Sere d'estate

di
genere
etero

L' Estate, che stagione fantastica. Sembra che il sole non riscaldi soltanto la pelle e l'aria ma anche il sangue nelle vene. Le avventure estive sono quelle più belle, più inaspettate.
Ma l'estate è anche la stagione in cui ci scopriamo di più, in ogni senso.
Tutto inizia da qui, una sera d'estate come tante altre, degli amici mi chiamano invitandomi ad uscire per mangiare fuori. L'appuntamento è alle 21, passano a prendermi per non spostarci con troppe auto.
Mi preparo per uscire, nulla di troppo eccessivo, giusto un paio di pantaloncini e una maglietta, certo però niente mutande, le trovo strette d'estate, mi danno fastidio.
Arrivano i miei amici, la solita comitiva di ragazzi, pochi pensieri per la testa e tanta voglia di divertirsi. Oggi con loro, però, c'è una ragazza nuova. Un attimo e rimango folgorato dai suoi occhi azzurri come l'acqua del mare salentino, poi il mio sguardo scende e si sofferma sulle sue labbra perfette. Ok, neanche il tempo di conoscerla già desidero vederla inginocchiata davanti a me mentre prende il mio pene fra le sue splendide labbra e mi fissa con quei suoi occhi magnetici. La situazione inizia a farsi dura. Saliamo in macchina, io e lei seduti accanto iniziamo a chiacchierare del più e del meno, con molta naturalezza.
Non solo è stupenda, pure simpatica. Eravamo già sulla strada del locale quando suona il telefono di uno dei miei amici, ecco, già immagino chi sia. Il mio amico finisce la chiamata ed aggancia, si volta verso di noi e dice: "ragazzi era Francesca, dice che ha cambiato idea e vuole venire con noi, che dite ci stringiamo e viene?" Tutta la macchina è in rivolta, come al solito lei deve guastare i piani quando noto la nuova ragazza voltarsi verso di me, sorridermi in modo ammiccante e dire: "e che problema c'è? Io mi siedo sopra di lui" indicandomi.
Ecco la tensione torna di nuovo a mille ed i miei pantaloni si gonfiano, ancora più accentuati dalla mancanza di intimo.
Arriviamo da Francesca, la recuperiamo e ci sistemiamo come già stabilito. Lei è sopra di me, il mio membro ormai duro come il marmo preme contro il suo fondoschiena stupendo, lei si volta mi da un colpetto sul naso e ridendo dice: "mmmmm sono un po' scomoda così. Aspetta che mi sistemo." E così dicendo lo fa scivolare perfettamente nel solco del suo sedere che lo avvolge come se fosse una mano. Il viaggio continua, lei ogni tanto muove il bacino come per farmi una sega col suo fondoschiena, io inerte "subisco" ogni suo movimento, ogni suo volere. Sembra esser ingrato di capire quando sia al limite senza neanche guardarmi, ogni volta infatti si ferma sul più bello, si volta e mi guarda sorridendo. Arriviamo finalmente, o purtroppo al locale. Entriamo e prendiamo posto, io logicamente sgomito per sedermi accanto a lei. Questa volta tocca a me giocare. Cominciamo a parlare con tutta la compagnia ed ordiniamo la pizza. Lei spesso mi guarda e sorride, non sa ancora cosa ho in mente per lei stasera. Giunta la sua la invito a mangiare senza farsi problemi. La mia mano intanto si poggia sulla sua coscia liscia, inizio ad accarezzarla, ed ogni suo boccone salgo più su. Lei mi guarda, avrà sicuramente capito dove voglia arrivare. Continua a mangiare, continuo a salire, sposto la stoffa della sua gonna e mi dirigo al frutto del mio desiderio, lei mi sorride mentre continua a mangiare. Arrivato alla mia meta mi accorgo di una cosa: anche lei non ha l'intimo. Senza nessun tipo di limite affondo le mie dita in lei cominciando un lento e ritmico andirivieni. Si lascia scappare un gemito di goduria e Francesca, seduta dall'altra parte del tavolo esclama: " Ah vedo che ti piace la pizza qui. Sono proprio eccezionali" io me la rido e comincio a giocare col suo clitoride roteando il mio dito su di esso. Lei a stento ingoia il boccone e col fiatone le risponde: "una goduria!" Continuo a giocare ancora un po' finché non arriva anche la mia pizza. Con la mano ancora sporca dei suoi umori stacco un pezzetto e la imbocco, lei accoglie tutto fra le sue labbra comprese le mie dita. La guardo e le dico: "ha un