Da signora matura insospettabile a troia sottomessa - capitolo 18
di
Signora
genere
dominazione
Passai almeno una settimana senza uscir di casa, avevo paura di trovarmi lontano da casa e rischiare di aver qualche stimolo e sporcarmi addosso, inoltre l'ano mi faceva male, le tette erano doloranti, pensavo a come ero ridotta, ero diventata una troia che tutti potevano sottomettere ed usare a piacimento, però, ragionandoci, mi piaceva, confrontando con la mia vita di prima, anonima, piatta, quasi asessuata, od almeno ridotta all'onanismo, alla masturbazione per ricavare qualche rara briciola di piacere, convenivo che la situazione attuale era la migliore che potessi cercare, anche se ne soffrivo raggiungevo vette sublimi di piacere, orgasmi animaleschi con persone, specie Mario e Miriam, che alla fine apprezzavo molto ed a cui ero anche affezionata.
In quei giorni dove mi ero autoinflitta una clausura, la spesa me la faceva sbrigativamente la colf che veniva al mattino, le avevo addotto una serie di piccoli malesseri per il fatto di giustificare il mio restar confinata tra le mura domestiche, comunque Miriam venne a trovarmi frequentemente, coccolandomi, mi aggiornò su l'inchiesta che Claudio, l'avvocato a cui aveva anche dovuto pagare ancora un paio di "rate" con delle sedute di sesso non certo esaltanti, comunque tutto era andato ad ottimo fine, ava messo insieme u dossier pauroso sul l'ex gigolo di Miriam che aveva presentato al padre della promessa sposa il quale, oltre ad aver lautamente ricompensato Claudio ed esserne rimasto in debito di gratitudine per aver sventato un disastroso matrimonio per la giovane ereditiera, aveva fatto rompere il fidanzamento, poi sempre tramite Claudio che nel dossier aveva trovato anche numerose violazioni della legge, aveva minacciato il giovane e bel cazzone, intimandogli di scomparire anche dalla città, prima che lo facesse finire in galera se non peggio, questi aveva avuto ancora la faccia tosta di tornare ad elemosinar aiuto dalla mia amica, ma lei, dimostrando intelligenza e senso di coerenza, lo aveva bellamente mandato a quel paese; facemmo anche un pò di sesso lesbo, giocherello con gli anelli ma senza mai infierire in maniera esagerata, sapeva che dovevo riprendermi, però amava commentare con me quello che era successo fantasticando su nuove frontiere che avrei superato. Anche mario venne su alcune volte ed anche lui fu abbastanza delicato, mi coccolò, sessualmente mi fece fare qualche pompino naturalmente con ingoio e sia lui che Miriam mi pisciarono in bocca, ma io ormai trovavo quella pratica adorabile, amavano entrambi allargarmi le natiche ed ammirare e commentare il traforo che mi trovavo al posto del culo, un paio di volte che si trovarono insieme da me lui se la chiavò ed inculo a fianco a me, ma eran tutte cose scontate che a me facevano piacere, comunque dopo c.a. una settimane, come Stefano aveva preannunciato, ero tornata almeno passabile dal punto della dilatazione così ripresi ad uscire.
In quei giorni Maro mi comunicò che da lì a 10/15 giorni, saremmo tornati in quella villa nei dintorni di Torino per del sesso di gruppo, l'anfitrione glielo aveva annunciato e lui gli aveva risposto che avrebbe portato anche un altra troia, aveva infatti intenzione di portar con noi anche Miriam, ebbe anche la delicatezza di chiedermi cosa ne pensassi e gli risposi che ne ero entusiasta, ed era la pura verità!
La sera fatidica, come l'alta volta vestita elegante ma osè, naturalmente senza nessun anello ne ai seni ne su le grandi labbra, salii sull'auto di Mario insieme a Miriam, anche lei vestita con classe ma con quel pizzico di oscenità che non guasta, e ci dirigemmo sull'autostrada alla meta, superati i controlli esterni entrammo nella splendida villa accolti come sempre dal nostro anfitrione, l'ingegnere, il bel tipo sessantenne, che come sempre faceva ci baciò entrambe in bocca, esplorandoci la cavità orale con la lingua, mentre con una mano messa sotto le gonne palpava le natiche con decisione.
