Laura
di
-Andreami-
genere
incesti
La palestra mi è sempre piaciuta. Niente di eccezionale, eh. Qualche esercizio tanto per tenersi informa. Che poi su di me non si vede neanche tanto. Mi piace perché si possono fare incontri e nuove amicizie.
È da qualche settimana, ad esempio, che ho conosciuto una certa Laura. Una bella ragazza, di trentadue anni. Maestra d’asilo. Single per scelta, dice. Mi ha subito colpito per la sua testa piena di ricci castani, indomabili. E per le sue tette prorompenti, sode, grandi, una quinta direi. Proporzionatissime sul suo corpo tonico, ma non muscoloso. Tutte le volte che vado in palestra spero sempre di incontrarla. È simpatica, alla mano, ci si sta bene insieme. Tra noi c’è anche un certo feeling. Tra donne single ci capiamo. Ma soprattutto mi fa venire certi pensierini… soprattutto quando siamo nello spogliatoio. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Qualche volta mi è anche capitato di scorgerla mentre mi guardava cambiarmi. Allora, ho preso la palla al balzo. Stasera l’ho invitata a casa mia. Per un aperitivo, poi magari una cena tra amiche.
Suona il campanello. È lei.
“Ciao Laura” la saluto con due casti baci sulle guance.
“Ciao Roby. Grazie per l’invito”
“Ma figurati, ci vuole ogni tanto una serata tra ragazze” e rido.
Ci accomodiamo in salotto. Un salottino con un grande divano verde al centro che guarda verso la porta, due poltrone in tinta di fronte e un tavolino da caffè in stile coloniale nel mezzo. Un grande tappeto persiano ricopre quasi tutto il pavimento di legno e una finestra dietro le poltrone illumina la stanza con una morbida luce di fine agosto.
Laura indossa un vestito leggero nero, con piccole spalline e corto a metà coscia. Se lo può permettere. Ai piedi sandali neri con qualche centimetro di tacco. Si siede sul divano e mi racconta la sua giornata mentre sorseggiamo l’aperitivo. Io, seduta di fronte, la guardo nei grandi occhi nocciola, ma a volte mi faccio sorprendere mentre le sbircio le belle cosce abbronzate.
“Per cena ho preparato le lasagne, ti piacciono?” le chiedo.
“Wow, lasagne! Le adoro”
“Sono il piatto preferito di mio nipote e a forza di fargliele sono diventata brava”
“Ahi ahi, cucini per il nipote e non per un uomo tutto tuo?” mi chiede Laura di punto in bianco.
“Chi ti dice che io voglia un uomo tutto mio?” e le strizzo l’occhio.
“Mi vuoi dire che sei… ?” mi chiede tra l’imbarazzato e il curioso.
“Non necessariamente” le rispondo “diciamo che non ci vedo nulla di male a volersi divertire. In ogni occasione”
“E stasera vuoi divertirti?” sempre più curiosa.
“Se troviamo la compagnia giusta” le sorrido.
“Ah, ah, ah. Mi fai sempre ridere” sorseggia il suo aperitivo “posso farti una domanda intima?”
“Spara, mi piace mettere in imbarazzo la gente con le mie risposte libertine”
“Ok. Com’è andare con una donna?”
“Com’è… è bello. Ci si capisce al volo, se è la persona giusta s’intende. E poi una donna sa cosa vuole un’altra donna”
“Non ho mai provato. Tu lo fai sembrare così facile”
“E lo è, basta lasciarsi andare. Tu non hai mai avuto fantasie con un’altra donna?”
Laura arrossisce. Ho toccato un nervo scoperto.
“A dire il vero sì” mi confida.
“Senti senti la maestrina d’asilo” la prendo in giro “su dai, raccontami. Sarò una tomba. Promesso”
Si agita seduta sul divano.
“Ecco, da qualche settimana mi capita di pensare a una donna, la sera, a letto. A volte anche al mattino appena sveglia. E quando penso a lei, al suo corpo, al suo seno prosperoso, mi bagno pure”
“Una donna fortunata. Essere pensati da una bella ragazza come te…”
“E poi mi masturbo. Anche due o tre volte al giorno… pensando a lei”
Mi alzo dalla poltrona e mi siedo sul divano di fianco a lei. Le prendo le mani nelle mie.
“Magari un giorno troverai il coraggio di dire a questa donna quello che provi”
I nostri visi si avvicinano sempre di più.
“Magari quella donna ha già capito che le mie fantasie sono su di lei” mi confessa.
“Oh sì, l’ha capito eccome” la bacio. La mia lingua si fa strada tra le sue labbra. Trova la punta della sua lingua. È timorosa, non sa bene cosa fare. La mia mano le accarezza una coscia. La sua lingua si sveglia e guizza nella mia bocca. Le sue mani esplorano la mia schiena, le mie spalle, le mie tette.
La mia mano risale l’interno coscia, le allarga le gambe. I miei polpastrelli sentono sempre più caldo. Toccano la stoffa delle mutandine. È umida.
