Il mobiletto

di
genere
etero

E’ una bella giornata di primavera e noi stiamo andando a prendere l’ autostrada. Su internet ho visto in vendita un mobiletto antico che mi piace ed ora lo vado a vedere con mio marito. Dobbiamo fare 100 km in autostrada ed altri 20 su strade provinciali per arrivare alla casa del venditore. E’ in aperta campagna e noi confidiamo nel navigatore. Quando facciamo questi brevi spostamenti mi vesto sempre in un modo che mio marito definisce “da fica “. Una gonna leggera e facile da
sollevare, le autoreggenti color fumo. A lui piace moltissimo vedermi in auto con la gonna sollevata, le autoreggenti ben in vista, il triangolino delle mutande visibile. Non solo lo arrapa guardare, lo arrapa molto di più pensare che durante il percorso i camionisti mi vedano, qualcuno magari riesca a riprendermi per successivamente farsi una sega. Oggi la giornata, da questo punto di vista, promette bene perché, a causa di lavori su una corsia, il traffico procede lento. Praticamente la corsia di destra è occupata solo da camion mentre la colonna di auto avanza poco più velocemente nella corsia di sorpasso. I camionisti possono godere della visione delle mie cosce con tutta calma ed infatti di tanto in tanto al nostro passaggio sento colpi di clacson. Nel frattempo mio marito continua a sistemarmi la gonna, la tira più su e appoggia la mano sulle mie mutandine. Ad un certo punto le sposta con le dita per sentire quanto sono bagnata. Ho la fica fradicia ed il clitoride ben ingrossato e questo lo esalta. Lo invito a smetterla di titillarmi la fica perché, come ben sa, non so resistere a queste stimolazioni e, se continuasse, dovrebbe fermarsi e farmi un ditalino.
Siamo arrivati, abbiamo visto il mobile e concluso che non valeva i soldi richiesti. Il proprietario,capito che l’affare stava andando in fumo, è diventato piuttosto scostante e ci ha invitato ad andarcene. Avevo necessità di andare in bagno ma, vista l’atmosfera che si era creata, ho rinunciato pensando che in aperta campagna non sarebbe stato difficile trovare il posto adatto. Informo della mia necessità mio marito il quale è sempre entusiasta di assistere alle mie pisciatine. Poco prima di arrivare alla casa avevamo adocchiato una strada sterrata ed è là che ci dirigiamo. Troviamo dopo poco uno slargo con dei alti alberi, tutto silenzio intorno. Sembra il posto ideale. Esco dalla macchina, mi alzo la gonna e abbasso le mutandine per fare pipi. Mio marito osserva, sono vestita in maniera provocante e questo la manda su di giri. Quando ho finito si avvicina, mi toglie le mutande che io mi accingevo a tirare su, mi abbraccia stringendomi per le chiappe e mi fa sentire il cazzo duro. Anch'io sono molto eccitata ma mettersi a scopare risulterebbe scomodo.In questi casi usiamo un metodo collaudato, saliamo in auto, lui mi masturba mentre io, aperta la camicetta, mi titillo i capezzoli. Avevo dimenticato di dire che, in questi tipi di viaggio, indosso sempre reggiseni americani che hanno la mezza coppa, in pratica sostengono le tette ma non coprono i capezzoli. In circostanze come questa si rivelano ottimi. Ho i capezzoli molto sensibili, a volte riesco a venire anche solo tirandoli mentre stringo le gambe. In breve raggiungo un orgasmo intenso che mi lascia stordita per qualche minuto. Poi mi dedico al suo cazzo, un pompino è la soluzione migliore. Mi piace il sapore della sua cappella e con la lingua gli stuzzico il frenulo, ogni tanto lecco il cazzo in tutta la sua lunghezza arrivando fino alle palle, lo riprendo in bocca mentre lo accarezzo con la mano. Mio marito spesso mi dice che, se lavorassi in un casino, avrei molti stimatori come pompinara! Lo succhio con estremo piacere fino a quando lui esclama “ sto per sborrare “. Il getto caldo mi riempie la bocca, rallento e poi mi fermo mentre con la lingua pulisco la cappella. A lui, dopo esser venuto, piace molto lasciare ancora il cazzo nella fica o in bocca ed io lo accontento volentieri. Sento in bocca il sapore della sua sborra. Mentre aspetto che il suo cazzo accenni ad ammosciarsi, mi viene in mente che, mentre molti anni fa mi rifiutavo di farmi sborrare in bocca trovando cattivo il sapore , ora invece lo trovo molto piacevole ed eccitante. Alla fine usciamo dalla macchina per rimetterci a posto prima di rientrare, proprio mentre un contadino con un rastrello sulla spalla attraversa lo slargo . Ci osserva, penso sia indeciso se dirci buongiorno o tirare dritto, alla fine mormora una parola incomprensibile che potrebbe essere un saluto. Ripartiamo, in autostrada si viaggia spediti, ho sempre la gonna alzata e pregusto l’ arrivo a casa e la scopata che ci aspetta. “ Che culo però “ dico a mio marito, “sarebbe bastato che quell’uomo fosse passato un minuto prima e avrebbe mandato a puttane il pompino”. Sorride e mi dice “ perché avrebbe dovuto fermare lo spettacolo a luci rosse che gli abbiamo regalato? Secondo te per quale motivo era imbarazzato quando ci è passato vicino? “ Sento il calore della sua mano sulla fica, è un modo per farmi sentire il suo affetto. Io misto chiedendo cosa può aver visto quel tizio, rivivo tutta la scena, concludo che sicuramente ha visto me che tiravo le tette ma non molto di più. Tutto il resto potrà averlo intuito, a meno che non si fosse arrampicato su un albero ad un' altezza tale di consentirgli di vedere tutto l'interno della macchina. In fondo non è certo il primo che ci sorprende in questa situazione e poi... ma chi se ne frega!!! Questi pensieri mi hanno fatto eccitare di nuovo e conto i chilometri che mancano per arrivare a casa.
scritto il
2019-12-15
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