Bull: La Prima Esperienza
di
-Andreami-
genere
prime esperienze
uto Martina grazie a un programma di video chat. Una sera che non sapevo cosa fare e ho cominciato a scandagliare la rete in cerca di chat con donne straniere. Tanto per fare due chiacchiere e perché no, una sega in compagnia. Dall’Olanda è spuntata Martina.
Martina era timida. Martina era curiosa. Martina era facilmente eccitabile. Martina si bagnava a ogni racconto delle mie fantasie. Martina ha portato il gioco virtuale a livelli mai raggiunti con altre donne. Martina era, e lo è tuttora, sposata. Martina è italiana. Martina aveva quarantacinque anni, mora, bel fisico, tette nella norma, labbra carnose, un figlio grande. Io avevo trent’anni, single e tanta voglia.
Per mesi ci siamo scambiati messaggi, mail, fotografie e video. Il marito Klaus, olandese, quarantotto anni, pancetta da birra, non sapeva nulla. O meglio, non sapeva, ma immaginava. Da un giorno all’altro la timida Martina gli chiedeva di fotografarla, filmarla, depilarla. Lo portava nei parchi a farsi fotografare con addosso solo piccoli perizomi. Si era regalata un dildo viola, per aumentare la piccantezza del loro menage.
Klaus non vedeva oltre il suo naso. Non voleva vedere. La situazione portava benefici a tutti. Non sapeva che le richieste di Martina nascevano da miei ordini.
Ma un giorno Klaus ha scoperto che Martina mi mandava foto e video. Ha scoperto che si filmava mentre si masturbava con il dildo nel culo, pettinata con le treccine e indossando scarpe con il tacco alto, come piaceva a me. Ha scoperto che si faceva foto alla fica completamente depilata e aperta, per inviarle a me. Ha scoperto che si masturbava e si leccava le dita facendomi sapere che gusto aveva la sua fica.
Klaus si è incazzato!
E anche molto!
Per alcuni giorni c’è stato un silenzio spettrale. Poi Martina mi ha scritto. Tutto bene, a Klaus era passata e anzi, confidandosi, ha scoperto che il sapere sua moglie desiderata lo eccitava. E il fatto che fosse diventata disinibita lo portava a voler sperimentare cose nuove.
Fu così che un giorno di giugno mi chiama Martina.
“Ciao! Ti devo dire subito una cosa”
“Dimmi”
“Quest’estate veniamo in vacanza in un campeggio sul Lago di Garda”
“Ma dai! Mi prendi in giro?”
“No, no… è una decisione che abbiamo preso insieme con Klaus”
Non ci potevo credere, finalmente avrei incontrato dal vivo la mia amante virtuale.
“Ti vogliamo conoscere dal vivo!”
“Volete?” non capivo.
“Sì, anche Klaus ti vuole conoscere”
“Non sarà pericoloso?”
“Ma no” rideva “quando scopiamo ti nominiamo spesso nelle nostre fantasie. È il momento di renderle vere. Se lo vuoi”
“E me lo chiedi? Certo che lo voglio”
Sono passati due mesi. Agosto. Caldo e appiccicoso. Nel frattempo i giochi virtuali sono continuati, senza Klaus.
Oggi è il gran giorno. Il cuore mi batte all’impazzata. L’idea è di trovarsi per una pizza, poi chissà. Ma la fantasia è al galoppo.
Arrivo alla pizzeria del paesino del Lago di Garda dove Martina e Klaus hanno il campeggio, in netto anticipo. Non riuscivo più ad aspettare.
All’ora concordata vedo una coppia che si avvicina. Sono loro. Martina in minigonna “svolazzante”, camicia e tacco alto. Klaus in jeans e maglietta.
Il cuore mi galoppa dalla pancia alla gola. Non sa più dove stare.
“Eccoci” rompe il ghiaccio Martina, trapelando emozione dai grandi occhi scuri.
“Finalmente ci si incontra” le faccio io.
Ci scambiamo dei baci sulle guance e con una stretta di mano conosco Klaus. Parla poco, non sa benissimo l’italiano, ma capisce quasi tutto.
L’emozione è forte, si può sentire nell’aria, per tutti e tre.
