Diario galeotto
di
Giornodopogiorno
genere
etero
Ogni giorno incontro tanta gente, e parlo con loro, persone interessanti, altre un po' meno. Persone che mi conoscono poco, altre in modo più approfondito, eppure poche di loro conoscono questo mio lato più erotico. Chi mi incontra vede un ragazzo come tanti, semplice, simpatico e gentile, specialmente chi mi vede sul posto di lavoro non potrebbe mai immaginare che dietro al mio sorriso si celi quello di "giornodopogiorno".
Ogni sera tornato a casa lascio gli abiti del comune ragazzo e rivelo il vero me stesso. Ogni sera quando torno a casa prendo il mio quaderno e scrivo. Riporto fra quelle righe le mie avventure con le diverse ragazze che incontro, invento nuove storie eccitanti, riporto i miei desideri. È catartico. È eccitante.
Ma vi chiederete perché vi stia raccontando tutto ciò. Bene questa mia avventura inizia proprio grazie al mio diario.
Era un giorno come un altro, avevo voglia di far scorrere l'inchiostro e scrivere un'altra delle mie fantasie, così mi sedetti in salone ed iniziai a scrivere. È sempre bello quando una storia scorre da sola, entrare in quel mondo, ma qualcosa mi interrompe. È il campanello di casa.
Lo ignoro e continuo a scrivere. Quel suono insiste e dall'altra parte una voce che grida: "dai stronzo lo so che sei in casa". Riconosco la voce di una amica che non vedo spesso ma a cui sono molto affezionato, quindi a malincuore mi alzo e vado ad aprirle. Lei entra dandomi un colpetto sulla guancia ed esclamando "finalmente ti sei deciso!" Si dirige verso il salotto, conosce bene casa mia e non c'è neanche bisogno che la inviti. Io la seguo con lo sguardo, è sempre una meraviglia vederla. Avete presente quelle ragazze minute e con un viso semplice ma capaci di attirare l'attenzione? Quelle che con uno sguardo riescono a farti salire i brividi lungo la schiena? Ecco, lei è così. Semplice ma stupenda.
Ci sediamo sul divano e cominciamo a chiacchierare del più e del meno quando veniamo interrotti dal mio telefono che squilla. Come mi abitudine vado in un'altra stanza per parlare di lavoro, ma mentre sono intento a concordare col cliente un appuntamento sento delle risatine dal salotto, ma non ci do troppo peso, chiudo la chiamata e torno dalla mia amica. La trovo dove l'ho lasciata, un po' più rossa in viso ma con un sorriso malizioso. Mi guarda come se mi stesse vedendo per la prima volta, poi da un'occhiata al telefono e dice: "è tardi, devo andare ma ci sentiamo". Così ci salutiamo e proseguo la mia giornata fra le diverse attività da fare. Giunta la sera, però, ricevo un suo messaggio: "bello il tuo diario." Cazzo! Lo aveva letto! Ed ora? Inizio a chiederle scusa e cercare un modo per non sembrare un pervertito, ma lei mi blocca con una semplice frase, una frase che mi avrà detto mille volte, ma che quella sera non capivo: "ci vediamo sabato." Passai giorni interi a chiedermi perché mi avesse risposto solo così, se avesse strane idee in mente, o se semplicemente volesse uscire, dopotutto lei è fidanzata. Passarono i giorni ed arrivò sabato sera. Un messaggio: "scendi!" Col cuore a mille ed il cazz già in tiro scendo le scale in picchiata, ho quella sensazione di chi sa che la serata andrà bene. Arrivo giù e tutti i miei Castelli crollano. La vedo col ragazzo in macchina e mi fanno cenno di salire. Ecco un altro sabato come tanti. In macchina parliamo del più e del meno, spesso la osservo, posso notare solo un cappotto blu lungo che arriva fino a metà coscia e niente più, neanche delle calze. Lei mi lancia spesso occhiatine e si morde le labbra, la situazione già fa tornare tutto il sangue in mezzo alle gambe. Arriviamo ad una casa di campagna, lei entra per prima mentre noi la seguiamo. Sfila le maniche del cappotto e lo lascia cadere a terra. La mia bocca rimane spalancata, era completamente nuda sotto, ho davanti a me una ragazza stupenda, che si volta si avvicina a me e tirandomi la camicia mi fa abbassare per stamparmi un bacio in bocca. Ho un attimo di esitazione, guardo il suo ragazzo che si sta spogliando e con un cenno della testa acconsente. Non ci vedo più, la sollevo e la sbatto contro il muro mentre il nostro bacio