Sento un calore che cresce nel mio bassoventre. La fica mi pulsa. La voglia di farmela leccare, toccare, scopare aumenta. Sento il sangue che fluisce lì. Le mie mutandine si stanno bagnando sempre più.
Mi stacco da lei, mi alzo. Prendo le sue mani nelle mie. La faccio alzare di fronte a me. Infilo le mani sotto le sue spalline e le faccio scivolare via. Il vestito cade a terra. Laura rimane davanti a me con indosso perizoma e reggiseno finemente ricamati e coordinati bordeaux. Mi allontano di qualche passo. La guardo. Sugli slip una macchia umida evidenzia la sua eccitazione. Mi slaccio la camicetta. La butto sul divano. Laura mi fissa la grosse tette fasciate nel reggiseno di pizzo bianco. Abbasso la zip dei pantaloni e li tolgo. Rimango anche io in mutandine e reggiseno davanti alla mia nuova amante. Mi guarda con occhi vogliosi. Si avvicina. Ci baciamo. Le mie mani corrono su tutto il suo corpo. Le slaccio il reggiseno. Lei fa altrettanto con me. Le nostre grandi tette si sfiorano. I capezzoli diventano turgidi. Delicatamente la faccio coricare sul grande tappeto. Mi metto sopra di lei. Le lecco avidamente i capezzoli. Non ha segni di costume, le piace prendere il sole in topless. Continuando a baciarla scendo lungo il suo corpo sinuoso. Gioco con l’ombelico. Le mordo piano i fianchi. La sua schiena si inarca. Ne approfitto per sfilarle il perizoma. La sua fica calda, umida e totalmente depilata pulsa a pochi centimetri dalla mia bocca. Non ha il segno del costume neanche qui. Le grandi labbra sono socchiuse. Con le dita le apro lentamente. Avvicino il mio viso. Ma prima cerco il suo sguardo. Lo trovo. Capisco che approva. La mia bocca si attacca vorace alla fica aperta davanti a me. Un sapore aspro e dolce allo stesso tempo colpisce i miei sensi. La lingua cerca il clitoride. È grande. Un piccolo cazzetto. Lo succhio. Laura inarca ancora di più la schiena. Mentre succhio infilo piano un dito nella fica. Lo muovo lento avanti e indietro.
DRIIIIIIN. Il campanello.
“Cazzo” mi sfugge.
“Merda” dice Laura.
“Aspetta qui, tranquilla, ci penso io”
Rispondo al citofono. È mio nipote Andrea che è passato a riportarmi un dvd che gli avevo prestato.
“Non ci crederai, ma il mio amante sta salendo” avviso Laura, mentre Andrea fa le scale.
“No! E ora?” Laura sembra preoccupata.
“Calma, calma. Se vuoi te lo presento. Non siamo gelosi l’uno dell’altra. E poi dovresti proprio vedere che uccello ha” e rido.
Sento la porta di casa che si apre.
“Zia, sono qui” urla Andrea.
“Zia?” mi bisbiglia Laura.
“Eh già” faccio a lei, poi chiudendo la porta del salotto “Sono qui” e vado incontro al nipote.
Andrea rimane un attimo basito nel vedermi in mutandine. Poi si avvicina e mi saluta con un bacio caloroso sulle labbra. Le sue mani afferrano subito le mie grosse tette morbide.
“Uhhh, sento un sapore che conosco” mi fa, guardandomi di traverso.
“Beccata”
“C’è qualcuno di là?” incalza Andrea.
“Un’amica” confesso “e stavamo giusto andando al succo del discorso”
“E non me la presenti?”
“Se lei vuole. È un po’ timida” gli sorrido. Ci avviciniamo alla porta chiusa del salotto.
“Laura. Qui c’è mio nipote che ti vorrebbe salutare. Che faccio? Entriamo?”
Un attimo di silenzio.
“Entrate pure”
Apro la porta e troviamo Laura seduta sul divano con le gambe accavallate. Nuda. Con le braccia si compre i grossi seni tondi. Andrea la fissa estasiato.
“Laura, Andrea. Andrea, Laura. Presentazioni fatte” dico con tono scherzoso. Poi rivolgendomi a mio nipote “noi stavamo iniziando una cosina tra amiche. Se Laura è d’accordo e tu hai voglia si può fare una cosa a tre” e passo lo sguardo da lui a lei.
“Va bene” dice un po’ titubante Laura. Guardo Andrea.
“E me lo chiedi anche?” mi risponde.
