Laura agli ordini di mia figlia

di
genere
dominazione

LAURA S. agli ordini di mia figlia.
1. PRIMO CAPITOLO. Introduzione,


Laura, non è riuscita a dormire bene, venire a sapere da suo marito all’improvviso che la lasciava per una ragazza piu’ giovane era stata dura.
In studio essendo avvocato avrebbe parlato con la sua collega per le pratiche di divorzio. Non voleva fare chiasso e che tutto si risolvesse al piu’ presto.
Si guardo’ allo specchio in bagno, era ancora una bella donna. 34 anni, capelli castani, seno normale ma ben tenuto, snella, con le curve al punto giusto un culetto delizioso bello sodo. Si rendeva conto che la mancanza di sesso con il marito era la causa della separazione.
Eppure ricordava che quando si erano consciuti lei era molto attiva sessulamente anzi forse troppo. Un grande cambiamento era avvenuto dopo il parto di sua figlia.
Ricordando Laura si chiesa come era finita con suo marito, e non era solo colpa di lui ma del suo raffreddamento per il sesso. Si ricorda ancora quando sua sorella maggiore, la inizio’ al sesso lesbico sua sorella Elsa aveva 18 anni lei 15, e parlando tra di loro inizialmente dei primi rapporti di sua sorella con i maschietti e per insegnarle come si faceva a baciare erano arrivate a scambi di baci languidi in bocca con intreccio di lingue e poi di carezze. Primi passi nel sesso. Poi la sorella quando Laura faceva ogni cosa le veniva chiesto con un senso di sottomissione poco comune inzio’ a fare i suoi passi nel sesso con i maschi, ma solo con rapporti orali e petting. La sorella dominatrice in fondo in qualche modo la proteggeva e non le permetteva di avere rapporti completi.
In breve tempo la sorella maggiore la sottomise facendole accettare la sua condizione di schiava sessuale. La offriva ai vari suoi amici, i quali dopo aver fatto sesso con la sorella Elsa, si facevano fare un servizio orale dalla minore o spesso venivano preparati da Laura prima di scopare Elsa.
Questo per qualche anno, quando fu maggiorenne, Elsa le fece perdere la sua verginità con un suo amico maturo. Laura allora aveva ricevuto questo come regalo di compleanno. Un signore maturo, ma di classe con il quale Elsa intratteneva una relazione da qualche tempo e la introdusse a incontri multipli, fu durante uno di questi incontri che Laura conobbe Giulio il suo futuro marito, uno studente di Economia che si innamoro’ di lei. Anche Elsa venne corteggiata da un uomo piu’ grande e smise di frequentare quell’ambiente e nello stesso tempo si disinteresso’ delle avventure di Laura.
Questo consenti’ a Laura di intrattenere la sua relazione con Giulio, e smise di concedersi a chiunque. Giulio avendola conosciuta in quel contesto si era comunque innamorato di lei e si misero insieme, iniziando a frequentarsi regolarmente. Anche Laura inizio’ ad apprezzare questo ragazzo.
Elsa si sposo’ e questo fece si che un po’ le cose cambiarono, Dopo un anno Elsa ebbe una figlia, All’età di 22 anni.
Laura rimase incinta e Giulio la sposo’. Giulio nel frattempo aveva finito gli esami, i genitori lo aiutarono entrando in attività con il padre di Giulio che aveva una società di import export, e cosi i giovano potevano procedere nel loro matrimonio senza troppi problemi.
Laura ebbe ovviamente durante la Gravidanza la necessità di interrompere gli studi, ma appena la bimba non ebbe piu’ necessità di essere allattata, si rimise a studiare. Voleva laurearsi ed entrare nello studio di commericalista paterno. Con l’aiuto della nonna e della zia visto che Elsa non lavorava e faceva la casalinga quindi si occuparono della figlia di Laura consentendole di studiare.
Dalla nascita della figlia e impegnata nello studio le attività sessuali di Laura si spensero notevolmente, non era piu’ cosi presa dal sesso. S
Appena Laureata inzio’ subito a entrare nella società del Padre, ad occuparsi di consulenze., entrambi sia lei che suo marito Giulio erano molto impegnati. Ecco perchè la rarificazione dei rapporti era intervenuta, poi il padre di Laura decedette e quindi lei eredito’ lo studio, le responsabilità e gli impegni erano forti anche se aveva fatto una buona pratica erano già sei anni che lavorava con il Padre, e quindi tutto procedeva molto bene. Lo studio comprendeva una serie di soci, tra cui oltre a lei che era la presidente, un’avvocato donna e due ragioniere, tutte donne.
Fu alla sua socia Giorgia, avvocato che chiese di seguire la pratica consensuale di separazione. La quale essendo un’avvocato societario le disse che l’avrebbe passata ad una sua collega di cui aveva la massima fiducia, l’avvocato Oriana R. Con la quale ebbero un incontro per definire il tutto.
Tutto avvenne in modo sereno e molto civile. In fondo professionalmente la vita procedeva bene, aveva 34 anni, e la figlia oramai quindicenne non era un problema e nemmeno l’affido visto che il marito voleva andare all’estero con la sua nuova fiamma.
Appena Elsa ebbe saputo che Laura si stava divorziando, la chiamo’ per sentire come stava e se aveva bisogno di qualcosa. Laura le disse che stava bene, di non preoccuparsi si sarebbero viste comunque in settimana per andare a salutare mamma. Visto che comunque Melissa voleva sempre passare da lei con sua cugina erano le migliori amiche e complici e quindi non era necessario vedersi non c’era nulla di cui preoccuparsi.
Due giorni dopo al fine settimana Laura era a casa di Elsa, per passare la serata del sabato, con lei sua figlia Melissa e la cugina Alexia.
Cenarono, ed Elsa le chiese di lasciare Melissa restare da loro come accadeva con frequenza cosi lei avrebbe potuto prendere il tempo per vedere come riorganizzare le sue giornate visto che essendo ora single doveva rivedere gli orari eventuali. E comunque molto spesso anche in passato Melissa restava a casa della zia. Lo zio era spesso assente, il suo lovoro lo portava in giro per il mondo a trattare affari. Elsa perlomeno stando a casa aveva il tempo di occuparsi delle piccole cose quotidiane e Melissa e Alexia erano molto unite.
Luara era abituata a queste loro richieste, e adesso era quasi una necessità che cercando di capire come organizzarsi avesse un po’ di tempo per sè.
2- capitolo secondo, organizzarsi le giornate.
Lunedi Laura inizia la sua settimana lavorativa, uffici vari ecc.
Solo nel pomeriggio arriva nel suo ufficio, dove incontra la sua socia Giorgia che le chiede come procede la sua nuova riorganizzazione. Due chiacchiere davanti un caffé sono necessarie.
L- Sai è difficile rivedere tutti i programmi con una figlia adolescente, meno male che è da mia sorella, dove è comunque andata sempre molto volentieri o dalla nonna e questo mi risolve un po’ di problemi in questa nuova fase della mia vita.
G- si ti capisco, ad ogni modo sai che abbiamo delle valide ragazze in ufficio, quindi per ogni necessità vista la loro competenza puoi lasciare un po’ di pratiche tranquillamente delegando a loro, e svolgere una funzione di supervisione, in questo modo puoi ritagliarti maggiori spazi di tempo per te stessa.
L- si cara hai ragione, credo che vedro’ di lasciare loro un po’ piu’ di autonomia nel seguire i vari clienti.
G- sai volevo parlartene, ho una ragazza che si è appena formata presso uno studio molto valido, ma loro sono al completo, e anche io pensavo che allargando il nostro giro clienti avrei bisogno di una collega per seguire le pratiche giuridiche. Sai la mia segretaria è brava, ma è solo diplomata in ragioneria, se ci fosse da essere presente in tribunale e io fossi assente saremmo nei guai, serve una persona che perlomeno possa svolgere delle funzioni su mandato almeno per le pratiche piu’ semplici.
L- Oh certo, hai ragione, mi chiedevo come mai non avevi mai preso prima nessuna delle tue praticanti che sono passate dallo studio.
G- Sai cara, le praticanti fino ad ora, erano brave, ma volevo una persona con delle particolari capacità di gestione e di autonomia, e questa giovane mi pare proprio valida. E credo che aver atteso ne sia valsa la pena.
L- bene mi fa piacere che se sei certa della sua fiducia tu possa avere un valido aiuto per seguire le tue pratiche.
G- ok cara, ora vado, ho una serie di impegni. Vediamoci una volta a cena assieme o andiamo fuori che ne dici? In fondo anche io sono libera da impegni famigliari, sai non te l’ho mai detto, ma a 43 anni, con due figli grandi che sono andati a vivere per conto loro, un marito totalmente assente, credo di potermi gustare un po’ di tempo per conto mio, e io e te per impegni professionali non abbiamo mai avuto molto temp da dedicare alla vita mondana, potremmo recuperare un po’ se ti va.
L- certo cara, ci organizziamo. Ora vado.
Laura era serena e tranquilla, era da pochi giorni divorziata, e le pareva incredibile di aver affrontato cosi bene la situazione. Tutto procedeva per il meglio.
Alle 17,00 convocate le sue assistenti suddivise i fascicoli, dando loro gli incarichi da svolgere, e spiegando che avrebbero assunto un ruolo maggiormente partecipativo e che avrebbe solo supervisionato il loro lavoro, lei avendo altri impegni offriva loro una maggiore autonomia, delegando molti dei suoi impegni. Ogni Lunedi pomeriggio ad ogni modo, si sarebbero viste per fare il punto della situazione e una verifica delle pratiche.
In questo modo avrebbe avuto molto piu’ tempo libero per se stessa.
Alla sera a casa, pero’ un po’ di tristezza le venne, non aveva nulla da fare, abitualmente nel suo studio si portava delle pratiche, e anche quando sua figlia non c’era era impegnata adesso la casa le pareva grande e vuota.
Si preparo’ qualcosa di veloce da mangiare. Non aveva un grande appetito. Senti squillare il telefono, era sua Sorella elsa.
E- Ciao tesoro, come stai?
L- bene sorellona, e tu? Come sta la mia piccola?
E- bene è di là con la cugina che giocano sul p.c.
L- mi manca la casa sembra vuota, non mi ero mai accorta di tutto questo. Ho delegato molto del mio lavoro alle assistenti per organizzare il mio tempo e dedicarmi un po’ a mia figlia.
E- hai fatto bene, ma lasciala qui per un po’ se ti va vengo a farti compagnia io. Che ne dici?
L- si se vuoi, e le lasci da sole le bambine?
E- no tranquilla. C’è la mia donna delle pulizie che viene ogni mattina e che le prepara la colazione le sveglia e le manda a scuola.
L- ok allora quando vieni?
E- ma subito tesoro. Cosi stiamo un po’ assieme e non ti senti sola.
L- grazie a dopo.
Elsa arrivo’ dopo circa un’ora, era vestita elegantemente, e anche molto sexi, Laura la guardo’ e le chiese:
L- dove vai cosi bella?
E- dal mio tesoro di sorella, bacio,
Laura si avvicino’ per dare un bacio guancia ad Elsa, la quale la prese per le spalle e le mise le bocca sulla sua, un momento di incertezza e poi Laura apri’ la bocca accogliendo la lingua della sorella. Elsa felice fece mulinelli con la lingua nella bocca di Laura per piu’ di un minuto abbondante al quale Laura si abbandono’.
Elsa pensava, come da ragazze Laura è pronta ad arrendersi, ha la vocazione della schiava, e bacia sempre con trasporto come una schiava. La sua assessuazione in questi anni renderà il tutto ancora piu’ stuzzichvele.
Laura appena Elsa si stacco’ prese fiato, e divenne rossa come un peperone, e come fosse stata una sua iniziativa chiese scusa alla sorella. Elsa sorrise, e le disse:
E- tesoro sei sempre adorabile come da adolescente, e sempre altrettanto bella. Sai adesso che sei single, e mio marito non mi guarda quasi piu’, penso che potremmo divertirci un po’ io e te come da ragazze che ne dici?
L- io .... beh io non so, ma ... si ... se tu vuoi...
E- certo che voglio, per la mia sorellina che possa avere un po’ di piacere questo è il minimo.
Laura rimase in silenzio con un tumulto dentro al ventre e la mente appannata.
Elsa la prese per mano e la porto’ in camera, la spoglio’ e Laura passiva si lasciava fare. La fece stendere sul letto e si spoglio’ anche lei.
Poi stese sul letto iniziarono a baciarsi era sempre Elsa che decideva e conduceva il gioco. Laura si lasciava trasportare, era tanto che non aveva piacere, e si bagno’ totalmente toccata sapientemente dalla sorella.
Passarono un paio d’ore in attività amorose, dove Laura dopo tanto tempo ritrovo’ il piacere di essere toccata e di godere. Poi stretta alla sorella si addormento’.






















3. Capitolo terzo. Depilazione e La serata in club
Elsa disse a sua sorella che doveva farsi depilare e le fisso’ un appuntamento dalla sua estetista, cosa che Laura docilmente accetto’, era da molto tempo che non si prendeva cura di sè. Ora poteva prendersi un po’ di tempo per queste cose con calma.
Puntuale si presento’ dall’estetista, dicendo di avere appuntamento e dando il nome di sua sorella, al che la giovane all’accoglienza la fece accomodare in una saletta di attesa.
Dopo poco arrivo’ una Signora in camice che si presento’ come Paola, la titolare e amica di Elsa, le disse di seguirla, la porto’ in una saletta, dove le disse di spogliarsi, e stendersi sul lettino.
Stesa e rilassata, Paola le disse che le avrebbe fatto la depilazione delle ascelle, delle gambe, e del pube, come era stata la richiesta di Elsa.
Laura non disse nulla e fece solo un cenno di assenso con la testa. Dopo la depilazione, Paola procedette anche con un masssaggio rilassante, su tutto il corpo cosa che diede una sensazione di pace e rilassamento a Laura. Che si disse che doveva tornare da questa Paola la quale aveva delle mani di fata.
Dopo al seduta di depilazione e massaggio rientro’ a casa, dove si sentiva cosi’ bene che telefono’ in ufficio dicendo che quel giorno non sarebbe andata. Preferiva stare tranquilla visto che la sorella voleva che uscissero assieme.
Le aveva detto che l’avrebbe portata in un club dove ci si poteva divertire. Ed era tempo che lei riprendesse a vivere.
Laura si preparo’ mettendo un bel completino che aveva recuperato dal suo guardaroba riggicalze rosso con calze con la riga dietro, reggiseno intonato, gonna nera a mezza coscia, camicetta bianca, e si trucco’ con eleganza con un bel lucida labbra rosa per sottolieneare le sue labbra piene, scarpe con tacco, non eccessivo, voleva essere carina. Non sapeva dove sarebbero andate ed Elsa non le aveva dato indicazioni precise. Penso’ ad un luogo dove poter essere corteggiata o corteggiare, chisssà.
Alle 20,00 sua sorella la chiamo’ al telefono dicendole che sarebbe arrivata alle 21,00 a prenderla sotto casa di farsi trovare pronta.
Laura le rispose che era già pronta.
Alle 21,00 usci’ di casa, e dovette attendere almeno 10 minuti prima di vedere arrivare sua sorella, era rimasta sotto il portico, poi vedendo l’auto, usci’ dal cancelletto e vide che la sorella non era sola.
Davanti era seduta una bella signora, molto sexi, che poteva avere l’età di sua sorella, vennero fatte le presentazioni, si chiamava Catia, era una fotograva con un suo studio personale.
Fecero conversazione frivola di abbigliamento e cose mondane. Fino a quando non arrivarono davanti ad un cancello di un locale che pareva piu’ una grande villa. Catia scese e suono’ il campanello.
Il cancello si apri’ e si avviarono nell’interno fino ad un parcheggio. Erano circa le 22,00 e vi erano poche vetture con loro erano 6 auto.
All’ingresso un uomo di circa 40 anni, alto, robusto bacio’ sulle guance riconoscendole sia Elsa che Catia, e le fece passare era l’addetto alla sicurezza.
All’interno un corridoio e poi una porta nascosta da una tenda, varcata la soglia un locale ampio con Bar. Vennero accolte da una Signora di un 45 anni di bell’aspetto seguita da una leggermente piu’ giovane, Elsa dopo baci con loro presento’ sua sorella, La Signora Veronica, era la proprietaria, e Giulia la sua amica e socia addetta alla gestione del locale.
Offri loro da bere, e si informo’ su Laura, alla quale Elsa spiego’ che era appena separata e bisognosa di attenzioni.
Veronica voleva che Laura comprendesse che in quel locale venivano persone sole o in coppia, in cerca di altre persone che accettavano di vivere i loro desideri, le donne avevano ingresso gratuito, i Signori invece erano paganti.
Le fece fare il giro del locale mostrandole le varie sale disponibili dove vi erano dei letti, tutti rotondi, al centro di ogni camera, ogni camera aveva moquette sui muri, non vi erano porte, solo tende, nella maggioranza delle sale.
Solo scendendo le fece vedere sale che si potevano chiudere ma con degli oblo’ dai quali si poteva osservare all’interno o da piccole salette attigue da cui attraverso un vetro si vedeva tutto. All’interno della stanza quello appariva come uno specchio.
Poi vi erano della aree piu’ riservate, dove si potevano svolgere giochi di BDSM. Le fece vedere tutto e vi era per tutti i gusti.
Poteva restare al Bar, farsi corteggiare o entrare in una stanza e attendere. Una volta nella stanza pero’ non avrebbe potuto rifiutare i rapporti con gli ospiti perchè questo significava aver dato la propria disponibilità. Una disponibilità che veniva indicata in una lavagnetta da Giulia su cosa era disposta a fare. E con quali soggetti era disposta ad accoppiarsi. In mancanza di Giulia vi era comunque sempre qualche inserviente pronto a prendere nota.
Dopo aver bevuto alcuni calici di Champagne per aiutarsi e prendere coraggio, Laura venne corteggiata da un ragazzo piu’ giovane di lei di circa 25 anni ma molto bello e simpatico. Cosi si diressero verso una stanza per consumare. Una giovane inserviente chiese a Laura per quali prestazioni era disponibile e preferenze. Laura rispose sesso con uno o piu’ partner, orali molto volentieri ma assolutamente esclusi rapporti anali.
Segnata sulla lavagnette e appesa questa ad un supporto all’ingresso i due entrarono. Laura abbracciata a questo giovanotto che le roteava la lingua in bocca come una trivella.
Lui la spoglio’ lentamente baciandola su tutto il corpo, poi le lecco’ la passera bagnata di desiderio in un 69 mentre Laura sentendosi la bocca piena parti’ eccitandosi e bagnando abbondantemente raggiungendo il suo primo orgasmo della serata. Lui la uso’ come una bambola girandola e prendendola alla pecorina, si aggiunse un secondo partner che si presento’ alla sua bocca e Laura lo prese e lo succhio’ come una super professionista del sesso. Era il suo gioco preferito far godere un uomo nella sua bocca ed essendo in astinenza da tempo si scateno’.
Ne prosciugo’ diversi i quali si fecero passare parola ogni volta che vi era una nuova cliente e quindi ebbe almeno 15 partener quella sera, la sua passera era in totale ebollizione e lei non capiva cosa le succedeva, e godette fino a quando svenne. Fu allora che Veronica che comunque controllava la situazione dai suoi monitor dette ordine a Giulia di portarla via.
Giulia aiutata da una delle cameriere disse che la donna per quella sera non poteva essere piu’ di sponibile per nessuno. La accompagnarono in una saletta riservata e la coricarono Giulia era stata infermiera professionale e la controllo’ con attenzione era solo esausta e la fecero riposare poi con dei Sali la fecero riprendere e le diedero qualcosa di molto amaro da bere. Poi la portarono al bagno attiguo per farla vomitare, dopo un po’ si riprese e Giulia le disse che aveva fatto questo per chè aveva bevuto tanto sperma ed era meglio andare cauti. Dopo tanta astinenza.
Nel frattempo sia Catia che sua sorella avevano anche loro finito di divertirsi e informati da Veronica vennero a vedere come stava. Laura si era ripresa e cosi dopo un saluto a Veronica e Giulia le quali le dissero che speravano di riverderle. Baciatele se ne andarono la serata era stata lunga.


