Cristina

di
genere
trio

Arrivo all’albergo con cinque minuti di anticipo, al primo appuntamento con Cristina non potevo arrivare tardi.
Io e Cristina ci siamo conosciuti qualche mese fa online. In un sito di appuntamenti entrati entrambi più per curiosità che altro. Il feeling è stato immediato. Non so cos’è scattato in me, ma mi sono subito trovato bene a chattare con lei. E a quanto pare anche a lei sono subito piaciuto. Dopo pochi giorni giocavamo al sesso virtuale come due amanti consumati. Io chiedevo a lei di masturbarsi per me, con me, con le mie fantasie. Lei godeva assecondandomi e fidandosi.
Era chiaro a entrambi che non sarebbe potuta finire solo così. Il sesso virtuale non poteva bastare per sempre. La settimana scorsa Cristina mi chiama. Mi dice che per lavoro starà una notte in quest’albergo sul Lago di Garda. Il mio cervello va in tilt per alcuni lunghi istanti. È fatta. Ci incontriamo.
Ed eccomi qui davanti. È ora di entrare. Di prendere coraggio.
La bionda di mille fantasie realizzate separatamente mi sta aspettando. I suoi grandi occhioni verdi si poseranno realmente su di me. Le sue labbra disegnate da Manara incontreranno le mie. Le nostre mani si incontreranno e insieme esploreranno i nostri corpi. I suoi grandi seni morbidi sul mio petto. Solo al pensiero il cuore va a mille, qualcosa mi si muove nei boxer.
Coraggio. Salgo. Camera 12.
Eccomi qui davanti, che tensione. Come mi comporterò vedendola dal vero per la prima volta? Avremmo lo stesso feeling? Mille domande, nessuna risposta. C’è solo un modo per scoprirlo.
Respiro profondo.
Toc Toc.
“Chi è?” chiede la sua voce attutita dalla porta che ancora ci divide.
“Sono io”
Sento la chiave che gira nella toppa. La serratura scatta. La porta si apre piano. E dalla fessura intravedo un occhione verde che mi fissa.
“Andrea”
“Cristina”
Il cuore pompa sangue e calore a una velocità folle. La testa sembra voler esplodere da un momento all’altro.
La porta si apre di più. Cristina nascosta dietro. Come a proteggersi. Entro.
Lei chiude veloce la porta. La guardo. Gli occhi verdi leggermente truccati mi fissano. Le labbra disegnate mi sorridono. Indossa solamente un completino perizoma e reggiseno. Nero. Trasparente. Calze autoreggenti dello stesso colore del completino e scarpe nere dal tacco vertiginoso. Al collo un collarino di seta nera come le facevo indossare nelle nostre fantasie. È il mio sogno erotico che diventa realtà. Lei lo sapeva. Lei l’ha realizzato.
Mi avvicino a lei. D’istinto la prendo per i fianchi e la alzo di peso. Lei mi avvolge con le sue gambe incrociate dietro la mia schiena. Le braccia intorno al mio collo. Le nostre labbra si cercano, si incontrano, si baciano. La sua lingua guizza veloce nella mia bocca. La mia lingua insegue la sua da una bocca all’altra, senza posa, senza freno. Le sue mani stringono forte la mia testa per essere sicura che non mi stacchi da lei. Che non smetta di nutrire la sua voglia di essere baciata. Le mie mani avvolte alle sue natiche la tengono sollevata. Il bacio dura minuti interi. Piano mi avvicino al letto. Riesco a togliermi le scarpe camminando. Delicatamente la poso sul morbido materasso. La luce del tramonto sul lago filtra calda tra le persiane. Le nostre bocche si staccano un istante. Mi rialzo. Il tempo di togliermi il più velocemente possibile la camicia. Cristina, seduta sul bordo del letto, mi slaccia la cintura. Tira con forza i lembi dei jeans e tutti i bottoni si aprono all’unisono. Prende il bordo dei pantaloni e il bordo dei boxer. In un solo colpo mi toglie tutto.
Il mio cazzo duro come il marmo, scappellato in parte, puntato al suo viso.
