Vacanza al mare 2

di
genere
incesti

Lo sentivo dentro la fica, mentre si faceva spazio nelle mie carni bagnate e rimaneva fermo per farmi abituare al suo bestione.



Mio zio mi aveva sverginato, aprendomi la fica con il suo cazzo grosso e facendomi godere nella sua casa, nella stanza accanto a quella di sua moglie. Non si era risparmiato ed ogni sera era venuto a trovarmi per insegnarmi e godere del mio corpo.
In quell'ultima settimana avevo capito quanto il sesso mi fosse necessario. Il dare e ricevere piacere...
Per questo quasi piansi nella mia ultima notte con lui.
Ma il bello arrivó dopo però .
Con mia grande sorpresa, non sarei ripartita con loro ma mio padre sarebbe venuto a prendermi.

-Tuo padre arriverà dopo pranzo, non vede l'ora di poter vedere la tua fica aperta. -
-Come? -
-Non lo sapevi? È stato proprio lui a dirmi di fotterti. Così avrebbe potuto farlo anche lui. Adesso vai a prepararto e fatti trovare nuda con un barattolo di crema vicino ti servirà.-
In effetti mi sarebbe servito.
Fu così che mi trovò mio padre. Nuda sul letto con le cosce spalancate e la fica umida.
-Lo sapevo che eri una troia! - mormoró spogliandosi velocemente e puntando il suo cazzo verso la mia bocca. Come mi aveva insegnato lo zio, leccai la punta del suo uccello e la sua asta e poi cercai di ingoiarlo.
Le sue mani mi tennero la testa ferma mentre spingeva il suo cazzo ad affondarmi giù in gola.
-Ti ha insegnato davvero bene quel porco.-
Mi scopó la bocca spingendosi più giù di quanto avesse mai fatto lo zio. Il suo cazzo da 21 cm mi occupava la gola e mi impediva di respirare, avevo infatti i conati e la saliva mi era scesa bagnandomi mento e naso e continuava ad aumentare ad ogni suo movimento.
-Vorrei tanto venirti in questa bocca troia.-disse sfilando il cazzo dalle mie labbra e battendomelo sulle guance. -Ma devo assaggiare tutti i tuoi buchi. -
Annuendo apri le cosce. Volevo godere. Anche se il cazzo che mi avrebbe fottuta era il suo.
-Papà... -
Puntó la sua verga sulla bocca della fica e spinse.
Ed eccoci.

Lo sentivo dentro la fica, mentre si faceva spazio nelle mie carni bagnate e rimaneva fermo per farmi abituare al suo bestione. Mio zio mi aveva sverginato e mio padre mi stava allargando la fica.
Spinse più volte dentro di me, allargandomi le pareti. Sentivo i miei umori zampillare, mentre lui si muoveva e mi afferrava le tette.
La porta si aprì proprio nel momento in cui il mio orgasmo montava dentro il mio corpo e io mi appigliavo tremante a papà.
-Che fica stretta vero? -
Commentó lo zio, sedendosi sulla sedia, accanto a lui mia zia sorrise.
-Vogliamo assistere all'apertura anale.-ridacchió
scritto il
2020-04-28
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