4. CAPITOLO QUARTO – RIVELAZIONI

L- sono esausta non vedo l’ora di poter dormire.
E- Ci credo ti sei fatta sbattere bene stasera fino ad esaurimento.
C- beh nemmeno tu puoi dire di aver fatto poco, almeno una decina credo.
E- non li ho contati.
C- tanto ci pensa Veronica a tenere il conto!
L- perchè tiene il conto?
C- per i conti.
L- che conti?
C- i conti che deve far pagare a quelli che si sono fatti tua sorella.
L- ma come? Scusa, ma non lo fai per il piacere? O sei diventata una prostituta?
E- io... insomma, ma Catia scusa, tu che parli tanto tradisci la tua compagna e fai i conti agli altri? E’ molto tollerante la tua amante.
C- beh la tua Padrona ti tratta con molta piu’ libertà di quanta non ne meriteresti.
L- Padrona? Scusa Elsa, non capisco, tu hai una Padrona?
E- beh... io ...
C- Ha una padrona, ma non è che la tratti male, in fondo le lascia molto spazio. Guardando Laura che sgranava gli occhi: Già per te puo’ apparire strano visto che l’hai sempre vista come una dominante, in fondo tu sei sempre stata la sua cagnetta.
L- ma come... che ne sai.
C-eh lo so’ lo so’.
L- ma come Elsa, io vengo a scoprire che da dominate sei adesso una sottomessa e hai una Padrona, e gli altri sanno tutto di me. Lo hai raccontato a tutti delle nostre passate storie?
E- scusami tesoro, hai ragione, ti devo delle spiegazioni, ma volevo trovare il momento opportuno, e non sapevo come affrontare l’argomento.
L- A questo punto è meglio che mi dai dei chiarimenti, insomma chi è la tua Padrona, e cosa sa di me, e quanti altri lo sanno!
C- io e Veronica, e Giulia, lo sappiamo oltre alla Padrona di tua sorella, e forse l’estetista sua cara amica, non credo altri. Se Elsa conferma.
E- si è cosi’ tesoro, non lo sanno altri.
L- allora mi dici chi è la tua Padrona?
E- ecco cara, si tratta...
L- Si’
E- ...si tratta di Alexia!
L- cosaaaa? Tua figlia?
In un sussurro E- si.
L- Come è accaduto?
E- ti racconto tutto a casa se ti va, Catia già conosce la storia e ne parliamo con calma mentre andiamo a letto, stasera ti fermi da me, poi domattina ne riparliamo.
L- va bene ma potremmo parlarne anche ora...
Nel frattempo erano arrivare dove Catia aveva lasciato la sua auto, scesero e a quel punto si salutarono ma mentre Laura aveva dato due baci sulle guance a Catia, Elsa si inginocchio’ e le bacio’ la mano, ringraziandola di esserle stata di compagnia. Laura tacque, ma appena risalirono in auto, volle sapere del perchè di quel saluto.
E- tesoro ecco, tutte coloro che sono in un modo o nell’altro entrate in confidenza con la mia Padrona, e sono diciamo sue amiche, e di fronte a persone che conoscono la mia condizione di schiava ecco devo salutare in questo modo tutte.
L- Allora ok se la tua padrona Alexia lo decidesse dovresti salutare anche me cosi? Visto che sono a conoscenza ora del tuo ruolo?
E- si cara è cosi, ma solo se lo dice la mia Padrona.
L- ok ora spiegamo come mai sei diventata la schiava di Alexia.
E- ecco tesoro, un giorno lei mi ha sorpreso con due amici a letto in casa, era rientrata prima da scuola, e ha fatto una scenata furibonda. Voleva raccontare tutto a suo padre. Sai mandati via i due, ero frastornata, non avevo goduto eravamo stati interrotti mentre ero tra di loro che mi prendevano contemporaneamente uno nella fica e l’altro nel culo. Che dire situazione imbarazzante, ma la mia Alexia aveva comunque prima che ci accorgessimo di lei fatto delle foto con il suo telefono. Cacciati i miei amanti, cercai di parlare con lei ma non ne voleva sapere. Mi tratto’ malissimo insultandomi con parole che pensavo nemmeno conoscesse. Oramai era decisa, se mio marito avesse saputo che portavo a casa addirittura due amanti, che fine avrei fatto ? e con le foto prese da mia figlia come prova? E la sua testimonianza. Non avrei piu’ potuto vederla, e io amo mia figlia anche se sono zoccola.
Ecco mi sono gettata ai suoi piedi supplicandola di non dire nulla a suo padre, ecco allora si è calmata io ero a terra, le tenevo le caviglie, supplichevole.
Allora mi disse, che c’erano delle condizioni.
Le risposi che ogni cosa pur di avere il suo perdono. Mi disse che dovevo esserle totalmente sottomessa e ubbidiente una cagnetta ai piedi della sua padrona e solo cosi’ potevo restare nella casa e mantenere la famiglia.
Poi mi prese il telefono e controllo’ ogni mio contatto mi interrogo’ su ogni persona voleva sapere di come mi procuravo gli amanti. E quindi gli parlai di Veronica, che lei volle conoscere, e allora invitai Veronica a casa, la presentai ad Alexia e davanti a Veronica nuda ed in ginocchio dovetti dire che ero la schiava sottomessa e troia di mia figlia. Veronica era divertita, cosi Alexia mi mando’ in cucina nuda a preparare il caffé e si accordo’ con Veronica per prostituirmi nel suo club. Ogni incasso andava diviso ma non tra me e Veronica, ma tra Veronica e la mia Padrona. Ecco ora sai grosso modo tutto.
L- e...mia figlia Melissa in tutto questo cosa sa?
E- perdonami, non volevo dimenticare di parlartene, sai che Melissa viene spesso a casa, cosi’ ho dovuto spiegare anche a Melissa la mia condizione. Visto che giravo nuda in casa per ordine di Alexia. E ovviamente assistette al fatto che Alexia mi comandava a bacchetta, e anche ad un paio di volte in cui sono stata punita.
L- punita?
E- si ero stata indolente e pigra nello svolgere alcuni lavori domestici e per questo Alexia mi ha punita.
L- a a mia figlia come ti ci rivolgi nel tuo nuovo ruolo?
E- devo chiamarla signorina, e baciare la mano anche a lei stando in ginocchio appena arriva per venire a trovarci.
L- mio dio sono totalmente sconvolta.
Stai depravando mia figlia.
E-beh sai non è che ci sia molto da insegnarle, sai, ne sa di belle da sola, e non le ha imparate da me. E dti diro’ una volta che eravamo sole che Alexia è andata a fare compere e le aveva detto di controllarmi, mi ha messo ai suoi piedi e ho passato mezz’ora a leccarle i piedi.
Arrivammo a casa di mia sorella, entrammo andammo nella zona notte, volli vedere se le ragazze dormivano ed erano in una camera entrambe nude, che dormivano profondamente. Decidemmo di coricarci certo sapere che la mia piccola sapeva di sesso piu’ di quanto immaginissi mi lasciava interdetta, ma ero cosi stanca che incitata da Elsa a dormire con lei andammo a letto nude. E senza lavarci.
Al mattino, mi alzai Elsa dormiva, passai nella stanza delle ragazze erano già uscite, per andare a scuola, cercai il telefono per vedere che ora fosse, eh già erano le 10,00 del mattino. Ora desideravo una doccia cosi andai a lavarmi. Poi mi asciugai bene, entrata in camera iniziai a vestirmi, lasciai la biancheria dove era, indossai solo il mio vestitito le calze ed il reggicalze, perchè le mutandine e anche il reggiseno erano con troppe tracce di sperma secche.
Mia sorella si alzo’, mi bacio e ando’ a farsi la doccia. Ero in cucina che facevo il caffè, mi raggiunse nuda, la guardai era proprio una bella donna. Le dissi: *perché non ti vesti?”
E- tesoro sai che sono una schiava, la mia Padrona non vuole che sia vestita in casa, a meno che non ci siano estranei.
Facemmo colazione e poi le dissi che dovevo andare, nel frattempo controllai dal telefono le mail.
Mi richiedevano in ufficio.
Passai da casa a cambiarmi, poi andari in ufficio ero molto serena e benchè stanca molto rilassata.

5. Capitolo quinto- quanti lo fanno?

Arrivata in ufficio, la mia socia avvocato volle parlarmi mi disse che le era capitata una causa che non poteva gestire, ovviamente e voleva passarla a qualcuno piu’ competente visto il tipo di argomento che era tutt’altro che commerciale e societario. Giorgia le spiego’ di una ricca signora per matrimonio, costretta a subire le attenzioni del genero, che la ricattava a causa di una sua debolezza accaduta una sera durante un evento. L’unica volta che aveva ceduto a delle attenzioni di un giovane artista che presentava i suoi soggetti durante questo evento il cui scopo era benefino. Il genero sorprendendola ora pretendeva prestazioni sessuali dalla Signora, e la usava per i suoi affari offrendola a vari clienti facendosi pagare.
La signora in sè non le dispiaceva di godere di queste attenzioni da parte di alcuni clienti che le avevano fatto conoscere il piacere incredibile di queste pratiche, ma essere usata come prostituta dal genero la infastidiva, anche perchè se un giorno la figlia lo scoprisse per lei sarebbe stato devastante.
Voleva trovare una soluzione per riavere il materiale che il suo caro genero teneva per ricattara. Ma come fare?
L- scusa Giorgia, ma Oriana le hai parlato?
G- no tesoro, siamo un po’ fuori dai casi divorzio, bisognerebbe conoscere qualcuno in altri campi magari penalisti abituati a trattare con cose e persone losche.
L- lasciami un paio di giorni e cerco di capire se una mia amica ci puo’ aiutare in questa situazione.
Laura penso’ che attraverso la sua nuova amica Catia o la signora Veronica potevano avere conoscenze in grado di aiutarle, erano in ambienti in cui forse avevano qualche soluzione da proporre.
Laura telefono’ a Catia chiedendole un appuntamento.
Catia l’accolse calorosamente quella sera stessa, a casa sua. Laura spiego’ il caso in questione.e Catia si alzo’ e fece una telefonata, poi le disse di passare a trovarla l’indomani, che avrebbe parlato con la sua compagna che era un commissario di polizia e lei avrebbe saputo certo aiutarla.
Incredibile a sentire che la compagna di Catia era un commissario di Polizia, le chiese come mai allora frequentava posti equivoci come quello di Veronica, Catia le disse che quello di Veronica era un posto dove le persone agivano come adulti consenzienti non vi era uno sfruttamento come con altri casi in giro. Ognuno guadagnava il suo in modo giusto e senza costrizioni.
Laura il giorno dopo si incontro’ con Olga la compagna di Catia, una donna molto interessante non bellissima, ma evidentemente di grande fascino, con un corpo piuttosto ben modellato, e tonico malgrado i suioi quasi 50 anni.
Le spiego’ il problema della signora e le chiese se sapeva come fare. Le disse che la Signora Veronica tra i suoi vari clienti aveva anche qualcuno di un’agenzia investigativa, e che un investigatore privato avrebbe potuto mettere in atto qualcosa per recuperare quanto interessava alla sua amica, mentre la polizia non poteva agire se non su denuncia.
Detto questo non restava a Laura che cercare di contattare Veronica.
Veronica al telefono era stata molto gradevole, e le disse che se poteva aiutarla sarebbe stata felicissima. Decisero di incontrarsi per prendere un thè.
Ricevette mentre era in ufficio una telefonata di Veronica che le chiedeva se al posto del Thè le sarebbe piaciuto andare a cena se non aveva problemi per lei sarebbe stato piu’ facile organizzare la sua giornata. Le disse che era ospite di un’amica e sarebbe stata lieta di averla come sua accompagnatrice.
Laura accetto’ senza pensarci troppo in fondo non aveva impegni di nessun tipo. E voleva saperne di piu’ su Veronica e anche sul suo lavoro sperava di avere occasione di capire qualcosa di piu’.
Veronica passo’ a prendere Laura a casa sua. Le disse: tesoro, ti porto e ti riaccompagno, stai tranquilla, siamo attesi in un posto che ti riserverà qualche sorpresa.
Arrivarono alle ore 20,30 e Laura rimase stupita quando si rese conto che erano nella stessa via dove abitava sua sorella. E infatti il cancello si apri’ ed entrarono nella corte della villa di sua sorela Elsa.
L- si certo che è una sorpresa questa.
V- si cara è cosi sono stata invitata da tua nipote, entriamo.
All’ingresso aperta la porta vi era Elsa che indossava solo calze a rete, reggicalze, grembiulino da soubrette e crestina in testa la quale si inginocchio’ e bacio la mano di Veronica. Poi sempre in ginocchio appena Laura ebbe varcata la soglia si sporse per baciarle la mano, che Laura le lascio’ seppure sopresa.
Veronica le disse: Facci strada cara portaci dalla tua padrona.
Elsa alzatasi ci precedette ancheggiando sui tacchi da 12 cm che portava. In salone Alexia splendida in abito da sera e accanto a lei Melissa la figlia di Laura, vestita con una gonna di cuoio e stivaletti. Entrambe truccate e bellissime.
E- Padrona ecco le sue ospiti.
Laura, guardava sua nipote e sua figlia senza sapere cosa fare e sua sorella nella sua condizione di schiava sottomessa. Si sentiva rimescolare e forse questo senso di pesantezza al ventre era un qualcosa che la portava a eccitarsi, si sentiva che si stava bagnando.
Ma perchè? Per la vista di sua sorella sottomessa? Perchè avrebbe desiderato essere al suo posto? Oppure per la vista di quelle due adolescenti che parevano perfettamente a loro agio nel ruole di dominatrici. Inclusa sua figlia.
Si sedettero in salotto e attesero che Alexia dette ordine a sua madre, ora sua schiava di portare da bere alle ospiti. Poi Elsa torno’ e servi tutte inchinandosi senza piegare le ginocchia per servire le sue padrone e le sue ospiti.
Veronica disse che voleva parlare un momento con Laura, e si fece spiegare per filo e per segno di cosa si trattava, poi le diede un numero di telefono ed un nome di una sua amica che aveva un’agenzia investigativa e di fissare un colloquio con la stessa. Laura chiese se poteva dare il numero alla sua socia che se ne sarebbe occupata. Veronica assenti’.
Laura si scuso’ e si isolo’ nell’ufficio di casa di sua sorella dove telefono’ alla socia dandole le coordinate di questa agenzia investigativa per chiedere un colloquio e dire che veniva da parte della Signora Veronica.
Fatto questo torno’ in salotto dove Elsa in ginocchio attendeva, e appena anche Laura era tornata, si sedette in attesa degli eventi di cui non sapeva nulla.
V- schiava Elsa, alcuni giorno or sono sei venuta da me con tua sorella, ho portato qui i soldi che hai guadagnato alla tua padrona. E ora spetta a lei darti il suo pagamento come da accordi contrattuali.
E- grazie signora Veronica le sono grata di essere qui, e di aver consegnato il compenso alla mia Padrona.
Alexia guaradava sua madre in ginocchio poi conto’ i soldi e lesse quanto contenuto nel foglio,.
Padrona Alexia - Bene sei stata presa in ambo i buchi per tutta la sera, otto uomini si sono svuotati in te, nella passera nel culo e in bocca, non male hai raccolto circa 200 euro di offerte, di cui la metà a me. Ora passiamo al mio pagamento sei pronta per ricevere il tuo tributo?
E- Si padrona, sono pronta e vi ringrazio.
Padrona Alexia – appoggia il busto sui cuscini del divano, poi da un cofanetto prese un butt plug. Con un gioiello finto rosso che pareva un rubino lo diede da leccare alla schiava. La schiava lo lecco’ con molta cura, e poi Alexia le disse: apri bene il culo e presentami la rosetta.
Elsa non si fece pregare si allargo’ le natiche da sola, e Alexia le infilo’ con molta e studiata lentezza il plug nel culo offerto e accogliente di Elsa.
Poi le disse: Ringraziami cagna.
E- la ringrazio mia signora e padrona, di avermi farcito sono onorata della sua attenzione. Per quanto ia sia solo una schiava indegna della bontà della mia padrona.
Laura guardava sua sorella era incredibilmente eccitata nel vederla in quella condizione, e non sapeva dove guardare molto imbarazzata, aveva il viso caldo, e sicuramente era arrossita. Ma sentiva anche le sue mutandine fradicie.
Padrona Alexia – Ora schiava chiedi di essere punita perchè se il gioiello che ti ho inserito nel culo ti piace, direi che meriti una punizione per la tua troiaggine.
E- Si Padrona la sua cagna schiava e troia le chiede di avere l’onore di essere punita come merita e di poter poi rendere omaggio alla padrona baciando le scarpe della mia punitrice.
Padrona Alexia- bene ti punirà la signorina Melissa, conterai i colpi e la ringrazierai ad ogni colpo al termine della punizione bacerai lo strumento con il quale ti avrà punita e le sue scarpe.
E- si padrona, grazie padrona.
Melissa si alzo’, teneva in mano una paletta di cuoio, si posiziono’ dietro alla schiava e le disse:
“pronta a contare schiava”
E- si signorina Melissa.
Un colpo che schiocco’ come una fucilata, Elsa sussulto’ la ragazza non aveva avuto la mano leggera. UNO grazie signorina Melissa, l’ho meritato.
DUE grazie signorina Melissa l’ho meritato... fino all’ottavo e ultimo colpo.
Veronica si alzo’ che carezzo’ il culo rosso della schiava ancora prona e singhiozzante, poi le infilo’ due dita nella fica, e la tiro’ fuori madida di umori.
La fece vedere a tutti, e poi la offri alla schiava per farsi leccare e pulire, cosa che Elsa fece subito e con molta enfasi.
Poi Veronica chiese di andare a rinfrescarsi prima di andare a Tavola. E chiese a Laura di accompagnarla. Laura era tutta assorta anzi scombussolata ed eccitata da quanto vedeva e segui docilmente Veronica in bagno Veronica la prese e la bacio’ sulla bocca.
Laura rispose al bacio. Languida Veronica le sollevo’ la gonna palpandola e sentendo le mutandine fradicie.
V- troietta ti sei eccitata, ti sarebbe piaciuto essere al posto di tua sorella vero?`
L- non so Signora, io ... io...
V- si sei troppo eccitata e non sei una dominante ma una sottomessa, mi piacerebbe tanto vederti con il culo all’aria sculacciata e sono sicuro che ne avresti un orgasmo.
Nel frattempo la masturbava e la porto’ a godere.
Poi le disse: Laura togliti le mutandine e dammele.
Laura obbediente e sconvolta dall’orgasmo consegno’ le sue mutandine alla Signora.
Si lavarono le mani e rientrarono in salotto accomodandosi a tavola.



Elsa serviva a tavola e poi si metteva faccia al muro mostrando le sue natiche rosse a causa della sua punizione, poi finito di cenare, Veronica disse che comunque lei lavorava ogni notte anche se aveva piena fiducia nella sua amica amante e socia nella gestione.
Disse a Laura, tesoro andiamo ti riaccompagno a casa e poi vado al mio club.
Laura si alzo’ come se avesse ricevuto un ordine e attese in piedi in silenzio, che Veronica si decidesse a partire per seguirla. Era ancora scioccata e non sapeva come comportarsi.
Elsa si avvio’ alla porta di ingresso, per attendere le ospiti che uscissero e salutarle come si conviene ad una schiava.
Nel frattempo Melissa disse:
Ah Veronica vengo anch’io a casa stasera. Se non ti scoccia accompagnarmi. Si sorrisero e Veronica le strizzo’ l’occhio come se fosse una cosa già intesa.
Laura non diceva nulla soggiogata dalla situazione.
Mellissa bacio’ a tutta bocca sua cugina Alexia poi si mise dietro sua madre che seguiva Veronica, arrivate alla porta, Elsa baciô’ la mano di Veronica, poi fece per baciare la mano di Laura, ma Melissa le disse che non era necessario, Allora Elsa: Scusi padroncina Melissa.
E si bacio’ a baciarle le scarpe prima che uscissero.
Erano fuori in auto, Melissa disse a sua madre di sedersi dietro, e lei Sali’ davanti accanto a Veronica, quando furono partite Veronica le disse: E’ tutta nel porta oggetti.
Melisse ne estrasse una busta formato ministeriale gialla. E la tenne in mano.
Arrivarono a casa, Si salutarono e baciarono sulle guance poi Melissa seguita da Laura entrarono nella loro villa.
Melissa si ando’ a sedere sul divano. La madre la guardo’ e Melissa la fisso’ negli occhi, Laura abbasso’ lo sguardo. Allora Melissa parlo’: Ascoltami, ora mi porti da bere poi vieni qui che parliamo un po’.
L- cosa vuoi bere tesoro?
M- portami una coca con gin,
Laura fece come le aveva detto sua figlia e le porto’ un bicchiere poi timorosa non sapendo cosa fare e cosa aspettarsi continuando a guardare la busta gialla che in qualche modo la riguardava ne era certa, attese in piedi non sapendo cosa fare.
Melissa apri’ la busta. E le tese una serie di foto di lei al club di Veronica durante le sua scopate folli di quella notte.
M- non male per la mammina che pareva una santarellina.
Il tono era derisorio.
Laura non sapeva guardare pose le foto sul tavolino del salotto e attese di sapere cosa voleva sua figlia.
M- ascolta voglio che ti spogli.
L- tesoro per favore...
M- Bene ascoltami, voglio che ti spoglio non vedro’ nulla di piu’ di quello che c’è in queste foto ma voglio vederti da vicino. Su dai.
Laura imbrarazzata ma comunque sentiva un senso di vertigine ed eccitazione si denudo’ restando nuda davanti a sua figlia coprendosi il pube depilato, e il seno.
Melissa rise.
M – ma dai su togli le mani mettile lungo il corpo, non ti mangio.
Laura obbedi’^.
M- sei proprio obbediente cosi mi piace. Forse andremo d’accordo. Ora ti consegno questi fogli, ti metti in ginocchio e li leggi attentamente.
Laura si mise in ginocchio la figlia le tese i fogli e inzio’ a leggere.
L- ma tesoro è ... è...
M- il tuo contratto di schiavitu’. Che mi aspetto firmi, e poi diventerai una mia proprietà. Avanti leggilo ad alta voce. Su.
L¬ – io sottoscritta Laura S. Nata a ________________il____________________ residente in ____________________________________________________________________________ nel pieno della mie facoltà mentali, agendo liberamente e senza alcuna costrizione, chiedo a Melissa S. Che accetti di prendersi carico della mia educazione, e che mi accolsa come sottomessa alla sua autorirté che mi guidi e che sotto di lei io possa migliorare e crescere in fiducia e rispetto nei suoi confronti. Desidero essere attenta ai suoi bisogni e soddisfarli pienamente. Ogni suo ordine sarà per me un dovere ed un piacere eseguirlo. Gli offro il mio tempo, il mio corpo, e ogni mia capacità perchè ne faccia uso come meglio ritiene sia giusto secondo il suo buon volere. Il quanto mia padrona essa avrà la decisione sulla mia persona per farne quello che essa riterrà opportuno mi rendo disponibile a portare un segno di appartenenza e le offro umilmente da subito la mia totale disponibilità ad essere usata in pubblico o in privato da chiunque la mia padrona voglia offrirmi a seconda di quello che la mia padrona riterrà sia piu’ giusto per il mio percorso di schiava sottomessa.
Puo’ usarmi sessualmente con o senza la sua presenza e seguendo le sue indicazioni che mi verranno comunicate.
Mi rendo disponibile alle seguenti pratiche:
sottomissione;
umiliazioni ;
Esibizioni:
servitu’;
masochismo;
schiava sessuale;
sfruttamento sessuale.

Visto e letto e sottoscritto in data________________a________________________________
Lo avevo letto, nuda in ginocchio davanti a mia figlia che voleva diventare la mia padrona e fare di me una schiava.
Melissa si alzo’ e mi venne vicina.
M- su dai firma è quello che desideri e tua sorella oramai non puo’ piu’ dominarti la sua padrona non glielo permetterà mai.
L- tesoro non posso.
M- si che puoi lo desideri, sei bagnata fradicia di eccitazione.
Le mise una mano in mezzo alle gambe Laura stava per godere non poteva nascondere la sua eccitazione il suo turbamento. Melissa le appoggio’ una mano sulla spalla e le disse firma su...
Laura si inchino’ sul tavolino del salotto vi era una penna già pronta mise la data e firmo’ poi chiuse gli occhi. Melissa la masturbava e la porto’ all’orgasmo che la fece vacillare del tutto cadendo ai piedi della figlia, la sua padrona.