Mi prende i fianchi. Avvicina la bocca al mio cazzo. Le labbra cremisi si aprono e piano stringono la cappella. Spingono la pelle del cazzo fino a scoprirne completamente la punta lucida. Continua a ingoiare lentamente. La guardo. Metto le mani intorno alla sua testa. Mi guarda anche lei. Occhi verdi pieni di voglia di godere. Spingo la sua testa a ingoiare buona parte dell’asta. Mollo la presa. Cristina torna indietro e subito riaffonda il colpo ingoiando ancora. Si stacca. Prende il cazzo con la mano e comincia a segarlo. Lentamente. Lo scappella completamente e poi lo ricopre. A volte leccandolo, a volte guardandolo.
La fermo. Le natiche sul bordo del materasso. Mi inginocchio davanti a lei. I nostri visi uno di fronte all’altro.
“Ti piaccio?” mi chiede.
“Molto”
Ci baciamo e ci stacchiamo. Ci baciamo ancora.
“Anche tu mi piaci” mi sussurra.
Senza dire altro la faccio stendere sul letto. Le sfilo il perizoma. Le faccio aprire le gambe. La sua fica perfettamente depilata si schiude davanti a me. Il pube gonfio di eccitazione. Le bacio l’interno coscia appena sopra la balza dell’autoreggente. Prima da una parte, poi dall’altra. Piano mi avvicino sempre più al pube. Alla fica tanto bramata in questi mesi. So come farla godere. Me l’ha detto lei mille e mille volte. La punta della mia lingua corre tra la coscia e il pube. Ha i brividi. Lunghi secondi tra un bacio e una leccata. Senza mai toccare il suo bocciolo. Con le dita schiudo la fica. Ma non la bacio. Non la lecco. Continuo intorno. Ne assaporo il profumo. Dapprima il gel doccia. Poi il suo profumo di donna. Aspro e dolce al contempo. Ne sento il calore, intenso. Ne vedo gli umori. È lucida, bagnatissima. Senza ancora averla toccata.
Quando ormai le sue difese sono abbassate la lingua colpisce. Titilla spasmodica il clito. Lo succhio. Lo mordicchio. La schiena di Cristina si arcua. Affondo la lingua nella fica ormai spalancata. Assaporo i suoi umori. Sono come un assetato nel deserto. Non le do tregua. Le sua mani tra i capelli spingono la mia bocca dentro lei. Non mi risparmio. La sto scopando con la lingua. Mugolii arrivano dal letto.
Mi stacco. Piano. Continuando a baciare le labbra e la pelle intorno.
“Nooooooo, non ti fermare” mi chiede Cristina con un filo di voce.
Mi alzo. Dal letto Cristina mi guarda.
“Scopami. Scopami. Fammi godere”
“Aspetta e chiudi gli occhi”
Ubbidisce.
Dai pantaloni prendo una mascherina da notte di raso nero. In ginocchio sul letto mi avvicino a lei. Gliela metto.
“Ora puoi anche aprire gli occhi” le sussurro in un orecchio.
Il suo petto sale e scende ritmato. La faccio girare su un lato. Le tolgo il reggiseno. La faccio stendere nuovamente. I grossi seni burrosi liberi. I capezzoli rosa scuro ritti e duri come pietre. Non resisto. Ne prendo uno in bocca. Lo succhio. Lo lecco. Lo mordo. Brividi. Passo all’altro. Stesso trattamento.
Mi alzo dal letto.
“Non ti muovere” sussurro. La luce rossa del tramonto inonda la stanza.
Inserisco il lettore mp3 nelle casse della stanza. “No Ordinary Love” di Sade si diffonde nella stanza. Alzo il volume.
Mi avvicino a lei.
“Mettiti comoda” le sussurro aiutandola a sdraiarsi comodamente sul letto. “Fidati di me” e le faccio mettere le mani dietro la testa.
Mi allontano. Apro la porta della camera cercando di far meno rumore possibile. La musica copre la serratura che scatta. Fuori sta aspettando Luisa. La mia barista di fiducia. Le faccio cenno di entrare piano. In punta di piedi. Luisa, cinquant’anni superati da un po’. Coda rossa e occhiali da miope. Lungo impermeabile nero e scarpe con il tacco vertiginoso. Lo slaccia e lo lascia cadere a terra. È completamente nuda. Magra, le grandi tette un po’ cadenti. I capezzoli enormi ed eccitati. Due chiodi.