Cominciamo a parlare del più e del meno mentre aspettiamo le nostre pizze. C’è complicità ma anche un po’ di imbarazzo. È la prima volta per tutti noi che si concretizza un incontro di questo genere.
La sera scorre tranquilla. Tra un racconto e l’altro, finché viene l’ora di alzarsi da tavola. Non so come introdurre l’argomento “dopocena”. Ci pensa Martina.
“Vuoi venire a prendere un liquore al nostro camper?”
“Perché no?”
“Allora andiamo”
Ci dirigiamo a piedi verso il campeggio. È a cinque minuti di strada. Il campeggio è pieno di camper, tende e roulotte. C’è un po’ di gente in giro visto che non è tardi. Il loro camper è verso la fine del campeggio, in un posto tranquillo, hanno solo una grande tenda vicina.
“I nostri vicini sono andati a cena dall’altra parte del lago, mi sa che tornano tardi” mi fa Martina, sorridendo.
Mi viene un tuffo al cuore, sta accadendo veramente? Sento il cazzo che comincia ad agitarsi nei boxer.
Entriamo. C’è più spazio di quello che pensassi. La porta è nella parte dietro del camper. Davanti alla porta c’è il piccolo bagno, a destra poi si sviluppa l’interno del camper, con un cucinino, un divano e il letto sopra la cabina di guida.
“Accomodati pure” mi fa Martina.
Mi siedo sul divano. Klaus si siede di fianco a me. Martina armeggia in un mobiletto davanti a noi. Quando si gira ha in mano due bicchierini e una bottiglia di nocino.
“Lo faccio io, lo vuoi assaggiare?”
“Certo, grazie”
Versa il nocino nei due bicchierini e li passa a me e a Klaus.
L’emozione ma anche l’imbarazzo sono alle stelle. Sento il mio viso diventare sempre più caldo. Un po’ per l’alcol, molto per la situazione.
“Che caldo che fa stasera” esordisco.
“Sì sì, caldo” mi fa eco Klaus.
“Già” conferma Martina, cominciando a sbottonarsi la camicetta. Il ghiaccio sta per rompersi. La camicia di Martina cade a terra. Lei rimane davanti a noi uomini con indosso un reggiseno color pesca. Il ghiaccio è sempre più sottile.
“Mia moglie” sento dire a Klaus. Mi giro verso di lui. Mi fa un gesto con la mano, come per dire “è tua, gioca pure”.
Il ghiaccio è rotto.
“Fa ancora più caldo, mi pare” e intanto guardo Martina.
“Già” dice lei mentre abbassa la zip della gonna che poi scivola sul pavimento. Indossa un perizoma coordinato con il reggiseno. Rimane così davanti a me e Klaus. Perizoma, reggiseno e tacco alto.
Si inginocchia davanti a me. Guarda Klaus. Lo guardo anche io. Klaus fa un gesto con la testa. A lui va bene che si giochi.
Lei si avvicina a me e mi bacia. Le nostre lingue si incontrano per la prima volta dopo mesi e mesi di fantasie. Ha un buon sapore. Io devo sapere di nocino. Mentre di baciamo sento le sue mani che armeggiano con i miei pantaloni. La cintura si apre. Il bottone si slaccia. La zip scorre. Sento la mano che fruga nei boxer e ne tira fuori il cazzo già duro come il marmo. Smettiamo di baciarci. Lei guarda il mio arnese. Lo scappella lentamente. Ci guardiamo negli occhi. Poi Martina lancia uno sguardo a Klaus e subito dopo si butta sul mio cazzo a succhiare. E come succhia la signora!
Sento Klaus che si muove sul divanetto. Con la coda dell’occhio capisco che si sta masturbando guardandoci.
Mentre Martina continua a spompinarmi e a guardarmi ogni tanto le slaccio il reggiseno. Le sue tette morbide attirano le mie mani. Le dita strizzano delicatamente i capezzoli.
Lei prende boxer e pantaloni dalla vita e me li toglie. Mi alzo in piedi e faccio alzare anche lei. La bacio stringendola. Il mio cazzo strofina la sua pancia.
La faccio sedere sul divano. Di fianco a lei Klaus continua a masturbarsi lento. Le sfilo il perizoma. La fica è completamente rasata.
“Come piace a te. Vero?” mi sussurra Martina.