6- Capitolo sesto.
Inizio di addestramento di una schiava.
Laura si sveglia, aveva faticato a dormire, troppe emozioni, ma poi il sopravvento si è svegliata. Cerca di capire che ore sono, si alza non trova il telefono, va in bagno si fa la doccia. Va in cucina, vede l’orologio a muro, le 6,30. Perchè svegliarsi cosi’ presto, un’inquietudine che dire, poi vede una lettera, sul tavolo imbustata. Indirizzata alla schiava L;
Apre e legge:
Schiava L appena ti alzi, lavati e poi preparati troverai cosa indossare in una scatola nell’ingresso. Indossa solo quello che vi è dentro. Preparami la colazione e svegliami alle 07,15;
Laura si precipita in soggiorno, la doccia l’ha già fatta. Vede la scatola, apre un collare ad cane nero con borchie ed anelli, e null’altro da indossare.
Cosa fare non ha scelta, ha accettato di essere una schiava, la schiava di sua figlia.
Indossa il collare, e si precipita in cucina. Prepara la colazione e alle 07,15 si reca a portare a letto la colazione alla figlia.
Entra e si avvicina si siede sul bordo del letto dopo aver appoggiato il vassoio sul como’.
L- amore sono la mamma, svegliati ho portato la colazione sai sono le 07,15.
Melissa apre gli occhi, si stiracchia, e guarda sua madre, poi si fa servire la colazione,Laura sempre li ad attendere che finisca. Appena finito Melissa le dice porta tutto in cucina e lava tutto io mi vesto e ti raggiungo.
Quando Melissa arriva in cucina guarda sua madre, una donna molto bella, e incline alla sottomissione, già, sua zia Elsa pensava di riprenderla per se quando si è divorziata e ne fece parola con la sua Padrona volendola condividere, pero’ ho sentito la loro conversazione. E ho loro detto chiaramente che avevo ben piu’ diritto di loro di tenerla per me.
Mia zia Elsa vista la frustrazione accumulata aveva bisogno di qualcuno su cui sfogare il suo carattere dominante, e da quando è sottomessa ad Alexia ne ha ancora piu’ bisogno.
Alexia aveva gli occhi che le luccicavano all’idea di avere due schiave. La mamma e la zia, ma visto che da due anni ce la intendiamo lesbicando assieme non ha voluto contrariarmi. Ecco ora posseggo una schiava sono una padrona, certo mi sono fatta le ossa e ho imparato a dominare la zia, per questo ogni tanto prestero’ la mia schiava ad Alexa come lei ha fatto con la sua. Ma è mia!
La guardo e mi piace guardare la mia schiava è troppo bella.
Laura vede la figlia entrare in cucica la si sente osservata e anche ammirata, sente che si sta bagnando sente di piacere a sua figlia. Incredibile la sua bambina diventata una donna , una bella giovane donna, una dominatrice. Bene meglio lei di altri che possono essere peggiori.
L- amore ho lavato tutto. Come mi hai detto.
M- si ho visto. Ascolta non facciamo casini, in casa o in luoghi in cui come da Alexia, o dall’estetista, o da Veronica o altre che sono a conoscenza della tua condizione di schiava voglio che ti ricordi di chiamarmi Padrona.
L- ma tesoro...
M- non interrompermi, in pubblico ti rivolgerai a me chiamandomi signorina melissa, e mi darai comunque sempre del lei. Soprattutto davanti ad estranei. Alcune volte se siamo dalla nonna o in presenza dello zio mi potrai chiamare per nome o con i soliti vezzeggiativi ma meglio i vezzeggiativi amore o tesore che chiamarmi con il mio nome. Io ti chiamero’ sempre schiava o troia cagna ecc. A seconda del mio capriccio. In casa starai sempre nuda e con il collare. Per uscire ti vestirai sempre con eleganza ma totale diviedo di collant e di indumenti intimi, mi devi avvisare quando hai le tue cose in modo che provvedo con assorbenti e in quei casi forse ti faro’ indossare un piccolo indumento decideremo poi.
Da oggi io sono la Padrona e tu la schiava non scordarlo. Per ricevermi dovrai farti trovare in ginocchio e baciarmi i piedi o le scarpe. In mia presenza senza ordini sarai con le mani dietro la schiena mai davanti a coprirti anche adesso forza`! apri le gambe.
Melissa si avvicina alla madre che si è messa in posizione obbediente, e passa le sue dita tra le gambe.
M- sei bagnata troia. Ti piace essere una schiava. Vedrai ti addestrero’ come si deve. Sarai una sottomessa pronta a obbedire in tempi da record... leccherai il pavimento dove cammina la tua padrona. La tua dea. Fammi avere una lista dei tuoi impegni lavorativi devo sempre sapere dove sei e perchè. Hai capito?
L- si teso... scusa scusa si padrona.
M- Ne riparliamo stasera.
Melissa se ne ando’ , lasciandola li da sola a pensare cosa fare stava quasi per avere un orgasmo mentre sua figlia la toccava nella sua intimità bagnata. Sperava finisse invece rimase con il desiderio.
Allora torno’ in bagno si lavo’ la passera con acqua fredda e poi, ando’ a vestirsi per andare in ufficio.
In ufficio la giornata inizialmente la trovai pesante pensavo a quanto avevo accettato di diventare, ma poi il dover verificare le varie pratiche con le mie subordinate alle quali stavo affidando la maggior parte del mio lavoro per concentrarmi su me stessa e su mia figlia avevo pensato all’inizio ovviamente in modo diverso ora per poter servire meglio la mia Padrona.
Tutto procedeva bene approvai il lavoro già svolto, e mi concentrai a preparare un calendario di massima dei miei impegni con l’ufficio. Senti bussare era Giogia:
G- ciao cara, come stai?
L- ciao Giorgia bene e tu?
G- ottimamente, senti sai quella agenzia investigativa sembra che stiano risolvendo le pratiche della Signora di cui ti avevo parlato e abbiano messo con le spalle al muro il genero ricattatore. Pare che la figlia stessa della Signora sia rimasta scioccata e abbia chiesto il divorzio dal suo tenero maritino che oramai non puo’ piu’ nuocere. A noi porta una buona pubblicità e pare che ci manderanno alcuni loro amici come clienti.
L- che meraviglia tutto procede bene. Direi.
G- si ho fatto amicizia con la titolare dell’agenzia investigativa e l’ho invitata a fare due chiacchiere e bere qualcosa qui in ufficio e saldare la fattura. La nostra cliente ci ha già pagati. Tutto è registrato.
L- pero’ che tempestività. Fossero tutti cosi gli affari.
G- se vieni di là ti presento la nostra investigatrice e credo che se avessimo altre necessità dovremmo appoggiarci a lei anche per le informazioni commerciali. Se sei d’accordo.
L- certo cara mi pare che se sono cosi efficienti per noi sia un buona cosa.
Si recarono nel salottino ufficio di Giorgia. In ufficio la titolare dell’agenzia investigativa si presento’ come la dottoressa Sandra G. Poi per una pratica Giorgia dovette uscire.
E allora la dottoressa, guardo’ Laura e le disse: S- beh vedo che non ti ricodi di me ci siamo viste al club da Veronica, Dio non ho mai visto una godere come te? E rise. Laura arrossi’ ma poi si riprese vedendo che l’altra non voleva nuocerle.
Le si avvicino’ e le diede un bacio sulle guance. Sei bellissima le disse.
L- grazie. Non seppe dire altro.
Ando’ a pranzo con Giorgia poi rientro’ in ufficio e consegno’ il suo calendario alla sua segretaria, da fare le copie e consegnare alle sue collaboratrici e socia, in modo sapessero quando era al lavoro e quando assente, si fece una copia per se stessa da portare a casa.
E al pomeriggio rientro’ erano le 17, sapeva che la padrona era arrivata arrivata a casa entro’ si precipito’ in camera sua si spoglio’ si mise il collare e poi ando’ a bussare alla camera di Melissa.
Si avanti, Laura apri’ la porta si inginocchio e chiese il permesso di entrare per salutarla.
Melissa le fece un cenno. Si avanzo’ e poi nuovamente in ginocchio le porse il foglio con il calendario dei suoi impegni.
L- ecco i miei impegni lavorativi padrona.
M- va bene aspettami in salotto che arrivo.
Laura si reco’ in salotto si inginocchio e mise le mani dietro la schiena in attesa come capito di dover fare.
Melissa era nuda quando entro’ in salotto si sedette sul divano, Laura osservava sua figlia, era bellissima, aveva fatto un capolavoro e ne era fiera. Melissa seduta osservava sua madre questa bellissima donna che molti avevano desiderato, che molti desideravano e che per anni non si era concessa che a suo padre dopo il matrimonio. Da sua zia aveva saputo tutto delle loro relazioni della sua sottomissione, e infine sapeva della sua esperienza al club. Per anni aveva negato la sua sessualità ora che l’aveva riscoperta chiunque avrebbe potuto farne cio’ che voleva visto che perdeva completamente il controllo di sè quando era eccitata.
Laura in ginocchio attendeva mantenendo la posizione.
Infine Melissa dolcemente le disse:
M- Rilassati, vieni a sederti qui accanto a me e parliamo un po’!
L- grazie padrona.
Melissa appena Laura fu sul divano accanto a lei se la strinse e coccolandola, dolcemente inizio’ a spiegarle cosa si aspettava da lei.
M- allora Elle, tu sei una schiava, ti ho voluta perchè non mi va che altri ti abbiano, sei bella e sei mia madre e io ho sempre avuto tendenze verso le donne, tu sei sempre stata il mio primo pensiero erotico, che dirti, ho iniziato a lesbicare con Alexia, io e lei eravamo molto legate e in complicità. Il tuo lavoro non ti concedeva molto tempo per me. Eri sempre troppo impegnata anche come madre.
L- si è vero, perdonami.
M- sst, non ho rancore per te, di questo da piccola si ma oggi mi rendo conto che non era facile fare delle scelte professionali e decidere cosa fare nella gestione famigliare. Oggi pero’ dopo la tua performance al club e per quello che tua sorella si aspettava da te di prenderti come seconda schiava, ho deciso di fare io qualcosa. Tu perdi la testa quando sei eccitata, per questo hai bisogno di essere controllata. Una sottomissione totale di qualcuno che ti gestisca. Dimmi di questo te ne rendi conto?
L- in un sussurro ...si!
M- ecco, pero’ ora voglio che sia chiaro che anche se sono tua figlia tu mi hai generato, come tua Padrona non saro’ tenera, saro’ severa, pretendo totale dedizione e sottomissione da parte tua. Nessuna esitazione nell’eseguire i miei ordini. Non ammettero’ nessuna mancanza e ti puniro’ a volte non perché hai fatto qualcosa ma solo per ricordarti chi sei e i nostri ruoli rispettivi. E anche per il mio piacere.
L- si padrona.
M- ora voglio che tu collabori alla tua sottomissione ed al tuo addestramento. Una delle cose che io credo importanti è un segno di appartenenza. E desidero che tu pensi a quale segno di appartenenza sia giusto che una schiava abbia. Mi aspetto che sia tu a proporlo. Un piercing? Un tatuaggio? Una catenina alla cavigliia? Un collare ? pensaci...
L- si Padrona.
M- starai sempre nuda ti vestirai solo su mia autorizzazione, e solo con quello che io ti consentiro’ di indossare.
E mentre le diceva questo la accarezzava e le dava dei bacini sulla guancia, e Laura si lasciava coccolare come una bimba, i ruoli erano praticamente invertiti, un modo di attenuare l’impatto una consolazione che Melissa le dava le voleva comunque bene. Sua figlia la sua Padrona l’avrebbe protetta e stare li a farsi coccolare la faceva sentire protetta.
L-si Padrona, saro’ obbediente e sottomessa.
M- ti controllero’, ogni due settimane appuntamento dall’estetista, e cercheremo di rendere almeno sulle labbra del tuo sesso la depilazione permanente ... cerca di pensare al segno di appartenenza, me lo dirai domani. Io mi installero’ nella tua stanza, tu dormirai con me cosi ti terro’ d’occhio ora, vai a preparare qualcosa da mangiare. Poi ceniamo.
Laura preparo’ una cena, poi si presento’ in salotto e annuncio’ alla sua Padrona che tutto era pronto, arrivata in cucina, Melissa si sedette, Laura attese e venne invitata a cenare con lei.
M- tranquilla ceniamo assieme, cominceremo il tuo addestramento presto adesso facciamo un po’ conoscenza, non voglio essere brusca, certo se avremo invitati e capiterà ti metterai vicino a me in posizione di attesa. Ora ceniamo insieme .
Laura era felicissima di poter cenare con sua figlia e la sua Padrona era per lei come un premio.
Poi Melissa si mise a guardare la Tv con Laura accanto a lei come fosse la sua cagnetta, che si lasciava coccolare con carezze ai suoi capelli. Poi andarono andarono a coricarsi, Melissa si impossessava della camera che era stata di sua madre. La fece coricare accanto a se tenendola stretta tra le braccia fino a che si addormentarono.








CAPITOLO VII
Martedi mattina, Laura si sveglia, ancora vicino a sua figlia, ne respira l’odore come faceva quando bambina si metteva vicino a lei. Ora non ha un odore da bambina, ma da donna. Le posa un bacio sulla spalla si alza scostandosi attenta a non svegliarla. Raccoglie il suo collare, e si reca in bagno dopo aver espletato tutti i suoi bisogni ed essersi lavata indossa il collare si reca in cucina per preparare la colazione alla figlia.
Alle 07,15 si presenta nella stanza e sveglia la sua bambina, oh no pensa oramai la mia Padrona se non mi abituo a pensare correttamente la deludero’ e non voglio deluderla.
Inizia a baciarle le mani, il braccio. Melissa si sveglia.
M- ciao e sorride.
L- Buongiorno Padrona, ha dormito bene? Le ho portato la colazione.
M- si grazie dormito benissimo, e tu?
L- si anch’io molto e sorride felice.
Mentre Melissa fa colazione, Laura attende in ginocchio accanto al letto le mani dietro la schiena.
Quando ha finito raccoglie il vassoio. E si reca in cucina per lavare il tutto e riporlo. Melissa intanto si prepara per andare al liceo.
Pronta ad uscire, le dice: allora fai le pulizie sai ho lasciato libera la donna delle pulizie per questa settimana credo che dovresti riabituarti ai lavori domestici. Resta sempre nuda. Ci rivediamo al mio ritorno.
Le da un bacio sulle labbra, Laura apre la bocca ma Melissa si allontana, il bacio non era inteso che come casto dalla Padrona. E se ne va lasciandola sola, ma insoddisfatta, vorrebbe capire cosa fare se e quali piaceri puo’ trarre da questo rapporto. Sottomettersi la fa eccitare è bagnata ma non appagata.
Laura appena la figlia uscita si mette subito a fare le pulizie di casa, tenersi impegnata in modo da perdere questo desiderio che la rode e la tiene in uno stato di eccitazione. La casa è sempre stata tenuta in ordine dalla donna delle pulizie cosi tutto procede rapidamente. Verso le 11.20 ha finito. Si fa una doccia, si lava con cura e mentre si passa la spugna sui seni, sente i suoi capezzoli duri, tesi, si sfiora il sesso, è desideroso , ma sa di non doverlo fare, Melissa si arrabbierebbe.
Allora finito di asciugarsi va in cucina, guarda cosa farsi da mangiare ma non ha appetito, si prepara un’insalata. Un caffé lava piatto e tazzina, e poi accende la Tv. Cosa fare non ne ha idea, va a mettere in ordine la stanza di Melissa. Poi decide che la cosa migliore è di fare un sonnellino. Altrimenti continua a fantasticare.
Verso le due e mezza si desta, si ha dormito si sente riposata. Si alza si guarda allo specchio e comincia a pensare. SONO UNA SCHIAVA. LA SCHIAVA DI MELISSA. Che simbolo posso portare di appartenenza da proporre alla mia Padrona?
Nel frattempo vuole fare vedere a Melissa che le è devota, e con il rossetto scrive sul suo petto Proprietà di Padrona Melissa.
Si ammira allo specchio. E dice spero che Melissa sarà soddisfatta di me.
Ore 15.30 dovrebbe arrivare Melissa, si posiziona nell’ingresso in ginocchio mani dietro la schiena in attesa busto ben dritto seduta sui talloni.
Dopo dieci minuti Melissa arriva. Entra la guarda sorride. Si pensa Laura un sorriso è soddisfatta di me. Subito si butta ai piedi a baciare le scarpe di Melissa.
M- ciao schiava. Passato una buona giornta.
L- buongiorno Padrona ben tornata, purtroppo sento la sua assenza ... Padrona...
M- si dimmi?
L- Padrona, pensavo ad un collare come simbolo di appartenenza ma un collare che non sembri troppo un collare, una collana rigida con una parte piu’ larga davanti con l’iscrizione della mia appartenenza.
M- si è un’idea, io invece pensavo ad un tatuaggio con le mie inziali e una catena ed una frusta.
L- sarà come desidera lei Padrona.
M- ci pensero’ ma anche un collier particolare ci sta, uno non esclude l’altro.
Laura non rispose non era una domanda era un’affermazione.
L- la mia adorata Padrona desidera qualcosa?
M- voglio riposarmi, e bere qualcosa e poi un bel massaggio ai piedi.
L- cosa le porto Padrona?
M- una bella bevanda ghiacciata, acqua e menta, mi stendo sul divano ti aspetto.
L- subito mia Padrona.
Dopo un minuto Laura è al cospetto di melissa in ginocchio ad offrirle la sua bibita, e melissa le sorrise segno di approvazione che Laura ricevette con felicità.
Poi le disse toglimi le scarpe e massaggiami i piedi. Cosa che prontamente Laura esegui’. Dopo un po’ inizio a deporre baci continuando a massaggiare i piedi di Melissa.
La quale gradi l’omaggio.
M- ora leccali!
E Laura inizio’ a leccare i piedi di Melissa. Fino a sentire l’eccitazione coglierla. E si mise a sfregare le cosce, Melissa se ne accorse.
M- sei in calore troia`?
L- mi perdoni Padrona mi sto eccitando tantissimo a renderle omaggio.
M- vuoi godere?
L- si Padrona per favore mi faccia godere.
M- ebbene come farebbe una cagna strusciati sulla mia gamba fino a godere.
E Laura si volto’ e appoggio’ sulla gamba di Melissa il suo sesso e inizio’ a sfregarsi. Le ci volle un po’ ma arrivo’ all’orgasmo accasciandosi a terra. Riprese fiato...
M- su cagna. Girati in ginocchio ripulisci la mia gamba dove mi hai imbrattato con le tue secrezioni.
Laura sfiancata ma obbediente. Si mise a leccare la gamba di Melissa. Riconoscente dell’orgasmo appena concessogli.
Poi resta ai suoi piedi mentre Melissa si mette a leggere dopo un po’ le dice devo praparare una tesina, tu vedi cosa fare da mangiare per stasera...
Alla sera la cena è pronta e Laura va a chiamare Melissa che si siede a tavola e cena con Laura dietro di lei mani tenute dietro la schiena e gambe divaricate.
La serve in tutto e per tutto. Appena ha finito Melissa le dice :
M- puoi mangiare anche tu poi vieni a tenermi compagnia in salotto.
Laura mangia in silenzio, e poi lavati i piatti rassettato, un ultima occhiata di non aver dimenticato nulla va in salotto. Melissa la fa accomodare ai suoi piedi e accende la televisione ogni tanto la stuzzica con un piede ponendolo sopra il suo monte di venere, sul suo seno girando l’alluce intorno al capezzolo che si erge immediatamente, poi lo presenta alla bocca di Laura che subito lecca quanto gli porge la padrona piena di gratitudine fino alla fine del film. Melissa si laza, e dice vado a dormire, tu vai in quella che era la mia camera, domani mattina ricordati come oggi di alzarti per prepararmi la colazione.
Vede la delusione di Laura che come una cagnetta alza lo sguardo umido verso di lei.
M- ti devi abituare non voglio che pensi di poter dormire sempre accanto a me. Quello sarà un premio, e anche se oggi ti sei comportata bene questo è nella norma, anzi questa è la regola, il premio per le cose eccezzionali, ieri era un po’ la tua prima giornata ma da oggi devi conoscere una delle quotidianità. Vai su.
Laura non obietto’ occhi a terra si reco’ in quella stanza che adesso sarebbe diventata la sua.