Le faccio cenno di avvicinarsi ai piedi del letto. Io mi avvicino al viso di Cristina. Sembra tranquilla.
“Sono ancora qui” la tranquillizzo “Ora giocherò con te… ti farò divertire come non ti sei mai divertita. D’accordo”
Cristina fa un cenno di approvazione con il capo.
Mi riallontano. Faccio cenno a Luisa di salire sul letto. Luisa gattona tra le gambe di Cristina. Gliele apre delicatamente. Cristina lascia fare. In piedi di fianco al letto mi godo lo spettacolo. Luisa avvicina il viso alla fica spalancata di Cristina. La bacia nell’interno coscia. Cristina arcua la schiena. Luisa fa guizzare la lingua verso il clito eccitato di Cristina. Lo lecca. Lo succhia. Lo mordicchia. Le guardo e il mio cazzo diventa più duro ancora. Intanto le casse diffondono “By your side“.
Mi avvicino al viso di Cristina. Riguardo Luisa che nel frattempo infila due dita nella sua fica gocciolante. Cristina si muove piano, a ritmo con i colpi di lingua e di dita di Luisa. Il cazzo duro come il marmo a pochi centimetri dalla bocca di Cristina. Lo prendo in mano e lo direziono sulle sue labbra. Le tocco. Cristina ha un sussulto. Luisa non si ferma. Anzi aumenta il ritmo con cui la masturba.
“Sono qui, va tutto bene” le sussurro.
Cristina apre la bocca. Le infilo il cazzo. Lo succhia un po’. Lo lecca. Si libera una mano e lo prende. Comincia uno dei pompini più belli di sempre.
Guardo la bocca di Cristina. Guardo il mio cazzo entrare ed uscire da lei. Guardo Luisa che lecca Cristina. Luisa mi guarda. I suoi occhi sorridono. Cristina non resiste oltre. Inarca la schiena. Lascia il mio cazzo. Stringe il lenzuolo tra le mani. Viene!
“Sììììììììì! Ahhhhhhhhhh!”
Luisa lecca tutti i suoi umori. Cristina mette le sue mani sulla testa dell’amante. La ferma un attimo. Prende un respiro lungo.
Le tolgo la mascherina.
“Ti presento Luisa” le dico.
“Ciao Cri” le sussurra Luisa. Con la mano ricomincia a massaggiare il pube di Cristina.
“Ciao” ci saluta, come appena arrivata da un altro pianeta.
La bacio sulla bocca. Le nostre lingue si incontrano. Si sfiorano. Luisa risale sul letto. Arriva anche lei vicino a noi.
“Kiss of Love” si diffonde nell’aria.
Luisa prende tra le mani il viso di Cristina. Delicatamente la gira verso di lei. La bacia. Cristina ricambia. Le loro lingue giocano a pochi centimetri da me. Cristina mi mette una mano dietro la nuca. Mi spinge verso di loro. Le nostre lingue creano un triangolo. Sanno di me e di Cristina. Lunghi istanti di baci languidi.
Mi stacco da loro. Prendo la mano di Luisa. La faccio stendere sul letto di fianco a Cristina. I piedi sul cuscino, la testa in fondo al letto. Prendo le due mani di Cristina. La faccio inginocchiare sul letto. La aiuto a mettersi a cavalcioni del viso di Luisa.
“Ora dai piacere anche a Luisa” le sussurro.
Luisa allarga le cosce. Cristina vede per la prima volta un’altra fica da vicino. Grosse labbra carnose. Rada peluria rossiccia.
“Baciala” le dico aprendo con le dita le labbra di Luisa.
Cristina si avvicina. Prende coraggio. Bacia il clito. Bacia tutt’intorno. La punta della lingua fa capolino. Titilla il clito. Sussulta. Luisa deve aver iniziato a giocare nello stesso modo con la sua fica. Dopo un attimo di esitazione Cristina riprende a baciare la fica di Luisa. La lingua ora va più decisa sul clito. Le labbra mordicchiano.
“Usa le dita” le sussurro. Cristina prende coraggio. Prima gioca con un dito intorno al clito. Lo bagna. Poi lo infila nella fica spalancata dall’eccitazione di Luisa. La guardo per qualche istante. Mi sposto.
