a dovere si è subito staccata dal collo del poveraccio e si è accovacciata per prenderlo in bocca e farlo diventare duro un'altra volta.
Una donna così riesce a succhiarti anche l’ultima goccia di saliva che hai in gola prima di mollarti per andare a cercarsene un altro, la conosciamo bene nell’ambiente.
Il mio amico mi guardava con occhi pietosi chiedendomi aiuto, ma declinai ancora una volta l’invito, probabilmente gli stava succhiando le palle in modo vorticoso e gli stava facendo male, ma a forza di succhiare e tirare alla fine raggiunse il suo scopo. Al poveretto divenne duro un’altra volta e lei subito si mise gattoni sull’erba, voleva assolutamente prenderlo nel secondo canale; a quel punto mi allontanai perché sapevo bene come ululava quando lo prendeva nel culo, anche se orami era ben aperto e abituato ad ogni lunghezza e spessore. Non volevo certo star lì ed esser coinvolto, né tantomeno farmi scoprire da qualcuno sembrando il guardone della situazione, perciò tornai verso la villa quando la vidi che stava parlando con il mio capo, erano solo loro due, pensai forse riesco ad agganciarla ora.
Mi avvicinai ed il mio capo me la presentò
- Buonasera, le dissi, io mi chiamo Jan e sono il Consigliere diplomatico della nostra Ambasciata
- Molto piacere, io sono Cinzia e lavoro qui a Roma presso un Organizzazione Internazionale
Rimasi folgorato dalla sua bellezza e dalla sua avvenente femminilità, non riuscivo a distaccare gli occhi dai suoi, non volevo certo farmi vedere che avrei di gran lungo preferito guardare i suoi due chiodoni che sembrano veramente esplodere dentro il vestito. Aveva un profumo inebriante, un certo profumo di donna sensuale che ti fa girare la testa e ti fa sognare, chissà come sarebbe stato portarsela a letto…
Smisi di far pensieri folli su di lei, quando mi chiese : ma mi sta ascoltando? Le ho fatto una domanda ma sembra che non mi abbia sentito.
Il mio capo rise e capì la situazione, con una scusa ci lasciò da soli, mi scusai e le dissi:
- Scusami Cinzia ma non mi capita spesso di incontrare in queste feste una donna come te
Mi ha guardato e si è messa ridere, dandomi un bacio su una guancia. Ho avuto un brivido interno ed il mio fratellino una scossa terribile.
- Allora mi rispondi? mi chiese ancora una volta
- Scusa, dimmi cosa mi avevi chiesto?
- Ti avevo chiesto se sei solo od accompagnato, visto che appena sono entrata ti ho notato subito, ma non sono riuscita ad avvicinarmi prima. Hai visto che codazzo di lupi affamati mi hanno assalita?
- E cosa pretendi? Ti presenti ad una festa con questo vestitino, così conturbante e coinvolgente e poi ti domandi perchè gli uomini sono pronti a saltarti addosso? Cosa ti aspettavi?
Comunque ti confermo che sono solo, non ho accompagnatrici officiali con me.
- Che bello, allora posso conoscerti meglio stasera, promettimi che non mi lasci sola, non voglio esser mangiata da quel branco di affamati
- Tranquilla non ti lascio sola (un bocconcino come te non lo trovo certo tutti i giorni, pensai senza dirglielo);
non volevo far la figura di quello che se la voleva scopare a tutti i costi.
- Sai sono arrivata a Roma da un mese, ho appena finito di arredare casa e mi sto ambientando nel nuovo lavoro, non ho molti amici qui in città e mi farebbe piacere che noi diventassimo più vicini.
Non sono una donna che va con il primo arrivato o che le fa la corte, sono un po’ esigente in fatto di gusti, ma tu hai qualcosa che mi attira in modo folle, un non so che….
Cercai con tutte le forze di star calmo ed indifferente altrimenti le saltavo addosso, visto anche che si era messa a camminare davanti a me ed aveva un culo da sogno, le chiappe venivano messe in evidenza da quel vestitino strettissimo che portava ma non si vedeva segno di slip. Le cose erano due o non portava nulla od aveva un minuscolo perizoma tipo filo dentale brasiliano.
Il mio cervello cominciava a dar i numeri ed ancor di più il mio cazzo che stava dando segni di insofferenza. Difficile resistere a cotanta abbondanza e splendore.
- Andiamo a bere qualcosa, dai ho sete, questo champagne si è riscaldato troppo, meglio prenderne del fresco, ma mi raccomando stammi vicino, non mi lasciare sola
La seguo verso il buffet, vedendo gli sguardi ed i sorrisini ambigui e maliziosi degli amici ed anche quelli invidiosi delle moglie e delle compagne. Quando una donna vede un’altra donna molto più avvenente e conturbante di lei, normalmente per invidia disprezza, ma come si dice “chi disprezza compra”.
Al buffet come sempre c’era la solita ressa di gente, tutti in fila per mangiare e bere qualcosa e si sa come spesso capita le mani si muovono liberamente, vedi un lui che palpeggia il culo della donna che ha davanti, od una lei che struscia la patta dei pantaloni del vicino. Sappiamo che spesso queste feste sono solo l’occasione buona per farti una grassa scopata o spompinare qualcuno
Mentre eravamo in fila, Cinzia si mette davanti a me e con il suo magnifico culo si appoggia e comincia a muoversi sulla mia mazza che ebbe subito un sussulto
- Come immaginavo, sei ben messo li sotto, non potevo certo sbagliarmi. Mi bisbiglia nell’orecchio con una voce da gran porca
- Attenta stai giocando con il fuoco, potresti bruciarti. Le risposi
- Chissà chi di noi si potrebbe far più male. Mi rispose di tutto punto.
Cosa pensare? Cosa dire? Una cosa era certa quella sera mi sarei sicuramente divertito con Cinzia.
Ma come ben si sa una donna una ne fa e cento ne pensa
Dopo aver bevuto un calice di champagne mi chiede all’improvviso:
- Hai la macchina o ti ha accompagnato qualcuno?
Capii subito le intenzioni, e come sempre poiché non mi piace dipendere da nessuno, confermai che avevo il mio mezzo al parcheggio
- Ed allora che aspettiamo ad andarcene, che stiamo a far qui in mezzo a questa ressa di gente? Non ti va di andare a cena in un ristorantino molto intimo che conosco?
- Come potrei mare rifiutare una tale proposta? - risposi senza pensarci un solo istante.
- Allora aspetta un solo momento.
Finse uno svenimento, tutti gli uomini vicini accorsero per aiutarla, chi con un bicchiere d’acqua, chi con una sedia, chi con la scusa di esser un medico, tutti erano pronti a farsi avanti e cercare di portare a casa qualcosa quella sera.
Mi guardò e accennò un occhiolino, compresi subito e restai calmo. Il gioco stava prendendo la strada giusta, la scusa era ottima per andar via
Tutti si offrirono di accompagnarla, ma lei gentilmente rifiutò gli inviti e ringraziando disse
- Molte molte grazie, ma visto che è di strada mi faccio accompagnare da Jan. Non vi preoccupate nulla di grave, forse solo un po’ di stanchezza per il troppo lavoro di quest’ultimo periodo. Una buona dormita e domani sarò di nuovo in forma
Tutti molto premurosi chiesero per l’indomani di fargli avere notizie, ma lei sorridendo a mezza bocca rassicurò tutti ed appoggiandosi a me disse
- Allora signor Jan è disponibile ad accompagnarmi fin sotto casa?
- Con piacere Signorina Cinzia, risposi sotto lo sguardo fulminante di alcuni uomini presenti
Ridendo come matti uscimmo dalla villa dirigendosi verso il parcheggio
A metà strada si fermò, si avvicinò a me e mi diede un bacio che mi sentii la sua lingua toccare le mie tonsille, mentre si strofinava con insistenza sul mio cazzo ormai diventato di cemento. I suoi capezzoli strusciavano contro la mia camicia e sembrano due pezzi di marmo
- Dopo cena se vorrai e ne hai voglia ti farò morire. Sento che sei ben messo, sarai tu, sarà il tuo bel cazzone, il caldo o lo champagne, ma mi sento un fuoco dentro che mi brucia il cervello. Che ne pensi, ti va l’idea?
- E come si può rifiutare una simile proposta? mica sono fuori di testa.
Poco ci mancava. Chi mai avrebbe immaginato che la serata sarebbe finita in quel modo e pensare che ero anche indeciso se accettare quell’invito quella sera
Arrivati in macchina, appena seduti nella semi oscurità si sollevò sulle gambe e si sfilò da sotto il corto vestito un minuscolo perizoma rosso dicendomi semplicemente
- Questo adesso non serve più, mi da anche fastidio e poi è tutto bagnato. Vedi cosa mi ha fatto fare il tuo bel cazzone duro?
Così dicendo mi fece annusare il piccolo triangolino rosso che trasudava un inebriante odore di umori di figa sbrodolante. Non potei resistere e senza attender un solo secondo le misi una mano in mezzo alle gambe. La trovai in un lago di umori, calda ed invitante. Sospirava tremendamente, mentre mi ravanava la gola con la sua lingua di fuoco e con le mani mi massaggiava l’uccello che ormai stava per scoppiare dentro i pantaloni.