Lo prendo per mano e lo accompagno verso il divano. Ci fermiamo in piedi davanti a Laura. Mi inginocchio e inizio a slacciare i pantaloni di mio nipote. Lui si toglie la maglietta. Laura ci guarda curiosa. Si lascia andare e rilassa le braccia. Vedo Andrea che non sa se guardare le grosse tette di Laura o me che mi accingo a fargli un pompino. Gli tolgo i pantaloni. Gli slip non riescono a nascondere il suo grosso randello eccitato. Abbasso l’elastico e immediatamente la verga si mette a puntare verso di me. Con la mano destra lo scappello lentamente. Guardo Laura. Ha aperto le gambe e si sta toccando la fica. Bacio la cappella di Andrea. La lingua scorre sul frenulo. Guardo verso l’alto. Andrea sta fissando Laura che si masturba. Poi guarda me. Lo prendo in bocca. Ha un sapore asprino, ma mi piace. Gli do alcuni colpi. Lo lascio e mi giro verso Laura. La faccio scivolare giù dal divano. In ginocchio davanti a me ci baciamo. Le faccio sentire il sapore di Andrea. Lui intanto si masturba piano davanti a noi.
“Andrea, siediti sul divano” suggerisco.
Lui si siede.
“Laura, perché non gli fai un bel pompino?”
Laura si mette davanti a lui e comincia a leccare l’asta. Le scosto la matassa di ricci in modo che Andrea possa gustarsi anche visivamente la bocca avida della mia amica. Lo succhia.
Io mi sposto dietro di lei. È a pecorina. Avvicino la mia bocca alla sua fica pulsante. La lecco tra i due buchini del piacere. Risalgo un po’ e umetto il buco del culo. Poi scendo verso il taglio della fica. Con la punta della lingua ritrovo il clito. Lo titillo. Laura inarca la schiena e lancia un gridolino. Infilo piano il polpastrello del dito indice nel suo culetto vergine. Il silenzio della stanza è interrotto solo dai rumori delle nostre lingue che leccano avide. Alzo lo sguardo. Andrea sta accarezzando la testa di Laura. Io la penetro con la lingua, come fosse un piccolo cazzo eccitato. All’improvviso lei si stacca dal cazzone di Andrea e comincia a godere. Io continuo a leccare gli umori che bagnano copiosi la fica. Lei urla dal piacere. Piano piano si calma. Il respiro si fa più regolare. Mi stacco da lei. Mi tolgo le mutandine e mi vado a sedere di fianco a mio nipote. Laura ha la faccia stravolta dall’orgasmo e sta ferma con il cazzo in mano.
“L’orgasmo più intenso che abbia mai avuto” confessa.
“Te l’avevo detto che tra donne ci si capisce meglio”
Guardo Andrea che nel frattempo si masturba piano piano per non perdere l’erezione. Come se ce ne fosse bisogno. Lo bacio. Gli faccio assaggiare il gusto di Laura. Poi mi butto sul suo cazzo e lo prendo tutto in bocca. Pochi colpi e lo sento pulsare. So che sta per venire. Serro di più le labbra attorno all’asta. Viene. Sento gli schizzi che mi colpiscono il palato e iniziano a scendere in gola. Ingoio tutto man mano che lui schizza. Quando ha finito mi stacco.
“E bravo il nipotino, non mi deludi mai” gli dico scherzando.
“Lo sai che il mio cazzo è sempre a tua disposizione”
Laura, seduta sul tappeto davanti a noi, ci guarda un po’ sbalordita. Ancora non si capacita della nostra complicità.
“Su, ora tocca a voi due far godere la zia” dico con finta indignazione. Bacio Andrea e con la lingua gli faccio sentire il suo sapore acidulo. Intanto la mia mano gli massaggia il pisello ormai moscio.
Laura si sposta e sento che si vuole infilare tra le mie cosce. Apro le gambe, la faccio accomodare. Intanto continuo a baciare e masturbare Andrea. Il suo cazzo cresce rapido nella mia mano. Le sue dita intanto giocano con i miei capezzoli. Sento le dita di Laura che sfiorano i miei riccioli castani. Trovano la mia fica bagnata. La esplorano. La massaggiano. La penetrano. Prima un dito solo, poi due, infine tre. Sento la sua lingua che gioca con il mio clito. Mi stacco da Andrea. Guardo verso Laura, mi sta fissando la fica mentre ci gioca.
“Ho voglia di cazzo” sussurro a entrambi.
Laura si discosta da me. Mi alzo in piedi e mi metto di fronte ad Andrea. Mi piego in avanti e gli lecco il cazzo per inumidirlo. Poi mi metto su di lui, le grosse tette in faccia. Laura ha capito tutto. Si mette dietro di me tra le gambe di Andrea. Tiene fermo il suo cazzo mentre io calo su di lui. Mi aiuta a infilarlo. Sento che fa resistenza, ma in pochi attimi la mia fica dilatata lo accoglie completamente. Il grosso palo mi riempie. Lo sento caldo. Pulsante. Mi piace. Comincio a cavalcarlo. Sento che sale e scende dentro di me. Laura si sposta di fianco a noi. Si siede sul divano. La guardo, ha le gambe aperte e si masturba veloce la passerina depilata. Bacio Andrea.
“Vieni più vicina” le ordino mentre continuo a cavalcare “baciami”
Laura si mette in ginocchio sul divano. Avvicina il suo viso al mio. Mi bacia. Le nostre lingue si inseguono. Andrea ci guarda. Vengo… oh sì, come vengo. Sento un rivolo di umori caldi che scendono dentro il mio corpo e avvolgono l’asta di mio nipote.
