Sissification 2 - Cap.6

di
genere
dominazione

In questo capitolo non c'è alcuna scena di sesso, ma credo sia essenziale sia per l'andamento di tutto il racconto, sia per compredere quello finale.
Vorrei ringraziare l'amico Fabio che mi ha consigliato alcune correzioni per rendere il tutto più scorrevole.

Nelle settimane seguenti diedi il meglio di me come Mistress, portando il livello medio delle aspiranti sissy quasi al top. Naomi ed Heather si dimostrano le più capaci, svettando ben presto su tutte le altre, le quali ebbero solo bisogno di qualche punizione supplementare per arrivare ad essere quasi perfette.
Jessica diventò subito la mia insostituibile assistente, ma anche una preziosa fonte di consigli per chi voleva diventare come lei, pur non partecipando in alcun modo ad alcuna sessione di addestramento. Dopo cena la portavo nella mia camera dove mi donava splendidi orgasmi, usando la sua bocca tanto bene che a volte sembrava quasi magica.
Dopo poco più di un mese l’ano era rientrato nella normalità, e non dovette più usare il pannolino per paura di farsela addosso, e anche il pene ritornò a dare segni di vita, anche se lei si vergognava di ciò, tanto da chiedermi di rimetterle la cintura di castità.
“Non se parla neanche per scherzo !” le dissi cercando di tagliare in fretta la discussione “Hai sofferto troppo per colpa di quella demente di tua figlia, e non voglio sentire più di costrizioni o altre imposizioni del genere.”
“Padrona la prego ! Non sa quanto mi vergogno davanti alle altre sissy, con questo coso che anche se di poco, si alza quando quello delle altre è ben chiuso nelle gabbiette.”
“Jessica stammi a sentire, ti chiedo solo un mese, massimo uno e mezzo di pazienza, poi ti premierò come neanche puoi immaginare, quindi rimani tranquilla e si fiera di te stessa.”
“E quando mi si rizza ?” mi chiese sconsolata.
“Vai in bagno e fatti una sega, anzi prova a fartela perché vedrai che sarà molto doloroso, ma in ogni caso non dirmi nulla, e lo stesso vale per Augusta e tutte le altre.”
Dopo un paio di giorni lessi nei suoi occhi una profonda infelicità, e quando ci trovammo da sole le chiesi cosa l’assillava.
“Sono qualcosa che non mi piace essere.” mi rispose quasi piangendo “Non sono un uomo perché ho le tette, e nemmeno una donna per via di questo ridicolo cazzo. Ieri ho provato a prenderlo in mano e non solo non m’è piaciuto, ma ho sentito una male incredibile. Infine non posso neanche prenderlo dietro per paura che mi collassi nuovamente l’ano. Insomma sono una persona che non serve a nulla.”
“Non è vero che sei inutile, anzi ti dirò di più, ti farò scegliere quello che vorrai essere. In fondo si tratta di decidere se toglierti le tette o il cazzo, semplice no ?”
“Io vorrei essere come lei, intendo come donna….” mi rispose stringendo un po’ le spalle.
“E donna sia però sai che prima dobbiamo finire il lavoro qui, e solo dopo potrai confermarmi questo tuo desiderio.” conclusi dandole un bacio sulla fronte, certa che avrebbe saputo aspettare anche un anno pur di realizzare il suo nuovo sogno.

Dopo poco più di due mesi dal mio arrivo alla sua villa, Augusta mise all’asta tutte le sissy tranne Naomi che volle tenere al suo servizio. La sissy si dimostrò infatti una troia senza limiti, buona a soddisfare ogni più perverso desiderio della sua padrona, senza mai dire nulla anzi provando forse più piacere di chi la dominava.
Tutte le aste furono piuttosto combattute, con gran piacere di Augusta che alla fine incassò più di quanto sperato, soprattutto quella per Heather che finì nelle mani di una coppia di domina olandesi, che come tutti gli altri vincitori, furono invitati a passare la notte coi loro preziosi acquisti.
L’inizio della serata fu quasi una sessione collettiva, dove ogni vincitore dell’asta, mostrava con orgoglio il proprio acquisto, facendole poi fare pratiche di poco conto anche coinvolgendo gli altri domina. In seguito ognuno si ritirò nella stanza assegnata dove ebbe l’occasione di tastare ben più seriamente la propria sissy.
La mattina seguente vidi le mie ‘creature’ partire felici verso le loro nuove destinazioni, e fui molto felice di ricevere il loro ringraziamento per il lavoro svolto, in modo particolare quello di Heather che era contentissima dei suoi padroni.
“Lui ha un gran cazzo.” mi sussurrò all’orecchio mentre mi salutava “E la moglie usa la frusta quasi come lei, tanto che un po’ il culo ancora mi brucia.”
“Adesso va e rendimi davvero orgogliosa di te facendo la meglio quello per cui sei nata.” le dissi con un pizzico di commozione prima di vederla andare via.

