Vacanza con i mei
di
Shadow
genere
orge
La famiglia Baretti salì sulla nave. Luisa e Carlo, marito e moglie Assieme formavano una bella coppia: lei formosa, lunghi e ricci capelli castani portava splendidamente i suoi oltre quarant’anni. Lui, leggermente brizzolato, dal fisico asciutto: un uomo che incuteva a volte una certa soggezione. Entrambi avanzano felici ed eccitati come non mai per l’inizio di quella crociera. La loro figlia Elena, che li seguiva a breve distanza trascinando dietro sé il suo piccolo trolley, era decisamente di tutt’altro umore. Aveva un aspetto che ricordava molto nei lineamenti quello di sua madre, soprattutto per i capelli e i grandi occhi blu, mentre aveva ereditato invece il fisico alto e snello del padre. Aveva appena compiuto diciotto anni e sicuramente aveva molti altri progetti in testa per quell’estate, anziché farsi di una vacanza di due settimane con i propri genitori. Tuttavia questi le avevano dato una sorta di ultimatum: o quello o si sarebbe passata l’intera stagione a casa. Per cui lei si trovò quasi costretta, seppur decisamente di malavoglia, ad andare con loro. Nonostante tutto dovette ben presto ricredersi. Quella nave era stupenda: divertimenti per ogni gusto a tutte le ore, tantissima gente, persino una piccola discoteca in cui andare a ballare di notte. Quest’ultima cosa in particolare trovava il suo maggiore gradimento: tutte le sere ci si infilava per passare lì la maggior parte della notte. Fu li che conobbe Andrea, uno degli animatori della nave. Un bel ragazzone alto, palestrato, perennemente abbronzato. E che con l’occhio da esperto oramai sapeva inquadrare al primo sguardo quali erano le migliori puttanelle del viaggio. Ed infatti notò immediatamente Elena. Alla prima sera in cui si erano incontrati, erano già a limonare. Alla seconda se la fece. Alla terza la mise a novanta e le apri per la prima volta il culetto. Elena sembrava assolutamente soddisfatta di come andavano le cose e non perdeva mai occasione di trovarsi con lui e farsi montare in tutti i modi possibili. Purtroppo le sue sparizioni furono ben presto notate da Carlo, che in modo assolutamente discreto iniziò a seguire la figlia. Finché una sera non la colse in fragrante: appartati in uno sgabuzzino, lei era già in ginocchio con in bocca il cazzo di Andrea. Appena si trovò davanti quella scena, Carlo perse le staffe: la prese per un braccio e quasi a forza la staccò dal suo appena iniziato pompino. – Se solo una cagna! Diceva Andrea. Lei, piangendo cercò in tutti i modi di giustificarsi – Ma papà.., ma lui neanche le diede tempo: le tirò un sonoro ceffone e la trascinò via. Andrea, che da esperienze simili passate, sapeva bene che in certi casi era meglio star zitti, quindi manco disse una parola. Ovviamente da quel momento in poi la ragazza fu sorvegliata a vista da entrambi i genitori: più niente serate in disco, al massimo giornate in piscina sempre sotto lo sguardo vigile di papà e mamma. Inutile dire che lei si annoiava a morte e cercava in tutti i modi di sfuggire a quell’oppressivo controllo. Poi una sera ebbe la sua occasione: entrambi sparirono senza alcuna spiegazione, per cui lei subito la colse al volo per andare a trovare Andrea. Anche se fossero ritornati e avessero capito che lei era andata da lui, ne sarebbe comunque valsa la pena! Già si stava bagnando all’idea di quello che avrebbe fatto con lui.. Quando però si avvicinò alla porta della sua cabina sentì da dietro di essa provenire dei mugolii. Si infuriò: - Guarda te questo stronzo, pensò – Appena scompaio un attimo, lui subito si rifà con qualche troietta! D’impeto spalancò la porta, decisa a dirgliene quattro. Tuttavia la scena che si trovò davanti la lasciò pietrificata. C’erano Andrea, Luisa e Carlo tutti e tre nudi. Carlo in ginocchio stava spompinando a più non posso Andrea, mentre questi in piedi stava tranquillamente slinguandosi con la moglie di lui. Erano talmente presi dal loro triangolo che subito neppure si accorsero che lei era entrata. Ci vollero alcuni secondi perché Luisa si accorgesse della sua presenza. Sgranò gli occhi al vederla, quindi si staccò velocemente dalla bocca del giovane. Arrossì fino alla punta dei capelli e balbettò – Lui..sa.. Andrea dal canto suo neppure si scompose e si limitò a sorriderle e dire – Ehilà! Guarda chi si rivede! Eheh.. in effetti mancavi solo tu. All’udire quelle parole, finalmente anche Carlo capì che c’era qualcosa che non andava. E reclinando testa, con ancora sempre in bocca il cazzo dell’uomo, la vide con la coda dell’occhio. Ovviamente immediatamente cercò di staccarsi, ma l’altro lo trattenne prendendolo per i capelli. – Buono, tu Fece Andrea. – Finisci il tuo lavoretto: fai vedere a tua figlia quanto è frocio suo padre! Carlo cercò di divincolarsi, ma lui trattenendogli la testa con entrambe le mani lo obbligò a continuare a forza. Era chiaro che non l’avrebbe lasciato finché non fosse venuto, per cui il padre fu costretto a continuare. Andrea era completamente impassibile. – Sai, erano venuti