sapore eccezionale non è vero?" Lei mi guarda e risponde: "unico, ma fra poco lo sentirai da te!" Gli altri vedendo questa scena scoppiano a ridere ma non possono immaginare cosa stiamo facendo in realtà. La serata prosegue tranquilla, era battute e risate, ed una tensione sessuale così alta fra noi tangibile. Ritorniamo in macchina e ci sistemiamo come all'andata. Cinque minuti e tutti si addormentano, tranne noi due e l'autista. Lei su di me continua il suo gioco sadico, ma questa volta riesco a liberare una mano e a trafficare. Lei stupita dal fatto che l'avessi interrotta mi dice: "ma che fai?" "Questa volta ci penso io a te" e così dicendo libero il mio cazzo dai pantaloni e spostandole la gonna glielo pianto tutto dentro. Esclama ad alta voce un "ah" che desta tutti e attira l'attenzione del conducente che si volta e dice: "tutto bene? Tieniti forte in caso urti!" Lei ormai impalata su di me gli risponde: "va tutto alla grande, ora sono ben salda". Continua il viaggio e continuamo a parlare come se niente fosse con gli altri ormai svegli, ma lei è rossa in volto, le continue buche che prendiamo fan si che il mio membro entri ed esca da lei, siamo in estasi e nessuno se ne accorge.
Siamo quasi arrivati da me, inizio a sistemarmi senza dare nell'occhio e propongo ai ragazzi di far riaccompagnare a me la ragazza a casa, senza che loro facciano il doppio del giro. Accettano ringraziandomi e ci lasciano da me.
La prendo per mano e letteralmente la trascino dentro casa mia. Chiusa la porta è un attimo ed i nostri vestiti spariscono. La sollevo di peso e la posiziono sul mio cazzo già pronto per devastarla, lenta la faccio scivolare su di me, voglio che senta ogni centimetro scorrere dentro. Il suo volto è l'immagine del piacere, mi avvento sul suo collo e lo mordo, risalgo con la lingua fino all'orecchie, voglio ricoprirla di saliva. La faccio salire e scendere su di me per un po', lei grida per il piacere. La lascio giù, barcollante per via del primo orgasmo la prendo per la testa e la spingo in ginocchio. Provo a forzarla verso il mio pene ma mi blocca: "no, no. Adesso ci penso io." Ha preso il comando. Prende l'asta in mano ed inizia a massaggiare con una lentezza incredibile, mentre con la bocca mi morde il basso ventre. La guardo, quegli occhi hanno un che di sadico. Lei sa che non desidero altro che un suo pompino ma me lo nega. Continua a giocare con me, morde e ride. La supplico: "ti prego succhialo!" Lei: "finalmente hai capito". Fa scorrere la sua lingua per tutta la lunghezza dell'asta, va e viene. Prova a spingerle la testa, ma si sposta e facendo il segno col dito mi dice no. Sono perso. Continua il suo gioco, succhia le mie palle. Tremo con un fruscello al vento. Finalmente si decide e lo prende tutto in bocca, lo spinge fino alla gola, ci sa fare e tanto. Sto per arrivare Ma lei lo sa e interrompe il paradiso. Non ci vedo più. La sollevo di peso e la porto in camera mia gettandola sul letto. Sono su di lei, il mio Cazzo poggiato all'ingresso della sua vagina, i nostri occhi fissi. Grida: "scopami!" Le rispondo di no, ed inizio a muovermi facendo strofinare il mio pene sulle sue grandi labbra. "Scopami, ti ho detto!" Ribadisco il mio no e continuo il mio gioco. Con la voce tremante e flebile esclama "ti prego". Era questo che volevo sentire e con un colpo secco, che le spezza il fiato, sono dentro di lei. Inizio a sbatterla con forza, lei incrocia le gambe intorno al mio bacio e segue i miei movimenti, o cerca di impartire il suo ritmo. Viene gridando e lasciandosi andare fra le mie braccia. Esco da lei lasciandola stesa, mi sposto più avanti e comincio a menarmelo, non ci vuole molto e una serie di schizzi inonda il suo corpo, il suo seno piccolo ma perfetto, il suo mento. Un po' le arriva vicino le labbra, con un dito lo sposta e lo assapora con gusto. Ormai stremato mi stendo accanto a lei, guardandola negli occhi, pensando già a cosa le avrei fatto il mattino seguente.
scritto il
2020-04-11
2 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Diario galeotto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.