Orgasmo
di
Bianca2019
genere
etero
Sono a cavalcioni. Smorza candela.
Lo sento dentro.
Mi muovo alla ricerca di quell'equilibrio perfetto fra la stimolazione interna e lo sfregamento del clitoride.
Alla ricerca di quel calore che parte dalla fica, come una scossa elettrica che arriva al cuore, obbligato ad accelerare i battiti, schiavo del movimento.
Intenso. Non necessariamente veloce. Intenso.
Mi spingo ancora un po' su di te.
Massaggio la tua verga con i muscoli della vagina.
Verga, vagina
Bastone e guaina.
Sono il fodero del tuo cazzo.
Calza perfettamente.
Ma non ti distrarre Bianca, perché poi l'orgasmo scivola via.
Mi muovo. Ascolto.
La mia attenzione è lì, in mezzo alle gambe.
Ascolto il pizzicore nella parte posteriore della fica, l'angolino finale, quel lembo di pelle che divide la lei dal lui.
Li si forma un solletico piacevole. Un piacere solleticante che rimbomba fra pancia e stomaco.
Anche quel brivido finisce il suo cammino inesorabile al cuore. E dal cuore riparte.
Una corsa pazza e confusa dentro il ventre, il torace, la testa, il viso, gli arti. Dentro le mani e i piedi.
Il cuore che batte all'impazzata, senza un ritmo preciso e costante. Lo senti nelle orecchie e sotto l'ombelico.
Brividi che percorrono la pelle e le viscere.
Li sento lungo le cosce, sulle natiche, sulla schiena e su per la nuca.
In questo momento un tocco, un tocco qualsiasi, in qualsiasi posto del mio corpo, produrrà una reazione.
I capezzoli duri, dritti. Stringili forte.
Mi inarco, la testa all'indietro, il collo teso, la bocca spalancata, la salivazione aumentata. Un gemito.
Un suono profondo, il ringhio di una belva affamata.
Senza respiro, dalla curva di massima apertura mi lancio in chiusura.
La mia testa scende verso la tua, le dorsali si arrotondano.
Accarezzami la schiena. Giù, sul culo, sotto il culo, in mezzo alle natiche.
Non smetto di muovere il bacino su di te. Sul palo che mi tiene inchiodata. Sul fulcro che non mi fa scappare via, lontano. Sul cazzo che mi riempie completamente.
Mi muovo. Dondolo fra clitoride e perineo.
Ci sono, ci sono quasi.
Tienimi per i fianchi, non mi abbandonare.
Tienimi senza costringermi a cambiare ritmo e posizione.
Devi essere leggero ma devo sentire che mi vuoi.
In questa posizione comando io.
Comando io ma tu fammi sentire tua.
Comando io ma voglio che mi possiedi.
Comando io ma dimmi che sono troia.
Ordinarmi di godere.
Sculacciarmi o schiaffeggiarmi, se ti va.
Non con violenza ma con veemenza.
La veemenza che aggiunge brividi ai brividi.
Ti voglio. Ti voglio tutto.
Ti sento. Ti sento tutto.
Voglio godere.
Arrivano le onde e io mi muovo con loro, danzo con loro. Le abbraccio e mi accarezzano.
Scendono alle cosce e risalgono.
Salgono sulla pancia. E poi giù.
Sul seno. Sulle spalle. Avanti e indietro.
Le braccia si distendono verso il cielo. Afferro l'aria. Mi tendo continuando a danzare.
Un'amazzone che sorride al cielo.
Sono qui.
Porto le mani dietro alla nuca in un vezzo felice
Sta arrivando l'onda più alta. Quella più bella.
È un'onda rumorosa. Ha il suono della mia voce. Di un grido di dolore e fame, di un sussurro di piacere, di un gemito di stanchezza.
Guardami.
Nella vita di tutti i giorni non sarò mai così radiosa come in questo momento.
Mai così libera
Mai tanto magnifica.
Guardami godere.
Guardami.
La vedi la luce che ho dentro?
Ascolta la mia voce che si libera.
Senti la potenza di ciò che provo?