“Sì, che bel regalo”
Mi butto sulla fica. Finalmente posso baciarla, leccarla, assaporarla. Le grandi labbra sono aperte e le piccole labbra sono abbondanti. Una gran bella fica. È bagnatissima, proprio come più volte avevo visto in video. E sa di limone e vaniglia, come mi aveva detto lei in varie occasioni che le avevo chiesto di assaggiarsi gli umori. Non so quanto tempo ho passato a leccarla, ma non mi basta mai. Martina ansima sempre più forte. Ogni suo ansimo mi fa leccare più in profondità, più velocemente. Mi aiuto con le dita per penetrarla. Prima due dita in fica, poi tre e infine quattro. È accogliente e il suo clito si fa succhiare con gusto. Dopo un po’ che la penetro con quattro dita comincio a dedicarmi al suo culetto. Lo lecco e lo massaggio con gli stessi umori di Martina. Più volte in video chat le avevo chiesto di incularsi con il dildo. So che le piace. Infilo un dito nel culo, mentre con la lingua le penetro la fica. Le dita nel culo diventano subito due e le muovo velocemente avanti e indietro. Martina ansima sempre di più.
Percepisco Klaus che si masturba sempre più come un ossesso. Ogni tanto si ferma per non venire e poi riprende.
Con due dita nel culo e la mia lingua che le martoria il clito Martina non resiste oltre e viene. Viene copiosamente. Mi stringe la testa tra le gambe mentre soffoca le urla del suo piacere. Lecco avido i suoi umori. Non mi era mai capitato di stare con una donna che venisse così. Lecco e lei sussulta per la sensibilità che ora la fica le provoca.
“Bello bello bello” urla guardandomi e sorridendo.
“Ora però tocca a te”
Non me lo faccio ripetere due volte. La prendo per le caviglie e la tiro verso di me. Resto inginocchiato sulla moquette del camper. Lei rimane con la schiena sul divanetto. Le gambe aperte davanti a me. Punto la cappella pulsante sulle sue labbra che subito si aprono e mi fanno entrare con facilità. È proprio sfondata la signora. Comincio subito a muovermi veloce dentro di lei. Colpi secchi di bacino che la fanno sussultare ogni volta. Lei comincia a masturbarsi il clito con una mano. Ci guardiamo. Ci sfidiamo.
“Che foga” mi fa lei.
“Non sai quanto e come ti scoperei”
“Dimmelo, dai”
“Ora ti scopo un po’ la fica, poi ti vengo in bocca”
“Sì-ìì” rantola Martina.
“Poi ricominciamo e te lo metto in culo”
“Se ce la fai, il culo è tutto tuo” poi si gira verso Klaus, gli prende il cazzo e lo costringe ad avvicinarsi a lei. Se lo mette in bocca e mentre la sto scopando fa venire suo marito. Klaus ansima sempre più forte e Martina succhia tutto il suo nettare, senza farne uscire una goccia. Non so quanto posso resistere. Lascia andare Klaus. Lei viene una seconda volta, un po’ per il mio cazzo piantato in fica, un po’ per la sua mano che si muove veloce sul clito. Non resisto oltre.
“Sto venendo, succhiamelo”
Mi stacco da lei e mi metto in piedi. Lei seduta sul divano prende in bocca il mio cazzo. Succhia e con la mano mi masturba. Bastano pochi colpi e le vengo in bocca. Anche con me non si stacca dall’asta e ingoia tutto. Mi sento svuotato all’improvviso. Quando non c’è più nulla da bere mi lascia andare. Mi siedo sfinito sul divano. Alla sua destra. Klaus a sinistra.
“Che bravi i miei due ometti” ci fa sorridendo.
Passiamo qualche minuto a respirare profondamente. Ognuno immerso nei suoi pensieri. C’è silenzio. Ogni tanto arrivano voci dal campeggio che ci riportano sulla Terra.
Sento la mano di Martina che si riavvicina la mio pube. Prende tra le dita il pene moscio. Lo massaggia lentamente, scappellandolo il più possibile ogni volta. Mi giro verso di lei e vedo che sta facendo la stessa cosa anche a suo marito.
“Non sei mai sazia. Proprio come in chat” le sussurro
“Lo sai che mi piace venire tante volte”
Il mio cazzo comincia a sentire i benefici del massaggio. Quello di Klaus anche.