Capitolo ottavo. Sex shop
Al mattino sempre lo stesso rituale, poi Melissa dopo la colazione disse:
M- sul letto troverai quello che devi indossare oggi per andare in ufficio. Vedi se puoi liberarti per le 16,00 che passo’ a prenderti, vorrei che facessimo shopping insieme.
L- si Padrona, posso mandare un messaggio?
M- si . ciao.
Un bacino sulle labbra e poi Melissa se ne ando’. Laura fatta colazione a sua volta, lavate le stoviglie si reco’ in camera quella sua ex. Camera. Oramai la camera della sua padrona. Sul letto, un camicetta, ed una gonna corta che non aveva mai messo, calze autoreggenti, ai piedi del letto scarpe con tacchi a spillo. E nessun segno di biancheria intima.
Cosi si preparo’ per andare in ufficio, si accorse pero’ che la gonna elasticizzata con facilità tendeva a salire sulle gambe, e doveva continuare ad abbassarla. Poteva essere un problema...
Arrivo’ in ufficio saluto’ la sua segretaria e convoco’ le sue collaboratrici controllarono le varie pratiche tutto procedeva per il meglio. Alle 10,30 fecero una pausa caffé.
Laura fece una valutazione dopo aver chiesto di cosa poteva esserci bisogno e visto che l’unico appuntamento in cui era prevista la sua presenza al momeriggio era per le 15,00; mando’ sms a Melissa che sarebbe stata libera.
Laura si dedico’ al lavoro impegnandosi al massimo in attesa di rivedere la sua Padrona, curiosa di cosa avrebbe voluto comperare, certo doveva essere o qualcosa per se stessa, oppure per la loro nuova relazione?
Ora 16,00 Melissa entra nell’ufficio, chiede alla segretaria se sua madre è in ufficio e se puo’ entrare, la segretaria dice un attimo e chiede all’interfono alla dottoressa se puo’ ricevere sua figlia. Ovviamente Laura conferma di farla passare.
Appena entrata Melissa nel suo studio Laura si inginocchia e corre a carponi a baciare le scarpe alla sua Padrona.
Melissa le dice:
Brava cagnetta. In piedi, solleva la gonna.
Bene sei nuda hai obbedito. Le paso’ una mano sul taglio e la senti’ già umida, “sempre in calore ehh”
M- andiamo.
Laura seguiva Melissa scesero nel garage sotterraneo dove vi era l’auto di Laura, salite Laura chiese:
L- Padrona dove mi dirigo?
M- vai in centro via... al n. 153. Quando siamo li vicino parcheggia.
Laura arrivando alla via e avvicinandosi al numero indicato dalla figlia, era all’altezza del numero 140 quando vide un posto e data un’occhiata in giro si rese conto che non sarebbe stato facile trovare un posto piu’ vicino.
Quindi si posteggio’ guardo’ la figlia e le disse:
L- padrona credo non ci saranno posti piu’ vicino le va bene qui?
M- si andiamo.
Scendendo dall’auto Laura tiro’ la gonna, si rendeva conto che era salita molto e scendendo guardando dal marciapiedi opposto si poteva vedere bene che non portava nulla sotto.
Poi si incamminarono verso il civico 153.
Era un sex shop!
Entrarono Melissa lefece cenno di seguirla. Vi era una giovane donna al banco ma Melissa prosegui’ andando in una zona dove vi era tutto per il sado-maso.
Comincio’ a guardare i collari, frustini vari, eccetera. Vi erano dei dildi di vario genere.
Nel frattempo la commessa una donna non giovanissima forse una quarantina di anni molto truccata, si avvicino’, chiedendo se poteva essere utile.
Melissa la guardo’ dall’alto in basso e le disse:
M- cerco un collare particolare qualcosa da portare tutti i giorni in ogni circostanza. E diciamo elegante che possa pero’ avere la possibilità di un’iscrizione che da vicino si possa leggere.
Commessa: Si signorina certo, senta ho un catalogo e per le incisioni possiamo provvedere noi.
SI avviarono al banco e preso un catalogo con foto di vari tipi di Collari da quello normale in cuoio già con incisione su una targhetta con la scritta Esclave schiava fornito da una ditta francese. Su un altro slut (zoccola) in inlgese. Soumise... altro in francese sottomessa.
Ne vide uno fatto a giro collo a forma di mezza luna era composto di due parti abbastanza piatto, con un anello nella parte inferiore della mezzaluna in metallo argentato o dorato, sulla parte della mezza luna era possibile fare un’iscrizione, e poteva passare per un gioiello particolare. Chiese se era disponibile.
No era necessario ordinarlo.
Allora passo’ l’ordine e chiese che sul collare venisse inciso
- L –
PROPRIETA’ DI PADRONA MELISSA
Laura sempre accanto a lei in silenzio. Poi Melissa prese due butt plug con un finto gioiello rubino che li completava, uno a forma di cuore e uno circolare. Una frusta tipo gatto a nove code, uno scudiscio e una paletta in cuoio.
Poi prese un collarino rosa carino con un anello, e chiese se avevano medagliette, e la commessa ne propose di diverse e se voleva potevano fare la scritta subito sulle medagliette tempo 15 minuti sarebbe stata pronta.
M- disse provvisoriamente useremo questo e disse fate la stessa scritta e sul retro mettete questo numero di telefono dando un biglietto con scritto il numero.
La commessa chiamo’ il laboratorio sul retro e arrivo’ un ragazzo che prese medaglietta e biglietto con indicazione per l’incisione.
Poi Melissa fece qualche altro acquisto delle pinzette per capezzoli, un vibratore, degli ovetti da inserire nella passera, e altri che Laura non sapeva cosa fossero oltre a delle manette e ad uno strap.on.
Dopo 20 minuti due borse di acquisti erano pronte, Melissa ingiunse a sua madre di pagare i suoi acquisti. Cosa che Laura fece senza ancora dire nulla. Poi davanti alla commessa.
M- non mi ringrazi per le cose che ti ho fatto comperare?
L- ... io... si ... insomma penso... grazie...
M- ma come si ringrazia cosi? E la signorina che si è data tanto da fare? Su da brava mostra che sei stata educata bene dalla tua padrona, e ringrazia la signorina e me per il disturbo che ci prendiamo per te.
L- si Padrona, grazie, e grazie anche a lei signorina di aver perso tanto tempo per me.
M- su andiamo non abbiamo finito.
La commessa segui’ con lo sguardo la coppia sorridendo. Chissà forse anche un po’ eccitata.
Arrivate all’auto Laura mise tutto nel bagagliaio.
Poi in auto Melissa le diede un altro indirizzo. E ripartirono
Arrivarono ad negozio di tatuaggi e piecing.
Laura fremette.
Entrarono.
M- Buongiorno, cerco il signor Ottavio con il quale ho fissato un appuntamento.
Il tipo all’ingresso chiamo’ qualcuno sul retro e arrivo’ un classico tipo tatuato, disse: lei è la signorina che mi ha chiesto dei piercing per i capezzoli? E per il sesso di una signora?
M- si eccoci.
Bene venite di quà
Accomodatevi. Chi deve fare i piercing.
M- è per la mia schiava qui.
Abituato a tanti tipi di clienti non ne fu sorpreso e chiese a Laura di spogliarsi e mettersi sul lettino.
Le spiego’ cosa avrebbe fatto. Le procedure.
Melissa ascoltava e guardava La sua schiava che era seriamente preoccupata ma non osava fiatare.
L’uomo fece una piccola anestesia locale usando un prodotto che si stendeva sulle parti per non farla soffrire ma questa era solo parziale Laura senti’ perfettamente gli aghi che le penetravano i capezzoli e poi vennero passati degli anellini.
E uno al suo capuccio del clitoride, che Melissa le disse: ti piacerà tanto sei sempre eccitata.
Ottavio dette una serie di indicazioni mediche per il trattamento e disse evitare rapporti sessuali.
Finito e pagato ripartirono.
M- andiamo a casa. Su.
E Laura parti in direzione della loro casa.
Arrivate a casa. Appena entrate Melissa ordino’ a Laura di spogliarsi subito e di portare i pacchi in camera .
M- dopo cena ci sistemiamo un po’
Dopo cena Laura si presento’ alla sua Padrona, e Melissa le disse: ora procediamo con il tuo addestramento. 1) non avrai rapporti sessuale nei prossimi giorni almeno fino a quando non si saranno cicatrizzati i fori dei tuoi nuovi anelli.
2) ti sculaccero’ per bene in modo che tu comprenda meglio il tuo ruolo di schiava e ti renda conto che puo’ succedere che io ti punisca sculacciandoti o con altri strumenti non solo se non sarai obbediente ma anche solo per il mio capriccio.
3) da domani porterai il collarino rosa con medaglietta anche quando sei in giro. Sarai sempre vestita sexi e pero’ il collarino sarà sempre in vista...
4) so che sei vergine da una parte, non hai mai voluto concedere il culo a nessuno. Ora io Padrona del corpo voglio quella tua verginità.
Laura sbarro’ gli occhi e inizio’ a piangere silenziosamente lacrime le scorrevano lungo le guance non osava parlare... Melissa le fece una carezza.
M- senti non vuoi dimostare la tua devozione e amore per la tua Padrona?
L- io si ma il mio buchetto nessuno mi ha mai fatto nulla ho sempre avuto il terrore. Padrona non vi è un altro modo?
M- voglio almeno una verginità e quella è mia da oggi e per sempre.
Laura piangeva calde lacrime e aveva il cuore che batteva ma non osava ribattere.
Melissa la fece mettere sulle ginocchia. E inizio’ una sculacciata esemplare fino a quando non ebbe tanto male alla mano e le natiche di Laura non furono belle rosse. Laura piangeva, ma non si lamento’ mai del trattamento. Venne messa testa a terra braccia distese davanti a lei. Mente sua figlia la toccava sulla passera, che era inondata dei suoi umori.
Melissa con i suoi umori lubrifico’ il suo buchetto, inseri’ un dito. Poi prese della crema per renderlo ancora piu’ accessibile. E lo lavoro’ per oltre una mezz’ora inserendo fino a tre dita nel buchetto di Laura. Quando lo senti’ ben elastico, e Laura era piu’ rilassata e stava godendo ... sussultando per l’orgasmo che montava, le inseri’ lentamente il piu’ piccolo dei butt plug nell’ano fino a quando non fu tutto dentro. Poi l’aiuto’ ad alzarsi.
La porto ‘ in camera davanti agli specchi degli armadi, e le disse piegati e guardati, come sei dietro, vedi che bello questo gioiello?
Laura piegata si allargava le natiche da sola e vedeva quel rubino che occupava il suo ano, coprendolo.
A quel punto Melissa la fece rialzare, la bacio’ sulle labbra e le disse:
Stanotte la mia schiava dorme con la sua Padrona. Sei felice?
L- grazie Padrona e si inginocchio’ ai suoi piedi coprendoli di baci.

CAPITOLO NONO.
Per due settimane non successe nulla, a casa stava nuda, come da ordini Melissa si lasciava coccolare, nessuna punizione, ma nemmeno piu’ nessun tipo di attività sessuale, Laura attendeva e aveva bisogno nuovamente di avere stimoli era eccitata ma in astinenza da due settimane. E non capiva come mai. Si era comportata bene cosa aspettava la sua Padrona per fare qualcosa che la portasse al piacere?
Mentre sta concentrandosi sulla pratica che le sue collaboratrici le hanno lasciato, la sua socia Giorgia entra, e le dice:
Cara, sai la nostra cliente a la nostra investigatrice ci hanno invitate a cena, che ne pensi, ti va di venire?
L- ma io non so, scusami devo vedere i miei impegni famigliari, posso dirtelo piu’ tardi? E per quando sarebbe?
Giorgia - Sarebbe per mercoledi, sera ore 20,00 mi fai sapere entro oggi?
L- si cara, certo.
Appena Giorgia uscita Laura mando’ un sms a Melissa dicendole dell’invito e chiedendo se era autorizzata ad accettare.
Dopo circa un’ora Melissa rispose, di chiedere se era possibile che venisse accompagnata... e se si di accettare. Ci andremo assieme, non voglio perderti di vista.
Dopo aver chiesto a Giorgia, ho confermato a Melissa che eravamo entrambe invitate a cena dalla nostra cliente per mercoledi sera.
Mercoledi sera, Melissa fece preparare la sua schiava con il nuovo collare che nel frattempo era arrivato, una collana, fatta di un pezzo a mezza luna anteriore e due pezzi in semicerchi rigidi anche essi, che si chiudevano dietro il collo, un collare o un collier particolare, ma carino con sulla parte anteriori inferiore della mezzaluna un anesso collegato . sulla mezza luna la scritta: - L – proprietà di Padrona Melissa e il numero di cellulare di melissa.
Nuda sotto il vestito con il plug infilato nel sedere, Laura era pronta truccata bene, con un rossetto rosso intenso che metteva in risalto le sue labbra.
Melissa la prese per mano e uscirono.
Arrivarono puntualissime. In strada incontrarono la socia Giorgia che era con l’investigatrice dottoressa Sandra G.
Sembravano proprio essere diventate amiche. Giorgia bacio sulle guance Laura e si complimento’ con lei poi saluto’ Melissa baciandola anche lei. Laura diede la mano alla dottoressa Sandra, la quale saluto’ anche Melissa.
Entrarono, e furono accolte dalla Signora, Orietta il suo nome, era elegantemente vestita con un abito lungo, con spacchi laterali, fasciante stile orientale. Molto ben curata e truccata una bella donna di circa 50 anni forse 47 o 48 ma portati egregiamente.
La figlia Silvia, molto elegante, una giovane donna, alta, ben fatta di circa 23-24 anni. Bionda. Entrate si recarono in salotto, per un aperitivo servito da una cameriera vestita da soubrette vestitino nero corto con gonna ampia, colletto bianco crestina, guanti. Carina sui trent’anni.
Un po’ di conversazione su cose futili dopo le presentazioni d’obbligo e poi a tavola.
La signora Orietta aveva desiderato questa festa spiegando che era grata del loro servizio che aveva messo in pericolo il suo equilibrio. E che effettivamente il genero si era dimostrato persona poco seria ed inaffidabile.
Le signore intanto arrivarono a parlare di sesso, la signora Orietta ovviamente era comunque ora piu’ felice, aveva scoperto cose che prima non conosceva di se stessa, del suo desiderio di fare sesso anche con persone giovani e in condizioni di sottomissione che durante i giochi la eccitavano. Appartenere a qualcuno puo’ essere eccitante, il problema è che sia qualcuno con il quale la complicità e la fiducia si siano instaurati. Mi piace essere dominata da un maschio, magari molto piu’ giovane di me. Se il genero fosse stato affidabile lei avrebbe volontariamente seguito il suo dominio donandosi totalmente, ma in piu’ occasioni non era stato attento mettendo a rischio la sua integrità sia fisica che famigliare.
Orietta: Meno male che abbiamo trovato nella dottoressa Sandra, una persona valida sotto molti aspetti, anche quello di trovare una persona che possa condividere con me questo gioco e le devo molto.
Giorgia- Scusa ma non capisco, cosa ti avrebbe trovato?
Orietta – un amante dominatore, mi ha presentato un signore certo molto piu’ giovane ma non sciocco che ha accettato di occuparsi della mia educazione come schiava sessuale. E mia figlia ha accettato di seguire con l’accordo di questo dominatore i miei progressi. Certo è solo una spettatrice, ma cosi mi sento molto serena e tranquilla nel fare questo percorso e inseguire le mie fantasie sessuali. Mi sembra di essere ringiovanita.
Silvia- è vero, mamma pare ringiovanita e dopo tutto la mia presenza anche se all’inizio pareva veramente imbarazzante adesso è passata e si dona spontaneamente. Mi piace vederla godere pienamente della sua sessualità.
La dottoressa Sandra- e tu Silvia hai qualche idea per te? Non cerchi qualcuno che possa stare con te? Non necessariamente un dominatore.
Silvia- io voglio per il momento riflettere e con il tempo magari trovero’ qualcuno che vada bene per me.
Giorgia – ebbene quante novità, personalmente non ho mai pensato a questi giochi, ma non mi dispiacerebbe guardare per capire.
Sandra – ma mia cara ci sono molte possibilità per guardare è sufficiente frequentare certi club esclusivi dove puoi vedere queste situazioni.
Giorgia- si una volta mi piacerebbe.
Sandra – ti ci porto io se vuoi?
Giorgia - volentieri.
Melissa – se vuoi possiamo comunque farlo anche stasera.
Giorgia – in che senso?
Melissa – si vuoi ti faccio vedere cosa è una piccola esibizione di una schiava, se ti va ovviamente.
Giorgia – beh sono curiosa e si mi andrebbe. Quando?
Melissa- Elle, alzati. E spogliati.
Laura rossa come un peperone maturo, piena di vergogna, si alzo e con le mani tremanti inizio’ a spogliarsi sotto lo sguardo di tutte, e soprattutto imbarazzata dallo sguardo sorpreso di Giorgia, e il sorriso ironico di Sandra che aveva già capito tutto o in qualche modo lo sapeva.
Tolto il vestito tutti videro che sotto era nuda, allora Melissa le disse, presentati convenientemente e rispondi alle eventuali domande delle Signore.
Giorgia- ma scusa Laura, mi dici cosa succede?
Laura- sono la schiava di Padrona Melissa.
Melissa – rispondi meglio, Sei Elle, e la schiava della Padrona Melissa ... poi aggiungi Signora, perchè quando non si sa che sei una schiava gli altri ti sono superiori e non gli dai del tu e chiami tutte le presenti Signora.
Laura- sono Elle, la schiava di Padrona Melissa, Signora.
Giorgia era sbalordita da questa rivelazione.
CAPITOLO DECIMO. Evoluzione della rivelazione.
Melissa- schiava passa davanti ad ogni Signora ti fermi alla sua altezza, ti pieghi in due a novanta gradi e fai vedere il gioiello che la tua padrona ti ha fatto indossare questa sera e consenti ad ognuna di toccarti, controllarti e farti domande alle quali risponderai garbatamente.
L – Si Padrona.
Laura si avvicino’ prima a Sandra che era la piu’ vicina, si giro’ piego’ e fece vedere il plug anale che aveva con il gioiello (seppur finto rubino) che le decorava l’ano.
Sandra lo tocco’, poi accarezzo’ le labbra del sesso di Laura, fino a toccare il piercing sul cappuccio del clitoride... e poi le diede una pacca sulla natica dicendole: Vai.
Laura sollevatasi si avvicino’ a Orietta, e come prima si giro’ presentando il suo stupendo fondoschiena aprendolo. Orietta era curiosa la guardava e forse invidiava, in qualche modo.
Poi passo’ da Silvia la figlia di Orietta. Che la mando’ oltre aveva già visto quanto poteva far vedere e non era interessata piu’ di tanto o almeno cosi diede a far intendere.
Arrivata davanti alla sua amica e socia Giorgia imbarazzatissima, Laura si fermo’ e dopo un momento di esitazione si giro’ e ripete l’operazione di piegarsi e far vedere il culo ben pieno con il suo gioiello. Giorgia era curiosa, quindi la fece girare.
Melissa – mettiti in posizione di controllo.
E subito Laura mise le mani dietro la testa e a gambe larghe era davanti a Giorgia.
Giorgia guardava ogni centimetro della sua pelle gioco’ con l’anellino al sesso. Poi con quelli sui capezzoli.
La tocco’ inserendo due dita nella fica, ed esclamo’: Sei bagnatissima, stai godendo di tutto questo?
L- si Signora, questa schiava gode di essere toccata ed esposta.
Giorgia- da quanto sei la schiava di Melissa?
L- da poco Signora, poco dopo il mio divorzio.
Giorgia- e ti piace essere sottomessa, da quanto tempo sai di avere queste tendenze?
L- lo so dall’adolescenza, ma poi la vita mi ha portato a dimenticare le mie pulsioni fino a poco tempo fa. Ora sono molto piu’ felice di avere una padrona che sa tenermi a freno e che mi controlla e aiuta il mio addestramento di schiava.
Giorgia- ma sei sempre nuda sotto anche quando vieni in ufficio?
L- si Signora come ordina la mia Padrona.
Melissa- Elle, da stasera non darai mai piu’ del tu alla tua socia ed ex amica, e lei in ufficio avrà potere di importi il controllo di aver obbedito alle mie disposizioni e verificare che sei una schiava obbediente.
L- si padrona.
Giorgia- sai Melissa, sono molto elettrizzata da tutto questo, tua mamma pare molto piu’ bella in queste ultime settimane di come mi sia mai apparsa, e mi chiedevo a cosa era dovuto questo cambiamento, ora lo so’. E’ la consapevolezza di una nuova dimensione che la fa apparire piu’ luminosa. In questi anni l’ho sempre vista come dire opaca. Non che fosse brutta, ma nemmeno veramente bella, e probabilmente è dovuto al fatto che non viveva appieno il suo essere femminile. La giusta collocazione fa emergere la bellezza anche negli occhi di guarda.
Melissa- infatti da quando è divorziata è molto piu’ curata. E la terremo sempre attenta al suo aspetto.
Giorgia- posso usufruire dei suoi talenti?
Melissa – ma certo.
Giorgia- Laura, voglio che tu mi faccia godere, voglio vedere se sei cosi disponibile fino in fondo. Si sollevo’ la gonna e tolse collant e slip.
Laura in ginocchio si avvicino’ al sesso di Giorgia e separo’ con le mani le labbra scoprendolo, per via dei peli che potevano limitare la sua azione e inizio’ a leccare la sua socia. E nel mentre si eccitava inizio’ a toccarsi, ma Melissa la fermo’ dicendole:
Toccati ma ti proibisco di godere, arriva vicino all’orgasmo ma fermati.
Laura sospese il leccamento e guardando con occhi supplici la sua padrona disse: La prego Padrona, la imploro ho cosi tanto bisogno di godere...
Melissa: no. Decido io quando devi godere e non ti azzardare a disobbedire.
Laura riprese a dare piacere alla sua amica toccandosi leggermente sentendosi bagnata, ma con la proibizione di raggiungere il piacere.
Dopo una decina di minuti di leccaggio della passera della sua socia, questa venne abbondantemente godendo nella bocca di Laura che lecco’ tutto il succo che ne veniva con delicatezza smise solo sentendo allontanare la sua testa.
Giorgia era estasiata, disse che era stata un’esperienza bella e che le sarebbe piaciuto ripeterla, era la prima volta che una donna la leccava, e la sottomissione di Laura la rendeva molto eccitata.
Melissa chiese se le altre Signore volessero usufruire dei servizi della schiava. Le quali invece rifiutarono.
Sandra rispose per tutte, che avevano molti programmi per il futuro e questa notte sarebbero andate al club di Veronica. E invito’ Melissa ad andare con loro.
Melissa- no ti ringrazio, ma non è ancora il momento, la portero’ in un momento piu’ adatto della sua formazione.
A quel punto si salutarono e Giorgia, chiese a Melissa se veramente poteva usufruire della schiava domani anche in ufficio.
Melissa le disse: si lo puoi fare, controllare la sua nudità, farla sedere a culo nudo, magari esibirla anche a qualcuna delle sue collaboratrici che puoi ritenere fidata, e farti leccare, filma o fotografa tutto e riferiscimi. Se non è ubbidiente me lo segnali e la puniro’. Assoluto divieto di punirla solo io lo posso fare o se lo fa qualcun altro solo in mia presenza.
Giorgia- si d’accordo. Grazie mia cara.
Laura ovviamente era accando e aveva sentito tutto tenendo gli occhi bassi. Melissa non la fece rivestire, e la obbligo’ a salutare tutte le altre mettendosi in ginocchio e baciando loro le scarpe prima di ripartire con la sua Padrona.
Erano in una villa fuori mano, e comunque anche la loro villetta consentiva di entrare con l’auto fino in garage o nel cortile. Per cui Laura dovette restare nuda. E guidare nuda fino a casa.
Arrivate Melissa la fece scendere le mise una catenina agganciata al collare e la obbligo’ a seguirla, arrivati in fondo al prato le disse se devi fare i tuoi bisgni falli qui!
Laura resto’ pietrificata, : ma come?
Melissa- su come una cagna fai quello che devi fare. E sbrigati o non potrai fare nulla fino a domani mattina e ti riportero’ qui ma di giorno potrebbe passare qualcuno dalla strada... pensaci.
Laura si accuccio’ e seppur imbarazzata cerco’ di rilassarsi. Alla fine riusci’ a liberarsi. Riportata in casa liberata dal collare Melissa la fece entrare nella doccia e poi la lavo’ ma solo con acqua fredda.
Poi la prese per mano, e la porto’ in camera nella camera matrimoniale, fece mettere Laura in ginocchio in attesa obbediente con le mani dietro la schiena. E si spoglio’. A 18 anni si è sempre belle, e Melissa era una bella ragazza pienda di salute con un corpo ben proporzionato. Forse il naso aquilino ad alcuni poteva non piacere, ma le dava personalità.
Melissa - Ho avuto oltre alle foto un dettagliato resoconto della tua serata al club, ti piaceva succhiare tutti quei cazzi di giovani maschi vero troia?
L – Si padrona. Un si sussurrata pieno di vergogna perchè era difficile rendere conto comunque che durante quella serata aveva perso la testa.
Melissa – ti riportero’ forse al club di Veronica, ma non sarai sola, controllero’ e contabilizzero’ il numero di maschi che ti prenderanno, e ti puniro’ poi a casa in conseguenza.
Stasera vediamo se apprezzi la sorpresina che ti offro.
Melissa estrasse da un cassetto un strap on, con una mutandina munita di uno fallo interno, la indosso’ e ordino’ a Laura di succhiarlo, fai un pompino a questo cazzo finto e impegnati come fosse vero. Poi ti montero’ come la cagna che sei.
Laura si avvicino’ a Melissa, prese a leccare il fallo in lattice rosa dalla punta alla base e poi lo imboccava come facesse un vero pompino. Dopo una decina di minuti che lo faceva era ben lubrificato.
Melissa le ordino’ di mettersi a pecorina sul letto , e le disse: Ora ti inculo come quella cagna che sei. E ringraziami troia e dillo cosa sei.
L- grazie padrona, mi inculi come la cagna che sono, sono una troia in calore... mi rompa il culo, ne ha ogni diritto.
Melissa la penetro’ senza dolcezza quasi con rabbia strappandole un urlo. Laura con la testa sui cuscini, con la groppa alzata, cerco’ di rilassarsi il piu’ possibile, per attenuare il dolore, il plug si l’aveva aperta, ma non era mai stata presa nel culo nè da un cazzo vero e nemmeno da uno finto.
Dopo un po’ pero’ la sua libido cresceva eccitandosi si mise a mugolare, e a ringraziare...
L- si padrona grazie, oooohhhh sto godendo... ebbe un orgasmo con il culo cosa che non avrebbe mai pensato possibile.
Melissa si rilasso’ anche lei si tolse il finto cazzo e anche quello che aveva inserito nella sua vulva interno alla mutandina. Anche lei aveva goduto forse piu’ cerebralmente per aver inculato sua madre schiava.
Allora la giro’ si mise sopra di lei e inizio’ a baciarla era la prima volta che realmente si slinguavano, e duro’ molti minuti poi le chiese:
Ti piace baciarmi?
L- si mia signora e padrona, siete la proprietaria del mio corpo e del mio cuore, vi venero e adoro con tutta me stessa e baciarvi mi da la piu’ meravigliosa delle sensazione grazie padrona.
Poi Melissa le ordino’ di mettersi con la testa dalla parte dei piedi e si posiziono’ sopra di lei ordinandole di leccarla, e leccandola. Un sessantanove che le porto’ nuovamente all’orgasmo. Poi abbracciate giaccero sul letto e si addormentarono con Laura che copriva di baci la sua figlia padrona.