Vado ai piedi del letto. Salgo. Mi avvicino alle mie due compagne di giochi. Guardo Luisa che con le mani allarga le natiche di Cristina. Con la lingua la penetra come per scoparla. L’interno coscia di Cristina è un lago. Mi avvicino di più. Il cazzo durissimo. Luisa mi vede. Apre la bocca. Glielo infilo in gola. Lo tolgo e me lo lecca. Con le dita apre la fica di Cristina. Me la porge. Appoggio il mio palo alle labbra. Scivolo dentro senza trovare resistenza. Inizio a muovermi piano. Avanti e indietro tenendo Cristina per la vita. Sento la lingua di Luisa scivolare lungo la mia asta a ogni spinta. Cristina ogni tanto alza la testa dalla fica di Luisa e lancia un tenue gemito di piacere.
“Your love is King” nell’aria.
Luisa mi prende il cazzo. Lo toglie da Cristina.
“No” protesta flebilmente la mia nuova amica.
Luisa non l’ascolta. Si infila il mio cazzo in bocca. Lo succhia. Lo lecca. Poi lo rimette nella fica fradicia di Cristina. Ricomincio a scoparla piano. Così permetto a Luisa di continuare a leccarmi l’asta. Spingo più in fondo che posso. Sento Luisa che mi succhia le palle. Sto fermo. Mi godo il momento. Intanto spingo più in profondità. Tiro a me Cristina. Vorrei farle sentire il mio cazzo fino in gola.
Mentre sono fermo, da sotto, Luisa infila due dita nella fica di Cristina. Le sento farsi strada lentamente. Insieme al mio cazzo. Cristina sussulta. Luisa toglie le dita. Sempre da sotto cerca il buchetto del culo di Cristina. Infila un dito fradicio di umori. Cristina inarca la schiena. Cazzo in fica e dito in culo.
Esco da lei. Luisa, lesta, me lo lecca. Beve tutti gli umori. Capisce cosa voglio fare. Allarga il culo di Cristina. Mi mostra dove voglio colpire. Prende il mio cazzo con una mano e lo punta decisa al buco di Cristina. Spingo deciso ma delicato. Sento Cristina che dopo un attimo di tensione si rilassa. La cappella entra piano dentro di lei. Segue anche il resto dell’asta fino a metà. Mi fermo. Sento la lingua di Luisa leccare la fica sotto di me. Mi ritraggo un po’ senza uscire completamente. Spingo di nuovo dentro. Piano, entrando e uscendo, lentamente mi faccio strada. Fino a entrare completamente nel suo culo ormai dilatato. Ora posso scoparla a un ritmo più veloce. Entro ed esco da lei sempre più velocemente. Sento i colpi del mio ventre contro le sue natiche. Luisa la masturba sotto di me. Cristina non resiste oltre. Inarca la schiena. Sta per venire. Viene.
“Sìììììììì… oh sììììììììì… sì sì sì” urla coprendo per lunghi istanti la musica.
Sentendo Cristina godere non resisto oltre. Luisa sotto mi me lo intuisce. Tolgo il cazzo dal culo di Cristina. Luisa velocemente lo prende e se lo mette in bocca. Lo spompina due, tre volte. Godo. Sento fiotti di sborra calda schizzare fuori da me. Direttamente in bocca a Luisa. Serra le labbra intorno all’asta. Non perde una goccia. Finché gli spasmi non cessano. Mi lascia libero.
Cristina, sfinita, scivola di lato sul lettone. Luisa si mette a sedere. Apre la bocca. Mi mostra il frutto della nostra avventura. Si avvicina a Cristina. Con la mano delicatamente le apre la bocca. Cristina non fa resistenza. Dall’alto Luisa fa colare il mio nettare nella sua bocca. Cristina ingoia. Si baciano. Le lingue si assaporano.
“Smooth Operator” si fa sentire dalle casse dello stero.
Mi corico di fianco a Cristina sul lettone. La coccolo. Ai piedi del letto rivolta verso di noi c’è Luisa. Ci guarda contenta. Si masturba.

FINE
scritto il
2016-03-18
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