La puttanella di zio 2
di
Jimbo80
genere
incesti
"Chiara, non vedo cosa ci sia di male...tu sei una bella fighetta, permettimi di dirtelo, e questo signore è un vecchio sporcaccione a cui glielo fai tirare...anche se in un modo un po' colorito e, ammetto, volgare, ti ha comunque fatto dei complimenti. O c'è dell'altro?".
"Beh, in un certo senso si...me ne vergogno un po', però".
"Ricominciamo, Chiara? Ti ho detto che a me puoi parlarmi liberamente".
"Ok, zio...ecco...ieri....".
"Ieri?".
"Ieri, uscita dalla doccia me lo sono trovato nello spogliatoio..".
"Con i pantaloni calati immagino".
"Si zio. Ma tu come fai a sapere?.
O Chiara era proprio ingenua o stava facendo la parte, comunque mi stava intrigando la faccenda. "Non importa, continua il racconto".
"Ecco, stava coi pantaloni calati...con una mano si era portato le mie mutandine sporche sul volto, le annusava e le leccava, e con l'altra...".
"Con l'altra?".
"Con l'altra, ecco, si stava massaggiando lì...sotto...il coso".
Risi di gusto "Chiaretta...il coso si chiama cazzo e il massaggio era una sega...quel porco, quindi, si stava segando il cazzo...eppoi?".
Chiara ora era imbarazzatissima. "Si, stava facendo quello quando sono entrata...mi guardava negli occhi, mi sorrideva e continuava a menarselo...temevo che mi facesse del male e ho pensato di gridare o scappare ma, allo stesso tempo, non riuscivo a staccare gli occhi da quell'affare".
"Da quel cazzo!".
"Si zio, da quel cazzo...era enorme, rigido, nervoso, lungo e largo, rosso..sembrava vivo...ed emanava un odore pungente che mi attirava. Non avevo mai visto un pisello cosi bello e potente, nulla a che vedere con i cazzetti dei miei amici o ex".
"Era il cazzo di un uomo, Chiaretta. Ma prosegui il racconto".
"Stavo lì in piedi come una scema, con gli occhi sbarrati, e ha iniziato a parlarmi male".
"Che ti diceva, in particolare".
"Certe sconcezze irripetibili, zio".
"E tu ripetile esattamente. Col tempo imparerai che, sotto l'impero della lussuria, la cattiva parola moltiplica il piacere".
"In effetti, zio, non ero per nulla offesa..anzi!".
"Vedi, tesoro? Se non ti offendava ascoltarle allora non devi assolutamente provare imbarazzo a ripeterle adesso".
"Mi ha detto...ti piace il cazzo, piccola battona? Sei una grandissima troia, te lo stai mangiando con gli occhi...scommetto che lo vorresti in culo e in figa, porcellina depravata. Hai le mutandine che odorano di succo di fregna, te la stai sempre a menare la passerina...eh bocchinara. Fino ai coglioni te lo caccio in gola, ti faccio bere alla spina cessa rotta in culo...ti mando da mamma e papà sfondata, così scoprono che troia succhiacazzi e ninfomane hanno in casa".
"Mmhh, un vero gentiluomo il tuo spasimante..rustico ma efficace. Continua piccola che stai andando benissimo".
"Ero ipnotizzata zio, ero tutta rossa per la vergogna, incapace di reagire...quindi mi ha chiesto di togliermi l'accappatoio ma io titubavo".
"Forse perché avevi il laghetto in mezzo alle gambe, Chiara?".
"Si, zio...non te lo nascondo...ero bagnatissima. Mi eccitava tutto di quel bisonte...quel paletto di carne dura e tesa, la sua foia, i suoi grugniti, le sue parolacce, le sue bestemmie, le mani mani grandi e callose, il suo pancione flaccido, il petto e le braccia pelose...mi faceva sentire molto donna. Visto che tergiversavo nello spogliarmi ha iniziato a minacciarmi: stronza, è un mese che ti fai spiare in doccia e, ora, ti vergogni? Levati subito quel cazzo di accappatoio che se mi alzo io giuro che ti violento, ti metto la testa nel cesso e ti metto incinta. L'idea che avrebbe potuto farmi del male fu una scossa...ma non di paura, di piacere! Sentivo la micetta colare come una fontana...zio, ma forse sono malata nella testa, con questi pensieri così perversi?".
"No, Chiara...non c'è nulla di malato in te. Nonostante la rigida educazione dei tuoi genitori sei una femminuccia dalla forte carica sessuale, una fanciulla curiosa attratta dai maturi e incline alla sottomissione. È molto comune, più di quanto tu possa immaginare, ed è soltanto il moralismo e il perbenismo che ti hanno inculcato fin da ragazzina a farti vedere il peccato o, peggio, il sintomo della malattia mentale dove, invece, c'è soltanto esuberanza giovanile e naturalissimi stimoli della carne".
"Zio, tu si che mi capisci...sapevo che dovevo confidarmi con te".