a farmi una ramanzina per aver traviato la loro figlioletta. Poi da cosa nasce cosa.. ed eccoci qua! Eheh.. ora ho capito finalmente da chi hai preso: il tuo paparino spompina quasi meglio di te, mentre la tua mammina.. e qui cinse mise una manata sulle natiche della donna che sembrava ancora pietrificata dalla sorpresa - Mi ha dato il culo ancora prima che glielo chiedessi! Elena per un attimo non seppe cosa dire, ma alla fine l’ironia della cosa e il suo spirito da troia presero il sopravvento – Ah, e quindi eccoli qua il mio papy e la mia mami che me ne dicevano di tutti i colori, mentre loro non vedevano l’ora di spassarsela con il mio uomo! Si avvicinò e diede una carezza fintamente affettuosa a Luisa e poi mettendo una mano sulla testa di Carlo, che Andrea continuava a spingere avanti ed indietro obbligandolo ad un sapiente lavoro di lingua. . - E quindi dici che sono più bravi di me? – Eheh, magari di bocca.. però sai, il culetto del tuo papà non l’ho ancora assaggiato: chissà! – E perché non provi ora? Fece maliziosamente Elena. All’udire quelle parole, Carlo con un strattone si liberò. Ora,con finalmente la bocca libera, poté parlare – Non ci pensare nemmeno. E tu Elena, come puoi suggerire una cosa del genere? – Posso, posso..facevi tanto l’uomo per bene e appena mi volto ti trovo a succhiare un cazzo come una checca furiosa! E te ne stavi li a ciucciare così beatamente che ho anche avuto il tempo di farti un bel filmatino con il cell.. chissà che spasso quando lo pubblicherò su internet! Non era vero, ma lui non lo sapeva. – Non oseresti mai! – E perché no? Con tutti i ceffoni che mi hai dato perché andavo con ragazzi che magari volevi farti tu ora sarebbe il minimo! L’uomo sembrava terrorizzato da quell’idea. Luisa d’altra parte non diceva nulla. Dopo la prima sorpresa, sembrava si stesse abituando velocemente a quella nuova situazione. Vagamente sorridendo, fece – Dai caro..perchè no? Eheh..ti posso garantire che dopo la prima volta non potrai farne a meno! – Ma io.. disse ancora lui – Su, muoviamoci: qui si fa notte ed io devo ancora vuotarmi le palle, tagliò corto Andrea. Lo prese per i fianchi e quasi come se fosse una bambola lo sollevò e lo buttò sul letto a pancia in giù. L’altro cercò di divincolarsi, ma lui lo trattenne. – Allora, ragazze? Che ne dite di darmi una mano col paparino? Elena e Luisa si guardarono un attimo: immediatamente nacque l’intesa. Entrambe salirono sul letto e ognuna prendendo un braccio lo tennero fermo, mentre Andrea lì salì sopra con il cazzo più in tiro che mai – Dai, ti farà un po’ male all’inizio, ma poi vedi che godrai come una troia! Come a prolungare quel momento, lentamente cominciò a puntarlo sul buchetto e poi pian piano lo infilò sempre più dentro fino a farlo scomparire dentro. Andrea urlò per il dolore nel momento in cui il suo sfintere veniva così duramente violato. Poi cominciò a stantuffarlo, sempre più veloce. Ad ogni colpo Carlo si lasciava sfuggire un gridolino. Prima di dolore, poi evidentemente sempre più di piacere. - Guarda come sta godendo questo porco! Fece Andrea rivolto alle altre due. Queste lo guardarono e sorrisero. Poi volgendosi l’una verso l’altra si fissarono per un attimo, per poi avvicinare sempre più le bocche. Cominciarono a scambiarsi dapprima un leggero bacetto. Ma ben presto entrambe si fecero sempre più avventate, finendo per perdere ogni remora quando le loro lingue cominciarono a intrecciarsi. - Madre e figlia che amoreggiavano, mentre il paparino si faceva inculare alla grande, pensò Andrea – Questa volta ho davvero fatto bingo. Continuò a lungo. Carlo aveva perso ogni pudore ed ora persino l’accompagnava nel movimento. Gli si era pure alzato, per quanto fosse ora eccitato. – Ah, fece Andrea – Elena, sai che il tuo papi ha proprio un bel culetto? E senti come gode! Perché non gli dai una mano a sfogarsi un po’? La ragazza non se lo fece ripetere due volte..scese dal letto, si mise sotto al padre e subito, preso in bocca il suo arnese, cominciò a lavorarselo a più non posso. Anche Luisa non volle esser da meno, per cui andò subito ad aiutarla. Per un po’, finché non decise di dar piacere alla propria figlioletta che tanto si impegnava in quel pompino. Le andò dietro e, aprendole con due dita la vagina piena di umori, ci infilò subito dentro la lingua. Alla fine Andrea venne. Si svuotò completamente all’interno delle viscere di Carlo lanciando contemporaneamente un vero e proprio urlo di godimento. Per un attimo rimasero tutti e quattro fermi a riprendersi un po’, ma lui, con un toro scatenato riprese ben presto le forze e volle cercar altra soddisfazione con le due donne. Inutile dire che l’ano di nessuno dei componenti della famiglia venne risparmiato quella notte. Quando la mattina, da vero playboy, se ne andò senza neppure salutare, tutti e tre erano ancora nudi esausti e con il culo ripieno del suo seme. E quello fu solo l’inizio di quella vacanza che nessuno di loro avrebbe mai dimenticato.
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