Martina si piega su di me e ricomincia a spompinarmi. Basta poco per essere pronto di nuovo a giocare con lei. Quando è certa della mia reazione si dedica al marito. Anche lui risponde alle attenzioni della moglie.
Martina si alza. Mi guarda e si siede sul marito. Prende il suo cazzo e se lo infila nella fica. Gli dice qualcosa in olandese. Non capisco. Intanto mi massaggio il cazzo, anche se non ne ha bisogno per rimanere in tiro.
“Non vuoi il mio culo?” mi domanda “Voglio sentirvi tutti e due dentro di me”
Non credo alle mie orecchie. Ma non mi faccio ripetere le cose due volte. Mi alzo, mi avvicino a loro. Davanti ho il culo di Martina che sobbalza lento sul cazzo di Klaus. Vedo la sua mano che si bagna dei suoi umori e se li passa sul buco del culo. Infila due dita agevolmente. Le toglie. E si ferma.
“Sono pronta”
Appoggio la cappella allo sfintere. Spingo piano aiutandomi anche con la mano. Sento resistenza. Poi ad un tratto la porta si apre ed è più facile scivolare dentro. Ho il mio cazzo piantato nel culo di una donna. Un’altra mia prima volta.
Sto fermo. Martina piano comincia a muoversi sul cazzo di Klaus. Io seguo i suoi movimenti. Poi cerco di muovermi avanti e indietro piano. Più mi muovo e più loro due stanno fermi per permettermi di giocare con il culo di Martina.
“Ah, che bello” fa lei.
Vado sempre più veloce. Sento gli ansimi di Martina che si mischiano con quelli di Klaus.
Lui non resiste oltre e con un ansimo più forte capisco che le sta venendo nella fica. Anche lei non resiste oltre e con urletti di piacere sempre più forti viene nuovamente.
A tutti quegli stimoli non resisto oltre e vengo anch’io. Sento i fiotti che le inondano il culo.
Quando i respiri si calmano ci stacchiamo e ci buttiamo sul divanetto. Martina cola sborra da ogni buco. Scappa in bagno. Io e Klaus ci guardiamo felici di aver condiviso una donna tanto calda quanto porca.
Un’esperienza bellissima che quell’estate si ripeté diverse volte.
FINE
Martina era timida. Martina era curiosa. Martina era facilmente eccitabile. Martina si bagnava a ogni racconto delle mie fantasie. Martina ha portato il gioco virtuale a livelli mai raggiunti con altre donne. Martina era, e lo è tuttora, sposata. Martina è italiana. Martina aveva quarantacinque anni, mora, bel fisico, tette nella norma, labbra carnose, un figlio grande. Io avevo trent’anni, single e tanta voglia.
Per mesi ci siamo scambiati messaggi, mail, fotografie e video. Il marito Klaus, olandese, quarantotto anni, pancetta da birra, non sapeva nulla. O meglio, non sapeva, ma immaginava. Da un giorno all’altro la timida Martina gli chiedeva di fotografarla, filmarla, depilarla. Lo portava nei parchi a farsi fotografare con addosso solo piccoli perizomi. Si era regalata un dildo viola, per aumentare la piccantezza del loro menage.
Klaus non vedeva oltre il suo naso. Non voleva vedere. La situazione portava benefici a tutti. Non sapeva che le richieste di Martina nascevano da miei ordini.
Ma un giorno Klaus ha scoperto che Martina mi mandava foto e video. Ha scoperto che si filmava mentre si masturbava con il dildo nel culo, pettinata con le treccine e indossando scarpe con il tacco alto, come piaceva a me. Ha scoperto che si faceva foto alla fica completamente depilata e aperta, per inviarle a me. Ha scoperto che si masturbava e si leccava le dita facendomi sapere che gusto aveva la sua fica.
Klaus si è incazzato!
E anche molto!
Per alcuni giorni c’è stato un silenzio spettrale. Poi Martina mi ha scritto. Tutto bene, a Klaus era passata e anzi, confidandosi, ha scoperto che il sapere sua moglie desiderata lo eccitava. E il fatto che fosse diventata disinibita lo portava a voler sperimentare cose nuove.
Fu così che un giorno di giugno mi chiama Martina.