- Basta basta così per adesso, altrimenti non andiamo più a cena. Ed io ho una fame tremenda. Dai metti in moto che ti indico la strada. Mi sfilo anche questo altro piccolo amichetto, fino a casa non mi serve altrimenti mi sfinisco prima del tempo
E così dicendo si sfila dalla figa sbrodolona un piccolissimo vibratore radiocomandato, mi guarda e si mette a ridere come una matta, guardandomi negli occhi sfiorando la lingua vogliosa sulle labbra mi dice:
- Non immagini nemmeno quante volte sono venuta stasera, che giochino unico, mi divertivo quando tutti mi stavano intorno cercando di rimorchiarmi, ma io facevo tutto da sola, cercando il tuo sguardo. E’ stato veramente fantastico. Ma spero che la realtà sia ben diversa….
Credetemi pensavo di impazzire, il cazzo mi faceva veramente male dentro i pantaloni, se continuava così sarebbe scoppiato, era talmente duro che non riuscivo più a trattenermi, ma per fortuna dopo una decina di minuti arrivammo sotto il portone di casa, mentre parcheggiavo la macchina mi disse in modo molto intrigante
- Adesso a casa mi dai il tempo di farmi una doccia, tanto stasera sono sola, la cameriera è fuori per il week end, mentre mi lavo e mi preparo tu guarda pure un po’ di tv, anzi il DVD che è inserito potrebbe scaldare un po’ l’ambiente
Cavoli, qui non c’era più nulla da scaldare, dovevo assolutamente scoparmela in tutti i buchi possibili o scoppiavo.
Chiusi la macchina e ci avviammo verso casa, un appartamento da favola, un attico e superattico stupendo, regalo del papà per il suo trasferimento a Roma. Quando entrammo in casa restai senza parole, veramente qualcosa di mai visto, la trattava bene il papi, se solo avesse saputo che razza di troione era sua figlia non so se sarebbe stato così magnanimo.
A me poco interessava tutto questo, appena entrati mi stampò un bacio con la lingua che mi trapanava la gola, quasi fino a levarmi il fiato, ed in men che non si dica era già pronta a lasciarmi da solo di fronte al divano con il DVD acceso
- Fai come se fossi a casa tua, io arrivo massimo fra dieci minuti, dammi solo il tempo di rinfrescarmi e mettermi qualcosa di fresco addosso, serviti pure da bere e prepara qualcosa di molto forte e ghiacciato anche per me
Sculettando come una puledra in calore mi ha lasciato senza poter dire una sola parola, mi servii da bere, ne prepari uno anche per lei e mi sedetti sul divano mentre il video cominciava a mostrare immagini che a dir poco avrebbe fatto raddrizzare il cazzo anche ad una mummia.
Due donne da sballo, con una mascherina sugli occhi si distruggevano a colpi di lingua e di vibratori di tutte le forme e colori, urlando come due ossesse. Cazzo pensai anche bisex è la mia amichetta, oltre al cazzo le piace anche la passera. Stasera ci sarà di che divertirsi.
Mi tolsi la camicia, faceva molto caldo, ma io sudavo per ben altri motivi, avevo il cazzo al limite dell’accettabile, dopo tutto gli stuzzicamenti della serata non vedevo l’ora di metterlo in funzione.
Mentre guardavo assorto il video, mi accorsi che le luci venivano abbassate da qualcuno dietro di me, una musica sensualissima di sottofondo aveva cominciato a suonare ed una serie di immagini molto sexy apparivano sui muri bianchissimi della stanza, proiettati da alcuni videoproiettori ben nascosti.
Mi girai e la vidi apparire in tutto il suo splendore, per poco non ci resto stecchito.
Indossava un baby doll di pizzo nero tutto trasparente, un paio di autoreggenti che con il caldo terribile che faceva non so come poteva sopportare ed un mini mini tanga, anzi meglio un filo dental che a male pena copriva la sua fighetta depilata, ed un paio di scarpe nere con tacchi a spillo per concludere l’opera. I capelli erano raccolti con una coda di cavallo, proprio come piace a me. Si avvicina, mi guarda con occhi languidi e mi sussurra con voce da gran troia
- Allora che ne dici? Posso esser abbastanza intrigante per te stasera?
Non riuscii nemmeno a parlare, mia alzai, la baciai sulla bocca e subito la sua lingua cominciò a ravanare nella mia bocca sussurrando parole sconce, sicuramente era ben eccitata anche lei e non vedeva l’ora di sentirselo sprofondare nei visceri.
La presi in braccio e la portai verso il divano, era di una bellezza sconcertante, veramente se ne vedono poche di donne cosi belle e coinvolgenti.
Appena arrivati sul divano fu un esplosione dei sensi, cominciai a baciarla sul collo, sulla bocca, dietro le orecchie, mentre sentivo i suoi capezzoli diventare sempre più duri e strusciare sul mio petto. Con la mano mi strofinava il cazzo in modo incredibile, dovetti fermarla altrimenti sarei venuto dentro i pantaloni in men che non si dica.
La sdraiai sul sofà e cominciai a leccarle i capezzoli che al tatto della mia lingua diventarono due chiodi da alpinista, duri e lunghi come non mai. Certo succhiare due capezzoli così non è cosa da tutti i giorni, più succhiavo e più la sentivo gemere e pronunciare frasi sconnesse e senza significato. Volevo farla partire completamente prima di scoparla. Le alzai le gambe sopra le mie spalle e con la punta della lingua le spostai il sottilissimo filo che copriva la figa completamente depilata che oramai era solo un fiume in piena di umori. Che delizia leccare il clitoride di una donna quando sta in pieno godimento, più la leccavo e più umori uscivano, erano arrivati a bagnarle completamente il buco del culo che ormai era un solo unico lago con la sua figa.
Non riuscivo più tenerla ferma, il suo clitoride era diventato un piccolo cazzetto, lungo duro e sensibilissimo, lo leccavo, lo mordevo, lo succhiavo ed ogni volta sentivo un gemito più forte uscire dalla sua bocca. Le infilai l’indice della mano in figa ed il medio nel culo muovendoli ritmicamente, sentivo le due dita sfregare dentro di lei. Non è durata più di venti secondi prima di cominciare ad urlare come una lupa nel bosco, si dimenava come un’ossessa, mi tirava per i capelli urlandomi
- Non ti fermare, ancora di più, di più, scopami tutta fammele sentire le tue dita, dai muoviti forte che sto venendo, daii siiiiii
- Calmati, ti sentiranno i vicini- le dissi
- Non me ne frega nulla, fammi venire che poi a te ci penso io, dai ancora ancora, sto venendo un'altra volta, dai sii, mi fai morire, che bellooooooooo
Urlava e si dimenava da non poterla tener ferma, certo vedere una donna che viene in questo modo è veramente molto eccitante, la seconda volta venne con uno squirting spaventoso, sembrava una fontana, schizzava come un tubo da giardiniere, urlava e veniva, sembrava non fermarsi più. Il mio cazzo era fuoruscito nel frattempo dagli slip e stava facendo capolino dai pantaloni. Poco dopo con il respiro ancora ansimante, si alzò dal divano e mi disse:
- Ed adesso tocca a me farti venire e che credi che mi sono dimenticata di quello che ho sentito dentro i pantaloni, qui puoi urlare quanto vuoi, i vicini sono tutti in vacanza e poi le pareti sono tutte insonorizzate. Ora mi diverto io, tu mettiti seduto e lascia fare a me.
Cosa altro avrei potuto dire, un invito del genere da una figona del genere sarei matto a rifiutarlo.
Mi slaccia il bottone dei pantaloni e subito la mia cappella fa capolino, rossa paonazza sul punto di scoppiare, senza far parola mi abbassa i pantaloni e gli slip e mi prende la cappella in bocca. Con la lingua comincia stuzzicarmi la punta, a leccarmi dentro l’uretra, mentre con la mano mi massaggia le palle. Sembra una mantide riesce quasi ad ingoiarlo tutto, mi domando che gola profonda sia per poterlo prendere tutto in bocca senza vomitare.
Sento la mia cappella che arriva in fondo alla sua gola, calda e seducente, succhia avanti ed indietro come una pompa, le chiedo di fermarsi, di andare più lentamente, ma nulla, anzi aumenta il ritmo. Stacca per un momento la bocca dal mio cazzone ormai viola e vedo che si mette un dito in bocca, lo insaliva ben bene, ma non riesco a capire il motivo, penso forse si vuole far un bel ditalino mentre me lo succhia.
Tira fuori il dito bagnatissimo di saliva e comincia a leccarmi le palle ed il buco del culo. Sono poche le donne disposte a leccarti il buco del culo, ma se lo fanno lo sanno fare anche troppo bene. Non so come raccontare le sensazioni che si provano quando una donna ti lecca il buco del culo, bisogna provare per credere. Dal culo piano piano risaliva sulle palle che erano gonfie di sborra come due arance e poi ancora su fino alla punta del cazzo che in un battibaleno aveva ancora una volta fatto sprire nella sua gola profonda.
Che dire, donne nella mia vita ne ho conosciute, ma di così brave ed esperte, veramente poche.
- Rilassati e lascia fare a me, vedrai che non te ne pentirai, spero solo che il tuo cazzone regga perché la notte è lunga a passare
Non ebbi il tempo di capire quello che mi stava dicendo che sentii il suo dito sfiorarmi l’ano, che sensazione particolare, era completamente bagnato, lo aveva passato anche sulla sua figa grondante. Mentre cercavo di capire quello che voleva fare sentii la punta del dito forzare il mio sfintere
- Ma che fai? Io non l’ho mai preso nel culo e poi da una donna! Smettila.