L'avrei scopata, avrei fottuto mia nipote come una cagna. Avevamo passato il punto di non ritorno...altro che naturalissimi stimoli della carne e altre cazzate che gli stavo sparando e chi se ne frega del grado di parentela...qui davanti avevo un tocco di figa, maggiorenne, chiaramente ninfomane e depravata...e, pensandoci, non mi sarebbe dispiaciuto vendicarmi di mia sorella corrompendogli la figlia. Perché, sì, l'avrei scopata ma con calma, con cura, all'esito di un percorso di imputtanimento...gli farò pure vendere la passera a sta zoccoletta...mia sorella va ancora dandomi del pappone? Che dirai, cara la mia cornuta, quando scoprirai che tua figlia a 18 anni è una marchettara esperta?
"Certo che ti capisco, tesoro...sei mia nipote anche se fino ad oggi non ci siamo frequentati per nulla. Ma, piuttosto, non ti farebbe piacere che mi togliessi i pantaloni? Sicuramente proseguiresti il racconto in maniera più coinvolgente se avessi sotto gli occhi una minchia, dura e gonfia come quella che ieri ti ha stregata".
"Davvero ti spoglieresti per farmi contenta?".
"Se vedere la fava di tuo zio ti fa contenta, ti farò contenta...ma vorrei che me lo chiedessi tu di spogliarmi e che me lo chiedessi in maniera sboccata. Quella tua bella boccuccia deve iniziare a sporcarsi...figa, fregna, culo, pompini, sborra...così si parla nelle cose di sesso, altro che la micetta e il coso. Non mi hai confessato che ti sei eccitata, ieri, ad essere insultata? E io stesso, poc'anzi, ho notato con quanto trasporto hai ripetuto quelle oscenita'. Immagina che piacere regaleresti al tuo interlocutore se, dalle tue belle labbra cosi angeliche, uscisse un linguaggio di bordello".
"Zio, togliti quei cazzo di pantaloni e fai vedere alla tua nipotina pompinara il tuo bel tarello".
"Mmhh, battoncella...vedo che sei già entrata nella parte.
"Oddio, zio ma tra le gambe hai una proboscide!"
"Ti piace, piccola?".
"E me lo chiedi? Tra questo e quello di ieri non saprei a quale concedermi se dovessi scegliere".
"Una porcellina più scafata di te probabilmente si concederebbe a tutti e due contemporaneamente..uno in fica e uno in bocca oppure uno in culo e uno in figa o due in bocca...e, se è figa come te, magari si farebbe pagare".
"Zio, che dici...io non potrei fare mai la meretrice".
"Pensavo che una brava bambina come te avrebbe detto che due cazzi insieme non avrebbe preso...quanto ai soldi che male c'è ad unire l'utile al dilettevole?
CONTINUA
"Beh, in un certo senso si...me ne vergogno un po', però".
"Ricominciamo, Chiara? Ti ho detto che a me puoi parlarmi liberamente".
"Ok, zio...ecco...ieri....".
"Ieri?".
"Ieri, uscita dalla doccia me lo sono trovato nello spogliatoio..".
"Con i pantaloni calati immagino".
"Si zio. Ma tu come fai a sapere?.
O Chiara era proprio ingenua o stava facendo la parte, comunque mi stava intrigando la faccenda. "Non importa, continua il racconto".
"Ecco, stava coi pantaloni calati...con una mano si era portato le mie mutandine sporche sul volto, le annusava e le leccava, e con l'altra...".
"Con l'altra?".
"Con l'altra, ecco, si stava massaggiando lì...sotto...il coso".
Risi di gusto "Chiaretta...il coso si chiama cazzo e il massaggio era una sega...quel porco, quindi, si stava segando il cazzo...eppoi?".
Chiara ora era imbarazzatissima. "Si, stava facendo quello quando sono entrata...mi guardava negli occhi, mi sorrideva e continuava a menarselo...temevo che mi facesse del male e ho pensato di gridare o scappare ma, allo stesso tempo, non riuscivo a staccare gli occhi da quell'affare".
"Da quel cazzo!".
"Si zio, da quel cazzo...era enorme, rigido, nervoso, lungo e largo, rosso..sembrava vivo...ed emanava un odore pungente che mi attirava. Non avevo mai visto un pisello cosi bello e potente, nulla a che vedere con i cazzetti dei miei amici o ex".
"Era il cazzo di un uomo, Chiaretta. Ma prosegui il racconto".
"Stavo lì in piedi come una scema, con gli occhi sbarrati, e ha iniziato a parlarmi male".
"Che ti diceva, in particolare".
"Certe sconcezze irripetibili, zio".
"E tu ripetile esattamente. Col tempo imparerai che, sotto l'impero della lussuria, la cattiva parola moltiplica il piacere".
"In effetti, zio, non ero per nulla offesa..anzi!".
"Vedi, tesoro? Se non ti offendava ascoltarle allora non devi assolutamente provare imbarazzo a ripeterle adesso".