CAPITOLO 11. UFFICIO.
Il sabato successivo, Melissa superava gli esami per la patente di guida, disse alla madre che sarebbe stata un’occasione per festeggiare, una piccola serata a casa di Alexia.
Le annuncio’ anche che a seguito degli esami di maturità, si sarebbe iscritta alla facoltà di legge, e che comunque ci sarebbero state importanti novità in ufficio ne aveva discusso con Giorgia e lunedi mattina ne sarebbe stata informata anche Laura.
Un fine settimana con Alexia dove Melissa e la cugina, si divertirono a umiliare e punire le loro madri schiave.
Laura era impaziente e preoccupata di cosa avrebbe fatto Giorgia in ufficio e di quali novità si trattava, in trepida attesa pur cercando di vivere al presente non ci riusciva pienamente, era preoccupata per la piega che avrebbe preso questo coinvolgimento di Giorgia.
Il lunedi arrivo’! dopo aver eseguito i compiti soliti e che la figlia ando’ a scuola unica novità visto che era patentata si prese la macchina imponendo a Laura di usare i mezzi pubblici. Il che vivendo in una villetta vi erano 10 minuti per raggiungere la fermata del bus, poi prenderne un altro per arrivare in centro. Erano anni chenon prendeva i mezzi pubblici. Nuda sotto il suo vestito, si sentiva molto esposta dovendo salire su mezzi pubblici, il rischio di contatto con altri passeggeri era un motivo di angoscia.
Laura giunse in Ufficio, era un po’ rossa in viso l’ultimo pezzo a piedi l’aveva fatto velocemente per cercare di recuperare il ritardo. Appena arrivata, la sua segretaria le diede una lettera senza mittente. Era sempre una lettera della sua Padrona Melissa.
Le ordinava di presentarsi dalla sua socia Giorgia.
Cosa che Laura fece. Davanti all’ufficio di Giorgia ebbe un momento di esitazione, in passato era sempre entrata direttamente dopo aver bussato, si chiedeva se poteva orare farlo anche ora. Un dubbio ma poi disse che si poteva fare, cosa cambiava e se l’aspettava era meglio non ritardare ulteriormente.





Laura arrivo’ in ufficio in ritardo visto che non aveva conoscenza dell’uso dei mezzi pubblici e quindi aveva sbagliato un bus e ne dovette prendere un altro per tornare indietro.
Arrivata, la sua giovane segretaria le consegno’ una busta con sopra scritto urgente personale e riservata a mano.
Laura entro’ nel suo ufficio e aperta la busta vi trovo’ una lettera di sua figlia. Che le ordinava di presentarsi a Giorgia per ricevere istruzioni.


Busso’ ed entro’. Giorgia la lascio’ entrare, mise da parte la pratica che stava studiando, le consegno’ una busta con una lettera di Melissa, ulteriori ordini per lei.
Laura lesse lentamente e comincio’ a sudare un po’. Cosa le sarebbe toccato anche farsi controllare in ufficio... il lavoro era sacro. Giorgia l’osservava con un sorrissetto ironico.
Giorgia- allora hai letto?
Laura- si signora... io ho letto tutto.
Giorgia – è tutto chiaro? Meglio se la rileggi ad alta voce.
La lettera iniziava cosi:
Schiava, quando sarai in ufficio e ti presenterai davanti alla mia amica Giorgia, la quale ha già letto questa lettera prima di te.
Primo non darai mai piu’ del tu alla tua socia. Lei invece ti darà del tu. La chiamerai sempre avvocato, o Signora.
Secondo ti presenterai a lei ogni volta che arriverai in ufficio per essere sottoposta ad ispezione, da parte della signora Giorgia.
Oggi chiederai alla signora Giorgia di sculacciarti e per la precisione di amministrarti 20 sculaccioni a culo nudo, che conterai.
Ogni volta che arriverai in ufficio sarà cura della signora Giorgia dopo averti controllato rifermi eventuali tue mancanze o comportamenti inappropriati. Non andrai a pranzo da sola, sarai sempre accompagnata. Non voglio correre il rischio che il primo che ti aborda tu ti conceda come la zoccola che hai dimostrato di essere.
Finito di leggere, Laura si armo’ di coraggio, e si rivolse a Giorgia:
L- Signora Giorgia, la prego di sculacciarmi e di farmi contare i colpi fino a 20.
Giorgia sorridente le ordino’ di spogliars e di raggiungerla e posizionarsi sulle sue ginocchia di traverso.
Cosa che Laura fece e una volta in posizione, Giorgia le accarezzo’ lungamente le natiche fino a quando improvviso non arrivo’ il primo colpo.
Uno, grazie Signora; Due, grazie Signora...
Dopo il quindi Giorgia si fermo’ e inizio’ a masturbare Laura, accorgendosi che comunque era già bagnata. E le disse:
Ti piace essere sottomessa, ti eccita che ti sculaccio, hai la fica bollente, sarà per me un piacere sculacciarti.
E giu’ un altro colpo.
Sei, grazie Signora.
Sette grazie Signora.
E altra toccata alla fica bagnata di Laura portandola sempre piu’ verso l’eccitazione aumentandone il desiderio di piacere.
Otto, grazie Signora.
E cosi fino al ventesimo colpo, e allora Giorgia finito di sculacciare le infilo’ tre dita nella fica, portandola all’orgasmo.
Laura si agitava sulle ginocchia di Giorgia, e dalla sua bocca usciva un lamento trattenuto che esprimeva il suo piacere.
Poi fattala scendere dalle ginocchia Giorgia le diede le dita da leccare.
G- ripulisci bene la sbroda che mi hai lasciato sulle dita.
E Laura sottomessa leccava con dedizione le dita di Giorgia dal suo sapore.
G- mi piacerebbe fossi una mia proprietà, e credo che cerchero’ anch’io qualche sottomessa da tenermi a casa, è veramente piacevole.
Giorgia si piego’ su Laura in ginocchio e la bacio’ in bocca frullando la sua lingua in quella della sua ex amica ora solo una schiava.
CAPITOLO 12. ADDESTRAMENTO
Era finito l’anno scolastico, Melissa inizio’ ad andare in ufficio regolarmente, fece installare una scrivania nello stesso ufficio di Laura, in questo modo poteva esercitare il suo controllo diretto, anche se in questi mesi aveva avuto la totale collaborazione di Giorgia. Si sarebbe iscritta all’università ma fino a settembre avrebbe lavorato nello studio per acquisire pratica con la professione.
E poi ad agosto le ferie, prima di riprendere a settembre, pianifico’ comunque che durante l’università avrebbe continuato a venire in ufficio almeno una o due volte la settimana.
Mentre Melissa si trovava in ufficio, Laura le portava il caffé, come una brava schiavetta e pranzavano assieme con Giorgia, e lentamente Melissa prendeva sempre piu’ possesso dell’ufficio e del sistema lavorativo aveva già una preparazione mentale predisposta verso il lavoro.
Si trovarono con Giorgia in ufficio e Laura in piedi accanto a loro, mentre discutevano di come impostare l’organizzazione dell’ufficio e dell’ultima pratica che venne fatta leggere a Laura, in piedi davanti alla scrivania.
Laura leggeva la cessione delle quote di sua proprietà a nome della figlia. Melissa la guardava, era totalmente disorientata, ma non sapeva cosa dire. Melissa le disse: Firma cagna e senza discutere. Laura firmo’ il documento che Giorgia avrebbe portato a registrare dal notaio.
Melissa- allora mi prendo un mese di vacanza e ti porto da Veronica, durante la mia assenza verrai preparata da Veronica per migliorarti come schiava e servirmi al meglio. Hai Capito?
L- si padrona.
Melissa: ora vai da Fabiana la tua segretaria ha già ricevuto ordini di cosa farti firmare.
L- cosa Padrona?
Melissa- vai da Fabiana ti deve far firmare dei documenti su... vai.
Laura usci. E prorio fuori dal suo ufficio (ex ufficio) vi era la sua giovane segretaria, che la fece accomodare e le diede il suo contratto di assunzione come livello base di fattorina e addetta alle pulizie. Laura era rossa in volto, ma firmo’ in silenzio i documenti che le presentava Fabiana.
Dopo aver firmato rimase in attesa. Dopo un po’ Fabiana le disse di tornare in ufficio da Melissa.
Laura entro’ nell’ufficio e attese in piedi in evidente attesa di ordini.
Melissa le disse che sarebbero rientrate a casa.
Rientrate a casa, Melissa fece spogliare Laura come d’abitudine, e dopo averla fatta mettere in posizione di attesa in ginocchio mani dietro la schiena cosce aperte seduta sui talloni, le diede le istruzioni.
Melissa- Da domani, in ufficio il tuo ruolo è completamente ribaltato, sei una dipendente, e tutti sono tuoi superiori. Ogni praticante, ogni segretaria, ogni contabile, ognuna delle persone che prima erano sotto di te, ora sono tue superiori; Le servirai porterai il caffè e ti incaricherai dello smistamento della posta, e di eventuali pulizie straordinarie, se una sporca tu pulisci. Se non ti pieghi e non ti dimostri obbediente, se dai del tu a qualcuna, ti puniro’ molto severamente.
L- si Padrona.
Quella sera Laura dopo aver servito venne congedata e fatta andare in camera sua, mentre Melissa usciva. Al mattino, dopo aver portato come di consueto la colazione, Melissa le ordino’ di prepararsi per andare in ufficio.
Arrivate vi era Fabiana, già arrivata che stava distribuendo la posta. Melissa la fermo’ e le disse: no guadra non è piu’ compito tuo, è compito della domestica dell’ufficio indcando Laura.
Fabiana arrossi’ , e disse: si signorina.
Entrarono in ufficio Laura dovette spogliarsi e indossare un vestitino grembiule nero, da donna delle pulizie grigio-azzurro.
Sotto era nuda.
Melissa: vai a prendere la corrispondenza e procedi alla distribuzione.
Laura uscita si presento’ a Fabiana, e con tono sottomesso:
Signorina Fabiana, posso prendere la corrispondenza per distribuirla?
Fabiana- si certo signora ecco sono tutti qui in questo cestino.
Laura prese il tutto e inizio’ a portare la corrispondenza ai vari destinatari.
Mentre completava il giro di consegne arrivarono anche Lorenza e Viola, le altre sue due collaboratrici prima sottoposte. Lei saluto’ docilmente e rispettosamente entrambe:
L- buongiorno Signora Lorenza, Buongiorno signora Viola.
Risposero: ciao Laura.
Poi non la degnarono di uno sguardo ed entrarono in ufficio.
Dopo una mezz’ora quando arrivo’ anche Giorgia, tutte vennero convocate in ufficio di Melissa, Fabiana la giovane segretaria, Lorenza e Viola le collaboratrici, mancava la praticante di Giorgia, Giusi, che stava sostenendo degli esami.
Melissa dopo averle convocate lascio’ la parola a Giorgia.
La quale spiego’ che Melissa era la nuova socia dello studio aveva rilevato tutte le quote di Laura, ora Laura era una dipendente. In ufficio Laura era la dipendente di piu’ basso livello, e la regola che viene instaurata per chi non fa parte dei quadri è che Laura deve rivolgersi ai suoi superiori con la terza persona.
Chi era in passato non conta e non ha importanza. Ognuna di loro ha facoltà di dare o trasmettero gli ordini alla subalterna che si occuperà anche di portare loro il caffè se richiesto.
Cosi inizio’ un nuovo passo verso la sottomissione di Laura, non solo in casa ma anche sul posto di lavoro, un lavoro che lei non controllava piu’, era oramai solo una subalterna, malgrado le sue competenze lei non contava piu’ nulla da un punto di vista professionale in ufficio. E sua figlia con l’aiuto di Giorgia avrebbe governato la sua vita.
In ufficio le cose procedevano tranquillamente nessuno al momento a parte qualche sorrisetto quando veniva chiamata per portare documenti di quà o di là. Qualche volta il caffé a Lorenza e Viola, Fabiana nella sua timidezza non osava, si trovarono a bere un caffé da sole, lei seduta nella cucinetta dove vi era il necessario. Fabiana entro’, subito Laura si alzo’ in segno di rispetto.
Fabiana fece per prendere le cialde e allora Laura, si avvicino’ e le disse: - Mi perdoni Signora Fabiana, lasci fare a me, si accomodi le porto il caffè.
Il tono era dolce e sottomesso. Fabiana non disse nulla si sedetta alla tavola del cucinino, e attese. Laura la servi’ e poi si risedette per finire la sua tazza di caffé.
Fabiana si ritiro’, salutandola con gentilezza: Ciao Laura a dopo.
Era una brava ragazza, e non capiva cosa succedeva, Laura doveva aver avuto qualche problema per aver perso le quote della sua società, forse qualche questione ereditaria irrisolta... ad ogni modo lei pensava poverina non è facile da socia a capo di un ufficio a doverci lavorare quasi come sguattera.
Invece le sue ex collaboratrici Lorenza e Viola, trovavano divertente dare ordini alla loro ex capa.
Infatti la chiamavano per le piu’ assurde banalità, rovesciavano il thè o il caffè ne cucinino, o lasciavano i resti del pranzo quando si portavano qualcosa da mangiare, e le davano da ripulire il tutto. Anche piu’ volte al giorno.
Tutto procedeva in questa nuova realtà, fino a quando un giorno, per disattenzione Fabiana non entro’ in ufficio di Giorgia per un documento urgente, essendo l’ora di chiusura era arrivata una notifica urgente, decise di consegnarla subito all’avvocato Giorgia prima di andarsene, visto che Melissa e Laura erano ancora da lei pensava stessero lavorando. Considerando l’urgenza della notifica e sapeva che tutte le collaboratrici di Giorgia entravano nel suo ufficio normalmente fece lo stesso.
Resto’ bloccata, sulla soglia, Melissa era in piedi che osservava mentre Laura era nuda, e Giorgia la stava sculacciando tenendola sulle ginocchia.
Melissa disse a Fabiana di entrare, e le chiese il motivo della sua visita. Fabiana disse ho un documento urgente una notifica per l’avvocato.
Giorgia fece alzare Laura le ordino’ di mettersi faccia la muro mani sulla nuca, cosa che Laura fece, seppur imbarazzata ma eccitata dalla sua esibizione e nella sua vergogna già eccitata dalla sculacciata sentiva che il piacere anzichè diminuire aumentava.
Giorgia prese il plico, poi si rivolse a Melissa, devo assolutamente andare da un cliente per parlare di questa notifica, perchè non fai continuare la punizione a Fabiana, è ora che questa ragazzina diventi meno timida.
Melissa sorrise e invito’ Fabiana a sedersi in poltrona, poi ordino’ a Laura di mettersi in ginocchio davanti alla giovane segretaria, E di ripetere la formula che aveva usato con Giorgia.
Laura capi’ l’ordine e rossa in volto, come non mai si rivolse a Fabiana.
L- signora Fabiana sono stata una cattiva lavoratrice negligente e una schiava incapace di rendere onore alla mia Padrona la divina Melissa, la supplico di sculacciarmi e di farmi contare i colpi fino a 20.
Fabiana era interdetta, allora Melissa si avvicino’ e le disse:
Su datti da fare, non abbiano tempo da perdere esegui la punizione di questa schiava.
Laura si alzo’ e si stese sulle ginocchia di Fabiana, la quale era stupefatta ma mise una mano sui globi sodi di Laura, poi sorrise e disse: Conta
E giu’ il primo colpo.
Uno grazie signora. Me lo merito.
Due grazie signora me lo merito... Tre... e questo fino a 20, punto in cui Melissa esclamo’ : ora godi troia. E Laura godette nella sua vergogna e sottomissione.



CAPITOLO TREDICESIMO XIII
Il tempo trascorreva, e Laura era sempre piu’ umiliata e sottomessa, le vacanze si avvicinavano e Melissa voleva andare in vacanza da sola.
Due giorni prima della partenza per le vacanze, Melissa fece preparare Laura, con solo collare, guinzaglio polsiere e cavigliere, la fece salire nuda nella sua auto, che aveva i finestrini oscurati, e passata a prendere Fabiana, insieme si recarono al club di Veronica.
La vettura entro’ direttamente in garage, Fabiana scese ed eseguendo gli ordini di Melissa, apri le portiere fece scendere Laura prendendo in mano il guinzaglio.
Poi tirandola dietro a se, seguivano Melissa fino all’ascensore. Arrivarono al piano, erano attese, Veronica saluto’ Melissa baciandola sulle guancie, poi si diede la mano a Fabiana che venne presentata da Melissa come una sua amica e collaboratrice.
Laura venne obbligata a mettersi in ginocchio, e baciare la mano della Signora Veronica.
Melissa: Allora cara, te la lascio a disposizione, preparala e fai quello che devi fare, riaddestramento e usala pure per i tuoi clienti. Ovviamente gli incassi al 50% per me.
Veronica: va bene come già concordato.
Laura in ginocchio testa bassa, ascoltava lo scambio di battute tra la sua padrona e Veronica.
Poi intuisce che piu’ che capire che Melissa se ne va. Lei resta in ginocchio in attesa. Allora Vanessa le parla:
Cara Laura, sei qui come schiava, la tua padrona ti ha lasciato a noi mentre lei è assente, noi ti faremo divertire e soffrire, vedrai che se sarai brava ti divertirai molto, sai tutti quelli che ti hanno scopata quella notte, non vedono l’ora di riaverti e considera che nel tuo nuovo ruolo di schiava immagina il loro immenso piacere. Per un momento attese per vedere che effetto facevano le sue parole prima di proseguire. E la piccola Fabiana è qui con te, per imparare a diventare una brava domina, cosi saprà occuparsi di te quando la tua padrona sarà assente. Beh direi che è molto intrigante come situazione.
Ora bando alle ciancie, alzati e seguici. Laura si alzo’ e segui Veronica, dietro di lei Fabiana seguiva entrambe.
Arrivarono infondo ad un corridoio, entrarono era una camera matrimoniale Veronica disse:
Questa sarà la vostra stanza durante la permanenza per riposare. Fabiana questa è la chiave che conserverai tu.
Fabiana: Grazie.
Veronica: Laura ora scendiamo di sotto, cosi ti ambienti voglio che vedi le altre nostre ospiti.
Scesero con l’ascensore fino al piano meno due indicato dai quadranti. Uscite una porta e poi un lungo corridoio. Arrivarno ad una porta che pareva blindata dall’esterno ed internamente invece imbottita. Era una vera e propria stanza enorme e dotata di varie attrezzature, Croci di sant’andrea, cavalletti vari, gogne, all’interno vi erano molte donne tutte nude, e incatenate. E sua sorella era li, Elsa tenuta al guinzaglio da Giulia la socia di Veronica.
Le due sorelle si riconobbero certo, ma da brave schiave non fiatarono, vennero messe una accanto all’altra, evidentemente le due cugine avevano concordato di lasciarle da Veronica.
Fecero un po’ di esercizi classici di obbedienza, portate al guinzaglio, interrogate da Giulia, su cose intime alle quali dovevano rispondere con tono sottomesso ma in modo chiaro e soprattutto senza mentire riguardo alla loro condizione di schiave.
Tutto questo non che fosse necessario a loro, che avevano oramai accettato il loro ruolo, ma quanto per farlo vedere a Fabiana visto che nelle intenzioni di Melissa era di darle un qualche potere di controllo sulla sua schiava. Giulia fece vedere l’uso dei vari strumenti, sempre con Laura vicina in modo potesse sentire, lo scopo, farle capire gli innumerevoli modi in cui poteva essere punita una schiava. Ovviamente come una docente spiegava Giulia alla giovane ed inesperta Fabiana, in mancanza di strumenti previsto per lo scopo, si puo’ improvvisare, in casa ad esempio, una spazzola per capelli, o nel caso si disponesse di una racchetta da ping pong, ecco due strumenti chediventano utili per sculacciare. Anche utensili da cucina possono avere una destinazione punitiva se si vuole, ad esempio un bel mestolo, a manico lungo puo’ servire anche esso per la sculacciata. Se non è sufficientemente lungo allora ecco che lo si puo’ usare per colpire la fichetta, che ovviamente la schiava deve offrire per la punizione. La schiava deve sempre agevolare la Padrona nella punizione, in caso contrario, si puo’ immobilizzarla e bastano delle cinture meglio quella da accappatoio.

