Femmine Scatenate 2
di
Masok 50
genere
dominazione
Questo è una estensione del racconto Femmine Scatenate già da me inserito _ La prima parte è quindi identica
(Non è autobiografico è solo di fantasia)
Mi ero recato in campagna con un pulmino, dovendo andare a riprendere alcune donne ad un picnic.
Arrivai nel prato isolato dove avevano mangiato verso le 15 di un giorno di settembre. Scendendo dal veicolo mi accorsi che signore e signorine erano allegre, come testimoniavano le bottiglie di vino vuote che si trovavano sul tavolo . Erano : Anna, 54 anni e le sue figlie Debora ( 21 ) e Carla ( 20 ); le due sorelle Giulia e Rina ( 45 e 49 anni ) ; Maria ( 46 ) , Angela, Gianna e Mara , tutte di 37 anni ( io avevo invece 50 anni ).Dopo averle salutate e chiesto loro quando volessero tornare a casa feci una telefonata col mio cellulare . Al temine mi accorsi che le donne stavano conversando a bassa voce e dopo alcuni secondi si misero a ridere fragorosamente : il motivo di ciò mi sfuggiva . Si avvicinarono a me mantenendo ognuna un sorriso incomprensibile . Mi circondarono, mi afferrarono, mi sollevarono da terra : mi ritrovai in posizione orizzontale , la schiena verso il terreno, a circa un metro e venti dal suolo, le braccia verso l'alto. Giulia e Rina mi sorreggevano sotto le ascelle, Maria e Angela mi tenevano per i polsi, Gianna e Mara per le caviglie mentre le ragazzine Debora e Carla mi tenevano sotto le ginocchia .
Tra le mie gambe, leggermente divaricate , si era insinuata Anna , la più "anziana" di tutte .
Cominciai a temere qualcosa. Nessuna di loro parlò per alcuni istanti, poi Anna, con l'aiuto delle donne che si occupavano delle mie braccia, mi sollevò la t-shirt fino al collo, scoprendomi i capezzoli . Poi mi slacciò la cintura dei pantaloni, mi apri il primo bottone e la cerniera lampo. Lanciò poi sguardi di intesa con le altre donne che ridevano ed emettevano gridolini di compiacimento. Allora afferrò i miei pantaloni scoprendomi fino alle ginocchia. Restava l'ultimo indumento : senza alcuna pietà pose le sue mani sui miei fianchi e mi calò le mutande fino a metà coscia . Appena fui così oscenamente scoperto le donne si misero ad urlare e a ridere di gusto : i loro sguardi fissavano il mio pene, in posizione di riposo, piegato sul lato destro . Provavo una grande vergogna e speravo che tutto finisse rapidamente; ma in realtà la faccenda proseguì. Le donne si lanciarono degli sguardi di intesa, ed avvenne allora l'impensabile : Anna si chinò su di me a non più di 15 centimetri dal mio sesso, e sputò più volte sul mio povero pisellino . Tutte le altre la imitarono sputandomi più volte sul pene, sulle palle , sui peli del pube, sull'interno cosce, sulla pancia, sull'ombelico e sui capezzoli , finché la zona pubica, il pene e le palle non furono ricoperte da uno strato uniforme di saliva femminile . A quel punto le donne risero ancora sbeffeggiandomi pesantemente e tenendomi fermo per alcuni minuti . Quel pomeriggio caldo di settembre, in quel luogo aperto ed appartato, nove donne avevano pesantemente umiliato un povero malcapitato maschietto facendosi beffe della sua virilità . Ma non era ancora finita ; mentre Anna si era leggermente allontanata pensando che potesse bastare, le donne che mi sorreggevano per le braccia, Giulia, Rina, Maria e Angela decisero di togliermi del tutto la t-shirt, mentre Gianna e Mara che mi tenevano per le caviglie si occuparono