Entrate nel salone, mi accorsi che oltre a tutti gli uomini della volta prima se ne erano aggiunti altri 5 o 6, anche loro come gli altri tutti tra i 45 rd i 60 anni, molti li riconobbi come persone più o meno note, ma in fondo anche le donne erano aumentate, c'era sempre la proprietaria della casa di moda, quella sui 56 anni, la segretaria di c.a. 36 anni di un uno dei presenti, poi c'ero io ma insieme a me c'era anche Miriam ed infine, la 45enne quella che la volta scorsa aveva avuto più rapporti insieme a me e che era accompagnata dal cornuto, con lei c'era un altra donna, giovanissima, al massimo sui 27/28 anni, con un faccino smunto occhi azzurri capelli biondi lisci piccolina un fisico che avrebbe potuto essere da adolescente, se non fosse per l'anulare ornato dalla fede matrimoniale, alta al massimo 1 e 55 un culetto proporzionato sporgente ma che potevi tenere una natica nel palmo della mano, due tettine di una seconda scarsa.
Come la volta scorsa, già mentre ci servivamo al buffet molti cominciarono a palpare, in breve fummo tutti nudi ed ognuna di noi alle prese con vari cazzi, notai che la "ragazzina" aveva strani segni su le natiche e le tettine, ma non ci badai più di tanto, notai però che quando uno, dotato di una mazza consistente glielo appoggio al culo, lei lo fagocitò senza sforzo apparente, dimostrando di esser ben rodata all'inculate.
Ad un tratto, uno dei nuovi, che aveva un cazzo veramente fuori misura, che io avrei preso senza sforzo, mise la 56 enne, che invece ogni volta faceva fatica a prendersi in culo anche quelli normali piegata su la spalliera di un divano, un paio di astanti si precipitarono a tenerla ferma e lui, dopo aver appena inumidito la cappella nella ciprinna che aveva lei tra le labbra della fica, glielo punto su la rosetta del culo cominciando a spingere mentre lei, disattendendo ogni più elementare conoscenza, che dice che se ti agiti o fai resistenza mentrre ti inculano soffri da pazzi, cercava inutilmente di divincolarsi e sottrarsi inutilmente, fichè dopo qualche minuto ed innumerevoli sforzi, il cazzone superato con difficoltà e dolore l'anello dei muscoli sfinterici, iniziò la sua discesa nel canale nero, tra gli urli e gli insulti di lei neanche fosse una lavandaia anziché un dama dell'alta società, sino a che le palle di lui andarono a solleticare le labbra del figone di lei dopo di chè cominciò a fottersela a gran colpi sderenandola per bene, fichè le riempi il culo di sborra.
Dopo un pò, mentre facevo un 69 con la 45enne intanto che i maschi cercavano di ricaricarsi, Miriam mi venne dietro e con un grosso plug (che poi seppi le aveva dato Mario) dotato di una coda come di cavallo, venne per infilarmelo nel culo, l'altra capito la cosa mi arpionò da sotto le natiche tenedomele larghe assistendo in primo piano allo spettacolo del mio buco che si apriva per inghiottirsi quel gigantesco cuneo, dopo di che fui fatta alzare, camminare tra gli astanti con quella coda che mi sporgeva, molti mi dettero qualche sculacciata, altri cercavano di tirare e spingere il plug mimando un oscena inculata, altri mettevano dita nella figa per sentir da dentro quanto ingombrava quello strumento, poi pian piano si scatenarono nuovamente con tutte noi, risborrandoci ovunque finché rimasero sfiniti e svuotati.
Eravamo in un bagno a rimetterci minimamente in ordine per tornar a casa, eravamo capitate tutte ne lo stesso io Miriam, la 45 enne e la ragazza giovane, quando la moglie del cornuto, senza neanche considerarmi si rivolse a Miriam e le chiese:
"lei è la tua schiava?"
"bè, non proprio mia, in pratica è di Mario, ma lui non è possessivo, la fa usare ad altri ed a me in particolare, grande apertura di culo anche in profondità, poi vedi i capezzoli e le grandi labbra? vedi questi fori lei normalmente è inanellata, inoltre beve piscio senza problemi e molto altro"
"io mi chiamo Diane, questa è Sara ed è la mia schiava"
Poi facendole un segno lei si piegò su la vasca, Diane si inumidì le dita contro le labbra vaginali dell'altra poi le allargò le natiche e senza sforzo infilò la mano nel culo della giovane, fu una cosa impressionante vedere quelle chiappettine piccolissime allargate così oscenamente, poi mentre gli dava qualche colpo ci raccontò che la ragazza, adesso effettivamente 27enne, era da almeno 12 anni che la usava, alcuni anni fà, per mettere in pace i suoi, le aveva combinato il matrimonio con un coglione che grazie a suo marito, anche lui suo succube, lo portava a quelle serate per umiliarlo nel farsi veder troia con un sacco di maschi, aveva fatto in modo di mettere il giovane sposo della sua sub in un grave dissesto finanziario, con la scusa di aiutarlo ad uscirne aveva obbligato il maritino a cedere a lei la moglie, così adesso credeva che sua moglie facesse la troia di Diane per colpa sua ossia per avergli dovuto salvare il culo dal fallimento e dalla galera per bancarotta!