diventa più frenetico, fra morsi sulle labbra, sul collo e lingue che danzano. La lascio a terra lei mi guarda e sorridendo dice: "tu preparati." Si volta e ancheggiando si dirige verso il suo ragazzo che seduto sul divano l'attende col suo pene eretto. Lei inizia il suo lavoro di bocca, lo morde lungo tutto il corpo, scende piano fino al suo membro, lo vuole far soffrire, ma alla fine decide di iniziare a succhiarlo, a riempirlo di saliva mettendosi a novanta e mostrandomi il suo splendido sedere. Io, ormai nudo, mi avvicino a lei ed inizio la vendetta. Percorso tutta la sua schiena con la lingua alternando a piccoli morsi che la costringono ad interrompere il suo lavoro di bocca per sospirare. Scendo sempre di più fino a giungere al suo sedere, lo accarezzo, lo tasto. È perfetto! Inizio a dargli degli schiaffi, prima piano poi più intensi, voglio vedere il segno rosso della mia mano, e lei sembra non aspettare altro. Le apro le natiche e con la lingua inizio a girare intorno al suo buco, la stuzzico un po', mentre lei esegue una fantastica manovella al suo ragazzo, poi inizio con la lingua a leccarlo per bene, mentre con le dita la stimolo davanti facendo entrare ed uscire il pollice e roteando l'indice sul clitoride. Rimaniamo così non so quanto, forse un'eternità, quando ad un certo punto lei grida: "vi voglio! Insieme!" Si alza e si impala sul membro del suo ragazzo, io non resto a guardare impugno il mio e punto la cappella verso il suo pertugio. Con calma, ma con forza, lo spingo dentro. Lei grida, un misto fra dolore e piacere, ma non riesce a finire il suo lamento che il ragazzo le tappa la bocca con la mano. Finalmente ogni centimetro del mio membro è dentro, rimaniamo per un po' fermi affinché si abituiti e poi come se sapessimo che era giunto il momento iniziamo a pompare insieme. Colpi sincronizzati come fossero una danza, colpi che la lasciano quasi senza respiro. Io le prendo i capelli e la tengo ferma così, il suo ragazzo la tiene stretta per la gola. Eppure, nonostante quella posizione, lei aveva il comando, ci spronava a proseguire, ci diceva che fossimo i suoi giocattoli per appagare le sue voglie. Viene. Tanto, con grida fantastiche. Scende da questa posizione e si mette in mezzo a noi, inginocchiata a guardare i nostri cazzi che svettano davanti al suo viso. Inizia a succhiare, prima il suo ragazzo, lo porta al limite, poi passa a me. Va avanti con questo suo gioco non una, ma Quattro, cinque volte, finché non la prendiamo per capelli tirandola indietro e aprendo la sua bocca spreme letteralmente il nostro seme cercando di prendere in bocca quanto più possibile.
Stremati, sudati e bagnati ci gettiamo sul divano, con lei nel mezzo e noi che accarezziamo il suo splendido corpo.
Ogni sera tornato a casa lascio gli abiti del comune ragazzo e rivelo il vero me stesso. Ogni sera quando torno a casa prendo il mio quaderno e scrivo. Riporto fra quelle righe le mie avventure con le diverse ragazze che incontro, invento nuove storie eccitanti, riporto i miei desideri. È catartico. È eccitante.
Ma vi chiederete perché vi stia raccontando tutto ciò. Bene questa mia avventura inizia proprio grazie al mio diario.
Era un giorno come un altro, avevo voglia di far scorrere l'inchiostro e scrivere un'altra delle mie fantasie, così mi sedetti in salone ed iniziai a scrivere. È sempre bello quando una storia scorre da sola, entrare in quel mondo, ma qualcosa mi interrompe. È il campanello di casa.
Lo ignoro e continuo a scrivere. Quel suono insiste e dall'altra parte una voce che grida: "dai stronzo lo so che sei in casa". Riconosco la voce di una amica che non vedo spesso ma a cui sono molto affezionato, quindi a malincuore mi alzo e vado ad aprirle. Lei entra dandomi un colpetto sulla guancia ed esclamando "finalmente ti sei deciso!" Si dirige verso il salotto, conosce bene casa mia e non c'è neanche bisogno che la inviti. Io la seguo con lo sguardo, è sempre una meraviglia vederla. Avete presente quelle ragazze minute e con un viso semplice ma capaci di attirare l'attenzione? Quelle che con uno sguardo riescono a farti salire i brividi lungo la schiena? Ecco, lei è così. Semplice ma stupenda.
