La signora M. e io 2 parte

di
genere
dominazione

Prendo più tempo possibile ma senza esagerare, per non rischiare ulteriori ritorsioni. Quando arrivo il dolce è già terminato e la vedo sorseggiare un calice di quello che credo sia champagne.
"Eccola giusto in tempo per il brindisi, siediti qui vicina. Ah già ma te di sicuro non bevi, non fai niente."
"No, signora."
"Lo sai che non festeggiare porta sfortuna? Ecco, tieni".
Intinge il pollice nel calice e poi mi sfiora il collo sotto i lobi delle orecchie, come faceva la mia mamma. Per un attimo questo gesto mi fa una certa tenerezza. Poi però la mano rimane vicino al mio viso.
"Dai assaggia, male non ti fa".

Sarò stata ormai fuori di testa, sarà stata l'eccitazione della scena di poco prima ma apro la bocca e prendo tutto il dito in bocca, ciucciando avidamente tipo sesso orale. A ripensarci mi vergogno terribilmente, ma ricordo ancora oggi la sensazione di quel ditone che quasi mi arriva in gola, che si muove dentro di me e di quel sapore strano e un po' inebriante. La scena attira l'attenzione della coppietta al tavolo vicino: li sento bisbigliare e ridere sommessamente, ma non mi interessa. Pensino pure che sono una puttanella.
La signora intinge ancora il dito un paio di volte e poi passa all'indice, nello stesso modo, e me lo infila in bocca senza se e senza ma. Faccio appena in tempo a osservare il prezioso anello d'oro con un rubino e già è tutto dentro di me, nuovamente. Per dei momenti che sembrano interminabili.
Poi violentemente tira fuori l'indice e mi serra la mascella con l'intera mano, mi fa molto male, non riesco a emettere un suono.
"Vedo che ti piace ciucciare, nanetta. Il tuo ragazzo sarà contento, senz'altro, sei molto brava. So che ti sarebbe piaciuto molto di più il ditone del piede ma per ora ti dovrai accontentare. Se farai la brava e obbedirai a tutto ciò che ti dico, tra qualche settimana avrai l'onore di ricevere il mio piedone. Sei felice? EH?" e mi stringe la faccia ancora di più.
"Mpfhhhh".
"Allora?"
"Mffhsìssignora, sono felice."
"...volevo anche dire che non ce l'ho, il ragazzo."
"Bene, allora alzati in piedi, fammi un inchino e il baciamano per ringraziarmi di quello che è appena successo".

Il baciamano a una donna? E davanti a tutti? Per la prima volta nella vita, trovo una che è più fuori di testa di me. Visto che ho fatto trenta faccio trentuno, mi alzo, un inchino plateale, prendo la grande mano e più che un baciamano ho tirato qualche leccata vera e propria sul dorso.
Sedendomi mi dice: "Fai proprio schifo, non è così che si fa. Quando usciamo ti riempirò di schiaffi per la tua mancanza di educazione."
"Vedremo" rispondo io.

"Alzati, andiamo via ora" mi intima e quando ha finito di parlare sono già scattata sull'attenti.
Adesso che siamo di nuovo in piedi torno a notare la nostra grande differenza di altezza, cammina davanti a me nella grande sala e la gente nemmeno mi nota, è come se dietro la sua figura scomparissi. Faccio un calcolo con lo sguardo e vedo che dovrei arrivarle con la testa giusto alla base del seno. Ora come ora il mio sguardo è comunque dominato dal sederone dondolante, quasi ipnotico.

"Signora scusatemi?"
"Che c'è?"
"Ma quanto siete alta?"
"1.79. Con 12 di tacco fa 1.91. Tu quanto sei bassa, nanetta?" Mi parla senza guardarmi.
"1.56"
"Hahahahaah dev'essere umiliante, ma non eccitarti troppo al pensiero franceschina. Potresti almeno metterti un po' di tacco invece di quelle brutte ballerine, così sei ridicola. Comunque ormai mi hai fatto incazzare, ora paghi tu" e mi spinge davanti alla cassa.

Come farò a permettermi un posto simile? Vado nel panico.
"Sono 140 euro, signorina."
Inizio a rovistare nervosa nel portafoglio, per istanti che sembrano interminabili. Mentre ho in mano una banconota da 50 questa mi viene strappata di mano da lei, che mi spinge di lato col corpo mentre porge la carta di credito al maitre. Mi guarda dall'alto in basso come ormai solo lei sa fare e mi fa sentire davvero una nullità. "Dai, stavolta facciamo a metà" sorride mentre si intasca l'unica banconota che avevo.
"Vai subito a prendere la macchina e aspettami fuori, io saluto un attimo il proprietario".
"Sissignora."

Continua...
scritto il
2011-08-28
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