Ilaria

di
genere
masturbazione

Mamma Daniela e zia Roberta sono andate a far la spesa in un grosso centro commerciale. Papà è tornato in città. Deve lavorare. Che pomeriggi che mi sono fatto con mamma e zia da quando abbiamo scoperto che ci piace tanto scopare insieme. I giorni in cui non possiamo giocare mi chiudo in bagno e mi faccio una bella sega pensando ai momenti insieme. Anzi, quasi quasi me ne faccio una adesso. Esco dalla mia camera e mi dirigo al bagno. La porta è chiusa. Il rumore dell’acqua della doccia mi fa capire che c’è dentro Ilaria.
Ilaria è proprio una bella ragazza. Altezza media, capelli castani ricci. Occhi azzurri tendenti al grigio. Porta dei grandi occhiali da vista. Ilaria, mia cugina Ilaria, è con noi al mare. Come tutti gli anni. Accompagna la zia e insieme dividono il lettone della loro camera. Non ha preso le curve di zia Roberta, è più slanciata, anche se più bassa. Il seno è giusto per la sua corporatura e il culetto è un amore. Zia Roberta ha delle tette grosse e morbide e due chiappe che chiedono solo di essere sculacciate. Ilaria no. Ma mi piace lo stesso. Ha vent’anni e a casa ha lasciato un ragazzo, che non ho mai conosciuto. Però ho sentito dire che al suo ragazzo piace guardarla mentre lei fa sesso con gli altri. Non so se è vero, ma se lo è direi che lui è proprio un gran cornuto.
Sentire lo scroscio dell’acqua della doccia mi spinge a sbirciare dal buco della serratura. Mi avvicino cercando di non far rumore. Mi chino e muovo l’occhio per scandagliare l’angolo di bagno che riesco a vedere. La trovo. È in piedi nella vasca da bagno alla sinistra della porta. Mi gira la schiena. La tenda è tirata fino a metà e mi lascia vedere quanto è bella mia cugina. È abbronzata. Solo un piccolo triangolo bianco all’altezza del sedere e due righette sui fianchi segnano il suo corpo. Le piace avere meno segni possibili quando prende il sole. Mi godo il suo culo rotondo e sodo che mi ammicca attraverso la serratura. Sento il cazzo che mi cresce nei boxer. Si sta insaponando con una spugna. Mentre recito mentalmente il mantra “girati, girati, girati” tiro fuori il cazzo e comincio a scappellarlo lentamente. Inizio a farmi una sega piano piano.
Il mio mantra funziona. Ilaria si gira sotto la doccia. Si risciacqua i capelli e mi mostra le belle tette sode da ventenne. Piccoli capezzoli rosa svettano birichini. Il segno del costume evidenzia le curve armoniose. La schiuma le scende sul seno. Lo sguardo segue la schiuma che scende sulla pancia piatta, tesa. E poi la fica. Completamente depilata. È una fessura perfettamente dritta sul suo pube liscio.
Finisce di risciacquarsi i capelli. Le sue mani scendono sulle tette, le massaggiano lentamente. Vedo sul suo viso un’espressione che mi ricorda zia Roberta. Torno a guardare la fica. Le sue mani sono lì vicine, sulla pancia. La mano destra però scende giù. Arriva alla fica. La strofina piano. La continua a strofinare anche dopo che tutto il sapone è stato lavato via. Alza la gamba destra e l’appoggia al bordo della vasca. La mano sinistra appoggiata alle piastrelle del muro per non cadere. La mano destra strofina la fica sempre più veloce.
Si sta masturbando! Mia cugina si masturba davanti a me! E io mi sto masturbando con lei. Ma lei non lo sa.
Il suo respiro accelera. Vedo medio e anulare che si insinuano nel taglio della fica e sprofondano nel suo buco. Si da due, tre, quattro colpi con le dita dentro. Poi le tira fuori e le passa veloci sul clitoride per qualche secondo che pare eterno. Le reinfila dentro. Ancora colpi. Poi ancora sul clitoride. Sento che ansima. Sta per venire. La mano massaggia veloce il clito. Pochi secondi e la sento godere sommessamente. Ha paura che io possa sentirla dalla mia camera.