- Rilassati e vedrai che ti piacerà, più ti rilassi è meglio sarà!
- Non se ne parla proprio - ebbi solo la forza di pronunciare a mezza bocca mentre sentivo il suo dito che violava il mio sfintere anale. Un dolore fastidioso, ma con la sua maestria fu capace di farlo diventare quasi subito un piacere indescrivibile, muoveva qual dito con una maestria unica, pian piano fuori e dentro, fino ad inserirlo tutto mentre con la bocca mi stava facendo un pompino di quelli memorabili.
- Se vai avanti così, duro ben poco, ti allago la gola di sborra sappilo
- E che aspetti? Ci vuole ancora tanto? Io non aspetto altro
Ascoltare queste parole è stato come ricevere una frustata sulle palle che gonfie all’inverosimile sono scoppiate ed un fiume inarrestabile di sborra si riversò nella sua gola. Non so quanta ne uscì, ma so solo che non ne ho vista una goccia fuori dalla sua bocca. La mia maialona aveva inghiottito tutto ed ora stava ripulendo il cazzo per bene, curandosi di succhiare anche l’ultima goccia che usciva.
- Ti è piaciuto? Sono brava vero?
- Cazzo, ma tu un uomo così lo prosciughi! Ma chi ti ha insegnato a far questi giochini?
- Li faccio solo con chi dico io, tranquillo. Non sono una tipa facile, ma se un uomo mi piace allora è la sua fine. Sono single da molto tempo. Non riesco a trovare chi mi intriga, non la do facilmente a tutti quelli che passano. Ma tu mi hai sconvolta appena ti ho visto stasera. Adesso beviamo il drink che mi hai preparato e poi facciamo sul serio, ti va?
Come si fa a rifiutare un invito da una figa del genere?
- Certo Cinzia, sei veramente straordinaria, e chi mai avrebbe pensato che la serata noiosa sarebbe finita in questo modo!
Bevemmo un paio di drink, mentre il video delle due donne che si leccavano in un perfetto 69 mostrava immagini arrapanti da morire, se la leccavano e poi si masturbavano a vicenda con dei giocattolini vibranti che non lasciavano spazio all’immaginazione.
- Certo che quel gran figone del video ti assomiglia molto- le dissi
- Ti sembra? Mahhhh, se lo dici tu. Ma non pensiamo a quelle due ora ci sei tu qui con me.
Mi prese ancora una volta in mano il cazzo che al suo tatto cominciò a rifarsi duro, cazzo che maestra che ho incontrato stasera. Non contenta lo prese ancora una volta in bocca, e si sa quando una donna sa succhiar per bene, resuscita anche una mummia. In pochissimo tempo mi era diventato duro un'altra volta
- Eccolo qui il mio bel cazzone, proprio come lo voglio io, lungo e tosto
Mi mise seduto sul divano e continua a succhiarmelo mentre mi diceva
- Tranquillo, stavolta non ti faccio venire, stavolta lo voglio sentire tutto dentro
Me lo succhiò fino a farlo diventare un paletto di marmo. Si alzò e si mise in piedi sul divano mettendo la sua figa davanti alla mia bocca
- Ed adesso leccamela, fammi venire con quella lingua da gran porco che hai, fammi venire un'altra volta prima di scoparmi
Cominciai a leccarla come un ossesso, volevi venire ancora una volta, va bene ti accontento io. Con una mano allargai leggermente la fessura e cominciai a titillare con la punta della lingua il clitoride che stava diventando sempre più duro, con l’altra infilai di dita nella fessura che sbrodolava come una fontana. Quando mi accorsi di avere le dita ben umide dei suoi umori allargai le chiappe ed con un colpo secco le infilai due dita nel culo, continuando a leccarle la figa e a mordergli il clitoride.
- Tu sei matto, così mi farai morire, ma ti prego non ti fermaaaaaare, più forte, più forte dai rompimi il culo, fammi sentire che le tue dita arrivano fino in fondo. Dai, daiiii, veeeeengooooooo, si che bellooooooo!!
Venne urlando ancora una volta frasi senza senso, sconnesse, ma non mi preoccupai più di tanto, bagnandomi tutta la faccia, un fiume di liquidi uscì dalla sua figa ed il suo culo preso dalle convulsioni del piacere non smetteva di stringere le mie dita
- Certo che sei un gran porco, e chi lo avrebbe mai immaginato di trovare uno come te stasera, e pensare che nemmeno volevo venire alla festa. Pensa che stupida, cosa mi sarei persa.
- Mi fa piacere che vieni godendo in questo modo
- Porco! Ma ora me lo devi far sentire dentro, non mi basta più così
Il mio cazzone era ancora duro e pronto ad entrare in quella tana oscura e bagnatissima
- Qualsiasi cosa faccio o dico non ti fermare, tu pensa solo a scoparmi, scoparmi anche se ti prego di smettere
- Se è questo quello che vuoi, ti accontenterò signorina Cinzia – le risposi e la misi a cavalcioni su di me
Non ebbi nemmeno il problema di cercare la posizione giusta, ci si mise lei direttamente sopra a smorza candela, si infilò prima la cappella e poi pian piano lo fece entrare tutto fino in fondo
- Cazzo ma così mi sfondi, ma quanto ce l’hai lungo? Non ne ho mai avuto uno così, ma tu non ti fermare mai
Così dicendo comincio un saliscendi da cavallerizza, infilandomi la lingua in bocca e succhiando come un’idrovora
- Scopami, dai fammelo sentire tutto il tuo bel cazzone, sfondami, dammelo tutto, non ti fermare
Cavalcava come una provetta cavallerizza, ma questa volta con un cazzo di trenta centimetri tutto dentro la figa che sbrodolava sempre di più
Le presi le chiappe che strinsi forte e cominciai anche io a dare il ritmo del saliscendi stringendo le sue chiappe sode, ne approfittai comunque per infilarle un dito nel culo, visto che le piaceva tanto, ma la posizione era un po’ scomoda e desistei quasi subito
- Ma che fai sei scemo? – disse urlando – mi levi il dito dal culo? Aspetta che cambiamo posizione
Si sfilò dal cazzo, ed usci dalla sua figa un fitto di umori che colò sul divano
- Non ti preoccupare, quando torna Justine, penserà lei a pulire
Justine era la cameriera, ma come si potevano far pulire certe cose alla cameriera pensai, ma poi col passare del tempo capii, in quel momento mi fu impossibile
Si mise a pecorina con le ginocchia sul divano mostrandomi il culo
- Ed adesso puoi scoparmi come meglio ti piace, ma mi raccomando non tirar fuori le dita dal culo
Cazzo che invito che avevo avuto, con il cazzo ancora in tiro, senza bisogno di bagnarla ulteriormente mi avvicinai alla sua figa che risucchiò il mio cazzone dentro come una ventosa. Con le mani le allargai le chiappe e vidi il suo bottoncino nero che pulsava voglioso di esser penetrato
Continuai a pomparla per un po’, mentre cominciava ad ansimare e a chiedermi di metterle due dita nel culo
Quale migliore invito, non c’era bisogno di lubrificazione era tutto un laghetto di umori. Piantai saldamente due dita sullo sfintere e senza indugiare con un colpo secco le infilai dentro
Sentivo la durezza del mio cazzo che la stava stantuffando e le due dita che strofinavano la parete anale. Provavo un piacere davvero unico, ma il suo sicuramente era maggiore del mio.
- Dai scopami così, sono la tua troia, fammi male, fammi sentire il tuo cazzone nel profondo, spaccami tutta, aprimi il culo dai, daiiii
- Stai tranquilla che ti accontento io stasera – le dissi
- Dai ancora così dai, dai cosi così che vengooooooo
Ricominciò a venire come una fontana, bagnò tutto il divano, le mie mani erano in un lago di umori, ma io continuavo a fotterla come un cavallo impazzito, voleva che non mi fermassi, le avrei fatto passare la voglia di dirmelo
- Cazzo, brutto porco, ma così mi sfondi tutta! Se continui così mi mandi a fuoco, fermati un momento, fammi riprender fiato
- Non capisco – le dissi – e continuai la mia cavalcata
- Brutto stronzo, mi stai spaccando a metà, bastaaa, mi piaace, oddio, vengo vengooooo
- Ora ci senti? Ma ancora non basta, dirò io quando è ora di smettere
- Dai, dai, si scopami, fai di me la tua gran troia, fammi male, daiii, fammi venire un'altra volta, dai lo vogliooo anche nel culo
- Dopo, dopo non ti preoccupare te lo metto anche nel culo. Te lo apro per bene. Vedrai che non camminerai tanto bene nei prossimi giorni
- Siii, lo voglio nel culo, daii, oddioooo vengo ancooooraaaa!
Ormai era una sequenza continua non riusciva più a fermarsi, veniva in continuazione, sentivo le sue pareti vaginali che stringevano il mio cazzo in continuazione, e più lo stimolavano, più si faceva duro
- Fermati per carità, fermati … non ce la faccio più! Lo voglio nel culo, daiiii
Mentre diceva queste parole mise una mano sotto il cuscino del divano e tirò fuori un vibratore grosso e nodoso. Lo accese e disse senza quasi più fiato
- Sfilalo e mettimelo nel culo dai
Glielo sfilai dalla figa mentre usciva un fiume di umori caldi e profumati, subito si infilò tutto il vibratore acceso muovendolo avanti ed indietro. Il mio cazzone non le bastava, ci voleva anche un vibratore ora
E’ questo quello che vuoi, pensai, ed allora ti accontento subito.