Ci disse inoltre che lei avrebbe voluto fare qualche incontro con noi, il tutto sempre rivolgendosi a Miriam, a me non mi considerava neanche, abitando nel novarese non era distante e Miriam le rispose che casa mia era libera così si scambiarono i cellulari per incontrarci in seguito.
continua
In quei giorni dove mi ero autoinflitta una clausura, la spesa me la faceva sbrigativamente la colf che veniva al mattino, le avevo addotto una serie di piccoli malesseri per il fatto di giustificare il mio restar confinata tra le mura domestiche, comunque Miriam venne a trovarmi frequentemente, coccolandomi, mi aggiornò su l'inchiesta che Claudio, l'avvocato a cui aveva anche dovuto pagare ancora un paio di "rate" con delle sedute di sesso non certo esaltanti, comunque tutto era andato ad ottimo fine, ava messo insieme u dossier pauroso sul l'ex gigolo di Miriam che aveva presentato al padre della promessa sposa il quale, oltre ad aver lautamente ricompensato Claudio ed esserne rimasto in debito di gratitudine per aver sventato un disastroso matrimonio per la giovane ereditiera, aveva fatto rompere il fidanzamento, poi sempre tramite Claudio che nel dossier aveva trovato anche numerose violazioni della legge, aveva minacciato il giovane e bel cazzone, intimandogli di scomparire anche dalla città, prima che lo facesse finire in galera se non peggio, questi aveva avuto ancora la faccia tosta di tornare ad elemosinar aiuto dalla mia amica, ma lei, dimostrando intelligenza e senso di coerenza, lo aveva bellamente mandato a quel paese; facemmo anche un pò di sesso lesbo, giocherello con gli anelli ma senza mai infierire in maniera esagerata, sapeva che dovevo riprendermi, però amava commentare con me quello che era successo fantasticando su nuove frontiere che avrei superato. Anche mario venne su alcune volte ed anche lui fu abbastanza delicato, mi coccolò, sessualmente mi fece fare qualche pompino naturalmente con ingoio e sia lui che Miriam mi pisciarono in bocca, ma io ormai trovavo quella pratica adorabile, amavano entrambi allargarmi le natiche ed ammirare e commentare il traforo che mi trovavo al posto del culo, un paio di volte che si trovarono insieme da me lui se la chiavò ed inculo a fianco a me, ma eran tutte cose scontate che a me facevano piacere, comunque dopo c.a. una settimane, come Stefano aveva preannunciato, ero tornata almeno passabile dal punto della dilatazione così ripresi ad uscire.
In quei giorni Maro mi comunicò che da lì a 10/15 giorni, saremmo tornati in quella villa nei dintorni di Torino per del sesso di gruppo, l'anfitrione glielo aveva annunciato e lui gli aveva risposto che avrebbe portato anche un altra troia, aveva infatti intenzione di portar con noi anche Miriam, ebbe anche la delicatezza di chiedermi cosa ne pensassi e gli risposi che ne ero entusiasta, ed era la pura verità!
La sera fatidica, come l'alta volta vestita elegante ma osè, naturalmente senza nessun anello ne ai seni ne su le grandi labbra, salii sull'auto di Mario insieme a Miriam, anche lei vestita con classe ma con quel pizzico di oscenità che non guasta, e ci dirigemmo sull'autostrada alla meta, superati i controlli esterni entrammo nella splendida villa accolti come sempre dal nostro anfitrione, l'ingegnere, il bel tipo sessantenne, che come sempre faceva ci baciò entrambe in bocca, esplorandoci la cavità orale con la lingua, mentre con una mano messa sotto le gonne palpava le natiche con decisione.
Entrate nel salone, mi accorsi che oltre a tutti gli uomini della volta prima se ne erano aggiunti altri 5 o 6, anche loro come gli altri tutti tra i 45 rd i 60 anni, molti li riconobbi come persone più o meno note, ma in fondo anche le donne erano aumentate, c'era sempre la proprietaria della casa di moda, quella sui 56 anni, la segretaria di c.a. 36 anni di un uno dei presenti, poi c'ero io ma insieme a me c'era anche Miriam ed infine, la 45enne quella che la volta scorsa aveva avuto più rapporti insieme a me e che era accompagnata dal cornuto, con lei c'era un altra donna, giovanissima, al massimo sui 27/28 anni, con un faccino smunto occhi azzurri capelli biondi lisci piccolina un fisico che avrebbe potuto essere da adolescente, se non fosse per l'anulare ornato dalla fede matrimoniale, alta al massimo 1 e 55 un culetto proporzionato sporgente ma che potevi tenere una natica nel palmo della mano, due tettine di una seconda scarsa.