Ci sediamo sul divano e cominciamo a chiacchierare del più e del meno quando veniamo interrotti dal mio telefono che squilla. Come mi abitudine vado in un'altra stanza per parlare di lavoro, ma mentre sono intento a concordare col cliente un appuntamento sento delle risatine dal salotto, ma non ci do troppo peso, chiudo la chiamata e torno dalla mia amica. La trovo dove l'ho lasciata, un po' più rossa in viso ma con un sorriso malizioso. Mi guarda come se mi stesse vedendo per la prima volta, poi da un'occhiata al telefono e dice: "è tardi, devo andare ma ci sentiamo". Così ci salutiamo e proseguo la mia giornata fra le diverse attività da fare. Giunta la sera, però, ricevo un suo messaggio: "bello il tuo diario." Cazzo! Lo aveva letto! Ed ora? Inizio a chiederle scusa e cercare un modo per non sembrare un pervertito, ma lei mi blocca con una semplice frase, una frase che mi avrà detto mille volte, ma che quella sera non capivo: "ci vediamo sabato." Passai giorni interi a chiedermi perché mi avesse risposto solo così, se avesse strane idee in mente, o se semplicemente volesse uscire, dopotutto lei è fidanzata. Passarono i giorni ed arrivò sabato sera. Un messaggio: "scendi!" Col cuore a mille ed il cazz già in tiro scendo le scale in picchiata, ho quella sensazione di chi sa che la serata andrà bene. Arrivo giù e tutti i miei Castelli crollano. La vedo col ragazzo in macchina e mi fanno cenno di salire. Ecco un altro sabato come tanti. In macchina parliamo del più e del meno, spesso la osservo, posso notare solo un cappotto blu lungo che arriva fino a metà coscia e niente più, neanche delle calze. Lei mi lancia spesso occhiatine e si morde le labbra, la situazione già fa tornare tutto il sangue in mezzo alle gambe. Arriviamo ad una casa di campagna, lei entra per prima mentre noi la seguiamo. Sfila le maniche del cappotto e lo lascia cadere a terra. La mia bocca rimane spalancata, era completamente nuda sotto, ho davanti a me una ragazza stupenda, che si volta si avvicina a me e tirandomi la camicia mi fa abbassare per stamparmi un bacio in bocca. Ho un attimo di esitazione, guardo il suo ragazzo che si sta spogliando e con un cenno della testa acconsente. Non ci vedo più, la sollevo e la sbatto contro il muro mentre il nostro bacio diventa più frenetico, fra morsi sulle labbra, sul collo e lingue che danzano. La lascio a terra lei mi guarda e sorridendo dice: "tu preparati." Si volta e ancheggiando si dirige verso il suo ragazzo che seduto sul divano l'attende col suo pene eretto. Lei inizia il suo lavoro di bocca, lo morde lungo tutto il corpo, scende piano fino al suo membro, lo vuole far soffrire, ma alla fine decide di iniziare a succhiarlo, a riempirlo di saliva mettendosi a novanta e mostrandomi il suo splendido sedere. Io, ormai nudo, mi avvicino a lei ed inizio la vendetta. Percorso tutta la sua schiena con la lingua alternando a piccoli morsi che la costringono ad interrompere il suo lavoro di bocca per sospirare. Scendo sempre di più fino a giungere al suo sedere, lo accarezzo, lo tasto. È perfetto! Inizio a dargli degli schiaffi, prima piano poi più intensi, voglio vedere il segno rosso della mia mano, e lei sembra non aspettare altro. Le apro le natiche e con la lingua inizio a girare intorno al suo buco, la stuzzico un po', mentre lei esegue una fantastica manovella al suo ragazzo, poi inizio con la lingua a leccarlo per bene, mentre con le dita la stimolo davanti facendo entrare ed uscire il pollice e roteando l'indice sul clitoride. Rimaniamo così non so quanto, forse un'eternità, quando ad un certo punto lei grida: "vi voglio! Insieme!" Si alza e si impala sul membro del suo ragazzo, io non resto a guardare impugno il mio e punto la cappella verso il suo pertugio. Con calma, ma con forza, lo spingo dentro. Lei grida, un misto fra dolore e piacere, ma non riesce a finire il suo lamento che il ragazzo le tappa la bocca con la mano. Finalmente ogni centimetro del mio membro è dentro, rimaniamo per un po' fermi affinché si abituiti e poi come se sapessimo che era giunto il momento iniziamo a pompare insieme. Colpi sincronizzati come fossero una danza, colpi che la lasciano quasi senza respiro. Io le prendo i capelli e la tengo ferma così, il suo ragazzo la tiene stretta per la gola. Eppure, nonostante quella posizione, lei aveva il comando, ci spronava a proseguire, ci diceva che fossimo i suoi giocattoli per appagare le sue voglie. Viene. Tanto, con grida fantastiche. Scende da questa posizione e si mette in mezzo a noi, inginocchiata a guardare i nostri cazzi che svettano davanti al suo viso. Inizia a succhiare, prima il suo ragazzo, lo porta al limite, poi passa a me. Va avanti con questo suo gioco non una, ma Quattro, cinque volte, finché non la prendiamo per capelli tirandola indietro e aprendo la sua bocca spreme letteralmente il nostro seme cercando di prendere in bocca quanto più possibile.
Stremati, sudati e bagnati ci gettiamo sul divano, con lei nel mezzo e noi che accarezziamo il suo splendido corpo.
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