Appoggiai la cappella al suo bottoncino marrone che ormai era ben allargato dal lavoretto di dita fatto in precedenza e pensai ora ti faccio sentire io la differenza tra due dita ed un arnese da sfondo
Senza esitare presi la mira e con un colpo secco le piantai tre quarti di cazzo nel culo, più di venti centimetri in un sol colpo
- Ahhhh, ma che cazzo fai? Mi apri tutta così? Ma sei pazzo? Mi fai un male cane, levalo subito, levalo che mi fa male, è troppo grosso, levaalo
- E no cara mia, l’hai voluto, ed ora te lo tieni, ancora ce n’e’ un po’ fuori, aspetta e sentirai quando arriva fino in fondo
- Nooooo, maledetto levaloo, mi spacchi il culo così, levalo!
- Cosa mi hai detto prima? Non lo ricordi più? Io si ! ed ora goditelo tutto
- Oddio mi distruggi così, fai piano ti prego, piano piano
Mentre parlava vedevo che spingeva sempre di più il suo culo verso la base del cazzo, lo voleva tutto dentro, il vibratore continuava a muoverlo avanti ed indietro e si strofinava sul mio cazzo che gli stava ravanando lo sfintere, questo andirivieni del vibratore stuzzicava anche il mio cazzo, era separato solo da una sottilissima striscia di pelle e le sensazioni erano davvero forti.
Arrivai a piantargli tutto il cazzo nel culo, non pensavo che sarebbe entrato
- Piano, piano che mi stai facendo male, è troppo grosso e lungo, ma non ti fermare per carità, continua così, sento le tua palle che sbattono sul mio culo, oddio che piacere, oddiooo
Mentre diceva questa frase notai che aumentò la velocità del vibratore, pensai allora adesso ti aggiusto io, aumentai anche io la velocità delle spinte dentro il suo culo e con le dita comincia a stringerle i capezzoli che ormai erano diventati di acciaio
Urlava come non avevo mai sentito nessuna donna prima d’ora, sfilava e faceva rientrare da sola il mio cazzone dentro il suo culo, mentre con una mano si massaggiava il clitoride e con l’altr muoveva dentro e fuori il vibratore nella sua figa.
Sentivo che il piacere stava montando pian piano dal calore che avevo nelle palle, saliva sempre di più verso la cappella e da li verso il mio cervello, volevo esplodere insieme a lei e cominciai a cavalcarla in modo sfrenato sorreggendomi sulle gambe, inculandola in m,odo selvaggio e stringendo i suoi capezzoli fino a distruggerli
- Si, si così, cazzo non ti fermare, dai, dai, dai che vengo anch’io, oddiooooooooo com’e bello! Dai rompimi il culo, scopamiiii il culo daii, oddio vengo, vengo, vengoo!!!!
Un urlo disumano spazzò la stanza tanto che dovetti mettergli un mano davanti alla bocca per non farla sentire, penso che abbiano sentito anche i condomini del palazzo di fronte
- Si, dai muoviti, muovi il tuo culo che fai venire anche me, daiii
Un fiotto irrefrenabile di sborra caldissima cominciò ad uscire dal mio cazzone dentro il suo culo, un secondo ed un terzo, mentre lei stringeva ritmicamente lo sfintere facendomi provare sensazioni da mozzafiato
Non ancora contenta si sfilò il cazzo dal culo, si girò e me lo prese tutto in bocca, succhiandolo come un gelato stando ben attenta di non perderne una sola goccia
Me lo lustrò per bene, fino a lucidarlo mentre con il vibratore si pastrugnava la figa
- Penso di non esser mai venuta in questo modo, sei stato divino! E chi ti molla più ora che ti ho conosciuto. Jan sei davvero unico, ma perché non ti ho trovato prima?
- Anche tu sei una bomba erotica, poche anzi forse nessuna donna ho trovato come te. Mi piaci molto in tutti i sensi
Ci guardammo negli occhi e ci scambiammo un tenerissimo bacio sulle labbra, dopo tanto sesso, adesso un po’ di tenere coccole e di relax
- Fammi andare e rinfrescarmi, mi va a fuoco sia il culo che la figa, dammi un momento e torno subito, tu intanto finisci di vedere la tv. Cazzo che scopata che mi son fatta stasera, che godimento, mamma mia, bellissimoooo!
Raccolse da terra il suo baby-doll , la vidi allontanarsi tutta nuda, aveva un corpo perfetto da far invidia ad una modella, non un singolo centimetro del suo corpo fuori posto, era veramente un sogno.
- Non mi farai certo un brutto scherzo che te ne vai vero? Stasera dormi qui da me od hai qualcuno che ti aspetta a casa?
- Io non ho nessuno che mi aspetta, mio fratello è andato a trovare mio padre, ma tu sei sola, non deve tornare nessuno?
- Tranquillo, ci siamo solo io e te, e poi non vorrai mica che questo week end finisca in questo modo, no?
- Ok, tranquilla resterò con te. – sarei stato un folle ad andar via da quello splendore
Continuai a guardare la tv, ma sempre di più una delle due donne somigliava a Cinzia. Non volevo offenderla chiedendo se fosse stata lei, finii di guardare la tv e preparai un altro drink anche per lei
Tornò più splendida che mai, indossava una sottoveste bianca di seta lunga fino ai piedi, i suoi capezzoli spuntavano dal tessuto come due arpioni e le chiappe formose e sode erano modellate dalla seta.
Si avvicinò a me, aveva indosso un profumo talmente suadente e penetrante che mi stordì. Mi baciò sulle labbra dicendomi
- Che meraviglia che ho incontrato stasera, sarai solo mio ricordalo!
Si sedette sul divano e poggiò la testa sulla mia spalla, chiuse gli occhi e si addormentò quasi subito
Non la svegliai, la lasciai dormire e poco dopo mi addormentai anch’io.
Quella serata stupenda si concluse tra le braccia di una donna stupenda, ma questo fu solo l’inizio di una lunga storia che se vorrete vi racconterò.
Ciao a tutti
Jan e Cinzia
p.s. scusate se qualche volta il mio italiano non è perfetto
Mi presento mi chiamo Jan, ho 41 anni e sono di padre scandinavo e madre creola nata in un’isola dei Caraibi. Ho passato la mia gioventù tra la Scandinavia ed i Caraibi. Sono alto 195cm e con un fisico molto atletico, mio padre mi ha sempre portato a far ogni tipo di sport dal nuoto al kayak nei laghi finlandesi, dall’equitazione allo sci nautico nelle isole caraibiche. Essendo figlio di genitori così variegati ho la pelle color nocciola chiaro e gli occhi verdi, un miscuglio molto particolare, ma la cosa più importante è che sono ben dotato, quasi 30 cm di verga che è sempre stata ben apprezzata dalle donne che ho incontrato nella mia vita.
Da quasi due anni vivo e lavoro in Italia presso un importante ambasciata come Consigliere diplomatico; essendo laureato in scienze politiche e conoscendo diverse lingue non ho avuto difficoltà ad inserirmi in questo ambiente, che spesso mi porta a far conoscenze molto particolari nel mondo femminile.
Ma veniamo al dunque della mia storia.
La scorsa estate, un venerdì sera, sono stato invitato nella sua villa alla festa di arrivo in Italia di un importante Ambasciatore. Non molto contento ho dovuto accettare l’invito pensando che sarebbe stata una delle solite e tanto noiose, formali feste alle quali molto spesso partecipo e dove trovi solo donne affamate di sesso che cercano in tutti i modi di rimorchiarti per una sera, facendo di tutto per far cornuto il marito.
Premetto che allora ero single,le donne non mi mancavano di certo, ne potevo avere quante ne volevo in qualsiasi momento.
Arrivato in Ambasciata notai ed incontrai vecchie amicizie, era una calda sera d’estate e tutto lasciava presupporre come si sarebbero presentate le donne, naturalmente molto scollate con vestitini freschi e molto trasparenti che poco lasciavano all’immaginazione, pronte a mangiarti solo con gli occhi, ma non solo con mano leste pronte a sentire cosa nascondevo dentro i pantaloni. Pensai che avrei passato la solita sera cercando di trovare una bella figa da spupazzarmi durante il week end, ma le cose non si stavano mettendo nel verso giusto, vecchie conoscenze o solo amiche affamate e frustrate perché il marito non se lo scopava abbastanza a sentir loro e che già conoscevo e provato. Non mi interessavano più di tanto, finchè non l’ho vista arrivare. Era la prima volta che la vedevo, non l’avevo mai vista in occasione di questi party in giro per le Ambasciate romane od alle feste private dove ero spesso invitato, doveva esser appena arrivata o nuova di questo ambiente. Fatto sta che rimasi quasi senza parole nel vederla, che figa mostruosa da lasciare senza parole, ma non fui il solo a notarla, subito un nugolo di uomini le erano attorno come api sul miele.