di liberarmi di scarpe e calze e con l'aiuto delle ventenni Debora e Carla mi privarono anche dei pantaloni . Le due sorelline , ormai completamente disinibite mi strapparono con violenza le mutande che erano rimaste a metà delle mie cosce ; in preda ad un'eccitazione incontrollabile le otto femmine richiamarono Anna e tutte insieme mi appoggiarono sopra un tavolo facendomi mettere a quattro zampe in modo tale che il solco tra le mie natiche si aprì leggermente mostrando i peli di cui era ricoperto. Le due fanciulle più giovani mi posero le mani sul sedere e mi allargarono le chiappe di modo che il mio orifizio anale fosse ben visibile e senza aspettare neanche qualche secondo mi sputarono sull 'ano, presto imitate dalle altre donne finché il solco tra le natiche non fu pieno di saliva che colava giù fino a bagnarmi il perineo e le palle. Dopo di ché mi risollevarono ancora in posizione orizzontale, questa volta con il sedere verso l'alto: dal solco delle natiche chiuso usciva la saliva sotto forma di schiuma ed allora per completare l'opera tutte quante ripresero a sputarmi addosso , ora sulle natiche che presto diventarono lucide di bava femminile. Infine le donne, ormai totalmente disinibite, decisero di farmi un facial di saliva; fui appoggiato con la schiena a terra e tutte le femmine mi sputarono in bocca e in faccia fino a quando il mio viso - mento, bocca, naso, palpebre- fu interamente ricoperto di saliva femminile. A questo punto Anna impose alle altre di fermarsi e le donne mi depositarono a terra facendomi appoggiare sul fianco destro , completamente nudo , il mio corpo quasi interamente ricoperto di saliva , continuando a prendermi in giro, insultarmi e sbeffeggiarmi per alcuni minuti; poi si allontanarono soddisfatte per aver passato almeno mezz'ora di osceno divertimento ;
io rimasi li steso per un po' pieno di vergogna per l'atroce umiliazione subita. Poi mi alzai , mi ricomposi; non avrei dimenticato facilmente quello che mi avevano fatto quelle Femmine Scatenate ...
P.S. Racconto di pura fantasia !
(Non è autobiografico è solo di fantasia)
Mi ero recato in campagna con un pulmino, dovendo andare a riprendere alcune donne ad un picnic.
Arrivai nel prato isolato dove avevano mangiato verso le 15 di un giorno di settembre. Scendendo dal veicolo mi accorsi che signore e signorine erano allegre, come testimoniavano le bottiglie di vino vuote che si trovavano sul tavolo . Erano : Anna, 54 anni e le sue figlie Debora ( 21 ) e Carla ( 20 ); le due sorelle Giulia e Rina ( 45 e 49 anni ) ; Maria ( 46 ) , Angela, Gianna e Mara , tutte di 37 anni ( io avevo invece 50 anni ).Dopo averle salutate e chiesto loro quando volessero tornare a casa feci una telefonata col mio cellulare . Al temine mi accorsi che le donne stavano conversando a bassa voce e dopo alcuni secondi si misero a ridere fragorosamente : il motivo di ciò mi sfuggiva . Si avvicinarono a me mantenendo ognuna un sorriso incomprensibile . Mi circondarono, mi afferrarono, mi sollevarono da terra : mi ritrovai in posizione orizzontale , la schiena verso il terreno, a circa un metro e venti dal suolo, le braccia verso l'alto. Giulia e Rina mi sorreggevano sotto le ascelle, Maria e Angela mi tenevano per i polsi, Gianna e Mara per le caviglie mentre le ragazzine Debora e Carla mi tenevano sotto le ginocchia .
Tra le mie gambe, leggermente divaricate , si era insinuata Anna , la più "anziana" di tutte .