“Ciao! Ti devo dire subito una cosa”
“Dimmi”
“Quest’estate veniamo in vacanza in un campeggio sul Lago di Garda”
“Ma dai! Mi prendi in giro?”
“No, no… è una decisione che abbiamo preso insieme con Klaus”
Non ci potevo credere, finalmente avrei incontrato dal vivo la mia amante virtuale.
“Ti vogliamo conoscere dal vivo!”
“Volete?” non capivo.
“Sì, anche Klaus ti vuole conoscere”
“Non sarà pericoloso?”
“Ma no” rideva “quando scopiamo ti nominiamo spesso nelle nostre fantasie. È il momento di renderle vere. Se lo vuoi”
“E me lo chiedi? Certo che lo voglio”
Sono passati due mesi. Agosto. Caldo e appiccicoso. Nel frattempo i giochi virtuali sono continuati, senza Klaus.
Oggi è il gran giorno. Il cuore mi batte all’impazzata. L’idea è di trovarsi per una pizza, poi chissà. Ma la fantasia è al galoppo.
Arrivo alla pizzeria del paesino del Lago di Garda dove Martina e Klaus hanno il campeggio, in netto anticipo. Non riuscivo più ad aspettare.
All’ora concordata vedo una coppia che si avvicina. Sono loro. Martina in minigonna “svolazzante”, camicia e tacco alto. Klaus in jeans e maglietta.
Il cuore mi galoppa dalla pancia alla gola. Non sa più dove stare.
“Eccoci” rompe il ghiaccio Martina, trapelando emozione dai grandi occhi scuri.
“Finalmente ci si incontra” le faccio io.
Ci scambiamo dei baci sulle guance e con una stretta di mano conosco Klaus. Parla poco, non sa benissimo l’italiano, ma capisce quasi tutto.
L’emozione è forte, si può sentire nell’aria, per tutti e tre.
Cominciamo a parlare del più e del meno mentre aspettiamo le nostre pizze. C’è complicità ma anche un po’ di imbarazzo. È la prima volta per tutti noi che si concretizza un incontro di questo genere.
La sera scorre tranquilla. Tra un racconto e l’altro, finché viene l’ora di alzarsi da tavola. Non so come introdurre l’argomento “dopocena”. Ci pensa Martina.
“Vuoi venire a prendere un liquore al nostro camper?”
“Perché no?”
“Allora andiamo”
Ci dirigiamo a piedi verso il campeggio. È a cinque minuti di strada. Il campeggio è pieno di camper, tende e roulotte. C’è un po’ di gente in giro visto che non è tardi. Il loro camper è verso la fine del campeggio, in un posto tranquillo, hanno solo una grande tenda vicina.
“I nostri vicini sono andati a cena dall’altra parte del lago, mi sa che tornano tardi” mi fa Martina, sorridendo.
Mi viene un tuffo al cuore, sta accadendo veramente? Sento il cazzo che comincia ad agitarsi nei boxer.
Entriamo. C’è più spazio di quello che pensassi. La porta è nella parte dietro del camper. Davanti alla porta c’è il piccolo bagno, a destra poi si sviluppa l’interno del camper, con un cucinino, un divano e il letto sopra la cabina di guida.
“Accomodati pure” mi fa Martina.
Mi siedo sul divano. Klaus si siede di fianco a me. Martina armeggia in un mobiletto davanti a noi. Quando si gira ha in mano due bicchierini e una bottiglia di nocino.
“Lo faccio io, lo vuoi assaggiare?”
“Certo, grazie”
Versa il nocino nei due bicchierini e li passa a me e a Klaus.
L’emozione ma anche l’imbarazzo sono alle stelle. Sento il mio viso diventare sempre più caldo. Un po’ per l’alcol, molto per la situazione.
“Che caldo che fa stasera” esordisco.
“Sì sì, caldo” mi fa eco Klaus.
“Già” conferma Martina, cominciando a sbottonarsi la camicetta. Il ghiaccio sta per rompersi. La camicia di Martina cade a terra. Lei rimane davanti a noi uomini con indosso un reggiseno color pesca. Il ghiaccio è sempre più sottile.
“Mia moglie” sento dire a Klaus. Mi giro verso di lui. Mi fa un gesto con la mano, come per dire “è tua, gioca pure”.
