Greta

di
genere
trio

Il meteo prevede per oggi molto caldo. Ho appuntamento con Cristina per accompagnarla a fare commissioni. Mi presento da lei in pantaloncini e canottiera. Aspetto qualche minuto e dal palazzo esce tutta sorridente con addosso un vestitino prendisole stampato a fiori. Sorrisone, capelli biondi e occhioni verdi. Il seno prorompente fatica a rimanere strizzato nel vestitino. I sandali con il tacco ne slanciano la figura.
I saluti di rito con bacio sulle labbra carnose.
“Mi dovresti accompagnare da Greta” mi dice subito.
“Ok” rispondo inebetito, perché un campanellino mi risuona in testa.
Ogni volta che Cristina vuole farsi depilare l’inguine si affida a Greta.
Greta è l’estetista di fiducia di Cristina. L’ho già vista diverse volte. È una bella ragazza mora. Capelli lunghi e lisci. Sorriso splendete. Occhi castani luminosi. Fisico asciutto e tette da coppa di champagne.
Guido contento verso lo studio di Greta. Pregusto le leccate che darò alla fica ben depilata di Cristina dopo l’appuntamento dall’estetista. Mi eccito. Ce l’ho duro. Cristina al mio fianco non si accorge di nulla.
Arriviamo da Greta che l’erezione è passata da poco. Parcheggio.
“Vieni dentro anche tu” mi fa Cristina.
“Va bene”
Entriamo nel locale. La sala d’aspetto è piccola e colorata. Ci siamo solo noi. Greta apre una porta in fondo al corridoio. Ci viene incontro. Indossa un camice bianco abbottonato sul davanti. I lunghi capelli legati a coda di cavallo.
“Ciao Cristina, puntualissimi”
“Certo” fa Cristina “visto che ho portato anche Andrea?”
Faccio un cenno di saluto.
“Bravissima, vi volete accomodare?”
“Vi?” chiedo guardando Cristina.
“Ma sì, vieni a vedere cosa mi combina Greta. Così mi dai la mano da stringere mentre mi tortura” e ride.
“Ma che tortura” ride anche Greta.
“Andiamo”
Entrati nello stanzino non so bene dove mettermi. C’è poco spazio. Un lettino bianco. Un carrello con delle macchine e dei flaconi. Uno sgabello, immagino per Greta. Nell’angolo un attaccapanni.
Greta entra per ultima e chiude la porta.
“Pronti” ci dice.
Cristina sfila il vestitino dalle spalline e lo fa cadere a terra. Non indossa biancheria. Strabuzzo gli occhi.
“Non te l’aspettavi eh?”
“Iniziamo dai” fa sbrigativa Greta.
Cristina sale sul lettino. Si mette carponi. La depilazione dell’inguine inizia da dietro. Il mio cazzo si indurisce sempre più. Non so dove mettermi. Cristina mi guarda con i suoi occhioni verdi.
“Andrea aiutami qui” mi chiede Greta.
Cristina mi fa capire che desidera che aiuti Greta. Mi sposto dietro di lei. Davanti a me le natiche della mia amica. Rotonde, lisce.
“Fai così” mi insegna Greta allargando con le sue mani le natiche in modo da mostrare per bene il buchetto dietro di Cristina. Faccio come mi dice l’estetista. Fisso estasiato il culo di Cristina e il solco della sua fica. È umida. Si sta eccitando, penso.
Greta inizia a spalmare delicatamente la cera intorno al buchetto. Applica la striscia e tira rapida. Cristina sussulta. Greta soffia sulla parte che rapidamente si arrossa. Poi procede a spalmare ancora, appoggia la striscia, strappa e soffia. Cristina non si lamenta. Ma sento le sue natiche irrigidirsi a ogni strappo.
“Andrea, ce la fai a rilassare Cristina?” mi chiede Greta “Così lavoro meglio”
“Come?”
“Mi sa che sai come farla rilassare” e mi guarda ammiccando.
Non me lo faccio ripetere due volte. Tenendo le natiche dilatate comincio a far passare un dito sul buchetto dietro. Sento subito che Cristina si rilassa. Sento il mio cazzo crescere sempre di più.
“Che bello” sussurra dalla sua posizione scomoda.