Sai di essere lo spettatore fortunato di uno spettacolo incantevole?
Lo sento dentro.
Mi muovo alla ricerca di quell'equilibrio perfetto fra la stimolazione interna e lo sfregamento del clitoride.
Alla ricerca di quel calore che parte dalla fica, come una scossa elettrica che arriva al cuore, obbligato ad accelerare i battiti, schiavo del movimento.
Intenso. Non necessariamente veloce. Intenso.
Mi spingo ancora un po' su di te.
Massaggio la tua verga con i muscoli della vagina.
Verga, vagina
Bastone e guaina.
Sono il fodero del tuo cazzo.
Calza perfettamente.
Ma non ti distrarre Bianca, perché poi l'orgasmo scivola via.
Mi muovo. Ascolto.
La mia attenzione è lì, in mezzo alle gambe.
Ascolto il pizzicore nella parte posteriore della fica, l'angolino finale, quel lembo di pelle che divide la lei dal lui.
Li si forma un solletico piacevole. Un piacere solleticante che rimbomba fra pancia e stomaco.
Anche quel brivido finisce il suo cammino inesorabile al cuore. E dal cuore riparte.
Una corsa pazza e confusa dentro il ventre, il torace, la testa, il viso, gli arti. Dentro le mani e i piedi.
Il cuore che batte all'impazzata, senza un ritmo preciso e costante. Lo senti nelle orecchie e sotto l'ombelico.
Brividi che percorrono la pelle e le viscere.
Li sento lungo le cosce, sulle natiche, sulla schiena e su per la nuca.
In questo momento un tocco, un tocco qualsiasi, in qualsiasi posto del mio corpo, produrrà una reazione.
I capezzoli duri, dritti. Stringili forte.
Mi inarco, la testa all'indietro, il collo teso, la bocca spalancata, la salivazione aumentata. Un gemito.
Un suono profondo, il ringhio di una belva affamata.
Senza respiro, dalla curva di massima apertura mi lancio in chiusura.
La mia testa scende verso la tua, le dorsali si arrotondano.
Accarezzami la schiena. Giù, sul culo, sotto il culo, in mezzo alle natiche.
Non smetto di muovere il bacino su di te. Sul palo che mi tiene inchiodata. Sul fulcro che non mi fa scappare via, lontano. Sul cazzo che mi riempie completamente.
Mi muovo. Dondolo fra clitoride e perineo.
Ci sono, ci sono quasi.
Tienimi per i fianchi, non mi abbandonare.
Tienimi senza costringermi a cambiare ritmo e posizione.
Devi essere leggero ma devo sentire che mi vuoi.
In questa posizione comando io.
Comando io ma tu fammi sentire tua.
Comando io ma voglio che mi possiedi.
Comando io ma dimmi che sono troia.
Ordinarmi di godere.
Sculacciarmi o schiaffeggiarmi, se ti va.
Non con violenza ma con veemenza.
La veemenza che aggiunge brividi ai brividi.
Ti voglio. Ti voglio tutto.
Ti sento. Ti sento tutto.
Voglio godere.
Arrivano le onde e io mi muovo con loro, danzo con loro. Le abbraccio e mi accarezzano.
Scendono alle cosce e risalgono.
Salgono sulla pancia. E poi giù.
Sul seno. Sulle spalle. Avanti e indietro.
Le braccia si distendono verso il cielo. Afferro l'aria. Mi tendo continuando a danzare.
Un'amazzone che sorride al cielo.
Sono qui.
Porto le mani dietro alla nuca in un vezzo felice
Sta arrivando l'onda più alta. Quella più bella.
È un'onda rumorosa. Ha il suono della mia voce. Di un grido di dolore e fame, di un sussurro di piacere, di un gemito di stanchezza.
Guardami.
Nella vita di tutti i giorni non sarò mai così radiosa come in questo momento.
Mai così libera
Mai tanto magnifica.
Guardami godere.
Guardami.
La vedi la luce che ho dentro?
Ascolta la mia voce che si libera.
Senti la potenza di ciò che provo?
Sai di essere lo spettatore fortunato di uno spettacolo incantevole?
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