"Mi ha detto...ti piace il cazzo, piccola battona? Sei una grandissima troia, te lo stai mangiando con gli occhi...scommetto che lo vorresti in culo e in figa, porcellina depravata. Hai le mutandine che odorano di succo di fregna, te la stai sempre a menare la passerina...eh bocchinara. Fino ai coglioni te lo caccio in gola, ti faccio bere alla spina cessa rotta in culo...ti mando da mamma e papà sfondata, così scoprono che troia succhiacazzi e ninfomane hanno in casa".
"Mmhh, un vero gentiluomo il tuo spasimante..rustico ma efficace. Continua piccola che stai andando benissimo".
"Ero ipnotizzata zio, ero tutta rossa per la vergogna, incapace di reagire...quindi mi ha chiesto di togliermi l'accappatoio ma io titubavo".
"Forse perché avevi il laghetto in mezzo alle gambe, Chiara?".
"Si, zio...non te lo nascondo...ero bagnatissima. Mi eccitava tutto di quel bisonte...quel paletto di carne dura e tesa, la sua foia, i suoi grugniti, le sue parolacce, le sue bestemmie, le mani mani grandi e callose, il suo pancione flaccido, il petto e le braccia pelose...mi faceva sentire molto donna. Visto che tergiversavo nello spogliarmi ha iniziato a minacciarmi: stronza, è un mese che ti fai spiare in doccia e, ora, ti vergogni? Levati subito quel cazzo di accappatoio che se mi alzo io giuro che ti violento, ti metto la testa nel cesso e ti metto incinta. L'idea che avrebbe potuto farmi del male fu una scossa...ma non di paura, di piacere! Sentivo la micetta colare come una fontana...zio, ma forse sono malata nella testa, con questi pensieri così perversi?".
"No, Chiara...non c'è nulla di malato in te. Nonostante la rigida educazione dei tuoi genitori sei una femminuccia dalla forte carica sessuale, una fanciulla curiosa attratta dai maturi e incline alla sottomissione. È molto comune, più di quanto tu possa immaginare, ed è soltanto il moralismo e il perbenismo che ti hanno inculcato fin da ragazzina a farti vedere il peccato o, peggio, il sintomo della malattia mentale dove, invece, c'è soltanto esuberanza giovanile e naturalissimi stimoli della carne".
"Zio, tu si che mi capisci...sapevo che dovevo confidarmi con te".
L'avrei scopata, avrei fottuto mia nipote come una cagna. Avevamo passato il punto di non ritorno...altro che naturalissimi stimoli della carne e altre cazzate che gli stavo sparando e chi se ne frega del grado di parentela...qui davanti avevo un tocco di figa, maggiorenne, chiaramente ninfomane e depravata...e, pensandoci, non mi sarebbe dispiaciuto vendicarmi di mia sorella corrompendogli la figlia. Perché, sì, l'avrei scopata ma con calma, con cura, all'esito di un percorso di imputtanimento...gli farò pure vendere la passera a sta zoccoletta...mia sorella va ancora dandomi del pappone? Che dirai, cara la mia cornuta, quando scoprirai che tua figlia a 18 anni è una marchettara esperta?
"Certo che ti capisco, tesoro...sei mia nipote anche se fino ad oggi non ci siamo frequentati per nulla. Ma, piuttosto, non ti farebbe piacere che mi togliessi i pantaloni? Sicuramente proseguiresti il racconto in maniera più coinvolgente se avessi sotto gli occhi una minchia, dura e gonfia come quella che ieri ti ha stregata".
"Davvero ti spoglieresti per farmi contenta?".
"Se vedere la fava di tuo zio ti fa contenta, ti farò contenta...ma vorrei che me lo chiedessi tu di spogliarmi e che me lo chiedessi in maniera sboccata. Quella tua bella boccuccia deve iniziare a sporcarsi...figa, fregna, culo, pompini, sborra...così si parla nelle cose di sesso, altro che la micetta e il coso. Non mi hai confessato che ti sei eccitata, ieri, ad essere insultata? E io stesso, poc'anzi, ho notato con quanto trasporto hai ripetuto quelle oscenita'. Immagina che piacere regaleresti al tuo interlocutore se, dalle tue belle labbra cosi angeliche, uscisse un linguaggio di bordello".
"Zio, togliti quei cazzo di pantaloni e fai vedere alla tua nipotina pompinara il tuo bel tarello".
"Mmhh, battoncella...vedo che sei già entrata nella parte.
"Oddio, zio ma tra le gambe hai una proboscide!"
"Ti piace, piccola?".
"E me lo chiedi? Tra questo e quello di ieri non saprei a quale concedermi se dovessi scegliere".
"Una porcellina più scafata di te probabilmente si concederebbe a tutti e due contemporaneamente..uno in fica e uno in bocca oppure uno in culo e uno in figa o due in bocca...e, se è figa come te, magari si farebbe pagare".
"Zio, che dici...io non potrei fare mai la meretrice".
"Pensavo che una brava bambina come te avrebbe detto che due cazzi insieme non avrebbe preso...quanto ai soldi che male c'è ad unire l'utile al dilettevole?
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