Greta continua il suo lavoro. Io massaggio l’ano piano piano. Dalla mia posizione vedo la fica di Cristina sempre più bagnata.
“Fatto” dice a un certo punto Greta “giriamoci ora”
Lascio le natiche di Cristina che si gira. È completamente nuda. La guardo voglioso. Il cazzo sembra voler esplodere.
Cristina si posiziona sul lettino. Apre le cosce in modo che Greta possa lavorare facilmente su di lei. Le labbra gonfie di desiderio. Alla luce dei neon i suoi umori luccicano. È eccitatissima. E lo sono anche io. Guardo Greta. Si mordicchia le labbra. Probabilmente è eccitata anche lei.
“Ricominciamo” dice l’estetista ricomponendosi.
“Cosa devo fare?” farfuglio.
“Tienimi Cristina rilassata” mi suggerisce sorridendo.
Avvicino una mano alla fica bagnata di Cristina. Piano inizio a massaggiarla. Stando attento a non interferire con il lavoro di Greta. L’estetista posiziona le strisce e strappa. Poi soffia sulla parte arrossata. Cristina lancia mugolii di approvazione al mio lavoro di rilassamento.
“Greta, mi farebbe sollievo anche un bacino oltre al soffio” dice Cristina.
“Servizio completo per la signora” le risponde Greta.
Io le guardo ma non capisco. Finché Greta non posiziona l’ennesima striscia. Strappa. Soffia. Avvicina il viso alla fica arrossata e gli da un bacino dove ha appena strappato. Sopra il pube.
La mia eccitazione raggiungo l’apice. Ho il cazzo che mi fa male nei boxer.
La striscia depilatoria successiva viene messa di fianco alle labbra eccitate di Cristina. Il mio dito scivola lento su e giù per il solco della fica. È un lago. Greta strappa. Soffia. Si avvicina e bacia l’inguine. Ho il cuore a mille. Rimane solo una porzione di peluria dall’altra parte della fica. Io e Greta ci scambiamo di posto. Continuo a massaggiare piano, pianissimo. Come inebetito. Greta strappa, soffia ancora. Avvicina il viso. Bacia l’inguine. Poi bacia il mio dito. Non me l’aspettavo. Mi fermo. Greta continua a baciarlo. Poi lo prende in bocca. Lo succhia. Gli sta facendo un pompino. Guardo Cristina. Ci sta fissando. Sorride sorniona.
Greta continua a succhiare il mio dito. Si ferma. Lo toglie dalla bocca. Prende la mia mano nella sua. L’avvicina alla fica bollente di Cristina. Mi appoggia la mano sul pube. La sua sulla mia. Il mio dito medio sulla fessura. Il suo dito medio sul suo. Spinge. Infiliamo le dita insieme dentro la nostra amante. Cristina lancia urletti di piacere. Le nostre dita si inseguono dentro lei. Scivolano l’una sull’altra. Greta spinge anche l’anulare. Piano. Devono trovare il loro posto dentro Cristina. Ce la fanno. Quattro dita giocano a rincorrersi nella fica gocciolante. Guardo Cristina. È felice. Guardo Greta. Avvicina il suo viso al mio. Ci baciamo. Lunghi istanti in cui le nostre lingue si rincorrono. Poi tutto d’un tratto mi lascia andare. Toglie la sua mano dalla mia. Sposta la mia dalla fica di Cristina. Avvicina il suo viso al pube e inizia a baciarla. A leccarla. Io rimango impalato al suo fianco a guardare. Il cazzo durissimo.
“Oh sì, così mi piace” ansima Cristina “come lo fai bene Greta”
Piano mi sposto e mi avvicino al viso di Cristina. Abbasso la zip dei pantaloncini. Tiro fuori il cazzo di marmo. Lo scappello. Lo avvicino al viso dell’amante. Lei si gira. Lo vede. Apre la bocca. Lo infilo. Le labbra rosse di Cristina cominciano a muoversi su e giù lungo l’asta. Serrate. Guardo Greta. È completamente presa dalla fica di Cristina.