Il ghiaccio è rotto.
“Fa ancora più caldo, mi pare” e intanto guardo Martina.
“Già” dice lei mentre abbassa la zip della gonna che poi scivola sul pavimento. Indossa un perizoma coordinato con il reggiseno. Rimane così davanti a me e Klaus. Perizoma, reggiseno e tacco alto.
Si inginocchia davanti a me. Guarda Klaus. Lo guardo anche io. Klaus fa un gesto con la testa. A lui va bene che si giochi.
Lei si avvicina a me e mi bacia. Le nostre lingue si incontrano per la prima volta dopo mesi e mesi di fantasie. Ha un buon sapore. Io devo sapere di nocino. Mentre di baciamo sento le sue mani che armeggiano con i miei pantaloni. La cintura si apre. Il bottone si slaccia. La zip scorre. Sento la mano che fruga nei boxer e ne tira fuori il cazzo già duro come il marmo. Smettiamo di baciarci. Lei guarda il mio arnese. Lo scappella lentamente. Ci guardiamo negli occhi. Poi Martina lancia uno sguardo a Klaus e subito dopo si butta sul mio cazzo a succhiare. E come succhia la signora!
Sento Klaus che si muove sul divanetto. Con la coda dell’occhio capisco che si sta masturbando guardandoci.
Mentre Martina continua a spompinarmi e a guardarmi ogni tanto le slaccio il reggiseno. Le sue tette morbide attirano le mie mani. Le dita strizzano delicatamente i capezzoli.
Lei prende boxer e pantaloni dalla vita e me li toglie. Mi alzo in piedi e faccio alzare anche lei. La bacio stringendola. Il mio cazzo strofina la sua pancia.
La faccio sedere sul divano. Di fianco a lei Klaus continua a masturbarsi lento. Le sfilo il perizoma. La fica è completamente rasata.
“Come piace a te. Vero?” mi sussurra Martina.
“Sì, che bel regalo”
Mi butto sulla fica. Finalmente posso baciarla, leccarla, assaporarla. Le grandi labbra sono aperte e le piccole labbra sono abbondanti. Una gran bella fica. È bagnatissima, proprio come più volte avevo visto in video. E sa di limone e vaniglia, come mi aveva detto lei in varie occasioni che le avevo chiesto di assaggiarsi gli umori. Non so quanto tempo ho passato a leccarla, ma non mi basta mai. Martina ansima sempre più forte. Ogni suo ansimo mi fa leccare più in profondità, più velocemente. Mi aiuto con le dita per penetrarla. Prima due dita in fica, poi tre e infine quattro. È accogliente e il suo clito si fa succhiare con gusto. Dopo un po’ che la penetro con quattro dita comincio a dedicarmi al suo culetto. Lo lecco e lo massaggio con gli stessi umori di Martina. Più volte in video chat le avevo chiesto di incularsi con il dildo. So che le piace. Infilo un dito nel culo, mentre con la lingua le penetro la fica. Le dita nel culo diventano subito due e le muovo velocemente avanti e indietro. Martina ansima sempre di più.
Percepisco Klaus che si masturba sempre più come un ossesso. Ogni tanto si ferma per non venire e poi riprende.
Con due dita nel culo e la mia lingua che le martoria il clito Martina non resiste oltre e viene. Viene copiosamente. Mi stringe la testa tra le gambe mentre soffoca le urla del suo piacere. Lecco avido i suoi umori. Non mi era mai capitato di stare con una donna che venisse così. Lecco e lei sussulta per la sensibilità che ora la fica le provoca.
“Bello bello bello” urla guardandomi e sorridendo.
“Ora però tocca a te”
Non me lo faccio ripetere due volte. La prendo per le caviglie e la tiro verso di me. Resto inginocchiato sulla moquette del camper. Lei rimane con la schiena sul divanetto. Le gambe aperte davanti a me. Punto la cappella pulsante sulle sue labbra che subito si aprono e mi fanno entrare con facilità. È proprio sfondata la signora. Comincio subito a muovermi veloce dentro di lei. Colpi secchi di bacino che la fanno sussultare ogni volta. Lei comincia a masturbarsi il clito con una mano. Ci guardiamo. Ci sfidiamo.
“Che foga” mi fa lei.