Chiesi ad un mio collega se la conosceva, ma mi disse che anche lui la vedeva per la prima volta. Era una donna tipicamente mediterranea, capelli cortissimi nero corvo, un abitino rosso molto ma molto aderente che poco lasciava all’immaginazione, considerato anche che vista la stagione non portava il reggiseno e dal vestito sopra due tette da sogno spuntavano due chiodi che sembravano volessero bucare il tessuto per quanto erano turgidi, occhi neri e due labbra carnose che lasciavano presagire una brava lavoratrice, ma la cosa che più mi attraeva erano due gambe lunghissime e perfette come piacciono a me. Ci scambiammo un’occhiata molto maliziosa, ma lei fu subito distolta da ma dal Segretario personale dell’Ambasciatore che naturalmente voleva far bella figura con il suo capo, presentandole un figone di quella portata.
Era molto alta per esser una donna, cosa che a me piace moltissimo. Non amo molto le donne basse, le preferisco alte considerata la mia statura. Che sogno di donna, così non se ne vedono molte in giro di questi tempi.
Vedendo lo sciame che aveva attorno lasciai cadere ogni pensiero libidinoso, tanto non avrei avuto molte possibilità quella sera, la maggior parte degli uomini sembrava un branco di lupi affamati all’attacco della sola preda disponibile.
Mi allontanai dalla massa di gente vociante e dopo aver preso un calice di champagne molto fresco, mi avviai da solo verso il giardino in cerca di un po’ di refrigerio, vista la calura opprimente delle sala. Mi venne incontro un collega che mi chiese se conoscessi la nuova arrivata, anche lui superarrapato e sognante un incontro con la signora in rosso. Fu deluso dalla mia risposta e se ne andò subito a cercare qualcun altro che potesse soddisfare la sua voglia di acchiappo.
Mi sedetti su una panchina del parco e da dietro un cespuglio sentivo arrivare dei mugolii, che potevano significare solo una cosa, qualcuno stava scopando alla grande. Mi affacciai e vidi la faccia rossa e paonazza di un collega che si stava scopando alla pecorina la moglie del segretario, una grandissima troia, mai sazia, vogliosa di cazzo come poche. Me la sono inculata anche io in passato, ma per poco tempo considerato che è una che se ti piglia non ti molla più, una vera succhia cazzi che ti spompinerebbe dalla sera alla mattina e poi continuerebbe per tutto il giorno. Il marito è un povero cornuto e lo sa benissimo, con un cazzetto come il suo non riesce di certo a soddisfare una simile virago. Il mio collega mi ha notato e mi fece cenno con la testa se volevo partecipare, ma declinai l’invito ben volentieri, avevo ben altro per la testa quella sera che incularmi una troia simile. Intanto i due continuavano a scopare come matti, lei aveva cambiato posizione e si era attaccata al collo del mio amico facendosi scopare in piedi, mettendo il buco del culo a disposizione di chi lo avesse voluto riempire. Ansimava sempre di più e si mordeva le labbra per non farsi sentire, sembrava una cavalla impazzita in pieno calore, nulla sarebbe riuscita a fermarla, venne con un gemito che se non ci fosse stata la confusione totale si sarebbe sentito fino in villa, ma non sazia di esser stata trapanata a dovere si è subito staccata dal collo del poveraccio e si è accovacciata per prenderlo in bocca e farlo diventare duro un'altra volta.
Una donna così riesce a succhiarti anche l’ultima goccia di saliva che hai in gola prima di mollarti per andare a cercarsene un altro, la conosciamo bene nell’ambiente.
Il mio amico mi guardava con occhi pietosi chiedendomi aiuto, ma declinai ancora una volta l’invito, probabilmente gli stava succhiando le palle in modo vorticoso e gli stava facendo male, ma a forza di succhiare e tirare alla fine raggiunse il suo scopo. Al poveretto divenne duro un’altra volta e lei subito si mise gattoni sull’erba, voleva assolutamente prenderlo nel secondo canale; a quel punto mi allontanai perché sapevo bene come ululava quando lo prendeva nel culo, anche se orami era ben aperto e abituato ad ogni lunghezza e spessore. Non volevo certo star lì ed esser coinvolto, né tantomeno farmi scoprire da qualcuno sembrando il guardone della situazione, perciò tornai verso la villa quando la vidi che stava parlando con il mio capo, erano solo loro due, pensai forse riesco ad agganciarla ora.
Mi avvicinai ed il mio capo me la presentò
- Buonasera, le dissi, io mi chiamo Jan e sono il Consigliere diplomatico della nostra Ambasciata
- Molto piacere, io sono Cinzia e lavoro qui a Roma presso un Organizzazione Internazionale
Rimasi folgorato dalla sua bellezza e dalla sua avvenente femminilità, non riuscivo a distaccare gli occhi dai suoi, non volevo certo farmi vedere che avrei di gran lungo preferito guardare i suoi due chiodoni che sembrano veramente esplodere dentro il vestito. Aveva un profumo inebriante, un certo profumo di donna sensuale che ti fa girare la testa e ti fa sognare, chissà come sarebbe stato portarsela a letto…
Smisi di far pensieri folli su di lei, quando mi chiese : ma mi sta ascoltando? Le ho fatto una domanda ma sembra che non mi abbia sentito.
Il mio capo rise e capì la situazione, con una scusa ci lasciò da soli, mi scusai e le dissi:
- Scusami Cinzia ma non mi capita spesso di incontrare in queste feste una donna come te
Mi ha guardato e si è messa ridere, dandomi un bacio su una guancia. Ho avuto un brivido interno ed il mio fratellino una scossa terribile.
- Allora mi rispondi? mi chiese ancora una volta
- Scusa, dimmi cosa mi avevi chiesto?
- Ti avevo chiesto se sei solo od accompagnato, visto che appena sono entrata ti ho notato subito, ma non sono riuscita ad avvicinarmi prima. Hai visto che codazzo di lupi affamati mi hanno assalita?
- E cosa pretendi? Ti presenti ad una festa con questo vestitino, così conturbante e coinvolgente e poi ti domandi perchè gli uomini sono pronti a saltarti addosso? Cosa ti aspettavi?
Comunque ti confermo che sono solo, non ho accompagnatrici officiali con me.
- Che bello, allora posso conoscerti meglio stasera, promettimi che non mi lasci sola, non voglio esser mangiata da quel branco di affamati
- Tranquilla non ti lascio sola (un bocconcino come te non lo trovo certo tutti i giorni, pensai senza dirglielo);
non volevo far la figura di quello che se la voleva scopare a tutti i costi.
- Sai sono arrivata a Roma da un mese, ho appena finito di arredare casa e mi sto ambientando nel nuovo lavoro, non ho molti amici qui in città e mi farebbe piacere che noi diventassimo più vicini.
Non sono una donna che va con il primo arrivato o che le fa la corte, sono un po’ esigente in fatto di gusti, ma tu hai qualcosa che mi attira in modo folle, un non so che….
Cercai con tutte le forze di star calmo ed indifferente altrimenti le saltavo addosso, visto anche che si era messa a camminare davanti a me ed aveva un culo da sogno, le chiappe venivano messe in evidenza da quel vestitino strettissimo che portava ma non si vedeva segno di slip. Le cose erano due o non portava nulla od aveva un minuscolo perizoma tipo filo dentale brasiliano.
Il mio cervello cominciava a dar i numeri ed ancor di più il mio cazzo che stava dando segni di insofferenza. Difficile resistere a cotanta abbondanza e splendore.
- Andiamo a bere qualcosa, dai ho sete, questo champagne si è riscaldato troppo, meglio prenderne del fresco, ma mi raccomando stammi vicino, non mi lasciare sola
La seguo verso il buffet, vedendo gli sguardi ed i sorrisini ambigui e maliziosi degli amici ed anche quelli invidiosi delle moglie e delle compagne. Quando una donna vede un’altra donna molto più avvenente e conturbante di lei, normalmente per invidia disprezza, ma come si dice “chi disprezza compra”.
Al buffet come sempre c’era la solita ressa di gente, tutti in fila per mangiare e bere qualcosa e si sa come spesso capita le mani si muovono liberamente, vedi un lui che palpeggia il culo della donna che ha davanti, od una lei che struscia la patta dei pantaloni del vicino. Sappiamo che spesso queste feste sono solo l’occasione buona per farti una grassa scopata o spompinare qualcuno
Mentre eravamo in fila, Cinzia si mette davanti a me e con il suo magnifico culo si appoggia e comincia a muoversi sulla mia mazza che ebbe subito un sussulto
- Come immaginavo, sei ben messo li sotto, non potevo certo sbagliarmi. Mi bisbiglia nell’orecchio con una voce da gran porca
- Attenta stai giocando con il fuoco, potresti bruciarti. Le risposi
- Chissà chi di noi si potrebbe far più male. Mi rispose di tutto punto.
Cosa pensare? Cosa dire? Una cosa era certa quella sera mi sarei sicuramente divertito con Cinzia.
Ma come ben si sa una donna una ne fa e cento ne pensa
Dopo aver bevuto un calice di champagne mi chiede all’improvviso:
- Hai la macchina o ti ha accompagnato qualcuno?
Capii subito le intenzioni, e come sempre poiché non mi piace dipendere da nessuno, confermai che avevo il mio mezzo al parcheggio
- Ed allora che aspettiamo ad andarcene, che stiamo a far qui in mezzo a questa ressa di gente? Non ti va di andare a cena in un ristorantino molto intimo che conosco?
- Come potrei mare rifiutare una tale proposta? - risposi senza pensarci un solo istante.