“Oh sì, che bello” urlo.
Dopo alcuni istanti per riprendermi mi alzo. Prendo per le mani Laura. La faccio alzare.
“Ora tocca a te” le dico.
“Che bella fichetta che hai” se ne esce Andrea, il solito maschio.
“Sei il solito materiale” e rido “ora fai sentire a Laura il tuo cazzone”
Tenendo sempre per mano Laura la faccio scendere con me sul grande tappeto persiano. La faccio mettere a pecorina. Andrea capisce le mie intenzioni e si mette in ginocchio dietro di lei. Laura si guarda indietro, cerca di capire cosa stiamo combinando.
“Rilassati” le sussurro “goditi il momento”
Mi inginocchio di fianco al nipote e comincio a succhiarglielo. Poi mi lecco una mano e la passo sulla fica di Laura. Non ce n’era bisogno. È bagnatissima. Punto la grossa cappella di Andrea sul buchetto della fica liscia di Laura. Andrea spinge, trova un po’ di resistenza. È dentro tutto. Laura geme per il piacere del grosso palo conficcato in lei. Lui si muove piano avanti e indietro. Come io e sua mamma gli abbiamo insegnato.
Mi sposto davanti a Laura. La bacio.
“Com’è il mio nipotino?” le chiedo ad alta voce.
“Una favola. Com’è grosso. Mi riempie tutta” mi sussurra lei.
“Sei una troietta in calore come me, lo sai?”
“Oh sì, sì, lo sono”
Mi infilo sotto di lei. Mi spingo fino al bassoventre. A pochi centimetri da me il cazzo di Andrea entra ed esce dalla fica bagnatissima di Laura. Inizio a leccare il clito che mi punta. Laura ha un sobbalzo. Andrea si ferma un attimo. Ne approfitto. Prendo in mano l’arnese. Lo tolgo dalla sua tana. Lo succhio una, due, tre volte e lo rimetto al suo posto.
“Andrea, siamo le tue troie?” gli chiedo massaggiandogli le palle.
“Siete le due troie più vacche che conosca” lui sa che mi piace il turpiloquio in alcuni casi “ti piace il mio cazzo Laura?”
“Sì, sì, scopami, scopami” gli risponde lei.
“Ti scopo troietta”
Poi sento la lingua di Laura che sfiora le mie grandi labbra. Gioca con il clitoride. Mi mordicchia le piccole labbra. Sono un lago. Sento dentro di me un gran caldo. Con le dita di una mano mi massaggia freneticamente la fica. Io rispondo succhiando avida il suo clitoride. Pochi secondi di Andrea che la scopa con il suo cazzone e di me che la stimolo e Laura non resiste. Viene urlando di piacere. Si lascia cadere tra le mie gambe. Andrea si muove piano avanti e indietro.
“Inculami, tesoro” gli ordino.
Laura esausta si sposta su un lato. Mi alzo. Sbatto Andrea sul divano. Il grosso palo dritto tra le sue gambe. Mi siedo su di lui. Lo voglio cavalcare ancora. Lo infilo. Non c’è resistenza.
“Laura. Preparami il culo” ordino.
Mentre mi muovo lenta con il cazzo di Andrea piantato nella fica Laura si mette dietro di me e sento la sua lingua bagnarmi il buchetto dietro. Poi un dito, no due mi penetrano. Andrea mi succhia i grossi capezzoli.
“Sì, brava così. Stasera mi faccio sfondare per bene” non sto più nella pelle.
Mi sento pronta. Mi alzo. Mi giro dando la schiena ad Andrea. Mi abbasso su di lui. Laura tiene il cazzo puntato sul buco del culo. Sento la cappella che piano piano si fa strada dentro di me. Un leggero dolore non mi impedisce di continuare a scendere lentamente. La cappella è tutta dentro. Continuo a lasciarmi andare. Con una mano mi masturbo la fica. Il palo è tutto dentro. Lo sento grande, caldo, potente. Facendo sforzo sui muscoli delle cosce mi rialzo un po’ e poi mi risiedo. Mi sto scopando il culo con il cazzo di mio nipote. È sempre una bellissima esperienza. Più lo sfintere si dilata più veloce riesco a scoparmi. Laura massaggia le palle di Andrea. Io mi masturbo indemoniata. Vedo che anche lei si masturba in ginocchio davanti a noi. Non resisto oltre. Sto per venire. Urlo di piacere mentre un liquido caldo e viscoso mi cola tra le cosce. Laura lo raccoglie con la punta delle dita e lo succhia voluttuosa. I miei movimenti rallentano.
“Zia sto per venire, non ti fermare”
Laura capisce cosa fare. Prende il cazzo di Andrea. Me lo sfila da culo e lo ingoia finché può. Vedo le sue guance risucchiare il cazzo come una pompa. Pochi istanti dopo sento un suono roco. Andrea sta venendo in bocca a Laura. Pochi attimi e anche lui si rilassa. Laura mi guarda. Apre la bocca. È piena di sborra calda. Mi inginocchio di fianco a lei. La bacio. Mi passa la sborra calda.
