Club infernale

di
genere
sadomaso



00.00
Esco di casa, la pioggia batte forte e una nebbia fitta si espande per le strade. Ormai è il settimo giorno di fila che piove, ci sto facendo l'abitudine, e dopotutto non mi dispiace. Alzo il colletto del mio trench, cerco nelle tasche le sigarette e l'accendino, illumino la notte con il fuoco e confondo la nebbia col fumo. Mi è giunta voce di un nuovo locale in città, un posto frequentato da ricchi, politici, attori, intellettuali e chi più ne ha più ne metta. Ma quello non è un posto come gli altri. Quello è il club infernale.
Apre solo da mezzanotte in poi,il 17 giorno del mese, per ogni mese dispari. Giungono strane voci:c'è chi parla di scambisti, altro di BDSM, altri ancora di un giro di prostituzione, altri tutte queste ipotesi messe assieme. Per me, era la lussuria scesa in terra. Mi ritrovai davanti, ma, come molti penseranno, l'entrata non era appariscente, né tantomeno chiara:per arrivare al club infernale dovevi scendere nelle fogne. Scesi sotto la città, ed eccolo lí: una tenda rossa, un neon col nome del locale,tutto questo era l'entrata del club infernale. Entrai, ma il buttafuori non mi fece passare così facilmente.
"carta d'identità". Gliela porsi. "sei uno sbirro. Beh, non sei certamente il primo. Ce li hai i soldi?" "certo" pagai il buttafuori 500 sterline.
"ok, ci siamo, ma i soldi non bastano:parola d'ordine?"
"Sodoma."

1.00 am
Il locale è buio, faccio fatica a orientarmi. Dopo aver camminato per qualche metro, mi apparse una luce:non angelica, o paradisiaca, ma viola, e in quel momento vidi il club infernale. Divani e poltrone di pelle rossa, con sopra uomini e donne di tutte le età, e di tutti i ceti sociali:si poteva scorgere il sindaco, il famoso attore premio Oscar, la star del calcio. Camminando ancora vidi un bancone da bar, dove venivano serviti i clienti, e un piccolo gruppo che suonava. Ma, proprio quando stavo perdendo le speranze, vidi una scala buia, alla fine di essa trovai un altro piano, molto più interessante:vi era un palco, e su di esso tre ragazze. La prima era in lingerie nera, con un tatuaggio lungo la schiena raffigurante un dragone,un collare come quello dei cani al collo, inoltre era minuta, 2 di seno circa, pelle chiara e capelli neri arruffati. Era inginocchiata a 4 zampe, come un cagnolino, e abbaiava. La seconda era procace, con una 4 almeno, capelli verdi, piercing ai capezzoli, piedi curatissimi con smalto occhio di bue, aveva solo un perizoma, e si masturbava con foga. Sopra di loro vi era Lei:una donna alta, stauaria, bionda, occhi azzurri come il ghiaccio, frustino in mano, vestita in latex nero, aveva una svastica sul collo, tacchi alti, neri anch'essi,ed aveva un'aria severa in viso. Imperscrutabile. Frustava le "cagnette", come le chiamava lei, le pestava col tacco, le schiaffeggiava, e loro abbaiavano soltanto, guaivano, e si dimenavano. Il pubblico era in fermento, godeva, esaltava la dominatrice, si masturbava, gridava dal piacere. Io ero zitto,ammutolito, e assistevo allo spettacolo. Dopo qualche minuto circa vidi un'altra scala, proseguii.Sentivo puzza di zolfo, unita a sudore e sesso, e mi ritrovai nel bel mezzo di un'asta. Si, un'asta, ma non una comune asta, bensì un'asta di donne:ce n'erano di tutti i gusti, bianche, nere, alte, magre, basse, grasse, vecchie, giovani e così via. La peculiarità è che esse erano rinchiuse in gabbia, e venivano trattate come schiave. Possedere una schiava era stato un mio desiderio da sempre, una perversione da nascondere, ma che adesso potevo realizzare. Mi avvicinai, e dopo diversi rilanci e offerte, ne ottenni una. Era mia. Scappai subito a casa con lei.

2.00am
Si chiamava Marguerite.Aveva I capelli rossi, gli occhi di un verde più simile al grigio,alta sul metro e 65,terza di seno, snella, piercing sul naso, tatuaggi sulle braccia, piercing ai capezzoli. Quando me l'avevano venduta era completamente nuda, eccezione fatta per il collare da cagna sul suo collo. Allo stesso modo  la tenni a casa.
"ciao Marguerite"
"Salve, padrone"
"da oggi in poi, Marguerite, sei la mia cagna. Sei mia, solo mia, e dovrai obbedirmi. Capito?"
"si padrone"
"da ora in poi dovrai camminare soltanto a quattro zampe, e abbaiare."
Si inginocchiò, si mise a 4 zampe, camminò verso di me così.
"brava, ti sei meritata il tuo osso. Se ti comporterai sempre così, avrai premi. Altrimenti, ti spettano le punizioni."
"Bau!"
Mi slacciai la cintura, abbassai i pantaloni, avevo già il cazzo duro.
"ecco il tuo osso, troietta!"
Le presi il viso, e la colpii forte con un colpo di pene in faccia, seguita da uno schiaffo. Pianse le sue  prime lacrime, mi fece eccitare. Le aprii la bocca, presi la sua testa e incominciai a scoparla. Era mia. Mia!.
Dopodiché, le intimai di spostarsi. Si mise a pecora,e incominciai la penetrazione.Schiaffeggiavo forte il suo sedere, le tiravo ripetutamente la coda di cavallo, la graffiavo, la ferivo. Lei gemeva dal piacere, e dal dolore. Spingevo sempre più forte, le afferravo le cosce e con le unghia la graffiavo. A un certo punto non ce la feci più, stavo per venire, le presi il viso, e la inondai del mio seme. Il suo volto era un misto fra pianto e sperma, le ordinai di leccarlo.
"ti piace?"
"Bau."
scritto il
2019-09-03
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