Giulia: ecco capisce mia cara che non bisogna solo disporre di attrezzature adeguate, ma essere pronte ad improvvisare anche in varie situazioni. Spesso le schiave devono capire che si è sempre padrone del loro corpo, della loro mente e non esiste un momento in cui sono libere. Per questo a volte si puniscono solo per ricordare loro che tutto dipende dalla loro padrona.
Poi misero in una cella assieme ad altre 4 ragazze, le due sorelle le quali poterono abbracciarsi e baciarsi dopo un po’ di tempo che non si erano viste. Elsa era felice, di essere li, per amore della sua Padrona che la prostituiva e a lei piaceva. Laura solo per amore della sua Padrona, non le piaceva l’idea di prostituirsi.
A parte un po’ di esercizi nell’assumere le varie posizioni, non successenulla quel giorno, e alla sera Fabiana si prese Laura e rientrarono nella loro stanza. Quella sera nonavrebbe fatto nulla nel club...
Nella stanza Fabiana le tolse il collare, e le polsiere e cavigliere.
Fabiana: ora andiamo in bagno ci faremo una bella doccia, seguimi schiava.
L- si padrona Fabiana.
Fabiana sentendosi chiamare cosi, si senti la fichetta bagnarsi. Ma prese per mano Laura e si recarono in doccia, lavandosi con calma la schiava lavava con delicatezza la sua Padroncina del momento che era stata la sua segretaria e questa situazione era piuttosto eccitante lei che aveva sempre diretto e comandato ora era sottomessa a quella giovane molto timida che in breve stava imparando a comandarla a bacchetta.
Uscite dalla doccia si stesero sul letto e Fabiana le disse: baciamo come bacia una schiava, ossia sempre come se fossi innamorata della tua compagna del momento cosi bacia una schiava sempre con passione...
Laura bacio’ con passione a bocca piena Fabiana mettendoci il massimo impegno. E Fabiana si lascio’ trasportare da tutte quelle sensazioni che il bacio le procurava. Aveva il dominio su una donna che era stata il suo capo. Una donna bella, matura molto piu’ grande di lei e qualsiasi cosa le avrebbe ordinato sarebbe stata eseguita. Non si era mai sentita cosi. Eccitata.
Passarono molto tempo a darsi piacere reciprocamente e Fabiana diventava sempre piu’ ardita e meno impacciata nel toccare Laura ed entrambe godettero moltissimo fino ad addormentarsi nelle braccia l’una dell’altra. Si svegliarono a mattino inoltrato.
Buongiorno Padrona Fabiana disseLaura.
Mmmhhh buongiorno schiava. Le rispose Fabiana. Mi hai fatto godere immensamente questa notte.
Andiamo a farci la doccia. Su svelta... e le diede un bacio sulle labbra.
Dopo essersi lavate, Fabiana rimise il collare, le cavigliere e polsiere alla schiava e attaccato un guinzaglio uscirono dalla stanza per recarsi a fare colazione.
CAPITOLO TREDICI BIS
Dopo la colazione che Laura fece con tutte le altre schiave della casa vennero tutte riportate sotto nella stanza dei giochi.
Vennero fatte mettere in fila, posizione di ispezione, in piedi gambe larghe, mani dietro la nuca.
Passo’ Veronica, le palpeggio’ un po’, una ad una, poi disse loro che stava arrivando Catia la fotografa, per almeno 6 settimane erano da lei di sua proprietà, e ognuna di loro sarebbe stata fotografata, in varie posizioni, per una scheda personale, da far vedere ai vari clienti. In questo modo sarebbero state scelte dai clienti. I loro Padroni o Padrone le avevano lasciate a disposizione di Veronica, e lei le avrebbe usate per il suo interesse. Ovviamente anche quello dei loro Padroni.
Nel frattempo era arrivata Catia accompagnata anche da un’estetista, e da un tatuatore.
Mentre l’estetista si occupava di qualcuna che necessitava di depilazione, Il tatuatore procedeva con tatuaggi per quelle a cui era stato destinato, Catia la fotografa avrebbe fatto le foto alle altre. Ad ogni modo tutte avrebbero fatto le foto nessuna esclusa.
Laura venne avviata dal Tatuatore, e come le disse Fabiana, la sua Padrona Melissa voleva che portasse un segno, un simbolo ulteriore con le sue iniziali sulla carne.
Laura venne installata su un tavolo stesa sul ventre, il tatuaggio sarebbe stato fatto nella parte bassa della schiena proprio dove inizia la sua riga dei glutei appensa sopra le venne anche spiegato che il tatuaggio prevedeva una piccola rosa con incrociate delle manette e negli anelli delle manette le iniziali della sua Proprietaria.
Terminato il tatuaggio, le venne applicata una crema disinfettante e cicatrizzante.
Fatto questo venne avviata in attesa davanti alla stanza dove Catia faceva le foto. Le vennero tolti sia il collare che i bracciali e cavigliere. Entrata Catia le disse di posizionarsi contro il muro mani lungo i fianchi. Testa alta. Le fece una foto stile documento che riprendeva solo il volto e parzialmente le spalle. Poi una intera nella posizione eretta sempre con braccia lungo i fianchi. Successivamente le chiese di assumere la posizione di ispezione. Eretta gambe allargate e mani dietro la testa.
Poi in successione una in cui era accucciata con le ginocchia allargate. La successiva in ginocchio posizione di attesa, con la mani dietro la schiena e busto eretto. In ginocchio a quattro zampe dai quattro lati. Di fronte di lato destro, di lato sinistro e da dietro.
Una in posizione di sottomissione, spalle e viso a terra, culo ben sollevato e cosce aperte. Sempre dai quattro lati. Poi in piedi di schiena mani dietro la nuca e poi i vari particolari, passera con il piccolo piercing, i capezzoli con le sbarrette. Alla fine ripetè tutte le foto ma dovette indossare il collare. E una l’ultima tenuta al guinzaglio da Fabiana, la quale nonsi vedeva che il braccio ed il fianco...
Dopo un po’ fatte le foto a tutte, le schiave vennero introdotte nella sala dei giochi tenendo conto dei tatuaggi freschi o dei piercing fatti ad alcune lo stesso giorno, vennero comunque punite ma in modo da evitare di toccare le parti anatomiche dove vi erano stati interventi.
Laura avendo il tatuaggio sulla parte bassa della schiena giusto sopra la riga delle sue belle natiche, venne sculacciata con la paletta stando sulle ginocchia di padrona Fabiana.
Le disse: Sai adoro sculacciare questo tuo bel culo sodo. Lo faro’ frequentemente, stai bene quando è colorato di rosso. E mi piace vederti sculettare quando ti muovi sai sei piu’ erotica.
La giornata trascorse tranquilla, Laura dovette servire Fabiana a pranzo e restare accanto a lei per ogni sua richiesta, fino a quando finito di pranzare, non le permise di andare in sala con le altre schiave cosi poterono consumare il loro pasto.obbligo del silenzio per tutte ovviamente sorvegliateda qualche ragazza del club che portava una paletta per somministrare le punizioni a chi contravveneva alla regola.
Elsa e Laura erano vicine, ma non osarono parlarsi. Anche Elsa era stata marchiata come Laura, cosi la sua Padrona affermava la sua proprietà.
Nel pomeriggio riposarono un paio d’ore poi vennero destinate a vari lavori domestici, alla sera la cena stessa situazione ogni schiava serviva la padrona a cui era assegnata e solo dopo che le padrone avevano terminato la cena venivano fatte entrare nella loro sala refettorio.
Dopo cena, Fabiana si ritiro’ con Laura nella loro stanza, guardarono la televisione, ovviamente il canale era scelto dalla padrona. Fabiana comoda in poltrona, Laura in ginocchio seduta sui talloni, con un cuscino sotto le ginocchia. Poi si coricarono, Laura venne legata a faccia in giu’ e Fabiana le disse che era per non rischiare di rovinare il tatuaggio.
Laura dormi’ molto male in quella posizione. Al mattino Fabiana la slego’ e la bacio’ prima di mandarla a preparare una colazione e di portargliela.
Laura recatasi nelle cucine,preparo’ una colazione con latte caffè biscotti, e succo di frutta. In abbondanza e ritorno’ dalla sua padrona.
Arrivata Fabina era appena uscita dalla doccia, le fece posare il vassoio sul tavolo e le disse di seguirla, entratono nella sala da bagno, e li Fabiana lavo’ Laura. Non voleva che il tatuaggio si bagnasse e lo protesse con una garza e con un cerotto bloccando un fazzoletto di nylon.
Dopo averla lavata, la porta fuori le rimette i suoi braccialetti e collare, e la fa sedere accanto a se a tavola sono in camera e quindi Fabiana puo’ concedere anche dei momenti di distensione alla schiava. La bacia sulle labbra e le dice: Tesoro facciamo colazione assieme.
Fanno colazione e appena terminata, escono un giretto a vedere le altre cosa fanno, vedono Elsa tenuta al guinzaglio a quattro zampe che scende con una padroncina verso il seminterrato, e le seguono chissà cosa faranno ad Elsa oggi.
Elsa viene messa su un cavalletto e frustata per bene sulle natiche. Da una ragazzina che avrà forse 20 anni. Una delle reclute di Veronica, ma evidentemente anche molto esperta. Le chiedono cosa ha fatto per essere punita.
La ragazza che si chiama Olga, ed è di origine Ukraina, spiega in un pessimo italiano che Elsa questa mattina si è addormentata e non l’ha svegliata come le era stato ordinato.
Per questo viene punita.
Per alcuni giorni le attività si susseguono senza novità, le giornate trascorrono monotone, poi quando Veronica ha valutato che le schiave hanno cicatrizzato i tatuaggi o i piercing. Comiunica che devono riposare quel giorno, alla sera inizieranno la loro attività di prostitute nel club...
CAPITOLO 14
La sera, il club lo conosceva già Laura e meglio ancora sua sorella Elsa, ma questa volta erano proprietà del club offerte come prostitute.
Una nuova deriva, un nuovo degrado.
Molti si erano prenotati al punto che la Signora Veronica aveva dovuto stabilire in base alle richieste una scaletta, coloro che erano disponibili a farlo in gruppo sarebbero venuti dopo, quelli che chiedevano una prestazione singola venivano prima e ovviamente pagavano di piu’. E molti li avevano dovuti mettere in lista di attesa per altri giorni in quanto le prenotazioni per Laura erano veramente troppe.
La sera inizio’ alle 20, per Laura, il primo cliente l’attendeva in un salottino, un uomo tutt’altro che attraente venne condotta da lui tenuta al guinzaglio da Fabiana. Che consegno’ il guinzaglio all’uomo. Indossava un vestitino rosso elasticizzato rosso scarpe rosse con tacco alto e cinturino alla caviglia, calze nere autoreggenti.
Laura in piedi attendeva ordini Fabiana se ne era andata lasciandola sola con il suo primo cliente.
La fece spogliare, poi le diede una coppa di Champagne e dopo le ordino’ di mettersi in ginocchio. Le disse aprimi la patta e fammi eccitare puttana.
Il pene molle, con un po’ di odore di urina le pareva, non la ispirava molto, ma da brava schiava si impegno’ a prenderlo in bocca e succhiarlo. Le ci volle un po’ prima che prendesse una qualche consistenza. Non divenne completamente duro, era semi duro,d ‘altronde l’uomo aveva una certa età. Alla fine le rilascio’ in bocca del liquido seminale poco denso, e fluido, di un gusto acre. Lo ingoio’ come le era stato ordinato e l’uomo suono’ arrivo’ Fabiana le ordino’ di reindossare il vestito di ringraziare il cliente e la porto’ via verso una stanzetta le disse di sciacquarsi la bocca. E poi la porto dal secondo cliente.
Il quale la volle scopare a pecorina senza nemmeno toglierle il vestito. Questo la scopo’ abbastanza bene stava quasi raggiungendo il piacere quando se ne venne riempendo il preservativo.
Gli altri erano sempre piu’ o meno dello stesso livello, nulla di eccezzionale alle 24 ne aveva già fatti otto. Circa uno ogni mezz’ora considerando le pause.
Solo a mezzanotte e mezza, venne introdotta in una camera con 12 ragazzi piuttosto giovani, e li ecco che le fecero di tutto, la presero in tre alla volta susseguendosi e intercambiandosi e come quando era venuta la prima vota con sua sorella godette fino allo svenimento.
L’indomani mattina, Fabiana le fece vedere un video, la sua performance della sera prima, e le disse che sarebbe stato spedito il video alla sua Padrona Melissa, per farle vedere come si comportava, e tenerla informata.
Laura le chiese se poteva mandare i saluti alla sua padrona.
Fabiana disse che si certo bastava un attimo per registrarla.
Laura si rivolse alla padrona: Mia Signora e padrona, mi mancate molto, sono infelice nel non vedervi e adorare come vi sono devota ma obbediente alla vostra volontà cerco di essere brava e spero chesarete contenta di me. Vi amo vostra devota schiava Elle.
Giorni simili si susseguirono piu’ o meno simili, fino al ritorno di Melissa che venne a prenderla, con lei Alexia che veniva a recuperare Elsa, e insieme anche con Fabiana tornarono a casa le due schiave nude al guinzaglio nell’auto furgonata di Veronica che le accompagnava.
A casa di Melissa tutto era in ordine, una donna delle pulizie aveva provveduto a tenere pulita la villetta, e quindi le schiave vennero subito inviate ad occuparsi dei bagagli delle padrone che quella notte sarebbero rimaste assieme per festeggiare degnamente il ritorno.
Sistemate le camere, Melissa ovviamente in camera da letto matrimoniale con Fabiana. Alexia nella stanza grande degli ospiti con Elsa la sua madre schiava. Laura nella sua cameretta chissà forse o altrove a seconda del capriccio di Melissa.
Le schiave mandate a preparare da mangiare dopo aver servito degli aperitivi alle Signore che si accomodano in salotto a conversare.
Appena pronto Laura si affaccia e scusandosi per l’interruzione annuncia che è tutto pronto per servire la cena.
Ognuna si siede mentre le schiave servono in tavola nude come oramai sono abituate, e appena servito si mettono accanto alle padronein ginocchio, in attesa di ordini.
Ogni tanto Alexia tende un bocconcino a Elsa che lo prende tra le labbra e lo mangia... Melissa allora vuole dimostrare di non essere da meno della cugina e allora oltre ad offrire alla sua schiava un bocconcino la invita a bere dalla sua bocca.
Si prende una sorsata di acqua o di vino e poi fa aprire la bocca alla schiava facendo colare dalla sua bocca a quella della schiava la bevanda.
Dopo che ebbero finito, le due schiave dovettero sbarazzare e pulire tutto e presentarsi alle padrone con degli amari. Dove attendevano tranquille parlando con Fabiana che diceva essersi molto divertita di questo periodo scoprendo cose che nemmeno immaginava lontanamente fossero possibili.
A quel punto mentre bevevano i loro amari, Alexia interpello’ Elsa dicendole: allora troia sei stata felice che ti ho mandata a farti sbattere a pagamento?
Elsa: si padrona ne sono stata onorata, e vi ringrazio di avermi dato l’opportunità di essere trattata per quella che sono.
Alexia: e dillo cosa sei su.
Elsa: sono una troia, padrona la vostra devota troia e schiava e felice di dimostrarlo ogni volta che lo desiderate mia signora e padrona.
Alexia: sai sei stata molto troia ed ingorda e dovrai essere punita per la tua troiaggine oltre che per il piacere mio e delle mie amiche, perchè credo che devi ricordarti bene che ogni volta che fai la troia poi devi essere punita.
Elsa: si padrona.
Melissa: questo vale anche per te Elle.
Laura: si padrona.
Fecero mettere le due schiave a terra fianco a fianco, sederi rivolti verso l’alto, spalle a terra viso a terra, braccia allargate...
Cosce allargate. Poi a turno, munite di paddle, iniziarono a sculacciarle con lentezza, e sostituendosi dopo qualche colpo, e facendo contare alle schiave i colpi. E ovviamente ringraziare dopo ogni colpo. E questo fino a quando non ebbero le chiappe belle rosse.
Poi le fecero mettere in ginocchio faccia al muro e le lasciarono li mentre oltre a godersi lo spettacolo le pradrone si gustavano un’altro alcoolico. Dopo una mezz’ora vennero fatte avvicinare e si dovettero alternare a leccare i piedi delle padrone e infine le fighe fino a farle godere.
Poi vennero nuovamente punite, punite con il gatto a nove code, uno strumento non eccessivamente severo, visto che era fatto di corregge morbide e che non provocavano un enorme dolore era molto coreografico, ma sulle natiche segnate dalle sculacciate faceva il suo effetto.
Alla fine le schiave godettero di quel trattamento visto che ordinarono loro di masturbarsi mentre venivano colpite.
E andarono avanti a giocare in vario modo fino a notte inoltrata. Alla fine si addormentarono un po’ dove erano in una vera confusione di corpi abbracciati...
CAPITOLO 15.
Due giorni a casa a fare di tutto, fino al lunedi in cui Melissa doveva andare all’università e Laura in ufficio accompagnata da Fabiana che oramai faceva coppia fissa con Melissa e quindi era diventata la sua seconda padrona.
In ufficio la ripresa fu comunque dura la sua nuova condizione, era tale che si sentiva umiliata ed eccitata tutto il giorno. Veniva fatta andare a portare i caffé, a ritirare a volte anche dei piccoli ordini al bar, dove facevano delle pietanze a mezzogiorno da asporto, e in tutti quei posti la conoscevano, e vi andava con un abbigliamento da donna dei servizi in luoghi dove l’avevano sempre vista da gran signora. Sempre attenta, ma adesso lo faceva con una divesa umiltà.
Fu moto difficile ma non poteva disobbedire, era il suo nuovo lavoro voluto dalla sua pradrona.
Un pomeriggio, Fabiana si era arrabbiata perchè Laura aveva rovesciato del caffé e la aveva costretta a pulire a terra con lo straccio ed in ginocchio a pulire, una delle due collaboratrici dello studio Loredana, vide che Fabiana le aveva dato una pacca sul culo e detto qualcosa all’orecchio e che Laura le aveva baciato la mano come per ringraziare.
Era un po’ intrigata dalla questione, e ne parlo’ con Viola, la quale disse : ma dai come l’ha fatta mettere in ginocchio con lo straccio pur avendo portato secchio e spazzolone? E poi le ha dato una pacca sul culo e l’altra le ha baciato la mano?
Bisogna capire di che si tratta,, sotto cè qualcosa che non mi quadra. Disse Lorena
Che facciamo, senti facciamola venire in ufficio da noi, e li mentre ci porta il caffè, io la distraggo e tu gli li fai cadere e poi vediamo di improvvisare, se è una a cui piace sottomettersi vedrai cosa le combino.
Chiamarono Laura e le dissero: Puoi portarci due caffè in ufficio per cortesia?
Laura: Si subito signorina.
Poco dopo busso’ alla porta, appena senti’ l’invito: Entra, apri’ la porta.
Ho portato il caffè signorine disse umilmente Laura. Viola era in piedi, vicino al tavolino su cui stavano le pratiche, e aveva un pacco di pratiche in mano, le scrivanie erano colme di fascicoli, aspetta che facciamo posto squillo’ la voce di Lorena.
Mentre Laura si avvicinava alla scrivania per posare il vassoio Viola la urto’ e le cadde vassoio e caffè a terra.
Stupida oca, sbotto’ Lorena.
Mi spiace signorina rispose Laura con voce sommessa e occhi a terra colma di vergogna per la situazione e gli insulti.
Lorena la osservo’ e le disse vai a prendere altri due caffè sbrigati e poi vieni a pulire questo schifo.
Si signorina subito. Rispose Laura.
Dopo meno di 5 minuti era li con i caffè. Li depose sulla scrivania oramai sgombra e si precipito’ a cercare secchio straccio e spazzolone, e rientro’ nell’ufficio mentre le due sorseggiavano il caffè entrata le dissero vai a chiudere la porta ora non lasciarla aperta.
Laura obbedi e chiuse la porta stava per prendere lo spazzolone, ma Lorena le disse: no, voglio un lavoro certosino, meglio pulisci bene come hai fatto dalla scrivania di Fabiana in ginocchio. Su datti da fare che controllo.
Laura non oso’ obiettare, nella sua condizione di costante sottomissione non riflettè e si mise in ginocchio, e puli’ a terra con cura, stava finendo ma Lorena era in piedi dietro di lei, le diede una pacca sul culo, e lei inarco’ la schiena offrendosi come era abituata a fare.
Lorene le sollevo’ il grembiule e lo porto’ sulla schiena scoprendole le natiche e vide il tatuaggio il marchio che portava. Manette dentro agli anelli delle manette delle lettere.
Lorena le disse: bene una cagna che sta nuda sotto le gonne, ecco cosa abbiamoin ufficio.
Laura non disse nulla non si muoveva non sapeva cosa fare.
Lorena: guarda viola che bel tatuaggio sembra proprio un tatuaggio con un significato.
La fecero alzare e la denudarono. Le toccarno i capezzoli con i piercing, e la fica, inanellata. Bel lavoro commentarono e sei conservata abbastanza bene. Il girocollo lo osservarono visto che le aveva già da tempo incuriosite e lessero Elle proprietà di Melissa.
Bene allora abbiamo una schiava qui direi.
Allora dillo cosa sei? Era sempre Lorena quella con piu’ iniziativa.
Laura: Si signorina sono la schiava di padrona Melissa il mio nome da schiava è Elle. Rossa in viso di dover rispondere alle domande nuda davanti a quelle che un tempo erano delle sue dipendenti. La situazione era terribilmente imbarazzante, eppure nella vergogna si stava eccitando.
Viola vide che il suo sesso era lucido, e le passo’ la mano accarezzandolo, era dolce al tatto e umido e Viola indugio’ nella carezza facendo gemere Laura. Che data la sua natura bollente non poteva restare insensibile alla situazione, godere nella vergogna oramai era la sua natura.
Lorena disse: Una schiava che fa cadere il caffè ha bisogno di essere punita per imparare la lezione. Su appoggiati con il busto sul tavolo, culo ben in fuori e gambe aperte. Su troia.
Laura abituata ad obbedire ciecamente ad ogni comando, si mise in posizione. Attese. E dopo poco, una manata la colpi’ sulla natica, lasciandole la traccia ed un senso di bruciore. Un bruciore che la eccitava e che conosceva bene.
Due colpi, tre colpi, e Laura incassava in silenzio. Dopo una decina di sculacciata Lorena lascio’ il posto a Viola che procedette imitando la collega, stava provando un piacere incredibile a colpire quel culo e la docilità di Laura la metteva in uno stato di desiderare di colpirla ancora di piu’. Era una situazione che aveva visto solo su qualche film hard su internet.
Una decina di colpi anche lei e si fermo’, curiosa infilo’ la mano tra le cosce di Laura e il sesso era un lago di umori. Le infilo’ quattro dita nella figa, e le agito’ Laura si sconquasso’ agitando le natiche colpita dall’orgasmo che stato già avvicinato ma interrotto con l’interruzione della sculacciata.
Proprio in quel momento entro’ Melissa che la cercava.
Non avendola trovata e Fabiana non sapendo dire dove si trovava, ma ricordo’ che l’ultima volta l’aveva vista andare con il vassoio del caffè negli uffici delle ragioniere.
Ecco che Melissa è li da qualche secondo ma abbastanza per vedere sua madre con le chiappe rosse e che sta godendo.
Cosa succede qui ? Esclama Melissa.
Le due ragioniere si voltano e sono gelate dallo sguardo di Melissa. Laura invece stordita dall’orgasmo resta nella sua posizione prona sulla scrivania.
Allora ? dice Melissa.
Nessuna delle due osa rispondere. Melissa si avvicina. Prende Laura per un braccio, la fa alzare. Le da due schiaffi e le ordina di mettere il grembiule.
Poi Melissa si rivolge alle due: venite nel mio ufficio subito.
Lorena e Viola, vanno nell’ufficio. Mentre Melissa passa da Giorgia e le chiede di raggiungerla.
Appena arriva tutte entrano nell’ufficio di Melissa.
Melissa ha lo sguardo di ghiaccio, le due non sanno cosa dire.
Lei informa Giorgia di quanto accaduto. E dice a loro due Signore, sapete che quello che accade in questo ufficio è confidenziale, ma voi avete abusato del vostro ruolo e potere. Nessuno vi ha concesso di agire per punire il personale subalterno. Qui voi siete andate oltre, e questo non è accettabile, Giorgia disse che se volevano potevano licenziarle tranquillamente visto che avevano già ricevuto delle lettere di richiamo negli ultimi sei mesi.
Sia Lorena che Viola ora erano preoccupate iniziarono a scusarsi e a promettere che non sarebbe piu’ successo ma avevano bisogno del lavoro.
Melissa disse loro che avevano toccato una sua proprietà. E toccare una sua proprietà era inammissibile, diverso se loro fossero state autorizzate ma di loro libero arbitrio non era una cosa che poteva passare. Ora lei voleva riparazione.
Avevano sculacciato una sua dipendente, una punizione nemmeno forse meritata per del caffè sparso sul pavimento e che comunque l’inserviente aveva pulito. La cosa non poteva essere ammessa. Le fece firmare una lettera in cui si dichiaravano responsabili di comportamento scorretto nei confronti di personale subalterno e sarebbe stata fatta un’altra lettera di richiamo e questo se accadeva ancora qualcosa nei prossimi sei mesi sarebbero state licenziate.
Le due ringraziarono e dissero che non si sarebbe mai piu’ ripetuto lo giurarono e rigiurarono.
Dopo di loro venne fatta entrare Laura.
Melissa era arrabbiatissima. Le disse: lurida cagna in calore, sei stata sculacciata e hai avuto un orgasmo senza che io ti autorizzassi.
Ma come ti permetti di ingannarmi in questo modo. Sono la padrona dei tuoi orgasmi. Sono io che decido chi ti puo’ punire non tu. Nessuno puo’ sculacciarti senza la mia autorizzazione ma tu non sei capace di resistere.
Questo ti costerà una punizione severissima. Giuro che non la passerai liscia.
CAPITOLO 16
A casa, Melissa non parlava e Laura era inquieta, avrebbe voluto la punisse subito ma non la ignorasse, essere ignorata era una sofferenza piu’ dura delle punizioni.
Sapeva cosa fare e si mise a occuparsi della cucina, sistemare e preparare per la cena, almeno si teneva occupata.
Appena ebbe fatto la preparazione preliminare e tutto era predisposto, avendo tempo,inizio’ a raccogliere i vestiti di Melissa e Fabiana che si erano tolte e lasciato in giro, erano in camera loro, ma non osava disturbarle, curiosa pero’ ando’ alla porta che non era chiusa, solo accostata e vide che Fabiana coccolava Melissa come se la stesse consolando e calmando. Melissa era irritata e pareva soffrisse.
Melissa disse: Non riesco a capire, credevo fosse addestrata all’obbedienza, ma chiunque la tocchi o la comandi lei si lascia andare, non ha senso della disciplina e del rispetto. Mi sento tradita da lei.
Fabiana rispose: Senti tesoro scusa, ma in realtà lei è molto recettiva e calda, gode di queste attenzione e forse è piu’ addestrata a concedersi che a negarsi. Negarsi non è poi cosi facile se i riflessi invece sono quelli di darsi, fino ad ora è stata portata a concedersi senza riserve, non puoi pretendere che sia capace di resistere. E molto calda, è molto docile e queste situazioni la eccitano cosi tanto da non potersi trattenere.
Melissa: si ma questo significa che puo’ esporsi a dei pericoli, e se non sono presente cosa potrebbe succederle? Capisci che questo mi preoccupa? Che qualcuno deve essere li sempre per evitare che perdendo la testa non le possa succedere qualcosa di male?
La comprendi la mia preoccupazione?
Fabiana: si ti capisco, ma non affrontare la questione con impeto, riflettiamo e cerchiamo un modo per capire come meglio procedere, magari intanto una bella punizione ci sta. E poi con il tempo magari saprà capire che a volte non ci si deve concedere, altrimenti chiunque potrebbe approfittare di lei su questo ti do ragione.
Mellissa: certo che la punisco, mi ha tradita, non per il sesso, ma sulla questione di impegno che aveva preso con me. Un impegno è un impegno e il massimo sforzo lo deve sempre fare per rispettare i suoi doveri. E non la ricerca del suo piacere per se stessa, senza la nostra partecipazione.
Laura era mortificata, si sentiva male, non credeva e non capiva perchè aveva sbagliato, ma sbagliato cosa?
Era in ufficio relegata al rango di sguattera al servizio di tutte, le pareva ovvio sottomettersi se le veniva chiesto? Non era questo lo scopo di Melissa?
Era molto confusa.