FINE
È da qualche settimana, ad esempio, che ho conosciuto una certa Laura. Una bella ragazza, di trentadue anni. Maestra d’asilo. Single per scelta, dice. Mi ha subito colpito per la sua testa piena di ricci castani, indomabili. E per le sue tette prorompenti, sode, grandi, una quinta direi. Proporzionatissime sul suo corpo tonico, ma non muscoloso. Tutte le volte che vado in palestra spero sempre di incontrarla. È simpatica, alla mano, ci si sta bene insieme. Tra noi c’è anche un certo feeling. Tra donne single ci capiamo. Ma soprattutto mi fa venire certi pensierini… soprattutto quando siamo nello spogliatoio. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Qualche volta mi è anche capitato di scorgerla mentre mi guardava cambiarmi. Allora, ho preso la palla al balzo. Stasera l’ho invitata a casa mia. Per un aperitivo, poi magari una cena tra amiche.
Suona il campanello. È lei.
“Ciao Laura” la saluto con due casti baci sulle guance.
“Ciao Roby. Grazie per l’invito”
“Ma figurati, ci vuole ogni tanto una serata tra ragazze” e rido.
Ci accomodiamo in salotto. Un salottino con un grande divano verde al centro che guarda verso la porta, due poltrone in tinta di fronte e un tavolino da caffè in stile coloniale nel mezzo. Un grande tappeto persiano ricopre quasi tutto il pavimento di legno e una finestra dietro le poltrone illumina la stanza con una morbida luce di fine agosto.
Laura indossa un vestito leggero nero, con piccole spalline e corto a metà coscia. Se lo può permettere. Ai piedi sandali neri con qualche centimetro di tacco. Si siede sul divano e mi racconta la sua giornata mentre sorseggiamo l’aperitivo. Io, seduta di fronte, la guardo nei grandi occhi nocciola, ma a volte mi faccio sorprendere mentre le sbircio le belle cosce abbronzate.
“Per cena ho preparato le lasagne, ti piacciono?” le chiedo.
“Wow, lasagne! Le adoro”
“Sono il piatto preferito di mio nipote e a forza di fargliele sono diventata brava”
“Ahi ahi, cucini per il nipote e non per un uomo tutto tuo?” mi chiede Laura di punto in bianco.
“Chi ti dice che io voglia un uomo tutto mio?” e le strizzo l’occhio.
“Mi vuoi dire che sei… ?” mi chiede tra l’imbarazzato e il curioso.
“Non necessariamente” le rispondo “diciamo che non ci vedo nulla di male a volersi divertire. In ogni occasione”
“E stasera vuoi divertirti?” sempre più curiosa.
“Se troviamo la compagnia giusta” le sorrido.
“Ah, ah, ah. Mi fai sempre ridere” sorseggia il suo aperitivo “posso farti una domanda intima?”
“Spara, mi piace mettere in imbarazzo la gente con le mie risposte libertine”
“Ok. Com’è andare con una donna?”
“Com’è… è bello. Ci si capisce al volo, se è la persona giusta s’intende. E poi una donna sa cosa vuole un’altra donna”
“Non ho mai provato. Tu lo fai sembrare così facile”
“E lo è, basta lasciarsi andare. Tu non hai mai avuto fantasie con un’altra donna?”
Laura arrossisce. Ho toccato un nervo scoperto.
“A dire il vero sì” mi confida.
“Senti senti la maestrina d’asilo” la prendo in giro “su dai, raccontami. Sarò una tomba. Promesso”
Si agita seduta sul divano.
“Ecco, da qualche settimana mi capita di pensare a una donna, la sera, a letto. A volte anche al mattino appena sveglia. E quando penso a lei, al suo corpo, al suo seno prosperoso, mi bagno pure”
“Una donna fortunata. Essere pensati da una bella ragazza come te…”
“E poi mi masturbo. Anche due o tre volte al giorno… pensando a lei”
Mi alzo dalla poltrona e mi siedo sul divano di fianco a lei. Le prendo le mani nelle mie.
“Magari un giorno troverai il coraggio di dire a questa donna quello che provi”
I nostri visi si avvicinano sempre di più.
“Magari quella donna ha già capito che le mie fantasie sono su di lei” mi confessa.
“Oh sì, l’ha capito eccome” la bacio. La mia lingua si fa strada tra le sue labbra. Trova la punta della sua lingua. È timorosa, non sa bene cosa fare. La mia mano le accarezza una coscia. La sua lingua si sveglia e guizza nella mia bocca. Le sue mani esplorano la mia schiena, le mie spalle, le mie tette.
La mia mano risale l’interno coscia, le allarga le gambe. I miei polpastrelli sentono sempre più caldo. Toccano la stoffa delle mutandine. È umida.
Sento un calore che cresce nel mio bassoventre. La fica mi pulsa. La voglia di farmela leccare, toccare, scopare aumenta. Sento il sangue che fluisce lì. Le mie mutandine si stanno bagnando sempre più.