Come la volta scorsa, già mentre ci servivamo al buffet molti cominciarono a palpare, in breve fummo tutti nudi ed ognuna di noi alle prese con vari cazzi, notai che la "ragazzina" aveva strani segni su le natiche e le tettine, ma non ci badai più di tanto, notai però che quando uno, dotato di una mazza consistente glielo appoggio al culo, lei lo fagocitò senza sforzo apparente, dimostrando di esser ben rodata all'inculate.
Ad un tratto, uno dei nuovi, che aveva un cazzo veramente fuori misura, che io avrei preso senza sforzo, mise la 56 enne, che invece ogni volta faceva fatica a prendersi in culo anche quelli normali piegata su la spalliera di un divano, un paio di astanti si precipitarono a tenerla ferma e lui, dopo aver appena inumidito la cappella nella ciprinna che aveva lei tra le labbra della fica, glielo punto su la rosetta del culo cominciando a spingere mentre lei, disattendendo ogni più elementare conoscenza, che dice che se ti agiti o fai resistenza mentrre ti inculano soffri da pazzi, cercava inutilmente di divincolarsi e sottrarsi inutilmente, fichè dopo qualche minuto ed innumerevoli sforzi, il cazzone superato con difficoltà e dolore l'anello dei muscoli sfinterici, iniziò la sua discesa nel canale nero, tra gli urli e gli insulti di lei neanche fosse una lavandaia anziché un dama dell'alta società, sino a che le palle di lui andarono a solleticare le labbra del figone di lei dopo di chè cominciò a fottersela a gran colpi sderenandola per bene, fichè le riempi il culo di sborra.
Dopo un pò, mentre facevo un 69 con la 45enne intanto che i maschi cercavano di ricaricarsi, Miriam mi venne dietro e con un grosso plug (che poi seppi le aveva dato Mario) dotato di una coda come di cavallo, venne per infilarmelo nel culo, l'altra capito la cosa mi arpionò da sotto le natiche tenedomele larghe assistendo in primo piano allo spettacolo del mio buco che si apriva per inghiottirsi quel gigantesco cuneo, dopo di che fui fatta alzare, camminare tra gli astanti con quella coda che mi sporgeva, molti mi dettero qualche sculacciata, altri cercavano di tirare e spingere il plug mimando un oscena inculata, altri mettevano dita nella figa per sentir da dentro quanto ingombrava quello strumento, poi pian piano si scatenarono nuovamente con tutte noi, risborrandoci ovunque finché rimasero sfiniti e svuotati.
Eravamo in un bagno a rimetterci minimamente in ordine per tornar a casa, eravamo capitate tutte ne lo stesso io Miriam, la 45 enne e la ragazza giovane, quando la moglie del cornuto, senza neanche considerarmi si rivolse a Miriam e le chiese:
"lei è la tua schiava?"
"bè, non proprio mia, in pratica è di Mario, ma lui non è possessivo, la fa usare ad altri ed a me in particolare, grande apertura di culo anche in profondità, poi vedi i capezzoli e le grandi labbra? vedi questi fori lei normalmente è inanellata, inoltre beve piscio senza problemi e molto altro"
"io mi chiamo Diane, questa è Sara ed è la mia schiava"
Poi facendole un segno lei si piegò su la vasca, Diane si inumidì le dita contro le labbra vaginali dell'altra poi le allargò le natiche e senza sforzo infilò la mano nel culo della giovane, fu una cosa impressionante vedere quelle chiappettine piccolissime allargate così oscenamente, poi mentre gli dava qualche colpo ci raccontò che la ragazza, adesso effettivamente 27enne, era da almeno 12 anni che la usava, alcuni anni fà, per mettere in pace i suoi, le aveva combinato il matrimonio con un coglione che grazie a suo marito, anche lui suo succube, lo portava a quelle serate per umiliarlo nel farsi veder troia con un sacco di maschi, aveva fatto in modo di mettere il giovane sposo della sua sub in un grave dissesto finanziario, con la scusa di aiutarlo ad uscirne aveva obbligato il maritino a cedere a lei la moglie, così adesso credeva che sua moglie facesse la troia di Diane per colpa sua ossia per avergli dovuto salvare il culo dal fallimento e dalla galera per bancarotta!
Ci disse inoltre che lei avrebbe voluto fare qualche incontro con noi, il tutto sempre rivolgendosi a Miriam, a me non mi considerava neanche, abitando nel novarese non era distante e Miriam le rispose che casa mia era libera così si scambiarono i cellulari per incontrarci in seguito.
continua
5
voti
voti
valutazione
6.2
6.2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Da signora matura insospettabile a troia sottomessa - capitolo 17
Commenti dei lettori al racconto erotico