CAPITOLO 17 Punizione esemplare.
Melissa proibi’ a Laura di uscire di casa nei giorni successivi, la fece mettere in malattia. Poi un paio di giorno dopo le annuncio’ che sarebbe stata portata al club di Veronica per un periodo di riaddestramento intensivo. Laura chino’ il capo, non aveva motivo di opporsi alle decisioni di Melissa desiderava solo compiacerla per riscattarsi dalla delusione che le aveva procurato voleva solo che Melissa fosse fiera di lei.
Voleva essere una brava schiava o cagna o qualsiasi cosa avesse desiderato Melissa.
E cosi Melissa e Fabiana la portarono alla sera da Veronica.
Venne accolta da Veronica che si fece consegnare la schiava, le impose di salutare la sua padrona in ginocchio con bacio delle scarpe. E poi la porto di sopra nella sua stanza. Le disse che la sua padrona era scontenta di lei e che lei stessa visto il lungo periodo estivo trascorso nel suo club si sarebbe aspetta una maggiore disciplina. Essere una schiava non significa concedersi a chiunque come e quando ognuno vuole ma concedersi solo quando la padrona concede il diritto ad altri di disporre della schiava. Concedersi senza che la padrona sia a conoscenza è un’arbitrio che una schiava non ha.
Su questo lavoreremo molto. Vedrai cara.
Poi le disse che ci sarebbe stata una festa e un’asta e qualcuno poteva aggiudicarsi di usarla e farle delle cose cheal momento non le anticipava.
Laura venne lasciata nella stanza di Veronica, dove pote’ restare a riposare ogni tanto Veronica passava a vedere se aveva bisogno di qualcosa. Poi se ne andava a fare le sue faccende. Alla sera arrivo’ con Sandra l’investigatrice accompagnata da Orietta la famosa cliente. Si sedettero e Laura venne incaricata di servire a tavola da Veronica.
Orietta era silenziosa, si era seduta e non aveva piu’ parlato mentre la conversazione avveniva tra Veronica e Sandra.
Parlavano del piu’ e del meno nulla di particolare. Poi dopo aver cenato, decisero di recarsi di sotto al club, Sandra chiese a Orietta di spogliarsi, e di prepararsi. La donna in silenzio obbedi. Si tolse il vestito e sotto era nuda. Aveva una ghepiere con calze nere e tacchi a spillo, un collarino che si scopriva ora perchè era stato sempre coperto dal suo foulard.
Sandra le aggancio’ un guinzaglio e se la porto’ dietro. Anche Veronica mise un guinzaglio a Laura. E le disse: vieni Elle.
Laura segui docilmente la padrona che disponeva di lei in quel momento. Scesero, e passarono nei camerini delle ragazze dove si cambiavano. Veronica si fermo’ e le altre si facevano indietro per rispetto verso la loro padrona.
Lei disse: questa sera ci sarà una bella festa ora vedrete. Sandra strattono’ il guinzaglio di Orietta. E lei docilmente la segui’ e dietro Veronica e Laura.
Arrivarono in una saletta riservata vi erano una ventina di sedie. Laura sempre al seguito di Veronica venne fatta mettere in ginocchio davanti ad una poltrona dove si accomodo’ Veronica. Dopo qualche minuto la sala si riempi’, vi erano vari signori e signore che entrarono. Veronica aggancio’ il guinzaglio di Laura alla poltrona si alzo’ e Sali sulla pedana.
Quando tutti furono entrati, prese un microfono e parlo’ la sala non era enorme e non vi erano piu’ di venti persone quindi avrebbe potuto parlare anche senza. Fors era parte dello show. O forse per evitare fraintendimenti.
Signore e Signori, questa sera vi sarà un avvenimento che non accade con frequenza ma a volte abbiamo di queste fortune, la nostra cara amica e dominatrice Sandra ci presenterà un bel esemplare di femmina matura e che da poco ha scoperto i piaceri della sottomissione. Questa perla è una signora per bene, madre e moglie, e da quando ha scoperto questa sua indole non puo’ farne meno e ovviamente non puo’ piu’ essere una madre e moglie modello. Ma cercando un padrone o una padrona che sappiano dominarla come si deve ha accettato di essere messa all’asta. Un modo questo di sentirsi proprietà di qualcuno, ovviamente conscete le regole, l’asta è segreta ognuno metterà la sua cifra su un foglio in una busta sigillata e vinca chi offre di piu’
Ovviamente la base d’asta è di 2000 euro. La schiava sarà a disposizione di colui che l’avrà acquistata per un anno un mese ed un giorno ovviamente vedete la scheda con le regole ed i limiti che vi vengono richiesti nel rispettare la vita privata della schiava.
Sandra con Orietta al guinzaglio entro’.
Bene Signore e Signori vi lascio alla presentazione dell’esemplare da parte della domina Sandra. Orietta portava una mascherina sugli occhi che non nascondeva la sua bellezza di donna matura. A quasi cinquant’anni era veramente una bella donna che la palestra aveva certo aiutato oltre alla bella vita. E cosi spiego’ Sandra.
Cari signore e signori vi faccio osservare questo splendido esemplare di schiava, una moglie e madre modelllo e vergine analmente fino a qualche tempo fa. Oggi la signora sa sottomettersi, ha imparato a usare la bocca in maniera eccelsa sa ingoiare perfettamente la sborra che le si offre, sa leccare anche la passera alle signore è docile ed obbediente, come vedete i segni dell’età ci sono ma si mantiene in forma vedete questi seni maturi, e questi capezzoli eccitati perchè la porcellina è eccitata di essere qui in vendita.
La fece girare e declamo’ il suo splendido fondo schiena. Guardate una groppa da giumenta perfetta per la paletta e per la frusta erotica,. Piegati cagna e apriti le natiche. Obbediente Orietta si piego’, si apri le natiche con le mani e il suo buchetto era occupato da un plug anale che aveva un gioiello rosso rubino che faceva bella mostra di se.
Dopo questa presentazione tutti stavano scrivendo su dei fogli messi a disposizione le buste vennero chiuse e consegnate.
Veronica le prese dalle mani della sua collaboratrice e poi le apri, fece un rapido controllo venti offerte, e alla fine disse: N. 17 la migliore offerta.
Il numero 17 era un giovane uomo di circa 25 anni . Il nuovo padrone di Orietta. Venne sul palco consegno’ un assegno a Veronica prese il guinzaglio e dato uno strattone, si porto’ appresso Orietta che segui il suo padrone.
Una schiava venduta al mercato.
Laura venne fatta alzare, e si chiedeva se per caso Melissa voleva venderla se questa era il suo destino come Orietta che terribile punizione essere ceduta ad un altro padrone o padrona. Con questi pensieri Laura segui Veronic ache la riporto’ nel suo appartamento.
Il giorno dopo, alla sera Sandra arrivo’. Cenarono con Veronica servite da Laura alla quale era stato imposto il digiuno quella sera ed aveva ricevuto un clistere. Per ripulire gli intestini. Sandra guardava con un sorriso Laura e disse: che bella che sei Elle, stasera è la tua serata sarai l’attrazione principale.
E la tua padrona arriverà fra non molto per vederti in tutto il tuo splendore.
Laura oso’ alzare lo sguardo spaventata e chiese: Posso fare una domanda padrona?
Sandra: dimmi cagnetta.
Saro’ venduta anch’io stasera?
Non sarai venduta ma la tua punizione sarà pubblica e pagheranno per vedere la tua punizione...
All’ora stabilita le 22,00 arrivo’ Melissa sempre accompagnata da Fabiana, Laura si getto subito ai piedi di Melissa per rendere omaggio alla sua Signora e Padrona baciandole le scarpe.
Melissa la fece alzare. Le disse: questa sera sarai punita sappi che sarà una punizione dura e severa e hanno pagato per vederti. Cosi ti ricorderai come ti devi comportare.
Le tocco’ la figa e senti che Laura era bagnata. Solo al rivedere la sua padrona alla quale era devota e la promessa di una dura punizione che lei desiderava ricevere per fare vedere la sua devozione la misero in una condizione di grande eccitazione.
Veronica prese il guinzaglio lo aggancio’’ e lo porse a Sandra, dicendo la porterà giu’ la nostra cerimoniera, noi andiamo.
E Melissa con Fabiana e Veronica se ne andarono.
Sandra si pose davanti a Laura, e le disse: sei una magnifica schiava, sei calda, sei bella, e piaci a tutti anche a me. Questa sera sarai la regina della festa, tutti sono qui per te, per vederti punita, ma per una schiava essere punita per la sua padrona donare il suo dolore alla sua padrona è la sua apoteosi, e sono sicura che la tua padrona sarà orgogliosa di te. Pensa di dirle quello che ho fatto e quello che faccio il moi dolore è per dimostrare sempre che sono una schiava e lo faccio per la mia padrona. Se arrivi a pensare questo non importa chi ti colpisce, non importa chi di chiava, solo che ogni volta devi pensare che lo fai per la tua padrona e doni te stessa per lei, per farle piacere e lo racconti a lei con dovizia di particolari ma spiegando che lo fai per lei.
Io credo che la tua padrona non abbia capito che mentre quelle due ti punivano loro non erano nulla tu lo facevi ma lo facevi per la tua padrona, per poi dirglielo ma lei sul momento non lo ha capito, si è vista sottrarre il suo potere, lo scettro del comando. M ricorda schiava lo scettro del comando alla tua padrona lo hai dato tu. Tu hai scelto liberamente di essere schiava, tu hai dato questo potere con la tua fiducia alla tua padrona e stasera tu ed io lo dimostreremo, e ognuno cheinterverrà in realtà è un’estensione del potere che tu hai concesso alla tua padrona. Donandoti a lei.
Oh quando lo capirà e lo capirà allora ti amerà di piu’. Perchè anche una schiava puo’ essere amata certo sono amori strani ma vi è sempre una forma di amore, ed è perchè vi ¨è una forma di amore che il cosiddetto dominante soffre a volte se pensa che la sua schiava lo tradisce, mentre in verità la schiava fa quello che fa proprio per il dominante.
Io sono dominante Elle ma a volte faccio errori come lo ha fatto la tua padrona, ma oggi vedrai che sarà fiera di te.
Anche se sarai punita sarà solo perchè ti ama in qualche modo di una persona di cui non ti interessa nulla, non ti inquieti,non ti prendi la briga di punirla ma se pensi che quella persona ti interessa schiava o sottomessa che sia, hai dell’interesse e quindi la punisci proprio per questo motivo.
Ora andiamo sei pronta.
Laura seguiva Sandra ora pronta ad affrontare qualsiasi dolore, e fu a testa alta, ma non altera, che entro’ nella sala, il palco era pronto, venne fatta sedere su una sedia con braccioli, le sue gambe e le sue braccia furono legate, al collo venne messa una gogna che doveva reggere sul collo e le spalle ma tenuta da catene che scendevano dal soffitto. Era imprigionata non vedeva per colpa di questa gogna portatile nulla sotto di se.
Estratto un numero ogni persona presente aveva un numero salva il numero 26.
Il numero 26 era una signora di una quarantina di anni, vestita in modo elegane arrivo’ dietro a Laura poi si sentirono dei suoni Laura comprese delle forbici, la donna stava tagliando ciocche dei sei capelli.
Una ragazza era accanto a laura e aveva un vassoio, ogni ciocca tagliata veniva posta sul vassoio. In breve Laura della sua chioma restavano solo ciocche scomposte intorno il grosso dei suoi capelli castani era sul vassoio.
Si faccia avanti il numero 12, senti la voce di Sandra. Un uomo si avvicino’ era un signore sulla trentina biondo con una pancetta paffuto, si avvicino’ fu dietro a Laura, e allora senti’ un ronzio penso cosa sarà e senti’ una sensazione fredda, che passava su suo cranio. La stavano rasando con un rasoio da barbiere.
Tutti quello che restava della sua capigliatura veniva raccolto sia che fosse sulla tavolozza della sua gogna sia che fosse a terra un’altra ragazza con un altro vassoio raccoglieva quello che era caduto.
I suoi capelli non aveva piu’ capelli.
La terza fase un signore con i capelli brizzolati che rispondeva al numero 19 si presento’ sul palco, e senti bene Laura la schiuma che veniva distribuita sul suo cranio, e poi la lametta che passava e sentiva il crepitio del rasoio su quanto rimasto dei suoi rasi capelli che veniva asportato.
Veniva asportato. Liscia la sua testa oramai era liscia come una palla di biliardo, le lavarono la testa con panni umidi e caldi. E poi venne sciolta dalla gogna, e dalle catene e liberata dalla sedia.
Venne messa su una panca, a pancia in giu’, con le natiche protese verso la sala. Un altro numero ma non aveva capito che numero, si avvicino’ e allora senti: Che si inizi la fustigazione. Il primo colpo si abbattè sulle natiche lo aspettava, non urlo’ si contrasse sulla panca. Poi gli altri dopo cinque colpi arrivo’ un’altro numero non vedeva chi era ma sentiva i colpi a serie di cinque. Arrivarono a 50 colpi e Laura tremava da per tutto era legata altrimenti sarebbe fuggita era stanca sudata in lacrime ma non aveva urlato.
Sandra le si avvicino’. E le disse: ora rivolgiti alla tua Padrona lei è qui accanto a te.
Elle: Padrona, mia Signora assoluta, io vi dono il mio cuore la mia anima e le mie sofferenze vi sono devota e vi supplico di credere che ogni mia sofferenza io la dono a voi mia padrona, ogni mio gesto ogni mia azione ogni secondo della mia vita passata presente e futura sono dedicati a voi e per voi mia pardona.
Melissa rimase in silenzio. Poi si avvicino’ e disse all’orecchio di Elle, bene allora soffrirai un altro po questa sera.
Grazie padrona rispose Elle.
E si susseguirono delle altre persone con le palette ed infine vennero le penetrazioni gli uomini con il loro membro le donne con degli strap on fino a quando anche Elle non venne slegata e portata a riprendersi negli alloggi di Veronica dove anche Melissa e Fabiana si fermarono quella notte.
Melissa dopo aver passato una pomata sulle natiche di Elle, resto’ coricata con lei coccolandola e tenendola tra le sue braccia. Fino al mattino.
CAPITOLO 18.
Melissa invito’ sua cugina alexia e la sua schiava madre di Alexua e sua zia Elsa a restare qualche giorno assieme con loro. Fabiana voleva andare a trovare i suoi, e cosi Melissa voleva avere sua cugina per stare un po’ assieme, forse non voleva mandare la sua schiava Elle in ufficio forse pensava che era meglio tenerla nella sua condizione di domestica in casa.
Ad ogni modo Elsa e la sua padrona erano felici di condividere un momento di intimità con lei e Elle, la sua evoluzione come schiava era stata notevole ed impressionante.
Elle era oramai una perfetta sottomessa, e Alexia sua nipote era una padrona che aveva saputo piegare anche Elsa, che era sempre stata una dominante.