Mi stacco da lei, mi alzo. Prendo le sue mani nelle mie. La faccio alzare di fronte a me. Infilo le mani sotto le sue spalline e le faccio scivolare via. Il vestito cade a terra. Laura rimane davanti a me con indosso perizoma e reggiseno finemente ricamati e coordinati bordeaux. Mi allontano di qualche passo. La guardo. Sugli slip una macchia umida evidenzia la sua eccitazione. Mi slaccio la camicetta. La butto sul divano. Laura mi fissa la grosse tette fasciate nel reggiseno di pizzo bianco. Abbasso la zip dei pantaloni e li tolgo. Rimango anche io in mutandine e reggiseno davanti alla mia nuova amante. Mi guarda con occhi vogliosi. Si avvicina. Ci baciamo. Le mie mani corrono su tutto il suo corpo. Le slaccio il reggiseno. Lei fa altrettanto con me. Le nostre grandi tette si sfiorano. I capezzoli diventano turgidi. Delicatamente la faccio coricare sul grande tappeto. Mi metto sopra di lei. Le lecco avidamente i capezzoli. Non ha segni di costume, le piace prendere il sole in topless. Continuando a baciarla scendo lungo il suo corpo sinuoso. Gioco con l’ombelico. Le mordo piano i fianchi. La sua schiena si inarca. Ne approfitto per sfilarle il perizoma. La sua fica calda, umida e totalmente depilata pulsa a pochi centimetri dalla mia bocca. Non ha il segno del costume neanche qui. Le grandi labbra sono socchiuse. Con le dita le apro lentamente. Avvicino il mio viso. Ma prima cerco il suo sguardo. Lo trovo. Capisco che approva. La mia bocca si attacca vorace alla fica aperta davanti a me. Un sapore aspro e dolce allo stesso tempo colpisce i miei sensi. La lingua cerca il clitoride. È grande. Un piccolo cazzetto. Lo succhio. Laura inarca ancora di più la schiena. Mentre succhio infilo piano un dito nella fica. Lo muovo lento avanti e indietro.
DRIIIIIIN. Il campanello.
“Cazzo” mi sfugge.
“Merda” dice Laura.
“Aspetta qui, tranquilla, ci penso io”
Rispondo al citofono. È mio nipote Andrea che è passato a riportarmi un dvd che gli avevo prestato.
“Non ci crederai, ma il mio amante sta salendo” avviso Laura, mentre Andrea fa le scale.
“No! E ora?” Laura sembra preoccupata.
“Calma, calma. Se vuoi te lo presento. Non siamo gelosi l’uno dell’altra. E poi dovresti proprio vedere che uccello ha” e rido.
Sento la porta di casa che si apre.
“Zia, sono qui” urla Andrea.
“Zia?” mi bisbiglia Laura.
“Eh già” faccio a lei, poi chiudendo la porta del salotto “Sono qui” e vado incontro al nipote.
Andrea rimane un attimo basito nel vedermi in mutandine. Poi si avvicina e mi saluta con un bacio caloroso sulle labbra. Le sue mani afferrano subito le mie grosse tette morbide.
“Uhhh, sento un sapore che conosco” mi fa, guardandomi di traverso.
“Beccata”
“C’è qualcuno di là?” incalza Andrea.
“Un’amica” confesso “e stavamo giusto andando al succo del discorso”
“E non me la presenti?”
“Se lei vuole. È un po’ timida” gli sorrido. Ci avviciniamo alla porta chiusa del salotto.
“Laura. Qui c’è mio nipote che ti vorrebbe salutare. Che faccio? Entriamo?”
Un attimo di silenzio.
“Entrate pure”
Apro la porta e troviamo Laura seduta sul divano con le gambe accavallate. Nuda. Con le braccia si compre i grossi seni tondi. Andrea la fissa estasiato.
“Laura, Andrea. Andrea, Laura. Presentazioni fatte” dico con tono scherzoso. Poi rivolgendomi a mio nipote “noi stavamo iniziando una cosina tra amiche. Se Laura è d’accordo e tu hai voglia si può fare una cosa a tre” e passo lo sguardo da lui a lei.
“Va bene” dice un po’ titubante Laura. Guardo Andrea.
“E me lo chiedi anche?” mi risponde.
Lo prendo per mano e lo accompagno verso il divano. Ci fermiamo in piedi davanti a Laura. Mi inginocchio e inizio a slacciare i pantaloni di mio nipote. Lui si toglie la maglietta. Laura ci guarda curiosa. Si lascia andare e rilassa le braccia. Vedo Andrea che non sa se guardare le grosse tette di Laura o me che mi accingo a fargli un pompino. Gli tolgo i pantaloni. Gli slip non riescono a nascondere il suo grosso randello eccitato. Abbasso l’elastico e immediatamente la verga si mette a puntare verso di me. Con la mano destra lo scappello lentamente. Guardo Laura. Ha aperto le gambe e si sta toccando la fica. Bacio la cappella di Andrea. La lingua scorre sul frenulo. Guardo verso l’alto. Andrea sta fissando Laura che si masturba. Poi guarda me. Lo prendo in bocca. Ha un sapore asprino, ma mi piace. Gli do alcuni colpi. Lo lascio e mi giro verso Laura. La faccio scivolare giù dal divano. In ginocchio davanti a me ci baciamo. Le faccio sentire il sapore di Andrea. Lui intanto si masturba piano davanti a noi.