Mi accorgo che, concentrato a guardarla, ho smesso di masturbarmi. Ricomincio a farlo, piano. Intanto dal buco della serratura cerco di vedere la sua espressione. È la copia di zia Roberta quando gode. Chissà se è vero che è altrettanto troia.
Mi guardo il cazzo. È completamente scappellato e duro come i marmo. Me lo guardo ammirato. Zia e cugina riescono a farmelo diventare durissimo. È un discreto randello. Come mi hanno detto una volta mamma e zia, farò felici un bel po’ di ragazze con questo coso. Speriamo abbiano ragione.
Non mi accorgo che la doccia ha smesso di scrosciare. Torno a mettere l’occhio sul buco della serratura. Cerco Ilaria ma non la vedo. Si starà asciugando nell’angolo che non riesco a vedere.
All’improvviso però si apre la porta. Ilaria, avvolta in un asciugamano è davanti a me. Io sono rannicchiato, il cazzo in una mano. Cerco di nasconderlo.
“Cazzo stai facendo?!?” mi urla.
“N… n… nulla” farfuglio cercando di gattonare via dalla porta.
“Mi stavi spiando? Brutto segaiolo del cazzo”
“N… n… no” nego l’evidenza. È un film già visto anche con zia Roberta. Sono proprio sfigato. Quando c’è una bella donna da spiare mi faccio sempre beccare con l’uccello in mano, che nel frattempo si è subito ammosciato. Riesco a rimetterlo nei boxer. Mi rialzo e vado veloce verso la mia camera.
“Ma guarda questo pervertito del cazzo! Segaiolo” mi urla ancora Ilaria.
Chiudo la porta dietro di me. E ora? Come faccio a uscire di camera? A guardarla di nuovo negli occhi?
“Porco pervertito” sento urlare in corridoio. Poi si sente la porta di camera sua sbattere.
Mi butto sul letto, la faccia affondata nel cuscino. Che figura di cacca che ho fatto. Però che bella fica che è mia cugina. Quel corpo giovane, liscio, abbronzato. E quelle tette, sode, svettanti. E quella fica depilata, bagnata, vogliosa. Il cazzo mi torna duro in men che non si dica. Quasi quasi la sega me la faccio ancora. Pensando a Ilaria. Mi giro nel letto. Mi guardo i boxer e vedo il gonfiore dell’uccello che vuole essere liberato. Infilo una mano dentro l’elastico e… Si apre all’improvviso la porta di camera.
“Segaiolo! Dimmi cos’hai visto?” Ilaria, avvolta ancora nell’asciugamano, mani sui fianchi, mi guarda dalla soglia. Si accorge della mia mano nei boxer.
“Ma cazzo, ancora con l’uccello in mano? Ma sei proprio un pervertito!”
Tolgo la mano e prendo coraggio.
“Ho visto una bella fica che si faceva la doccia” rispondo spavaldo.
L’espressione di Ilaria è un po’ incredula, forse non si aspettava una mia risposta così spigliata.
“Ah sì?” non sa come andare avanti “e poi?”
“E poi ti ho vista masturbarti” sorrido “chi è il pervertito ora?”
“Guai a te se lo dici a qualcuno” mi minaccia “se apri bocca te ne farò pentire”
“E a chi dovrei dirlo?” e penso agli amici che abbiamo in comune, chissà che risate che si farebbero.
“Anzi, sai che c’è? Ora ti fai una sega qui davanti a me, così siamo pari”
E questa poi? Non me la sarei mai aspettata.
“Scherzi vero?” domando titubante.
“No, no, non scherzo. Tu mi hai spiata e ora è il mio turno, dai”
“Ma così, con una che mi guarda. Non so se ce la faccio”
“Verginello segaiolo. Ce la fai eccome”
Ilaria entra in camera e si piazza appoggiata al cassettone che c’è davanti al letto.
“Voglio vedere come te le fai ‘ste seghe” insiste “chiudi gli occhi e pensa a quello che vuoi”
Capisco che non mi lascerà in pace finché non avrà raggiunto il suo scopo. Chiudo gli occhi. Penso a lei. La penso sul letto di fianco a me. Nuda. Che si masturba. Sento il cazzo agitarsi. Allungo una mano e la infilo nei boxer. Comincio a masturbarmi lentamente per farlo diventare duro.
