Al cinema con Cagliostrus

di
genere
prime esperienze

Era una fantasia che coltivavi da tempo. Il pensarci, mentre facevi l’amore con Paola, aumentava l’eccitazione e amplificava i tuoi orgasmi. Finché, in uno di quei momenti di massima eccitazione, mentre lei fremeva sotto i tuoi colpi, cominciasti a dare a quel pensiero un primo accenno di concretezza, sussurrando all’orecchio di Paola con voce tremante: ‘Ti piacerebbe’ farti toccare’ da un altro?’.
La sorpresa, muta e tangibile, della donna ritardò il tuo piacere, con una fitta di paura. L’eccitazione però riesplose al vederla muoversi ancora più in fretta sotto di te mentre rispondeva: ‘E a te, piacerebbe vedermi toccata da un altro?’ – ‘Siiii’ – ti sgorgò dalle labbra, così come il seme copioso che inondava il ventre di lei, a sua volta scossa dai fremiti dell’orgasmo.
Da allora, quella fantasia condivisa si riproponeva quasi ogni volta che facevate l’amore: -‘Dimmi che ti piacerebbe avere due cazzi!’- ‘Ne vorresti un altro in culo, adesso?’- e Lei gemeva: – ‘Siii, mi piacerebbe!’ – ‘Sì, lo vorrei!’. Era il vostro gioco nel gioco, normalmente coperto da un velo di pudore. Un velo che si squarciava su vertiginosi abissi di trasgressione, ai quali osavate affacciarvi solo nei momenti di massima eccitazione.
Realizzare quelle tue chimere ti sembrava impossibile. Con chi, poi? Concretizzarle nel tuo mondo reale, fatto di casa, lavoro, affetti familiari, conoscenti e amici: solo il pensarlo era pura follia. Vi limitavate a chattare sui siti erotici, cercando contatti virtuali, anonimi, sconosciuti e’ innocui, che fungevano da catalizzatori del vostro eccitamento e da amplificatori del vostro piacere.
Finché tu, Mauro, non ti imbattesti in un mio racconto. La scossa d’eccitazione che ti colse nell’identificarti nel ruolo di uno dei personaggi, fu tale da spingerti a scrivermi subito un commento lusinghiero. Ma non bastava. Proponesti quel racconto a Paola e quanto più lo rileggevate, tanto più capivate che quella coppia che trasgrediva con un perfetto sconosciuto, protetta dal buio di una sala cinematografica assomigliava tanto a voi, avrebbe potuto essere benissimo voi, anzi, eravate proprio voi!
Le lunghe gambe affusolate che si scoprivano lentamente sotto lo sguardo eccitato dello sconosciuto, erano proprio quelle di Paola. Era tipicamente sua, la bagnata eccitazione nel leggere la voluttà ed il desiderio, nelle tremanti carezze dello sconosciuto. Così com’era proprio la tua, Mauro, la permissività del marito, che con signorile distacco concedeva alle effusioni di un altro, l’inebriante passionalità e le forme sensuali del corpo della sua donna, così simile alla tua Paola. E tua avrebbe potuto essere la partecipazione, decisiva e risoluta, da legittimo protagonista della fine del gioco.
Così decidesti di sondare il mio terreno virtuale, toccando precisamente il centro più sensibile della mia perversa sensualità:
‘Le tue fantasie potrebbero coincidere con le nostre…che ne dici…conosci qualche cinema dove poter realizzare queste fantasie?…’
‘Oh gaudio!’ disse Winnie Pooh, ammirando un vaso di terracotta ripieno di miele dorato.
‘Oh gaudio!’ dissi io ammirando il candore della vostra e-mail sullo sfondo notturno dello schermo.
‘Non c’è niente che io desideri più ardentemente della coincidenza delle nostre fantasie.’- vi risposi di getto.
Alcuni giorni dopo, Paola mi propose la Chat: poche trepidanti righe, venate di sospettoso imbarazzo da parte mia, figlio non voluto, eppur legittimo, della mia natura cancerina. Poi, proprio quando cominciavo a dubitare fortemente, ecco la stupefacente, inaspettata sensualità del contatto a voce: una telefonata magistralmente diretta dalla più femminile delle regie, la travolgente eroticità di Paola. La vivida esperienza di quei 13 minuti è ancora presente in me, tanto che non ne ho ancora maturato un ricordo che possa tradursi in parole.

Questo racconto anela il suo seguito, come la vita anela il suo corso. Cosa ci riserva il futuro, Mauro e Paola?

graditi commenti: cagliostrus@gmail.com
scritto il
2020-03-18
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