Il cazzo del prete
di
Troietta
genere
gay
A tempo perso andavo a dare una mano in parrocchia facendo delle piccole commissioni
Un giorno il parroco mi chiede se mi intendevo anche di infissi perche' la finestra della sua camera non si chiudeva bene.
Non e' il mio lavoro, dissi, pero'vediamo che cosa non va.
Ecco, vedi, si chiude per meta' e poi si blocca.
Salii su uno sgabello,armeggiai un po'con la finestra e mi resi conto che unn cardine si era leggermente piegato. Smontati l'anta e riaddrizzai il cardine, nel fare questo lavoro i miei pantaloncini scesero un po'lasciando scoperte le mie chiappe, non portavo mutande tradizionali ma un perizoma.
Il parroco venne a tirarmeli su impiegando un po' troppo tempo, lo guardai e vidi che aveva lo sguardo fisso sul mio culo, sotto la tonaca si notava un evidente rigonfiamento.
Hai capito il pretacchione, penso, e'attratto dal mio culo, allora cominciai a sculettargli sensualmente sotto gli occhi, non resistette e inizio' a pastrugnarmi le chiappe sbavando, scesi dallo sgabello e mi levai calzoncini e perizoma.lui mi tolse anche la maglietta lasciandomi completamente nudo, si tolse la tonaca e mise in evidenza un enorme cazzo venoso in totale erezione, lo presi in bocca succhiando come un ossesso, nel giro di una decina di minuti venne mugolando e scaricandomi in gola tutta la sborra. Lo succhiai ancora e me lo feci mettere dietro, era grande e nel mio culo entro' con difficolta', quando fu tutto dentro mi inculo' dando dei colpi violenti provocandomi un piacere spasmodico, mi scarico' nel culo tutta la sborra bollente facendomi godere.
Aveva ragione il sacrestano dicendomi che incularti era inebriante.
Si, perche: prima del prete mi ero fatto sfondare dal diacono, dal chierichetto e dal sacrestano.
Un giorno il parroco mi chiede se mi intendevo anche di infissi perche' la finestra della sua camera non si chiudeva bene.
Non e' il mio lavoro, dissi, pero'vediamo che cosa non va.
Ecco, vedi, si chiude per meta' e poi si blocca.
Salii su uno sgabello,armeggiai un po'con la finestra e mi resi conto che unn cardine si era leggermente piegato. Smontati l'anta e riaddrizzai il cardine, nel fare questo lavoro i miei pantaloncini scesero un po'lasciando scoperte le mie chiappe, non portavo mutande tradizionali ma un perizoma.
Il parroco venne a tirarmeli su impiegando un po' troppo tempo, lo guardai e vidi che aveva lo sguardo fisso sul mio culo, sotto la tonaca si notava un evidente rigonfiamento.
Hai capito il pretacchione, penso, e'attratto dal mio culo, allora cominciai a sculettargli sensualmente sotto gli occhi, non resistette e inizio' a pastrugnarmi le chiappe sbavando, scesi dallo sgabello e mi levai calzoncini e perizoma.lui mi tolse anche la maglietta lasciandomi completamente nudo, si tolse la tonaca e mise in evidenza un enorme cazzo venoso in totale erezione, lo presi in bocca succhiando come un ossesso, nel giro di una decina di minuti venne mugolando e scaricandomi in gola tutta la sborra. Lo succhiai ancora e me lo feci mettere dietro, era grande e nel mio culo entro' con difficolta', quando fu tutto dentro mi inculo' dando dei colpi violenti provocandomi un piacere spasmodico, mi scarico' nel culo tutta la sborra bollente facendomi godere.
Aveva ragione il sacrestano dicendomi che incularti era inebriante.
Si, perche: prima del prete mi ero fatto sfondare dal diacono, dal chierichetto e dal sacrestano.
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