“Tiralo fuori. Lo voglio proprio vedere” mi ordina Ilaria.
Ubbidiente mi abbasso i boxer. Il cazzo svetta sulla folta peluria castana.
“Wow” sento bisbigliare Ilaria. Non si aspettava che il cuginetto nascondesse un così bell’attrezzo.
Con la mano destra lo riprendo e ricomincio a masturbarmi. La grossa cappella lucida appare e scompare. Penso a Ilaria che si masturba sul letto di fianco a me. Mi diventa di marmo. Accelero il ritmo.
“A cosa stai pensando, segaiolo?” mi chiede all’improvviso Ilaria.
Apro gli occhi. È seduta sul mobile a cui prima era appoggiata. Le braccia incrociate sul petto.
“A te” rispondo sincero “coricata di fianco a me che ti masturbi”
“Porco”
Richiudo gli occhi. La mano veloce corre su e giù per l’asta. Nella mia mente Ilaria continua a masturbarsi con me, poi si avvicina alla grossa cappella e la prende tutta in bocca. Mi fa un pompino.
Riapro gli occhi. Ilaria è lì davanti a me. L’asciugamano aperto e lasciato cadere sul cassettone. Le gambe aperte, gli occhi chiusi. Si sta masturbando anche lei. Le sue dita scivolano veloci sulla fica depilata. Il triangolino di pelle bianca intorno evidenzia il pube rispetto al corpo abbronzato. Rallento il mio ritmo.
“E tu a cosa stai pensando?” chiedo.
“Cazzo” mi risponde aprendo gli occhi “smettila di spiarmi” ma lo dice continuando a masturbarsi e guardandomi dritto negli occhi.
“Dai, dimmi a cosa pensi” insisto, ma senza fermarmi.
“Al tuo cazzone dentro di me, va bene?” arrossisce un po’.
“Ah. Ti piacerebbe eh?”
“Sì che mi piacerebbe, ma scordatelo”
“E come vorresti prenderlo?” ormai si è rotta la barriera di tabù che poteva ancora esserci tra di noi.
“A smorza candela” mi confessa.
“Da vera zoccola” azzardo il turpiloquio.
“Sì, bello in profondità” replica ansimando leggermente. Continuiamo a fissarci. Lei sposta lo sguardo sul mio cazzo. Io cerco la sua mano e vedo un dito che si infila veloce nel buchetto. Con il palmo spinge sul clito.
“E poi te lo metterei in bocca, per farti sentire il tuo sapore” continuo, scivolando verso i piedi del letto. Mi metto seduto sul bordo. A meno di un metro da Ilaria. Me lo meno come un forsennato.
“Sì… e io lo succhierei tutto” mi replica. Le dita nella fica sono diventate due.
“Poi ti giro e te lo appoggio al culetto… spingo piano e lo infilo dentro, zoccola” mi alzo e mi metto in piedi davanti a lei. Il mio uccello a pochi centimetri dalla sua fica. Ma non ci tocchiamo. Ci guardiamo prima negli occhi poi ognuno la mano dell’altro.
“Sì, inculami per bene, segaiolo”
“Dai vieni, troia… fammi sentire come godi” la incito.
“Oh sì, manca poco… scopami nel culo veloce” chiude gli occhi. Sta venendo, viene. Le dita nella fica bagnata entrano e escono veloci “sì… sììì… sììì… mmm” si morde le labbra. La mano si ferma, ma rimane a coprire il pube.
Non resisto oltre. Il primo schizzo, la colpisce tra le tette. Il secondo, più abbondante, arriva sulla pancia. Anche il terzo le colpisce la pancia. Infine un quarto, più debole, finisce sulla sua mano destra. Vedo la sborra colarle sul corpo. Poi cerco il suo sguardo e la vedo che si guarda il ventre. Alza gli occhi e mi guarda.
“Segaiolo” mi dice. Si richiude l’asciugamano. Mi sposto indietro. Lei scende dal mobile e va verso il corridoio.
“Comunque quando godi hai la stessa espressione di tua mamma” ops, m’è sfuggita.
Si gira e mi fulmina con lo sguardo.

FINE
scritto il
2016-03-08
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