- Allora aspetta un solo momento.
Finse uno svenimento, tutti gli uomini vicini accorsero per aiutarla, chi con un bicchiere d’acqua, chi con una sedia, chi con la scusa di esser un medico, tutti erano pronti a farsi avanti e cercare di portare a casa qualcosa quella sera.
Mi guardò e accennò un occhiolino, compresi subito e restai calmo. Il gioco stava prendendo la strada giusta, la scusa era ottima per andar via
Tutti si offrirono di accompagnarla, ma lei gentilmente rifiutò gli inviti e ringraziando disse
- Molte molte grazie, ma visto che è di strada mi faccio accompagnare da Jan. Non vi preoccupate nulla di grave, forse solo un po’ di stanchezza per il troppo lavoro di quest’ultimo periodo. Una buona dormita e domani sarò di nuovo in forma
Tutti molto premurosi chiesero per l’indomani di fargli avere notizie, ma lei sorridendo a mezza bocca rassicurò tutti ed appoggiandosi a me disse
- Allora signor Jan è disponibile ad accompagnarmi fin sotto casa?
- Con piacere Signorina Cinzia, risposi sotto lo sguardo fulminante di alcuni uomini presenti
Ridendo come matti uscimmo dalla villa dirigendosi verso il parcheggio
A metà strada si fermò, si avvicinò a me e mi diede un bacio che mi sentii la sua lingua toccare le mie tonsille, mentre si strofinava con insistenza sul mio cazzo ormai diventato di cemento. I suoi capezzoli strusciavano contro la mia camicia e sembrano due pezzi di marmo
- Dopo cena se vorrai e ne hai voglia ti farò morire. Sento che sei ben messo, sarai tu, sarà il tuo bel cazzone, il caldo o lo champagne, ma mi sento un fuoco dentro che mi brucia il cervello. Che ne pensi, ti va l’idea?
- E come si può rifiutare una simile proposta? mica sono fuori di testa.
Poco ci mancava. Chi mai avrebbe immaginato che la serata sarebbe finita in quel modo e pensare che ero anche indeciso se accettare quell’invito quella sera
Arrivati in macchina, appena seduti nella semi oscurità si sollevò sulle gambe e si sfilò da sotto il corto vestito un minuscolo perizoma rosso dicendomi semplicemente
- Questo adesso non serve più, mi da anche fastidio e poi è tutto bagnato. Vedi cosa mi ha fatto fare il tuo bel cazzone duro?
Così dicendo mi fece annusare il piccolo triangolino rosso che trasudava un inebriante odore di umori di figa sbrodolante. Non potei resistere e senza attender un solo secondo le misi una mano in mezzo alle gambe. La trovai in un lago di umori, calda ed invitante. Sospirava tremendamente, mentre mi ravanava la gola con la sua lingua di fuoco e con le mani mi massaggiava l’uccello che ormai stava per scoppiare dentro i pantaloni.
- Basta basta così per adesso, altrimenti non andiamo più a cena. Ed io ho una fame tremenda. Dai metti in moto che ti indico la strada. Mi sfilo anche questo altro piccolo amichetto, fino a casa non mi serve altrimenti mi sfinisco prima del tempo
E così dicendo si sfila dalla figa sbrodolona un piccolissimo vibratore radiocomandato, mi guarda e si mette a ridere come una matta, guardandomi negli occhi sfiorando la lingua vogliosa sulle labbra mi dice:
- Non immagini nemmeno quante volte sono venuta stasera, che giochino unico, mi divertivo quando tutti mi stavano intorno cercando di rimorchiarmi, ma io facevo tutto da sola, cercando il tuo sguardo. E’ stato veramente fantastico. Ma spero che la realtà sia ben diversa….
Credetemi pensavo di impazzire, il cazzo mi faceva veramente male dentro i pantaloni, se continuava così sarebbe scoppiato, era talmente duro che non riuscivo più a trattenermi, ma per fortuna dopo una decina di minuti arrivammo sotto il portone di casa, mentre parcheggiavo la macchina mi disse in modo molto intrigante
- Adesso a casa mi dai il tempo di farmi una doccia, tanto stasera sono sola, la cameriera è fuori per il week end, mentre mi lavo e mi preparo tu guarda pure un po’ di tv, anzi il DVD che è inserito potrebbe scaldare un po’ l’ambiente
Cavoli, qui non c’era più nulla da scaldare, dovevo assolutamente scoparmela in tutti i buchi possibili o scoppiavo.
Chiusi la macchina e ci avviammo verso casa, un appartamento da favola, un attico e superattico stupendo, regalo del papà per il suo trasferimento a Roma. Quando entrammo in casa restai senza parole, veramente qualcosa di mai visto, la trattava bene il papi, se solo avesse saputo che razza di troione era sua figlia non so se sarebbe stato così magnanimo.
A me poco interessava tutto questo, appena entrati mi stampò un bacio con la lingua che mi trapanava la gola, quasi fino a levarmi il fiato, ed in men che non si dica era già pronta a lasciarmi da solo di fronte al divano con il DVD acceso
- Fai come se fossi a casa tua, io arrivo massimo fra dieci minuti, dammi solo il tempo di rinfrescarmi e mettermi qualcosa di fresco addosso, serviti pure da bere e prepara qualcosa di molto forte e ghiacciato anche per me
Sculettando come una puledra in calore mi ha lasciato senza poter dire una sola parola, mi servii da bere, ne prepari uno anche per lei e mi sedetti sul divano mentre il video cominciava a mostrare immagini che a dir poco avrebbe fatto raddrizzare il cazzo anche ad una mummia.
Due donne da sballo, con una mascherina sugli occhi si distruggevano a colpi di lingua e di vibratori di tutte le forme e colori, urlando come due ossesse. Cazzo pensai anche bisex è la mia amichetta, oltre al cazzo le piace anche la passera. Stasera ci sarà di che divertirsi.
Mi tolsi la camicia, faceva molto caldo, ma io sudavo per ben altri motivi, avevo il cazzo al limite dell’accettabile, dopo tutto gli stuzzicamenti della serata non vedevo l’ora di metterlo in funzione.
Mentre guardavo assorto il video, mi accorsi che le luci venivano abbassate da qualcuno dietro di me, una musica sensualissima di sottofondo aveva cominciato a suonare ed una serie di immagini molto sexy apparivano sui muri bianchissimi della stanza, proiettati da alcuni videoproiettori ben nascosti.
Mi girai e la vidi apparire in tutto il suo splendore, per poco non ci resto stecchito.
Indossava un baby doll di pizzo nero tutto trasparente, un paio di autoreggenti che con il caldo terribile che faceva non so come poteva sopportare ed un mini mini tanga, anzi meglio un filo dental che a male pena copriva la sua fighetta depilata, ed un paio di scarpe nere con tacchi a spillo per concludere l’opera. I capelli erano raccolti con una coda di cavallo, proprio come piace a me. Si avvicina, mi guarda con occhi languidi e mi sussurra con voce da gran troia
- Allora che ne dici? Posso esser abbastanza intrigante per te stasera?
Non riuscii nemmeno a parlare, mia alzai, la baciai sulla bocca e subito la sua lingua cominciò a ravanare nella mia bocca sussurrando parole sconce, sicuramente era ben eccitata anche lei e non vedeva l’ora di sentirselo sprofondare nei visceri.
La presi in braccio e la portai verso il divano, era di una bellezza sconcertante, veramente se ne vedono poche di donne cosi belle e coinvolgenti.
Appena arrivati sul divano fu un esplosione dei sensi, cominciai a baciarla sul collo, sulla bocca, dietro le orecchie, mentre sentivo i suoi capezzoli diventare sempre più duri e strusciare sul mio petto. Con la mano mi strofinava il cazzo in modo incredibile, dovetti fermarla altrimenti sarei venuto dentro i pantaloni in men che non si dica.
La sdraiai sul sofà e cominciai a leccarle i capezzoli che al tatto della mia lingua diventarono due chiodi da alpinista, duri e lunghi come non mai. Certo succhiare due capezzoli così non è cosa da tutti i giorni, più succhiavo e più la sentivo gemere e pronunciare frasi sconnesse e senza significato. Volevo farla partire completamente prima di scoparla. Le alzai le gambe sopra le mie spalle e con la punta della lingua le spostai il sottilissimo filo che copriva la figa completamente depilata che oramai era solo un fiume in piena di umori. Che delizia leccare il clitoride di una donna quando sta in pieno godimento, più la leccavo e più umori uscivano, erano arrivati a bagnarle completamente il buco del culo che ormai era un solo unico lago con la sua figa.