Cominciai a temere qualcosa. Nessuna di loro parlò per alcuni istanti, poi Anna, con l'aiuto delle donne che si occupavano delle mie braccia, mi sollevò la t-shirt fino al collo, scoprendomi i capezzoli . Poi mi slacciò la cintura dei pantaloni, mi apri il primo bottone e la cerniera lampo. Lanciò poi sguardi di intesa con le altre donne che ridevano ed emettevano gridolini di compiacimento. Allora afferrò i miei pantaloni scoprendomi fino alle ginocchia. Restava l'ultimo indumento : senza alcuna pietà pose le sue mani sui miei fianchi e mi calò le mutande fino a metà coscia . Appena fui così oscenamente scoperto le donne si misero ad urlare e a ridere di gusto : i loro sguardi fissavano il mio pene, in posizione di riposo, piegato sul lato destro . Provavo una grande vergogna e speravo che tutto finisse rapidamente; ma in realtà la faccenda proseguì. Le donne si lanciarono degli sguardi di intesa, ed avvenne allora l'impensabile : Anna si chinò su di me a non più di 15 centimetri dal mio sesso, e sputò più volte sul mio povero pisellino . Tutte le altre la imitarono sputandomi più volte sul pene, sulle palle , sui peli del pube, sull'interno cosce, sulla pancia, sull'ombelico e sui capezzoli , finché la zona pubica, il pene e le palle non furono ricoperte da uno strato uniforme di saliva femminile . A quel punto le donne risero ancora sbeffeggiandomi pesantemente e tenendomi fermo per alcuni minuti . Quel pomeriggio caldo di settembre, in quel luogo aperto ed appartato, nove donne avevano pesantemente umiliato un povero malcapitato maschietto facendosi beffe della sua virilità . Ma non era ancora finita ; mentre Anna si era leggermente allontanata pensando che potesse bastare, le donne che mi sorreggevano per le braccia, Giulia, Rina, Maria e Angela decisero di togliermi del tutto la t-shirt, mentre Gianna e Mara che mi tenevano per le caviglie si occuparono di liberarmi di scarpe e calze e con l'aiuto delle ventenni Debora e Carla mi privarono anche dei pantaloni . Le due sorelline , ormai completamente disinibite mi strapparono con violenza le mutande che erano rimaste a metà delle mie cosce ; in preda ad un'eccitazione incontrollabile le otto femmine richiamarono Anna e tutte insieme mi appoggiarono sopra un tavolo facendomi mettere a quattro zampe in modo tale che il solco tra le mie natiche si aprì leggermente mostrando i peli di cui era ricoperto. Le due fanciulle più giovani mi posero le mani sul sedere e mi allargarono le chiappe di modo che il mio orifizio anale fosse ben visibile e senza aspettare neanche qualche secondo mi sputarono sull 'ano, presto imitate dalle altre donne finché il solco tra le natiche non fu pieno di saliva che colava giù fino a bagnarmi il perineo e le palle. Dopo di ché mi risollevarono ancora in posizione orizzontale, questa volta con il sedere verso l'alto: dal solco delle natiche chiuso usciva la saliva sotto forma di schiuma ed allora per completare l'opera tutte quante ripresero a sputarmi addosso , ora sulle natiche che presto diventarono lucide di bava femminile. Infine le donne, ormai totalmente disinibite, decisero di farmi un facial di saliva; fui appoggiato con la schiena a terra e tutte le femmine mi sputarono in bocca e in faccia fino a quando il mio viso - mento, bocca, naso, palpebre- fu interamente ricoperto di saliva femminile. A questo punto Anna impose alle altre di fermarsi e le donne mi depositarono a terra facendomi appoggiare sul fianco destro , completamente nudo , il mio corpo quasi interamente ricoperto di saliva , continuando a prendermi in giro, insultarmi e sbeffeggiarmi per alcuni minuti; poi si allontanarono soddisfatte per aver passato almeno mezz'ora di osceno divertimento ;
io rimasi li steso per un po' pieno di vergogna per l'atroce umiliazione subita. Poi mi alzai , mi ricomposi; non avrei dimenticato facilmente quello che mi avevano fatto quelle Femmine Scatenate ...
P.S. Racconto di pura fantasia !
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