“Non sai quanto e come ti scoperei”
“Dimmelo, dai”
“Ora ti scopo un po’ la fica, poi ti vengo in bocca”
“Sì-ìì” rantola Martina.
“Poi ricominciamo e te lo metto in culo”
“Se ce la fai, il culo è tutto tuo” poi si gira verso Klaus, gli prende il cazzo e lo costringe ad avvicinarsi a lei. Se lo mette in bocca e mentre la sto scopando fa venire suo marito. Klaus ansima sempre più forte e Martina succhia tutto il suo nettare, senza farne uscire una goccia. Non so quanto posso resistere. Lascia andare Klaus. Lei viene una seconda volta, un po’ per il mio cazzo piantato in fica, un po’ per la sua mano che si muove veloce sul clito. Non resisto oltre.
“Sto venendo, succhiamelo”
Mi stacco da lei e mi metto in piedi. Lei seduta sul divano prende in bocca il mio cazzo. Succhia e con la mano mi masturba. Bastano pochi colpi e le vengo in bocca. Anche con me non si stacca dall’asta e ingoia tutto. Mi sento svuotato all’improvviso. Quando non c’è più nulla da bere mi lascia andare. Mi siedo sfinito sul divano. Alla sua destra. Klaus a sinistra.
“Che bravi i miei due ometti” ci fa sorridendo.
Passiamo qualche minuto a respirare profondamente. Ognuno immerso nei suoi pensieri. C’è silenzio. Ogni tanto arrivano voci dal campeggio che ci riportano sulla Terra.
Sento la mano di Martina che si riavvicina la mio pube. Prende tra le dita il pene moscio. Lo massaggia lentamente, scappellandolo il più possibile ogni volta. Mi giro verso di lei e vedo che sta facendo la stessa cosa anche a suo marito.
“Non sei mai sazia. Proprio come in chat” le sussurro
“Lo sai che mi piace venire tante volte”
Il mio cazzo comincia a sentire i benefici del massaggio. Quello di Klaus anche.
Martina si piega su di me e ricomincia a spompinarmi. Basta poco per essere pronto di nuovo a giocare con lei. Quando è certa della mia reazione si dedica al marito. Anche lui risponde alle attenzioni della moglie.
Martina si alza. Mi guarda e si siede sul marito. Prende il suo cazzo e se lo infila nella fica. Gli dice qualcosa in olandese. Non capisco. Intanto mi massaggio il cazzo, anche se non ne ha bisogno per rimanere in tiro.
“Non vuoi il mio culo?” mi domanda “Voglio sentirvi tutti e due dentro di me”
Non credo alle mie orecchie. Ma non mi faccio ripetere le cose due volte. Mi alzo, mi avvicino a loro. Davanti ho il culo di Martina che sobbalza lento sul cazzo di Klaus. Vedo la sua mano che si bagna dei suoi umori e se li passa sul buco del culo. Infila due dita agevolmente. Le toglie. E si ferma.
“Sono pronta”
Appoggio la cappella allo sfintere. Spingo piano aiutandomi anche con la mano. Sento resistenza. Poi ad un tratto la porta si apre ed è più facile scivolare dentro. Ho il mio cazzo piantato nel culo di una donna. Un’altra mia prima volta.
Sto fermo. Martina piano comincia a muoversi sul cazzo di Klaus. Io seguo i suoi movimenti. Poi cerco di muovermi avanti e indietro piano. Più mi muovo e più loro due stanno fermi per permettermi di giocare con il culo di Martina.
“Ah, che bello” fa lei.
Vado sempre più veloce. Sento gli ansimi di Martina che si mischiano con quelli di Klaus.
Lui non resiste oltre e con un ansimo più forte capisco che le sta venendo nella fica. Anche lei non resiste oltre e con urletti di piacere sempre più forti viene nuovamente.
A tutti quegli stimoli non resisto oltre e vengo anch’io. Sento i fiotti che le inondano il culo.
Quando i respiri si calmano ci stacchiamo e ci buttiamo sul divanetto. Martina cola sborra da ogni buco. Scappa in bagno. Io e Klaus ci guardiamo felici di aver condiviso una donna tanto calda quanto porca.
Un’esperienza bellissima che quell’estate si ripeté diverse volte.
FINE
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