Il mondo è piccolo

di
genere
prime esperienze

L’episodio è veramente accaduto lo scorso settembre. Da un po' di tempo avevo dei problemi di digestione per cui il medico di base mi prescrisse una visita specialistica. All’appuntamento, presso una clinica convenzionata, mi recai vestita in modo castigato. Sono una quasi cinquantenne con un corpo rotondetto che ancora attrae gli uomini e, sapendo che avrei dovuto scoprire la pancia, avevo indossato un vestitino leggero e sotto le mutandine più coprenti che avevo, in pizzo nero. Il medico, un sessantenne, dopo le solite domande di rito mi invitò a stendermi sul lettino e scoprire l’ addome. Incominciò a fare le dovute palpazioni continuando a fare domande, poi abbassò leggermente le mutande per palpare la parte bassa dell’addome. Sembrava che la visita fosse terminata quando, sentita la mia risposta ad una sua domanda, mi disse che sarebbe stato utile un’esplorazione rettale. Avuto il mio consenso, mi chiese di togliere le mutande e di mettermi a carponi sul lettino. In quella posizione avevo in bella mostra il culo e la fica che sono entrambi totalmente depilati, quindi nulla era lasciato all’immaginazione. Il medico prima osservò il mio buchino con una pila poi, indossati i guanti, incominciò a toccarlo dilatandolo leggermente. Alla fine mi disse che sarebbe entrato con il dito e mi chiese di stare rilassata e di fare un bel respiro per favorire la penetrazione. Con sua grande sorpresa, credo, il dito entrò con estrema facilità nel mio culetto abituato a ben altri calibri. Terminata la visita ritornai a casa. Cercando con Google di capire quanto scritto nel referto, appresi che l’esplorazione rettale si faceva con paziente disteso sul fianco sinistro e non carponi come mi aveva fatto mettere. Mi fu chiaro allora che il marpione aveva voluto unire l’utile al dilettevole, aveva deliberatamente tirato per le lunghe l’ispezione visiva e tattile esterna e solo alla fine aveva proceduto all’ispezione interna che probabilmente era l’unica cosa che importava. Lo spettacolo doveva essergli piaciuto molto poiché, a fine visita, era stato molto cordiale e mi aveva perfino accompagnato all’ascensore. Il venerdì sera seguente io e mio marito fummo invitati al locale golf club dove il nostro dirimpettaio aveva organizzato una cena per festeggiare il suo compleanno. Eravamo circa 15 coppie gran parte delle quali già precedentemente conosciute, con le altre furono fatte le presentazioni. Una di queste coppie era composta da una donna scheletrica molto simile alla moglie di Macron mentre l’uomo , compagno inseparabile di golf del nostro dirimpettaio, altri non era che il medico che mi aveva visto tre giorni prima. Finse di non avermi mai incontrata e scambiammo alcune frasi di circostanza. In separata sede dissi a mio marito che quell’uomo era il medico che mi aveva messo il dito nel culo ( continuiamo a chiamarlo così ancora adesso ) ed ora fingeva di non conoscermi perché aveva la coda di paglia. Mio marito, sempre spiritoso, mi disse che forse non gli era rimasta impressa la mia faccia ma sicuramente gli erano rimasti impressi il culo e la fica perfettamente depilati e quelli avrei dovuto mostrare per essere riconosciuta. Qualche giorno dopo il nostro dirimpettaio ci raccontò che la moglie del medico era una gran rompiballe fissata con le diete, che faceva arrivare dal Giappone alghe che cercava di propinare al marito il quale, arcistufo, coglieva ogni occasione per evadere da questa routine. Credo di aver contribuito in parte anch’io alle sue evasioni. Spesso mi chiedo se il medico, quando al sabato mattina gioca a golf con il nostro dirimpettaio, gli ha mai raccontato qualche dettaglio piccante della visita alla quali mi ha sottoposto. Io penso di si.
scritto il
2020-01-09
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