Non riuscivo più tenerla ferma, il suo clitoride era diventato un piccolo cazzetto, lungo duro e sensibilissimo, lo leccavo, lo mordevo, lo succhiavo ed ogni volta sentivo un gemito più forte uscire dalla sua bocca. Le infilai l’indice della mano in figa ed il medio nel culo muovendoli ritmicamente, sentivo le due dita sfregare dentro di lei. Non è durata più di venti secondi prima di cominciare ad urlare come una lupa nel bosco, si dimenava come un’ossessa, mi tirava per i capelli urlandomi
- Non ti fermare, ancora di più, di più, scopami tutta fammele sentire le tue dita, dai muoviti forte che sto venendo, daii siiiiii
- Calmati, ti sentiranno i vicini- le dissi
- Non me ne frega nulla, fammi venire che poi a te ci penso io, dai ancora ancora, sto venendo un'altra volta, dai sii, mi fai morire, che bellooooooooo
Urlava e si dimenava da non poterla tener ferma, certo vedere una donna che viene in questo modo è veramente molto eccitante, la seconda volta venne con uno squirting spaventoso, sembrava una fontana, schizzava come un tubo da giardiniere, urlava e veniva, sembrava non fermarsi più. Il mio cazzo era fuoruscito nel frattempo dagli slip e stava facendo capolino dai pantaloni. Poco dopo con il respiro ancora ansimante, si alzò dal divano e mi disse:
- Ed adesso tocca a me farti venire e che credi che mi sono dimenticata di quello che ho sentito dentro i pantaloni, qui puoi urlare quanto vuoi, i vicini sono tutti in vacanza e poi le pareti sono tutte insonorizzate. Ora mi diverto io, tu mettiti seduto e lascia fare a me.
Cosa altro avrei potuto dire, un invito del genere da una figona del genere sarei matto a rifiutarlo.
Mi slaccia il bottone dei pantaloni e subito la mia cappella fa capolino, rossa paonazza sul punto di scoppiare, senza far parola mi abbassa i pantaloni e gli slip e mi prende la cappella in bocca. Con la lingua comincia stuzzicarmi la punta, a leccarmi dentro l’uretra, mentre con la mano mi massaggia le palle. Sembra una mantide riesce quasi ad ingoiarlo tutto, mi domando che gola profonda sia per poterlo prendere tutto in bocca senza vomitare.
Sento la mia cappella che arriva in fondo alla sua gola, calda e seducente, succhia avanti ed indietro come una pompa, le chiedo di fermarsi, di andare più lentamente, ma nulla, anzi aumenta il ritmo. Stacca per un momento la bocca dal mio cazzone ormai viola e vedo che si mette un dito in bocca, lo insaliva ben bene, ma non riesco a capire il motivo, penso forse si vuole far un bel ditalino mentre me lo succhia.
Tira fuori il dito bagnatissimo di saliva e comincia a leccarmi le palle ed il buco del culo. Sono poche le donne disposte a leccarti il buco del culo, ma se lo fanno lo sanno fare anche troppo bene. Non so come raccontare le sensazioni che si provano quando una donna ti lecca il buco del culo, bisogna provare per credere. Dal culo piano piano risaliva sulle palle che erano gonfie di sborra come due arance e poi ancora su fino alla punta del cazzo che in un battibaleno aveva ancora una volta fatto sprire nella sua gola profonda.
Che dire, donne nella mia vita ne ho conosciute, ma di così brave ed esperte, veramente poche.
- Rilassati e lascia fare a me, vedrai che non te ne pentirai, spero solo che il tuo cazzone regga perché la notte è lunga a passare
Non ebbi il tempo di capire quello che mi stava dicendo che sentii il suo dito sfiorarmi l’ano, che sensazione particolare, era completamente bagnato, lo aveva passato anche sulla sua figa grondante. Mentre cercavo di capire quello che voleva fare sentii la punta del dito forzare il mio sfintere
- Ma che fai? Io non l’ho mai preso nel culo e poi da una donna! Smettila.
- Rilassati e vedrai che ti piacerà, più ti rilassi è meglio sarà!
- Non se ne parla proprio - ebbi solo la forza di pronunciare a mezza bocca mentre sentivo il suo dito che violava il mio sfintere anale. Un dolore fastidioso, ma con la sua maestria fu capace di farlo diventare quasi subito un piacere indescrivibile, muoveva qual dito con una maestria unica, pian piano fuori e dentro, fino ad inserirlo tutto mentre con la bocca mi stava facendo un pompino di quelli memorabili.
- Se vai avanti così, duro ben poco, ti allago la gola di sborra sappilo
- E che aspetti? Ci vuole ancora tanto? Io non aspetto altro
Ascoltare queste parole è stato come ricevere una frustata sulle palle che gonfie all’inverosimile sono scoppiate ed un fiume inarrestabile di sborra si riversò nella sua gola. Non so quanta ne uscì, ma so solo che non ne ho vista una goccia fuori dalla sua bocca. La mia maialona aveva inghiottito tutto ed ora stava ripulendo il cazzo per bene, curandosi di succhiare anche l’ultima goccia che usciva.
- Ti è piaciuto? Sono brava vero?
- Cazzo, ma tu un uomo così lo prosciughi! Ma chi ti ha insegnato a far questi giochini?
- Li faccio solo con chi dico io, tranquillo. Non sono una tipa facile, ma se un uomo mi piace allora è la sua fine. Sono single da molto tempo. Non riesco a trovare chi mi intriga, non la do facilmente a tutti quelli che passano. Ma tu mi hai sconvolta appena ti ho visto stasera. Adesso beviamo il drink che mi hai preparato e poi facciamo sul serio, ti va?
Come si fa a rifiutare un invito da una figa del genere?
- Certo Cinzia, sei veramente straordinaria, e chi mai avrebbe pensato che la serata noiosa sarebbe finita in questo modo!
Bevemmo un paio di drink, mentre il video delle due donne che si leccavano in un perfetto 69 mostrava immagini arrapanti da morire, se la leccavano e poi si masturbavano a vicenda con dei giocattolini vibranti che non lasciavano spazio all’immaginazione.
- Certo che quel gran figone del video ti assomiglia molto- le dissi
- Ti sembra? Mahhhh, se lo dici tu. Ma non pensiamo a quelle due ora ci sei tu qui con me.
Mi prese ancora una volta in mano il cazzo che al suo tatto cominciò a rifarsi duro, cazzo che maestra che ho incontrato stasera. Non contenta lo prese ancora una volta in bocca, e si sa quando una donna sa succhiar per bene, resuscita anche una mummia. In pochissimo tempo mi era diventato duro un'altra volta
- Eccolo qui il mio bel cazzone, proprio come lo voglio io, lungo e tosto
Mi mise seduto sul divano e continua a succhiarmelo mentre mi diceva
- Tranquillo, stavolta non ti faccio venire, stavolta lo voglio sentire tutto dentro
Me lo succhiò fino a farlo diventare un paletto di marmo. Si alzò e si mise in piedi sul divano mettendo la sua figa davanti alla mia bocca
- Ed adesso leccamela, fammi venire con quella lingua da gran porco che hai, fammi venire un'altra volta prima di scoparmi
Cominciai a leccarla come un ossesso, volevi venire ancora una volta, va bene ti accontento io. Con una mano allargai leggermente la fessura e cominciai a titillare con la punta della lingua il clitoride che stava diventando sempre più duro, con l’altra infilai di dita nella fessura che sbrodolava come una fontana. Quando mi accorsi di avere le dita ben umide dei suoi umori allargai le chiappe ed con un colpo secco le infilai due dita nel culo, continuando a leccarle la figa e a mordergli il clitoride.
- Tu sei matto, così mi farai morire, ma ti prego non ti fermaaaaaare, più forte, più forte dai rompimi il culo, fammi sentire che le tue dita arrivano fino in fondo. Dai, daiiii, veeeeengooooooo, si che bellooooooo!!
Venne urlando ancora una volta frasi senza senso, sconnesse, ma non mi preoccupai più di tanto, bagnandomi tutta la faccia, un fiume di liquidi uscì dalla sua figa ed il suo culo preso dalle convulsioni del piacere non smetteva di stringere le mie dita
- Certo che sei un gran porco, e chi lo avrebbe mai immaginato di trovare uno come te stasera, e pensare che nemmeno volevo venire alla festa. Pensa che stupida, cosa mi sarei persa.
- Mi fa piacere che vieni godendo in questo modo
- Porco! Ma ora me lo devi far sentire dentro, non mi basta più così
Il mio cazzone era ancora duro e pronto ad entrare in quella tana oscura e bagnatissima
- Qualsiasi cosa faccio o dico non ti fermare, tu pensa solo a scoparmi, scoparmi anche se ti prego di smettere
- Se è questo quello che vuoi, ti accontenterò signorina Cinzia – le risposi e la misi a cavalcioni su di me
Non ebbi nemmeno il problema di cercare la posizione giusta, ci si mise lei direttamente sopra a smorza candela, si infilò prima la cappella e poi pian piano lo fece entrare tutto fino in fondo
- Cazzo ma così mi sfondi, ma quanto ce l’hai lungo? Non ne ho mai avuto uno così, ma tu non ti fermare mai
Così dicendo comincio un saliscendi da cavallerizza, infilandomi la lingua in bocca e succhiando come un’idrovora
- Scopami, dai fammelo sentire tutto il tuo bel cazzone, sfondami, dammelo tutto, non ti fermare
Cavalcava come una provetta cavallerizza, ma questa volta con un cazzo di trenta centimetri tutto dentro la figa che sbrodolava sempre di più
Le presi le chiappe che strinsi forte e cominciai anche io a dare il ritmo del saliscendi stringendo le sue chiappe sode, ne approfittai comunque per infilarle un dito nel culo, visto che le piaceva tanto, ma la posizione era un po’ scomoda e desistei quasi subito
- Ma che fai sei scemo? – disse urlando – mi levi il dito dal culo? Aspetta che cambiamo posizione
Si sfilò dal cazzo, ed usci dalla sua figa un fitto di umori che colò sul divano
- Non ti preoccupare, quando torna Justine, penserà lei a pulire
Justine era la cameriera, ma come si potevano far pulire certe cose alla cameriera pensai, ma poi col passare del tempo capii, in quel momento mi fu impossibile
Si mise a pecorina con le ginocchia sul divano mostrandomi il culo
- Ed adesso puoi scoparmi come meglio ti piace, ma mi raccomando non tirar fuori le dita dal culo
Cazzo che invito che avevo avuto, con il cazzo ancora in tiro, senza bisogno di bagnarla ulteriormente mi avvicinai alla sua figa che risucchiò il mio cazzone dentro come una ventosa. Con le mani le allargai le chiappe e vidi il suo bottoncino nero che pulsava voglioso di esser penetrato
Continuai a pomparla per un po’, mentre cominciava ad ansimare e a chiedermi di metterle due dita nel culo
Quale migliore invito, non c’era bisogno di lubrificazione era tutto un laghetto di umori. Piantai saldamente due dita sullo sfintere e senza indugiare con un colpo secco le infilai dentro
Sentivo la durezza del mio cazzo che la stava stantuffando e le due dita che strofinavano la parete anale. Provavo un piacere davvero unico, ma il suo sicuramente era maggiore del mio.