Passarono alcuni giorni assieme, godendosi le schiave, e divertendosi a farle giocare tra di loro, e lesbicando parecchio.
Poi Alexia chiese a Melissa di scambiarsi le schiave, Elsa sarebbe rimasta da Melissa e lei si portava a casa Elle, cosi per abituarle, e poi voleva vedere il livello di sottomissione di Elle.
Melissa accetto’. Già in precedenza quando avevano solo Elsa come schiava si era divertita parecchio con la sorella maggiore di sua madre facendosi obbedire e dominandola pienamente.
Appena Alexia fu uscita portandosi dietro Elle, Melissa prese Elsa per mano e se la porto’ in camera, si sedette e le ordino’ di leccarla, mentre Fabiana la prendeva nel culo con uno strap on piuttosto importante con dimensioni di almeno 24 centimetri di lunghezza e un diametro di circa 4 centimetri.
Elsa era abituata alle dimensioni di quegli aggeggi e apprezzava la sodomia delle sue padroncine stimolando con la lingua la sua bellissima nipote.
Poi si scambiarono e fu la volta di Melissa indossare lo strap on mentre Elsa avrebbe dato piacere con la lingua a Fabiana.
Elsa era una abile linguista, avrebbe ottenuto dei premi se vi fossero stati dei concorsi, e ora che era diventata sottomessa pareva fosse ampliamente migliorata.
La notte fu lunga per Elsa, fino ad avere l’ano dilatato, e arrossato anche se avevano usato del lubrificante, ora era oscenamente aperto e non accennava a chiudersi, e la sua bocca e tutti i muscoli del collo le facevano male.
Melissa e Fabiana si coricarono anche loro sfinite dagli orgasmi e tutte e tre dormirono fino al mattino, per Elsa il sonno era agitato, e si svegliava in continuazione.
Al mattino si ritrovarono in cucina piuttosto affaticate dalle fatiche, Melissa telefono’ che non sarebbero andate in ufficio ne lei e nemmeno Fabiana.
Quel giorno dovevano riposare per recuperare. Fabiana dormi’ poi fino a mezzogiorno e nel pomeriggio si reco’ in ufficio mentre Elsa e la sua nipotina padroncina lesbicarono un po’ e poi uscirono a fare un giro.
Invece a casa di Alexia, Laura venne rinchiusa in cantina con una catena attaccata al guinzaglio con solo una coperta per giaciglio su della paglia gettata in un angolo, vi era un vaso da notte dove se necessario espletare i suoi bisogni.
Solo al mattino Alexia venne a prenderla, la porto’ in giardino per farle svuotare il vaso da notte lavarlo in un bagnetto esterno che aveva fatto costruire. Poi la fece lavare, sempre nella doccia esterna accanto alla piscina.
E asciugatala con un telo la porto’ in cucina. Le fece preparare la colazione e servirla.
Le spiego’ che a suo parere lei non era ancora totalmente sottomessa, perchè con Melissa aveva assaporato solo un piccolo approccio alla sottomissione, ma lei ora si prendeva la briga e perdere un po’ di tempo con una inutile e sciocca schiava che non ha ancora capito cosa sia la vera sottomissione. E questi giorni che passareri con me ti insegnero’ ad annullarti totalmente.
Laura rimase in silenzio non osava proferire parole, non poteva ribellarsi visto che il potere che aveva Alexia le derivava da Melissa e disobbedire a Melissa e deluderla sarebbe stato peggio di qualsiasi punizione. E lei avrebbe sopportato stoicamente qualsiasi umiliazione Alexia le avrebbe inflitto. Questo è cio’ che pensava in quel momento.
Mia cara zietta, ora assaporerai il vero significato di sottomissione e di dolore, ti spezzero’ totalmente che dopo non ti capiterà mai piu’ di godere diversamente se non attraverso il dominio di una padrona o padrone, chiunque esso sia.
Faro’ di te carne da vendere, una cagna che non penserà nemmeno piu’ a se stessa come donna, ma solo come buchi e carne per soddisfare perversamente chiunque lo pretenda. Sei solo un oggetto una lingua un culo una figa, e nulla di piu’.
Ora ascoltami perchè non lo ripetero’, ti puniro’ come non sei mai stata punita, e non vi è un motivo per farlo, solo il mio divertimento. Scegliero’ una parte del tuo corpo, e tu me l’offrirai per la punizione, ti metterai in posizione senza essere legata, e subirai i colpi, mi ringrazierai e chiederai di dartene ancora perchè questo voglio da te.
Inoltre se perderai la posizione allora proseguiro’ con la punizione se non manterrai la postura passeremo ad un’altra parte del tuo corpo, e via dicendo in gruppi di 10 colpi.
Vedrai che perderai e fra un ‘ora piangerai come non hai mai pianto, sarai disposta a leccare i miei sputi da terra e molto altro.

CAPITOLO 19. Flagellata dalla nipote Alexa.
Laura era seriamente spaventata, la nipote pareva la piu’ terribile domina che avesse incontrato fino ad oggi, il discorso che le aveva fatto l’aveva messa in stato di ansia.
Era spaventata per la prima e non le pareva per niente un gioco quello che le aveva annunciato sua nipote Alexa.
L’ordine arrivo’ secco:
Ora in piedi mani appoggiate alla spalliera del divano, in ginoccio sui cuscini, culo in fuori, gambe divaricate devo vedere tutto di te, il tuo buco del culo da troia, e la tua figa aperta.
Laura si mise nella posizione richiesta senza fiatare e con prontezza per non far arrabbiare ulteriormente la nipote.
Alexa appena vide al zia in posizione le disse: bene brava schiavetta, ora ascoltami, non sarai legata, ti daro’ una serie di baccchettate con questa bacchetta che gli inglesi chiamano cane, guardala è ben bilanciata giusto spessore, e lascia segni che ci mettono un po’ a sparire, ogni colpo è un bruciore notevole, tu questa non l’hai mai assaggiata.
Poi le fece vedere una frusta stile gatto a nove code, ma strisce di cuoio morbido che lei aveva già sperimentato. Una paletta di cuoio ma che doveva avere l’anima in legno sicuramente, e uno scudiscio. Solo il cane e lo scudiscio le fecero paura, gli altri sapeva che poteva sopportarli li aveva già provati e non li temeva, lo scudiscio l’unica volta che lo aveva provato le aveva fatto male e sapeva che poteva lasciare delle ecchimosi.
Ma il cane pun non avendolo mai provato immaginava che doveva avere effetti piu’ devastanti dello scudiscio.
Il mostrare i strumenti che si utilizzano è già una forma di tortura, e l’attesa sarebbe diventata terribile, non sapeva se e come avrebbe reagito, voleva iniziasse subito perchè cosi finiva prima o se aspettare per il timore di non poter sopportare la punizione.
Alexa le parlo’ sussurrando al suo orecchio:
Cara zietta, ora tu dovrai essere molto attenta, perchè non devi sbagliare, ti daro’ delle serie di 10 colpi, ma devi mantenere la posizione, devi contarli e ringraziarmi ad ogni colpo, se per caso dimentichi una di queste cose ricomincio da zero.
Arriveremo fino a dove dobbiamo arrivare, e vedrai che da domani sarai già una schiava diversa da oggi, piu’ ricettiva, piu’ disponibile e piu’ schiava. E ne gioirai molto, perchè se con una schiava non si è severi non si raggiungono risultati.
Ricora devi contare, e devi anche mantenere la posizione che ti impongo durante ogni fase se anche all’utimo colpo cedi dalla posizione si ricomincia dal primo colpo. Sei avvisata dei rischi.
Hai capitto Elle?
Laura degluti, e poi cercando di non far tremare la voce rispose con tono sottomesso come sapeva doveva essere : Si padrona faro’ del mio meglio padrona.
Alexa: non del tuo meglio stupida cagna o ci riesci o la punizione sarà interminabile per te, pensaci.
Laura non osava fiatare, la domanda era retorica non prevedeva una risposta.¨
Alexa si pose dietro di lei con la paletta, e le disse: Ora conta bene e ringrazia ad ogni colpo, i primi dieci colpi sui polpacci non ti muovere devi restare immobile.
Il primo colpo si abbatè violento sul polpaccio sinistro di Laura, che sobbalzo’ e urlo’. Ahiii
Ma come cagnetta al primo colpo?
Laura era rimasta sorpresa dela violenza del colpo e sul polpaccio colpendo bene il muscolo era stato doloroso.
Riprendiamo cagnetta. Questo non conta.
Il colpo si abbattè sul polpaccio sinistro di nuovo, questa volta Laura strinse i denti, e conto’:
Uno, grazie padrona.
Due, grazie padrona.
Arrivarono al decimo. I polpacci erano rossi, i colpi erano stati inferti con forza. Alexa voleva piegarla farle male sul serio.
Ora altri dieci cagnetta sulle cosce.
Anche qui i dieci furono inferti con forza. E Laura pero’ resistette contando come ordinato, ora anche le cosce erano belle rosse.
Alexa: ora passiamo a questo bel culo che fa arrapare tanto i maschietti ...
Pronta cagnetta e attenta un errore e si riparte da zero.
Il primo colpo si abbattè sul gluteo destro, un bel colpo che lascio’ un impronta ben visibile, ma il culo di Laura era già avezzo a simili trattamenti e sopporto’ bene il colpo contando correttamente.
E cosi arrivarono al decimo colpo sul culo, con la paletta.
Ed erano oramai 30 i colpi inflitti complessivamente.
Ora Laura tremava, aveva veramente paura, la sua nipote che aveva coccolato da piccola la stava dominando impietosamente.
Alexa: non vorremmo annoiarci vero? Sai cosa facciamo saro’ buona ti do qualche minuto di riposo e se vuoi posso darti un bicchiere d’acqua, ma se chiedi l’acqua poi ti chiedero’ di ricevere un piccolo supplemento di punizione diciamo 5 colpi in cambio di un bicchiere d’acqua.
Laura: io, io non ... preferisco di no padrona, mi perdoni ma non so se ce la potrei fare.
Alexa: allora se avrai sete dopo, sappi che non avrai acqua.
Laura: si padrona, grazie padrona.
Alexa vedeva che la sua zietta faceva di tutto per controllarsi, era abbastanza stoica, e i colpi che le aveva inferto non erano i soliti colpi di punizione erotica a cui magari era abituata, la sua paletta aveva un’anima in ferro e ricoperta di cuoi si poteva pensare che non potesse essere cosi dura, invece era molto dura e cattiva e lei aveva messo molta forza nel colpire. Era comunque felice di vedere che si impegnava a resistere, e questo avrebbe aumentato il suo divertimento e piacere.
Alexa: ora mia cara, riprenderemo la sessione, hai tirato il fiato abbastanza, ma usero’ sulle stesse parti arrossate dalla paletta il gatto a nove code, che non è terribile questo, è una frusta non troppo dolorosa con delle corregge morbide, ma serve a preparare il terreno per il “cane” questa canna che ti infligero’ dopo.
Se sarai brava e resisterai agli ultimi colpi con il cane ti condono i dieci colpi che avevo previsto per la tua fica con lo scudiscio. Spero non mi deluderai.
Grazie padrona, spero di non deluderla rispose sottomessa Laura.
Tienti pronta disse di nuovo Alexa, ora comincio, e diede un forte colpo sui polpacci, colpendoli entrambi.
Uno, grazie padrona rispose prontamente Laura , e arrivarono al decimo colpo sui polpacci con Laura che non aveva sbagliato nulla, brava e pronta a rispondere. Lei stessa ne era fiera, queli colpi erano sopportabili anche se la pelle era arrossata, le facevano male ma riusciva a sopportarli meglio dei primi con la paletta.
Alexa le diede qualche minuto per riprendere fiato, ando’ in cucina si prese un bicchiere d’acqua con della mente, bevve avvicinandosi in modo che la zietta la vedesse bene, le passo’ davanti, appoggio’ il bicchiere sul tavolo in vista cosi la zietta avrebbe avuto davanti a se il bicchiere mezzo pieno, e avrebbe aumentato il suo desiderio di bere.
Bene disse Alexa ricominciamo e passiamo alle cosce, sapeva dosare l’elemento psicologico, le si avvicino’ le pose un bacio sulla guancia e le tocco’ la figa, Laura sentendo le dita e il profumo di sua nipote si senti’ stordita, le aveva dato un bacio un onore da parte della padrona, e ringrazio’.
Alexa sorrise, pensando che era già ben addestrata, meglio di quello che pensava, ma cosa la rendeva felice era di aver sentito il sesso di sua zia bagnato quindi la punizione le faceva anche l’effetto di stimolante erotico. Si sarebbe divertita.
Passo’ ai dieci colpi sulle cosce, e Laura resistette bene, contando diligentemente e ringraziando.
Procedettero quindi anche con la terza fase, e cosi si arrivo’ a sessanta colpi, inferti complessivamente e Laura aveva resistito bene e contato correttamente mai un errore.
Erano arrivate pero’ ad un ultimo passaggio, il “cane” sarebbe stato duro, Laura era terrorizzata da quella bacchetta, la pelle era già bene arrossata, e sapeva che i colpi sarebbe stati veri e propri morsi tremava e non era sicura di farcela, doveva mettercela tutta.
Alexa la fece alzare, e la abbraccio’, le diede un bacio al quale Laura rispose come non aveva mai risposto a nessun bacio fino ad allora, e se ne rendeva conto, ora baciava come doveva baciare una schiava, dandosi totalmente, Alexa apprezzo’ molto, le sorrise staccandosi.
Alexa: allora vedrai già sei cambiata lo senti?
Si padrona lo sento, sono cambiata, spero di essere una schiava migliore padrona.
Si baci adesso come una schiava con il giusto trasporto e devi sempre baciare cosi, con chiunque dovrai avere lo stesso trasporto se la tua padrona ti offre a qualcuno lo devi far sentire importante e come se fosse amato, ecco perchè una schiava bacia con tutta se stessa. Vedrai anche quando leccherai una figa o un cazzo sarà già diverso dopo il tempo che trascorrerai con me. Saro’ io che ti faro’ crescere e migliorare come schiava.
Si padrona rispose sottomessa e compiacente Laura, mentre Alexa le accarezzava le labbra del sesso bagnate inserendo anche due dita dentro che scivolarono dolcemente dentro alla sua figa al suo scrigno del piacere.
Era pronta.
Su mettiti in posizione.
Laura si mise di nuovo in posizione era in attesa e sperava in cuor suo di farcela tremava ma si preparava a sopportare i colpi.
Il primo colpo arrivo’ colpendo con il cane entrambi i polpacci, un colpo secco forte, un morso di un cane terribile. Per un momento Laura ebbe il fiato che le manco’. Si riprese.
Uunooo Padrona, grazie padrona e un singhiozzo le sfuggi dalla gola, una lacrima scese su una gota. Quella bacchetta era veramente dolorosa, e la pelle arrossata precedentemente la rendeva ultra sensibile.
Fu un supplizio vero, ma i dieci colpi ai polpacci ebbero la loro conclusione. Restavano altri dieci alle cosce e dieci sul culo, e aveva paura di non resistere fino alla fine.
Dopo un po’ di riposo, Alexa la ricondusse in posizione e parti’ con la serie di colpi alle cosce.
Oh fu un vero tormento per Laura, ma Alexa che se voleva le avrebbe fatto perdere la posizione almeno due volte si trattenne e non infieri’ piu’ di tanto ma attendeva il momento piu’ propizio, dopo quando sarebbero state all’ultima serie.
L’ultima serie, di 10 colpi, sulle natiche e con il “cane”, dopo almeno un venti minuti di riposo in cui permise alla schiava di recarsi al bagno e di mettersi degli impacchi di acqua fredda selle gambe per attenuare il rischio di gonfiore, Laura si era guardata allo specchio i polpacci e le cosce, vi erano molti segni violacei e tutti in rilievo, già gonfi.
Ora l’ultima serie era in bagno e tremava al solo pensiero, quando dopo venti minuti si affaccio’ Alexa e le ordino’ di seguirla, era presa da un tremito in tutto il corpo, Alexa se ne accorse la fece mettere in posizione, sapeva che oramai l’aveva spezzata, da quel momento ed in sua presenza Laura sarebbe sempre stata in quelle condizioni di timore reverenziale. Il tremito era dovuto alla paura della punizione ma soprattutto alla paura di non resistere e di deludere la padrona.
Alexa le si avvicino’ le accarezzo’ le natiche, e le sussurro’ all’orecchio parole di conforto e di coraggio: voglio che tu restista, dimmi che resisterai per farmi felice.
Padrona resistero’ per farla felice.
Brava cagnetta cosi poi ti terro’ nel mio letto per i prossimi due giorni, ma devi resistere non mi deludere cagnetta, o ti releghero’ in cantina e non ti vorro’ piu’ rivedere se non per punirti e per farti fare le pulizie di casa e basta.
Laura tremava e sapeva che non voleva deluderla oramai era totalmente succube della giovane non aveva volontà propria era stata domata era una cagna e una schiava come non lo era mai stata sotto la guida severa di Alexa.
Il primo colpo si abbattè sulle natiche lasciando un segno di traverso che segnava entrambi i globi delle stupende natiche di Laura.
Unooo grazie Padrona quasi grido’ laura. La prego me ne dia ancora me lo merito Padrona.
Dueee grazie Padrona, la prego me ne dia ancora me lo merito Padrona.
Treee grazie Padrona, la prego me ne dia ancora me lo merito Padrona.
...
...
Dieciiii grazie Padrona, la prego Padrona se desidera me ne dia ancora un altro.
Eh visto che lo chiedi ti daro’ un ultimo colpo come ricompensa per essere stata immobile a ricevere la punizione.
E un undicesimo colposi abbattè sulle natiche di Laura, che sobbalzo’ perchè era stata colpita in modo preciso sopra un altro colpo precedente, e si accascio’ sulla spalliera singhiozzante, poi si getto’ ai piedi di Alexa baciandoli e ringraziandola di essere stata giusta e di averla punita come merita di essere punita una cagna e schiava che non sa essere abbastanza brava per soddisfare i suoi padroni.



CAPITOLO 20.

Due ore stesa a terra su un telo con delle buste di ghiaccio sul corpo, cosi per ridurre il gonfiore, poi Alexa arrivo’ a prenderla, le tolse il ghiaccio anche quel ghiaccio era stata una tortura non sentiva piu’ la parte inferiore del suo corpo, ma non si era mossa come le aveva ordinato Alexa.
Ora Alexa la sua padrona era li, la stava curando, la fece alzare e l’aiuto’ lei da sola non ce l’avrebbe fatta, la mise sotto la doccia e la lavo’ con delicatezza. Lei si comportava con sottomissione nel mostrare alla sua padrona la felicità che si occupasse di lei ancheggiava in continuazione come una cagna che cerca di fare le feste alla padrona. E appena poteva dava baci alle caviglie... Alexa la vezzeggiava come si fa con i cani, le diceva che brava la mia cagnetta ecc.
Poi le passo’ una pomata per lenire le abrasioni della pelle, e alla fine la fece alzare andare in cucina, le ordino’ di darsi da fare e preparare da mangiare. Per le ore 19,30 doveva essere tutto pronto.
La Padrona era seduta a tavola, Laura serviva, poi si mise al fianco in attesa di ordini.
Alexa le ordino’ di venirsi a sedere in grembo a lei. E inizio’ a nutrirla con dei bocconcini, li prendeva in bocca li teneva tra le sue labbra e li offriva a Laura, che veniva a prenderli con sommo piacere.
Ti piace come ti coccolo vero cagnetta ?
Oh padrona siete meravigliosa e io vi sono cosi grata di aver saputo domarmi, vi saro ‘devota e sottomessa per sempre
E Laura guardava sua nipote con sguardo languido ed innamorato, pronta a dire e fare qualsiasi cosa per compiacerla.
Alexa si gustava tutti questi momenti. E ogni tanto le accarezzava il sesso e sentiva che era bagnata ed eccitata, e questo le faceva piacere, avrebbe avuto a disposizione una cagna, una schiava e un’amante appassionata.
Mentre la accarezzava sulla testa, sentendo che i capelli ricrescevano, era divertente sentire la testa ispida, le disse: Chiedero’ alla tua Padrona di cederti a me, uno scambio le lascero’ la mia schiava e terro’ te, perfezionero’ il tuo addestramento diventerai qualsiasi cosa desidero in qualsiasi momento e imparerai ad obbedire al minimo cenno ed anticipare i miei desideri. Che ne dici cagnetta?
Elle: Sarà come vorrete voi Padrona, io sono solo una schiava devo solo servire ed obbedire.
Alexa: Bravina sei proprio calata nel ruolo, ma non credere che tutto sia sempre cosi facile, non ho finito con te, vedrai che il tuo percorso è appena iniziato, ci sono sempre piu’ gradini da scendere e li scenderai tutti fino in fondo all’abisso
Elle: Si Padrona, saro’ obbediente Padrona ve lo prometto faro’ tutto cio’ che mi ordinerete.
Alexa: Brava continua cosi.
La fece alzare e ordinatole di serguirla carponi si reco’ nella sua stanza. Dove La sua schiava devotamente si impegno’ a soddisfare la sua Padrona. La porto’ all’orgasmo con la sue lingua servizievole, e Alexa la premio’ facendola salire sul suo letto, e coccolandola abbracciata a lei e le parlava.
Sono certa mia cara che Melissa si sta divertendo con la mia schiava, della quale ho curato bene l’addestramento, e quando tornerai da lei, sarai ancora migliore nel servirla. Che ne pensi? Si Padrona, e la ringrazio di occuparsi del mio addestramento per migliorarmi, le sono veramente grata e devota Padrona e le chiedo perdono del tempo che magari deve perdere e che mi onora della sua attenzione. Brava la mia cagnetta, vedo che sai stare al tuo posto, cerca di non distrarti e di non dimenticarlo, altrimenti sarai punita severamente.
Oh Padrona staro’ attenta voglio fare onore al tempo che mi dedica per migliorarmi le assicuro che mi impegnero’ tantissimo per essere una cagnetta sottomessa al volere di qualsiasi pradrone o padrona verro’ offerta. Poi si addormentarono, fino al mattino, quando suonata la sveglia, L fece un sobbalzo, si scuotè aveva male ancora alle natiche ma doveva preparare la colazione, si sentiva stanca, usci dal letto cercando di essere delicata per non svegliare padrona Alexa.
Si diede da fare un salto in bagno, una lavata alla faccia per svegliarsi soprattutto, un rapido bidet alle parti intime, poi di corsa in cucina. Preparo’ rapidamente la colazione, e la porto’ in camera, pose il vassio sul comodino, si inginocchio’ accanto al letto e si protese a baciare i piedi di padrona Alexa.
Alexa si desto’ con il piacevole tocco della lingua di L, che si impegnava a leccare per bene le dita, uno ad uno per poi passare alla pianta del piede, Alexa tendeva ora uno ora l’altro vedendo con che impegno la sua zietta si dava da fare, poi le disse: Schiava vieni a farmi godere al mattino ho sempre voglia.
E obbediente L si avvicino’ alla fichetta di padrona Alexa e con evidente piacere si mise a leccarla, la sua devozione a soddisfarla ora pareva decuplicata dopo la severa punizione ricevuta. E dimenava il culo per fare vedere alla sua padrona quanto apprezzasse di occuparsi di lei da brava cagnetta. La porto’ all’orgasmo. Padrona Alexa godette sulla bocca della schiava che l’asciugo’ di tutti i suoi umori. Si mise a far colazione e diede qualche biscotto alla sua cagnetta che doveva alzarsi sulle ginocchie per prenderli, lei sollevava la mano ed L doveva sollevarsi come un cane che insegue il boccone del padrone.
Le punizioni hanno sempre uno scopo, le disse Alexa, presto tornerai da Melissa, e sono certa che non ti dimenticherai di quello che ti ho insegnato, e sono certo che Melissa è stata altrettanto severa con la mia schiavetta.
Resto dell’idea di farti portare in qualche paese dove la schiavitu’ sarebbe legale o perlomeno non ostacolata, ti farebbe bene vivere la tua condizioni in quel modo, a te e alle altre sottomesse che ci sono già capitate, non credi?
Si Padrona, ha ragione rispose subito L ;
FINE. Oh chissà!

scritto il
2019-08-01
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