Allungo una mano verso il pube di Cristina. Il mio dito sfiora il clito. Greta lo lecca, lo succhia, poi torna alla fica di Cristina. Sposta lo sguardo dalla fica a me. Mi vede osservarla. Si stacca da Cristina. Si alza e comincia a sbottonarsi il camice bianco. Lo lascia cadere a terra. È completamente nuda. Abbronzata con il segno del costume. Le piccole tette eccitate. Una leggera peluria scura incornicia la fica. Se possibile mi eccito ancora di più. Non resisto. Tra Cristina che continua il pompino e Greta nuda che la lecca. Cristina sembra accorgersene e aumenta la velocità con cui mi succhia il cazzo. Non so come ma anche Greta capisce che non ce la faccio più e in piedi tra le gambe di Cristina comincia a masturbarsi piano. Sento la sborra correre lungo l’asta. Esplodo. Cristina tiene le labbra serrate. Le esplodo tutta la mia eccitazione in bocca. Ingoia, manda giù tutto. Fino all’ultima goccia. La guardo. Si stacca da me. Mi sorride. Poi guarda Greta che si piega sulle gambe e torna a leccarla. Mentre la lecca si masturba. Rimango un attimo confuso. Felice. Rilassato.
Guardo la scena davanti a me. Cristina stesa sul lettino a gambe aperte. Greta accucciata tra le gambe a leccarla, morderla, farla godere. E nel frattempo si masturba. Sento l’erezione tornare. Cristina lo vede.
“Vai da Greta” mi sussurra.
Come in trans mi sposto ai piedi del lettino. Greta si alza. Non so cosa vogliano che faccia.
“Scopami” mi ordina Greta. Mentre lo dice si mette a novanta gradi. La faccia nella fica di Cristina. Le gambe leggermente divaricate. Mi metto dietro di lei. Appoggio il cazzo al suo culo. Sento una mano che me lo prende e lo infila nella calda e bagnata fica di Greta. È stretta. Spingo piano, ma inesorabilmente entro in lei. Inarca la schiena. Comincio a scoparla piano. Ogni mio colpo si riflette in un colpo di lingua di Greta a Cristina. Aumento piano piano il ritmo. Mi accorgo che do colpi sempre più veloci e profondi. Cristina ansima sempre più forte. Viene. Esplode in bocca a Greta.
“Sìììììììììì” urla “Sììììì sìììììì sìììììììì”
Dalla mia posizione vedo Greta che massaggia piano la fica di Cristina mentre sta per godere anche lei. La sento fremere.
“Ahhhhh… ahhhhh” viene sommessamente. Mi ferma. Si toglie il cazzo dalla fica. Rimango in piedi al mio posto. Greta si gira. Si abbassa e me lo prende in bocca. Lo succhia per qualche istante. Poi si sposta e mi aiuta a infilarlo nella fica gocciolante di Cristina. Per terra c’è bagnato. Capisco che Cristina ha squirtato. Entro facilmente. È dilatatissima. Comincio ad affondare colpi sempre più profondi e veloci. Mi stringe le gambe intorno ai fianchi.
Greta si mette di fianco a Cristina. Le prende la mano. Si abbassa su di lei e la bacia. Vedo le loro lingue guizzare da una bocca all’altra. Nel frattempo Greta allunga una mano e inizia a masturbare il clito di Cristina. Pochi minuti e Cristina comincia a tremare e ansimare. Sta per venire ancora.
“Sììììììì… oh sìììììì sììììì, che bello” urla stringendo le gambe e facendosi penetrare il più in profondità possibile.
Sento il mio cazzo pulsare. Non so quanto resisterò ancora.
Le ragazze lo capiscono. Cristina mi guarda.
“Riempimi” mi chiede.
Pochi colpi ed esplodo dentro di lei mentre di sta baciando con Greta. Allenta la presa delle gambe. Mi stacco. Il liquido bianco inizia a colare sul pavimento. Greta mi si avvicina.
“Che disastro” dice guardandomi “ora dovrò pulire” e piegandosi prende tra le mani il mio uccello quasi moscio. Lo scappella. Lo porta alla bocca e raccoglie le ultime gocce rimaste.
“Che ne dici Greta se la settimana prossima vengo a farmi fare un massaggio? Magari mi può accompagnare Andrea”
“Perfetto, lo segno sull’agenda”

FINE
scritto il
2016-03-22
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