- Dai scopami così, sono la tua troia, fammi male, fammi sentire il tuo cazzone nel profondo, spaccami tutta, aprimi il culo dai, daiiii
- Stai tranquilla che ti accontento io stasera – le dissi
- Dai ancora così dai, dai cosi così che vengooooooo
Ricominciò a venire come una fontana, bagnò tutto il divano, le mie mani erano in un lago di umori, ma io continuavo a fotterla come un cavallo impazzito, voleva che non mi fermassi, le avrei fatto passare la voglia di dirmelo
- Cazzo, brutto porco, ma così mi sfondi tutta! Se continui così mi mandi a fuoco, fermati un momento, fammi riprender fiato
- Non capisco – le dissi – e continuai la mia cavalcata
- Brutto stronzo, mi stai spaccando a metà, bastaaa, mi piaace, oddio, vengo vengooooo
- Ora ci senti? Ma ancora non basta, dirò io quando è ora di smettere
- Dai, dai, si scopami, fai di me la tua gran troia, fammi male, daiii, fammi venire un'altra volta, dai lo vogliooo anche nel culo
- Dopo, dopo non ti preoccupare te lo metto anche nel culo. Te lo apro per bene. Vedrai che non camminerai tanto bene nei prossimi giorni
- Siii, lo voglio nel culo, daii, oddioooo vengo ancooooraaaa!
Ormai era una sequenza continua non riusciva più a fermarsi, veniva in continuazione, sentivo le sue pareti vaginali che stringevano il mio cazzo in continuazione, e più lo stimolavano, più si faceva duro
- Fermati per carità, fermati … non ce la faccio più! Lo voglio nel culo, daiiii
Mentre diceva queste parole mise una mano sotto il cuscino del divano e tirò fuori un vibratore grosso e nodoso. Lo accese e disse senza quasi più fiato
- Sfilalo e mettimelo nel culo dai
Glielo sfilai dalla figa mentre usciva un fiume di umori caldi e profumati, subito si infilò tutto il vibratore acceso muovendolo avanti ed indietro. Il mio cazzone non le bastava, ci voleva anche un vibratore ora
E’ questo quello che vuoi, pensai, ed allora ti accontento subito.
Appoggiai la cappella al suo bottoncino marrone che ormai era ben allargato dal lavoretto di dita fatto in precedenza e pensai ora ti faccio sentire io la differenza tra due dita ed un arnese da sfondo
Senza esitare presi la mira e con un colpo secco le piantai tre quarti di cazzo nel culo, più di venti centimetri in un sol colpo
- Ahhhh, ma che cazzo fai? Mi apri tutta così? Ma sei pazzo? Mi fai un male cane, levalo subito, levalo che mi fa male, è troppo grosso, levaalo
- E no cara mia, l’hai voluto, ed ora te lo tieni, ancora ce n’e’ un po’ fuori, aspetta e sentirai quando arriva fino in fondo
- Nooooo, maledetto levaloo, mi spacchi il culo così, levalo!
- Cosa mi hai detto prima? Non lo ricordi più? Io si ! ed ora goditelo tutto
- Oddio mi distruggi così, fai piano ti prego, piano piano
Mentre parlava vedevo che spingeva sempre di più il suo culo verso la base del cazzo, lo voleva tutto dentro, il vibratore continuava a muoverlo avanti ed indietro e si strofinava sul mio cazzo che gli stava ravanando lo sfintere, questo andirivieni del vibratore stuzzicava anche il mio cazzo, era separato solo da una sottilissima striscia di pelle e le sensazioni erano davvero forti.
Arrivai a piantargli tutto il cazzo nel culo, non pensavo che sarebbe entrato
- Piano, piano che mi stai facendo male, è troppo grosso e lungo, ma non ti fermare per carità, continua così, sento le tua palle che sbattono sul mio culo, oddio che piacere, oddiooo
Mentre diceva questa frase notai che aumentò la velocità del vibratore, pensai allora adesso ti aggiusto io, aumentai anche io la velocità delle spinte dentro il suo culo e con le dita comincia a stringerle i capezzoli che ormai erano diventati di acciaio
Urlava come non avevo mai sentito nessuna donna prima d’ora, sfilava e faceva rientrare da sola il mio cazzone dentro il suo culo, mentre con una mano si massaggiava il clitoride e con l’altr muoveva dentro e fuori il vibratore nella sua figa.
Sentivo che il piacere stava montando pian piano dal calore che avevo nelle palle, saliva sempre di più verso la cappella e da li verso il mio cervello, volevo esplodere insieme a lei e cominciai a cavalcarla in modo sfrenato sorreggendomi sulle gambe, inculandola in m,odo selvaggio e stringendo i suoi capezzoli fino a distruggerli
- Si, si così, cazzo non ti fermare, dai, dai, dai che vengo anch’io, oddiooooooooo com’e bello! Dai rompimi il culo, scopamiiii il culo daii, oddio vengo, vengo, vengoo!!!!
Un urlo disumano spazzò la stanza tanto che dovetti mettergli un mano davanti alla bocca per non farla sentire, penso che abbiano sentito anche i condomini del palazzo di fronte
- Si, dai muoviti, muovi il tuo culo che fai venire anche me, daiii
Un fiotto irrefrenabile di sborra caldissima cominciò ad uscire dal mio cazzone dentro il suo culo, un secondo ed un terzo, mentre lei stringeva ritmicamente lo sfintere facendomi provare sensazioni da mozzafiato
Non ancora contenta si sfilò il cazzo dal culo, si girò e me lo prese tutto in bocca, succhiandolo come un gelato stando ben attenta di non perderne una sola goccia
Me lo lustrò per bene, fino a lucidarlo mentre con il vibratore si pastrugnava la figa
- Penso di non esser mai venuta in questo modo, sei stato divino! E chi ti molla più ora che ti ho conosciuto. Jan sei davvero unico, ma perché non ti ho trovato prima?
- Anche tu sei una bomba erotica, poche anzi forse nessuna donna ho trovato come te. Mi piaci molto in tutti i sensi
Ci guardammo negli occhi e ci scambiammo un tenerissimo bacio sulle labbra, dopo tanto sesso, adesso un po’ di tenere coccole e di relax
- Fammi andare e rinfrescarmi, mi va a fuoco sia il culo che la figa, dammi un momento e torno subito, tu intanto finisci di vedere la tv. Cazzo che scopata che mi son fatta stasera, che godimento, mamma mia, bellissimoooo!
Raccolse da terra il suo baby-doll , la vidi allontanarsi tutta nuda, aveva un corpo perfetto da far invidia ad una modella, non un singolo centimetro del suo corpo fuori posto, era veramente un sogno.
- Non mi farai certo un brutto scherzo che te ne vai vero? Stasera dormi qui da me od hai qualcuno che ti aspetta a casa?
- Io non ho nessuno che mi aspetta, mio fratello è andato a trovare mio padre, ma tu sei sola, non deve tornare nessuno?
- Tranquillo, ci siamo solo io e te, e poi non vorrai mica che questo week end finisca in questo modo, no?
- Ok, tranquilla resterò con te. – sarei stato un folle ad andar via da quello splendore
Continuai a guardare la tv, ma sempre di più una delle due donne somigliava a Cinzia. Non volevo offenderla chiedendo se fosse stata lei, finii di guardare la tv e preparai un altro drink anche per lei
Tornò più splendida che mai, indossava una sottoveste bianca di seta lunga fino ai piedi, i suoi capezzoli spuntavano dal tessuto come due arpioni e le chiappe formose e sode erano modellate dalla seta.
Si avvicinò a me, aveva indosso un profumo talmente suadente e penetrante che mi stordì. Mi baciò sulle labbra dicendomi
- Che meraviglia che ho incontrato stasera, sarai solo mio ricordalo!
Si sedette sul divano e poggiò la testa sulla mia spalla, chiuse gli occhi e si addormentò quasi subito
Non la svegliai, la lasciai dormire e poco dopo mi addormentai anch’io.
Quella serata stupenda si concluse tra le braccia di una donna stupenda, ma questo fu solo l’inizio di una lunga storia che se vorrete vi racconterò.
Ciao a tutti
Jan e Cinzia
p.s. scusate se qualche volta il mio italiano non è perfetto
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