La gioia della padrona di casa durò ben poco, infatti non ebbe quasi il tempo di congedare acquirenti e sissy, che si presentò a me a dir poco bianca in faccia.
“Clara non so come dirtelo…. insomma domani pomeriggio…. Torna mia figlia e non so come prenderà quello che è successo…. Vedi lei ci teneva tanto ad insegnare...”
“Insegnare cosa !” le risposi quasi urlandole in faccia “Quella drogata ha fatto solo un casino dopo l’altro, e va bene che mi hai chiamato me, altrimenti sarebbero arrivate le pompe funebri ! Comunque stai tranquilla che con quella demente me la vedo io, basta che tu non le vada dietro.”
“Sì sì farò tutto quello che mi dici tu, in fondo se ieri sono rientrata e bene delle spese è solo merito tuo.”
Quando mi girai vidi Jessica che stava tremando, così la presi con forza per un braccio, e la portai in giardino.
“Tu devi solo stare tranquilla, anzi inizia a preparare le valigie per tutte e due, così dopo che sistemo la pazza possiamo andare via senza perdere neanche un minuto.”
“Ma io ho paura….” mi rispose mentre alcune lacrime le scendevano sul viso.
“lo so ma devi avere fiducia in me, in fondo ti basta aspettare qualche ora, e non puoi neanche stare con le mani in mano perché ti ho dato un compito.”
Jessica si diresse verso la sua stanza con passo incerto, mentre io pregustavo lo scontro con Patrizia, che certamente non avrebbe accettato la partenza della sua sissy preferita.

Il giorno seguente mandai Augusta a fare delle spese con Naomi in modo che non fosse in casa quando sarebbe rientrata la figlia, e subito dopo pranzo, mi sistemai nel salotto a leggere un buon libro, quando arrivò la giovane tossica redenta, e non fu certamente un’entrata poco appariscente.
“Dove sono le mie troie !” urlò dopo aver sbattuto la porta “Jessica è inutile che scappi, hai mesi di frustate arretrate e non vedo l’ora di romperti il culo !”
“Tu non farai nulla di tutto ciò.” le dissi con voce ferma e calma “Jessica verrà con me, e se è ancora qui è perché non voglio creare malintesi.”
La ragazza mi si mise di fronte con fare minaccioso, ma prima che potesse rispondermi le mollai due sonori ceffoni che la mandarono su tutte le furie.
“Come cazzo osi toccarmi ! Io sono Mistress Patrizia e tu non sei un cazzo di nessuno !” mi urlò prima di scagliarsi contro di me.
Quello che non sapeva quella giovane impudente, è che da ragazza ero stata una promettente judoka, ed evitare i suoi assalti fu fin troppo semplice, come farla finire per terra un paio di volte, prima di colpirla nuovamente in faccia con uno schiaffo talmente forte da farla sanguinare dal labbro.
“Stammi bene a sentire testa di cazzo che non sei altro.” le dissi mentre lei cercava di riprendere fiato “Possiamo stare qui quanto vuoi, tanto non riusciresti mai a toccarmi, sempre che non decida di mandarti all’ospedale. Qui la vita è cambiata, tua madre ha una sissy che però dovrai rispettare, senza mai eccedere in violenze senza senso o pratiche che possano portare danni permanenti. Naomi ha il mio numero e quindi se torni a fare la sadica idiota lo verrò a sapere, e per te saranno guai seri, quindi vedi di comportati come si deve. Jessica verrà con me, visto che è parte del pagamento per non aver mandato a puttane la vostra folle idea di una scola per sissy, e su questa decisione non puoi dire nulla. Ora sta a te se diventare una vera Mistress, che non tira cocaina solo per divertirsi di più, o tornare fra qualche settimana da dove sei venuta.”
“Io t’uccido.” mi urlò cieca dalla rabbia prima di lanciarsi nuovamente contro di me.
A differenza di prima non solo evitai il suo assaltò, ma le assestai un forte calcio in pancia che la lasciò senza fiato.”
“Se vuoi possiamo continuare tutto il giorno, tanto chi si sta facendo male sei tu, e t’avverto la prossima volta che provi a toccarmi ti faccio saltare il naso e qualche dente.”
“Va bene, però dimmi perché ci tieni tanto a quella puttana di Jessica.”
“Perchè è un essere umano ? O forse perché è in grado di dare tanto amore chiedendo in cambio ben poco ? Potrei darti cento risposte, ma la migliore la troverai da sola semmai un giorno diventerai un vera dominatrice.”
Chiamai Jessica che vide la figlia piangere, prima di caricare i nostri bagagli in macchina per venire a vivere da me.

scritto il
2019-10-22
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