“Andrea, siediti sul divano” suggerisco.
Lui si siede.
“Laura, perché non gli fai un bel pompino?”
Laura si mette davanti a lui e comincia a leccare l’asta. Le scosto la matassa di ricci in modo che Andrea possa gustarsi anche visivamente la bocca avida della mia amica. Lo succhia.
Io mi sposto dietro di lei. È a pecorina. Avvicino la mia bocca alla sua fica pulsante. La lecco tra i due buchini del piacere. Risalgo un po’ e umetto il buco del culo. Poi scendo verso il taglio della fica. Con la punta della lingua ritrovo il clito. Lo titillo. Laura inarca la schiena e lancia un gridolino. Infilo piano il polpastrello del dito indice nel suo culetto vergine. Il silenzio della stanza è interrotto solo dai rumori delle nostre lingue che leccano avide. Alzo lo sguardo. Andrea sta accarezzando la testa di Laura. Io la penetro con la lingua, come fosse un piccolo cazzo eccitato. All’improvviso lei si stacca dal cazzone di Andrea e comincia a godere. Io continuo a leccare gli umori che bagnano copiosi la fica. Lei urla dal piacere. Piano piano si calma. Il respiro si fa più regolare. Mi stacco da lei. Mi tolgo le mutandine e mi vado a sedere di fianco a mio nipote. Laura ha la faccia stravolta dall’orgasmo e sta ferma con il cazzo in mano.
“L’orgasmo più intenso che abbia mai avuto” confessa.
“Te l’avevo detto che tra donne ci si capisce meglio”
Guardo Andrea che nel frattempo si masturba piano piano per non perdere l’erezione. Come se ce ne fosse bisogno. Lo bacio. Gli faccio assaggiare il gusto di Laura. Poi mi butto sul suo cazzo e lo prendo tutto in bocca. Pochi colpi e lo sento pulsare. So che sta per venire. Serro di più le labbra attorno all’asta. Viene. Sento gli schizzi che mi colpiscono il palato e iniziano a scendere in gola. Ingoio tutto man mano che lui schizza. Quando ha finito mi stacco.
“E bravo il nipotino, non mi deludi mai” gli dico scherzando.
“Lo sai che il mio cazzo è sempre a tua disposizione”
Laura, seduta sul tappeto davanti a noi, ci guarda un po’ sbalordita. Ancora non si capacita della nostra complicità.
“Su, ora tocca a voi due far godere la zia” dico con finta indignazione. Bacio Andrea e con la lingua gli faccio sentire il suo sapore acidulo. Intanto la mia mano gli massaggia il pisello ormai moscio.
Laura si sposta e sento che si vuole infilare tra le mie cosce. Apro le gambe, la faccio accomodare. Intanto continuo a baciare e masturbare Andrea. Il suo cazzo cresce rapido nella mia mano. Le sue dita intanto giocano con i miei capezzoli. Sento le dita di Laura che sfiorano i miei riccioli castani. Trovano la mia fica bagnata. La esplorano. La massaggiano. La penetrano. Prima un dito solo, poi due, infine tre. Sento la sua lingua che gioca con il mio clito. Mi stacco da Andrea. Guardo verso Laura, mi sta fissando la fica mentre ci gioca.
“Ho voglia di cazzo” sussurro a entrambi.
Laura si discosta da me. Mi alzo in piedi e mi metto di fronte ad Andrea. Mi piego in avanti e gli lecco il cazzo per inumidirlo. Poi mi metto su di lui, le grosse tette in faccia. Laura ha capito tutto. Si mette dietro di me tra le gambe di Andrea. Tiene fermo il suo cazzo mentre io calo su di lui. Mi aiuta a infilarlo. Sento che fa resistenza, ma in pochi attimi la mia fica dilatata lo accoglie completamente. Il grosso palo mi riempie. Lo sento caldo. Pulsante. Mi piace. Comincio a cavalcarlo. Sento che sale e scende dentro di me. Laura si sposta di fianco a noi. Si siede sul divano. La guardo, ha le gambe aperte e si masturba veloce la passerina depilata. Bacio Andrea.
“Vieni più vicina” le ordino mentre continuo a cavalcare “baciami”
Laura si mette in ginocchio sul divano. Avvicina il suo viso al mio. Mi bacia. Le nostre lingue si inseguono. Andrea ci guarda. Vengo… oh sì, come vengo. Sento un rivolo di umori caldi che scendono dentro il mio corpo e avvolgono l’asta di mio nipote.
“Oh sì, che bello” urlo.
Dopo alcuni istanti per riprendermi mi alzo. Prendo per le mani Laura. La faccio alzare.
“Ora tocca a te” le dico.
“Che bella fichetta che hai” se ne esce Andrea, il solito maschio.
“Sei il solito materiale” e rido “ora fai sentire a Laura il tuo cazzone”
Tenendo sempre per mano Laura la faccio scendere con me sul grande tappeto persiano. La faccio mettere a pecorina. Andrea capisce le mie intenzioni e si mette in ginocchio dietro di lei. Laura si guarda indietro, cerca di capire cosa stiamo combinando.
“Rilassati” le sussurro “goditi il momento”
Mi inginocchio di fianco al nipote e comincio a succhiarglielo. Poi mi lecco una mano e la passo sulla fica di Laura. Non ce n’era bisogno. È bagnatissima. Punto la grossa cappella di Andrea sul buchetto della fica liscia di Laura. Andrea spinge, trova un po’ di resistenza. È dentro tutto. Laura geme per il piacere del grosso palo conficcato in lei. Lui si muove piano avanti e indietro. Come io e sua mamma gli abbiamo insegnato.
Mi sposto davanti a Laura. La bacio.
“Com’è il mio nipotino?” le chiedo ad alta voce.
“Una favola. Com’è grosso. Mi riempie tutta” mi sussurra lei.
“Sei una troietta in calore come me, lo sai?”
“Oh sì, sì, lo sono”
Mi infilo sotto di lei. Mi spingo fino al bassoventre. A pochi centimetri da me il cazzo di Andrea entra ed esce dalla fica bagnatissima di Laura. Inizio a leccare il clito che mi punta. Laura ha un sobbalzo. Andrea si ferma un attimo. Ne approfitto. Prendo in mano l’arnese. Lo tolgo dalla sua tana. Lo succhio una, due, tre volte e lo rimetto al suo posto.
“Andrea, siamo le tue troie?” gli chiedo massaggiandogli le palle.
“Siete le due troie più vacche che conosca” lui sa che mi piace il turpiloquio in alcuni casi “ti piace il mio cazzo Laura?”
“Sì, sì, scopami, scopami” gli risponde lei.
“Ti scopo troietta”
Poi sento la lingua di Laura che sfiora le mie grandi labbra. Gioca con il clitoride. Mi mordicchia le piccole labbra. Sono un lago. Sento dentro di me un gran caldo. Con le dita di una mano mi massaggia freneticamente la fica. Io rispondo succhiando avida il suo clitoride. Pochi secondi di Andrea che la scopa con il suo cazzone e di me che la stimolo e Laura non resiste. Viene urlando di piacere. Si lascia cadere tra le mie gambe. Andrea si muove piano avanti e indietro.
“Inculami, tesoro” gli ordino.
Laura esausta si sposta su un lato. Mi alzo. Sbatto Andrea sul divano. Il grosso palo dritto tra le sue gambe. Mi siedo su di lui. Lo voglio cavalcare ancora. Lo infilo. Non c’è resistenza.
“Laura. Preparami il culo” ordino.
Mentre mi muovo lenta con il cazzo di Andrea piantato nella fica Laura si mette dietro di me e sento la sua lingua bagnarmi il buchetto dietro. Poi un dito, no due mi penetrano. Andrea mi succhia i grossi capezzoli.
“Sì, brava così. Stasera mi faccio sfondare per bene” non sto più nella pelle.
Mi sento pronta. Mi alzo. Mi giro dando la schiena ad Andrea. Mi abbasso su di lui. Laura tiene il cazzo puntato sul buco del culo. Sento la cappella che piano piano si fa strada dentro di me. Un leggero dolore non mi impedisce di continuare a scendere lentamente. La cappella è tutta dentro. Continuo a lasciarmi andare. Con una mano mi masturbo la fica. Il palo è tutto dentro. Lo sento grande, caldo, potente. Facendo sforzo sui muscoli delle cosce mi rialzo un po’ e poi mi risiedo. Mi sto scopando il culo con il cazzo di mio nipote. È sempre una bellissima esperienza. Più lo sfintere si dilata più veloce riesco a scoparmi. Laura massaggia le palle di Andrea. Io mi masturbo indemoniata. Vedo che anche lei si masturba in ginocchio davanti a noi. Non resisto oltre. Sto per venire. Urlo di piacere mentre un liquido caldo e viscoso mi cola tra le cosce. Laura lo raccoglie con la punta delle dita e lo succhia voluttuosa. I miei movimenti rallentano.
“Zia sto per venire, non ti fermare”
Laura capisce cosa fare. Prende il cazzo di Andrea. Me lo sfila da culo e lo ingoia finché può. Vedo le sue guance risucchiare il cazzo come una pompa. Pochi istanti dopo sento un suono roco. Andrea sta venendo in bocca a Laura. Pochi attimi e anche lui si rilassa. Laura mi guarda. Apre la bocca. È piena di sborra calda. Mi inginocchio di fianco a lei. La bacio. Mi passa la sborra calda.
FINE
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